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Bentegodi rischio squalifica, razzismo ancora una volta: azzurri chiamati ‘scimmia’

Bentegodi rischio squalifica, razzismo ancora una volta: azzurri chiamati ‘scimmia’

Hanno accolto ognuno degli undici azzurri con un urlo assai poco gradevole: «scimmia». Il Mattino scrive: “Pensate alla scena, con lo speaker che legge la formazione, prende una pausa dopo il nome e dall’alto del Bentegodi si sente il coro «scimmia». Cosi’ per undici volte. Piu’, sia pure a tono dimesso, con Sarri. Non c’entra nulla il colore della pelle, e’ un coro senza distinzione e che tira in ballo chiunque, basta che sia del Napoli. Con trattamento speciale per Lorenzo Insigne, a cui viene spesso rivolto anche un buu di accompagnamento per ogni sua azione. Ormai questo stadio e’ una persecuzione per lui. Insigne non si scompone mai, anzi piu’ lo insultano piu’ i suoi scatti sembrano rapidi, il suo tocco delicato. Non si lascia mai andare, tranne alla fine, quando tradisce il tumulto che ogni volta che vieni qui ha dentro di se’. E si lascia andare quando quei cori contro di lui non cessano neppure con la partita terminata. E tirano in ballo la mamma. A quel punto si sbatte la mano sul petto, li’ dove c’è il cuore, per l’appunto. Una, due, tre volte. Lo stadio fischia. A lui non importa. Come a voler dire: “Napoli e’ nel mio cuore””.

Non ci sono spiegazioni logiche. Il punto e’ che i cori arrivavano da ogni parte dello stadio: la curva degli ultra’ gialloblu’ era «desertificata» a causa della chiusura per due turni. Momenti di tensione ce ne sono stati prima della gara per un lancio di bottiglie da parte di ultra’ gialloblu’ contro alcuni pullman della tifoseria partenopea, in arrivo nel parcheggio del Bentegodi. Tensione anche alla fine della partita quando alcuni ultra’ del Verona hanno divelto alcuni sediolini e li hanno lanciati nel settore occupato dai tifosi napoletani.

VIDEO ViViCentro – Amichevole, Juve Stabia-Sorrento 5-0: gli highlights del match

VIDEO ViViCentro – Amichevole, Juve Stabia-Sorrento 5-0: gli highlights del match

La Juve Stabia ha superato nel testa amichevole che si è giocato allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia il Sorrento. Un’importante sgambata che per i ragazzi del duo Caserta-Ferrara che ha dato i suoi frutti. Risultato finale di 5-0 grazie ai gol di Viola, doppietta per Costantini, di cui uno su rigore, Matute e Rosafio. Questi gli highlights e i gol del match.

dal nostro inviato, Ciro Novellino

L’Isis minaccia: “Il prossimo obiettivo è l’Italia”. Come risponderemo

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Un canale Telegram ritenuto legato al sedicente Stato islamico (Isis) ha indicato l’Italia come il prossimo obiettivo degli attacchi del gruppo jihadista, che ha rivendicato la responsabilità dell’attentato di Barcellona. Lo ha riferito Site – sito che monitora le attività jihadiste sul web – sul suo account Twitter.

Che l’Italia fosse nel mirino dell’Isis non è una novità. Tutti ricordano le minacce dirette a Roma (e la reazione ironica dei romani) di due anni fa, con tanto di hashtag #We_Are_Coming_O-Rome. Dopo l’attentato di Barcellona, però, la possibilità di un attentato in Italia sembra assai più concreta. E più concrete sembrerebbero le nuove minacce rilanciate da Site, l’associazione di monitoraggio dei network jihadisti guidata da Rita Katz.

Sul fronte delle misure di sicurezza nel nostro Paese due cittadini marocchini e un cittadino siriano sono stati espulsi dal territorio nazionale. Si tratta, spiegano al Viminale, di un 38enne marocchino, detenuto per reati comuni che, “insieme ad altri detenuti, dopo aver appreso dai telegiornali della notizia della strage terroristica di Stoccolma, ha chiaramente e inequivocabilmente festeggiato, inneggiando all’evento terroristico perpetrato nella capitale svedese”.

L’altro espulso è un siriano, arrestato nel 2015 “per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”, che “aveva espresso apprezzamento nei confronti degli autori dell’attentato terroristico di Manchester”. I rimpatri, 70 nel solo 2017, “salgono a 202 i soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel proprio Paese dal gennaio 2015 ad oggi”.

I precedenti
“Agli inizi di aprile di due anni fa, nel 2016”, ricorda La Repubblica, “le minacce con il riferimento alla capitale erano state diffuse in un messaggio audio del portavoce Abu Hassan al-Muhajir: ‘Quando verrà l’alta marea sarà la conquista di Bagdad, Damasco, Gerusalemme, Amman, Costantinopoli, Teheran e Roma’. Il 28 aprile circolavano invece sul web foto con messaggi minacciosi a firma Islamic State sullo sfondo di alcuni luoghi-simbolo italiani, sia di Roma che di Milano. E in una foto, scattata in autostrada nel Milanese, si leggeva l’indicazione “Venezia”. Ma per i servizi non c’erano ‘nuovi concreti elementi di allarme’. Le foto – aveva riferito allora Katz – erano circolate su account Twitter di sostenitori dell’Isis”.

“L’Italia è un target potenzialmente privilegiato sotto un profilo politico e simbolico/religioso, terreno di coltura di nuove generazioni di aspiranti mujahidin, che vivono nel mito del ritorno al califfato e che, aderendo alla campagna offensiva promossa da Daesh, potrebbero decidere di agire entro i nostri confini”, avevano fatto sapere i Servizi segreti italiani a marzo 2016. “Il 20 gennaio di quest’anno”, prosegue il quotidiano, “un filmato era poi stato diffuso da Halab Wilayah, Centro media del governatorato di Aleppo: in un cielo inquietante che annunciava allo stesso tempo distruzione e una nuova alba, compariva l’immagine dell’Anfiteatro Flavio conquistato dalle bandiere nere islamiche: “La promessa sarà mantenuta: conquisteremo Roma”.

“A febbraio era girata anche un’intervista del fondamentalista islamico inglese Anjem Choudary, in cui minacciava lo Stato italiano annunciando che i combattenti del Daesh “conquisteranno Roma per affermarvi la Sharia”, prosegue ancora La Repubblica, “a giugno è stata la volta del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, accusato dal Califfato per la influente presenza del nostro Paese in Libia. Un video pubblicato su Youtube e intitolato “Stato islamico – questo è ciò che abbiamo promesso ad Allah e al Suo Messaggero” contiene molteplici minacce all’Italia, agli Stati Uniti e a tutti i Paesi che in questi anni stanno cercando di debellare Daesh”.

Espulsi due marocchini e un siriano
“Intanto il Viminale prosegue e intensifica la politica delle espulsioni dei cittadini stranieri ritenuti potenzialmente pericolosi”, si legge sul Sole 24 Ore, “ora è stata la volta di due marocchini ed di un siriano. Con questi rimpatri, 70 nel solo 2017, salgono a 202 i soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel proprio Paese dal gennaio 2015 ad oggi”.

Anche dopo l’attentato di Barcellona, non è cambiato in Italia l’attuale livello di allerta 2, che è già al massimo grado, un gradino sotto a quello dell’’attacco in corso’. Ma il ministero dell’Interno “ha chiesto alle Forze di tenere elevato il livello di vigilanza, rafforzando sul territorio le misure di sicurezza a protezione degli obiettivi ritenuti più a rischio, soprattutto nei luoghi turistici”.

Misure di sicurezza rafforzate
“Una delle decisioni emerse dal comitato per l’ordine e la sicurezza riunitosi in prefettura a Roma è il rafforzamento del presìdi nei luoghi considerati più sensibili. Prevista anche una ‘stretta’ con controlli maggiori su veicoli come camion e Ncc (le vetture di autonoleggio). Sono stati predisposti inoltre per il periodo estivo ulteriori misure di sicurezza nelle località balneari di Anzio e Nettuno”, spiega il quotidiano economico-finanziario, ” nella Capitale potrebbero essere presto installate nuove barriere nei luoghi particolarmente affollati o zone pedonali. Tra le ipotesi in campo che verranno valutate in una tavolo ad hoc tra Campidoglio e prefettura di Roma c’è la possibilità di installare barriere (new jersey o fioriere) in via del Corso e in via dei Fori Imperiali.

A Milano sono state rafforzate ulteriormente le misure di sicurezza posizionando nuove barriere agli accessi laterali della Galleria Vittorio Emanuele, accanto a piazza Duomo. Presto ne arriveranno altre nella zona della Darsena e dei navigli”.

agi/adnkronos

Dall’Europa a Trump, confusi e divisi contro il Califfato

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Distrutti i centri di comando dell’Isis resta il problema delle periferie islamiche. Con il quale deve cimentarsi il nuovo assetto mondiale degli imperi e delle grandi potenze

LA SPAGNA e poi la Finlandia: le periferie del mondo islamico sono in pieno movimento anche se le vittime civili sono relativamente poche e i terroristi quasi tutti eliminati. Cifre modeste ma geograficamente diffuse. Da dove vengono i carnefici? Chi li ispira? Il Califfato esiste ancora? E Al Qaeda? E i gruppi marocchini? E gli Emirati Arabi? E i franchi tiratori di Mosul, di Raqqa, di Aleppo?

Insomma infuriano varie buriane ed Ezio Mauro nel nostro giornale di ieri ne ha messo in luce il significato. Lo condivido e a mia volta dirò anche io quel che penso su quanto continua ad accadere sul piano degli attentati sovversivi. La parola “sovversivo” è molto antica: risale a metà Ottocento, in Europa e soprattutto in Francia, in Italia, in Austria, in Russia. In Francia era ancora recente la Grande Rivoluzione. I sovversivi erano coloro che volevano cambiare profondamente la situazione politica e sociale di un territorio e a volte erano animati da patriottismo, a volte dall’anarchia oppure da un’ideologia. Altre volte addirittura da ideali reazionari che volevano riportare società e interessi da tempo scomparsi.

I sovversivi ci sono stati sempre e motivati con ragioni e interessi profondamente diversi, in un certo periodo il numero, i luoghi, le motivazioni di ceti sociali da cui provenivano davano luogo a organizzazioni durature e ideologicamente caratterizzate. Oppure erano forme, diffuse e potenti, di brigantaggio.

Ma questo non ha quasi nulla a che vedere con il sovversivismo anche se talvolta effettuarono occasionali alleanze tra briganti e sovversivi. Qual è la situazione di oggi? I briganti esistono ancora, hanno cambiato nome da tempo. Si chiamano Mafia, oppure ‘Ndrangheta, oppure Camorra: è un brigantaggio con abiti civili e armi più economiche e politiche che da guerra. Il fenomeno nuovo (relativamente) è di tutt’altro genere ed è caratterizzato in modi assai diversi: in gran parte ha una motivazione religiosa che colora e in parte nasconde una rivolta sociale.

Questi sono i due fenomeni, diversi ma strettamente congiunti. Quanto alle loro strutture organizzative, anch’esse sono duplici: una o due sono i centri di comando, l’altra invece è costituita dalle periferie sociali dei Paesi dove la ricchezza e il capitale costituiscono la realtà di fondo. I centri di comando – religiosi – erano costituiti soprattutto a Mosul e a Raqqa. Lì c’era il quartier generale del Califfato e i suoi eserciti militarizzati che difendevano il loro territorio, dominavano le loro cellule sparse nel mondo, istruivano in appositi campi adeguatamente attrezzati i giovani che venivano da apprendisti di terrorismo e tornavano poi nei Paesi di origine organizzando cellule operative.

Questa situazione è parzialmente cambiata anche perché alcune grandi Nazioni per motivi diversi hanno tuttavia deciso di eliminare al più presto possibile i comandi del Califfato. Questa operazione è stata in gran parte risolta: Mosul e Raqqa sono state in gran parte conquistate, l’apparato militare del Califfato quasi interamente distrutto; il Califfo in persona sarebbe stato ucciso. Resta tuttavia intatto il problema delle periferie e, a fronte di esso, il nuovo assetto mondiale degli imperi e delle grandi potenze che, tra i tanti problemi che debbono affrontare, hanno anche quello delle periferie, della loro trasformazione politica e dei rapporti che si raccordano nella società globale.

Se vogliamo elencare con adeguate parole questo insieme di problemi diremo: tecnologie, emigrazioni, rapporti tra Paesi dai quali gli abitanti fuggono e Paesi che li respingono o li imprigionano, forze democratiche in varia trasformazione, alleanze e contrasti in costante mutamento. Infine: diminuzione dell’autorità delle Nazioni Unite e quindi un mondo in piena e pericolosa confusione. Come si vede, il panorama complessivo non è affatto felice.

***

Di Trump è inutile parlare: la sua è una politica mutevole se non addirittura giornaliera rispetto alla Russia, alla Germania, alla Francia, alla Libia, alla Cina, all’Egitto, alla Corea del Nord e all’Italia. È la meno considerata la nostra Nazione e quindi ne parlano poco e Trump pochissimo.

Con queste mutazioni non si può certo concludere che gli Usa non contino niente. Contano moltissimo, ma somigliano molto alla pallina bianca della roulette. Conta moltissimo perché dove si ferma vince. Solo che quasi a ogni giro il numero vincente cambia. Vince ma cambia. Somiglia maledettamente a Trump.

La Cina ha costruito un capitalismo dittatoriale, con delle sfumature di democrazia. Sfumature. Nella sostanza è un immenso Paese che compra tutto: isole, territori, banche, crediti, debiti, stadi sportivi, movimenti storici. Compra tutto e invia, quando necessario, gruppi di suoi cittadini nei luoghi comprati.

Sostanzialmente è un Paese tirannico e pacifico. Sembra una contraddizione e invece è un risultato. Della religione gli importa poco o niente. Quanto al Giappone, conta molto in economia e basta. In Europa, oltre a Merkel della quale tra poche settimane conosceremo l’esito decisivo delle elezioni, c’è Macron del quale abbiamo più volte parlato. È de Gaulle, è Pompidou, è Mazzarino, è il cardinale di Retz, è il grand commis, è Enrico IV, è il Re Sole. Insomma è la Francia che vuole incarnare l’Europa. Napoleone sì e no. Talleyrand un po’ di più. Tocqueville bene, ma con un po’ più di energia. Insomma Macron è Macron. Il numero dei francesi che si occupano di politica è in mastodontica diminuzione. Ma di quelli che invece se ne occupano lui è il Presidente con poteri quasi assoluti. E l’Europa? Ma non è francese l’Europa? Macron è europeista e sovranista. Piaccia o non piaccia. Il gioco con lui tocca soprattutto a Merkel.

Toccherebbe anche all’Italia, ma a chi? Spesso, anzi quasi sempre, chiudo questi articoli domenicali parlando di Renzi. Gli do consigli non richiesti, gli faccio critiche richieste ancora di meno. Renzi da solo non può fare nulla. In buona compagnia non ci vuole stare. Vuole decidere tutto lui e da solo, magari facendo qualche mezza alleanza non cucita ma imbastita che è molto diversa. Imbastirà con Alfano. Imbastirà con Franceschini, forse anche con Delrio e forse addirittura con Berlusconi. Se questo è il suo modo di procedere, alla fine non conterà niente anche se diventerà presidente del Consiglio.

Ciò che dovrebbe fare per contare in Europa nel nome di Ventotene e di Giustizia e Libertà l’ho già detto fino alla noia.
“Dimmi quando tu verrai
dimmi quando quando quando… “.

EUGENIO SCALFARI/larepubblica

Ugolini: “Nel contratto di Insigne non c’è alcuna clausola, il Napoli vuole farne una bandiera”

Nel corso di Sky Calcio live è intervenuto il giornalista Massimo Ugolini rilasciando alcune dichiarazioni:

“Nel contratto di Insigne, rinnovato pochi mesi fa, non c’è alcuna clausola rescissoria. Anche se cambierà procuratore, sarà il Napoli che deciderà il suo futuro. C’è un contratto estremamente ricco, la società vuole farne una bandiera”.

Tacchinardi: “Finale di partita sofferto per il Napoli, l’assist di Insigne un grande gesto tecnico”

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Le parole di Alessio Tacchinardi nel post partita Hellas Verona – Napoli

Alessio Tacchinardi ha dichiarato ai microfoni di Premium: “Nel finale partita sofferta, il Napoli quando rallenta il gioco va in difficoltà. Dal punto di vista fisico è in forma e gioca a memoria. L’assist di Insigne a Milik è stato un gesto tecnico che richiede un tocco vellutato. Insigne è un giocatore che continua a migliorare partita dopo partita, e può diventare il leader carismatico della squadra. Zielinski può migliorare tantissimo, sui cross è il primo che attacca la porta, è giovanissimo e ha un grande potenziale.”

VIDEO ViViCentro – Il Napoli batte l’Hellas, i tifosi chiamano gli azzurri sotto la curva: parte la festa

VIDEO ViViCentro – Il Napoli batte l’Hellas, i tifosi chiamano gli azzurri sotto la curva: parte la festa

Il Napoli supera l’Hellas Verona con il risultato di 3-1 nella prima giornata di campionato. Al termine del match, gli azzurri si sono portati sotto la curva come dimostra questo video inviato alla nostra redazione da alcuni tifosi di Padova.

Ferrara: “Insigne devastante, il Napoli ha giocato su un campo difficile”

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Le parole di Ciro Ferrara nel post partita Hellas Verona – Napoli

Ciro Ferrara ha dichiarato ai microfoni di Premium: “Il Napoli ha giocato in un campo difficile, rispetto alla Juve, con questa vittoria comincia il duello tra le due squadre. Insigne è fondamentale per il Napoli di Sarri e non nè può fare a meno. Callejon non ha giocato come siamo soliti vederlo. Milik inizialmente non era in ritmo partita ma sta acquistando fiducia sia perchè è stato inserito tra i titolari sia con il gol. Rispetto a Mertens ha uno stile diverso. Nel reparto difensivo Reina fa parate importanti, la difesa ha giocato bene, ma il possesso palla non è stato come il solito e ha accusato la pesantezza del campo. Per quanto riguarda Insigne oltre a puntare l’uomo cerca anche la profondità giocando con il centrocampo”.

Commento Ssc Napoli: “Primo atto del campionato all’Arena di Verona chiuso in trionfo”

Il Napoli batte il Verona, questo il commento della società partenopea sul proprio sito ufficiale:

“Il Napoli apre il primo atto del campionato all’Arena di Verona e chiude in trionfo. Gli azzurri salgono in cima alla scaletta di Shakesperiana memoria e battono l’Hellas per 3-1. Il Napoli è tutta una primizia. Il primo gol ufficiale quest’anno per Milik e il primo gol in azzurro per Faouzi Ghoulam che celebra così le sue 100 partite in Serie A. C’è sempre una prima volta anche per Maurizio Sarri che in un sol colpo festeggia le sue 100 panchine in azzurro e contestualmente il primo successo all’esordio in campionato del Napoli sinora nel suo triennio.

Si parte con l’autorete del Verona, dopo una pressione asfissiante del Napoli. Poi il capolavoro della serata. Progressione di Insigne che fa un coast to coast prima di servire di esterno Milik che in controtempo di destro infila l’angolo. Un gol di una bellezza formidabile. Chiude il sipario Ghoulam che infila poco dopo un’ora la sua prima griffe azzurra nel giorno del centenario di presenze. Poi il ritorno di fiamma del Verona che segna con Pazzini su rigore ma il Napoli si dimostra padrone del match. Chi ben comincia è a metà dell’opera nell’Arena di Verona. Adesso si va sulla Costa Azzurra per illuminare con i nostri colori le stelle dei Campioni”.

 

Da sscnapoli

Alvino: “Insulti e non solo ai danni di R. Insigne e Dezi in tribuna, è intervenuta la Digos”

Episodio scandaloso quello che si è verificato sulle tribune dello stadio Bentegodi di Verona. A riportarlo è Carlo Alvino, giornalista di Tv Luna, tramite il proprio profilo Facebook:

“Roberto Insigne e Jacopo Dezi in tribuna a Verona coperti di insulti e non solo. Interviene la Digos per un cambio posto”.

Marchegiani: “Napoli squadra in crescita, di sicuro può lottare per il titolo”

Luca Marchegiani, ex calciatore ed attuale commentatore di Sky, ha commentato così il match del Bentegodi:

“Il Napoli mi ha fatto un’ottima impressione, partita condotta con grande personalità. Questa è una squadra che può ancora crescere per ritmo e qualità offensiva. Di sicuro è una pretendente al titolo”.

FOTO CLASSIFICA – Il Napoli risponde alla Juventus: il duello è appena iniziato

Buona la prima per il Napoli che al Bentegodi si impone per 1-3 sul Verona. Gli azzurri rispondono alla Juventus che nel pomeriggio ha battuto il Cagliari 3-0. La classifica vede proprio Napoli e Juve appaiate a tre punti.

 

Hellas Verona-Napoli, i voti di ViViCentro: Milik ritrovato!

Questi i voti di ViViCentro

Il Napoli batte l’Hellas Verona in trasferta nella prima giornata del campionato 2017/18 di Serie A. Questi i voti di ViViCentro.it:

25 Reina 6.5; 23 Hysaj 5, 21 Chiriches 5.5, 26 Koulibaly 6.5, 31 Ghoulam 7; 20 Zielinski 6, 42 Diawara 6.5, 17 Hamsik 6 (5 Allan 6, dal 21° s.t.); 7 Callejon 6.5 (15 Giaccherini 6, dal 27° s.t.), 99 Milik 7 (14 Mertens 6, dal 15° s.t.), 24 Insigne 7. A disp. 1 Rafael, 22 Sepe, 11 Maggio, 33 Albiol, 19 Maksimovic, 6 Mario Rui, 30 Rog, 8 Jorginho, 37 Ounas. All. Sarri 6.5

a cura di Ciro Novellino

Hellas Verona-Napoli 1-3, il tabellino del match

Hellas Verona-Napoli 1-3, il tabellino del match

Hellas Verona e Napoli si sono affrontate nel 1° turno del campionato di serie A allo stadio Bentegodi. Autogol di Souprayen (N) al 32° p.t., Milik (N) al 38° p.t., Ghoulam al 17° s.t., Pazzini (V) al 38° s.t. su rig.

VERONA (4-3-3) – 1 Nicolas; 28 A. Ferrari, 26 Caceres, 75 Heurtaux, 69 Souprayen; 2 Romulo, 77 Buchel, 20 Zaccagni (93 Fares, dal 19° s.t.); 7 Verde, 24 Bessa, 10 Cerci (11 Pazzini, dal 27° s.t.). A disp. 17 Silvestri, 22 Coppola, 12 Caracciolo, 97 Felicioli, 8 Fossati, 37 Bearzotti, 4 Laner, 5 B. Zuculini, 27 Valoti. All. Pecchia

NAPOLI (4-3-3) – 25 Reina; 23 Hysaj, 21 Chiriches, 26 Koulibaly, 31 Ghoulam; 20 Zielinski, 42 Diawara, 17 Hamsik (5 Allan, dal 21° s.t.); 7 Callejon (15 Giaccherini, dal 27° s.t.), 99 Milik (14 Mertens, dal 15° s.t.), 24 Insigne. A disp. 1 Rafael, 22 Sepe, 11 Maggio, 33 Albiol, 19 Maksimovic, 6 Mario Rui, 30 Rog, 8 Jorginho, 37 Ounas. All. Sarri

ARBITRO Michael FABBRI di Ravenna (Assistenti: Longo-Valeriani. IV uomo: Rocchi. VAR: Doveri, AVAR: Chiffi)

Spettatori: 20mila circa. Ammoniti: Hysaj (N) al 6° s.t. per gioco falloso, Heurtaux (V) al 29° s.t. per gioco falloso. Espulsi: Hysaj (N) al 37° s.t. per gioco falloso: Reti: Souprayen (N) (autogol) al 32° p.t., Milik (N) al 38° p.t., Ghoulam (N) al 17° s.t., Pazzini (V) su rig. al 38° s.t. Recupero: 1 e 0.

FOTO ViViCentro – Hellas Verona-Napoli, gli scatti del match

FOTO ViViCentro – Hellas Verona-Napoli, gli scatti del match

Il Napoli batte l’Hellas Verona davanti a tanti tifosi azzurri presenti al Bentegodi. Alcuni di essi, provenienti da Padova, ci hanno mandato alcune foto che pubblichiamo.

CLICCA SULLE FOTO per ingrandirle

Atalanta-Roma, Di Francesco: “Partita difficilissima. Nei prossimi 12 giorni di mercato può succedere di tutto”

NOTIZIE AS ROMA – Domani inizia ufficialmente il campionato 2017/2018 della Roma. Alle ore 18 la squadra allenata da Eusebio Di Francesco scenderà in campo al Bentegodi di Bergamo per cercare di conquistare i primi 3 punti della stagione ed il tecnico abruzzese oggi in conferenza stampa non le ha mandate a dire ai suoi ragazzi, usciti con le ossa rotte dal confronto pre campionato con il Celta Vigo. Questo il testuale:

Alla vigilia dell’inizio del campionato della Roma quali sono i suoi obiettivi?
“L’obiettivo è partire forte e fare un buon risultato a Bergamo, sopratutto dopo i risultati della tournée spagnola, la partita di Vigo non mi è piaciuta per niente, per quello voglio una grande prestazione, sono convinto che entreremo in campo con molta determinazione perché affronteremo una grande squadra, per quanto riguarda gli obiettivi generali vogliamo migliorarci giorno dopo giorno”.

Che avversario si aspetta di affrontare domani?
“Per la mentalità e la determinazione con cui hanno affrontato le amichevoli mi sembra come se per loro non fosse mai finito il campionato, sono convinto che sarà una partita difficilissima, ma anche loro troveranno contro una squadra che ha voglia di imporre il proprio gioco”.

Nella griglia del campionato, nelle prime due file, con il mercato ancora aperto, quali squadre vanno messe?
“Le griglie le lascio fare a voi, è il vostro lavoro, io mi preoccupo di valutare la mia squadra, molte squadre si sono rafforzate, sarà un campionato più equilibrato, ci sarà meno distacco. Squadre come Milan e Inter che sono finite dietro, si sono rinforzate, soprattutto i rossoneri”.

Al momento, accanto a Manolas qual è secondo lei il giocatore più in forma?
“Non voglio parlare della formazione di domani, dico solo che noi dobbiamo preparare la partita sotto l’aspetto della squadra, si parla sempre di reparti, ma io voglio parlare di un blocco squadra. Voglio far esaltare il collettivo, indubbiamente ci sono calciatori con più qualità, ma questa viene esaltata dal lavoro di squadra”.

Come sta vedendo Florenzi? Ha già in mente dove utilizzarlo? Potrebbe essere lui il rinforzo in attacco?
“Oggi non è il giorno per parlare di mercato, nella mia testa c’è solo l’Atalanta. Florenzi per noi potrebbe essere un valore aggiunto, ora non è nelle condizioni di essere convocato, lo valuterò per la partita contro l’Inter. Deve lavorare molto, sia dal punto di vista fisico che metabolico, ma è un ragazzo con molta voglia di fare, per quello sono contento che stia tornando e spero di averlo presto in squadra, come lui, Karsdorp e altri giocatori”.

Lei aveva parlato di un difensore centrale da aggiungere, è ancora in programma questo acquisto?
Al di là del ruolo io sono molto contento di allenare questi calciatori. Mi aspetto grandissime prestazioni dai difensori e da tutta la squadra in queste due gare. Nei prossimi 12 giorni di mercato può succedere di tutto in tutti i ruoli. Non mi piace parlare ora dei centrali. Io voglio essere positivo, voglio pensare che questa squadra possa fare benissimo. Sono contento dei giocatori a disposizione, poi faremo le nostre valutazioni, non siamo sciocchi.

L’amichevole di Vigo non ha cambiato eccessivamente le valutazioni sulla Roma?
“La colpa di quei minuti è solo mia, devo dimostrare che la squadra non è quella di quei 30 minuti. Sono serenissimo, capisco il perché di alcune scelte. A nessuno piace fare brutte figure, io di quei 30 minuti non sono contento e mi prendo la colpa. Spetta solo a noi cambiare i giudizi, domani abbiamo l’occasione per dimostrare che non siamo quelli lì, io devo far cambiare l’idea che sono un integralista, io cerco di portare avanti il mio modo di vedere calcio. Se sono stato scelto è per portare avanti le mie idee. Il campo darà le risposte, speriamo che già da domani sera si parlerà in maniera differente di noi.”

Arrivi al campionato come avevi previsto? E’ mancato qualcosa nel pre-campionato? Chi ti ha colpito di più? 
“A livello di singoli non devo parlare in maniera particolare di qualcuno. Un giocatore dalle potenzialità enormi è Nainggolan, può fare nelle due fasi molto bene, è un giocatore con potenzialità enormi e può esprimerle ancora di più. Sul discorso generale: anche dagli errori si impara. E’ stata una grande scuola questo periodo, per cercare di capire cosa va e cosa non va. Ora si comincia a fare sul serio. Credo che chi sbaglia meno vince.”

Lei pensa ad un 4-3-3 da portare avanti fino a fine campionato o sta pensando anche ad altri piani alternativi? Cosa si aspetta da De Rossi e da Totti?
“Di De Rossi ne ho già parlato, mi aspetto che sia il leader della squadra, con la sua romanità e il suo desiderio di mettersi a disposizione della squadra. Quando uno inizia un lavoro cerca di dare certezze. La capacità di interpretare il giusto mix è il vero segreto, mi sembra assurdo di parlare già di problemi del 4-3-3, vi fossilizzate sui numeri e non su un calcio dinamico e statico. C’è tanto da lavorare, ma mi sembra assurdo per 30 minuti parlare di qualcosa da mettere in discussione. Cerco di capire ed interpretare al meglio le situazioni, andremo avanti col 4-3-3 che è un sistema dinamico e non statico. Vi sto facendo capire che anche guardando il passato ho cambiato in tante occasioni. Perché devo cambiare qualcosa per 30 minuti di Vigo? La presenza di Totti è un motivo di grande orgoglio, sono felicissimo di averlo vicino da stasera.”

E’ soddisfatto del lavoro svolto dai calciatori in pre-campionato? Quanto manca per arrivare al top? 
“Mi auguro che arrivi il prima possibile. Dobbiamo migliorare in tante cose e cercare di capire i meccanismi. Mi piace vedere la grande disponibilità della squadra, anche esasperata a volte, di mettere in pratica quello che gli chiedo. Io voglio cercare di esaltare tutti i calciatori in un sistema di gioco organizzato. Il pensiero è nettamente positivo, togliendo questi maledetti 30 minuti di Vigo, dove ci sarebbero voluti sei time-out per venire fuori da un momento di difficoltà.”

Claudia Demenica

VIDEO ViViCentro – Sorrento, Guarracino: “Contento della prestazione. Masi e Vacca? Ci daranno una mano”

VIDEO ViViCentro – Sorrento, Guarracino: “Contento della prestazione. Masi e Vacca? Ci daranno una mano”

La Juve Stabia ha superato nel testa amichevole che si è giocato allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia il Sorrento. Un’importante sgambata che per i ragazzi del duo Caserta-Ferrara che ha dato i suoi frutti. Risultato finale di 5-0 grazie ai gol di Viola, doppietta per Costantini, di cui uno su rigore, Matute e Rosafio. Al termine del match abbiamo ascoltato l’allenatore del Sorrento Guarracino.

dal nostro inviato, Ciro Novellino

VIDEO ViViCentro – Juve Stabia, Costantini: “Cerco di dare sempre il massimo, voglio farmi trovare pronto”

VIDEO ViViCentro – Juve Stabia, Costantini: “Cerco di dare sempre il massimo, voglio farmi trovare pronto”

La Juve Stabia ha superato nel testa amichevole che si è giocato allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia il Sorrento. Un’importante sgambata che per i ragazzi del duo Caserta-Ferrara che ha dato i suoi frutti. Risultato finale di 5-0 grazie ai gol di Viola, doppietta per Costantini, di cui uno su rigore, Matute e Rosafio. Al termine del match abbiamo ascoltato Tommaso Costantini.

dal nostro inviato, Ciro Novellino

VIDEO ViViCentro – Juve Stabia, Ferrara: “Ci siamo, le gambe girano. Costantini? Si sta facendo trovare pronto”

VIDEO ViViCentro – Juve Stabia, Ferrara: “Ci siamo, le gambe girano. Costantini? Si sta facendo trovare pronto”

La Juve Stabia ha superato nel testa amichevole che si è giocato allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia il Sorrento. Un’importante sgambata che per i ragazzi del duo Caserta-Ferrara che ha dato i suoi frutti. Risultato finale di 5-0 grazie ai gol di Viola, doppietta per Costantini, di cui uno su rigore, Matute e Rosafio. Al termine del match abbiamo ascoltato mister Ciro Ferrara.

dal nostro inviato, Ciro Novellino

Amichevole, Juve Stabia-Sorrento 5-0: la cronaca del match

Il tabellino del match

Vince la Juve Stabia in amichevole contro il Sorrento con il risultato di 5-0. Questa la cronaca delle azioni più importanti.

 

85′ Fine partita!

78′ Palla di Rosafio al centro, Zibert fallisce a porta vuota il 6-0
69′ Goooooool della Juve Stabia. Rosafio ruba palla al portiere e fa 5-0!
67′ Gooooooool della Juve Stabia. Palla per Matute che non perdona: 4-0
62′ Goooooool della Juve Stabia. Sguscia Dentice sulla destra, palla al bacio per Costantini che fa 3-0!
59′ Rosafio trova Lisi che si libera e calcia a giro, palla che sfiora la traversa
57′ Goooooooool della Juve Stabia. Costantini trasforma il rigore e fa 2-0!
56′ Fallo su Calo’, è calcio di rigore
55′ Fallo di Guarro su Costantini: giallo per lui
53′ Lisi calcia col mancino, palla sull’esterno della rete
45′ Partiti, gitandola di cambi da una parte e dall’altra
SECONDO TEMPO
43′ Fine primo tempo, l’arbitro fischia con 2 minuti di anticipo
43′ Ci prova Lisi che serve Berardi, Cross sul primo palo, parà Murao
34′ Goooooooooooooooool della Juve Stabia. Stupenda punizione di Viola, si sblocca il risultato 1-0!
28′ Cross di Lisi, Paponi non ci arriva
21′ Lisi calcia, para Munao
20′ Cross di Viola in area, Berardi in tuffo sfiora il gol
15′ Lisi fa tutto da solo, punta l’area e calcia a giro, palla a lato

11′ Berardi libera Nava in area ma l’esterno non riesce a mettere al centro e l’azione sfuma

3′ Berardi calcia dopo un bel passaggio di Lisi, para Munao
1′ Partiti, ci prova subito il Sorrento, calcia Tizzo al volo dall’interno dell’area di rigore
Le formazioni ufficiali:
JUVE STABIA – Zanotti, Nava, Crialese, Capece, Morero, Redolfi, Mastalli, Viola, Paponi, Berardi, Lisi. A disp. Bacci, Polverino, Dentice, Cancellotti, Bachini, Allievi, Costantini, Matute, Calò, Zibert, Gaye, Rosafio. All. Caserta-Ferrara
SORRENTO – Munao, Mozzillo, Matino, Di Ruocco, Calabrese, Guarro, Falanga, Pepe, Gargiulo, Schettino, Rizzo. A disp. D’Esposito, Chiaro, Tizzano, Reich, Raimondi, Mennella, Guastella, Ruocco, Masi, Vacca, Leone, Gargiulo, Bellotti. All. Guarracino
dal nostro inviato, Ciro Novellino