10.3 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 50

Juve Stabia, vittoria di misura nell’allenamento congiunto contro l’Afragolese

0

La Juve Stabia ha disputato e vinto il suo allenamento congiunto contro l’Afragolese, conclusosi con il risultato di 1-0.La sessione, durata 70 minuti e tenutasi allo stadio Romeo Menti, ha visto la squadra di casa imporsi grazie a una rete del nuovo arrivato, Burnete, su assist di Piovanello.

Il gol decisivo è stato segnato al 44° minuto, dimostrando come il giovane attaccante si stia già integrando negli schemi di gioco.L’incontro è stato un’importante occasione per mister Abate di testare la condizione fisica della squadra e valutare i nuovi acquisti in vista della prossima stagione.

La Juve Stabia ha provato il modulo 4-2-3-1.Era l’ultimo test prima dell’esordio ufficiale, il giorno di Ferragosto alle ore 20:45 sul campo del blasonato Lecce, per i trentaduesimi di Coppa Italia.

Juve Stabia – Potenza (1-0): De Giorgio tra tattica e mercato. Rossoblu ambiziosi e coraggiosi

0

L’allenatore del Potenza, De Giorgio, ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo l’allenamento congiunto disputato ieri pomeriggio allo Stadio Romeo Menti contro la Juve Stabia che ha visto la compagine gialloblu imporsi di misura per 1-0 grazie alla rete di Burnete.La gara ha offerto al mister De Giorgio spunti di riflessione e, al tempo stesso, motivi di soddisfazione.L’allenatore ha commentato la partita sottolineando l’applicazione tattica della sua squadra, un aspetto che lo ha reso particolarmente felice.Nonostante l’esito negativo, De Giorgio ha individuato delle aree di miglioramento, in particolare per quanto riguarda l’attacco.

Il tecnico ha evidenziato gli “errori in avanti e troppe indecisioni davanti alla porta”, attribuendoli in parte ai “grandi carichi” di lavoro di questa fase della stagione.Tuttavia, il mister si è detto “soddisfatto” della prova dei suoi, che hanno dimostrato “una grande forza” contro una squadra di livello superiore come la Juve Stabia.

La situazione Caturano e il “corteggiamento” a D’Amore

L’allenatore si è concentrato anche su due giocatori che, per ragioni diverse, sono al centro dell’attenzione. Caturano, nonostante le voci, fa ancora parte della rosa del Potenza.Il giocatore non ha preso parte alla partita per un “fastidio all’adduttore” e un “virus intestinale”, ma il mister si è detto fiducioso di averlo a disposizione per la Coppa Italia.Per quanto riguarda il mercato, De Giorgio ha espresso il suo interesse per D’Amore, definendolo un “giocatore di un profilo interessante”.

Il tecnico ha ammesso di averlo seguito anche in passato e, pur non sbilanciandosi oltre, ha lasciato intendere che la trattativa potrebbe decollare solo dopo aver “liberato gli spazi” in rosa.

Progetti futuri e ambizioni del Potenza

De Giorgio ha tracciato la strada per il futuro del Potenza, che continuerà a seguire il progetto iniziato la scorsa stagione.La filosofia del mister è chiara: una squadra che ha “coraggio a giocare in pressione”, che non ha paura di rischiare per creare occasioni da gol.L’idea è di avere una squadra aggressiva, che si espone anche in situazioni di “3 contro 3” per poi sfruttare la velocità dei propri giocatori e arrivare “a tu per tu con il portiere”.

L’allenatore è convinto che gli errori siano parte del percorso di crescita e ha ribadito che il suo obiettivo è far crescere i suoi ragazzi.L’ambizione è chiara: un Potenza con un’identità forte, coraggioso e pronto a mettere in difficoltà qualsiasi avversario.

Juve Stabia, Abate vs Pagliuca: La Nuova Squadra Tra Eredità e Speranze Future

0

Quando inizierà il campionato di Serie B 2025/2026 si inizieranno a sprecare i paragoni tra la Juve Stabia di Ignazio Abate e quella di Guido Pagliuca.Per l’ex tecnico della Ternana l’impresa di ripetere le gesta dell’ attuale allenatore dell’ Empoli è un esame difficile ma non impossibile da superare.

Il nostro augurio e sicuramente siamo un po’ faziosi è quello che Abate possa eguagliare o addirittura migliorare i record di Pagliuca.A prescindere da questi giochi o paragoni la Juve Stabia il prossimo campionato avrà l’obbligo di tornare a Castellammare di Stabia con qualche vittoria esterna in più.

Oramai è un dato palese perché la salvezza passa dai risultati esterni ed ovviamente in casa non le puoi vincere tutte.Bari, Sampdoria, Salernitana e Cesena sono il bottino ottenuto da Pagliuca.

Vero anche che le vespe del tecnico toscano hanno collezionato molti pareggi esterni e magari si potrebbe raccogliere qualche pareggio in meno e qualche vittoria in più.Del resto la matematica non è una opinione.

Attenzione abbiamo parlato di salvezza e non di grossi traguardi ma se pure ci sarà qualche segno X di troppo lontano dal Menti non sarebbe un qualcosa assolutamente da buttare perché ripetiamo che il discorso salvezza passa da Castellammare ma soprattutto dalle trasferte.Chiavari è il primo appuntamento di campionato, la prima trasferta e sarà subito esame per le nuove vespe di Ignazio Abate che avranno quella voglia matta di regalare un sorriso al pubblico colorato di giallo e blu.

Juve Stabia – Reggiana il calcio, i sentimenti e il ritorno dell’ex difensore Quaranta

0

La terza giornata di campionato si preannuncia particolarmente intensa per la Juve Stabia.Non solo per l’importanza di un match casalingo, ma anche per la presenza di un avversario che farà riaffiorare ricordi recenti ossia la Reggiana, infatti, scenderà in campo al “Romeo Menti” e con sé porterà un ex molto caro ai tifosi gialloblù: il difensore Danilo Quaranta.

Arrivato a Castellammare nella sessione invernale di calciomercato della scorsa stagione, Quaranta ha vestito la maglia delle Vespe per sei mesi, guadagnandosi subito l’affetto del pubblico grazie alla sua professionalità, dedizione e al suo attaccamento alla squadra.Le sue presenze sono bastate per lasciare un’impronta positiva in città, tanto da rendere la sua partenza inaspettata e un po’ amara per i sostenitori.

Ora, a distanza di pochi mesi, il destino lo riporterà a casa, ma da avversario.La terza giornata di campionato, che vedrà la Juve Stabia affrontare la Reggiana, sarà l’occasione per un emozionante “amarcord”.

Quaranta, che ora difende i colori granata, tornerà a calcare il prato del Menti, ma questa volta si troverà di fronte i suoi ex compagni e un pubblico che, pur riconoscendone il valore, farà il tifo per la propria squadra.Sarà una sfida nella sfida, un intreccio di emozioni che renderà la partita ancora più gustosa.

I tifosi della Juve Stabia avranno l’occasione di salutare e tributare un meritato applauso al loro ex difensore, pur sperando che il campo, alla fine, sorrida ai colori gialloblù.Per Quaranta, invece, sarà un ritorno a casa da brividi, con la responsabilità di dimostrare il suo valore alla sua nuova squadra, senza dimenticare il calore e l’affetto di chi lo ha sostenuto pochi mesi fa.

Come sempre, la figura dell’ex giocatore genera un’attenzione e una curiosità particolari tra i tifosi.Non si tratta solo di una semplice partita, ma di un incrocio di storie e sentimenti.

Da un lato c’è l’affetto e la nostalgia per i momenti vissuti insieme, i gol esultati e le vittorie celebrate.Dall’altro, c’è la sfida sportiva, il desiderio che l’attuale squadra abbia la meglio, anche se contro un “vecchio amico”.

Questo mix di emozioni rende la partita ancor più affascinante, aggiungendo un tocco di pepe e di romanticismo al calcio.

Coppa Italia: Al Via la Prevendita Biglietti per Lecce – Juve Stabia. Info Settore Ospiti

0

Cresce l’attesa per l’esordio ufficiale della S.S.Juve Stabia 1907 nella nuova stagione.

Le Vespe affronteranno il Lecce in trasferta allo Stadio “Via del Mare” per i trentaduesimi di finale della Coppa Italia Frecciarossa, in programma per venerdì 15 agosto alle ore 20:45.La società ha reso note le modalità per l’acquisto dei biglietti del settore ospiti, destinati alla tifoseria gialloblù.

Dettagli della Prevendita

In seguito alla riunione del Gruppo Operativo di Sicurezza (GOS), che ha recepito le indicazioni del Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive (CASMS), è stata confermata la vendita dei tagliandi per il settore ospiti.

La prevendita sarà attiva dalle ore 10:00 di venerdì 8 agosto fino alle ore 19:00 di giovedì 14 agosto.Una disposizione cruciale riguarda i residenti nella regione Campania.

Come stabilito dalla Determinazione dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive (ONMS) N.31/2025 del 5 agosto, i tifosi campani potranno acquistare il biglietto esclusivamente per il settore ospiti e solo se in possesso della Fidelity Card della S.S.Juve Stabia 1907.

Costi e Canali di Vendita

I biglietti saranno acquistabili attraverso il circuito online VivaTicket e presso tutti i punti vendita autorizzati del territorio, la cui lista completa è consultabile sul sito ufficiale di VivaTicket.

Il costo dei tagliandi per il settore riservato ai tifosi della Juve Stabia è stato fissato a:

  • INTERO: €10,00 + diritti di prevendita
  • RIDOTTO UNDER 16: €6,00 + diritti di prevendita

Si invitano i tifosi interessati a procedere all’acquisto dei biglietti con anticipo, data la chiusura della vendita fissata per la serata di giovedì, giorno precedente alla partita.Non sarà possibile acquistare i biglietti per il settore ospiti il giorno della gara presso i botteghini dello stadio.

Juve Stabia – Potenza (1-0), Abate: In questa stagione vedrete una squadra tutta cuore e gruppo

0

Si è tenuto oggi, il sesto test pre-season per la Juve Stabia.Questa volta i ragazzi di Abate si sono messi alla prova contro un Potenza ben messo in campo, nonostante ciò le vespe si sono imposte per 1-0 sulla compagine avversaria, grazie al Gol di Rares Burnete al min ’40 del secondo tempo.

Alla fine dell’allenamento congiunto ci ha raggiunti in sala stampa mister Abate, che si è concesso alle domande dei giornalisti presenti in sala.Di seguito le sue dichiarazioni.

RIGUARDO ALLA SQUADRA

Il mister esordisce dicendo che è una squadra in costruzione, alla luce del fatto che sono arrivati tanti nuovi innesti rispetto allo scorso anno.

E’ una compagine che sta trovando la propria identità.In particolare, nel test odierno il focus era sulla fase difensiva, e si dice contento dei ragazzi perché l’hanno interpretata bene, nonostante qualche errore, che ha concesso agli avversari due palle gol.

Il mister ribadisce poi che, ci sono elementi su cui migliorare come per esempio la gestione della palla.

A PROPOSITO DEL MERCATO

Considerando anche il periodo, non sono mancate domande sul mercato, su ciò che bisogna ancora aspettarsi in queste battute finali.Abate ha voluto innanzitutto sottolineare che i ragazzi aggregatisi al gruppo finora siano tutti ragazzi di valore.

Una nomina particolare per Stabile, che oggi ha giocato titolare al centro della difesa, componendo con gli ormai veterani, Bellich e Ruggero il pacchetto difensivo per gran parte della partita.Lo stesso stabile, così come i compagni Burnete e Mannini sono giovani, bisogna avere pazienza, calma, in quanto devono crescere anche in fase fisica, è necessario in un campionato complicato come la B, ma il mister è certo che con il talento che hanno, possono esplodere da un momento all’altro.

Nomina infine anche De Pieri, sottolineando in primis la sua bravura, ma aggiunge che sicuramente deve avere modo di assaggiare la categoria.Per un ragazzo giovane come lui, mettersi in gioco in una categoria così importante sarà un bel banco di prova, sarà sicuramente per lui un anno importante, ma con le qualità e il talento che lo caratterizzano, riuscirà sicuramente a crescere.

Il segreto secondo il mister è non mettere troppe pressioni a questi giovane talenti a sua disposizione.Su ciò che verrà, il mister è stato chiaro, lasciando poco all’immaginazione.

Ha sottolineato in primis il grande lavoro fatto dal direttore, per il quale ha proferito parole di grande stima.Aggiungendo inoltre che con il gruppo che ha adesso a disposizione, lui insieme con il direttore e ovviamente la società hanno già le idee chiare su dove intervenire.

Sarà probabile, ha aggiunto inoltre che arriverà qualche altro under.La sfida sarà poi, una volta che la rosa sarà al completo incastrare le caratteristiche di tutti in campo, decidendo di volta in volta gli interpreti più adatti per l’avversario di turno.

La differenza alla lunga, secondo Abate, la farà però il gruppo, che è un elemento sul quale crede molto.Sarà fondamentale che i ragazzi saranno coesi in campo, il cuore farà la differenza, perché solo con un gran cuore e un grande gruppo si sarà pronti a sopperire anche eventuali errori di un compagno.

QUALE SARA’ LA NUOVA VESTE DELLA JUVE STABIA ?

Da un punto di vista puramente tattico, il mister ha asserito che la veste tattica è un aspetto relativo perché i numeri lasciano il tempo che trovano.

Conta giocare sempre con il giusto atteggiamento, cercando di buttare il cuore oltre l’ostacolo, con la voglia di aggredire la palla per andarla a recuperare.I principi del mister sono chiari CUORE – GRUPPO – VOLONTA’- SACRIFICIO, elementi che sono sembrati fondamentali sin dai primi allenamenti, e che sta cercando di trasmettere giorno dopo giorno ai suoi ragazzi.

Se ci saranno altri innesti siamo certi che l’impostazione tattica sarà adattata di volta in volta, ma i dictat, sembra già ad oggi molto chiaro.

SUL GRUPPO “STORICO”

Rispetto a quanti sono rimasti dell’era pagliuca, suo predecessore, ammette che c’è stato un ampio confronto con il direttore Lovisa.Quelli che sono rimasti, sottolinea Abate, sono ragazzi per bene, dentro e fuori dal campo, ragazzi, aggiunge che hanno a cuore le sorti della Juve stabia e che ci tengono a portare in alto il nome di Castellammare.

Ha infine ammesso che sta valutando, vivendoli quotidianamente chi sarà il prossimo capitano, la fortuna/sfortuna sembra sia proprio il fatto che sono tanti che potrebbero incarnare questo ruolo così importante all’interno dello spogliatoio, proprio perché sono molti i ragazzi che incarnano quella capacità tipica di un capitano e di un leader di sostenere e trascinare i compagni quando necessario.Questo siamo certi, sarà sicuramente un elemento fondamentale, perché sarà nei momenti difficili che “i capitani” si caricheranno la squadra sulle spalle trascinando il gruppo oltre le difficoltà, nel frattempo anche noi, come siamo certi, farete voi, diamo inizio al “TOTO-CAPITANO”

Juve Stabia – Potenza (1-0), allenamento congiunto: Le Vespe superano i Lucani nel finale grazie a Burnete

0

Si è concluso con una vittoria di misura per 1-0 a favore della Juve Stabia il sesto allenamento congiunto del precampionato 2025-2026, disputato allo stadio Romeo Menti contro il Potenza.  A decidere la sfida è stato il giovane attaccante Burnete, abile a trovare la via del gol nei minuti finali del match.La partita, caratterizzata da un caldo estivo e da ritmi ancora tipici della preparazione atletica, ha visto le Vespe di mister Abate prevalere grazie a un episodio da palla inattiva.Al 40’ del secondo tempo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Buglio, è stato proprio Burnete, inserito da pochi minuti, a trovare la zampata vincente che ha trafitto la difesa lucana, fissando il risultato sull’1-0.

Un test importante per entrambe le formazioni, che continuano a lavorare per affinare schemi e condizione in vista dell’inizio dei rispettivi campionati.Da segnalare la supremazia delle Vespe dal punto di vista dei calci d’angolo, ben sette a zero, a testimonianza di una maggiore proiezione offensiva durante l’arco dei novanta minuti.Di seguito il tabellino ufficiale dell’incontro:

JUVE STABIA – POTENZA 1-0

Marcatori: 40’ st Burnete (J)

JUVE STABIA: Confente; Ruggero, Stabile (31’ st Baldi), Bellich; Carissoni (45’ st D’Amore), Battistella (31’ st Buglio), Leone, Mannini; De Pieri (31’ st Mosti); Piscopo (38’ st Burnete), Candellone.

A disposizione: Boer, Louati, Maistro, Pierobon, Piovanello, Signorini.

Allenatore: Abate.

POTENZA P.T. (3-4-3): Cucchietti; Bachini, Camigliano, Burgio; Adjapong, Maisto, Erradi Ghisolfi; Schimmenti, Petrungaro, Selleri.

A disposizione: Gabriele, Bura, Guiotto.

Allenatore: De Giorgio.

POTENZA S.T. (3-4-3): Alastra; Novella, Sciacca (42’ st Landi), Riggio; Bura, Felippe, De Marco, Siatounis; Anatriello, Mazzeo, D’Auria.

Allenatore: De Giorgio.

ARBITRO: De Luca Giovanni

Guardalinee: Esposito Vincenzo e Di Guida Pasquale

Angoli: 7-0.

I difensori italiani moderni che portano avanti la tradizione

0

Il nostro paese sforna da sempre difensori di livello eccezionale, che hanno in un
modo o nell’altro influenzato il modo di giocare della nostra nazionale.Il contropiede
è stato un’arma fondamentale nella vittoria dei mondiali del 2006, ma le squadre
italiane lo utilizzavano già dagli anni ‘60 e ‘70.

Ai più giovani questi nomi non diranno nulla, ma Nereo Rocco al Milan e Herrera
all’Inter resero celebre lo stile di gioco.

L’Italia del Catenaccio

Se chiedete a qualsiasi tedesco come gioca l’Italia, inizierà a sproloquiare su come il
nostro calcio sia noioso ed estremamente difensivo. “CATENACCIO” – urlerà – con
forte accento, mentre nella mente gli tornerà in mente la testa rasata di Cannavaro e
il ciuffo di Grosso.Sfottò a parte, hanno ragione a definirci maniacalmente attenti alla fase difensiva?

La
risposta è probabilmente sì.La preparazione tattica che viene effettuata in Serie A è, a detta di tutti i giocatori che
si sono confrontati con gli altri grandi campionati europei, di livello altissimo e
costituisce un parte fondamentale della preparazione alle partite, specialmente per
quello che riguarda la fase difensiva.

Anche per questo i bookmaker propongono diverse offerte speciali sui clean sheet
per quanto riguarda le Serie A.Vi consigliamo a questo proposito di buttare un occhio ai William Hill bonus, per non lasciarvi scappare nulla.

Tuttavia è chiaro gli schemi, le strategie e i movimenti sono solo una parte del
successo che ha ottenuto l’Italia a livello internazionale.Sono i giocatori che devono
avere la qualità e l’intelligenza di adattarsi ai dettami tattici dei CT.

L’eredità pesante dei difensori italiani

In questo senso nel corso degli anni l’Italia ha visto difensori di caratura mondiale,
che vengono più o meno unanimemente inseriti nelle liste dei migliori di sempre.

Glorificato da molti giornali, tifosi e addetti ai lavori, Paolo Maldini è senza dubbio tra i
difensori più forti della storia del Milan e del calcio.Non ha mai vinto, nonostante
questo, un pallone d’oro che lo incoronasse definitivamente.

Nonostante questo la
bacheca conta Scudetti, Champions e Coppe Italia oltre che un Europeo con la
maglia azzurra.In coppia con lui c’era Baresi, che forse più di Maldini (anche per il ruolo) rispecchia
meglio il profilo di difensore d’anticipo e contrasti duri.

Il “libero”, per intenderci.Ma con loro si aggiungono moltissimi altri, fra cui il vincitore del Pallone d’Oro ed
eroe dei Mondiali 2006 Cannavaro, Gaetano Scirea, Giacinto Facchetti o  Alessandro
Nesta.

Insomma, è chiaro che l’eredità è di un certo spessore e gli italiani che occupano
oggi le fila della nazionale devono prendere spunto e ispirarsi a loro.

Bastoni, Scalvini & Co. – I Possibili Eredi

Che il compito è difficile lo abbiamo detto, ma ultimamente, dopo anni di declino
iniziati quando la BBC (Barzagli Bonucci e Chiellini) ha cominciato a sentire i segni
dell’età, possiamo dire di avere una nuova speranza.Profili come quello di Bastoni – tra i difensori più blasonati al mondo – possono essere
la nuova alba del successo della nazionale azzurra.

Tuttavia Bastoni si trova nella propria fase di maturità calcistica e non è più
giovanissimo.Chi saranno quindi gli eredi?

Sulla fascia sinistra, al posto che avrebbe occupato
Maldini, c’è Udogie.In forma, in forza al Tottenham e abituato ai ritmi forsennati della
Premier, può essere fondamentale per la nazionale di Gattuso.

Un altro che si trova nel regno di Re Carlo, ma sull’altra sponda di Londra Nord è
Calafiori.Elegante, forte fisicamente e un mancino delicato, l’Arsenal ha sborsato 45
milioni per averlo.

Altri due nomi ancora acerbi ma che a breve, a nostro parere, faranno un salto di
qualità importante nelle prossime stagioni sono Scalvini e Comuzzo.Rispettivamente nati nel 2003 e nel 2005, sono due profili di centrali giovani che si
sposano perfettamente con il gioco maschio che ha caratterizzato i nostri difensori
negli anni.

Difensore Moderno o all’Italiana?

Cos’è Meglio?

Nel corso degli anni però, l’evoluzione nel calcio sia dal punto di vista burocratico,
che da quello sportivo, ha causato uno spostamento delle qualità richieste.I difensori oggi, a causa di Guardiola, devono saper giocare con la palla e prendere
attivamente parte alla costruzione della manovra.

Bastoni e Calafiori in questo senso sono due dei massimi esponenti nel nostro
paese.Al contrario, giocatori come Gianluca Mancini, Buongiorno e Gatti incarnano
invece ancora lo spirito dei difensori di una volta.

Qual è meglio?I primi sembrano essere più adatti alla direzione del calcio
contemporaneo, ma esattamente come tra giochisti e risultatisti, non c’è una risposta
corretta.

Autoesclusione AAMS: come funziona e come posso annullarla?

0

In Italia, un qualsiasi individuo al quale serve un aiuto contro il gioco d’azzardo online, può iscriversi volontariamente alla Autoesclusione AAMS, la quale impedisce l’accesso al gioco in tutti i siti che sono regolamentati dal monopolio di stato.

Se volessimo essere ancora più precisi, il sito revocaautoesclusione.com spiega il termine in questo modo: “Il significato di autoesclusione AAMS trasversale è legato alla possibilità per i giocatori di autoescludersi da tutti i siti di gioco online autorizzati ADM.Questa misura, richiesta volontariamente, inibisce l’accesso al gioco per un periodo stabilito, garantendo una protezione completa contro la dipendenza, ma è possibile rimuovere questa limitazione?

Essendo una condizione imposta volontariamente sì, è possibile rimuoverla senza troppe problematiche.

Ci sono però delle condizioni da rispettare in alcuni casi che possono limitare la cosa, quindi vediamo in dettaglio di che si tratta.

Autoesclusione temporanea o indeterminata

Il dettaglio sul quale occorre focalizzarsi per poter rimuovere questa limitazione è se, la limitazione stessa che è stata applicata, sia a tempo determinato o indeterminato, cosa che porta a due scenari completamente differenti.

Se si tratta di una limitazione temporanea, questa può essere stata applicata per un periodo di 3, 60 o 90 giorni, ai termini della quale il blocco decadrà automaticamente.In questo caso non vi è procedura da seguire, il blocco decadrà automaticamente alla fine del tempo prefissato, senza possibilità di cambiare la cosa con una disattivazione prevendita.

Se invece è stato applicato un blocco a tempo indeterminato, allora le cose sono diverse.

Qui infatti, di base, il giocatore verrà escluso dal gioco a vita, ma è prevista la possibilità di cambiare idea e di togliere questo blocco, cosa però possibile solo a una condizione.

In caso di autoesclusione a vita, prima di poter procedere a un annullamento di questo blocco, dovranno essere passati almeno 6 mesi dal momento dell’attivazione del blocco stesso.Prima di tale data, non sarà fisicamente possibile poter tornare a giocare sui siti AAMS.

Procedura di rimozione della autoesclusione

Se desideri rimuovere l’autoesclusione puoi procedere sia in via digitale con SPID, CIE, CNS e le altre opzioni disponibili sul sito dell’ADM a questa pagina, per poi scegliere l’opzione di accesso che possiedi o che preferisci e immettere i dati che ti vengono richiesti.

Una volta destro, vai nella sezione legata all’autoesclusione del gioco a distanza, dalla quale potrai premere sulle voci legate alla revoca dell’autoesclusione, per poi confermare la revoca e terminare la procedura.

La possibilità di giocare sarà ristabilita in 7 giorni dal momento del completamento della procedura.

In qualsiasi momento e dopo un qualsiasi numero di revoca della autoesclusione, sarà sempre possibile farsi nuovamente escludere sempre dal portale dell’ADM.Se però non si posseggono le opzioni di accesso elencate sul sito (SPID, CIE, CNS, ecc.), allora sarà necessario rivolgersi direttamente al proprio portale di scommesse o di gioco d’azzardo per chiedere di attivare una autoesclusione.

Gioco sui portali non AAMS

Ci teniamo a precisare che, nonostante l’utente possa aver richiesto l’autoesclusione, questa vale solo per i portali di gioco AAMS/ADM, ovvero controllati e regolamentati dal monopolio di stato.

Tutti quelli fuori da questa categoria, ovvero quelli non AAMS/ADM, resteranno attivi per gli utenti.

In questa ottica, nel caso l’utente si rivolga a piattaforme di questo tipo in attesa di una revoca dell’autoesclusione, è bene assicurarsi di utilizzare siti non AAMS sicuri, dato che questo territorio presenta rischi notevolmente maggiori e portali di dubbia provenienza e affidabilità.

La Pietà di Gricci, nuova acquisizione di Capodimonte

0

Un tassello importante dell’identità di Capodimonte torna a casa per completare la storia della Real Fabbrica di Porcellana fondata da Carlo di Borbone nel 1743: è un piccolo ma straordinario capolavoro la Pietà di Giuseppe Gricci, il modellatore del Re, pezzo rarissimo in terracotta che gli studiosi hanno identificato circa un ventennio fa sul mercato internazionale dell’arte. “E’ stato emozionante riportare quest’opera a Napoli, dove fu realizzata, ed ammirarla da vicino – dichiara Eike Schmidt, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte – Nelle collezioni pubbliche cittadine non è conservato alcun bozzetto in terracotta ascrivibile, come questo, alla mano del celebre capo-modellatore della Real Fabbrica. Il modello in creta plasmato da Gricci è, infatti, lo stadio dell’opera in cui più immediatamente è possibile cogliere il segno e la cultura figurativa di questo grande artista fiorentino, che Carlo di Borbone volle con sé, prima a Napoli e poi a Madrid. Abbiamo voluto condividere subito questa acquisizione con i tanti visitatori che nel periodo estivo affollano il Museo e Real Bosco. Con un piccolo allestimento che vuole essere una preziosa anticipazione della nuova sezione delle porcellane, attesa tra pochi mesi”.

“La Pietà di Gricci, il modellatore del Re. Nuova acquisizione di Capodimonte. Tra terracotta e porcellana” è il titolo dell’allestimento, fino al 28 ottobre. In questa occasione la nuova terracotta del Museo e Real Bosco viene messa a confronto con la Pietà con il San Giovanni Evangelista in porcellana del Museo Duca di Martina, sempre del Gricci. La costruzione piramidale è quella della Pietà di Michelangelo, con il corpo di Cristo accolto sulle gambe di Maria e le figure raccordate da un ampio panneggio. Il confronto tra i due gruppi – quello in terracotta e quello in porcellana – rivela l’evoluzione stilistica di Gricci sul tema della Pietà: più teatrale e distaccata nella porcellana, dove il dolore è sublimato, più umana e intima nella terracotta, dove il gesto della Madonna che asciuga le lacrime esprime una sofferenza materna.

Il dialogo tra le due opere è stato allestito nella sala 20 del secondo piano del Museo, dove è esposta la celebre Pietà di Annibale Carracci: il dipinto, realizzato presumibilmente per la devozione privata del cardinale Odoardo, nel Settecento al Palazzo Reale a Napoli, è caratterizzato da un dolore straziato e raccolto. L’impostazione monumentale dei due protagonisti e la resa scultorea di alcuni dettagli, come le pieghe nette della veste della Vergine, hanno reso l’opera un modello trasversale nell’interpretazione di questa iconografia per pittori, scultori, incisori e modellatori. E anche Gricci mostra di esserne influenzato, riecheggiando nei suoi due gruppi plastici molti elementi della tela: ad esempio nelle membra abbandonate del Cristo, che si svolgono in continuità con il sudario poggiato sulle rocce.

Alla presentazione sono intervenuti Luigi Gallo, Direttore ad interim Musei Nazionali del Vomero, e Riccardo Naldi – professore di storia dell’arte moderna Università degli Studi di Napoli L’Orientale, che fu il primo a riconoscere il gruppo in terracotta di Gricci nel 2007.

Giuseppe Gricci, raffinato modellatore e scultore fiorentino, fu attivo come autore di soggetti sacri destinati alla corte reale sin dai primissimi anni di vita della Real Fabbrica di porcellana di Capodimonte, e tra il 1744 e il 1745 lavora a più riprese proprio al tema della Pietà. In un documento pubblicato nel 1888, Minieri Riccio fa riferimento a Gricci che nell’aprile del 1744 ‘fece una Pietà in porcellana ed una maensola con la sua forma in gesso’. La terracotta che, a causa della variante del movimento del braccio destro della Vergine, non può ritenersi il modello diretto del gruppo in porcellana del Museo Duca di Martina, tuttavia consente di seguire il processo di elaborazione del tema. I resti di colore sembrerebbero alludere a un utilizzo del modello come base di prova di decorazioni pittoriche, documentate da un esemplare in porcellana policroma del Museo Municipal di Madrid.

Fonte AdnKronos

Juve Stabia, Alessandro Confente: I super poteri di Spiderman al servizio della porta gialloblù. Sotto La Lente

0

A circa 10 giorni di distanza dall’inizio della nuova stagione calcistica, che vedrà le vespe di Mister Abate scendere in campo per il primo impegno stagionale in Coppa Italia contro il Lecce il 15 agosto allo stadio Via Del Mare, torna il nostro appuntamento settimanale con una delle rubriche più amate dai nostri tifosi.Quest’anno, il primo appuntamento con “sotto la lente”, lo dedichiamo a colui il quale è stato il primo acquisto ufficializzato nel calciomercato estivo: il nostro portiere Alessandro Confente.

Alessandro è un calciatore italiano nato a Soave, un piccolo paese in provincia di Verona il 7 giugno 1998.Alto ben 194 cm, Confente è stato, come già detto, il primo acquisto di Lovisa in questa calda estate gialloblù, assicurandosi (tra l’altro a titolo gratuito) le prestazioni del ragazzo sin dai primi giorni di luglio (è in rosa ufficialmente dal 9 luglio 2025) offrendogli, un contratto biennale che lo lega alla Juve Stabia sino al 30 giugno 2027.

LA CARRIERA

Confente, muove i primi passi nelle giovanili del Chievo Verona a partire dal 2012 giocando nella squadra Under 19, fino a quando a partire dalla stagione 2015/2016 è stato spesso convocato in prima squadra in serie A, senza però purtroppo trovare spazio. È stata, crediamo, comunque una parentesi positiva per il ragazzo che, nonostante la giovane età ha avuto modo di allenarsi con portieri del calibro di Albano Bizzarri e Stefano Sorrentino.

Nell’estate 2018 passa alla reggina, con la formula del prestito secco.Fa il suo esordio in serie C il 18 settembre 2018 nella partita contro il Trapani.

Diventa un elemento fondamentale della squadra calabra, contribuendo con le sue prestazioni al raggiungimento dei play-off alla fine della stagione, conclusisi nel secondo turno, a causa della sconfitta per 4-1 subita dalla reggina contro il Catania.Conclude la stagione con 33 presenze, 11 clean sheet e 35 gol subiti.

Nell’estate del 2019 si apre per Confente un nuovo capitolo, nuovo prestito, ancora una volta di un anno; questa volta alla Robur Siena.Fa il suo esordio con la squadra toscana nella prima uscita stagionale in coppa Italia contro il Mantova, dove però il Siena subisce una sconfitta per 2-0.

La sconfitta non scalfisce però le convinzioni dell’allora mister Michele Mignani, che conferma Alessandro come portiere titolare della Robur per l’intera stagione, la quale si conclude con 29 presenze, 33 gol subiti e 8 clean sheet.Nell’ottobre 2020, si unisce, anche se con un po’ di ritardo al Catania di mister Giuseppe Raffaele (poi sostituito a marzo da Francesco Baldini).

Nel marzo 2021 però, subisce una lesione al menisco del ginocchio sinistro che lo tiene fuori per il resto della stagione che conclude con 19 presenze, 20 gol subiti e 5 clean sheet.Nell’agosto 2021 si apre forse, quella che fino ad oggi è la sua parentesi più positiva.

Passa in prestito dal Chievo al Vicenza, dove rimane per ben 4 anni, festeggiando il 7 giugno 2025 le 100 presenza con la squadra veneta.In precedenza, era stato votato come MPV del mese di marzo, ma in generale ha disputato un ottimo campionato 2024/2025, collezionando 12 clean sheet nel girone di andata, e concludendo la stagione con 21 clean sheet in 37 presenze, assicurandosi il titolo di miglior portiere del girone A della serie C, con la migliore percentuale di clean sheet pari al 56,8%

CURIOSITA’

Prima di approdare a Castellammare, il suo destino si era in parte già incrociato con quello della Juve Stabia, non solo incontrandola più volte da avversario nei campionati di serie C, ma anche perché all’inizio della stagione 2020, prima di approdare a Catania, in quel di Verona, con la maglia del Chievo, il suo diretto “concorrente” in porta era un certo Andrea Seculin, nome noto alla tifoseria gialloblu avendo indossato la maglia delle vespe nelle stagioni che vanno dal 2011 al 2013, collezionando 35 presenze.

Già l’estate scorsa, il nostro direttore Lovisa, aveva tentato di portare alle falde del Vesuvio il ragazzo, così come era riportato su Vicenza Today, senza però riuscire a convincere ì biancorossi a lasciarlo andare, per poi ripetersi, con successo questa estate.Alessandro è un ragazzo semplice, sui suoi profili social ama condividere momenti con i compagni di squadra in campo, ma anche foto che lo ritraggono nei viaggi che si concede nei momenti di sosta dagli impegni lavorativi.

Il giocatore a cui si ispira è Allison, portiere brasiliano del Liverpool.In una recente intervista dice che non è scaramantico e che il suo cibo preferito è la pasta, ci chiediamo quindi se la sua permanenza a Castellammare lo influenzerà sulla scaramanzia, ma soprattutto se ha già assaggiato o assaggerà le prelibatezze della nostra terra. (magari lo farà in un momento di pausa dagli impegni stagionali, non essendo la nostra cucina famosa per essere particolarmente leggera).

A quanto sembra, si è già ben ambientato nel gruppo gialloblù stringendo particolarmente amicizia con il nostro difensore Marco Ruggero, così come si evince da affermazioni fatte da entrambi in recenti interviste alla stampa locale.Noi non possiamo che auspicarci che la trasformazione da Peter Parker a Spiderman, come si è definito in un post pubblicato da lui stesso su Instagram per salutare la città di Vicenza, trovi la sua massima esplosione in quel di Castellammare, nel mentre non possiamo che augurargli le migliori fortune per la stagione che sta per iniziare, sperando di vedere in azione al più presto i suoi superpoteri a difesa della porta stabiese.

Juve Stabia, due ex centrocampisti approdano al Nola: Due colpi per i bianconeri per sognare in grande

0

Il Nola si rafforza con due colpi di spessore a centrocampo, portando in dote non solo qualità ed esperienza, ma anche un passato importante in comune con la Juve Stabia.Sotto la guida del presidente Giuseppe Langella, i bianconeri accolgono Nicolas Izzillo e Luca Berardocco, due volti noti del calcio campano con storie diverse ma unite dal filo conduttore delle Vespe.

Nicolas Izzillo, mediano classe 1994, è un centrocampista dai gol pesanti e dalla grande grinta.

Cresciuto tra i settori giovanili di SPAL e Spezia, ha costruito una solida carriera prevalentemente tra Serie C e Serie D, superando le 300 presenze.La sua avventura con la Juve Stabia è stata particolarmente felice: con la maglia gialloblù ha collezionato 42 presenze e messo a segno ben 8 reti, lasciando un ottimo ricordo nei cuori dei tifosi per la sua sostanza e la sua capacità di essere decisivo in zona gol.

Izzillo, con la sua abilità negli inserimenti e la sua tenacia, è pronto a diventare un punto di riferimento nel centrocampo del Nola.

Luca Berardocco, nato nel 1991, è invece un regista classico, un centrocampista tecnico e di grande visione di gioco.A differenza del suo nuovo compagno di squadra, Berardocco porta con sé un bagaglio di esperienza che include anche la Serie B, avendo vestito maglie prestigiose come quelle di Pescara, Padova e Südtirol.

Il suo legame con la Juve Stabia è più recente e distribuito in diversi periodi, ma altrettanto significativo: in totale, con le Vespe ha disputato 86 partite, siglando anche lui 8 gol.Le sue qualità nel dettare i tempi di gioco e nel gestire il possesso palla sono le caratteristiche che hanno convinto la dirigenza nolana a puntare su di lui per dare equilibrio e qualità alla manovra.

Reduce da un’ottima stagione in Serie D, si presenta come il faro che il Nola stava cercando.I due, pur con stili di gioco complementari, rappresentano un innesto di indubbio valore per la squadra del presidente Langella, che non nasconde le sue ambizioni di costruire una rosa solida e competitiva.

Con l’arrivo di Izzillo e Berardocco, il Nola non acquista solo due calciatori di categoria superiore, ma anche due professionisti che conoscono a fondo le piazze calde e la passione del calcio campano, pronti a mettere la loro esperienza al servizio della squadra e a infiammare i tifosi bianconeri.

Juve Stabia, che incrocio! Per la festa di Ognissanti a Modena sarà il tempo di Battistella e Sottil

0

Il calendario della Serie B 2025/2026 ha fissato per il 01 Novembre, la festa di Ognissanti una sfida di grande fascino per la Juve Stabia.Le Vespe di Ignazio Abate saranno di scena allo Stadio “Alberto Braglia” per affrontare il Modena, in una gara che segna un doppio, significativo incrocio: il ritorno dell’ex Thomas Battistella e l’ennesimo confronto con mister Andrea Sottil, una vecchia conoscenza per la squadra stabiese.

Per Thomas Battistella, centrocampista approdato alla Juve Stabia proprio in questa stagione, tornare al “Braglia” con la maglia delle Vespe rappresenterà un’emozione forte.Dopo le sue stagioni in Emilia, i tifosi canarini lo ricorderanno certamente, e vederlo schierato come avversario aggiungerà una nota di nostalgia a una partita già carica di significati.

La sua profonda conoscenza dell’ambiente modenese e le sue indubbie qualità tecniche faranno di lui un punto di riferimento fondamentale per la Juve Stabia in questa impegnativa trasferta.Ma non sarà solo il ritorno di Battistella a rendere speciale la sfida.

Sulla panchina del Modena siede infatti Andrea Sottil, un tecnico che nel corso della sua carriera ha incrociato più volte il cammino della Juve Stabia, spesso in categorie inferiori e in battaglie sportive accese.Le squadre di Sottil sono da sempre avversari ostici, noti per la loro solida organizzazione tattica e una spiccata aggressività, elementi che promettono di rendere il confronto ancora più intenso.

Questo ennesimo duello tattico tra la Juve Stabia, guidata dalla visione di Ignazio Abate, e il Modena plasmato dall’esperienza di Sottil, si preannuncia come uno degli snodi cruciali del girone di ritorno.Entrambi gli allenatori, subentrati quest’anno alla guida dei rispettivi club, saranno determinati a imporre il proprio gioco per conquistare punti pesanti.

La gara del “Braglia” assume quindi un’importanza che va oltre il singolo risultato.Per la Juve Stabia sarà un test probante per misurare le proprie ambizioni contro un avversario di spessore, in uno stadio tradizionalmente difficile da espugnare.

Per i tifosi, sarà l’occasione per riabbracciare, seppur da avversario, un giocatore che ha vestito la maglia del Modena e per assistere a un’affascinante sfida nella sfida: quella tra l’astuzia tattica di Abate e la grinta delle formazioni di Sottil.Una battaglia sul campo dove ogni dettaglio potrà fare la differenza.

Ferite e piccoli traumi negli animali domestici: come riconoscerli e gestirli al meglio

0

Nella vita di ogni animale domestico, corse sfrenate in giardino, esplorazioni curiose e interazioni vivaci con i propri simili sono all’ordine del giorno.Questa vitalità, fonte di gioia per ogni proprietario, porta con sé l’inevitabile rischio di piccoli incidenti: un graffio, un taglio superficiale o un’abrasione.

Di fronte a una piccola ferita, la prima reazione è spesso l’apprensione.Tuttavia, sapere come riconoscere la gravità del trauma e come intervenire correttamente può fare la differenza, trasformando l’ansia in azione consapevole e gestendo la situazione con la giusta preparazione.

La gestione dei piccoli traumi è un pilastro della cura quotidiana.Sebbene il veterinario resti la figura di riferimento insostituibile, un intervento tempestivo e corretto può prevenire infezioni e accelerare la guarigione.

L’approccio moderno alla cura delle piccole lesioni, infatti, si è evoluto: non si tratta più solo di disinfettare, ma di supportare attivamente i processi rigenerativi della pelle.La ricerca veterinaria ha messo a punto formulazioni avanzate, spesso a base di principi naturali, che aiutano a creare un ambiente ideale per la guarigione, proteggendo la parte lesa.

Un esempio in questo campo è dato da soluzioni come Hypermix crema di Rimosvet, studiate appositamente per supportare la riepitelizzazione e mantenere la ferita protetta.Avere a portata di mano prodotti di questo tipo, insieme a una conoscenza di base delle procedure, trasforma l’ansia in gestione efficace.

Riconoscere il problema: i segnali da non sottovalutare

Non sempre una ferita è evidente.

A volte, il primo campanello d’allarme è un cambiamento nel comportamento dell’animale.Un leccamento insistente e localizzato su una zampa o su un fianco è quasi sempre il segnale che qualcosa in quel punto provoca fastidio o dolore.

Altri indizi possono essere una zoppia improvvisa, un’insolita apatia o l’aggressività al tatto in una specifica area del corpo.Quando la lesione è visibile, è cruciale valutarne le caratteristiche:

  • Abrasione: Una “sbucciatura” superficiale, in cui viene rimosso lo strato più esterno della pelle.

    Solitamente sanguina poco ma può essere dolorosa.

  • Ferita da taglio: Causata da un oggetto affilato, può essere superficiale o profonda. È importante valutarne la lunghezza e la profondità per capire se sono necessari punti di sutura.
  • Ferita da punta: Spesso ingannevole, perché il foro d’entrata può sembrare piccolo ma la lesione può estendersi in profondità, con un alto rischio di infezioni.
  • Morso: Riconoscibile dalla presenza di più fori o lacerazioni, è una ferita che va sempre fatta valutare dal veterinario per l’elevato rischio di infezioni batteriche.

La gestione pratica: cosa fare (e cosa non fare)

Di fronte a una ferita lieve e superficiale, il primo passo è mantenere la calma per non agitare ulteriormente l’animale.Se possibile, è utile tagliare con delicatezza il pelo attorno alla lesione usando delle forbici con punte arrotondate, per avere una visione chiara e mantenere l’area più pulita.

Il secondo, fondamentale passaggio è la detersione.Utilizzare una soluzione fisiologica sterile o semplicemente acqua pulita per irrigare la ferita, rimuovendo sporco, terra o detriti. È fondamentale evitare l’uso di disinfettanti aggressivi a base di alcol o acqua ossigenata direttamente sulla lesione, poiché possono irritare i tessuti e rallentare la guarigione.

Meglio optare per soluzioni antisettiche a base di clorexidina o iodopovidone, sempre diluite secondo le indicazioni del proprio veterinario.Una volta pulita e disinfettata, la ferita deve essere protetta.

Coprirla con una garza sterile aiuta a prevenire la contaminazione, ma è cruciale impedire che l’animale si lecchi.Il collare elisabettiano, sebbene spesso mal sopportato, rimane lo strumento più efficace per evitare che la lingua, ricca di batteri, possa infettare la lesione.

L’ultimo passo è l’osservazione.Nei giorni successivi, è importante controllare la ferita per individuare eventuali segni di infezione: gonfiore, arrossamento eccessivo, calore al tatto, pus o cattivo odore.

In presenza di uno qualsiasi di questi segnali, o se la ferita non mostra segni di miglioramento entro 24-48 ore, è imperativo contattare il veterinario.La prontezza e la preparazione sono i migliori alleati per la salute dei nostri animali.

Juve Stabia, un altro arrivo dalla “cantera” dell’Inter: Giacomo Stabile

0

La Juve Stabia ha da poco ufficializzato un altro importante colpo di mercato, puntando ancora una volta sulla linea verde e, in particolare, sul florido settore giovanile dell’Inter.Il nuovo arrivato in casa gialloblù è il giovane difensore Giacomo Stabile, ennesimo prodotto della “cantera” nerazzurra che sbarca a Castellammare di Stabia per farsi le ossa nel campionato di Serie B.

Non è un mistero che il legame tra le Vespe e la società milanese sia forte e proficuo.Negli anni, diversi talenti interisti hanno vestito la maglia stabiese, trovando nel club campano il trampolino di lancio ideale per la propria carriera.

L’ultimo, in ordine di tempo, era stato l’attaccante classe 2006 Giacomo De Pieri, il cui arrivo poche settimane fa ha confermato un asse di mercato solido e ben collaudato.Giacomo Stabile, difensore centrale mancino di 187 cm, è un prospetto di grande interesse.

Nato a Milano nel 2005, è cresciuto interamente nel settore giovanile dell’Inter, fino a maturare una prima importante esperienza tra i professionisti nella scorsa stagione, dove ha collezionato 26 presenze in Serie C con la maglia dell’Alcione.Ora, per questo “muro” difensivo, si aprono le porte della Serie B con la maglia della Juve Stabia, un’occasione fondamentale per misurarsi con un calcio di livello superiore e continuare il suo percorso di crescita.

Per lui, vestire il gialloblù non sarà solo un’opportunità, ma anche una vetrina importante.Il giovane difensore arriva a Castellammare con la ferma intenzione di mettersi in mostra e conquistare la fiducia del nuovo mister, Ignazio Abate.

L’arrivo di Stabile testimonia ancora una volta la strategia lungimirante della Juve Stabia del presidente Andrea Langella, che punta a costruire una squadra solida e competitiva, ma che sa anche investire con coraggio su giovani talenti.L’entusiasmo e la voglia di fare del giovane difensore saranno sicuramente un valore aggiunto per il prossimo campionato, con la speranza che possa seguire le orme dei suoi predecessori e lasciare un segno indelebile a Castellammare.

Il fattore Abate: una guida esperta per i giovani talenti

Il ruolo di Ignazio Abate nel percorso di crescita di Giacomo Stabile sarà un elemento cruciale.

L’ex terzino del Milan e della Nazionale, alla sua prima vera esperienza da allenatore nel calcio professionistico dopo gli ottimi risultati con la Primavera rossonera, è riconosciuto come un tecnico che sa lavorare con i ragazzi, valorizzandone le qualità e accompagnandoli nel delicato passaggio dal calcio giovanile a quello dei “grandi”.Abate conosce alla perfezione le dinamiche e le pressioni del settore giovanile e sa come infondere nei giovani calciatori la giusta mentalità, un mix di umiltà, sacrificio e determinazione.

La sua immensa esperienza da calciatore ad alti livelli e la sua capacità di comunicare con le nuove generazioni lo rendono un punto di riferimento prezioso.Questa sua dote non servirà solo a Stabile ma a tutta la giovane e ambiziosa rosa che il presidente Langella e il direttore sportivo Lovisa gli hanno messo a disposizione.

Sotto l’occhio vigile di Abate, Stabile avrà l’opportunità non solo di migliorare tecnicamente e tatticamente, ma anche di maturare dal punto di vista umano e caratteriale.L’ex rossonero saprà sicuramente gestire con attenzione i progressi del giovane difensore, offrendogli una guida sicura e preparata per affrontare le sfide del campionato cadetto.

Carlo Ametrano presenta i membri del suo team per il Minardi Day

0

In vista del Minardi Day, abbiamo intervista il giornalista e scrittore stabiese Carlo Ametrano, che sarà presente all’evento in programma a Imola il 13 e 14 settembre.Ecco le sue parole.

Carlo, sei pronto per ripartire?

“Ci siamo, manca pochissimo.

Siamo pronti per andare al Minardi Day, che si svolgerà il 13 e il 14 settembre.Pronti con una grande squadra che seguirà l’evento, in quanto ci saranno tanti membri del Senna Day.

Parliamo di un evento bellissimo e di un’esperienza assolutamente da non perdere considerando i grandi ospiti che ci saranno.Tra l’altro, la sera del 13 settembre saremo anche al meraviglioso locale di Augusto Zuffa, Le Cantine Zuffa, per una grande cena con tutti i membri del Senna Day”.

Con chi sarai presente al Minardi Day?

“Sarà un team incredibile!

Immancabili chiaramente Pasquale Buondonno e Davide Sforzi.Con loro anche altri membri del Senna Day, come Aldo De Robertis, Anna Canelli, lo Speaker delle comunicazioni Domenico Sabatini, Vito Benedetto, Lorenzo e Stefano Leara e Maurizio Angeli”.

Perché è così importante il Minardi Day?

“È speciale perché sei nel cuore dei motori: puoi entrare nei box e capire davvero che cos’è il motorsport, quello vero.

Mi fa piacere poterci essere ed è per questo che ringrazio Pietro Benvenuti e Gian Carlo Minardi, due persone davvero splendide”.

Per salutarci, quali sono i tuoi prossimi impegni?

“Per ora è stata una stagione incredibile.Tanti gli appuntamenti fatti: dal Senna Day di aprile, un successo incredibile, fino al GP visto sempre a Imola.

Poi c’è stato l’Orgoglio Motoristico Romano di Stefano Pandolfi.Chiuderemo con il Minardi Day”.

Sharon Prisco vince il titolo del Mediterraneo WBC: “Emozione unica”

0

La pugile Sharon Prisco, fresca vincitrice del titolo del Mediterraneo WBC, ha parlato di questo grandissimo traguardo raggiunto (e non solo) in esclusiva a Carlo Ametrano.Ecco le sue dichiarazioni.

Sharon, complimenti!

Sei tornata sul ring e i risultati si sono visti alla grandissima!

“Grazie, è un titolo che vale tanto per me. È stato un periodo abbastanza difficile, in cui avevo pensato di abbandonare il pugilato.Poi mi sono trasferita a Pescara, ho iniziato una nuova vita e mi sono detta di ricominciare anche con il pugilato.

L’ho fatto però seguendo un’altra strada, quella del professionismo.Ho fatto il mio debutto ad aprile e ora invece siamo qui con questo titolo.

Sono contentissima, voglio ringraziare il mio maestro Simone Di Marco per accompagnarmi in questo lungo viaggio”.

Qual è la differenza rispetto a prima?

“Sapete il mio trascorso nella Nazionale: ho praticato per dieci anni il pugilato dilettantistico.Quando sono passata a professionista c’è stato un cambio radicale.

Prima mi allenavo sempre e tante volte al giorno, ora è anche peggio.Qui affronto dieci riprese da due minuti, ho tolto il caschetto e non è facile.

Ma io sto bene, sono nata e cresciuta con il pugilato ed è grazie al pugilato che sono la Sharon di ora: forte, determinata, coraggiosa e che non si abbatte mai”.

Quanto sei felice ora?

“Tantissimo.Io sono stata davvero male per un periodo.

Mi chiedevo come fosse possibile buttare via tanti anni di sacrifici.Adesso sono contentissima perché il cuor mio non voleva abbandonare il pugilato.

Senza di lui avrei vissuto le giornate con monotonia”.

 Per quel che riguarda questo nuovo titolo: quando hai capito che lo avresti vinto?

“Il momento in cui mi hanno proclamata. È stato un incontro combattuto: i giudici alla fine mi hanno premiata ed è lì che ho capito davvero tutto.Sono scoppiata a piangere dall’emozione, è stata un’emozione unica”.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

“Per il momento mi godo un po’ l’estate, tra lavoro e palestra, in quanto continuo sempre ad allenarmi.

La continuità non mi è mai mancata e non mancherà.Con la cintura che ho vinto, potrei puntare sempre a qualcosa in più”.

Se ti dico Jasmine Di Felice che mi rispondi?

“Jasmine è come se fosse una mia sorella maggiore.

L’ho conosciuta e sono contentissima di averla al mio fianco”.

A chi dedichi questo titolo?

“Voglio ringraziare Simone Di Marco, che è il mio allenatore che mi ha portato all’apice dopo soli 7 mesi.Ringrazio tutta la mia famiglia, il mio fidanzato che è sempre al mio fianco e tutti coloro che mi sostengono e che mi vogliono bene”.

Relazioni ai tempi delle app: connessioni veloci ed emozioni on demand.

0

Nel mondo contemporaneo, dove ogni cosa sembra correre più veloce del nostro stesso respiro, anche le relazioni umane si stanno trasformando.Amicizie, flirt, amori e legami affettivi non sono più frutto di incontri fortuiti o lunghi corteggiamenti.Sempre più spesso nascono – e si esauriscono – in ambienti virtuali.Le app di incontri, un tempo viste con diffidenza, sono ormai diventate parte integrante della quotidianità relazionale di milioni di persone.

Oggi un primo appuntamento non inizia con uno sguardo al bar o durante una passeggiata in città, ma con un “match” su uno schermo.

Bastano pochi secondi per scegliere se una persona merita attenzione o no.Un gesto meccanico, quasi istintivo, che sembra semplificare tutto.

Ma cosa ci sta togliendo, in cambio di questa apparente facilità?

Swipe culture e relazioni usa e getta

La cosiddetta swipe culture ha rivoluzionato il modo in cui ci si approccia all’altro.Da una parte, ha permesso a persone di ogni età di conoscersi superando barriere geografiche, sociali e culturali.

Dall’altra, ha generato un certo “consumismo relazionale”, in cui anche il contatto umano sembra aver assunto dinamiche simili a quelle di una vetrina digitale: guardo, scelgo, provo, passo oltre.

Le conseguenze sono evidenti.Molti utenti riportano esperienze di breve durata, segnate da aspettative confuse o da una totale mancanza di profondità emotiva.

Si cerca compagnia, distrazione, a volte anche solo conferme egoiche.Ma sempre più spesso si evita il vero coinvolgimento, quello che implica vulnerabilità, ascolto e costruzione.

La paura dell’impegno e il fascino dell’occasionale

In questo scenario liquido, l’idea di una relazione stabile sembra farsi strada con fatica.

Le persone, in particolare nelle fasce adulte tra i 30 e i 50 anni, raccontano di sentirsi “bloccate” tra il desiderio di intimità autentica e la paura di perdersi qualcosa: una condizione di incertezza che alimenta la tendenza a vivere rapporti brevi, intensi, ma privi di progettualità.

Da un lato, c’è il bisogno di sentirsi vivi, attraenti, liberi.Dall’altro, il timore di entrare in relazioni che richiedano compromessi, adattamenti, quotidianità.

Così, sempre più spesso, si preferiscono relazioni occasionali, magari nate tramite social o app, dove la gestione delle emozioni può restare superficiale, controllata, e dove non è necessario mettersi in gioco fino in fondo.

Il ruolo dei social network: tra connessione e solitudine

Anche i social network hanno un ruolo non secondario in questo processo.Se da un lato ci tengono in contatto con il mondo, dall’altro creano spesso un’illusione di vicinanza.

Riceviamo cuori, commenti, messaggi… ma quanto sono reali questi legami?Quante volte, nella vita reale, ci si ritrova a sentirsi soli anche se circondati da centinaia di contatti?

La presenza costante di alternative, la comparazione continua con ciò che vediamo online, l’iperstimolazione visiva ed emotiva…

tutto contribuisce a generare aspettative irrealistiche e insoddisfazione cronica.Le relazioni diventano una corsa ad ostacoli, in cui ogni passo verso l’altro può sembrare rischioso, o semplicemente “scomodo”.

Nuove forme di benessere relazionale on demand

Eppure, non tutto si sta perdendo.

Da questa confusione affettiva stanno emergendo anche percorsi alternativi, luoghi – reali o digitali – dove esplorare nuovi modi di entrare in relazione con l’altro, e soprattutto con sé stessi.Non si tratta solo di trovare “la persona giusta”, ma di riscoprire la lentezza, il contatto autentico, l’importanza dell’esperienza.

Questo è quanto emerge da una ricerca effettuata dal portale Tantralux.com che ha come tema l’amore sul web e la Dating Industry in Italia

Non è un caso che, negli ultimi anni, siano in crescita le ricerche legate a esperienze consapevoli, massaggi sensoriali, percorsi di riscoperta personale.

L’intimità, quella vera, sembra tornare ad essere un bisogno centrale, anche – e forse soprattutto – in chi ha sperimentato il vuoto relazionale generato dalla velocità digitale.

Umani, ancora prima che connessi

C’è una domanda che, forse, tutti ci stiamo ponendo in modo implicito: siamo davvero felici così?Abbiamo accesso a tutto, ma ci manca il tempo.

Abbiamo tanti contatti, ma poche connessioni vere.Ci conosciamo in un attimo, ma spesso ci lasciamo senza nemmeno un motivo.

Forse è arrivato il momento di rallentare.

Di guardare l’altro negli occhi, non attraverso uno schermo.Di accogliere il desiderio non solo come impulso, ma come spazio di scoperta reciproca.Di dare valore al tocco, all’ascolto, alla presenza.Perché prima di essere utenti, siamo esseri umani.

Juve Stabia, annullato l’allenamento congiunto con il Picerno, si giocherà con l’Afragolese

0

La Juve Stabia ha annunciato una modifica nel suo programma di preparazione pre-campionato.L’allenamento congiunto che vedeva le Vespe contrapposte all’AZ Picerno, inizialmente in calendario per venerdì 8 agosto alle ore 17:00, è stato annullato a causa di sopraggiunti motivi logistici.

La società gialloblù ha prontamente riprogrammato gli impegni della squadra per la stessa giornata. È stato infatti comunicato che, in sostituzione del test con il Picerno, si terrà un allenamento congiunto contro l’A.C.Afragolese, formazione che milita nel girone H del campionato di Serie D.

La seduta di lavoro si svolgerà venerdì 8 agosto, ma con un anticipo sull’orario.Il fischio d’inizio è previsto per le ore 10:30 presso lo stadio “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia.

Tuttavia, i tifosi e gli appassionati non potranno assistere all’incontro, in quanto l’allenamento si terrà rigorosamente a porte chiuse.Questa variazione nel programma permetterà comunque al tecnico e alla squadra di testare schemi e condizione fisica in vista dei prossimi impegni ufficiali della stagione.

Segreti delle slot machine: come funzionano davvero?

0

Noi giocatori ce lo siamo chiesti tutti, almeno una volta, fissando i rulli colorati di una slot machine: cosa c’è dietro? È pura fortuna?C’è un trucco, un momento giusto per giocare, un segreto per vincere?La slot machine, con le sue luci e i suoi suoni, è una delle forme di intrattenimento più popolari, ma anche una delle più avvolte nel mistero.

La verità è che non ci sono trucchi o formule magiche.Esiste, però, una tecnologia e una matematica precisa che ne regola il funzionamento.

Capirle non ci darà la garanzia di vincere, ma ci trasformerà in giocatori più consapevoli.Molti di noi, per esempio, cercano attivamente le slot con RTP alto sul portale CasinoDeps proprio perché sanno che questo dato, a lungo termine, fa la differenza. È ora di aprire il “cofano” e vedere come funzionano davvero.

Il cuore pulsante: il Generatore di Numeri Casuali (RNG)

Il vero e unico padrone di ogni slot machine moderna è un microchip chiamato RNG, ovvero Random Number Generator. È un programma informatico che non fa altro che generare miliardi di combinazioni di numeri al secondo, senza mai fermarsi.

Quando noi premiamo il pulsante “Gira”, tutto ciò che facciamo è “catturare” l’ultima combinazione numerica generata in quella frazione di secondo.Quella combinazione determina istantaneamente i simboli che appariranno sui rulli.

Questo significa due cose fondamentali.

Primo: ogni giro è un evento a sé stante, completamente indipendente da quello precedente e da quello successivo.Secondo: il risultato è deciso nel momento esatto in cui premiamo il pulsante, non mentre i rulli girano.

Le animazioni sono solo uno spettacolo per rendere il gioco più avvincente.

L’RTP (Return to Player): la statistica che conta

Se l’RNG è il motore, l’RTP è la sua scheda tecnica.Ci dice, in parole povere, quanto una slot è programmata per “restituire” nel tempo.

Per capirci con un esempio: un RTP del 96% vuol dire che, su un totale di 100 euro giocati nel lunghissimo periodo, la slot è fatta per pagarne indietro 96 in vincite.Quel 4% che manca è, semplicemente, il margine del casinò.

È importantissimo capire che questo è un dato statistico globale.

Non vuol dire che se noi giochiamo 100 euro, ne riavremo indietro 96.Possiamo vincere 1000 euro con un solo giro o perderli in dieci.La probabilità di vincita, in questo caso, è legata all’RTP, ma ogni sessione di gioco è influenzata dalla casualità dell’RNG.Ma l’RTP ci dà un’idea chiara di quanto una slot sia, nel suo design, più o meno generosa rispetto a un’altra.

La volatilità: il “carattere” della slot

Accanto all’RTP, c’è un altro dato cruciale: la volatilità (o varianza).

Questa ci dice come una slot distribuisce le sue vincite.

  • Bassa Volatilità: la slot paga vincite più frequenti, ma di importo solitamente piccolo.Mantiene il nostro saldo più stabile.
  • Alta Volatilità: le vincite sono molto più rare, ma quando arrivano possono essere di importo molto elevato. È una slot “tutto o niente”.

Non esiste una volatilità migliore dell’altra, dipende solo dal nostro stile di gioco e dal nostro budget.

Miti da sfatare e approccio pratico

Alla luce di questo, sfatiamo alcuni miti.

Non esistono slot “calde” o “fredde”.Una slot che non paga da tanto non è “in procinto” di pagare di più.

Ogni giro è casuale, grazie all’RNG.Allo stesso modo, non esistono strategie di puntata (puntare tanto, poi poco, poi tanto) che possano influenzare il risultato.

L’unico approccio intelligente è quello di gestire il nostro budget e per questo, provare delle slot a 1 centesimo di puntata elencate su DepositoMinimo è una strategia furba: ci permette di divertirci più a lungo, di capire il ritmo e la volatilità di una slot senza rischiare grosse cifre, e di gestire il budget in modo estremamente controllato.

In conclusione, il vero “segreto” delle slot machine è che non ci sono segreti.

C’è solo matematica e casualità.Capire concetti come RNG, RTP e volatilità non ci aiuterà a “battere” la macchina, ma ci darà gli strumenti per scegliere in modo più informato, per gestire meglio i nostri soldi e, soprattutto, per vivere il gioco per quello che deve essere: una forma di intrattenimento basata sulla fortuna.