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Doxa: per il 59% degli italiani il 2018 sarà un anno di difficoltà economiche

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Doxa, italiani più pessimisti: i senza speranza al top da 2009.

Italiani con poche speranze o comunque con meno di quelle che avevano lo scorso anno. Sono i numeri del sondaggio Doxa di fine 2017.

“La percentuale di coloro che si aspettano un anno migliore è stabile rispetto al 2016 (15%), con valori leggermente più elevati nella fascia d’età 35-44 anni”, è scritto nell’indagine.

“Resta negativo il quadro relativo alle prospettive sull’economia: coloro che si aspettano un anno di prosperità economica sono in linea col 2016 (9%), ma sono in leggero aumento (da 57% a 59%) coloro che prevedono un anno di difficoltà economica.

Volendo creare una sorta di “barometro dell’ottimismo” l’indice “Net hope”, dato dalla differenza tra le percentuali degli ottimisti e dei pessimisti riguardo alle prospettive economiche per l’anno nuovo, viaggia con un saldo negativo di -50, il peggiore risultato dal 2009, per trovare un numero ancora più negativo bisogna tornare al 2008 (anno dello scoppio della crisi economico-finanziaria), allora i senza speranza erano a quota -59.

/askamews

Crotone-Napoli: le probabili scelte di Zenga e Sarri

Maggio sostituisce lo squalificato Mario Rui, Zenga senza novità

Questa sera allo stadio ‘Ezio Scida’ di Crotone, i padroni di casa ospiteranno la capolista Napoli di Maurizio Sarri. Gli azzurri dopo le vittorie di campionato e coppa Italia, viaggiano spediti verso il titolo di campione d’inverno che passa, per forza di cose, dalla Calabria: con la vittoria il titolo sarebbe certo. I pitagorici vanno alla costante ricerca di punti salvezza, obiettivo che sembra essere meno impossibile dell’anno scorso.

CROTONE

Walter Zenga è riuscito a portare al successo la sua squadra nell’ultimo impegno casalingo contro il Chievo. Successo difficile da bissare contro la capolista. Questa sera, però, l’ ex tecnico della Sampdoria dovrà fare a meno dello squalificato Ajeti e degli infortunati Izco, Nalini, Pavlovic e Tumminello.

4-3-3: Cordaz; Sampirisi, Ceccherini, Simic, Martella; Rohden, Barberis, Mandragora; Trotta, Budimir, Trotta.

NAPOLI

Dopo il pari casalingo contro la Fiorentina, gli azzurri di Sarri hanno ritrovato la vittoria contro il Torino e la Samp. Ora la prova Crotone per tornare a casa col titolo di campione d’inverno in tasca. Il tecnico partenopeo dovrà fare a meno dello squalificato Mario Rui (espulso nella gara contro i blucerchiati) oltre che dei già noti infortunati Milik e Ghoulam. Sarà Maggio a sostituire il terzino ex Roma. Confermato il blocco dei titolarissimi.

4-3-3: Reina; Maggio, Albiol, Koulibaly, Hysaj; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne.

 

a cura di Michele Avitabile
RIPRODUZIONE RISERVATA

Uccide la moglie e tenta il suicido

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Uccide la moglie e tenta il suicidio

FIRENZE, 29 DIC – Un uomo di 53 anni, Rosario Giangrasso, ha ucciso la moglie a coltellate e poi ha tentato di suicidarsi. E’ accaduto stamani a Scandicci, nel Fiorentino. Nel luglio scorso l’uomo, disoccupato, per protesta, era salito sulle impalcature della cupola del Duomo di Firenze. La coppia ha due figlie di 8 e 14 anni che, al momento della tragedia, non erano in casa. A dare l’allarme la figlia più grande, appena rientrata. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i sanitari del 118 che hanno trasferito l’uomo in ospedale. Secondo una prima ricostruzione, la figlia 14enne, rientrata a casa, avrebbe trovato il padre sanguinante in camera da letto. La madre, ormai priva di vita, era invece in un’altra stanza. Per l’aggressione, l’uomo avrebbe utilizzato due coltelli presi dalla cucina.

-Ansa

VIDEO ViViCentro – Il sindaco Pannullo: “Vorrei vedere una Castellammare multietnica: siamo culla di integrazione”

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Il sindaco Pannullo ha parlato del caso migranti

Il sindaco di Castellammare di Stabia, Antonio Pannullo ha parlato in conferenza stampa del caso migranti. Ecco le sue parole: “Non ci sono ancora migranti che fuggono da guerre e territori che purtroppo sono oggetti di battaglie da accogliere in città. A Castellammare non ci sarà nessun quartiere “ghetto”. Il tema dell’ accoglienza va pari passo con quello della dignità. Avremo un numero di migranti consono. Allo stato non c’è ancora nulla, ma sono a favore dell’ arrivo di migranti. Penso che questa città possa essere una culla di integrazione. Mi piacerebbe vedere scuole multietniche, dove ci siano ragazzi di più etnie. Mi auguro questo per i miei figli, per far fare un passo in avanti a questa città. Chi si batte contro questa cosa è soltanto per una battaglia elettorale”.

dai nostri inviati a Palazzo Farnese, Annalibera Di Martino e Antonio Gargiulo

Napoli -Atalanta, ecco la designazioni arbitrali per il match

Le designazioni arbitrali sono state diramate quest’ oggi

Quest’ oggi sono state diramate le designazioni arbitrali per la sfida di Coppa Italia tra Napoli e Atalanta. Ecco quali sono:

Si rendono noti i nominativi degli Arbitri, degli Assistenti, dei IV Ufficiali, dei V.A.R. e degli A.V.A.R. che dirigeranno le gare valide per gli Quarti di Finale della TIM CUP 2017/2018.

NAPOLI – ATALANTA 02/01 h.20.45
GIACOMELLI
DOBOSZ – DEL GIOVANE
IV: ABBATTISTA
VAR: DAMATO
AVAR: POSADO

Sant’ Antonio Abate, il consigliere D’ Auria torna tra i banchi

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D’ Auria dopo la sospensione torna in Consiglio Comunale

Il consigliere di maggioranza del comune di Sant’ Antonio Abate, Francesco D’ Auria è pronto a ritornare in consiglio comunale. Il primo cittadino abatese, Antonio Varone è pronto a riaccoglierlo dopo la sospensione dovuta ad una condanna per 18 mesi. D’ Auria era stato sostituito da Catello de Risi, il quale però successivamente è passato in minoranza. Ora che il periodo di sospensione è terminato il capogruppo della lista civica Insieme per Sant’Antonio Abate, è pronto a rientrare in Consiglio Comunale.

Oggi Avvenne, il 29 dicembre 1946 il Napoli batteva l’ Inter 3-2

Il Napoli batteva l’ Inter 3-2 con la doppietta di Busani

Il Napoli, attraverso il suo sito ufficiale ha pubblicato il consueto appuntamento con l’ Oggi Avvenne. Il 29 dicembre 1946, gli azzurri battervano l’ Inter per 3-2. Ecco quanto scrive la società partenopea:

Il giorno 29 dicembre il Napoli ha giocato cinque partite, quattro in serie A ed una in serie B, ottenendo tre vittorie ed un pareggio, con una sconfitta.

Ricordiamo il 3-2 all’Inter nella quattordicesima giornata della serie A-1946/47

Questa è la formazione schierata da Raffaele Sansone:

Sentimenti II; Pretto, Berra; Di Costanzo, Andreolo, Rosi; Busani, ganelli, Di benedetti, Verrina, Barbieri

I gol: 3′ Busani, 41′ Bovio, 44′ Di Benedetti, 54′ Muci, 80′ Busani

Il Napoli chiuse quel torneo all’ottavo posto in una classifica che vide al primo posto il grande Torino di Valentino Mazzola.

Nel successo a Milano contro l’Inter gli azzurri andarono tre volte in vantaggio. Il primo ed il terzo gol portano la firma di Umberto Busani. L’ala è il diciannovesimo bomber della storia del Napoli. Ha segnato 46 gol, tutti nelle sue 171 partite giocate in campionato. Nessuna rete nelle sue quattro presenze in coppa Italia.

Foto: SSC Napoli

Comunicato Settore Giovanile Juve Stabia: “Precisazione nei rapporti esterni”

Comunicato Settore Giovanile Juve Stabia: “Precisazione nei rapporti esterni”

Il settore giovanile della Juve Stabia è a lavoro per proseguire la preparazione in vista delle festività natalizie e l’avvio, nuovo, delle stagioni dopo la metà di gennaio. La dirigenza, attraverso un comunicato fa sapere che:

“Il settore giovanile della Juve Stabia ci tiene a precisare, per evitare disguidi futuri, che è rappresentato solo ed esclusivamente dal Presidente Andrea De Lucia e dal Responsabile Saby Mainolfi, con la collaborazione e consulenza del Signor Enrico Maria Amore. I contatti e rispettivi accordi andranno esclusivamente presi solo attraverso queste figure che lavorano quotidianamente all’andamento corretto della stessa attività”.

a cura di Ciro Novellino, ufficio stampa settore giovanile Juve Stabia

La marijuana legale: un tesoro in California

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La vendita della marijuana è legale in sette Stati: Colorado, Oregon, Nevada, Alaska, Washington, Maine e Massachusetts

La California rivoluziona il mercato della marijuana: da gennaio sarà venduta liberamente. I piccoli produttori temono il crollo dei prezzi ma la novità dovrebbe aiutare a combattere il mercato nero. Solo negli Usa le stime parlano di oltre 13,5 miliardi di dollari “sommersi”. Entro il 2021 i ricavi leciti dovrebbero raggiungere quota 21,6 miliardi di dollari.

La California rivoluziona il mercato della marijuana

Da lunedì vendita libera. I piccoli produttori temono il crollo dei prezzi

NEW YORK – Dal primo gennaio la vendita della marijuana ricreativa diventa legale in California. Uno potrebbe commentare: e allora? Non era così già dai tempi della Summer of Love? La risposta è no, e le conseguenze promettono di essere rivoluzionarie, come sempre accade quando la Golden Coast anticipa o rilancia le tendenze.

Oltre alla California, negli Usa la marijuana a scopi ricreativi è legale nel District of Columbia e in sette Stati, cioè Colorado, Oregon, Nevada, Alaska, Washington, Maine e Massachusetts.

Gli ultimi due, però, non hanno ancora un mercato per venderla. A livello federale, invece, «l’erba» resta vietata ovunque. Ciò crea un terreno di scontro politico e legale tra l’amministrazione Trump e i singoli Stati, soprattutto ora che scende in campo il più ricco di tutti, già leader della «resistenza» su vari fronti, dall’immigrazione ai cambiamenti climatici. Il governo finora non ha preso iniziative contro i legalizzatori, ma il ministro della Giustizia Sessions ha chiarito la sua opposizione: «Gli Stati possono approvare quello che vogliono, ma io non credo all’uso medico della marijuana, e continuo a non vedere l’utilità di poterla comprare in ogni negozio di alimentari all’angolo della strada».

I repubblicani sono contrari per principio, ma lo scontro non è solo morale. Il dibattito è acceso anche sugli effetti per la salute, nonostante non ci siano studi definitivi sul ruolo dell’erba come porta verso le droghe più pesanti, come l’eroina, che sta facendo strage soprattutto tra i bianchi della classe media e bassa americana che hanno votato Trump in massa.

Lo scontro tra liberal e conservatori su questo punto è profondo e annoso. George Soros, grande finanziatore dei democratici, è da sempre un sostenitore della legalizzazione come strumento per togliere il mercato ai trafficanti. Se ciò non bastasse a rendere sospettosi i repubblicani, c’è da aggiungere che i miliardari della liberal Silicon Valley si sono schierati a favore della Proposition 64, ossia il referendum che ha dato via libera all’erba ricreativa. Sean Parker, cofondatore di Napster ed ex presidente di Facebook, ha donato oltre un milione di dollari per far passare il provvedimento, mentre a San Francisco sono già apparsi i cartelloni pubblicitari che dicono «Hello marijuana, goodbye anxiety». Sembra l’ultimo capitolo del libro sulla guerra culturale tra conservatori e liberal.

I problemi riguardano anche l’economia. Secondo le analisi di GreenWave Advisors, il mercato nero dell’erba che esiste da decenni vale 13,5 miliardi di dollari, mentre quello legale nascente appena 5,1. ArcView prevede che nel 2021 i ricavi leciti saliranno a 21,6 miliardi, ma nel frattempo l’industria verrà rivoluzionata. I prezzi ora stanno scendendo per una ragione ovvia: se per coltivare e vendere la marijuana rischi la galera, pretendi un ritorno che valga la pena. Se la produzione diventa legale e industriale, l’offerta sale e il costo scende. I fratelli Winklevos, quelli di bitcoin e della causa a Zuckerberg per l’idea di Facebook, hanno investito milioni nella start up Eaze, che punta a diventare l’Uber dell’erba, consegnandola a domicilio come FreshDirect fa con l’insalata. Questa nuova corsa all’oro verde sta producendo almeno due effetti. Primo, espone al rischio di fallimento le compagnie pioniere della distribuzione come Green Cross, e tutti i venditori della marijuana a scopi medici, che in California è legale dal 1996, quando gli elettori approvarono la Proposition 215 da cui nacque il Compassionate Use Act.

Secondo, i puristi temono un calo della qualità, come sempre accade quando la produzione diventa di massa. Oggi chi coltiva l’erba deve guardarsi le spalle, limitare e selezionare i terreni utilizzati, e garantire il livello del prodotto per invogliare i clienti a tornare. La produzione legale su vasta scala porterà controlli e regole che daranno sicurezza ai consumatori, ma nello stesso tempo potrebbe rendere più dozzinale il risultato, e condannare alla scomparsa i piccoli coltivatori e venditori, creando una grande industria come quella del tabacco.

Alcuni propongono che vengano create regioni e marchi doc, come per il vino. Il governo di Sacramento già conta di ricevere dalle tasse sulle vendite introiti fra 300 e 500 milioni di dollari, solo nel primo anno, ma ciò potrebbe favorire la sopravvivenza del mercato nero. Chi è stato condannato per lo spaccio invece festeggia, perché il suo reato sparirà dalla fedina penale. Una cosa è certa: con l’arrivo della California sul mercato, nulla sarà più come prima.

vivicentro.it/ATTUALITÀ
vivicentro/La marijuana legale: un tesoro in California
lastampa/La California rivoluziona il mercato della marijuana PAOLO MASTROLILLI – INVIATO A NEW YORK

Lutto nel calcio campano, si è spento Mister Pietro Santin

Santin si è spento a Cava de Tirreni

Questa notte si è spento Mister Pietro Santin, tecnico che negli anni ‘ 80 ha guidato anche il Napoli. Anche la società partenopea ha voluto ricordarlo attraverso un post pubblicato sul profilo ufficiale di Twitter: Scossi per la morte di Mister Pietro Santin: lo ricordiamo con profondo e sincero affetto. Questo è il Tweet del Napoli. Il tecnico è ricordato anche per aver sfiorato l’ approdo nella massima serie alla guida della sua Cavese. Alla città metelliana è rimasto molto legato, restandoci per il resto della sua vita. Nel corso della sua carriera da allenatore ha guidato per un anno anche la Juve Stabia, vincendo il campionato di Serie D della stagione 1971-1972.

Napoli, i Carabinieri arrestato un noto esponente del clan Lo Russo

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Blitz dei Carabinieri che arrestano Cristoforo Sibillo

Da poche ore i Carabinieri hanno arrestato il 27 enne Cristoforo Sibillo, noto esponente di spicco del clan Lo Russo, operante nella zona napoletana di Miano. L’ uomo è stato catturato a Civitavecchia dopo essere sbarcato da un traghetto proveniente dalla Spagna. Sibillo era sfuggito all’ arresto del 20 novembre scorso, che ha portato in manette altre 43 persone, riconducibili al clan camorristico. Il 27 enne è accusato di associazione di stampo mafioso oltre ad altri reati come spaccio e detenzione di armi da fuoco. I militari lo hanno rintracciato, dopo che questo aveva presentato un documento falso, ed è stato immediatamente arrestato.

Napoli – Machach, l’ex Tolosa arriverà a gennaio: in caso di bocciatura prestito al Chievo!

L’ex Tolosa Machach con molta probabilità arriverà a gennaio. In caso di bocciatura di Sarri potrebbe poi essere mandato in prestito a Chievo o Carpi

L’edizione odierna di Tuttosport fa una panoramica generale sul calciomercato degli azzurri. L’obiettivo numero uno resta sempre un esterno basso che rimpiazzi Ghoulam ma il ds Giuntoli ha messo nel mirino anche giocatori che possano dar respiro a Callejon e Insigne. In questa ottica sono stati ormai definitivi gli ingaggi di Ciciretti, Younes e Machach.

Dei tre uno sicuramente arriverà già a gennaio e si tratta dell’ex Tolosa che verrà monitorato da Sarri. Sarà proprio il tecnico poi a decidere il futuro del classe ’96 che potrebbe restare all’ombra del Vesuvio o essere mandato in prestito al Chievo o al club amico del Carpi.

È tempo di bilanci: la situazione è migliorata?

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È tempo di bilanci: la situazione è migliorata? – OPINIONI

Carlo Cottarelli analizza i risvolti economici di questa fase storica: “La situazione migliora, ma l’andamento resta lento”.

L’economia migliora ma l’andamento è lento

Finisce l’anno. Finisce la legislatura. È tempo di bilanci. Rispondere alla classica domanda: «State meglio o peggio di cinque anni fa?» è facile. Stiamo meglio, almeno dal punto di vista economico. Le risposte ad altre domande sono però meno rassicuranti.

Cinque anni fa eravamo nel mezzo di una profonda crisi. Nel 2012 il Pil scendeva di quasi il 3 per cento, la disoccupazione era in crescita (avrebbe superato l’anno dopo il 12 per cento), i nostri conti con l’estero (la differenza tra esportazioni e importazioni di beni e servizi) erano ancora in rosso e il debito pubblico era in rapida crescita, nonostante le manovre di correzione dei governi Berlusconi e Monti. Lo spread rispetto alla Germania era a metà anno intorno ai 500 punti base.

Oggi il Pil sta crescendo a un tasso di almeno l’1 e mezzo per cento, il tasso di disoccupazione, seppur ancora alto, è in discesa e ci sono 400.000 posti di lavoro in più rispetto al 2012 (800.000 rispetto al minimo del 2013), abbiamo un surplus nei nostri conti con l’estero del 2-3 per cento del Pil, e il debito pubblico, sempre in rapporto al Pil, ha smesso di crescere. Lo spread è intorno a 150 punti base. Stiamo decisamente meglio. Certo, la ripresa non è ancora completa: il reddito pro capite è solo ora tornato al livello del 2012 ed è ancora inferiore a quello del 2007. Forse per questo prevale ancora un senso di insoddisfazione in buona parte della popolazione. Ma il miglioramento economico rispetto a cinque anni fa è palese.

Se ci fermassimo qui, dovremmo essere soddisfatti. Ma occorre porsi almeno altre due domande, più scomode. Prima domanda scomoda: stiamo recuperando rispetto agli altri Paesi? No, noi cresciamo, ma gli altri Paesi crescono di più. Rispetto all’area dell’euro il differenziale di crescita (intorno allo 0,6-0,7 per cento nel 2017) resta elevato, anche se un po’ al di sotto di quello medio degli ultimi vent’anni (vicino all’1 per cento). Cresciamo meno anche rispetto alla media dei grandi Paesi avanzati: il differenziale con i G7 è di circa mezzo punto percentuale. Il confronto è anche più sfavorevole se consideriamo che lo choc economico del 2012 è stato più forte per noi che per gli altri e quindi il rimbalzo avrebbe dovuto essere per noi maggiore, non minore. Quindi la risposta alla prima domanda scomoda è chiara: non stiamo recuperando.

Seconda domanda scomoda: siamo più solidi di quanto eravamo, o, se uno choc colpisse l’economia mondiale o l’area dell’euro, faremmo ancora da parafulmine attirando gli attacchi speculativi dei mercati? Siamo ancora vulnerabili. C’è un aspetto in cui siamo un po’ meno vulnerabili: il nostro divario di competitività di costo rispetto alla Germania, che si era ampliato notevolmente tra il 1999 e il 2008, si è ridotto negli ultimi anni: il costo del lavoro per unità di prodotto è aumentato meno che in Germania. Ma non abbiamo ancora recuperato quanto perso prima del 2008, al contrario di Spagna e Portogallo. Sul fronte dei conti pubblici, abbiamo interrotto il processo di aggiustamento. Il debito pubblico, rispetto al Pil, è ai massimi storici dalla fine della Prima guerra mondiale. L’avanzo primario (la differenza tra entrate e spese al netto degli interessi), che rappresenta le «munizioni» che ci servono per il servizio del debito e la sua potenziale riduzione, è sceso dal 2,3 per cento del Pil nel 2012 all’1,7 per cento nel 2017. La nostra ripresa economica è stata alimentata anche da questo rinvio nell’aggiustamento fiscale: il conto resta ancora da pagare. Su altri fronti strutturali il progresso è stato limitato.

Ci sono segni di una minore evasione fiscale nel 2015, ma il miglioramento è avvenuto anche all’estero. I progressi nel semplificare la burocrazia sono insufficienti: abbiamo guadagnato qualche posto nella classifica del Doing Business della Banca mondiale, ma siamo ancor al 46 posto nel mondo. Si è ridotto in modo marcato il numero dei processi civili pendenti, ma la durata dei processi che arrivano al terzo grado di giudizio resta superiore ai sette anni e mezzo (in media). Il reddito pro capite del Sud è in ripresa rispetto a quello del resto del Paese, ma anche qui si tratta prevalentemente di un rimbalzo ciclico. Gli indici di percezione della corruzione (seppur con tutti i loro limiti) non segnalano un cambiamento di passo negli ultimi anni. Il tasso di natalità resta bassissimo, forse una delle nostre principali debolezze strutturali. Infine, la produttività del lavoro continua a ristagnare, anche se nel 2017 ci sono segnali di ripresa dopo il declino del 2016.

Questo è quello che più mi preoccupa: la nostra esposizione al rischio di choc. Una crescita più bassa che all’estero sarebbe stata accettabile se, negli ultimi cinque anni, avessimo eliminato, o ridotto sostanzialmente, le nostre vulnerabilità. Ma non è stato così. Se il mare resterà tranquillo, non avremo problemi, continueremo a crescere. Ma la nave non è stata ancora riparata per renderla più resistente alle tempeste. Dobbiamo sperare che il tempo rimanga buono e darci da fare nel frattempo.

Il premier Paolo Gentiloni si smarca da Renzi e sottolinea tutte le differenze

Il premier Paolo Gentiloni si smarca da Renzi

 

Paolo Gentiloni, banche, inutili audizioni

Paolo Gentiloni si smarca da Matteo Renzi sulle banche

vivicentro.it/OPINIONI
vivicentro/È tempo di bilanci: la situazione è migliorata?
lastampa/L’economia migliora ma l’andamento è lento CARLO COTTARELLI

Avellino, Guardia di Finanza sequestra un locale commerciale detenuto da parrucchiera e estetista abusive

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La Guardia di Finanza di Avellino, nell’ambito dell’intensificazione del’attività di controllo economico del territorio, ha dedicato particolare attenzione alle attività commerciali ed artigianali esercitate abusivamente, le quali, il più delle volte, sfuggono ai controlli previsti dalla legge in materia fiscale, amministrativa ed igenico sanitaria.

Tra le prime a incappare nei controlli delle fiamme gialle irpine è stata un’estetista e parrucchiera di Cervinara (AV) che proprio sotto casa conduceva un salone completamente attrezzato per l’esercizio della suddetta attività.

I militari, grazie anche al costante monitoraggio del territorio e ad un’attenta analisi dei dati, hanno individuato nei pressi dell’abitazione della titolare, il salone di parrucchiera privo di qualsiasi autorizzazione sia sanitaria che amministrativa, completamente sconosciuto al fisico, ma nel contempo pubblicizzato sui social network.

Avuta la certezza dello svolgimento dell’attività abusiva, i militari della sezione operativa della compagnia della guardia di finanza di Avellino, coadiuvati da personale qualificato dell’Asl di Avellino per gli aspetti sanitari, hanno trovato un locale adibito in via esclusiva all’attività di estetista e parrucchiera, completo di tutti gli arredi e gli strumenti necessari.

Sono state contestate alla donna l’esercizio dell’attività di estetista in assenza dell’autorizzazione sindacale, di attestato di idonea qualifica professionale, dei requisiti igenico sanitario dei locali, delle  attrezzature della conduzione igienica delle attività di estetista e parrucchiera. Nel corso delle operazioni sono state anche rinvenute varie agende il cui contenuto è al vaglio per i conseguentu accertamenti di natura fiscale.

Il locale commerciale, con le pertinenti attrezzature e merci, è stato sottoposto a sequestro amministrativo. Il notevole risultato ottenuto evidenzia, ancora una volta, il constante impegno profuso dalle fiamme gialle a tutela dell’economia legale e della salute dei cittadini.

Bonacini presenta Inglese: “E’ un ragazzo straordinario ed è pronto per il Napoli”

Il presidente del Carpi Stefano Bonacini presenta il suo ex talento, Roberto Inglese

Il Presidente del Capri, Stefano Bonacini, Ha rilasciato alcune battute ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli sul suo ex calciatore Roberto Inglese:

“Giuntoli ha sempre puntato su Inglese, lo conoscevano in pochissimi tant’è che il Chievo ce l’ha quasi regalato. Quando siamo saliti in Serie A avevamo lui e Lasagna, stanno facendo entrambi benissimo e vuol dire che Cristiano anche lì ci aveva visto lungo. E’ un ragazzo straordinario sotto il punto di vista umano, ha rispetto ed educazione. A 26 anni è giusto che faccia un determinato tipo di percorso, se Giuntoli ha deciso di prenderlo vuol dire che vede per lui possibilità importanti anche a Napoli”.

Legislatura perduta: i problemi che si presentavano nel 2013 restano

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Legislatura perduta: i problemi che si presentavano nel 2013 restano – EDITORIALI

Commentando lo scenario che porterà alle elezioni, Giovanni Orsina parla di una “politica zoppa in cerca di leader”.

La politica zoppa in cerca di leader

Nella conferenza stampa di ieri il presidente del Consiglio ha espresso cauta soddisfazione. E non gli si può dar torto. Che una legislatura nata sotto una stella tanto infausta sia riuscita a durare per un lustro è già di per sé un risultato miracoloso. Ancora più sorprendente, poi, è che il parlamento e i governi degli ultimi cinque anni non si siano limitati a sopravvivere, ma abbiano deciso molto – e in alcuni casi pure bene. Ciò detto, è anche vero però che da un punto di vista strettamente politico-istituzionale la legislatura è andata interamente perduta: nessuno dei problemi che si presentavano nel 2013 è stato risolto. Se vogliamo capire le sfide che attendono la legislatura che verrà, dobbiamo riconoscere che questo è il nostro (bassissimo) punto di partenza.

Il premier Paolo Gentiloni si smarca da Renzi e sottolinea tutte le differenze

Il premier Paolo Gentiloni si smarca da Renzi

 

Paolo Gentiloni, banche, inutili audizioni

Paolo Gentiloni si smarca da Matteo Renzi sulle banche

 

Non è certo necessario raccontare qui per l’ennesima volta del referendum costituzionale e della sentenza della Consulta sulla legge elettorale. Forse non è inutile, invece, sottolineare quanto pesante sia l’eredità di quella vicenda. Riformare le istituzioni italiane nel frattempo non s’è fatto meno urgente – anzi –, ma gli italiani (comprensibilmente) non ne possono più sentir parlare, e per molti anni a venire, dinnanzi a chiunque dovesse baloccarsi con l’idea di cambiare la Costituzione, si ergerà ammonitore lo spettro di Renzi.

Con le elezioni del 2013, com’è ben noto, il sistema politico italiano, da sostanzialmente bipolare ch’era stato fin dal 1994, è diventato tripolare. Questo toglie agli elettori la possibilità di scegliere il governo nelle urne. Poiché i tre poli hanno scarsa voglia di cooperare l’uno con l’altro, inoltre, rende difficile mettere in piedi una maggioranza parlamentare purchessia. Per non dire d’una maggioranza solida, coerente, e duratura. Bene: a distanza di cinque anni, punto percentuale più, punto percentuale meno, i tre poli son sempre lì.

Se dal sistema nel suo complesso spostiamo l’attenzione ai singoli schieramenti, poi, troviamo anche in quel caso o gli stessi problemi del 2013 perché nulla s’è mosso, o problemi simili perché s’è mosso tutto, ma invano. L’annosa questione della successione a Berlusconi è dov’è sempre stata: al punto di partenza. In passato è stata fonte d’innumerevoli conflitti e scissioni. Tornerà inevitabilmente a esserlo anche nella prossima legislatura. E in maniera tanto più seria quanto più veneranda s’è fatta l’età del leader. La novità a destra è la crescita della Lega – crescita che però, almeno per il momento, non contribuisce a diminuire, ma ad aumentare il caos su quel versante.

Il Movimento 5 stelle un po’ è maturato: s’è costruito della classe dirigente, ha messo delle radici, ha fatto esperienza in parlamento e nelle amministrazioni locali. Però, anche in questo caso, non mi sembra proprio che da parte sua sia stato sciolto nessuno dei nodi di cinque anni fa. È davvero realizzabile il modello di democrazia diretta sostenuto dai pentastellati? Che garanzie democratiche può dare? E che idea di Paese ha il Movimento: qual è il suo progetto per l’Italia, quale la sua cultura di governo? Il M5s su questi punti glissa. Ed è nel suo interesse elettorale glissare. Dal punto di vista della maturazione e del buon funzionamento del sistema politico italiano, tuttavia, continua a rappresentare più un problema che una soluzione.

Renzi è stato chiamato alla segreteria dei democratici proprio perché doveva aiutare a superare gli antichi e gravi limiti che avevano condotto il partito alla «non-vittoria» del 2013. Non gli si può certo dire che non si sia mosso. Fin troppo: a tal punto da concludere il suo percorso politico in soli tre anni, e da portare infine al voto una sinistra divisa e tutt’altro che consolidata. Se le elezioni al Pd dovessero andare male, anche su quel versante potrebbe aprirsi dopo il voto una crisi di leadership. Che si sommerà all’immaturità persistente dei pentastellati e al problema persistente della successione a Berlusconi. In un parlamento probabilmente privo di maggioranza.

gorsina@luiss.it

vivicentro.it/EDITORIALI
vivicentro/Legislatura perduta: i problemi che si presentavano nel 2013 restano
lastampa/La politica zoppa in cerca di leader GIOVANNI ORSINA

Napoli, sequestrati 463kg di botti dalla guardia di finanza

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Oltre 43mila fuochi d’artificio, per un peso complessivo di 463 chilogrammi, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza ad Arzano (Napoli).

I botti, secondo quanto accertato dai militari, erano detenuti in un  deposito, ricavato all’interno di una abitazione, in assenza delle necessarie autorizzazioni.

Una persona è stata arrestata e sarà giudicata per direttissima al tribunale di Napoli Nord, ad Aversa.

A Torre del Greco, sempre i militari della Guardia di Finanza hanno sequestrato circa 50 chili di fuochi pirotecnici che erano all’interno di un garage. Una persona è stata denunciata.

Gazzetta: “Il Napoli messo su da Sarri è ormai maturo per lo scudetto”

Maurizio Sarri ha messo su ormai un meccanismo perfetto pronto a puntare al tricolore, queste le parole della Rosea di Milano

Sicuramente negli ultimi anni il Napoli è l’immagine del proprio trascinatore, Maurizio Sarri, e questa sera cercherà di mettere al sicuro il titolo di Campione d’inverno. Già nel 2015 gli azzurri raggiunsero questo traguardo chiudendo a +2 sulla Juventus, ma oggi i tempi sono cambiati e la Gazzetta dello Sport sottolinea:

“Stavolta, però, c’è una squadra più matura a contendere lo scudetto ai Campioni d’Italia, convinta com’è della propria forza. Maurizio Sarri ha generato un meccanismo perfetto, che ha fallito un solo appuntamento, quello più importante, forse, perdendo proprio con i bianconeri nello scontro diretto al San Paolo”.

Nuova caduta di stile per De Luca che mostra il dito medio alla consigliera Ciarambino del M5S

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Il presidente della regione Campania fa un gestaccio alla consigliera Ciarambino

Una scena che definire di cattivo gusto, già di norma, sarebbe un eufemismo, figuriamoci se poi se il protagonista è il massimo rappresentante politico a livello regionale e se il contesto è di quelli istituzionali. Davvero una caduta di stile quella del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che, come mostra un video – diffuso dalla testata Il24.it – che sta circolando in maniera abbastanza massiccia in rete, ha mostrato il dito medio alla consigliera regionale Valeria Ciarambino, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Campania, durante il consiglio comunale dello scorso 22 dicembre. L’occasione era la votazione per approvare il bilancio regionale: prima di esprimere le preferenze, De Luca ha chiesto la parola e ha cominciato ad attaccare la Ciarambino e i pentastellati, verbalmente, ironizzando sulle competenze del partito che, a Roma ad esempio, a suo dire non è stato capace nemmeno di badare ad un albero di Natale (il riferimento è, ovviamente, all’amministrazione di Virginia Raggi e a “Spelacchio”, il defunto abete collocato in piazza Venezia).

Gli attacchi verbali, seppure sopra le righe, come consuetudine del presidente della Campania, rientrano in quello che si potrebbe definire un normale dibattito politico. Il gesto che De Luca, poi, si è lasciato scappare all’indirizzo della consigliera regionale quando quest’ultima ha espresso il suo parere sfavorevole all’approvazione del bilancio, si normale ha veramente poco: come detto, l’ex sindaco di Salerno ha alzato il dito medio in direzione della Ciarambino.

Il Movimento 5 Stelle ha immediatamente replicato: “Dopo aver discusso le nostre proposte alla legge di Bilancio 2018, De Luca trova solo un modo per risponderci, in totale coerenza con la sua consueta classe ed eleganza. Ma non sprecheremo tempo a commentarlo. A noi piace investire tempo ed energie in atti volti ad impedirgli di continuare a far danni alla nostra regione e a sottrarre dignità alle persone che la popolano” si legge in una note del M5S Campania.

Non è la prima volta che il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca si lascia andare ad esternazioni poco eleganti nei confronti della consigliera regionale Valeria Ciarambino. Sempre in aula, durante un consiglio regionale datato marzo 2017, il governatore campano aveva dato della “chiattona” alla capogruppo del M5S in Campania: l’insulto, in napoletano, indica una persona grassa.

 

Il Napoli a caccia di un nuovo fantastico record: ecco quale!

Gli azzurri non hanno mai perso fuori casa durante il 2017 e questo fantastico record, che non avviene da dieci anni, potrebbe essere confermato nella partita dell’Ezio Scida

Un 2017 da favola per gli azzurri che questa sera all’Ezio Scida di Crotone potrebbero raggiungere un nuovo fantastico record. Durante l’anno gli uomini di mister Sarri infatti non hanno mai perso in trasferta, un qualcosa che non accadeva da ben 10 anni così come sottolinea Il Corriere dello Sport:

“Crotone è l’anticamera di una storia che ha precedenti più unici che rari, sparsi in oltre un secolo di campionato, che ha potuto celebrare le imprese dell’Inter e del Milan del 1964, ancora dei diavoli nel 1992 e dell’Inter nel 2007 […] Crotone è un viaggio nel futuro, mica soltanto il passato accecante. Per riuscire a tutelare il simbolico titolo di Campione d’inverno ed anche per gustarsi un Capodanno da invincibile, sistemando la ceralacca sul 2017 e chiudendo la propria personalissima striscia che sa di scienza ed anche un po’ di fantascienza”.