Faouzi Ghoulam ha rilasciato alcune dichiarazioni attraverso i canali social della Ssc Napoli. Ecco quanto evidenziato:
“Gol al Verona? All’inizio sono partito per fare una sovrapposizione a Dries che invece ha scambiato con Lorenzo. Sono arrivato in corsa e l’ho messa dentro sulla respinta del portiere che era ancora a terra. Di solito calcio forte, in quest’occasione ho usato l’interno per essere più preciso. Per fortuna mi sono ritrovato davanti alla porta e la palla mi è arrivata addosso, un colpo di fortuna che ogni tanto ci vuole. E’ stato davvero bello ma preferisco fare gli assist.
Esultanza? Non sapevo cosa fare perché non sono abituato. Sono andato verso la panchina per salutare Simone (il terzo allenatore) che mi segue durante gli allenamenti. Era la mia centesima partita, come diceva il mio vecchio allenatore ora posso dire di essere un vero professionista. Spero che arrivi presto anche un gol su punizione, non sono stato molto fortunato. La cosa più importante, però, è sempre aiutare la squadra”.
Leonardo Pavoletti sempre più vicino al Caglairi. Ecco quanto riporta Alfredo Pedullà, esperto mercato Sportitalia, sul proprio sito ufficiale:
“Leonardo Pavoletti in orbita Cagliari, prima scelta già da venerdì scorso. Dopo la gara di domani a Nizza (ritorno del playoff Champions) l’idea è quella di accelerare e di perfezionare l’operazione. Contatti no stop, questa l’idea di massima: Giulini si accollerà l’intero ingaggio, pagherà un prestito leggermente oneroso (circa un paio di milioni) più eventuali bonus legati al rendimento. E quasi sicuramente ci sarà il diritto di riscatto. Il Cagliari punta sulla volontà totale di Pavoletti e anche per il Napoli sarebbe la soluzione migliore per permettere all’ex Genoa di rilanciarsi da titolare in Sardegna.
Al mercato in entrata il Napoli penserà dopo Nizza. Zinchenko resta l’opzione più concreta, a patto che l’esterno ucraino di proprietà del Manchester City abbia la volontà di aspettare ancora per qualche giorno (cosa che non ha fatto Berenguer, poi passato al Torino). Al momento non è stato programmato un colpo diverso, ma tutto sarà più chiaro a partire da domani sera”.
A Radio Crc, nel corso di ‘Si Gonfia la Rete’, è intervenuto Ciro Venerato, giornalista della Rai ed esperto di calciomercato. Ecco quanto evidenziato:
“Pavoletti? Il Napoli è disposto ad accontentarlo, l’attaccante ha già una bozza di accordo con il Cagliari. Buoni rapporti tra le due società, si può chiudere dopo il preliminare. Il Napoli vorrebbe cederlo a titolo definitivo ma per i sardi sarebbe già uno sforzo oneroso pagare l’ingaggio per intero. Si va per un prestito oneroso con una cifra intorno ai 3 milioni. Potrebbe scattare anche l’obbligo di riscatto in base a determinate presenze e gol. Zapata? Giovedì ci sarà un vertice con il suo entourage. Il Napoli vuole monetizzare e ci sono diversi club sul colombiano: Bournemouth, Besiktas e forse anche il Villareal. La società partenopea chiede circa 20 milioni”
A Radio Crc, nel corso di ‘Si Gonfia la Rete’, è intervenuto Ciro Venerato, giornalista della Rai ed esperto di calciomercato. Ecco quanto evidenziato:
“Reina? Al momento non ci sono da registrare novità, al 99% lo spagnolo andrà a scadenza. Ci sono segnali, invece, per quanto riguarda il rinnovo di Ghoulam. In vista della gara con il Nizza, però, si vuole lasciare tutto tranquillo. Il Napoli punta ad aumentare la parte fissa e chiede il rinnovo entro agosto. Se l’algerino non dovesse accettare verrebbe bloccato Strinic”.
Lucien Favre, allenatore del Nizza, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara contro il Napoli. Ecco quanto evidenziato:
“Credo nella qualificazione, c’è molto da fare m a credo nel passaggio del turno. Il Napoli è una squadra molto forte e al 90% giocherà con gli stessi uomini dell’andata. Balotelli e Sneijder? Non so se giocheranno, Wesley ha disputato 85 minuti contro il Guingamp mentre Mario 25. Speriamo saranno pronti per domani. Cosa fare per migliorarci? Dobbiamo essere più stretti, lavorare maggiormente sul possesso palla. Altrimenti sarà inutile scendere in campo. I calciatori del Napoli giocano da tre anni insieme, sono un grande gruppo. Dobbiamo rischiare qualcosa ma dobbiamo anche cercare di non subire tanto. Balotelli è molto motivato, potrà darci una grande mano anche in fase difensiva. Di sicuro vorrà fare bene domani. Cambio del sistema di gioco? Non so, sarà importante bloccare il duo Koulibaly-Albiol così come il duo di centrocampo. Giocano sempre prima”.
Anas comunica che la strada statale 268 “Del Vesuvio” è provvisoriamente chiusa dal km 0,000 al km 2,300, a causa di un incendio, in località Cercola (NA).
Sul posto sono presenti le squadre dei Vigili del Fuoco e dell’Anas per la gestione della viabilità.
Anas raccomanda prudenza nella guida e ricorda che l`evoluzione della situazione del traffico in tempo reale è consultabile sul sito web www.stradeanas.it oppure su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all`applicazione `VAI Anas Plus`, disponibile gratuitamente in “App store” e in “Play store”. Inoltre si ricorda che il servizio clienti “Pronto Anas” è raggiungibile chiamando il nuovo numero verde, gratuito, 800 841 148.
Anas comunica che sulla A2 Autostrada del mediterraneo si registrano rallentamenti in direzione nord in corrispondenza dello svincolo di Polla (dal Km 83 al Km 76) in provincia di Salerno, a causa di un mezzo pesante che ha disperso il carico sulla rampa di ingresso e sulla corsia di accelerazione.
Il personale Anas è intervenuto sul posto al fine di ripristinare la transitabilità appena possibile.
Anas raccomanda prudenza nella guida e ricorda che l`evoluzione della situazione del traffico in tempo reale è consultabile sul sito web www.stradeanas.it oppure su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all`applicazione `VAI Anas Plus`, disponibile gratuitamente in “App store” e in “Play store”. Inoltre si ricorda che il servizio clienti “Pronto Anas” è raggiungibile chiamando il numero verde gratuito 800 841 148.
Allenamento mattutino per il Napoli oggi a Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match di Nizza per il ritorno dei playoff di Champions League in programma domani alle ore 20.45.
La squadra ha svolto attivazione col pallone e successivamente esercitazioni atletiche.
Di seguito seduta tecnico tattica.
Dries Mertens per motivi precauzionali, dopo il “pestone” preso a Verona al quinto dito del piede sinistro, ha fatto allenamento differenziato.
Nel pomeriggio partenza per la Francia.
Anas comunica che la strada statale 19 “Delle Calabrie” è provvisoriamente chiusa al km 78,700, a Padula, in provincia di Salerno, a causa di un incidente.
Nel sinistro, che ha coinvolto un furgone e un’autovettura, due persone sono rimaste ferite.
Sul posto sono presenti le squadre dei Vigili del Fuoco e dell’Anas per la gestione della viabilità.
Anas raccomanda prudenza nella guida e ricorda che l`evoluzione della situazione del traffico in tempo reale è consultabile sul sito web www.stradeanas.it oppure su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all`applicazione VAI Anas Plus, disponibile gratuitamente in “App store” e in “Play store”. Inoltre si ricorda che il servizio clienti “Pronto Anas” è raggiungibile chiamando il nuovo numero verde, gratuito, 800 841 148.
Tra i tanti modelli lanciati con successo dal marchio torinese si distingue sicuramente la Fiat Panda, entrata nel 1980 anni nel cuore degli italiani.
Una parte di questo successo è dovuto anche alla pubblicità di ottimo livello realizzata per la Fiat Panda.
Normalmente si pensa che il compito di un costruttore sia quello di progettare automobili e di fabbricarle, in realtà esso deve progettare qualità, sicurezza, economia e soddisfazione, in una parola sola ‘Felicità’, per chi sceglierà e utilizzerà le sue automobili.
La pubblicità serve per lanciare un prodotto e, lanciandolo, a posizionarlo. Nel caso di una vettura Fiat, in realtà, la notorietà della casa fa si che il posizionamento sia quasi automatico in Italia. Il lancio/posizionamento dura poco più di un anno. Si può operare una distinzione tra il lancio vero e proprio, in cui viene reso noto che è arrivata sul mercato una nuova automobile, e il posizionamento, in cui alcuni elementi già presenti nella fase del lancio vengono ripresi e approfonditi. Il pubblico è, però, distratto e, chi idea una pubblicità, deve prestare la massima attenzione a rendere una campagna coerente in tutte le sue fasi, non si può lasciare nulla al caso.
La fase successiva al lancio è una campagna di mantenimento, ma in presenza di nuovi fattori, invece, può capitare di dover riposizionare un prodotto, ed è stato necessario riposizionare la Fiat Panda.
La Fiat Panda nacque quando esisteva ancora la 127, e si configurò inizialmente come una La grande utilitaria, spartana con un motore raffreddato ad aria e anche un po’ rumoroso.
Fiat Panda: la grande utilitaria
Poi è arrivata la Uno, che apparteneva allo stesso segmento ma era più comoda e lussuosa e fu allora che la Panda venne rinnovata completamente nel pianale nel motore nelle sospensioni e negli interni, in pratica nell’essenza stessa dell’automobile.
L’head che fu scelto da Fiat in quell’occasione fu: ‘Panda supernova’; nello spot si vedeva l’interno di un osservatorio astronomico, ad un certo punto un tecnico attira l’attenzione generale annunciando di aver avvistato una supernova: viene cioè introdotto l’equivoco fra supernova stella e la Panda; il tecnico guarda in uno strumento e annuncia: ‘Nuovi sedili’ e sullo schermo calcolatore appaiono i nuovi sedili della Panda; poi ‘Nuovo motore’ e così via elencando tutte le novità della vettura; alla fine si scopre il trucco: ‘Panda supernova’ non è una stella ma un’automobile.
Fiat panda: Panda Supernova
Questo è l’esempio di una campagna televisiva in cui viene sottolineato l’effetto novità e allo stesso tempo, fatto abbastanza raro in uno spot, informazioni tecniche e para-tecniche sul prodotto. Seguì uno spot più ludico ‘Imbattibile Panda’.
Fiat Panda: Imbattibile Panda
La successiva campagna, nota a tutti e rimasta nella vita quotidiana come un tormentone: ‘Panda. Se non ci fosse bisognerebbe inventarla’ è una classica campagna di mantenimento, infatti non c’era nulla di nuovo da dire sul prodotto ma bisognava tenere conto che, accanto alla Fiat Panda, esisteva la Uno, e che le due vetture erano simili per molti aspetti: potevano portare le stesse persone, avevano un bagagliaio simile, e che con il motore 1.0 fire avevano perfino la stessa potenza. Però erano diverse, perché viste con l’occhio dell’immagine, ed era necessario tenerle differenziate per evitare un effetto di cannibalismo all’interno della Fiat. Il ruolo assegnato alla Fiat Panda fu quello di una vettura ‘No problem’ questo era il breafing di due righe. La campagna risultò estremamente coerente, perché diceva esattamente quello che la Casa voleva.
Lo spot televisivo presentava la ragazzina con la panda dell’autoscuola che urta contro un palo, il ragazzo che va a prendere la fidanzata e le presenta una torta con le candeline accese, la donna che va a fare la spesa e chiude il portellone con il sedere, la coppia che va a teatro con la Panda infangata, una serie di azioni che, in teoria, si potrebbero fare con altra vettura, ma che con la Panda sono più credibili.
Fiat Panda: spot 1990
Fiat panda spot 1990
E’ chiaro che si potrebbe andare a teatro anche con una Rolls-Royce infangata però non sarebbe credibile; è ovvio che si può mettere una torta con le candeline accese anche su una Ferrari, ma non sarebbe coerente e magari si avrebbe paura di sporcare i sedili. Per questo se non ci fosse bisognerebbe inventarla, perché permette di fare cose che, in teoria, si potrebbero fare con qualsiasi altra automobile, ma che solo con la Panda sono coerenti. Particolarmente adatto è risultato il tono di queste ‘tranches de vie’ che non potevano essere presentate come ‘riprese verità’ ma con un tono divertente e ammiccante e una musica simpatica.
La Fiat Panda era un prodotto che ha un forte circolante e non era il caso di ricordarne continuamente l’esistenza, è questo probabilmente il motivo per cui ci sono periodi senza pubblicità. E fu così che dopo qualche mese di silenzio, in occasione di un minimo restyling, fu presentato un simpatico mini-spot.
Fiat Panda: spot 1991
La prima generazione di Fiat Panda, con 23 anni di presenza a listino, non ha ancora trovato una sostituta e, grazie alle numerosissime versioni, ha superato con successo il peso degli anni e la spietata concorrenza che ha cercato invano di trovarle una diretta rivale. ‘Il modo piu’ semplice e spensierato di vivere l’automobile’, l’ultima campagna scelta dalla Fiat per questo modello che ‘offre molto e non chiede niente per sé’ sottolineando che la Panda è una compatta vivace ed economica in Città come su strada aperta disponibile in una gamma di numerose versioni.
Il target al quale si rivolgeva questa vettura è molto vario: ‘ideale per i giovanissimi, per chi desidera un’auto robusta, per chi desidera un’auto maneggevole e la versione 4×4 per spostarsi con sicurezza su fondi difficili, per lavoro o nel tempo libero offrendo i vantaggi di una grande fuoristrada.’ Panda offriva tutti i vantaggi di una moderna compatta con il minimo dell’impegno economico e psicologico tanto che non bisogna sforzarsi neanche a scegliere gli optional, cosi` semplice da avere ‘tutto quello che serve di serie’. In quell’occasione, per rilanciare il prodotto, fu scelto l’head: ‘Facile, con Panda’, campagna ancora una volta coerente al prodotto in cui la Fiat è riuscita a comunicare esattamente quello che voleva.
Facile, con Panda
Ma questa, analizzando con attenzione, non è che un sottoprodotto del perfetto advertising di pochi anni prima: ‘Panda, se non ci fosse bisognerebbe inventarla’ che la Fiat riprenderà poi ai tempi della rottamazione, inserendo nello spot anche il prezzo di acquisto che ammontava a L. 9.950.000, un prezzo di suggestione: esisteva un’automobile che costa meno di 10.000.000 di Lire. Nello spot televisivo si vedeva un paesaggio da sogno disegnato a mano con la Panda che avanzava tra tanti cuoricini e campi di fiori di colori pastello con una musica dal tono allegro e simpatico e, a conclusione, lo straordinario head.
Fiat Panda: spot 1998Fiat Panda: spot 1998
Possiamo, quindi, dividere la campagna pubblicitaria della FIAT Panda in tre fasi principali:
– Il lancio/riposizionamento con lo head: “Panda supernova”, vettura “No problem”.
– Una campagna di mantenimento con l’head: “Panda. Se non ci fosse bisognerebbe inventarla”.
– Una campagna di ri-lancio con lo head: “Facile, con Panda!”
La campagna realizzata in occasione della rottamazione si può considerare una campagna di promozione, perché oramai tutti conoscevano sin troppo bene il prodotto e l’immagine che la casa costruttrice le aveva affibbiato.
Ciò che più conta è che la cara e vecchia Fiat Panda è stata anche un’auto di costume e di cultura popolare, essendo presente in prima linea a tutti gli avvenimenti più importanti del nostro Paese e non. Ne esiste anche una versione Papa-Mobile su base Seat. Senza dimenticare che ha sfoggiato anche una livrea ad hoc per i mondiali di Calcio Italia 90.
Fiat Panda Italia 90
Più popolare di così. Se non ci fosse, bisognerebbe inventarla.
Le prossime elezioni politiche potrebbero far esplodere i costi della politica: il sistema basato sulle preferenze spingerà un esercito di candidati a tentare di farsi largo senza badare a spese. Un contesto, ci spiega Ugo Magri, in cui la magistratura, forte di nuove leggi ormai operative, potrà verificare chi paga e con i soldi di chi. Uno scenario che rischia di portare una Tangentopoli bis.
Verso elezioni per soli ricchi
La corsa alle preferenze moltiplicherà le spese dei candidati. Nuove leggi per punire chi bara ma si rischia una Tangentopoli bis
ROMA – Nella storia della Repubblica mai si è visto niente del genere. Eppure, alle prossime Politiche potrà davvero accadere che la Guardia di Finanza faccia irruzione, clamorosamente, in campagna elettorale. E su ordine della magistratura verifichi chi paga le spese di certi candidati, con che soldi, provenienti da dove, per quali finalità. Non era accaduto in passato ma forse accadrà tra pochi mesi, in quanto saranno pienamente operative un paio di nuove leggi volte a reprimere il malcostume della politica, con tanto di sanzioni penali prima inesistenti. La severità di queste leggi rischia di trovare terreno fertile nel sistema di voto che, se la normativa non cambierà, pare fatto apposta per calamitare le attenzioni delle Procure. Si basa infatti sulla libera competizione a colpi di preferenze, tanto avvincente e democratica quanto economicamente costosa. Un esercito di candidati tenterà di farsi largo senza badare a spese.
Falò delle vanità
Alle ultime elezioni, la campagna dei singoli candidati costò complessivamente 3milioni 800mila euro. Così perlomeno ha calcolato Openpolis sulla base delle autocertificazioni rese dagli eletti. Una cifra davvero modesta che si spiega con i “listini” del famigerato «Porcellum», dove bastava essere inseriti per avere la garanzia del seggio. Guarda caso, il 41 per cento degli eletti nel 2013 ha dichiarato di non aver investito nemmeno un cent. Ma stavolta, grazie alle correzioni della Corte costituzionale, di ogni lista alla Camera saranno “nominati” al massimo 100 (i cosiddetti “capilista bloccati”), laddove gli altri dovranno battersi all’ultimo sangue. Al Senato tutti i 315 scranni saranno assegnati con il metodo della preferenza unica, su circoscrizioni a base regionale, cioè gigantesche. I costi della campagna balzeranno alle stelle perché solo chi già gode di vasta notorietà potrà limitare le spese della propaganda. Perfino nell’era del web, per vincere nei corpo a corpo è ancora indispensabile mettere in piedi comitati locali, squadre di galoppini, allestire call center, affiggere manifesti, distribuire “santini”. Dunque pagare, pagare, pagare. Chi si intende della scivolosa materia stima che, per giocarsela al Senato, un candidato berlusconiano dovrà spendere non meno di 7-800 mila euro. La cifra scende (non di molto) per il Pd, dove esiste ancora una rete organizzativa che premia i personaggi legati al territorio. Dentro Lega e M5S si annuncia una guerra tra “poveri”, dove gli spiccioli per la benzina potranno fare la differenza. Globalmente, centinaia di milioni verranno arsi nel falò delle vanità.
Tetti e tentazioni
In teoria nessuno potrebbe superare i “tetti” che variano a seconda delle circoscrizioni: si va dai 55 mila euro in Molise ai 150 mila della Lombardia. Ma questi limiti sono aggirabili; per esempio, spendendo e spandendo prima che la campagna elettorale abbia ufficialmente inizio. Oppure tenendo parzialmente nascoste le entrate e le uscite. In questo caso chi viene eletto rischia la decadenza; se poi si scopre che ha preso più di 5mila euro senza denunciarli, può farsi da 6 mesi a 4 anni in carcere per finanziamento illecito. Idem chi passa i denari: non per nulla Tangentopoli trascinò a fondo la Prima Repubblica in cui vigeva, guarda caso, il regime delle preferenze. Che non sono certo il male assoluto ma, segnalava tempo fa Raffaele Cantone, scatenano la corsa ai finanziamenti per “aiutare” i candidati. E qui, sempre secondo il presidente dell’Anticorruzione, «può inserirsi la consorteria criminale». Lobby, mafie e malavita organizzata sono lì per dare una mano, cosicché il tasso di illegalità rischia di crescere proprio nel momento in cui si dispiegherà con più forza il rigore della legge.
Pistole puntate
Il reato di «scambio elettorale politico-mafioso», ad esempio, quattro anni fa ancora non esisteva. O meglio: era previsto, ma solo nel 2014 è stato tipizzato e rinverdito (articolo 416 ter del codice penale). I voti delle cosche, promessi in cambio di «altre utilità», potranno diventare oggetto di segnalazioni e di esposti che la magistratura avrà l’obbligo di prendere in esame senza nemmeno aspettare il giorno delle elezioni. Se ci fossero sospetti sulla provenienza dei finanziamenti, la legge offre nuovi agganci per intervenire in tempo reale. Lo stesso vale per l’altra tipologia di reato che promette scintille: il «traffico di influenze illecite», introdotto dalla legge Severino sul finire della scorsa legislatura (articolo 346 bis del codice penale). Nel mirino finirà il sottobosco che promette, illude, millanta. Il clientelismo avrà un confine. Ma pure i rapporti con imprese e categorie dovranno ispirarsi ai canoni di trasparenza, perché la materia è scivolosa, i margini di interpretazione incerti, la discrezionalità parecchio vasta. La guerra delle preferenze si combatterà in una terra di mezzo da cui si terranno prudentemente alla larga, per paradosso, le persone più timorate e perciò meno propense a sporcarsi le mani. Mentre si tufferanno i veri ricchi. Oppure chi ama il brivido e non teme la sinistra profezia dell’ex radicale Giuseppe Calderisi: «Dopo le elezioni apriranno un nuovo corridoio per collegare direttamente la Camera con Regina Coeli».
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Una giornata di festa sull’Adda finisce in tragedia. La notte scorsa un’auto si è schiantata contro il guardrail lungo la provinciale 14 Rivoltana, tra Milano e Cremona, nel territorio di Truccazzano nel milanese.
La Peugeot 307 con a bordo quattro persone, tutte di origine ecuadoriana residenti a Pioltello, ha sfondato il guardrail finendo nel canale Muzza. La forte corrente ha trascinato la vettura e i suoi occupanti per oltre un chilometro e mezzo. Ci sono volute quattro ore prima che i sommozzatori riuscissero a localizzare l’auto, dopo l’allarme dato intorno alle 20.30 dagli occupanti di un’altra auto che avevano assistito alla scena.
Il primo corpo estratto senza vita dalle lamiere è quello di un cinquantenne, ritrovato verso l’una di notte dai vigili del fuoco. Secondo quanto riferito dal fratello della vittima, a bordo della Peugeot c’erano anche la compagna della vittima, il loro figlio di 8 anni e il conducente dell’auto.
A tarda notte le ricerche si sono interrotte, per riprendere questa mattina all’alba. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri della compagnia di Cassano d’Adda coadiuvati da alcuni mezzi del 118 e da un elicottero.
Le ricerche di questa mattina hanno consegnato alla terra ferma il corpo senza vita del conducente dell’auto. Ancora dispersi la compagna della vittima e il figlio di 8 anni.
Le parole di Zielinski durente un’intervista fatta dai media polacchi: “Hamsik è un grande giocatore, è un modello per me”.
Come riporta l’edizione di oggi de Il Mattino, Zielinski è sempre più il dodicesimo titolare del Napoli: Sarri trova sempre un modo per farlo sempre giocare, o sin dall’inizio come a Verona (preferito a Allan nell’undici base), o a partita in corso. Può giocare mezzala indifferentemente sia destra che a sinistra, al posto di Hamsik oppure con lo slovacco come al Bentegodi. Proprio Marek lo incoronò in Trentino come suo erede e Piotr in un’intervista realizzata nei giorni scorsi dai media polacchi ha ribadito la sua grande stima per il capitano azzurro. «Marek è un grande giocatore, si prende tante responsabilità sulle spalle: è molto esperto e tutti ci fidiamo di lui. Molte delle azioni passano da lui ma anche da me. Siamo complementari e aiutiamo il Napoli. Io sono spesso al centro del gioco. Hamsik è il migliore nel suo ruolo e non lo dico perché giochiamo insieme. Ha proprio tutto, è un modello per me. Vedo in lui quello che posso avere io: abbiamo caratteristiche simili».
Durante la partita contro l’Hellas Verona hanno giocato insieme e sono stati protagonisti nel centrocampo con Diawara. Una serata felice per Zielinski che ha festeggiato il gol dell’amico e connazionale Milik: i due partiranno dopo la partita di domenica sera contro l’Atalanta al San Paolo per la convocazione della Polonia in vista dei prossimi match di qualificazioni mondiali contro Danimarca (la squadra contro la quale Milik s’infortunò nel match di andata a Varsavia) e il Kazakistan. I due azzurri fanno parte in pianta stabile della nazionale polacca e Zielinski gioca un numero consistente di partite, la stagione scorsa proprio a cuasa di questomotivo accusò un calo fisico.
Il Napoli offre il rinnovo a Ghoulam, i dettagli della trattativa
Quanto riporta l’edizione odierna de Il Mattino, rendimento elevatissimo e nessuna distrazione per il rinnovo ancora da mettere a punto per Faouzi Ghoulam, argomento destinato a infiammarsi dopo il ritorno dei playoff di domani di Champions.
Il club azzurro gli ha offerto il rinnovo fino al 2022 con due milioni più bonus e aspetta il consenso e la firma del terzino algerino.
Trattativa ben avviata già da tempo ma che ora è destinata ad entrare nella fase conclusiva dato che il contratto scade nel 2018 e che da gennaio si svincolerebbe: il Napoli vuole chiudere il discorso in questa settimana e aspetta la risposta positiva di
Ghoulam. L’obiettivo del club azzuzzo è tenerlo e lui è intenzionato a restare ma non c’è ancora il pieno accordo sulla parte economica del rinnovo.
Ghoulam rappresenta un pezzo pregiato come terzino sinistro ed è seguito già da tempo da diversi club europei. L’ultima voce di mercato riguarda il Monaco che sarebbe molto interessato all’algerino e potrebbe offrirgli per la prossima stagione un contratto dalle cifre consistenti.
Il terziono vive il momento con serenità perché sta benissimo in gruppo e ha un ottimo rapporto con i compagni: con la guida
tecnica di Sarri è migliorato sensibilmente soprattutto nella fase difensiva, l’aspetto sul quale aveva bisogno di
lavorare maggiormente. Un terzino ideale per il gioco del tecnico toscano perché riesce ad abbinare l’attenzione in fase difensiva alla grande spinta sulla fascia, tempi d’inserimento e cross puntuali per gli attaccanti, un’intesa perfetta a sinistra con Hamsik e Insigne.
Nel suo editoriale Stefano Lepri analizza la scelta del premier e quali possono essere gli effetti economici parlando di un “risiko con risorse limitate”.
Il Risiko delle risorse limitate
Ci voleva, una indicazione di priorità precise, concentrate, per la politica economica del governo. Se Paolo Gentiloni sarà capace di rispettarle, eviterà innanzitutto che la vacuità estrema del dibattito politico di questa estate si prolunghi nella campagna elettorale.
Concentrarsi sul lavoro dei giovani e aggiungervi interventi contro la povertà è opportuno. Nasce da lì la perdita di speranza che deprime gli italiani. A differenza degli Stati Uniti, dove le disuguaglianze si sono accresciute in misura enorme, ciò che fa rabbia sono confini in apparenza divenuti immutabili, chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori.
Parlare di misure «selettive» significa riconoscere che le risorse sono limitate. Specie quando si avvicina il voto, di qualsiasi spesa inutile e anche di parecchie dannose si può facilmente sostenere che sono «per lo sviluppo».
Si è finora perlopiù discusso a vuoto su quanto sia buon segno il prodotto lordo cresciuto dello 0,4% nel secondo trimestre; ci si continua ad accapigliare pro e contro il «Jobs Act» senza mai offrire interpretazioni serie o proposte alternative che non siano un ritorno all’indietro.
Pressoché in tutti i Paesi avanzati i cittadini non sono soddisfatti di come vanno le cose, nonostante la ripresa sia, dove più dove meno, in corso. Per la maggioranza delle persone, il benessere ancora non aumenta. Di questo si discuterà, in linguaggio da tecnici, da giovedì prossimo nel convegno organizzato dalla banca centrale Usa a Jackson Hole.
Ai mali comuni l’Italia ne aggiunge di suoi propri. Quale segno di declino può essere più evidente della fuga all’estero dei giovani meglio preparati o con maggiore voglia di apprendere? Nulla si smuove, a cominciare da università sì a corto di soldi ma soprattutto governate da corporazioni di docenti anziani che non vogliono cambiare nulla.
Sul «Jobs Act» occorre un bilancio sereno. Ha avuto risultati positivi, soprattutto nel periodo iniziale (all’estero nessuno ne dubita), eppure limitati. Modificare le tutele non genera il miracolo promesso dai sostenitori delle «politiche dell’offerta». Il precariato continua ad essere troppo vantaggioso per le imprese, e insieme insidioso, perché le tenta a non innovare.
Lo «shock» di incentivi permanenti promesso da Gentiloni a favore dei giovani assunti a tempo indeterminato può essere utile. Chi li assume contribuirà alle loro future pensioni meno di quanto dovrebbe. È un modo un po’ distorto di alleviare il peso di un sistema previdenziale troppo favorevole agli anziani; forse tuttavia l’unico praticabile.
Difficile sarà arrivare a rendere più conveniente per l’impresa il posto fisso rispetto al posto precario. In prospettiva lo è, perché chi può sperare in una carriera lavora meglio di chi si sente condannato a restare in fondo alla scala delle mansioni. Ma gli imprenditori guardano anche al contesto; se il Paese appare incapace di crescere, non mutano le abitudini consolidate.
Utile sarebbe se il governo riuscisse anche a dare segni di novità con riforme che non costano, burocrazia, giustizia, normative anti-corrotti. Ben altre liberalizzazioni servirebbero, oltre a quelle della legge approvata dopo lunga fatica prima delle vacanze.
Per dare il segno di una vera svolta, occorrerebbe forse riflettere su ulteriori misure, come limiti più stretti e paghe minime per i contratti a termine, magari a gradi. Fare una scelta verso i giovani può sottrarre il centro-sinistra allo scontro ormai sterile su Renzi sì o Renzi no; chiama le altre forze politiche a esprimere giudizi precisi. Altrimenti, le disparate rabbie suscitate dall’impoverimento generale del Paese rischiano di unirsi su obiettivi menzogneri.
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vivicentro/La scelta del premier, assegni ai disoccupati e incentivi agli under 32, analizzata da Lepri
lastampa/Il Risiko delle risorse limitate
Lorenzo Tonelli è vicino alla cessione. Il difensore voluto da Sarri dall’Empoli non ha mai trovato il suo spazio nella rosa
azzurra, a causa anche di una serie di infortuni che l’anno scorso lo hanno tenuto lontano dal rettangolo gioco. Su di lui c’è sempre l’interesse della Sampdoria, ma, come riferisce l’edizione odierna del quotidiano sportivo la Gazzetta dello Sport, si è fatta avanti anche un’altra squadra di Serie A: il Chievo Verona che ha mostro interessati verso il difensore. Nel frattempo i doriani lavorano al passaggio in prestito.
Giuntoli lavora per piazzare i colpi sul mercato in uscita, tra questi c’è anche Duvan Zapata. L’attaccante colombiano è richiesto dalla Sampdoria, il Napoli chiede 20 milioni di euro. Mercoledì ci sarà un incontro con l’entourage dell’ex Udinese per cercare l’intesa. Lo riporta La Gazzetta dello Sport.
Ciro Ferrara ha parlato a Il Mattino: “Il Napoli non si è rinforzato sul mercato, ma parte da alcune certezze ben precise. Sicuramente avere un vantaggio rispetto a tutte le altre, perché i giocatori già conoscono a memoria tempi e movimenti. Juventus? Hanno preso giocatori già pronti. La campagna acquisti delle altre squadre, non solo quella della Juventus, è stata ricca di giocatori importanti e questa sarà sicuramente una discriminante ai fini dei risultati che ci saranno in questo campionato. Dico che migliorare il Napoli non era assolutamente facile, ma se avesse preso Douglas Costa o Matuidi la musica sarebbe certamente cambiata. Le grandi squadre sono tali perché portano via punti in momenti non ottimali della stagione e la gestione delle gare è sempre stato il punto debole del Napoli. Capiteranno partite in cui la squadra non sarà al meglio della condizione e portare comunque a casa punti sarà fondamentale per stare a lottare fino alla fine. Si tratta di un percorso di crescita importante e sarà quello che farà la differenza. Se pensiamo che Mario Rui e Ounas, i due acquisti dell’estate, non sono andati neanche in panchina contro il Nizza vuol dire che forse Sarri non li ritiene ancora pronti”.
Si raffredda la pista Zinchenko, Sarri vuole confermare un azzurro
Doveva il colpo successivo al preliminare di Champions League, e invece pare si stia raffreddando la pista che porta ad Oleksandr Zinchenko. Il gioiellino del Manchester City che piace tanto a Cristiano Giuntoli potrebbe non vestire più la maglia del Napoli. Scelte tecniche, Sarri sembra che preferisca Emanuele Giaccherini nel ruolo di vice Callejon. Lo riporta Tuttosport.
Come riferisce Il Corriere dello Sport, la Champions League è un orizzonte. Tutto è rimandato al futuro e quando il preliminare sarà solo un ricordo, augurandosi d’aver raggiunto l’obiettivo, il Napoli riprenderà il mercato. Ma si lavorerà prima alle uscite ed è per questo che la pista che conduce Pavoletti al Cagliari è sempre più attuale: è una destinazione assai gradita, e la trattativa è ben avviata. Ma il Napoli avrebbe rifiutato la formula del prestito.