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Migranti, manca l’intesa tra Italia e Germania: in 184 sono sbarcati a Lampedusa

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Il Viminale: “Malta per ennesima volta scarica problema sull’Italia”

Nelle ultime ore 184 migranti sono sbarcati a Lampedusa utilizzando piccole imbarcazioni. Lo si apprende da fonti del Viminale, secondo le quali “Malta, per l’ennesima volta, ha scaricato il problema sull’Italia”. Il ministero dell’Interno – si apprende – sta lavorando a “soluzioni innovative e efficaci” per gestire questi arrivi.

Non c’è ancora l’intesa tra Roma e Berlino sui migranti secondari, quelli giunti in territorio tedesco dopo essere stati registrati in Italia. Matteo Salvini ed il collega tedesco Horst Seehofer ne parleranno oggi a Vienna, a margine della Conferenza su sicurezza e migrazione organizzata dalla presidenza austriaca dell’Ue.
Seehofer spinge, ma Salvini firmerà l’accordo solo a condizione che non comporti l’arrivo “di un solo migrante in più” e che non riguardi il pregresso.
Intanto, il decreto col giro di vite sull’asilo sarà portato la prossima settimana in Consiglio dei ministri.
E l’Unhcr annuncia: “faremo osservazioni”. La tenuta dell’asse sovranista che, oltre a Salvini, comprende i colleghi Horst Seehofer (Germania) e Herbert Kickl (Austria) verrà dunque messa alla prova a Vienna.
Seehofer dà per chiuso l’accordo con l’Italia, “mancano solo le firme”. Ma nel pomeriggio di ieri il leader della Lega ha puntualizzato: “non c’è alcuna firma da parte mia e non c’è alcun accordo sui numeri”.
Se ne parlerà oggi, ma Salvini non intende accettare alcuna intesa “che possa portare in Italia anche un solo immigrato in più”. E l’eventuale accordo con la Germania “riguarderà il futuro (il pregresso non verrà ridiscusso)”.
Dunque, è la posizione del Viminale, i migranti arrivati in Germania dall’Italia (sono migliaia), non torneranno indietro. L’eventuale intesa riguarderà il futuro e solo se le ‘restituzioni’ di stranieri saranno compensate da un numero analogo di profughi che Berlino dovrà accettare dall’Italia. E mentre continuano, ormai quotidiane, i botta e risposta con l’Europa, Salvini è pronto a portare in Consiglio dei ministri il decreto migranti, con una serie di misure che attireranno altre polemiche.
Il provvedimento mira ad allungare la lista dei reati che, se commessi, porteranno alla revoca o al diniego dell’asilo: dalla violenza sessuale al traffico di droga, dal furto all’aggressione a pubblico ufficiale. E a cancellare la protezione umanitaria, già indebolita da una circolare inviata lo scorso luglio ai prefetti.
Si prevede poi la revoca dello status di rifugiato se il migrante rientra nel Paese di origine. Novità anche sui Centri di permanenza per i rimpatri, con il raddoppio dei tempi di trattenimento: dagli attuali 90 a 180 giorni. Nella bozza di dl si indica inoltre che i destinatari di provvedimento di espulsione possano essere inviati, oltre che nei Cpr, anche in strutture nella disponibilità delle questure. E ancora, nel testo c’è la revoca della cittadinanza italiana per reati con finalità di terrorismo, in maniera da favorire le espulsioni.
Il decreto dovrà ovviamente avere l’ok del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede ed essere poi firmato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Possibili dunque aggiustamenti nei prossimi giorni.
L’Unhcr, da parte sua, promette vigilanza e fornirà “osservazioni tecniche” sul testo. Proprio oggi l’Alto commissario per i rifugiati Filippo Grandi è stato ricevuto al Viminale da Salvini. “Collaboriamo per risolvere i problemi, altro che ‘allarme razzismo’ denunciato da qualche ignorante che non conosce l’Italia e la sua splendida gente”, ha detto il ministro al termine dell’incontro, definito “cordiale”.
Meno cordiali i rapporti con Malta. Dopo le accuse pronunciate al Senato dal premier Giuseppe Conte sulla vicenda Diciotti, in serata Salvini ha informato che sette barchini con 62 migranti a bordo si trovano in acque maltesi: “abbiamo contattato – sottolinea – le autorità maltesi perché facciano il loro dovere, in caso contrario farò tutto il possibile perché i clandestini non sbarchino in Italia. #portichiusi e che mi indaghino pure”.

Napoli, aule insufficienti al Liceo “Sannazaro”: al posto delle lezioni si effettuano uscite curriculari

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E’ guerra tra studenti e dirigenti scolastici

È guerra aperta tra studenti e dirigenza scolastica del liceo classico ‘Sannazaro’. Quest’anno ci sono 53 classi, cinque in più rispetto alle 48 che il plesso può contenere, e per ovviare a questa problematica sarebbero state organizzate ‘uscite curriculari’, per fare in modo che il surplus di studenti non crei il caos nell’edificio di via Puccini al Vomero.

La scissione nasce dal fatto che queste ‘gite’, come le definiscono studenti e familiari, rappresenterebbero una pezza su un buco creato dall’eccedenza, dal fatto che le attività sarebbero ‘non obbligatorie’ e metà ‘a pagamento’. Emergono così vecchie fratture, nate anni fa con la settimana corta imposta dalla preside Laura Colantonio e mai voluta dagli studenti che ora lanciano la soluzione a tutti i disagi attuali: “Scuola aperta sei giorni, frequenza di cinque così da non obbligare nessuno a frequentare attività non desiderate e a pagamento, e per evitare doppi turni”.

Scuola, arriva la homeschooling: l’istruzione entra in casa

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In Alto Adige un centinaio di bambini viene istruito da genitori

In Alto Adige un centinaio di bambini non va a scuola, ma viene istruito a casa. L’educazione parentale, conosciuta anche come homeschooling, è in crescita nel mondo di lingua tedesca, soprattutto nelle zone rurali. Ogni bambino ha una scuola di riferimento e l’andamento didattico viene verificato regolarmente. Nei centri urbani esiste invece una più ampia scelta di modelli scolastici alternativi.
“Nostro figlio Sebastian per un anno e mezzo è andato a scuola, ma era sempre molto stressato e si isolava sempre di più”, raccontano i genitori, Magdalena e Sigmund. La coppia vive con i quattro figli in val Sarentino, a 1.700 metri di quota.
Sebastian, che tra pochi giorni compie 8 anni, è il più grande. Ha una grande passione per la tecnica e il bricolage. Viene istruito da sua madre, un’assistente d’asilo in maternità, mentre Fritz, il secondogenito, è a scuola. “Da quando sta a casa Sebastian è cambiato in meglio. E’ un ragazzo aperto che incontra volentieri gli amici”, raccontano i genitori.

Napoli, il Comune si scusa ma Tatafiore è deciso: “La fontana torni dov’era”

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Non accenna a placarsi la polemica

La polemica per la rimozione dalla fontana da via Scarlatti non s’arresta, nemmeno di fronte alla mediazione di Elena Coccia, presidente della Commissione Cultura del Comune di Napoli, che ha invitato Ernesto Tatafiore a Palazzo San Giacomo per un incontro chiarificatore.

Il 14 di agosto il servizio Beni Culturali del Comune ha disposto la rimozione della fontana ‘Itaca’ che si trova dal 1999 nell’area pedonale di via Scarlatti, per consentire il rifacimento dei collegamenti (elettrici e idrici) e per restaurare l’opera. Il primo settembre la fontana è stata portata via e in quel momento s’è aperta la battaglia fra opposte fazioni. Da una parte un comitato di cittadini ha festeggiato perché da anni chiedeva che quell’opera fosse rimossa e continua ancora oggi a chiedere che non torni al suo posto con una petizione online che ha superato le mille firme; dall’altra parte ha protestato la porzione della città che ritiene quella fontana un’opera d’arte maltrattata dal Comune. In testa al plotone dei contestatori proprio Ernesto Tatafiore, l’autore dell’opera il quale ha scoperto la vicenda dai giornali e s’è lamentato per non essere stato coinvolto nel progetto. Tatafiore ha minacciato causa al Comune e ha chiesto le scuse di Palazzo San Giacomo.

Corriere del Mezzogiorno – Milik per la Fiorentina, Mertens e Ounas armi Champions: il motivo

Azzurri pronti al tour de force

Da domani inizierà il tour de force del Napoli con 7 partite in 22 giorni con gare alternate tra Serie A e Champions League e Carlo Ancelotti ha iniziato a studiare le mosse ed ogni possibile opzione di turn over per poter sfruttare al meglio le risorse a sua disposizione.

Secondo quanto racconta l’edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno, José Callejon e Marek Hamsik, infatti, dovrebbero tornare nella formazione titolare dopo lo stop di Genova. Va verso la conferma anche Piotr Zielinski, che ha smaltito il problema alla caviglia e resta in vantaggio su Fabian Ruiz. Kevin Malcuit ha lavorato tanto durante la sosta a Castel Volturno, ma il tecnico sembra intenzionato a preferirgli le certezze di Elseid Hysaj. Come centravanti dovrebbe esserci ancora Arkadiusz Milik dal primo minuto. Dries Mertens, così come Adam Ounas, dovrebbe trovare spazio in Champions League poiché la Stella Rossa – sottolinea il quotidiano – può andare in difficoltà se attaccata in velocità puntando sulle verticalizzazioni.

RC auto, la regione più cara è la Campania: +78 % rispetto alla media nazionale

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I dati sono forniti dall’osservatorio di Facile.it

Nel corso degli ultimi dodici mesi il premio medio dell’assicurazione auto in Campania è aumentato del 4,68% arrivando, ad agosto 2018, a 1.036,20 euro. I dati arrivano dall’osservatorio di Facile.it che ha analizzato oltre 495.000 preventivi di rinnovo compilati da automobilisti campani fra il 1 agosto 2017 ed il 31 agosto 2018. Il rincaro conferma così la regione come maglia nera d’Italia sul fronte delle tariffe assicurative; assicurare un’auto in Campania significa spendere quasi il 78% in più rispetto alla media nazionale.

Scorrendo i dati in ottica provinciale si scopre che le tariffe sono cresciute del 10,68% a Caserta, che risulta essere la provincia italiana con il premio medio più alto (1.179,20 euro) e del 5,09% a Napoli, seconda più cara del Paese, con un premio medio pari a 1.093,54 euro. Tariffe in calo, invece, a Benevento (621,69 euro, -11,53%), Avellino (761,38 euro, -6,01%) e Salerno (785,95 euro, -0,91%). Guardando alle garanzie accessorie più scelte dagli automobilisti della regione, al primo posto si trova l’assistenza stradale, copertura inserita nell’85% dei preventivi.

Gazzetta – De Laurentiis non sa se seguire la squadra a Belgrado, domani sarà assente

Decisione presa in  base al clima che si respira a Napoli

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, non ha ancora deciso se seguire la squadra a Belgrado in occasione della sfida di Champions League contro la Stella Rossa. Intanto, appare assai improbabile, se non impossibile, la sua presenza allo stadio San Paolo in occasione di Napoli-Fiorentina considerata l’aria che si respira in questi giorni con la tifoseria partenopea.

Ecco quanto racconta l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport:
“Deve ancora decidere se seguire il Napoli a Belgrado nell’esordio in Champions contro la Stella Rossa. Difficile che il presidente sia al San Paolo domani, anche in previsione del clima di contestazione nei suoi confronti da parte dei tifosi che già serpeggia a Fuorigrotta”.

Ponte Morandi, Mattarella: “Bisogna fare scelte concrete per Genova”

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“Ci vogliono tempi rapidi, trasparenza e competenza”

“Genova non attende auguri o rassicurazioni ma la concretezza delle scelte e dei comportamenti”. Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un intervento sulla Stampa e Secolo XIX a un mese dal disastro che ha colpito il capoluogo ligure, facendo 43 vittime nel crollo del Ponte Morandi: la città “è stata colpita da una tragedia inaccettabile” e “ricostruire è un dovere. Ritrovare la normalità, una speranza che va resa concreta. Bisogna farlo in tempi rapidi, con assoluta trasparenza, con il massimo di competenza”.

“Genova – scrive il Capo dello Stato – è stata colpita da una tragedia inaccettabile” ma l’immagine che la città ha dato di sé, “in quei giorni di lutto e di smarrimento non è stata soltanto di profondo dolore, ma anche di grande solidarietà e di forza d’animo”: “Una città colpita duramente, negli affetti, nella memoria, nella funzionalità, nella sua stessa essenza di metropoli dinamica e moderna, aperta al mondo e al futuro, è stata capace di non cadere nella disperazione”.
“Quella stessa solidarietà, alta, responsabile, coraggiosa, disinteressata, che ha caratterizzato i genovesi e i soccorritori”, afferma il presidente della Repubblica, è “la chiave di volta per superare la condizione che si è creata”.
E “serve un impegno collettivo, nazionale e locale, pubblico e privato”, aggiunge Mattarella nel suo intervento, “ricostruire è un dovere. Ritrovare la normalità, una speranza che va resa concreta. Bisogna farlo in tempi rapidi, con assoluta trasparenza, con il massimo di competenza. Con unità di intenti e visione lungimirante. Partendo dal ricordo delle vittime, dai bisogni primari di quei
cittadini che hanno perso tutto. E accompagnando via via la ripartenza con provvedimenti che sostengano l’impegno dei cittadini, delle imprese, del mondo del commercio e dell’economia”.

Gazzetta – Ancelotti vuole modificare l’idea sarriana: mini-rivoluzione in vista

Si parte da due aspetti sconosciuti

Carlo Ancelotti è sempre più pronto a marchiare con la sua impronta questo Napoli, è pronto a farlo ancor più suo. La sconfitta contro la Sampdoria l’ha convinto a modificare alcuni aspetti che non l’hanno convinto e, per questo, adotterà una mini-rivoluzione in vista della gara interna contro la Fiorentina.

Ecco quanto racconta l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport:
“Contro la Sampdoria, ma in parte pure con il Milan, si è visto qualcosa di diverso rispetto al passato: le scelte degli uomini, innanzitutto, e poi quel sistema di gioco mutato in corsa che può rappresentare un germe di quello che sarà il Napoli di Carletto. Secondo il tecnico serve modificare la filosofia che ha ispirato gli azzurri negli ultimi tre anni e non perché le cose non siano andate bene, anzi. Occorre però creare nuovi stimoli attraverso la competitività in organico e soprattutto far tirare il fiato, quando necessario, a chi è stato grande protagonista nelle ultime annate”.

Ischia, arriva il decreto dopo il terremoto: “Aiuti anche a chi ha fatto mini abusi”

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Le case avevano chiesto i condoni nel 2003

Ricostruzione sì, e contributi dello Stato anche, almeno per i terremotati che al di là della querelle sui condoni edilizi dimostrino di avere un minimo di carte in regola. Sembra aver dato i suoi frutti la laboriosa trattativa intrapresa dai sindaci dei comuni terremotati dell’isola d’Ischia con il governo, e il decreto speciale sulla ricostruzione a Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio è stato approvato giusto ieri sera.

E quindi nei termini di scadenza che erano stati annunciati dal premier Giuseppe Conte la settimana scorsa durante la sua visita alla zona rossa di Casamicciola. Entrano nelle possibilità di ricostruzione, dunque, anche le abitazioni per le quali erano stati chiesti i condoni nel 2003 e sintomatiche sono state, sempre ieri sera, le parole dello stesso premier, che ha sottolineato come “il governo sta cercando di creare un percorso per consentire anche la ricostruzione di case non perfettamente in regola, ovviamente distinguendo quello che si può fare da quello che non si può fare”.

Associazionismo preda del clientelismo. Cosa dice la norma

C’è un proliferare di associazionismo e similari parallelamente a voto di scambio, omertà e opacità.

La nostra Costituzione all’art.18 recita: I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.

La stessa Costituzione contempla la libertà associativa in relazione ai sindacati ed ai partiti politici. A livello comunitario la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea la accosta al campo “politico, sociale e civico” (art. 12).

Nella relazione del Presidente della Commissione per la Costituzione che accompagnò il progetto di Costituzione della Repubblica italiana era detto che per il diritto d’associazione si adotta un criterio, che è garanzia di vasta libertà: le attività che ciascuno ha diritto di svolgere individualmente, nei limiti della legge penale, possono essere svolte anche in forma associata. Sicché pure molti Enti pubblici o para tali, che poi ricevono anche cospicui contributi, altro non sono che associazioni.

Come sempre e purtroppo in Italia, fatta la legge, si cerca l’inganno e quindi la deviata interpretazione se non persino l’ermeneutica correzione favorevole della norma.

È infatti notorio, ma senza con questo volere generalizzare, che l’associazionismo è divenuto nel tempo: un bacino di clientelismo politico; una forma di evasione e arricchimento con soldi pubblici; un lavatoio di prestanome di ogni genere; un mercato del voto di scambio; un pozzo senza fondo di elusiva utilizzazione di fondi pubblici specialmente regionali e comunali per mantenere codazzi elettorali; una mistificata assegnazione di sovvenzionati posti per sottogoverno o sottoamministrazione; una manifestazione di potere politico a favore di chi è cortigiano, mercenario, parente, mazzettaro, amante, ecc.

A volte e risaputamente non c’è solo la politica dietro l’associazionismo. Per questo non si entra in particolari (che si è avuto modo anche di apprendere in trincea) poiché spesso i confini appaiono smorti tra l’associazionismo, la politica, il mercimonio, la corruzione, la delinquenza e chi rappresenta lo Stato. Si rischia pertanto ritorsioni di ogni tipo.

Insomma con l’associazionismo ci si trova innanzi all’ennesimo esempio italiano di scarsa se non assente trasparenza.

Eppure c’è una recente norma che obbliga tutte le forme associative che ricevono contributi pubblici di rivelare su un sito aperto tutte le rispettive informazioni sui fondi ricevuti. Seppure (come per altre fattispecie) il Governo e la Maggioranza precedente hanno eluso che è soprattutto nei piccoli contributi erogati a pioggia e specialmente nei piccoli centri, che si favorisce il clientelismo, il voto di scambio, il controllo dell’elettorato e quindi della società.

La legge n.124 del 4 agosto 2017, ai commi 125 e 129, fa infatti obbligo di trasparenza sui contributi percepiti. Ed entro il 28 febbraio di quest’anno e successivamente ogni anno, tutte le associazioni, onlus e fondazioni destinatarie nell’anno precedente di contributi superiori a 10mila euro erogati da Amministrazioni pubbliche e da società partecipate, hanno l’obbligo di pubblicare sui siti web le informazioni relative a sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e a vantaggi economici di qualunque genere ricevuti l’anno precedente. L’inosservanza dell’obbligo comporta la restituzione delle somme ai soggetti eroganti.

Come evidenziato, l’aspetto omertoso e complice di tale norma è che sono conseguentemente esonerati da tale obbligo le Associazioni che ricevono – sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e vantaggi economici – inferiori a 10mila euro.

Si distingue in ciò il Veneto, nella cui Regione le Organizzazioni di Volontariato (L. 266/91) e le Associazioni di Promozione Sociale (L. 383/00) ed iscritte al Registro Regionale sono sempre tenute, sulla base della L.R. n. 30 del 30 dicembre 2016, a pubblicizzare i contributi ricevuti da Enti pubblici, indipendentemente dal loro importo. All’obbligo si assolve nel Veneto, compilando un apposito schema e attraverso la sua pubblicazione sul rispettivo sito internet dell’associazione, onlus, ecc.

Se ci fosse una norma analoga per tutta l’Italia e specialmente in Sicilia, la trasversale stantia politica perderebbe di certo parte del consenso poiché i cittadini(buoi)contribuenti (chiaramente non i tanti evasori guarda caso sconosciuti alle regioni e ai comuni) comprenderebbero dove in parte va a finire l’estorsione fiscale.

Come detto all’inizio non si vuole generalizzare. Ma se questo non si vuole, allora si deve ripristinare urgentemente la trasparenza totale ma per tutti, nessuno indenne in questa retorica, omertosa e buia Italia, qualsiasi veste, toga, doppio petto, tailleur e saio, s’indossi.

Come ha bene e giustamente detto di recente il nostro Presidente della Repubblica dr. Mattarella, “Nessuno è sopra la legge”. Tuttavia la “legge” deve finalmente iniziare e subito ad essere chiara, comprensibile, seria e severissima, ma per tutti, nessuno escluso.

In Italia per fare un po’ di luce basterebbe una norma simile (ovviamente quanto segue è una modestissima bozza): “Chiunque o qualunque cosa, nessuno indenne, prende soldi pubblici e a qualsiasi titolo, deve avere un sito in cui pubblica quanto ha percepito, da chi e se ente, partito, fondazione, associazione, sindacato, ecc. anche quando sono fondi privati e come entrambi, pubblici e privati, sono stati spesi.  L’inottemperanza entro trenta giorni comporta non solo la restituzione di quanto ricevuto ma anche una sanzione solidale a carico dei diretti responsabili pari al 20% di quanto percepito”.

Qualsiasi legge per quanto ben fatta, senza sanzioni o pene sui responsabili, si è dimostrata sempre inefficace, cioè è solo retorica politica, istituzionale e giuridica.

Noi cittadini ancora non comprendiamo chiaramente che il nostro nemico è interno, ovverosia quella parte di Stato, Regioni e Comuni, che occulta, oscura, manipola le norme e le fuorvia, mentre s’ingozza, ci estorce e anche ci inganna con veicolate propagande mediatiche, informative e teatrini politici.

Adduso Sebastiano

Il Mattino – Ancelotti alla squadra: “Basta approcci sbagliati”

Il tecnico azzurro ha parlato ai suoi in vista della gara contro la Fiorentina

Terminata la sosta per le nazionali, si ritorna a giocare in campionato. Il Napoli di mister Carlo Ancelotti riparte dalla Fiorentina dopo la sonora sconfitta per 3-0 contro la Sampdoria allo stadio Marassi di Genova. Gara che precede l’esordio in Champions League a Belgrado contro la Stella Rossa.

Secondo quanto riportato da Il Mattino, il tecnico ex Milan ha voluto rimettere subito tutti in riga ed alzare la concentrazione della squadra per queste due partite. L’allenatore ha battuto molto sull’aspetto mentale e contro gli avversari di domani vuole un approccio completamente diverso rispetto a quello avuto nelle prime tre giornate: il tecnico è stato chiaro e categorico con il gruppo, non vuole più rivedere l’atteggiamento di Genova.

Napoli, la camorra torna a colpire: ancora una stesa al Rione Traiano

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I malviventi hanno sparato in un balcone

Ancora spari, ancora stese a Napoli, nel cuore del Rione Traiano. Nella tarda serata di ieri, è stata messa a segno l’ennesima stesa di camorra, stavolta su via Nerva, a Soccavo, dove due dei colpi esplosi si sono conficcati nelle mura di una palazzina. Un’ogiva si è incastrata nel balcone al secondo piano dell’edificio mentre l’altro colpo è finito nel muro perimetrale al piano terra.

L’ episodio è avvenuto intorno alle 23.30 e sul posto sono stati rinvenuti sei bossoli, sequestrati dalla polizia che è intervenuta stanotte. Dai primi accertamenti delle forze dell’ordine sembra non ci fossero testimoni al momento della sparatoria ma gli investigatori stanno intercettando il messaggio tra clan veicolato dalla stesa.

Corriere dello Sport – Acquisto Hajduk Spalato possibile? ADL ne parla con Reja

Il patron azzurro è pronto ad investire in Croazia

Non solo il Bari, Aurelio De Laurentiis dopo l’acquisto della società pugliese si è detto pronto ad investire anche all’estero, per la precisione a Spalato (Croazia) dove sta verificando la possibilità di prelevare l’Hajduk, sfruttando anche l’aiuto di Edy Reja.

Secondo quanto raccontato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, l’idea sarebbe nata durante l’ultimo appuntamento con l’ECA lo scorso 10 settembre. L’argomento Hajduk-ADL resta solo una suggestione e niente di più al momento perchè lo stesso presidente ha ribadito che dopo aver acquistato il Bari vorrebbe capire prima la fattibilità della cosa che al momento è molto difficile. Domani intanto a Napoli ci sarà Edy Reja, chissà che i due non possano riparlare dell’acquisto del club croato.

Bari, Salvini: “I razzisti sono i sindaci di sinistra che hanno trasformato l’Italia in un campo profughi”

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Bari, Salvini: “I razzisti sono i sindaci di sinistra che hanno trasformato l’Italia in un campo profughi”

Una gran folla a Bari per accogliere il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Invitato dal Quartiere Libertà per affrontare i temi della sicurezza, ha garantito soluzioni efficaci e applicabili entro la fine dell’anno.

”Non vengo a portare promesse, vengo a portare impegni che sono in grado di mantenere. Il primo impegno che prendo con i cittadini del quartiere Libertà e di tutta Bari, lo abbiamo studiato già al ministero dell’Interno, è che entro la fine di quest’anno arriveranno a Bari decine di nuovi agenti di polizia e delle forze dell’ordine, uomini e donne, per controllare il territorio”, dice Matteo Salvini.

”I criminali non hanno nazionalità o colore della pelle diversa l’una dall’altra – ha detto – e voglio cacciare e tirare fuori dal quartiere gli spacciatori, tutti dal primo all’ultimo, occupatori di casa, sfruttatori della prostituzione e dell’immigrazione clandestina”.

”Voi non avete nulla di cui giustificarvi – ha detto rivolgendosi ai cittadini del quartiere – non siete razzisti. Gli unici razzisti che io conosco sono i sindaci di sinistra che hanno trasformato Bari e l’Italia in un campo profughi. Razzisti nei confronti degli italiani”.

Il riferimento è alla raccolta di 3000 firme contro gli immigrati irregolari (stranieri che ”non vogliono integrarsi”, citava testualmente la petizione che si è tenuta di recente), argomento che ieri è stato contestato dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il quale ha etichettato come un errore la decisione del ministro di andare al Libertà per questa ragione. Sulla polemica del presidente pugliese, Salvini ha tagliato corto.

”Sono qui per collaborare con il sindaco e il governatore della regione a prescindere dai colori politici”, ha concluso. Prima di andare via ha indossato una felpa con la scritta ”Bari” e un galletto, simbolo della squadra di calcio, e si è poi concesso per strette di mano e selfie.

Consob, si è dimesso il Presidente Nava: i dettagli

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Le sue dimissioni erano già state chieste dalla maggioranza di governo per il suo legame con la Commissione Europea, che lo rendeva “incompatibile” con la presidenza della Consob

“Nava, in quanto dipendente di un’istituzione sovranazionale, è incompatibile con la presidenza di un’autorità indipendente italiana, il cui ruolo è quello di garantire l’ordinato funzionamento del mercato finanziario nazionale. I poteri estremamente penetranti attribuiti a questa autorità impongono la massima attenzione nell’evitare situazioni di potenziale conflitto di interesse” afferma una nota dei capigruppo di M5S e Lega di Camera e Senato. Segue l’invito a dimettersi “con un gesto di sensibilità istituzionale” necessario a “ristabilire un rapporto di fiducia e di leale collaborazione fra Istituzioni”.

Lo scontro scaturisce dal fatto che Nava, funzionario europeo, sia arrivato alla Consob in ‘distacco’ mentre la legge istitutiva dell’authority richiede ai commissari provenienti da pubbliche amministrazioni di mettersi fuori ruolo. Il caso è esploso a fine luglio, quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha chiesto alla Consob gli atti per verificarne la regolarità di una nomina fatta dal governo Gentiloni. Che aveva motivato la scelta del distacco triennale, ritenuto non lesivo dell’indipendenza di Nava, con l’esigenza di salvaguardare una casella dirigenziale in Europa. (ANSA)

Portici, parla l’ex ministro Orlando: “Via Conti, Di Maio e Salvini”

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Orlando parla alla festa del PD

L’ex ministro della Giustizia e deputato PD Andrea Orlando, ai margini della Festa dell’Unità, organizzata a Portici dai Giovani democratici, ha parlato del ‘Decreto Milleproroghe’ e di ContiDi Maio Salvini.

Ecco le sue parole:
“Il decreto Milleproroghe conferma la linea del governo sulla giustizia: il rinvio. Hanno cominciato col rinvio dei processi dei tribunali di Bari, hanno proseguito con quello della riforma penitenziaria per poi affossarla, e ora col rinvio delle intercettazioni e videoconferenze, che invece avrebbero fatto risparimiare molti soldi. Con questa scelta si rischia di far saltare un punto di equilibrio conquistato con grande fatica e che credo corrisponda a un’esigenza del sitema giudiziario italiano: evitare che si faccia accanto a un processo dell’aula un processo parallelo sui giornali o in tv”.

Poi affronta, la questione della battuta fatta da Matteo Renzi (“non si libereranno di me”): “In questa fase la cosa più importante sarebbe liberarsi di Conte, Di Maio e Salvini. Mi auguro che anche lui se ne preoccupi allo stesso modo in cui me ne preoccupo io”.

L’Italia ritira la firma dal regolamento sul mercato energetico interno europeo

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Si tratta del Working Paper 10008/2018 riguardante l’energia elettrica

L’Italia ritira la propria firma dal Working Paper 10008/2018 sul Regolamento sul mercato interno dell’energia elettrica. Lo ha annunciato Davide Crippa, sottosegretario allo Sviluppo Economico.  Ha spiegato che il governo si vuole concedere più tempo per approfondire e rimodulare le proprie posizioni. «Ci siamo fermati perché riteniamo sia necessario valutare, in termini di impatto, se siano più convenienti meccanismi flessibili di capacity o una riserva strategica sul modello tedesco che, anche se attiva solo nei picchi di domanda, possa comunque causare danni alla salute dei cittadini».

«Qualora si reputasse necessaria l’introduzione di meccanismi di regolazione delle capacità a livello di Stati Membri, per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’Unione, riteniamo che questi ultimi vadano indirizzati ad impianti che rispettino, quanto più possibile, standard emissivi tali da tutelare la salute dei cittadini e l’ambiente», ha aggiunto il sottosegretario. (Il Mattino)

Di Maio: “Il Reddito di cittadinanza sarà al centro della legge di Bilancio”

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Il reddito di cittadinanza «sarà al centro della legge di bilancio insieme al tema delle pensioni e del fisco. Per noi è imprescindibile»

Questa le parole del vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio alla Camera al termine dell’incontro con il Commissario Ue, Gunther Oettinger. Mi fa piacere che anche il presidente dell Repubblica francese, Emmanuel Macron ci sia arrivato e parli di reddito universale nel 2020». Anche perché, osserva il vicepremier, «non è una questione del M5S: gli strumenti di sostegno al reddito servono per permettere alle persone di qualificarsi o riqualificarsi a livello lavorativo e saranno importantissimi per i prossimi anni che saranno anni di progresso tecnologico» e che pertanto modificheranno il mercato del lavoro.

Di Maio, nel ribadire che «non c’è rottura tra noi come M5S e il ministro Tria o altri componenti del Governo», sottolinea che il Governo «è compatto»: «stiamo lavorando alla legge di bilancio. Sarà una legge coraggiosa che terrà i conti in ordini ma che deve mettere al centro le esigenze di tanti giovani italiani che oggi non trovano lavoro o che lo perdono». Al centro della legge di Bilancio, quindi, «ci saranno le persone, le loro sofferenze e le loro problematiche», spiega Di Maio sottolineando che «è una cosa sbagliata» parlare del fatto che la coperta potrebbe essere corta per fare questi provvedimenti.

Ercolano, partono i lavori nella palestra vandalizzata: partecipazione attiva anche dei genitori e dei bambini

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Si tratta della palestra della scuola “Rodinò”, vandalizzata proprio pochi giorni fa

Ercolano, la palestra della scuola elementare “Rodinò”, nei giorni scorsi è stata vandalizzata. La vicenda aveva portato forte sconforto in quanto era stata negata ai bambini la possibilità di eseguire attività fisica a scuola. Per fortuna da domani pomeriggio alle ore 15 presso la Scuola elementare, il Forum della Gioventù di Ercolano, l’Amministrazione Comunale, i dirigenti, i genitori e bimbi delle società sportive che utilizzano abitualmente la palestra e i docenti della scuola effettueranno dei piccoli interventi per rendere di nuovo agibile la palestra dell’Istituto. Si tratta di interventi di pulizia straordinaria.

Con questa azione si vuole sensibilizzare la comunità cittadina contro gli atti vandalici e favorire una celere riapertura della Palestra recentemente ristrutturata dal Comune di Ercolano, il quale si è attivato per fare in modo che a partire dalla prossima settimana inizino i lavori per la sostituzione di vetri, porte ed altri oggetti danneggiati nel corso del raid vandalico.