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Ounas-Napoli, Giuntoli lo seguiva da un anno: su di lui anche Mourinho

Ounas-Napoli, Giuntoli lo seguiva da un anno: su di lui anche Mourinho

Adam Ounas è riuscito finalmente ad approdare al Napoli in questa sessione di mercato. L’interesse, da parte del Napoli per Ounas, non è nato, però, ex nihilo: è da più di un anno, infatti, che Cristiano Giuntoli segue il franco-algerino, sui cui c’era anche il Manchester United di Mourinho. Il ds azzurro ha approfittato della brutta stagione del Bordeuax per accaparrarsi l’esterno. A riferirlo, il Mattino.

Asse Napoli-Udine, suggestione scambio: Karnezis per Luigi Sepe è più di un’idea

Asse Napoli-Udine, suggestione scambio: Karnezis per Luigi Sepe è più di un’idea

Il Napoli è ancora alla ricerca di un secondo portiere che possa sostituire Pepe Reina il prossimo anno. Secondo quanto riporta il Corriere dello Sport, il Napoli sarebbe molto interessato a Karnezis dell’Udinese. Il Napoli avrebbe offerto all’Udinese uno scambio alla pari, con Karnezis all’ombra del Vesuvio e Luigi Sepe in Friuli. Nel frattempo, il Napoli non lo molla la pista Radunovic, portiere dell’Atalanta, che accetterebbe di fare il terzo portiere se Rafael dovesse andar via.

Zapata, il Torino rimane in pole ma la Fiorentina si inserisce

Zapata, il Torino rimane in pole ma la Fiorentina si inserisce

Il futuro di Zapata potrebbe non essere al Torino: secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, sul ragazzo ci sarebbe forte la Fiorentina, che, con la partenza di Kalinc, sarebbe costretta a fiondarsi sul mercato degli attaccanti. Il colombiano, tuttavia, avrebbe già trovato l’accordo con il Torino sulla base di un quinquennale. Anche l’offerta dei granata al Napoli è vicina ad essere accettata: le parti, infatti, non sono poi così distanti.

Mario Rui e l’accoglienza dei tifosi: grande emozione per il portoghese

Mario Rui e l’accoglienza dei tifosi: grande emozione per il portoghese

L’accoglienza di Mario Rui da parte dei tifosi del Napoli è stata ottima, più di quanto ci si aspettasse. La Gazzetta dello Sport, oggi in edicola, scrive: “Agli amici più stretti ha raccontato dell’emozione provata in quei secondi. Perché lui in fondo è un ragazzo timido, che ama dividere le giornate tra famiglia (sposato con due figli) e lavoro, anche se da giovane aveva due passioni: la PlayStation e Roberto Carlos, il giocatore che lo ha ispirato sin dagli inizi della carriera. Adesso però è tutto casa e campo, e questo suo modo di essere lo ha reso da subito un pupillo di Sarri, maniaco del lavoro”.

Napoli-Trento, le probabili formazioni: out Reina, in attacco ancora Milik

Napoli-Trento, le probabili formazioni: out Reina, in attacco ancora Milik

Il Napoli questa sera scenderà in campo contro il Trento alle ore 21:00 nello stadio dei padroni di casa. Dubbi sulla formazione per Maurizio Sarri. Ancora out Pepe Reina. La Gazzetta dello Sport scrive: “Resta da capire se stavolta farà parte della sfida Pepe Reina, rimasto a riposo per precauzione nella prima uscita. Sarri mischierà le carte, con due formazioni diverse, una per tempo. Il tecnico ha insistito sulla coppia Maksimovic-Koulibaly, per far crescere la fiducia nel serbo, poco utilizzato lo scorso anno. Così in campo:

NAPOLI (4-3-3) Sepe; Maggio, Maksimovic, Koulibaly, Ghoulam; Rog, Jorginho, Hamsik; Callejon, Milik, Insigne. All. Sarri.

De Laurentiis, il figlio: “Maggiore interesse verso il Napoli, progetto in Cina ma anche in Polonia. Pensiamo ad un’app”

De Laurentiis, il figlio: “Maggiore interesse verso il Napoli, progetto in Cina ma anche in Polonia. Pensiamo ad un app”

Ai microfoni del Coriere dello Sport, ha parlato, in una lunga intervista, il figlio del patron azzurro De Laurentiis, Luigi, dichiarando: “Idea Napoli Channel? Ma sono passati gli anni e, con rispetto assoluto verso chi invece ancora ci crede, mi sembra che possa ritenersi superata. La Banda larga ha fatto irruzione  e la nuova fonte di dinamismo è rappresentata dal cellulare. La globalizzazione passa attraverso la tecnologia, la più avanzata: siamo sommersi dall’informazione ed il Napoli, che ha tifosi o simpatizzanti in ogni angolo del mondo, non può restare ai margini del progresso. Si parla di 100 milioni d’ammiratori sparsi nei vari continenti. Noi ci siamo lanciati recentemente in Cina e, quasi a livello sperimentale, da quando sono arrivati Milik e Zielinski, abbiamo aperto pure alla Polonia: i calciatori sono eroi che hanno un loro pubblico e attirano fans, come ci ha confermato un colloquio con un’agenzia americana. Meglio non dare scadenza, per non incorrere in delusioni con noi stessi: però due o tre mesi ancora ci vorranno per mettere a punto il progetto.  E’ una app che trascinerà nell’universo-Napoli. Pensiamo di essere in presenza di un modello di fidelizzazione a presa rapida, un volano che possa rappresentare ulteriore visibilità per un club in costante crescita. I risultati del campo, ma anche quelli delle indagini di mercato, che hanno testimoniato un sempre maggiore interesse intorno al Napoli. Un’applicazione che ti conduce in qualsiasi continente, senza la necessità di dover avere un decoder o un box attaccato al televisore. Cosa darebbe? Tutto quello che il giornalismo non può dare a chi è interessato a conoscere il Napoli pure nelle pieghe della sua quotidianità. Ed a prezzi accessibili, direi contenuti, a cui nessuna piattaforma ti farebbe mai accedere. Il day by day azzurro, declamato con un lessico diverso, con sottotitoli in inglese, francese e spagnolo. Il tifoso è innamorato e come tale va trattato. Gli devi offrire ciò che desidera ma attraverso un linguaggio deistituzionalizzato, senza che l’azienda sia troppo azienda, senza che si senta sfruttato attraverso una bieca forma di commercializzazione. Gli mostri Insigne, lo conduci in macchina con Hamsik, gli fai scoprire calciatori che rubano meno la scena ma che hanno qualità umane che altrimenti resterebbero sommerse. Li portiamo in casa-Napoli e gli portiamo il Napoli in casa”.

Il Terrorismo torna a colpire (Lo Piano-Saint Red)

Il terrorismo torna a colpire in Egitto, 2 turiste tedesche sono state accoltellate a morte, altre quattro appartenenti a nazionalita’ diverse sono rimaste ferite in un resort nella nota località di Hurghada, sul Mar Rosso.

A compiere il vile assalto è stato un ventenne arrivato a nuoto sulla spiaggia, poi una volta riuscito ad intrufolarsi nel resort, ha seminato morte e paura prima di essere arrestato.
Una dinamica simile alla strage e’ avvenuta a Sousse in Tunisia nel giugno del 2015, quando 38 turisti furono massacrati da un terrorista giunto anche in questo caso via mare.
Non voglio gli egiziani, non è voi che cerchiamo, avrebbe urlato in arabo l’assalitore secondo quanto ha raccontato un testimone. Se questa versione dei fatti venisse confermata dagli inquirenti che lo hanno catturato e interrogato per ore, potrebbe essere avallata la pista jihadista.
Da anni l’Isis e gruppi terroristi affiliati esortano i loro combattenti a colpire il più alto numero di ‘infedeli’ nelle località turistiche del paese dei Faraoni, da Sharm el Sheikh, perla del Sinai, a Luxor e Hurghada, già presa di mira a gennaio del 2016, con tre turisti feriti, un assalitore ucciso e un altro ferito.
In quell’occasione le autorità preoccupatissime per i contraccolpi sul turismo, parlarono di una rapina, ma i testimoni dell’attacco riferirono che gli assalitori gridarono ad alta voce Allah Akbar (Allah è grande”).
Come nel precedente assalto, in queste ore ad Hurghada si parla di una rapina finita nel sangue, di un folle che ha compiuto questo gesto, ma la realtà sembra essere un’altra.
Sembra piu’ che evidente che anche questo assalto e’ stato portato a termine da mani  jihadiste, le stesse che continuano a compiere attentati in tante parti del Mondo.
In Siria sono stati gia’ sterminati migliaia di jihadisti, purtroppo il seme del male continua a germogliare fra i suoi seguaci, quanti anni ci vorranno per sconfiggere questi “martiri” di cervello?.
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Lettere aperte di Libertà e Progresso: ” Dallo ius soli allo ius scholae ”

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Lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Paolo Gentiloni.

On. Paolo Gentiloni,

ci rivolgiamo a Lei, in relazione alla notizia che il Consiglio dei Ministri si appresterebbe a porre la fiducia sul disegno di legge del cd. “Ius soli”, blindando così la discussione in Aula ed impedendo al Senato di apportare, al testo approvato a Montecitorio, quelle modifiche che pure sono sollecitate da settori importanti della stessa maggioranza

Premettiamo che la nostra Associazione si è espressa fin dal febbraio 2014 per una modifica legislativa, atta a garantire l’immediato riconoscimento della cittadinanza ai figli degli immigrati che abbiano assolto all’obbligo scolastico, con il documento del 26 febbraio 2014 qui allegato (all. 1), ispirato sostanzialmente alla proposta del cd. ”Ius culturae” avanzata a suo tempo dall’allora Ministro Riccardi.

Tuttavia, il testo approvato a Montecitorio nell’ottobre 2015 – che ha relegato, di fatto, lo “Ius culturae” ad un ruolo assolutamente residuale puntando invece sullo “Ius soli”, oltretutto con meccanismi ritenuti di dubbia costituzionalità perfino dai giuristi dell’ASGI, pur favorevoli in linea di principio al disegno di legge – ci ha indotto ad indirizzare, nel gennaio 2016, ai Senatori una lettera aperta (all. 2) a cui ha fatto seguito un’ulteriore lettera nel febbraio di quest’anno (all. 3), con cui sollecitavamo modifiche sostanziali al testo licenziato dalla Camera nell’ottobre 2015.

Ci auguriamo che il Governo da Lei presieduto non voglia forzare il dibattito parlamentare, con “blindature” che impedirebbero al Senato di eliminare le gravi storture presenti nel testo.

Se però il Governo ritenesse assolutamente prioritaria l’approvazione del disegno di legge entro la fine della legislatura, chiediamo che, con emendamento governativo, venga quanto meno stralciata la parte che prevede l’introduzione dello “Ius soli”, non solo per i motivi ampiamente esposti nei documenti qui allegati, ma anche per il messaggio, estremamente pericoloso in un momento come l’attuale, implicito in tale norma, che certamente avrebbe l’effetto di alimentare, nei Paesi di provenienza e in particolare in Africa, false speranze, con la conseguenza, ad es., di incrementare fortemente il fenomeno, già presente, delle donne incinte che cercano di raggiungere, con ogni mezzo, il nostro Paese, mosse dalla convinzione che il solo dato anagrafico, della nascita in Italia, possa favorire, un domani, l’acquisizione della cittadinanza Italiana da parte dei propri figli.

Confidando che la proposta, avanzata con la presente lettera, venga esaminata con attenzione, Le inviamo i migliori auguri di buon lavoro.

p. Il Comitato Direttivo di Libertà @ Progresso

Il Presidente Angelo Piovanelli

Allegati:

1: Documento di Libertà @ Progresso del 26 Febbraio 2014 sullo “Ius Scholae”;

2: Lettera aperta di Libertà @ Progresso ai Senatori della Repubblica del 11 Gennaio 2016;

3: Lettera di Libertà @ Progresso ai Senatori e Cons. Reg. Lombardia del 23 febbraio 2017.

Brescia, 23 Febbraio 2017

– Ai Senatori della Repubblica

– Ai Consiglieri regionali Lombardia

– Ai Sindaci dei Comuni capoluogo della Lombardia

Loro sedi

La recente intervista a “La Stampa” del presidente PD, Matteo Orfini, che ha chiesto di approvare in tempi rapidi lo “ius soli” anche ricorrendo ad un voto di fiducia, ha avuto l’effetto di accendere nuovamente i riflettori sul disegno di legge in materia di cittadinanza, meglio conosciuto, seppure impropriamente, come “ius soli”, fermo in Senato da più di un anno per le forti perplessità che il testo, approvato a Montecitorio nell’ottobre 2015, suscita perfino all’interno dell’attuale maggioranza.

Come Associazione abbiamo già preso posizione con la lettera aperta del 11 gennaio 2016, che qui alleghiamo, in quanto il suo contenuto ci pare più che mai attuale.

Il tema dell’inserimento, a pieno titolo, dei giovani immigrati nella nostra società, e quindi anche dell’acquisizione della cittadinanza, rappresenta uno dei nodi centrali della questione “immigrazione” e va quindi affrontato con grande serietà, senza preconcetti o chiusure, ma anche senza sterili fughe in avanti.

A tal fine, con il documento qui allegato, abbiamo lanciato un appello ai senatori di tutte le formazioni politiche “affinché cancellino la norma sullo ius soli, lasciando in piedi il solo ius culturae, da riferirsi però all’assolvimento dell’obbligo scolastico in Italia, in modo da affermare (con i fatti e non con le parole) il principio che la scuola costituisce, per i giovani immigrati, il canale fondamentale per l’inserimento nella nostra società e quindi anche per l’acquisizione della cittadinanza”.

Nel ribadire il nostro appello a tutti gli esponenti politici, ci limitiamo ad aggiungere due semplici considerazioni. Anzitutto l’introduzione dello “ius culturae” (pur con le modifiche da noi proposte) sarebbe comunque in grado di rispondere alle istanze dei “nuovi Italiani”, agevolando l’acquisizione della cittadinanza per chi abbia assolto all’obbligo scolastico nel nostro Paese, a prescindere dal dato, meramente anagrafico, del luogo di nascita, essendo, a nostro avviso, del tutto irrilevante che lo straniero sia nato in Italia o vi sia arrivato nei primi anni di vita.

Inoltre, questa scelta andrebbe a sottolineare la centralità della scuola nel non sempre facile processo di inserimento degli immigrati di seconda generazione.

Il che presuppone però che vengano concretamente garantite adeguate risorse finanziarie (in particolare per la formazione degli insegnanti) in modo da mettere la nostra scuola realmente in condizione di affrontare le sfide epocali con cui è chiamata a confrontarsi.

Confidiamo che su questo tema, come anche sugli altri nodi della “questione migranti”, sia possibile promuovere, anzitutto nella nostra regione, una riflessione di ampio respiro, aperta al contributo di tutte le forze politiche e delle varie componenti della società civile.

Il Presidente

Angelo Piovanelli

Allegati: Documento “ius scholae” del febbraio 2014 e lettera aperta di Libertà @ Progresso ai

Senatori della Repubblica del 11 gennaio 2016.

Lettera aperta ai Senatori della Repubblica – “ Dallo ius soli allo ius scholae “

Nelle prossime settimane, il Senato è chiamato a pronunciarsi su una questione di grande rilevanza che riguarda il riconoscimento della cittadinanza ai figli degli immigrati.

Come associazione ci siamo già espressi su questo tema esattamente due anni fa, quando avevamo pubblicamente preso posizione in favore dello “ius culturae”, o più correttamente “ius scholae”, proponendolo come valida alternativa rispetto allo “ius soli” (cfr.allegato).

Le nostre perplessità sull’introduzione dello “ius soli” nascevano dalla constatazione che cominciavano a formarsi anche nel nostro Paese (seppur in dimensioni ancora limitate rispetto agli altri Stati dell’Europa Occidentale) comunità chiuse, sensibili ai richiami del fondamentalismo islamista. Ne è una testimonianza significativa il fenomeno delle figlie di immigrati, nate nel nostro Paese, che vengono rispedite nella patria d’origine con varie motivazioni, tra cui anche quella di non dover frequentare le scuole italiane e non essere quindi esposte al “contagio occidentale”.

Si tratta di un fenomeno in crescita, seppur ancora circoscritto a realtà ben precise, ma una classe dirigente degna di questo nome dovrebbe essere capace di cogliere per tempo i campanelli d’allarme e tenerne conto nelle proprie decisioni. Tanto più che abbiamo davanti agli occhi l’esempio della Francia (dove lo “ius soli” è legge ormai da tempo) che ha pagato un grosso tributo di sangue, lo scorso anno, a seguito di azioni terroristiche, compiute da immigrati di seconda generazione, in possesso di passaporto francese o di altri Stati U.E., come il Belgio.

Al tempo stesso, i “foreign fighters”, di ritorno dalla Siria, possono muoversi in Europa con assoluta libertà, proprio in quanto cittadini di Stati UE (Francia, Belgio, Gran Bretagna, ecc).

In tale contesto, ci saremmo francamente aspettati che il nostro Parlamento optasse per la soluzione, meno radicale, dello “ius culturae”, legando il diritto di cittadinanza per gli immigrati di seconda generazione almeno alla condizione di aver frequentato la scuola dell’obbligo in Italia.

Al contrario il testo approvato ad ottobre dalla Camera individua lo “ius soli” come canale prioritario e del tutto automatico per l’acquisizione della cittadinanza da parte dei figli di immigrati.

E’ vero che il testo, approvato a Montecitorio, subordina tale diritto alla condizione che almeno uno dei genitori sia in possesso di permesso di soggiorno UE di lungo periodo ma, per il modo in cui è formulata, tale norma appare di dubbia costituzionalità e quindi soggetta ad un probabile annullamento da parte della Corte Costituzionale, con il risultato che il nostro Paese entrerà in un regime di “ius soli” pieno, proprio mentre gli altri Stati Europei, a partire dalla Francia, stanno cominciando a riflettere sull’opportunità di modificare, in senso restrittivo, la loro legislazione.

Il testo di Montecitorio prevede anche una forma di “ius culturae” che riconosce il diritto di cittadinanza ai figli di immigrati, esclusi dallo “ius soli”, ma si tratta di un’ipotesi del tutto residuale, che oltretutto considera sufficiente, per il riconoscimento del diritto di cittadinanza, la frequenza in Italia di un solo ciclo di almeno cinque anni e non dell’intero percorso scolastico previsto oggi dalla legge come obbligatorio.

Sulla base di quanto sopra, rivolgiamo un appello ai senatori, di tutte le formazioni politiche, affinché cancellino la norma sullo “ius soli”,lasciando in piedi il solo “ius culturae”, da riferirsi però all’assolvimento dell’obbligo scolastico in Italia, in modo da affermare (con i fatti e non con le parole) il principio che la scuola costituisce, per i giovani immigrati, il canale fondamentale per l’inserimento nella nostra società e quindi anche per l’acquisizione della cittadinanza.

Con tale intervento i senatori potranno anche dimostrare che il bicameralismo, voluto dai nostri Padri Costituenti, non deve necessariamente essere considerato una fonte di sprechi ma , se ben utilizzato, può addirittura rivelarsi uno strumento utile per scelte legislative più ponderate.

Brescia, 11 gennaio 2016 Il Comitato Direttivo di Libertà @ Progresso

Allegato: Documento di Libertà @ Progresso del 26 Febbraio 2014 sullo “Ius Scholae”.

“IUS SCHOLAE”

La proposta di “Libertà @ Progresso” in tema di cittadinanza agli immigrati di seconda generazione.

E’ affiorata spesso, nel dibattito politico di quest’ultimo anno, la proposta di introdurre in Italia il cosiddetto “ius soli”, ovvero il conferimento, automatico o quasi, della cittadinanza ai figli degli immigrati nati nel nostro Paese.

Trattandosi di un tema complesso che investe uno dei fenomeni centrali di questo inizio di Secolo, riteniamo assolutamente fondamentale che venga affrontato senza pregiudizi di alcun tipo e avendo ben presente l’obbiettivo di fondo, che deve essere quello di favorire un equilibrato processo di integrazione nella nostra società dei figli degli immigrati, in particolare di coloro i quali hanno alle spalle un contesto etnico-culturale profondamente diverso da quello europeo.

L’ipotesi dello “ius soli” parte dal presupposto che chi è nato in Italia finisca necessariamente per acquisire i valori irrinunciabili che sono oggi alla base della convivenza civile in tutte le società moderne, e cioè il rispetto dell’individuo in quanto tale e la parità dei diritti, non solo formale, senza distinzione di sesso, origine etnica o appartenenza religiosa..

Purtroppo l’esperienza dell’ultimo decennio – specie in una provincia come Brescia, in cui l’immigrazione extra-comunitaria ha raggiunto, non da oggi, dimensioni “nordeuropee” – dimostra che l’equazione, su cui si basa tale proposta, non può essere data per scontata.

Basterebbe pensare a tutte quelle mogli di immigrati (e non sono certo poche) che vivono da anni nella nostra provincia, in una situazione di ghettizzazione se non di vera e propria segregazione, al punto che spesso e volentieri non conoscono nemmeno la nostra lingua.

A ciò si aggiunga un ulteriore fenomeno che ha assunto dimensioni significative per effetto della crisi, vale a dire il rientro in patria di mogli e figli degli immigrati rimasti senza lavoro.

Già nel luglio 2010 sulla stampa locale era comparso un articolo molto documentato, in cui si poteva leggere, tra l’altro, che “in un caso su cinque a Brescia rimane solo il padre disoccupato”. Da allora la crisi si è andata notevolmente aggravando soprattutto sotto il profilo occupazionale, per cui il fenomeno, segnalato dalla stampa bresciana quasi quattro anni fa, ha certamente assunto una consistenza assai maggiore con la conseguenza che oggi non sono pochi, a Brescia ma anche nelle altre province, i casi di figli di immigrati nati in Italia che, per la crisi o per altri motivi, sono poi tornati a vivere e a studiare nel Paese d’origine.

Per questo l’ipotesi dello “ius soli” non appare condivisibile, in quanto ignora completamente dati significativi della complessa realtà dell’immigrazione e per di più introduce un automatismo che innescherebbe una spirale perversa. Il rischio, in soldoni, è che si riproducano – moltiplicati stavolta per cento – gli stessi effetti distorsivi innescati, un tempo, dalla norma che prevedeva il conferimento automatico della cittadinanza allo straniero che contraeva matrimonio con un italiano e che, non a caso, è stata poi modificata dal Parlamento.

Anche la soluzione di compromesso, ipotizzata dallo stesso Renzi lunedì scorso nel suo intervento al Senato in occasione del dibattito sulla fiducia al Governo, di introdurre una sorta di “ius soli temperato”, ovvero non automatico, non appare comunque in grado di scongiurare questo pericolo, in quanto la prospettiva di offrire ai propri figli un nuovo passaporto, e quindi la speranza di un futuro diverso, spingerebbe inevitabilmente verso il nostro Paese moltissime giovani donne, in fuga da condizioni di miseria per noi inimmaginabili, gravando così il sistema sanitario ed assistenziale di ulteriori oneri finanziari, difficili da sostenere in una fase di perdurante crisi come l’attuale.

Alla luce di queste considerazioni, riteniamo pericolosa qualsiasi soluzione ispirata al principio dello “ius soli”, secco o temperato che sia.

E tuttavia, data l’importanza del tema, sarebbe inopportuno ed ingiusto limitarsi ad un atteggiamento di pura e semplice critica.

Abbiamo quindi deciso, in quanto associazione culturale, di elaborare un’ipotesi, da sottoporre all’opinione pubblica, che potrebbe essere denominata “ius scholae”, nella misura in cui lega l’acquisizione della cittadinanza da parte degli immigrati di seconda generazione (nati in Italia o trasferitisi qui con la famiglia in tenera età) non al luogo di nascita, ma all’aver frequentato, nel nostro Paese, l’intero percorso della scuola dell’obbligo (fissato attualmente in dieci anni, cioè, di norma, fino a 16 anni di età), che costituisce senza dubbio lo strumento principe, anche se non esclusivo, di ogni seria politica di integrazione. In questo senso, non è difficile scorgere un punto di contatto con la proposta, avanzata, poco più di un anno fa, dall’allora Ministro Riccardi, dello “ius culturae”, i cui fautori legano però il conferimento della cittadinanza al completamento del primo ciclo scolastico (ovvero i cinque anni delle elementari). A nostro avviso invece il processo di integrazione, per essere fondato su solide basi, non può certo esaurirsi nell’ambito dell’istruzione primaria ma dovrebbe coincidere con il ben più articolato percorso della scuola dell’obbligo, delineato nella legge 296 del dicembre 2006 e nei successivi provvedimenti attuativi, dai quali, oltretutto, si desume una esplicita finalizzazione dell’iter scolastico all’acquisizione delle “competenze chiave di cittadinanza”.

Riteniamo, stante la complessità della materia, che una puntuale strutturazione dell’ipotesi dello “ius scholae”, da noi individuata quale alternativa allo “ius soli”, presupponga un confronto preliminare con il mondo della Scuola e con gli Amministratori locali.

Nell’attesa, ci limitiamo ad accompagnare l’enunciazione dell’ipotesi in questione con pochi punti fermi, necessari, a nostro avviso, a garantirne una effettiva corrispondenza con l’obbiettivo di fondo dell’integrazione.

Va anzitutto chiarito che la suddetta ipotesi prevede, come requisito fondamentale, non il conseguimento del titolo di studio ma la frequenza della scuola dell’obbligo, in tutta la sua durata, poiché solo questo percorso consente di interagire con gli studenti e gli insegnanti italiani.

Ne conseguono due corollari importanti che ci preme qua sottolineare, a conclusione di questa sintetica presentazione della nostra proposta:

1) una strategia che miri ad evitare la ghettizzazione dei figli degli immigrati, in classi di fatto separate o peggio ancora in strutture private sul modello della scuola Islamica di Via Quaranta, a Milano, di qualche anno fa;

2) infine (“last but not least”) una politica che punti a valorizzare la scuola, con adeguati investimenti anche nella formazione degli insegnanti, in modo da fornire al nostro sistema pubblico di istruzione strumenti all’altezza della sfida posta dai mutamenti epocali in atto.

Documento approvato all’unanimità dal Comitato Direttivo dell’Associazione culturale Libertà @ Progresso

Brescia, 26 febbraio 2014

Juve Stabia, presentato il ricorso alla CO.VI.SOC.: c’è fiducia!

Juve Stabia, presentato il ricorso alla CO.VI.SOC.: c’è fiducia!

Si attendono sviluppi sull’iscrizione della Juve Stabia al prossimo campionato, il club al riguardo ha emesso un comunicato per spiegare la situazione:

“Si rende noto che in data odierna e’ stato presentato presso la CO.VI.SOC. il ricorso avverso la decisione di esclusione dal campionato di Lega Pro. La S.S. Juve Stabia resta fiduciosa sull’esito positivo dello stesso”. 

UFFICIALE – Juve Stabia, il duo Caserta-Ferrara alla guida della squadra: domani la presentazione

UFFICIALE – Juve Stabia, il duo Caserta-Ferrara alla guida della squadra: domani la presentazione

Era nell’aria da tempo, siamo stati i primi ad annunciarlo, ora è ufficiale: “Si rende noto che domani 15 luglio presso la sede sociale sita al Viale Europa 41 con inizio fissato alle ore 10.30, ci sarà la presentazione della guida tecnica, con relativo staff per la stagione 2017/18, affidata al duo composto da Fabio Caserta, già capitano delle vespe ed allenatore in seconda nelle passate stagione, e Ciro Ferrara, in passato calciatore di Salernitana, Lucchese e Palermo ed allenatore in seconda di Triestina; Reggina, Salernitana e Catanzaro”, è il comunicato scritto dalla Juve Stabia per annunciare l’ufficialità del nuovo allenatore.

Istat: emergenza povertà tra i bambini

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Nunzio Galantino: «Numeri enormi che dovrebbero indurre la politica a muoversi»

La fotografia scattata dall’ Istat per il 2016 racconta una situazione preoccupante per l’Italia: i poveri sono aumentati del 50% tra le famiglie giovani con figli e un bambino su 8 risulta indigente. Complessivamente nel nostro Paese il 7,9% degli individui vive nella fascia più sofferente.

Poveri aumentati del 50%, tra le famiglie giovani con figli

La fotografia scattata dall’Istat per il 2016: indigente un bimbo su otto. In Italia il 7,9% degli individui vive nella fascia più sofferente

ROMA – La povertà in Italia non scende. Anzi, per le famiglie con tre e più figli aumenta in maniera esponenziale, sia la povertà assoluta che quella relativa. E sono i giovani, disoccupati ma anche semplici operai, a pagare il conto più salato. La fotografia che scatta l’Istat è desolante. Stando ai dati 2016 sono ben 1 milione e 619mila le famiglie che versano in condizioni di povertà assoluta per un totale di 4 milioni e 742mila individui. L’incidenza sul totale delle famiglie è pari al 6,3%, praticamente in linea con i valori stimati negli ultimi quattro anni mentre per gli individui sale dal 7,6 al 7,9%, una variazione che però l’Istat definisce «statisticamente non significativa». In realtà, come segnalano le associazioni dei consumatori, il numero dei poveri in dieci anni è praticamente raddoppiato, mentre rispetto al 2015 si registra un aumento del 3,1%. «Numeri enormi – commenta il segretario generale della Cei, Nunzio Galantino – che dovrebbero indurre la politica a muoversi». «Numeri impressionanti», «cifre drammatiche», commentano da Forza Italia a Sinistra Italiana a Mdp che mettono nel mirino il governo e le politiche renziane degli ultimi tempi. «Servono risposte immediate ed efficaci» sollecita l’Alleanza contro la povertà, che insiste perché venga adottato uno strumento universale per arrivare a proteggere a tutti i cittadini che si trovano in condizioni di difficoltà e non solo una parte.

Stando ai dati diffusi dall’Istat tra le famiglie con 3 o più figli minori l’incidenza della povertà assoluta aumenta quasi del 50% passando dal 18,3 al 26,8%, ed interessa 137.711 famiglie e 814.402 individui. Aumenta anche l’incidenza fra i minori che sale dal 10,9% al 12,5% per un totale di 1 milione e 292mila soggetti. «Sono 161 mila in più dell’anno passato, in pratica un minore su 8 versa in condizioni di povertà assoluta» denuncia a sua volta «Save the children».

L’incidenza della povertà assoluta è stabile al Nord (5%), in lieve calo al Sud (8,5%) ed aumenta al Centro, sia in termini di famiglie (5,9% da 4,2% del 2015) che di individui (7,3% da 5,6%), a causa soprattutto del peggioramento registrato nei comuni fino a 50mila abitanti al di fuori delle aree metropolitane. Come negli anni precedenti il peso della povertà diminuisce al crescere del titolo di studio della persona di riferimento (8,2% se ha al massimo la licenza elementare, 4% se è almeno diplomata), e persiste anche la relazione inversa rispetto all’età. In questo caso il valore minimo (3,9%) si registra tra le famiglie con a capo un ultra 64enne mentre quello massimo (10,4%) interessa i nuclei guidati da under 35. La posizione professionale del capofamiglia pesa in maniera significativa: la diffusione della povertà assoluta nelle famiglie operaie è infatti doppia rispetto alla media e tocca il 12,6%.

Nel 2016 la povertà relativa ha riguardato invece il 10,6% delle famiglie residenti (10,4% nel 2015), per un totale di 2 milioni 734mila, e 8 milioni 465mila individui (14% del totale contro 13,7%). Anche questa condizione è più diffusa tra le famiglie con 4 componenti (17,1%) o 5 componenti e più (30,9%) ed i nuclei più giovani.

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti non nasconde la situazione «di sofferenza», ma ci tiene a precisare che «il sostegno all’inclusione attiva è partito solo a settembre dello scorso anno, e quindi non produce effetti sul 2016». Detto ciò conferma l’impegno a procedere con tutti gli strumenti messi in campo che di qui a breve porteranno al raddoppio del numero di famiglie che beneficerà del Sostegno di inclusione attiva. Si passerà infatti da 100 mila a 200 mila nuclei, 800 mila persone in tutto compresi oltre 400 mila minori. Poi a fine anno decollerà il nuovo Reddito di inclusione e la situazione dovrebbe migliorare ulteriormente.

vivicentro.it/economia
vivicentro/Istat: Emergenza povertà tra i bambini
lastampa/Poveri aumentati del 50%, tra le famiglie giovani con figli

Ufficiale: il Messina dice addio alla Serie C

Il Messina, squadra che doveva essere inserita nel girone della Juve Stabia, dice addio al professionismo. I peloritani non saranno ai nastri di partenza della prossima Serie C. Oggi era il giorno verità per la società presieduta da patron Proto. I siciliani dovevano per forza di cose presentare la fideiussione attraverso il broker unico scelto dalla Lega ma sono stati respinti. Secondo fallimento nel giro di pochi anni per una piazza che fino a dieci anni fa era in Serie A. Le avvisaglie ci sono state già dalla passata stagione con la squadra che non ha percepito lo stipendio per ben sei mesi. Gli stessi tesserati del Messina, attraverso un comunicato stampa, hanno chiesto un incontro con il presidente della Lega, Gravina, per avere chiarimenti. Intanto si libera un posto in serie C che probabilmente verrà colmato dal ripescaggio, probabile, del Rende.

Rai – Affare Berenguer in fase di stallo apparente: c’è già l’accordo

Ciro Venerato, giornalista Rai ed esperto di calciomercato, è intervenuto ai microfoni di Radio Crc rilasciando alcune dichiarazioni:

“Berenguer? Operazione in fase di stallo apparente, c’è l’accordo tra le società. Non credo che questa sarà la settimana giusta per chiudere nonostante Sarri e Giuntoli spingono per avere il ragazzo a disposizione. Prima di affondare il colpo il Napoli sta cercando di capire cosa farà Giaccherini che ha un ingaggio importante. Così però si corre il rischio che qualche società possa inserirsi e soffiare l’esterno agli azzurri. Anche se difficilmente si verificherà una situazione del genere.
Koulibaly-Juventus? Dopo Higuain, difficilmente De Laurentiis farà altre trattative con i bianconeri. Marotta non ha mai avuto contatti con l’agente del senegalese”.

Rai – Reina-Napoli, piccoli passi verso il rinnovo: si continua a lavorare sulle cifre

Ciro Venerato, giornalista Rai ed esperto di calciomercato, è intervenuto ai microfoni di Radio Crc nel corso di ‘Si Gonfia la Rete’. Ecco quanto evidenziato:

“Con il passare dei giorni ci sono piccoli passi avanti per convincere Reina a rinnovare. Si dovrebbe andare verso il prolungamento fino al 2019. Si lavora sulla cifra, magari inserendo bonus legati a prestazioni e presenze e poi sulla clausola richiesta dallo spagnolo. Per Karnezis il Napoli e l’Udinese hanno già l’accordo. Il portiere è stato solo moralmente bloccato, bisogna prima definire la questione Reina. Solo dopo si andrà per l’affondo decisivo”.

Violenza sessuale sulle stagiste, in manette un imprenditore di Monza

Un 54 enne monzese è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale su minore. Titolare di un’attività commerciale in Brianza, l’uomo avrebbe abusato sessualmente di quattro stagiste minorenni. I fatti risalirebbero al periodo in cui le ragazze erano impegnate in uno stage di alternanza scuola-lavoro presso i centri estetici dell’uomo che, da tempo, partecipava a progetti legati alla scuola.

Le indagini sono scattate dopo la denuncia di una delle stagiste a un consultorio, che ha immediatamente inviato la segnalazione alla procura. Da quel momento gli investigatori hanno lavorato sulla ricerca di altre vittime, da momento che il periodo di alternanza scuola-lavoro dell’istituto per estetisti frequentato dalle vittime dura da tre anni. Gli agenti sono risaliti alle studentesse che avevano partecipato ai percorsi di formazione, e da lì hanno scoperto altri casi. Le intercettazioni hanno permesso di accertare la veridicità dei loro racconti e sono scattate le manette per l’uomo, incensurato e padre di famiglia. Le violenze perpetrate si consumavano direttamente nei centri estetici, a esclusione di un caso in cui ha portato a casa  una delle ragazzine.

Le ragazze erano vittime anche di violenza psicologica poichè era proprio l’uomo a compilare la valutazione finale sul loro lavoro e preparare la certificazione necessaria per la promozione.

L’uomo dovrà rispondere di violenza sessuale, con l’aggravante di averla esercitata su minori che avrebbe dovuto “formare”. Rischia più di 12 anni di carcere.

Osasuna, il Dg: “Diversi club seguono Berenguer, contiamo di chiudere con il Napoli”

Il Napoli non molla Alex Berenguer dell’ Osasuna. La redazione di Radio Kiss Kiss Napoli ha contattato Francisco Canal, direttore generale del club spagnolo. Ecco quanto evidenziato:

“Non ci sono novità significative. Non rendiamo note le cifre che ballano per non mancare di rispetto al Napoli. Ci sono tanti club che seguono Berenguer ma siamo ottimisti che si possa chiudere con la squadra di De Laurentiis”.

Karnezis, l’entourage: “Ha voglia di vestire la maglia azzurra. Napoli grande squadra, farebbe anche il vice”

Resta sempre forte l’interesse del Napoli per Orestis Karnezis. La redazione di Radio Crc ha contattato l’entourage del portiere greco che ha dichiarato a microfoni spenti:

“Ha voglia di vestire la maglia azzurra anche da secondo. Il Napoli è una squadra molto ambiziosa e c’è la voglia di vincere lo Scudetto. Sappiamo dell’interesse azzurro ma non c’è stato alcun contatto con il club”.

Napoli – Imbarcazione scomparsa

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NAPOLI – 14 Luglio 2017 – La guardia costiera di Napoli e Salerno si stanno impegnando nella ricerca di una imbarcazione di nove metri con a bordo tre uomini, di cui non si hanno notizie da ieri.
I tre napoletani usciti in mare per una battuta di pesca, dopo avere preso il largo, non hanno fatto rientro a casa, subito i familiari hanno lanciato l’allarme.

Vani finora i tentativi di contattarli sui telefoni cellulari.

Alle ricerche partecipa anche un elicottero.

Gerusalemme – attacco terroristico nella Spianata delle Moschee

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Gerusalemme 14 Luglio 2017 – Tre assalitori palestinesi hanno hanno attaccato l’interno della Spianata delle Moschee.

La polizia israeliana ha dichiarato che l’attacco e’ avvenuto nei pressi della Porta dei Leoni della Citta’ Vecchia di Gerusalemme. Due agenti israeliani sono morti.

Secondo la portavoce della polizia Luba Samri ”tre terroristi che erano arrivati sul Monte del Tempio hanno aperto il fuoco contro degli agenti per poi rifugiarsi all’interno di una moschea. Dopo un lungo inseguimento i tre terroristi sono stati eliminati dai poliziotti.

UFFICIALE – Juve Stabia, per Nicolas Izzillo è addio

Nicolas Izzillo è un nuovo calciatore del Pisa

Come avevamo anticipato nella giornata di ieri (CLICCA QUI), Nicolas Izzillo lascia la Juve Stabia per accasarsi al Pisa, dove ritroverà l’ex compagno gialloblù, Luigi Carillo, anch’egli trasferitosi ai toscani pochi giorni fa.

Per Izzillo 37 presenze e 8 gol nel suo anno e mezzo alla Juve Stabia.

Questo il comunicato della Juve Stabia:

S.S Juve Stabia rende noto di aver raggiunto l’accordo per la cessione del centrocampista Nicolas Izzillo classe ’94, all’A.C Pisa.
A Nicolas Izzillo vanno i ringraziamenti per il contributo dato durante la permanenza in maglia gialloblù ed un forte in bocca al lupo per il prosieguo della sua carriera.
S.S. Juve Stabia