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Rifiuti tossici bruciati a Casal di Principe, 7 arresti

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Sgominato l’incendio tossico a Casal di Principe: in manette il propietario e gli stranieri senza fissa dimora

I Carabinieri di Casal di Principe hanno arrestato nella giornata del 10 dicembre 7 persone, tra cui un italiano una donna ucraina e quattro moldavi per la combustione illecita di materiali pericolosi, in via Circumvallazione. Le forze dell’ordine sono intervenute all’interno del centro agricolo di Francesco Pagliaro ed hanno subito bloccato il gruppo; tra questi Konstantin Onika ha cercato di darsi alla fuga con una reazione violenta ma è stato subito bloccato. Tempestivo l’intervento dei vigili del fuoco di Aversa nello spegnere le fiamme. Sono stati trattenuti per essere processati  Francesco Pagliaro,49 anni, residente a Mondragone; Ana Boz, 33 anni moldava; Maria Kovalska, ucraina 47 anni; Alexander Oneskuk, moldavo 33 anni; Natalia Gramov, moldava  35 anni:  Konstantin Onika, moldavo  23 anni; Dima Jacovici, moldavo, 26 anni. Nessuno di questi extracomunitari gode di fissa dimora in Italia.

Grand Prix FIE: l’Italia sul podio con Navarria, Pizzo e Santarelli

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Nel Grand Prix FIE, l’Italia è assoluta protagonista a Doha, Mara Navarria è seconda tra le spadaiste, terzo posto, invece, per Paolo Pizzo ed Andrea Santarelli.

A Doha la spada azzurra si erge a protagonista del Grand Prix FIE sia  maschile che femminile.Nella prova femminile, infatti, Mara Navarria sfiora il bis stagionale, salendo sul secondo gradino del podio, mentre tra gli spadisti l’Italia vede Paolo Pizzo ed Andrea Santarelli conquistare il terzo posto.

Nella gara femminile, Mara Navarria conferma il suo feeling con le pedane qatariote. Qui aveva vinto infatti nel dicembre del 2015 e, due anni dopo, sfiora il bis che sarebbe stato anche il secondo successo stagionale dopo quello di Tallinn nella gara d’esordio.La friulana si ferma solo in finale al cospetto della romena Ana Popescu. Navarria, dopo aver superato abilmente la fase a gironi, aveva esordito nel tabellone principale vincendo il match contro la kazaka Assel Alibekova per 15-10. Il suo cammino verso il podio l’aveva vista poi superare la spagnola Dora Kiskapusi per 15-11, la giapponese Ayaka Shimookawa per 15-8 ed ai quarti l’ucraina Olena Kryvytska col punteggio di 15-11.In semifinale si era poi imposta per 15-10 sulla sudcoreana Choi Injenong.

Nella gara maschile, applausi per Paolo Pizzo ed Andrea Santarelli che si ritrovano insieme sul terzo gradino del podio.Paolo Pizzo conclude, quindi. sul podio il suo 2017 che lo ha visto ritornare sulla vetta del Mondo e del ranking mondiale. Andrea Santarelli riscatta invece la prestazione opaca offerta nell’ultima prova di Coppa del Mondo a Legnano, con una prova che, dopo la fase a gironi, lo ha visto tra i protagonisti del main draw.

Doha, 10 December 2017
GRAN PRIX EPEE Photo Augusto Bizzi
Doha, 9/10 December 2017
GRAN PRIX EPEE WOMEN
In photo : NAVARRIA Mara Photo Augusto Bizzi

Il Napoli insiste per Berardi: pronta una pedina di scambio per portarlo in azzurro!

Il Napoli insiste per Berardi: pronta una pedina di scambio per portarlo in azzurro!

Domenico Berardi potrebbe rappresentare la sorpresa di questo mercato invernale; la pista che lo porterebbe a Napoli, infatti, è più calda del previsto. I primi contatti vi sono già stati nei mesi scorsi e questa volta il Sassuolo, vista anche la deludente stagione del numero venticinque, potrebbe cederlo a titolo definitivo. In più gli azzurri avrebbero anche pronta la pedina di scambio che potrebbe portare l’affare in porto: Lorenzo Tonelli.

Gli emiliani, infatti, con molta probabilità saluteranno Paolo Cannavaro a gennaio, diretto in Cina dal fratello, e così starebbero già lavorando, dietro le quinte, per cercare un degno sostituto. Squinzi vuole cautelarsi e Tonelli potrebbe rappresentare la carta giusta. A riportarlo è l’edizione odierna de Il Mattino.

Caserta – cede intonaco dalla “Sala delle dame” della Reggia

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Paura per la Sala delle dame alla Reggia di Caserta: Felicori rassicura interventi tempestivi di sicurezza.

E’ crollato ieri nella Reggia di Caserta l’intonaco dal Salone delle dame. Nessuno è stato ferito ma si è dovuti intervenire cambiando il percorso per i turisti, deviato leggermente. A cadere è l’intonaco vicino la stanza della Regina, in prossimità della finestra. Come rassicura il direttore Mauro Felicori, tempestivi saranno gli interventi di restauro e le analisi da effettuare sulla stabilità dell’edificio e  sulla sicurezza, in quanto dopo i lavori alla facciata saranno fatte ulteriori analisi, con i microsensori studiati per il lavori all’esterno e quindi verificare se ci sono state vibrazioni in coincidenza del crollo.

 

Insigne rischia di saltare anche Torino: difficile il suo recupero!

Insigne rischia di saltare anche Torino: difficile il suo recupero!

Doveva saltare solo la sfida di Champions contro il Feyenoord e invece Lorenzo Insigne non solo ha già saltato anche la sfida con la Fiorentina, ma rischia di essere assente anche al Comunale di Torino. L’attaccante, infatti, avverte ancora un fastidiosissimo problema alla zona pubica nonostante le terapie che, secondo alcuni, l’avrebbero portato in campo già con i Viola di Pioli. Così scendono drasticamente anche le possibilità di vederlo in campo contro il Torino di Sinisa Mihajlovic.

In questo caso a peggiorare ancor di più la situazione ci penserebbero le rigide temperature che ci saranno nel capoluogo piemontese, un ostacolo molto pericoloso per il problema fisico del talentino di Frattamaggiore. A riportarlo l’edizione odierna del Corriere dello Sport.

Maxi-operazione antidroga nel salernitano: 11 arresti

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Nella zona del salernitano è in corso una maxi-operazione antidroga, 11 gli indagati.

Dalle prime ore della mattina, nella zona dell’agro nocerino-sarnese, è in corso una maxi-operazione antidroga dei Carabinieri. Il maxi blitz prevede coinvolti circa settanta militari, con l’ausilio di unità cinofile. Gli agenti a lavoro stanno eseguendo un’ordinanza per l’applicazione di misure cautelari, emessa dal gip del Tribunale di Nocera Inferiore su richiesta della procura della Repubblica, nei confronti di 11 indagati.

Gli 11 indagati sono tutti ritenuti responsabili di  spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina.

Napoli – Vrsaljko, giorni decisivi: il croato vuole l’azzurro!

Napoli – Vrsaljko, giorni decisivi: il croato vuole l’azzurro!

Nonostante nell’ultima partita con il Betis Siviglia sia stato schierato titolare dopo più di due mesi e abbia anche fornito l’assist per il gol vittoria, non sembrano affatto saltati i piani che vedrebbero Sime Vrsaljko in maglia azzurra. L’esterno, infatti, vuole il Napoli e tra il suo procuratore e l’entourage partenopeo c’è qualcosa di più di una semplice stretta di mano. Inoltre non bisogna dimenticare che dopo l’uscita dalla Champions League gli uomini del presidente Cerezo vogliono tagliare un po’ il monte ingaggi della squadra. Proprio l’ex Sassuolo sarebbe uno tra i primi candidati.

In questi giorni inoltre Giuntoli ha anche ipotizzato una nuova formula per portare Sime a Napoli: prestito con riscatto fissato a 14 milioni. A riportarlo è l’edizione odierna de Il Mattino.

Peggiori d’Italia, la Federico II e la Seconda Università ultimi atenei

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Peggiori d’Italia, la Federico II e la Seconda Università ultimi atenei

Brutte notizie per gli atenei campani. Il Censis, Centro studi investimenti sociali, istituto di ricerca fondato nel 1964, ha stilato la sua classifica annuale delle migliori università italiane, suddivise in grandi aree: i mega atenei statali (oltre i 40mila iscritti), i grandi atenei statali (dai 20mila ai 40mila iscritti), medi atenei statali (fino a 10mila iscritti). La classifica 2017/2018 del Censis tiene contro di strutture messe a disposizione. Alla luce dei parametri, due università della Campania sono il fanalino di coda nelle categorie di riferimento: si tratta dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e la Seconda Università Luigi Vanvitelli – conosciuta anche con il nome di Università della Campania, ex Seconda Università degli Studi di Napoli.

San Gregorio Armeno, ingressi a numero chiuso: spunta la proposta

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San Gregorio Armeno, ingressi a numero chiusoo: spunta la proposta

Arriva il Natale e San Gregorio Armeno è presa d’assalto dai turisti. Si sgomita, non si passa, si cammina a rilento nel tentativo di risalire la corrente o di ridiscenderla. I torpedoni sgomitano e chi si ferma guardare una statuina d’acquistare o solo a fare una foto rischia di venire travolto. Il normale caos di uno dei luoghi di maggiore attrazione della città dicono alcuni, un bolgia che rovina una delle passeggiate di Napoli e la vita di chi vive ai Decumani per altri.

Al secondo partito aderiscono sicuramente i negozianti che fanno parte dell’associazione Corpo di Napoli, che per bocca del loro portavoce, l’architetto Gabriele Casillo, avanzano una drastica soluzione al sovraffollamento: “Bisogna limitare l’accesso delle persone a San Gregorio Armeno. La gente è talmente paralizzata dalla ressa che non ha tempo per fermarsi a guardare l’esposizione, non riesce a divincolarsi per entrare nelle botteghe”. Una decisione che ovviamente spetta all’amministrazione comunale.

Maltempo, arriva lo stop ai collegamenti Napoli-isole

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Maltempo, arriva lo stop ai collegamenti Napoli-isole

Navi veloci e traghetti bloccati tra Napoli e le isole a causa del forte vento e del mare molto agitato; le onde registrate del Golfo sono state di 2,5 metri di altezza. Il vento sta cambiando in scirocco, con probabili cambiamenti sulle partenze dei traghetti per la Sicilia e la Sardegna che fino a questo momento, però, non sono state disdette. Anas rende infatti noto che, in considerazione dell’allerta meteo diramata dalla Protezione Civile, rimane chiuso al traffico il tratto della strada statale 145 “Sorrentina” dallo svincolo di Castellammare Ospedale (km 3,600) a quello di Castellammare Villa Cimmino (km 9,700), comprese le gallerie ‘Varano’ e ‘Privati’, in provincia di Napoli. Onde alte oltre tre metri e forti raffiche di vento di ponente nel ponte dell’Immacolata a Capri (Napoli). Il maltempo sta creando notevoli problemi negli spostamenti.

Mia Martini, la donna che gli uomini uccisero

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La storia di Mia Martini dalla stanza della sua ultima casa all’odio degli uomini che pensano che la sfortuna sia donna. 

E’ una storia vecchia di mille anni quella sulla violenza sulle donne. Molte volte, i giornali ci danno modo di dare un volto ed un nome al gesto malato di chi non ha altra arma se non la propria forza. Mia Martini nel 1999 canta “Gli uomini non cambiano”. Ebbene si, Mimì aveva ragione: lei ne ha visti pochi di uomini cambiare e forse sono gli stessi che l’hanno uccisa. La trovarono lì, nella sua stanza in via Liguria 2 a Cardano del Campo a Varese; era chiusa dentro, infatti i pompieri dovettero sfondare la porta per entrare, e giaceva distesa con le cuffie nelle orecchie. Qualcuno della televisione disse che aveva “L’espressione serena”, eppure Mia non c’era più. La notizia scivolò vorticosamente tra palinsesti di giornali e tra gli amici più cari: Renato Zero chiamò Loredana Bertè di cui tutti ricordano ancora oggi le grida nel vedere la sorella senza vita. In effetti, erano un trio Mia Renato e Loredana: nel 1968 cercarono insieme di mettere su un gruppo musicale, quando Mimì aveva già 22 anni ed era già un passo avanti nella sua carriera poiché aveva iniziato all’inizio dei Sessanta. Bella la sua vita di quegli anni: i concerti in riviera, alcuni anche con Pupi Avati alla batteria ed i pensieri che volano. Sono piccoli successi ma non saranno mai abbastanza: erano gli anni dei primi juke box e della musica “ye-ye “: facevano successo i dischi di Rita Pavone e Celentano ma la Martini non decolla. Sembra inutile continuare con la storia delle “ragazze yeye”, tanto che decide d’iscriversi ad un sindacato dei musicisti ma non riesce a mettere da parte la passione per la musica: Roma le da il coraggio di continuare e le occasioni per serate jazz che sembrano avere un grande successo. Poi quel maledetto 1969: viene arrestata per possesso di hashish e condannata a 4 mesi di reclusione. Questo è il primo gancio di una lunga catena di dolori che stringeranno sempre di più sul cuore di Mia. La sua vita inizia a cambiare da qui; del resto era sempre così: da un eccesso all’altro, dal troppo amare al male di vivere, da mille applausi ad un palco vuoto, dalla vita alla morte. E’ la Madame Bovary di Flaubert: si muove sul filo dei suoi sogni, tra piante pungenti di parole, cammina nel vento dell’eterna pregiudizievole esuberanza, quella di chi non l’ha amata abbastanza. La svolta della sua vita arriva negli anni Settanta: “Dopo l’arresto Mimì torna a Roma, sbarca a Civitavecchia in una giornata di pioggia. Entra in un bar, prende un cappuccino e inizia a berlo sotto il diluvio. E sorridendo decide di non rinunciare al suo sogno. Sceglie il jazz. Ritorna a essere “Domenica” (il suo nome completo è Domenica Rita Adriana Berté) e con il trio di Totò Torquati conquista il pubblico del Titan di via della Meloria, del Piper di via Tagliamento. L’occasione della vita le capita nel febbraio del 1971. Deve correre al Piper di Viareggio, c’è da improvvisare una serata. Il pubblico resta a ballare fino alle quattro di mattina. Alberigo Crocetta, proprietario del Piper e mentore di Patty Pravo, si offre di produrla. Mimì rifiuta una prima volta. Poi cede. “Dobbiamo cambiare nome però. Ci vuole un nome italiano riconoscibile nel mondo. Ho pensato a Martini”, dice Crocetta. “Va bene: però mi chiamerò Mia, come Mia Farrow”. La storia ha inizio”. (larepubblica.it)
Inizia a collaborare con quelli del giro della “scuola genovese”, come Lauzi, oppure gli eterni romantici: Baglioni e Califano. Con Califano scatta “l’amore” sin da subito: dopo aver parlato tanto ed una cena, Califano il giorno dopo torna da Mimì con un vestito perfetto per lei; si chiama Minuetto. Qui il respiro si ferma, ripensa alla canzone: un capolavoro dell’artigianato musicale, ma anche un triste manifesto di ciò che verrà: “E la vita sta passando su noi, di orizzonti non ne vedo mai\Ne approfitta il tempo e ruba come hai fatto tu\il resto di una gioventù che ormai non ho più\E continuo sulla stessa via, sempre ubriaca di malinconia\ora ammetto che la colpa forse è solo mia\avrei dovuto perderti, invece ti ho cercato”. Quella catena di dolore che era già iniziata anni fa adesso sembra continuare a stringere, questa volta sarà dura davvero resistere: Nell’Italia dove maistream fa rima con piccolo-borghese le parole, il volto, l’immagine della Martini sono come un metallo pregiato, come un diamante: l’autenticità professata come valore assoluto. La sensibilità come guida. Talmente forte che le piccole, idiote e meschine armi che lo show business inventa per fermare la Martini diventano tanti colpi. Le dicerie sul suo “portar jella” iniziano allora. Non si fermeranno mai. Mimì prima ci sorride. Poi ci sta male. Crisi cicliche. Sempre più pesanti” (larepubblica.it) .Fasi cicliche, che la portano a decidere di ritirarsi dalle scene. Sarà dura per tutti,ci proveranno in tanti a convincerla: De Andrè, Pino Daniele, Loredana Bertè con cui in quegli anni collaborò per registrare Non sono una signora e nemmeno Ivano Fossati che per lei scrive nel 1982 “E non finisce mica il cielo”. Aveva ragione Fossati, il cielo non sarebbe finito, come non finì sulla sua notte più nera: era il 1985 e mia decide di sparire per 4 anni, di ritirarsi dalle scene e concede solo pochissimi interventi musicali , piccoli concerti di provincia. Tutto tace negli anni dell’assenza, fino a quella sera del 1988: la sua macchina scivola su una lastra di vetro ma ne esce illesa. E’ un brivido di vita quella notte, è la scossa dopo essere rimasta assopita sotto l’effetto delle anestetizzanti violenze verbali: si riprende tutto ciò che aveva perso durante il silenzio e torna sul palco:, quello di Sanremo il 21 febbraio 1989: “Per capire è necessario il contesto. È necessario inscrivere quel piccolo miracolo in un prima e in un dopo. Il prima è rappresentato dai “figli di papà”: Rosita Celentano, Paola Dominguin, Danny Quinn e Gianmarco Tognazzi, che presentano il festival in puro stile anni Ottanta. Dinoccolati e cotonati. Dopo c’è Jovanotti, cappello da cowboy, aria casinista e “No Vasco, no Vasco, io non ci casco”. In mezzo, un angelo. Mia Martini entra sul palco sorridendo, attacca Almeno tu nell’universo. Al ritornello alza i pugni al cielo, accompagna presenti e telespettatori su una melodia magnifica, su parole struggenti. Ed è una bomba, pelle d’oca collettiva. Rivince il premio della critica. Ritorna dal suo pubblico. Ricomincia a vivere e respirare. Verranno La nevicata del ’56, Gli uomini non cambiano. Verrà il successo, di nuovo”(larepubblica.it). Mia era imbattibile e lo sapeva anche il maestro Roberto Murolo: era nella sua casa napoletana insieme ala Martini e provavano una canzone di Enzo Gragnaniello, “Cu’mme”.  E’ ancora oggi la canzone tra le più belle della musica italiana: si fondono insieme rabbia, stupore, amore e passione; il lirismo napoletano incontra la malinconia e la profondità della voce di Mia. E’ il 1993 quando dopo un lungo silenzio decide di riabbracciare Loredana. Suggella l’incontro con la sorella ritornando a Sanremo l’anno successivo. Poi seguirà nel 1994 “La musica che mi gira intorno” prodotta dall’amico Shel Shapiro. Quello che succede nel 1995 lo sappiamo, siamo ritornati alla camera della sua casa a Varese: Mimì è ancora li. Invece no, forse mi sbaglio: Mia è qui dentro ogni donna. Mia è la parte che resta alla fine del giorno indifesa e che poggia la testa sul cuscino bagnato. Mia sono le lacrime sul telegiornale della sera, quello delle carezze che diventano schiaffi. Mia l’hanno uccisa gli uomini, quelli che non l’hanno amata ma giudicata, dimenticata, evitata o messa in panchina. Mia non è morta quel giorno , ma molto prima, quando una carezza non bastava e due sembravano troppe. Mia muore ogni giorno che un uomo dimentica, quando pensa che la sfortuna possa essere donna. 

 

a cura di Annalibera Di Martino

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Castellammare, rifiuti abbandonati a Ponte Persica, la denucia di “Quartieri Uniti”

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Rifiuti abbandonati a Ponte Persica, la denucia di Quartieri Uniti

Situazione di degrado nel quartiere periferico di Ponte Persica. Questa mattina gli abitanti della zona, hanno trovato il piazzale antistante l’Istituto Comprensivo Luigi Denza, invaso da un cumulo di rifiuti. Dalla foto pubblicata da “Quartieri Uniti”, sembra che si tratti di materiale raccolto per la notte dei falò, ma poi abbandonato.

«Ancora degrado nel nostro quartiere, ancora una volta nel piazzale della scuola “Luigi Denza”.
Questa mattina abbiamo constatato la presenza di materiale vario, abbandonato da ignari dinnanzi l’Istituto di Ponte Persica» queste le parole di denuncia del comitato di quartiere che ha poi provveduto a segnalare il ritrovamento alle autorità come si legge nel comunicato: «abbiamo appena inviato la nostra segnalazione agli Uffici competenti. Auspichiamo un celere intervento di rimozione del materiale illecitamente depositato e, soprattutto, maggiore vigilanza, volta a scongiurare tali fenomeni».

Juve Stabia, come da consuetudine…

La consuetudine, dal punto di vista normativo, costituisce una fonte del diritto che nasce da un comportamento costante ed uniforme tale da convincere la collettività della doverosità o obbligatorietà di quel comportamento.

Senza scomodare ulteriormente nozioni giuridiche, possiamo dire che consuetudine del campionato della Juve Stabia, e quasi di ogni singola partita delle Vespe, sono gli episodi arbitrali dubbi che incidono sul risultato finale.

Sarebbe inutile guardare alle partite passate, in cui gli errori dei direttori di gara sono stati lampanti, quindi giusto segnalare quanto accaduto al De Simone di Siracusa. Due gli episodi che generano non le lamentele, quanto la perplessità della Juve Stabia, uno per tempo.

Il primo al 39esimo della prima frazione di gioco, con le Vespe che battono una punizione da posizione angolata. Cross al centro di Lisi, in piena area di rigore, con palla ribattuta dalla difesa aretusea. Nella concitata mischia Tomei respinge il pallone; nel seguente batti e ribatti appare abbastanza palese il tocco con la mano di un difensore siracusano. L’arbitro lascia però correre tra le lamentele dei gialloblù.

Replica, con dinamica diversa, ad inizio della ripresa. Questa volta è direttamente Lisi il protagonista. L’esterno romano è lanciato nell’area del Siracusa ma viene fermato in scivolata da Daffara, che allunga la palla verso Tomei. Nell’intervento difensivo, Lisi però viene travolto: chiaro il danno procurato al 23 stabiese ma nessuna sanzione da parte della terna arbitrale.

Due episodi che, in una gara così bloccata, se interpretati in un certo modo certamente sarebbero stati decisivi.

Meglio, a questo punto, concentrarsi sul bellissimo spettacolo offerto dalle tifoserie di Siracusa e Juve Stabia, e dal gemellaggio: consuetudine, unica piacevole, della giornata.

Siracusa – Juve Stabia, Magnani: “Dobbiamo ancora crescere”

Giangiacomo Magnani centrale difensivo del Siracusa parla ai nostri microfoni del suo futuro e di quello della squadra

Il derby della fratellanza tra il Siracusa e la Juve Stabia è terminato con il classico risultato ad occhiali dopo una prestazione a viso aperto offerto in campo da entrambe le formazioni.

In sala stampa per il Siracusa si presenta il giovane centrale difensivo Giangiacomo Magnani, unico centrale di ruolo per gli aretusei che ha giocato questa gara.

Quello che segue è l’estratto delle sue considerazioni sulla gara rilasciate ai nostri microfoni:

“Un punto importante in una partita difficile, per quello che si è visto in campo lo reputo un pareggio giusto. 

Ho avuto fiducia in me stesso quando sono venuto quest’estate,  ho dato subito il massimo e adesso sto raccogliendo i frutti del mio impegno. Non mi sarei comunque aspettato di giocare così tanto.

Il Siracusa è una squadra che può ancora crescere e i punti in passato sono stati persi stupidamente,  quindi per il prosieguo del campionato dobbiamo migliorare se vogliamo restare nelle prime posizioni di classifica.”

A cura di Dionisia Pizzo

Si diffida dalla riproduzione parziale o totale del presente articolo in assenza di autorizzazione della nostra redazione che prevede comunque la citazione e l’inserimento del link.

VIDEO ViViCentro – Koulibaly: “Stiamo sulla strada giusta, dobbiamo continuare a divertirci”

VIDEO ViViCentro – Koulibaly: “Stiamo sulla strada giusta, dobbiamo continuare a divertirci”

Kalidou Koulibaly ha parlato in mixed zone dopo il pareggio contro la Fiorentina ai nostri microfoni: “Primo tempo abbiamo avuto difficoltà, nella ripresa altra attenzione, mancava solo il gol siamo sulla strada giusta. Abbiamo visto che manca un po’ di intensità siamo sulla strada giusta, su queste partite giociamo bene. Abbiamo messo sotto la Juve, oggi la Fiorentina nel secondo tempo era in difficoltà. Dobbiamo essere positivi. Vogliamo vincere però come sempre avere un bel calcio intenso, ci divertiamo quando giochiamo bene. Continuare a divertirci e giocare bene, non dobbiamo preoccuparci”. 

dal nostro inviato al San Paolo, Ciro Novellino

Real Forio,Impagliazzo:”Ci è mancata la cattiveria sotto porta per vincere”

A cura di Simone Vicidomini

Il Real Forio torna a casa dalla trasferta di Monte Di Procida con un punto,che non cambia le sorti in classifica dei biancoverdi. La gara contro i Montesi termina sul risultato di 0-0,nonostante la squadra all’ombra del Torrione si era presentata all’appuntamento  in piena emergenza tra squalifiche ed infortuni. Al termine della partita abbiamo raggiunto telefonicamente ai nostri microfoni l’allenatore del Real Forio Franco Impagliazzo. Ecco le sue dichiarazioni. “Diciamo che abbiamo fatto una buona prestazione per quanto concerne la situazione tattica dove non abbiamo mai rischiato nulla. La squadra ha mantenuto bene il campo,non si è mai disunita. Nel primo tempo abbiamo avuto cinque-sei potenziali palle gol che con maggiore cattiveria avremmo potuto anche vincere la partita. Abbiamo giocato di gran lunga superiore a loro,come ha dichiarato anche lo stesso allenatore loro Mazziotti a fine gara”. Cos’è mancato a questa squadra per segnare e portare a casa la vittoria? “ La cattiveria –dichiara Impagliazzo-quella che ci vuole quando devi fare gol ed entri in area di rigore. Ci vuole maggiore intensità sotto porta. Sono mancate alcune letture di gioco con situazioni in fase di possesso non sfruttate con i giusti inserimenti. Tutto sommato sono soddisfatto della prova dei miei ragazzi,dove mi sono dovuto inventare dei ruoli come Savio spostato a difensore centrale che ha fatto un’ottima prestazione. Fiorentino e Mazzella da esterni bassi che anche loro hanno giocato bene,e lo stesso Nicola Conte essendo un centrocampista è andato a fare il difensore centrale aggiunto”. Un punto portato a casa contro una diretta concorrente,che però cambia davvero poco in una situazione di classifica che rimane precaria. “Si vabbè ma due,tre punti cambia poco. Ci vorrebbero una serie di risultati utili consecutivi conditi da solo vittorie. Purtroppo per noi questo non è possibile,perché la situazione si è complicata ulteriormente e ogni partita per noi diventa un esame. Non siamo il Giugliano o un’altra squadra che si può permettere di stravolgere l’intera rosa in questa finestra di mercato,mandando via cinque giocatori per prenderne dieci. Noi questi siamo e con questi dovremmo tirare avanti fino alla fine dell’anno,cercando di fare meno errori possibili, con la speranza di agguantare un play out per potercelo giocare”. All’ombra del Torrione non arriverà nessuno in questa finestra di mercato,anche perché il budget è davvero ridotto all’osso. “Oggi avevo chiamato un difensore,che però stesso oggi è andato ad accasarsi con la Mariglianese. Per venire a giocare ad Ischia rimane complicato per i giocatori,anche perché c’è di mezzo il mare e crea difficoltà oggettive indifferenti. Al di là del budget ridotto all’osso,di certo non navighiamo nell’oro  ma è un problema di logistica alla base di tutto ciò.

Siracusa- Juve Stabia 0-0: Bianco “Dispiace vedere tanta negatività”

 Serie C Girone C – 18ª giornata

Domenica 11 Dicembre 2017 ore 14:30
Stadio Nicole De Simone 2017/2018

Siracusa – Juve Stabia 0-0 (cronaca partita clicca qui)

In sala stampa dopo la partita della fratellanza tra il Siracusa di Mister Paolo Bianco e la Juve Stabia del duo Fabio Caserta e Ciro Ferrara, gara valida per la diciottesima giornata di campionato, si respira un clima sereno. Entrambi i Mister sono d’accordo che il risultato finale sia stato giusto alla luce di quello che si è visto in campo per tutti i novanta minuti.

Mister Paolo Bianco serenamente afferma ai nostri microfoni:

“Pareggio giusto dopo una partita giocata a viso aperto da entrambe le squadre, abbiamo giocato con una squadra forte. Dispiace vedere tanta negatività sia per chi non incita sia per chi ha contestato il risultato di 0-0. Il Siracusa è quarto in classifica ed è immediatamente dietro quelle che tutti definiscono le regine del campionato. I cambi di Nicola Mancino e Emanuele Catania sono avvenuti in momenti di nostra difficoltà e  quindi sono cambi dettati da scelte tecniche. “

A cura di Dionisia Pizzo

Si diffida dalla riproduzione parziale o totale del presente articolo in assenza di autorizzazione della nostra redazione che prevede comunque la citazione e l’inserimento del link.

Serie A, per la prima volta dopo 52 anni le prime quattro in classifica non vanno in gol

Inter, Napoli, Juventus e Roma restano a bocca asciutta

Tre squadre in due punti (quattro se la Roma vincerà la gara di recupero contro la Sampdoria). NapoliInterJuventus e, appunto Roma occupano le prime posizioni in classifica per una serrata lotta per lo scudetto. Ormai nessuna delle quattro può nascondersi.

Eppure, in questo weekend, nessuna delle quattro è riuscita a segnare. Nessuna di esse ha bucato la porta avversaria. Questo era già successo: era la diciassettesima giornata del campionato 1965/66 quando nessuna delle prime quattro riuscì ad andare in rete.
Un dato curioso se si pensa che questi rappresentano gli attacchi più prolifici dell’attuale Serie A. L’Inter veniva dal 5-0 contro il Chievo e, nella complicata sfida contro la Juventus è riuscita a non prenderle ma neanche a darle; il Napoli, forte del conoscere già il risultato delle altre due rivali, non è riuscito a superare il muro alzato dalla Fiorentina fallendo, così il controsorpasso ai danni dell’Inter; la Roma non riesce a penetrare l’ostica difesa clivense restando a secco di gol.

Un avvenimento che non si verificava da 52 anni, un evento più unico che raro.

 

a cura di Michele Avitabile
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Il Podio Gialloblù di Siracusa – Juve Stabia 0 – 0

A vincere il derby tra Siracusa e Juve Stabia sono le tifoserie, protagoniste della festa di sport e fratellanza vissuta al “De Simone”. Reti bianche, invece, tra le squadre di Bianco e Caserta

 PODIO

Medaglia d’oro: a Paolo Branduani, autore di un miracolo..e mezzo. Nonostante la voce di Sportube confonda il portiere della Juve Stabia col cantautore Branduardi, il numero 26 stabiese non perde la propria identità ed, anzi, chiude la cassaforte con una combinazione che il Siracusa non riesce a decifrare. Nella prima frazione di gioco il riflesso di Branduani, sul tocco ravvicinato di Catania, è superbo: tempi di reazione fulminei per l’estremo difensore che, con la mano mancina devia con decisione la palla che già sembrava destinata alla rete. Nella ripresa il portiere delle Vespe si conferma in giornata di grazia, andando a respingere il tentativo di Grillo da posizione angolata.

Medaglia d’argento: ad Alessandro Mastalli, presente e vivace per tutta la gara. Ottima prestazione del centrocampista stabiese, che si impegna in fase di filtro, non abbandonando le sortite offensive. Sono proprio le conclusioni del giovane vicecapitano della Juve Stabia a “svegliare” in più occasioni un Tomei non impegnato per larghi tratti della gara. Nel finale di gara Mastalli non perde la propria lucidità, riuscendo bene a smistare palloni precisi per i compagni. Prova che conferma il buon livello complessivo di forma, sia fisica che mentale, verso cui sta risalendo il golden boy gialloblù.

Medaglia di bronzo: a Luigi Canotto, incisivo su tutto il fronte offensivo stabiese. Il numero 18 si muove bene e, dopo qualche giocata un po’ troppo fine a se stessa, mette il suo talento al servizio della squadra. Prima l’ex Trapani sforna un assist perfetto per la conclusione di Lisi, che esce di pochissimo alla sinistra di Tomei; poco dopo Canotto prova la soluzione personale ma la sua conclusione dai venti metri sfiora il palo della porta siracusana. Ripresa anch’essa di livello per Canotto, che tenta di innescare Simeri con l’ennesimo traversone basso ma la punta stabiese arriva tardi all’appuntamento con la rete.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: a Simone Simeri, che non riesce a scatenare la sua potenza. Prova di impegno per il centravanti della Juve Stabia, che però combina poco anche alla luce dei pochi palloni giocabili che arrivano nella sua zona. Simeri sembra un motore che accelera senza però cambiare marcia, rimanendo a tratti ingolfato tra le maglie della difesa aretusea. Poca anche la fisicità messa in campo dall’attaccante; proprio il dinamismo, elemento che spesso va a sfiancare le difese avversarie, non crea invece grattacapi ai difensori di Bianco. Il rientro imminente di Paponi offrirà a Simeri, oltre che il partner d’attacco ideale, l’occasione di tirare un po’ il fiato dopo settimane di super lavoro.

Medaglia d’argento: a Filippo Berardi, ancora “leggerino” in campo. L’infortunio di Strefezza offre a Berardi la possibilità di tornare a vestire la maglia da titolare, ma la sua prestazione non è scintillante come quelle di inizio stagione. Il prodotto del vivaio del Torino dispone di mezzi tecnici importanti, a latitare è però ancora la malizia che serve in una categoria come la Serie C. Al netto dei falli subiti, Berardi sembra spesso attendere troppo il contatto con l’avversario o anche perdere il tempo di gioco fondamentale per il passaggio, ritardando la giocata pronta. Ovviamente nel percorso di crescita che attende un ragazzo così giovane, prestazioni come quella di oggi sono più che comprensibili.

Medaglia di bronzo: a Francesco Lisi, meno brillante del solito. Prestazione tutta grinta e cuore quella dell’esterno romano, che ha sui piedi la palla del vantaggio dopo pochi minuti. La sua conclusione da posizione favorevole è, però, imprecisa. A condizionare il match del numero 23 della Juve Stabia, forse, l’eccessiva foga e voglia di strafare (bene) che traspare dalle sue giocate. Non è un caso che nella ripresa Lisi, già ammonito, rischi il secondo cartellino giallo per un fallo ininfluente ai fini dell’azione del Siracusa.

Rinascita Ischia,mister Di Meglio:”Godiamoci la vittoria oggi,ma dobbiamo continuare a lavorare”

A cura di Simone Vicidomini

La Rinascita Ischia Isolaverde batte per 3-0 la capolista Plajanum Chiaiano. Vittoria importantissima per i gialloblu,che si portano a meno sei lunghezze proprio dai nero verdi in classifica. Al termine della vittoria abbiamo intervistato ai nostri microfoni l’allenatore della Rinascita Ischia Isidoro Di Meglio. Ecco le sue dichiarazioni. “ E’ stata una partita difficile da analizzare, soprattutto nel primo tempo quando c’è stata una grossa confusione. In questi campionati purtroppo quando c’è soltanto un arbitro, tra le altre cose anche molto giovane,appena qualcuno gli dice qualcosa va subito in confusione. Nel primo tempo,la squadra non ha espresso un calcio che mi aspettavo. Nella ripresa invece abbiamo cambiato faccia,iniziando a giocare a calcio e quando la squadra gioca così,i risultati arrivano”. Quarta vittoria consecutiva,dove può arrivare questa squadra? “Oggi è normale che sogniamo,ci fa piacere e ci godiamo la vittoria. Noi stiamo rincorrendo,dobbiamo cercare di fare quanto meglio è possibile. Per raggiungere questi obiettivi i ragazzi hanno lavorato tanto e quindi sappiamo che da martedì non cambia niente e dobbiamo preparare la trasferta con la Real Grumese ,con l’obiettivo di portare a casa i tre punti. Purtroppo io queste squadre non le conosco,solo qualche giocatore conosco che oggi era nostro avversario ,dove lo scorso anno giocava con l’Oratorio Don Guanella,per cui onestamente non so cosa aspettarmi la domenica,è tutto uno sorpresa. Cerchiamo di preparare le partite per le poche informazioni che abbiamo,soprattutto in virtù della prossima contro la Grumese ,non so cosa ci ritroveremo di fronte e non ne ho la più pallida idea. Se la squadra riuscirà  a mantenere i ritmi di intensità in allenamento e in partita,credo che alla fine le soddisfazioni possano arrivare. Abbiamo bisogno di lavorare e la sosta ci consentirà di ricaricare le giuste batterie,per continuare a dare continuità ai risultati ottenuti fin’ora. Oltre ad un attacco che continua a segnare,c’è una difesa che finalmente dopo tre partite continua a  rimane inviolata. “Quando una squadra non prende gol, il merito è sempre dell’intero gruppo. Dopo che abbiamo sbloccato la gara, hanno fatto un ottima fase difensiva i vari Trani Alessandro,Restituto,Del Deo,Fondicelli e tutti quelli che si stanno alternando stanno facendo molto bene”. La rosa della squadra è al completo? “Dal mio punto di vista si-dichiara Isidoro-io avevo chiesto dei giocatori e sono arrivati. Poi se in chiusura di calciomercato dovesse arrivare la ciliegina sulla torta ben venga.