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Vittime di reati: gli importi degli indennizzi pagati dallo Stato

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In vigore il decreto del Viminale che stabilisce importi e modalità di erogazione degli indennizzi per le vittime di reati violenti

4.800 euro per chi è stato vittima di violenza sessuale, 7.200 euro per il reato di omicidio che lievitano a 8.200 euro, liquidati a favore dei figli della vittima, se lo stesso è stato commesso dal coniuge o dal convivente. Fino a tremila euro, infine, per gli altri reati a titolo di rifusione delle spese mediche e assistenziali. Ciò indipendentemente dai requisiti reddituali. Sono questi gli importi degli indennizzi che lo Stato liquiderà alle vittime di reati violenti, fissati dal decreto del ministero dell’interno e della giustizia (di concerto col Mef) del 31 agosto scorso, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 ottobre e in vigore da ieri.

Il provvedimento (sotto allegato) dà attuazione alla legge europea 2015, con la quale era stata prevista l’emanazione di un successivo provvedimento per la quantificazione degli importi dell’indennizzo che l’Italia è tenuta a corrispondere alle vittime di reati intenzionali violenti.

Vittime di reati violenti: indennizzi a carico dello Stato

La legge europea 2015 (n. 122/2016), ha previsto all’art. 11, che, con decreto del Ministro dell’interno e del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono determinati gli importi dell’indennizzo da corrispondere alle vittime di reati intenzionali violenti, “assicurando un maggior ristoro alle vittime dei reati di violenza sessuale e di omicidio“. Il decreto dà attuazione anche alla disposizione della legge di bilancio 2017, che ha previsto all’art. 1, comma 146, che “tra le vittime di reati intenzionali violenti, sia assicurato un maggior ristoro anche, in particolare, ai figli della vittima in caso di omicidio commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa”.

Gli importi dell’indennizzo per le vittime di reati

Ai sensi dell’art. 1 del decreto, le misure dell’indennizzo per le vittime di reati violenti sono così determinate:

– per il reato di omicidio, nell’importo fisso di euro 7.200, nonché, in caso di omicidio commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa, nell’importo fisso di euro 8.200esclusivamente in favore dei figli della vittima;

– per il reato di violenza sessuale di cui all’art. 609-bis del codice penale, salvo che ricorra la circostanza attenuante della minore gravità, nell’importo fisso di euro 4.800;

– per i reati diversi da quelli precedenti, fino a un massimo di euro 3.000 a titolo di rifusione delle spese mediche e assistenziali.

Modalità di erogazione dell’indennizzo per le vittime di reati

Per quanto concerne le modalità di erogazione, il provvedimento specifica, innanzitutto, che gli importi dell’indennizzo di cui al Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell’usura e dei reati intenzionali violenti vengono corrisposti “nei limiti delle disponibilità previste dall’art. 14, comma 1, della legge 7 luglio 2016, n. 122, e nei limiti delle risorse di cui all’art. 1, commi 351-352, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, che, versati all’entrata del bilancio dello Stato, sono riassegnati al capitolo dello stato di previsione del Ministero dell’interno riguardante il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell’usura e dei reati intenzionali violenti”.

Inoltre, viene stabilito che in caso di disponibilità finanziaria insufficiente nell’anno di riferimento, è consentito agli aventi diritto all’indennizzo, negli anni successivi, accedere al Fondo nella quota proporzionale dovuta nell’anno di spettanza ovvero nella parte residuale per la quale si potrà procedere all’erogazione, senza interessi, rivalutazioni e oneri aggiuntivi.

Viene, quindi, dettata una disciplina transitoria, secondo la quale, nelle more dell’adozione delle disposizioni di adeguamento, si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni sul procedimento di accesso al Fondo per il conseguimento dei benefici spettanti alle vittime dei reati di tipo mafioso.

altalex – studiocastaldi/Vittime di reati: gli importi degli indennizzi pagati dallo Stato Marina Crisafi

Sidigas Avellino – Parte la prevendita per la gara contro la Fiat Torino

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Inizierà oggi la vendita dei biglietti per la prossima gara interna dei lupi. La Sidigas Avellino affronterà la Fiat Torino sabato 14 ottobre, palla a due alle ore 20.30.
I tagliandi della gara saranno messi in vendita a partire da questo pomeriggio.
Sarà possibile acquistarli al botteghino del PaladelMauro, presso i consueti punti vendita (qualsiasi rivenditore Go2, il cui elenco è disponibile al sito www.go2.it) oppure online collegandosi al sito www.boxol.it fino alle 12.00 di sabato 14 ottobre).
Questi i prezzi dei tagliandi:
Curve Sud\Nord: 15,00 €
Distinti: 20,00 €
Tribune Superiore Montevergine\Termino: 32,00 €
Tribune Centrali Montevergine\Terminio: 45,00 €
Tribune Vip Montevergine\Terminio 120,00 €

La vendita presso la biglietteria rispetterà i seguenti giorni e orari: questo pomeriggio e venerdì dalle ore 16.00 alle ore 19.30. Sabato la biglietteria sarà aperta al pubblico dalle ore 17.00 fino all’inizio della gara.

La società ricorda che negli stessi giorni continuerà anche la campagna abbonamenti. Il giorno della gara non sarà possibile stampare gli abbonamenti, ma solo i biglietti per la partita.

Ricordiamo che i prezzi stabiliti dalla società per assistere alle partite casalinghe del campionato di Serie A 2017/2018 sono i seguenti:
Curva Sud\Nord: 140,00 €
Distinti: 180,00 €
Tribune Montevergine\Terminio Superiore: 350,00 €
Tribune Montevergine\Terminio Inferiore: 460,00 €
Tribune Montevergine\Terminio VIP: 1150,00 €
La seconda tipologia di abbonamento riguarda, invece, solo ed esclusivamente le partite interne di stagione regolare di Basketball Champions League.
Questi i prezzi per la competizione europea:
Curva Sud\Nord: 65,00 €
Distinti: 105,00 €
Tribune Montevergine\Terminio Superiore: 135,00 €
Tribune Montevergine\Terminio Inferiore: 215,00 €
Tribune Montevergine\Terminio VIP: 480,00 €

Per venire incontro alle esigenze dei propri sostenitori, il club biancoverde ha deciso di riproporre anche l’abbonamento con “Formula Gold”, che consentirà agli abbonati di seguire le gare casalinghe della Sidigas Avellino sia in campionato che in Champions League. Chi opterà per questa formula, avrà la possibilità di acquistare la tessera a prezzi ridotti.
Questo il listino:
Curva Sud\Nord: 175,00 €
Distinti: 230,00 €
Tribune Montevergine\Terminio Superiore: 390,00 €
Tribune Montevergine\Terminio Inferiore: 570,00 €
Tribune Montevergine\Terminio VIP: 1350,00 €

Gli abbonamenti saranno nominativi. Al momento della sottoscrizione, per ogni tessera si dovrà presentare obbligatoriamente un documento d’identità ed il codice fiscale.
Anche per questo campionato ci saranno agevolazioni per i nuclei familiari che acquisteranno più abbonamenti: a seconda che il nucleo sia composto da 3, 4 o 5 persone, si avrà rispettivamente uno sconto del 10, 15 o 20 %, anche su tessere di diversi settori. Il nucleo familiare dovrà essere composto esclusivamente da genitori e figli e, all’atto della sottoscrizione, la parentela dovrà essere dimostrata tramite documenti d’identità, stati di famiglia o simili. Per le aziende, che sottoscriveranno nel medesimo momento almeno 10 abbonamenti fino ad un massimo di 25, scatterà lo sconto del 15% su ogni tessera. Anche in questo caso gli abbonamenti dovranno essere nominativi.
Per le forze dell’ordine è previsto uno sconto del 10% sul prezzo di ogni singolo abbonamento.

Comunicato Stampa

Cannella – Per l’autunno inverno 2017-18 il brand made in Italy fa tappa a Milano

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CANNELLA continua il suo viaggio tutto italiano tra le bellezze simbolo del nostro Paese.
La location scelta come cornice della Collezione A/I 2017-18 è Milano, la città della moda, che tra i suoi luoghi simbolo accoglie i capi della nuova collezione, mostrandoci una ad una tutte le tendenze della stagione.

Il mood dell’intera collezione CANNELLA è minimal, con i tailleur rigorosi, must immancabile, con nuove proposte arricchite da merletti e ricami. Stile maschile per i completi giacca e pantalone, dai tagli comodi ed essenziali e niente fronzoli, così come anche per gli abitini ed i tubini, che mixano e sperimentano nuovi tessuti. Dall’ecopelle, con inserti ton-sur-ton alla morbida ciniglia, che avvolge il corpo senza stringerlo, con motivi etnici e floreali. Sempre attuali le stampe ed i tessuti a quadri, pied de poule multicolor e principe di Galles, giocano con i colori, con drappeggi e con i tagli svolazzanti delle maniche.
Giacche, blazer e giubbotti in ecopelle sono proposti in dimensioni ridotte con lunghezze sopra i fianchi, o maxi, come il cappotto, sempre a corpo ed assolutamente femminile, proposto in un’eterea candida allure, che ne esalta le linee. Ritorna la cappa in lana, dal taglio più morbido e l’eco-pelliccia, anche nelle versioni gilet e stola. Immancabili, jumpsuite e gonnelloni, in versione monocolore o fantasia.

Assolutamente attuali tutte le sfumature dei beige, dei blu sui tessuti tecnici e sull’attuale velluto stampato, combinazioni di tinte come l’arancio o il cammello, must della stagione Cannella. Netta la predominanza del rosso, sicuramente il colore della stagione invernale 2017, concentrato in un unico dettaglio o allargato al total look. Intenso, sgargiante e vivace esplode in tutte le sue sfumature, dal porpora al vinaccia ed in accese fantasie, dai tailleur ai long dress. Il bianco, il rosa cipria ed il verde smeraldo, più delicati, donano un tocco di eleganza retrò a tailleur e cappottini.

Maglie, pullover e cardigan infine accompagnano con morbidezza la silhouette, per gli outfit più informali, proteggendo dal clima rigido, nelle tenui tinte pastello, come celeste e rosa e le più decise rosso, fucsia, grigio e nero.
Completano il total look le borse di CANNELLA, la collezione accessori dall’allure contemporanea e non omologata, fatta di forme e materiali innovativi e la linea C di Cannella dedicata alle curvy, per look più comodi, ma sobri e ricercati.

Comunicato Stampa

Autostrada Messina – Catania: al via i lavori di manutenzione. I dettagli…

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Proseguono le attività di manutenzione dei cavalcavia nelle autostrade. In questi giorni sono state avviate quelle posizionate – in entrambe le direzioni di marcia – della Messina-Catania.

I lavori programmati dagli Uffici Tecnici saranno eseguiti in orario diurno, compatibilmente con le esigenze della circolazione, e se necessario anche in notturna. La ultimazione è prevista a febbraio 2018.

Nei luoghi degli interventi saranno chiuse, di volta in volta, le corsie di emergenza, marcia o sorpasso. Circolazione con limite di velocità di 60 km/h e divieto di sorpasso. Costi con fondi del CAS.

Ditta esecutrice Impresa Francesco Lipari srl di San Filippo del Mela. In loco apposita cartellonistica.

Comunicato Stampa

Il sindaco Pannullo in visita all’Asilo Nido nel Lattaro: “un gioiellino del nostro patrimonio”

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Il sindaco di Castellammare Antonio Pannullo questa mattina ha fatto visita all’Asilo Nido della zona Lattaro. Non si può negare che il primo cittadino stabiese, da quando è incarica, ha investito molto sulla cultura promuovendo eventi di stampo artistico ed editoriale partecipandovi attivamente.

L’Asilo nido è una tappa fondantale per formare l’individuo di domani, è lì, infatti, che il bambino comincia a relazionarsi con l’altro e con un ambiente diverso da quello che può essere il sicuro focolare domestico.

L’avvocato Pannullo ha fatto visita alla struttura che ha definito “un gioellino del nostro patrimonio”, per garantire che la buona scuola cominci bene fin dall’inizio del percorso di ogni bambino.

Questo il suo post:”Oggi siamo stati a far visita ad un gioiellino del nostro patrimonio, l’ ASILO NIDO in zona Lattaro. Una scuola, una offerta formativa straordinaria per la città ed in particolare per tutto il quartiere. #asilonido #buonascuola #quartieri”.

A cura di Luisa Di Capua

Zuiki porta a Fano lo stile pop e trendy delle sue collezioni

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Ancora una nuova apertura per il brand di moda che ora punta ad espandersi nel centro Italia

ZUIKI aggiunge un altro tassello all’ambizioso piano retail sul territorio nazionale. Da Venerdì 13 ottobre il brand di moda apre al pubblico un punto vendita presso il Centro Commerciale “Auchan” di Fano, in provincia di Pesaro Urbino, il quinto nelle Marche.

615 mq e uno spazio fatto di suggestivi effetti luce. Lo store rispecchia la nuova strategia aziendale, che punta anche allo sviluppo di spazi vendita sempre di maggiori dimensioni, in un’ottica di comfort-shopping basata su una maggiore libertà di movimento.
Il nuovo concept store regala una shopping experience coinvolgente che vede il prodotto valorizzato da soluzioni espositive dalla grande attrattività. L’ambientazione, glamour e ultramoderna, con arredi essenziali e minimal, insieme al re-branding del logo, rispecchia lo stile giovane e assolutamente pop del brand.
Un contesto sofisticato, con un percorso che conduce lo sguardo direttamente sui capi. In negozio saranno presenti la collezione AI 2017-18 DONNA, con look “Fusion” sempre freschi ed attuali, che mixano colori tenui ed intensi, stili e stampe, floreali e geometriche, perfetti per ogni occasione; la linea YOU, dal gusto non convenzionale, casual che propone toni psichedelici, per uno stile vivace anche d’inverno, e la nuova linea UOMO con un’ampia varietà di proposte versatili, dai look street e sportswear ideali per un uomo dinamico e sempre all’avanguardia, a quelli più classici ed eleganti con dettagli chic e raffinati.
Il nuovo store marchigiano rientra in un articolato piano di sviluppo per il brand, proiettato al 2018, che conta un totale di 35 new opening e 60 riqualificazioni di punti vendita esistenti.

Fondata nel 2003, ZUIKI è presente sul territorio nazionale con oltre 140 punti vendita, tra diretti, franchising e outlet. Un’affermazione straordinaria per una realtà tutta italiana che ha costruito il suo successo con una formula innovativa: un prodotto sempre nuovo realizzato in un’ottica friendly price; rapporto diretto con la produzione e continui flash di collezione con un sistema creativo e produttivo veloce, snello e capace di rispondere tempestivamente alle richieste del mercato.

/Comunicato Stampa

Il 12 ottobre 1492 Colombo scopriva l’America, ecco il racconto del viaggio

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Il 12 ottobre del 1492 è una delle date più importanti della storia. Sì, perché segna il passaggio dal Medio Evo all’Età Moderna. Perché? Questo giorno è l’anniversario della scoperta delle Americhe da parte di Cristoforo Colombo. Però facciamo un passo indietro, parlando del progetto di Colombo. Il navigatore nativo di Genova, aveva in mente di arrivare sulle coste indiane attraversando il Pacifico, confermando la tesi di sfericità della Terra di Galileo Galilei. Colombo scrutando la carta geografica del suocero, immaginò che aldilà delle isole Azzorre (arcipelago dell’Oceano Indiano, appartenente al Portogallo), c’erano le Indie e questa via risultava la più breve per raggiungerla e facilitare i commerci con l’Europa. La via delle spezie era una tratta lunga e comportava un’ingente spesa di denaro.  Su questa  rotta commerciale venivano importate soprattutto spezie come il pepe, i chiodi di garofano, la noce moscata e la cannella. Queste spezie in Europa avevano un valore commerciale immenso, poiché non servivano solo per insaporire le pietanze, ma anche per la produzione di farmaci. Dopo una serie di no ricevuti da numerose corti, Colombo ricevette il sì, dal regno di Castiglia. La somma necessaria per l’armamento della flotta, pari a 2 milioni di maravedí (la moneta usata per diversi secoli in Castiglia), sarebbe stata versata metà dalla corte e metà da Colombo, finanziato da un istituto di credito genovese, il Banco di San Giorgio e dal mercante fiorentino Giannotto Berardi. Si trattava, in realtà, di una somma modesta anche per quei tempi: si calcola, infatti, che quella che si sarebbe rivelata come una delle più importanti spedizioni della storia umana, fu finanziata con una spesa complessiva variabile fra gli attuali 20000 e 60000 euro. Furono allestite per la partenza tre caravelle: la Nina, il cui vero nome era Santa Clara, dotata di vela Latina, la Pinta e la Santa Maria, dotate di vele a quadri. La partenza avvenne alle 6 del mattino dal porto di Palos con rotta in direzione delle Isole Canarie ( poco più ad ovest delle coste marocchine). Ma dopo qualche giorno il timone della Pinta si ruppe e la truppa fu costretta a fermarsi per un mese a La Gomera per le riparazioni. Si ripartì dopo un mese e grazie agli alisei che spiravano, le caravelle riuscirono a prendere molta velocità. Il 10 ottobre ci fu un principio di ammutinamento, in cui i marinai chiedevano di tornare indietro, ma Colombo riuscì a trovare un accordo e infatti dopo soli due giorni sbarcarono sulle attuali coste del Bahamas, in un’isola che dal navigatore genovese fu ribattezzata San Salvador.

Voci e Suoni dai Borghi, al secondo appuntamento Nick Luciani e Giuseppe Salsetta

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Il secondo appuntamento con la manifestazione “Voci e Suoni dai Borghi, la Rocca delle Arti incontra Ispani Jazz Festival”, è con due grandi artisti, Nick Luciani, ex voce de I Cugini di Campagna, e Giuseppe Salsetta da Amici, il famoso talent show di Maria De Filippi, che si esibiranno sabato 14 ottobre ad Acquavena in piazza Potentissima a partire dalle ore 21.
Il primo a salire sul palco sarà Nick Luciani, cantante polistrumentista italiano e voce de I Cugini di Campagna dal 1994 al 2014. Dopo aver lasciato la famosa band, ha deciso di intraprendere la carriera da solista, nel suo concerto potremo ascoltare i suoi nuovi pezzi, oltre ai grandi successi del gruppo. La sua esibizione sarà seguita da quella di Giuseppe Salsetta, da Amici di Maria De Filippi, nell’ottobre 2007 entra a far parte della scuola più ambita d’Italia, raggiungendo la fase finale del programma televisivo. Dopo aver provato la scalata al Festival di Sanremo per mezzo del concorso Sanremo web (6°classificato), il 14 Giugno 2010 pubblica l’album di esordio “Quello che Vorrei” con brani scritti in collaborazioni con grandi autori, tra i quali Nicco Verrienti, con produzione artistica affidata a Francesco Musacco.
Il programma artistico, “Voci e Suoni dai Borghi, la Rocca delle Arti incontra Ispani Jazz Festival”, attraverso la musicalità e la suggestione della parola, vuole valorizzare le risorse esistenti ad accrescere il grado di conoscenza e di consapevolezza della grande tradizione Campana, a fare da cornice i suggestivi borghi di Roccagloriosa, Acquavena e Ispani. Questa iniziativa ha l’obiettivo di dar voce alla storia e le tradizioni attraverso i suoni e sensibilizzare il pubblico, ma soprattutto i giovani, verso la storia del territorio in tutte le sue sfaccettature.

Giuseppe Salsetta

Il progetto è finanziato dalla Regione Campania a valere sulle risorse del PROGRAMMA OPERATIVO COMPLEMENTARE (POC) 2014-2020 LINEA STRATEGICA 2.4 “RIGENERAZIONE URBANA, POLITICHE PER IL TURISMO E CULTURA” AZIONE 3 – “INIZIATIVE PROMOZIONALI SUL TERRITORIO REGIONALE”

/Comunicato Stampa

Mertens: “Maradona è una leggenda, si possono fare paragoni con le reti, ma non con i giocatori”

L’attaccante del Napoli, Dries Mertens ha parlato ai microfoni del Guerin Sportivo, ecco un estratto delle sue dichiarazioni:”Maradona è una leggenda”. “Si possono fare paragoni con le reti, non con i giocatori” “A me fa piacere, ma ho tanto rispetto: Maradona è una leggenda e ha fatto la storia del pallone, il mio livello è un altro. Io sono Dries: voglio restare con i piedi per terra ed aiutare la squadra”. “Qui a Napoli il calcio è incredibile, la gente lo segue in maniera pazzesca: mi piace molto il modo di vivere. Amo il mare, il clima, amo tutto. Mi piace andare in giro, uscire a mangiare, conoscere gente nuova”. “Arek ha avuto una sfortuna incredibile. Siamo tutti con lui. Quando facevo l’esterno ricevevo consensi solo per un assist: adesso devo segnare, altrimenti ci sono le critiche. Juventus? Sono concentrato solo sul Napoli dobbiamo pensare a noi stessi e dare tutto senza guardare gli altri. Comunque la Juve non è l’unica squadra da battere, ci sono gli altri club. La Roma è forte e fa sempre grandi partite. Nainggolan, belga come me, è un grande giocatore che fa la differenza”.

Gli studenti dello Sturzo scendono in piazza contro l’alternanza scuola lavoro

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Castellammare di Stabia – Gli studenti dell’ITS “Luigi Sturzo” domani si preparano, come tanti studenti italiani, a scendere in piazza per manifestare il loro dissenso verso i percorsi di ” Alternanza Scuola  Lavoro ” attivati dal Ministero della Pubblica Istruzione nell’ambito della legge 107 (Buona Scuola) del 13 luglio 2015.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di uno dei rappresentanti del consiglio di istituto componente studenti:

13 OTTOBRE: UNISCI AL NOSTRO CORO, MANIFESTA CONTRO L’ALTERNANZA SCUOLA – LAVORO. PER UN GIORNO USA LA TUA LIBERTA’ DI PENSIERO. OGGI INVESTI BENE IL TUO TEMPO, VIENI CON NOI IN PIAZZA, ABBANDONA PER UN ATTIMO IL BANCO DI SCUOLA, FAI SENTIRE LA TUA VOCE!

Siamo gli studenti dello Sturzo che come tanti studenti in Italia abbiamo conosciuto le conseguenze della “Buona Scuola” che di buono ha solo il nome. Siamo quelli che sono stati presi in giro per l’ennesima volta

Ci hanno raccontato che l’alternanza scuola – lavoro sarebbe servita per la propria formazione, rivelandosi invece solo una perdita di tempo.

Tempo che abbiamo sottratto allo svago e allo studio curriculare, costringendoci a studiare anche di notte pur di rimetterci al passo con tutte le materie.

Tutto questo perchè qualcuno ha deciso per noi.

Siamo studenti che stanno imparando a cambiare e che vogliono cambiare il mondo! Con lo studio vogliamo avere le basi per creare il lavoro del domani. Si, abbiamo dei sogni e dei desideri che non possono essere infranti in percorsi che non hanno nulla di formativo. Ci meritiamo un progetto di Alternanza diverso da quello visto finora: non vogliamo essere sfruttati dalle aziende che inquinano i nostri territori, licenziano i nostri genitori e fanno affari con le mafie!

Noi siamo il presente, il futuro delle nostre città e della Nazione!
Siamo stufi di lavorare d’estate 8 ore sotto il sole per guadagnare qualche soldo. E’ arrivato il tempo del nostro riscatto!

Se ancora si vuole parlare di Alternanza vogliamo, come proposto da tutti gli studenti italiani, uno statuto che ci garantisca la gratuità e la qualità dei percorsi di Alternanza e un “codice etico” da imporre ad ogni azienda per tutelare la nostra figura e la nostra dignità in genere.

Abbiamo troppe volte subito le decisioni altrui, ora vogliamo essere artefici del nostro destino, valutando noi i percorsi di Alternanza da attivare che ci permetteranno davvero di imparare qualcosa da utilizzare nel mondo del lavoro.

Noi dello Sturzo siamo più di mille studenti e siamo una goccia rispetto al milione di studenti italiani, ma anche noi siamo d’accordo nel lanciare una provocazione che sarà il filo conduttore della manifestazione in tutta Italia:

“Il 13 Ottobre non andare a fare alternanza, e partecipa allo “sciopero alla rovescia”, andiamo nelle piazze e parliamo con tutti gli studenti, anche del biennio, parliamo con i nostri genitori, con i docenti, con gli operatori, parliamo con chi lavora nel posto in cui facciamo alternanza, apriamo le scuole il pomeriggio, incontriamoci in un parco e facciamo vedere cosa significa formarsi.

Il 13 Ottobre creiamo l’alternanza degna, rovesciamo questa alternanza- sfruttamento e inventiamo nuove forme di protesta, prima di abituarci senza accorgercene, prima di diventare dei Robot.
Noi siamo l’ultimo anello della catena, quello che rompendosi la fa spezzare!”

Studenti dello Sturzo facciamo anche noi la storia, aderiamo in massa a questo bellissimo movimento di protesta. Mi raccomando non startene a casa ma viene al nostro fianco per far sentire anche la tua voce di protesta, per far capire a tutti che siamo davvero stanchi ma anche molto compatti.

E’ arrivato il momento di far capire a tutti che non siamo dei “bamboccioni”, come spesso ci definiscono!

F.to Armando Barretta

La caduta di Berlusconi nel 2011

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I documenti dell’ambasciata americana a Roma rivelano che alla fine dell’estate del 2011, prima dalla caduta di Silvio Berlusconi, due importanti membri del suo esecutivo, avevano espresso un timore: “Il governo non ce la farà”. Facendo capire a Washington che la sorte dell’esecutivo era segnata. David Thorne, ambasciatore Usa a Roma, trasmise il messaggio alla Casa Bianca.

Due ministri di Berlusconi confidarono agli Usa: “Il governo non ce la farà”

Le rivelazioni nei rapporti dell’ambasciatore Thorne: manovra debole, finiremo come la Grecia

NEW YORK – Alla fine dell’estate del 2011, almeno due importanti membri del governo Berlusconi temono che l’Italia abbia bisogno di un salvataggio imposto e gestito dall’Europa, per evitare il collasso economico. In sostanza un «bail-out» sul modello di quelli varati per commissariare la Grecia, ma inevitabilmente più pesante. Ne parlano allarmati con l’ambasciatore statunitense David Thorne, che riporta le loro preoccupazioni a Washington attraverso i suoi rapporti. L’emergenza scatta proprio nei giorni in cui alcuni alti funzionari europei, secondo la testimonianza del segretario al Tesoro Geithner, propongono a Obama di evitare il disastro facendo cadere Berlusconi.

La prima fonte

Il primo cable, che La Stampa ha ottenuto nel rispetto delle leggi americane, è classificato «sensitive» e parte il 31 agosto. Il governo ha appena varato la nuova manovra da 60 miliardi di euro, ma una fonte anonima dell’esecutivo avverte Thorne che «la seconda misura di austerity potrebbe rallentare la crescita economica italiana ancora di più. L’interlocutore ci ha detto che il governo ha messo insieme la nuova manovra in risposta a condizioni del mercato fuori dal controllo dell’Italia». La situazione è davvero drammatica, perché la fonte dell’ambasciatore gli confida che «i numeri sulla crescita usati come base per i pacchetti di austerità varati a luglio e agosto sono superati ed eccessivamente ottimistici. Lui teme che gli investitori smettano di comprare i bond italiani di lungo termine, perché gli acquisti del debito di Roma fatti dalla Banca centrale europea sui mercati secondari hanno generato una rendita artificialmente bassa».

“Italia sotto tutela”  

L’Italia, secondo la fonte governativa di Thorne, è di fatto già sotto tutela: «La manovra di luglio avrebbe condotto al pareggio di bilancio entro il 2014. Purtroppo – dice l’interlocutore – il peggioramento nella crisi del debito europeo ha portato a spread allarmanti fra i titoli tedeschi a 10 anni e quelli italiani. Ciò ha generato le richieste di Parigi e Berlino affinché Roma approvasse misure addizionali di austerity per pareggiare il bilancio entro il 2013, in cambio degli acquisti del debito italiano da parte della Bce per stabilizzare le rese. La fonte ha sottolineato che la condizione del mercato che ha portato al secondo pacchetto di austerità era completamente fuori dal controllo di Roma, e non è stata il risultato di problemi economici interni».

L’alto esponente del governo Berlusconi, però, non è convinto dei provvedimenti appena presi dal suo stesso esecutivo: «Ha detto che il secondo pacchetto è debole. Conta troppo sulle entrate fiscali, e rallenterà ancora di più la crescita. Ciò creerà pressione per ulteriori misure di austerity, che innescheranno una spirale macroeconomica verso il basso. Le proiezioni del Pil che verranno pubblicate il 20 settembre ridimensioneranno quelle di agosto. Entro ottobre salirà la pressione per addizionali misure, ma ciò sarebbe politicamente ed economicamente inaccettabile per l’Italia». Il colloquio si conclude con una previsione ancora più drammatica: «Gli acquisti del debito italiano da parte della Bce hanno forse evitato una crisi sui mercati, ma potrebbero costituire il bacio della morte per la capacità di lungo termine del governo di vendere titoli».

La seconda fonte  

Una settimana dopo Thorne incontra un altro esponente del governo, e il tono della conversazione diventa quasi tragico: «Ci ha detto che, senza una soluzione politica europea alla continua crisi dell’eurozona, l’Italia potrebbe avere bisogno di un’assistenza (non specificata) da Bruxelles nel giro di due o tre mesi, che si estenderebbe oltre gli acquisti del debito sovrano da parte della Bce». In altre parole, un «bail-out» alla greca. «Un importante banchiere ci ha detto separatamente di essere molto preoccupato riguardo la capacità dell’Italia e dell’Europa di trovare una via d’uscita. Ha dichiarato che la cancelliera tedesca Merkel è stata irresponsabile a definire fragile l’Italia e paragonarla alla Grecia». Il banchiere suggerisce a Thorne che «l’unica soluzione alla crisi dell’eurozona sarebbe una significativa e credibile dichiarazione politica da parte dei leader europei, che né l’euro, né alcuno dei Paesi dell’eurozona, verranno lasciati fallire. Questa dichiarazione, se seguita da azioni concrete, causerebbe un immediato e permanente balzo dei mercati». Il banchiere sentito dall’ambasciatore americano evidentemente sa di cosa parla, perché prefigura il «whatever it takes» che Mario Draghi, subentrato alla guida della Bce proprio in quelle settimane, pronuncerà il 26 luglio dell’anno successivo.

Il piano dei leader europei

I membri del governo Berlusconi che hanno questo livello di confidenza con Via Veneto si contano sulle dita di una mano, e il momento è così drammatico che il presidente Obama legge personalmente le mail di Thorne, temendo che il collasso di Roma faccia saltare l’euro e riporti la recessione in tutto il mondo. Proprio in questi giorni, secondo quanto ha scritto Geithner nella suo saggio Stress Test alcuni leader europei propongono alla Casa Bianca un piano per far cadere Berlusconi, negando all’Italia i prestiti del Fondo Monetario Internazionale fino a quando lui non andrà via. Obama però rifiuta il complotto.

Il programma del Fmi  

Il 26 ottobre il premier invia una lettera ai colleghi europei, promettendo le riforme necessarie a evitare il collasso. Non convince nessuno, però. E quando il G20 si riunisce a Cannes, il 3 e 4 novembre, Berlusconi diventa l’imputato di un processo all’Italia per la minaccia di recessione globale che sta creando. In questa sede l’Fmi vara il programma di «enhanced surveillance», mettendo Roma sotto tutela.

Il tramonto del governo 

Il 7 novembre Thorne avverte Washington che «il governo Berlusconi si trova davanti alle reale possibilità del collasso. La coalizione ha dato segni di rottura quando diversi parlamentari hanno abbandonato il Polo delle Libertà per unirsi all’Ucd di Casini. Tra i disertori c’era l’ex ministro dell’Interno Pisanu». L’ambasciatore poi rivela un particolare chiave: «Berlusconi ha dovuto fronteggiare la situazione venerdì notte, al ritorno dal G20 di Cannes. I suoi consiglieri più stretti, Gianni Letta, Angelino Alfano, Paolo Bonaiuti e Dennis Verdini, gli hanno detto che potrebbe non avere più la maggioranza, sollecitandolo a considerare un exit plan. Il premier ha giurato di continuare a combattere. Durante il fine settimana ha lanciato un blitz telefonico sui ribelli. Il risultato non è stato positivo, anche se la frenesia continua. Il leader della Lega Maroni ha detto che dovrebbe farsi da parte ora, invece di essere sconfitto in Parlamento. Se non ha più la maggioranza potrebbe apparire chiaro l’8 novembre, quando l’Aula voterà sul rendiconto».

Le dimissioni  

Due giorni dopo, infatti, Thorne invia a Washington un rapporto classificato «confidential», con il titolo «Il sole tramonta sull’era Berlusconi». Nella conta alla Camera il governo ha ottenuto solo 308 voti favorevoli, cioè meno della maggioranza assoluta di 316, e 321 astensioni. Via Veneto tira un sospiro di sollievo: «Le opzioni del presidente Napolitano – spiega l’ambasciatore – includono le elezioni anticipate, o un governo tecnico di ampia base guidato da qualcuno tipo l’economista Mario Monti», che gli americani non hanno mai fatto mistero di stimare.

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vivicentro/La caduta di Berlusconi nel 2011
lastampa/Due ministri di Berlusconi confidarono agli Usa: “Il governo non ce la farà” PAOLO MASTROLILLI – INVIATO A NEW YORK

Roma, Nainggolan:” Contro il Napoli sarà difficile, ma possiamo battere gli azzurri”

Dopo l’evento “Scuola di Tifo”, ha parlato ai microfoni di Roma TV, il centrocampista giallorosso, Radja Nainggolan. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni: “Ho visto tante facce felici, per me è strano tornare a scuola perché è passato troppo tempo e io andavo male! Per fortuna sono diventato un calciatore e ho lavorato presto già in Belgio per diventarlo e sono stato premiato. Sì l’argomento era il fair play, il valore e il rispetto dell’avversario e in vista della sfida contro il Napoli è importante. Questa è una bella iniziativa e bisogna insegnare questo ai ragazzi, dentro al campo c’è sempre un po’ di rivalità, bisogna sempre andare puliti mettendo la quantità giusta di cattiveria. Per sabato sono tranquillo, bisogna metterci la testa, io personalmente lo faccio in prossimità del match perché poi inizia lì e finisce subito dopo. L’Olimpico spero di vederlo pieno, il Napoli gioca un buon calcio ed è una gara bella da vedere anche da tifoso neutro. L’avversario deve sempre essere rispetto, noi dobbiamo essere consapevoli della nostra forza e del fatto che possiamo farcela”.

Napoli, riprendono i lavori a via Marina nonostante le incertezze degli operai

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Tornano a lavoro gli operai nel cantiere di via Marina a Napoli. Dopo aver avuto rassicurazioni sul pagamento degli stipendi arretrati, i lavori proseguono su uno degli assi viari più critici della città.

«Abbiamo saputo che il responsabile dei lavori nominato da Palazzo San Giacomo» dichiara Massimo Sannino della Filca-Cisl Campania, «ha comunicato all’azienda appaltatrice la rescissione del contratto per mancanza dei requisiti e questo per noi è grave. I lavoratori con grande responsabilità sono tornati ad operare nell’area dei cantieri ma con l’incertezza di sempre. Adesso speriamo che questa questione possa risolversi al più presto e che si possa organizzare un tavolo d’incontro per chiarire modalità e tempi di chiusura del cantiere. Discussione che sino ad oggi non c’è mai stata e che certamente ha creato il caos che ancora oggi viviamo in zona».

/Fonte: il Mattino

L’Arsenal su Maksimovic, ma c’è anche un’italiana

L’Arsenal su Maksimovic, ma c’è anche un’italiana

Come riporta Il Mirror, l’Arsenal starebbe valutando l’ipotesi di avanzare un’offerta al Napoli, a gennaio, per Nikola Maksimovic, difensore serbo. Sul centrale ci sarebbe anche l’Inter di Spalletti. I Gunners avrebbero visionato il calciatore proprio in questa pausa per le nazionali.

Lazio, Parolo: “Siamo all’altezza del Napoli se siamo con la rosa al completo”

Il centrocampista della Lazio, Marco Parolo ha parlato ai microfoni di TuttoSport, ecco le sue parole:“Vogliamo metterci alla prova nella casa della Juventus. Lo Stadium è uno di quei campi dove devi avere qualcosa in più per riuscire a fare risultato e siamo curiosi di provarci”. “Ci crediamo e ci proveremo, perchè abbiamo consapevolezza nei nostri pezzi. Il gruppo è ottimo e il lavoro di Inzaghi ci esalta. Sappiamo che la concorrenza è molto forte, ma sappiamo che possiamo dire la nostra. Anche con il Napoli siamo stati all’altezza fino a quando gli infortuni non hanno spostato gli equilibri. Ma un passo alla volta a cominciare da Torino: non ci andremo come vittime designate”. In nazionale Parolo rivela di aver scherzato con qualche juventino: “Essì, qualche battuta l’abbiamo fatta, tirando in ballo la Supercoppa: a loro è bruciato. Vogliono sempre vincere, come è logico, ma noi siamo stati più bravi. Ci riproviamo sabato, promesso..”.

Zaccheroni: “Il Napoli ricorda tanti bambini che giocano in un parco. Su Mertens e Insigne…”

Le sue parole

Alberto Zaccheroni ha rilasciato un’intervista a Il Mattino:

Grazie a Sarri che ha creato un’organizzazione perfetta. «Grazie a Sarri e alla disponibilita’ dei calciatori. Noi allenatori abbiamo delle idee ma per poterle mettere in pratica ci vuole chi ti segue. Ecco, tutti i giocatori vorrebbero risposte immediate, invece il calcio e’ fatto di tempi e spazi: per gestirli al meglio occorre la ripetitivita’ e per questo sono necessari fasi piu’ lunghe per l’apprendimento».

Per questo il Napoli ora e’ un’orchestra perfetta? «E’ evidente che nel Napoli chi ha la palla sa sempre in automatico cosa fare, lo sanno anche gli avversari ma non riescono a chiudere in tempo perche’ gli azzurri lo fanno con disinvoltura e velocita’. E poi si divertono, sembrano bambini che giocano in un parco. Roma? E’ un avversario da affrontare con le molle, gli azzurri pero’ rappresentano una certezza. Sono propenso a dire Napoli perche’ sta troppo bene e gli basta aumentare il ritmo, gia’ alto, a un livello altissimo per 10-15 minuti per cambiare la partita».

Roma-Napoli, l’anno scorso la decise Mertens: che pensa dell’esplosione di Dries tra i candidati al Pallone d’Oro? «In questo momento Mertens e’ fenomenale, immarcabile da un solo difensore, si può fermare solo di reparto».

Un altro protagonista e’ Insigne, come l’ha visto in Nazionale? «Il copione nell’Italia non e’ letto ripetutamente come quello del Napoli che invece e’ letto e riletto quotidianamente. Questa la differenza: nell’Italia deve guardare i movimenti degli altri e fare la giocata, nel Napoli la fa ad occhi chiusi. A me comunque e’ piaciuto e poi la Nazionale non puo’ rinunciare al migliore talento che c’e’ in Italia».

Con Chiesa sarebbe un Napoli ‘sette bellezze’

Con Chiesa sarebbe un Napoli ‘sette bellezze’

Napoli Sette bellezze: con un Chiesa in più sarebbe proprio così. Come riporta Il Corriere dello Sport, sarebbe il completamento di un progetto studiato e carezzato per anni, e poi schizzato in orbita nelle ultime tre stagioni. Con sei under 25 messi in fila e poi in vetrina dal San Paolo al Bernabeu: Milik, Diawara, Zielinski, Hysaj, Rog e Ounas per servirvi. Giovani talenti sui quali il Napoli sta costruendo il futuro e il sogno scudetto insieme con Mertens, Callejon, Insigne, Hamsik e compagni. Ieri, oggi e domani. A seguire, in termini crescenti, l’anagrafe parla di Rog: uno degli uomini da cui il tecnico azzurro, inizialmente molto soft nell’inserimento, si aspetta di più. Con l’Atalanta è arrivato anche il primo gol a chiudere un tris inaugurato da Zielinski, altro 23enne che del bouquet è il fiore pregiato: Sarri non fa altro che ripetergli di fare di più; di fare quello che lui, potenziale fuoriclasse, non ha ancora tirato fuori. Convinzione, please. Quella che Hysaj, 23 anni oggi ma 20 all’esordio, ha dimostrato sin dall’inizio: tanto da diventare un pilastro della squadra. Chiusura dedicata a Milik, gigante che a dispetto dei 23 anni vanta già esperienza internazionale e un record: è il polacco più pagato della storia in virtù dei 33 milioni investiti dal Napoli per strapparlo all’Ajax e consegnargli i gradi di Higuain.

Arrestati gli insospettabili coniugi di Gragnano per usura su tutto il territorio della Penisola Sorrentina

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Arrestati gli insospettabili coniugi di Gragnano, Gennaro Giordano e Maria Sorrentino, per la rete di usura che avevano tessuto con violenza e minacce su tutto il territorio della Penisola Sorrentina.
Lui, 59 anni impiegato di un ente locale per il servizio antincendio sui Monti Lattari, e lei, 61enne casalinga, erano diventati i dirigenti di una vera e propria banca illegale, prestando soldi e richiedendoli con interessi di oltre il 60 per cento della quota iniziale.

A scoprire il loro traffico di contanti sono stati carabinieri della compagnia di Sorrento. Dalle loro indagini sono emerse minacce di morte fatte ai bisognosi di denaro che si rivolgevano alla coppia.  È stata eseguita dai militari dell’Arma l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Torre Annunziata.

Sarri da record, il Napoli a caccia di un traguardo storico

Sarri da record, il Napoli a caccia di un traguardo storico

Il concorso è partito e il vincitore potrebbe essere nominato già sabato all’Olimpico. In palio c’è il 200esimo gol in serie A del Napoli di Sarri. L’obiettivo, del resto, è vicino e basta un guizzo contro la Roma per centrare l’ennesimo traguardo di una macchina offensiva dagli ingranaggi perfetti. Il dato è impressionante: il Napoli ha realizzato 199 reti in 83 partite, ovvero due campionati interi più lo spezzone di quello appena cominciato. La media è di 2,39 reti a gara e questa squadra al momento sta facendo addirittura meglio considerando che negli ultimi sette match ha esultato ben 25 volte (3,5 ogni 90’).  Come riporta La Repubblica: Mertens, Insigne e Callejon, i favoriti del “concorso”, tra l’altro, sono loro. I numeri sono inequivocabili. Mertens è l’attaccante più prolifico da quando Sarri siede sulla panchina del Napoli con una collezione di 40 gol. Insigne lo insegue a 32, Callejòn è sul terzo gradino del podio a quota 25″.

Primo sì alla riforma elettorale: la Camera dice sì al Rosatellum bis

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La riforma elettorale ottiene il primo sì alla Camera e Grillo reagisce chiedendo agli italiani di “alzare la testa”: “Ribellatevi”. In aula alla Camera la riforma è passata con 375 voti favorevoli e 215 contrari: mancano 50 voti alla maggioranza ma i franchi tiratori hanno avuto un impatto minimo.

Legge elettorale, la Camera dice sì al Rosatellum bis

Il via libera a scrutinio segreto con 375 sì e 215 no, il provvedimento passa ora all’esame del Senato

L’aula della Camera dà il via libera, con scrutinio segreto, al Rosatellum bis con 375 sì, 215 no. Il provvedimento ora passa all’esame del Senato. La legge elettorale è stata sostenuta da Partito democratico, Forza Italia, Lega e Alternativa popolare. Contrari Mdp, Sinistra Italiana- Possibile e M5S.

L’aula della Camera si trasforma subito dopo il via libera al Rosatellum. Da tesa e silenziosa si divide a metà: esultanza nei banchi del Pd e palese delusione dalle parti della sinistra e del Movimento 5 Stelle. Dopo aver applaudito a lungo, il capogruppo Ettore Rosato che a questa riforma ha dato il suo nome, i Dem si sono alzati in piedi battendo le mani e gridando di esultanza. Sguardi bassi e nessun commento soprattutto tra i 5 Stelle, alcuni dei quali restano seduti al proprio posto mentre l’emiciclo comincia a svuotarsi. Capannelli tra i Dem che si fanno i complimenti a vicenda e vanno ad abbracciare Rosato che resta in piedi vicino al suo scranno sorridente come non mai.

Il Rosatellum bis, sulla base delle dichiarazioni di voto finali fatte dai gruppi parlamentari, poteva contare su una maggioranza di 450 voti. Ha incassato invece 375 sì. Il che vuol dire che, sempre sulla carta e tenendo conto delle assenze giustificate, dello scrutinio segreto e dei voti non favorevoli dati dai `dissidenti´ interni, sono venuti a mancare 75 voti. Il fronte del `no´ alla legge elettorale, sempre sulla carta, poteva contare su 164 voti. I voti contrari sono stati 215, quindi gli oppositori della riforma hanno `guadagnato´ almeno 50 voti.

L’ipotesi della fiducia al Senato  

Ieri la Camera aveva approvato i primi due articoli su cui il governo aveva messo la fiducia; la maggioranza che sostiene il governo ha votato sì, mentre Lega Nord e Forza Italia si sono astenuti. La legge passerà poi all’esame del Senato, dove per non correre rischi la maggioranza pensa di porre la fiducia anche in Senato. Anche a Palazzo Madama, infatti, esiste la possibilità di dover votare alcuni emendamenti a scrutinio segreto (come ad esempio quelli che riguardano le minoranze linguistiche, sulle quali è già «caduto» a giugno il Tedesco) e l’idea è quella di fare in fretta e non correre rischi, magari iniziando l’esame già a partire dal prossimo 24 ottobre, prima dell’arrivo della manovra.

Le critiche dell’ex capo dello Stato 

A premere perché invece la legge cambi è il presidente della Repubblica emerito, e senatore a vita, Giorgio Napolitano secondo il quale la fiducia ha rappresentato uno «strappo».

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