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SSC Napoli, Chiriches pronto al ritorno: “Sto bene, spero di essere convocato per la Fiorentina! I tifosi…”

SSC Napoli, Chiriches pronto al ritorno: “Sto bene, spero di essere convocato per la Fiorentina! I tifosi..”

Il difensore del Napoli, Vlad Chiriches, ha annunciato il suo rientro dopo il lungo infortunio ai microfoni di Kiss Kiss Napoli.
Queste le sue parole: “Sto bene. All’inizio è stato difficile, perchè non riesci a fare tanto in allenamento. Poi vedi i compagni giocare le partite e stai male. Quando rientri e acquisisci fiducia ti viene voglia di entrare in campo. C’è bisogno di essere tranquillizzati. “

Data del rientro? Già mi alleno con la squadra. Spero di venire a Firenze con la squadra.

Sul rapporto con i tifosi: “Non mi chiudo in casa. Esco sempre a mangiare fuori per la città. Non lo facciamo sempre, ma ci piace”. 

Obiettivi in campionato e in Europa League: ci crediamo. Il mister ci trasmette fiducia anche per il campionato. Sappiamo che dobbiamo vincerle quasi tutte per lo scudetto. E’ difficile. L’Europa League è una competizione che può essere vinta. Lui ha tanta fiducia in noi, ce lo trasmette. Speriamo di arrivare in fondo. 

La Juve? Non bisogna pensare al futuro. Bisogna giocare partita per partita e vincerla. 

Le insidie psicologiche che la partita contro la Fiorentina nasconde: “Pensiamo ancora all’anno scorso, eravamo così vicini all’obiettivo. Quella partita ci fece perdere la testa. Speriamo di vincere e togliere quel risultato dalla mente. Ci sono motivazioni particolari.”

C’è da temere il trio Chiesa, Simeone, Muriel? la Fiorentina ha giocatori forti. Fanno gol, dobbiamo stare attenti e fare una bella fase difensiva. 

Più difficile marcare Insigne, Mertens o Milik? Tutti in attacco da noi sono forti. Hanno qualità. A volte fanno giocate che non ti aspetti. 

Su Ancelotti: lo rispetto molto, in questi mesi mi ha sempre parlato, mi ha dato una mano. Ho pensato “è finita la stagione”, il mister veniva e mi trasmetteva fiducia. Questo mi aiuta. 

Su Koulibaly: tra i primi tre al mondo in difesa. Lo ha dimostrato. Si vede che è un grande giocatore. Continuerà così quest’anno. 

Sul razzismo: in Italia c’è una cultura diversa. Ma anche in Inghilterra succede lo stesso. Non diciamo che negli altri Paesi non succede. Accade ovunque. Non dovrebbero verificarsi, ma capita. E dobbiamo superarle. 

Sullo Zurigo: non abbiamo ancora studiato nulla. Pensiamo una partita alla volta. 

Sulla gara con la Juventus e lo scudetto: Ancelotti ci ha detto che si può vincere ancora. E’ difficile, ma possiamo arrivare fino in fondo. 

Sul calo di spettatori al San Paolo: ero sorpreso, pensavo fosse pieno contro la Sampdoria. Ci dispiace e speriamo che i tifosi possano seguirci. Spero abbiano fiducia in questa squadra. 

 

Tragedia a Napoli, 13enne muore mentre gioca a calcetto: disposta l’autopsia

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Tragedia a Napoli, 13enne muore mentre gioca a calcetto: disposta l’autopsia

Un ragazzino di appena 13enne è morto a seguito di un malore che lo ha colto ieri pomeriggio mentre giocava a calcetto a Napoli, nei pressi di Piazza Carlo III.
Sul posto si sono precipitati gli operatori del 118, richiamati in zona da una telefonata partita dalla struttura sportiva Kodokan, all’interno del Real Albergo dei Poveri. Purtroppo per il 13enne non c’è stato nulla da fare. Nonostante le manovre di rianimazione effettuate immediatamente dai sanitari intervenuti sul posto, infatti, il ragazzino non si è ripreso. Il decesso è avvenuto poco dopo il suo arrivo al vicino ospedale San Giovanni Bosco.

La salma del giovane è ora sotto sequestro. Il Pm ha infatti ritenuto opportuno disporne l’autopsia che stabilirà con esattezza le cause del decesso. La struttura sportiva Kodokan ha fatto sapere che tutte le attività sportive saranno sospese in segno di lutto fino a lunedì 11 febbraio.

Juve Stabia Live, ospite illustre Vincenzo Onorato. In studio anche ASD San Paolo 1970

Stasera vi ricordiamo l’appuntamento con Juve Stabia Live Talk Show. Una produzione Vivicentro.it

Castellammare di Stabia – In diretta dal TENDA Open Space di Castellammare di Stabia, in via Surripa andrà in onda la diciassettesima puntata di Juve Stabia Live Talk Show, programma dedicato alla Vespe in testa alla classifica del girone C del campionato di serie C e ancora imbattute in campionato

Commentate stasera con noi la vittoria con il Rende, l’accoglienza dei tifosi delle Vespe di ritorno dalla trasferta e il prossimo impegno dei gialloblè in casa contro il Catanzaro.

Alla conduzione sarà affidata come sempre a Mario Di Capua affiancato dalla bellissima e bravissima Shasa Nil.

La regia e l’editoriale di apertura sarà curato da Mario Vollono.

Le riprese video saranno come sempre affidate alla maestria di Michele Ruocco.

La postazione Internet sarà curata con la solita professionalità da Giovanni Donnarumma che curerà anche la scheda del prossimo avversario.

Ospiti in studio sul palco:

per la prima volta, Vincenzo Onorato, ex attaccante della Juve Stabia (anni ’90); Marcello Esposito ex D.G. dello StabiaAmalfi (futsal); Gianfranco Piccirillo, presidente dell’Associazione StabiaAmore; Lello Radice, vice sindaco del Comune di Castellammare di Stabia; Giovanni Malafronte, ex magazziniere della Juve Stabia (anni ’90) e attuale D.G. della A.S.D. San Paolo 1970 di Madonna delle Grazie (frazione di Gragnano); il giornalista Ciro Novellino, caporedattore di ViViCentro.it

In platea saranno presenti:

I ragazzi e lo staff dell’A.S.D. San Paolo 1970 che saranno intervistati da Benito Gaudino Raimo.

Canali di trasmissione

Collegatevi alle ore 20:00 sulla pagina Stabiesi al 100%, potete commentare in diretta la puntata e farci le Vostre domande. Ricordiamo che chi volesse assistere alla puntata può tranquillamente accomodarsi in platea.

La trasmissione andrà in onda in replica anche domani sera alle ore 21 e sabato mattina alle 11 sull’emittente televisiva TelecapriSport (canale 87 DTT).

Se vi siete persi qualche puntata precedente, potete rivederla nella sezione video della pagina facebook Juve Stabia Live, troverete tutte le puntate trasmesse fino ad oggi.

Se non avete facebook vi informiamo che tutte le puntate sono state caricate anche sul canale ufficiale di ViViCentro Network nell’apposita sezione video (clicca qui).

Ci raccomandiamo, intervenite in tanti sulla chat facebook e inviateci anche il pronostico per la prossima partita della Juve Stabia. Potete vincere fantastici premi griffati fly-line!

Fiorentina-Napoli, fischietto affidato a Calvarese: le designazioni arbitrali per le gare di Serie A

Fiorentina-Napoli, fischietto affidato a Calvarese: le designazioni arbitrali per le gare di Serie A
Si rendono noti i nominativi degli Arbitri, degli Assistenti, dei IV Ufficiali, dei V.A.R. e degli A.V.A.R. che dirigeranno le gare valide per la quarta giornata di ritorno del Campionato di Serie A 2018/19 in programma domenica 10 febbraio alle ore 15.00. Il fischietto di Fiorentina-Napoli è stato affidato a Calvarese, Pasqua al Var.

Le designazioni arbitrali:

ATALANTA – SPAL
MASSA
MELI – IMPERIALE
IV: DI MARTINO
VAR: FABBRI
AVAR: MONDIN
BOLOGNA – GENOA h. 12.30
ROCCHI
MARRAZZO – VALERIANI
IV: FOURNEAU
VAR: DOVERI
AVAR: DE MEO
CHIEVO – ROMA Venerdì 08/02 h. 20.30
ABISSO
BOTTEGONI – PRENNA
IV: PISCOPO
VAR: PAIRETTO
AVAR: TOLFO
FIORENTINA – NAPOLI Sabato 09/02 h. 18.00 
CALVARESE
RANGHETTI – VIVENZI 
IV: MARIANI 
VAR: PASQUA 
AVAR: DEL GIOVANE 
MILAN – CAGLIARI h. 20.30
LA PENNA
SCHENONE – POSADO
IV: GHERSINI
VAR: MANGANIELLO
AVAR: CARBONE
PARMA – INTER Sabato 09/02 h. 20.30
IRRATI
LO CICERO – CECCONI
IV: SACCHI
VAR: VALERI
AVAR: VUOTO
SAMPDORIA – FROSINONE
MARINELLI
TONOLINI – TEGONI
IV: PEZZUTO
VAR: GIACOMELLI
AVAR: BINDONI
SASSUOLO – JUVENTUS h. 18.00
MAZZOLENI 
PASSERI – GALETTO 
IV: DIONISI 
VAR: MARESCA 
AVAR: PERETTI 
TORINO – UDINESE
GUIDA
MANGANELLI – FIORITO
IV: DI PAOLO
VAR: AURELIANO
AVAR: TASSO

Castellammare, litiga violentemente con i vigili dopo una multa: 50enne ai domiciliari

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Castellammare, litiga violentemente con i vigili dopo una multa: 50enne ai domiciliari

Tensione in Viale Europa a Castellammare di Stabia: un uomo di 50 anni, verso le 10 di ieri, ha aggredito i vigili urbani che avevano da poco multato la sua auto in divieto di sosta. Uno degli agenti è finito in ospedale.
L’uomo ora si trova ai domiciliari, in attesa di essere processato con rito direttissimo, per l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Gli agenti impegnati in un normale servizio di controllo della viabilità avevano notato diverse auto parcheggiate in divieto di sosta all’incrocio con via Nocera.
L’uomo, che aveva lasciato la propria vettura in divieto di sosta per una commissione, a quel punto ha iniziato ad andare in escandescenza. Prima ha cominciato ad inveire verso gli agenti, poi l’aggressione. Un agente è stato costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo. Per lui i medici hanno indicato quattro giorni di prognosi. Secondo quanto riferiscono i colleghi del Metropolis, l’uomo già in altre occasioni aveva avuto condotte simili con i vigili urbani. Del caso è stata informata la Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Il 50enne ora è in attesa di comparire dinanzi al giudice di turno per la celebrazione del rito per direttissima.

SSC Napoli, Hamsik assente a Castel Volturno: agenti a lavoro per riaprire la trattativa

SSC Napoli, Hamsik assente a Castel Volturno: agenti a lavoro per riaprire la trattativa

Lo stop alle trattative con la squadra cinese del Dalian era stato clamoroso. Marek Hamsik, che aveva già salutato tutto l’ambiente azzurro sembra possa restare al Napoli. Difficile però vederlo in campo in questi giorni. Pare infatti che lo sloveno sia rimasto davvero turbato dall’interruzione della trattativa perchè aveva già organizzato il trasferimento. Questa mattina era atteso per l’allenamento mattutino, ma secondo quanto riferiscono i colleghi di Sky Sport, il calciatore non si è presentato a Castel Volturno.

La squadra cinese avrebbe cambiato gli accordi iniziali proponendo un prestito oneroso (5 milioni) più un diritto di riscatto (15 milioni). Una dilazione che non era nei patti. Inoltre le garanzie bancarie a sostegno delle transazioni non avrebbero soddisfatto Aurelio De Laurentiis. La scelta di non presentarsi all’allenamento è più che comprensibile considerando che Hamsik in queste settimane ha vissuto emozioni forti con la decisione di lasciare la città e la squadra che ama. Il suo entourage e i dirigenti del Dalian sono ancora in contatto per cercare di riaprire la trattativa, c’è tempo fino alla fine del calciomercato cinese. Ma nel caso in cui restasse Ancelotti dovrà lavorare sulla testa del calciatore che almeno per un paio di settimane dovrà metabolizzare quanto accaduto.

Nessun turno di squalifica per il PalaMangano: la nota della Givova Scafati

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La Givova Scafati ha chiesto ed ottenuto la commutazione del turno di squalifica in una ammenda

In seguito ai provvedimenti disciplinari assunti dal giudice sportivo nazionale lo scorso 5 febbraio, in virtù dei quali era stata comminata la squalifica per un turno del PalaMangano, la Givova Scafati rende noto di aver fatto richiesta di commutazione della squalifica con una ammenda pecuniaria.

Ancora una volta, l’entourage gialloblù ha dato fondo alle già esigue risorse finanziarie per consentire ai propri tifosi di poter assistere alla prossima partita casalinga dalle gradinate della struttura di Viale Della Gloria. Si tratta dell’ennesimo sacrificio che la dirigenza ha deciso di fare a beneficio di tutti quei tifosi ed appassionati che, così come la stessa società, ha preso le distanze dalle sollevate accuse di matrice razzista ed ha somatizzato con sconforto la decisione del giudice sportivo nazionale.

Il regolamento di giustizia vigente non prevede però tale possibilità nel caso in cui dovesse essere comminato in futuro, nell’arco della stagione in corso, un ulteriore provvedimento di squalifica del rettangolo di gioco.

Settore Giovanile Juve Stabia, tre canadesi in prova: tutti i dettagli

Tre canadesi in prova

Payton Krienselokker, classe 2002 con Under 17 Nazionale, Alexander Nagy, classe 2004 e Tristan Rycombel, classe 2004, con gli Under 15 Nazionali, sono loro i ragazzi in prova in queste ore col settore giovanile della Juve Stabia e provenienti da Torono. “I ragazzi si sono ben comportati, mostrando anche una qualità interessante, sia negli allenamenti che nelle partite amichevoli del mercoledì”, è quanto fa sapere il repsonsabile Mainolfi.

I rapporti tra Mainolfi e la PERSONAL SOCCER SCHOOL, coadiuvata da Elisabetta Bavagnoli (ex calciatrice ed attuale allenatrice della As Roma), Stefano Bartolocci e Paolo de Martiis sono ottimi. Proprio De Martiis ha segnalato questi atleti dopo averli visionati durante i camp svolti al London Canada Ontario. Luka Shaqiri è il manager dell’Eurostar Academy che li segue e li ha accompagnati in Italia.

Oggi, dopo l’allenamento, torneranno nel loro continente con un bagaglio di esperienza in più e con la speranza di essere piaciuti al responsabile del settore giovanile.

Ciro Novellino, ufficio stampa settore giovanile Juve Stabia

Famiglia, Disabilità,Disagio, Inclusione Sociale e Lavoro, venerdì 8 Febbraio, alle 09.30, dibattito presso il Salone delle Bandiere del Municipio

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Famiglia, Disabilità,Disagio, Inclusione Sociale e Lavoro, un dibattito a Messina con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Vincenzo Zoccano.

Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alla Famiglia e Disabilità, Vincenzo Zoccano, venerdi 8 Febbraio, alle 09.30 sarà a Messina, presso il Salone delle Bandiere del Municipio, per partecipare alla tavola rotonda ”Disagio, inclusione sociale e lavoro” organizzata dal Centro Italiano Reinserimento Sociale.
Prevista la partecipazione dell’assessore regionale alla Funzione pubblica, Bernadette Grasso, che è stato delegato dal presidente della Regione Nello Musumeci, impossibilitato a partecipare, a rappresentare l’istituzione regionale; dell’assessore regionale alle Politiche sociali, Maria Ippolito; del Prefetto di Messina, Carmela Librizzi, del questore, Mario Finocchiaro; del deputato nazionale del Movimento 5 Stelle, Angela Raffa e dell’assessore alle Politiche sociali del Comune di Messina, Alessandra Calafiore.
“L’obiettivo della tavola rotonda è quello di instaurare un proficuo dialogo con il governo nazionale e siciliano, approfondendo le numerose problematiche e carenze di fondi che affliggono il settore” – spiega il presidente nazionale del CirsOnlus (Comitato italiano per il reinserimento sociale) Maria Celeste Celi. “Sarà un incontro per analizzare i temi riguardanti il disagio e la disabilità in una dialettica tra politica, professionisti del settore e il mondo associativo – spiega Celi – che ogni giorno è impegnato in prima linea nel sostegno e nell’aiuto alle persone con disabilità”. “Bisogna imparare a valorizzare le ‘abilità’ presenti – conclude il presidente del Cirs – e quindi considerare il disagio come risorsa sulla quale investire e non, solamente, un alto costo sociale ma, al contrario, fonte di sviluppo economico”.
La partecipazione al convegno permette il riconoscimento di crediti formativi per gli studenti dell’Università di Messina e cfu (crediti formativi universitari) da parte dell’Ordine degli assistenti sociali previa iscrizione, soggetta a conferma, da effettuare inviando una mail a cirsonlusme@virgilio.it

Santa Sarta

Sentenze pilotate al Consiglio di Stato e al Cga della Sicilia

Uno dei degli ordini di custodia cautelare del gip di Roma riguarda l’ex presidente del Consiglio di Giustizia Amministrativa siciliano.

Sono in corso, su disposizione del gip di Roma Daniela Caramico D’Auria, misure di arresti domiciliari e perquisizioni per i reati di corruzione in atti giudiziari commessi in seno al Consiglio di Stato e al Consiglio di Giustizia amministrativa della Regione Sicilia.

L’indagine è quella relativa a presunte sentenze pilotate presso palazzo Spada. Uno degli ordini di custodia cautelare riguarda l’ex presidente del Consiglio di Giustizia Amministrativa siciliano (CGA) Raffaele Maria De Lipsis, accusato di corruzione. Avrebbe intascato una tangente per pilotare una delle tante sentenze che avevano come controparte clienti dell’avvocato Piero Amara, il grande regista del giro di verdetti aggiustati nell’ambito della giustizia amministrativa, arrestato un anno fa con le accuse di associazione a delinquere per la commissione di reati quali il falso e la corruzione in atti giudiziari. Insieme a lui era stato arrestato anche il suo socio, Giuseppe Calafiore.

ll nome di De Lipsis era stato uno dei primi a finire nel mirino dei pm di Roma e Messina che da oltre un anno indagano sul giro di sentenze aggiustate nei processi che riguardano la giustizia amministrativa.  Le sue sentenze, a cominciare da quelle sul contenzioso della Open land a Siracusa, sono state passate al setaccio dagli investigatori della Guardia di Finanza. Secondo gli inquirenti, insieme ad un altro ex presidente del Cga, Riccardo Virgilio, già finito agli arresti a febbraio dell’anno scorso, De Lipsis sarebbe stato tra i giudici sui quali Amara e il suo socio di studio Calafiore ricorrevano in favore dei loro clienti.

Con De Lipsis salgono a tre i giudici del Cga siciliano ad essere finiti agli arresti in un’inchiesta che, dopo le dichiarazioni di Amara e Calafiore, continua ad allargarsi a macchia d’olio e promette nuovi sviluppi. A luglio, la Procura di Messina guidata da Maurizio de Lucia aveva ottenuto l’arresto di Giuseppe Mineo, anche lui accusato di corruzione in atti giudiziari.

L’opinione.

Il neoGoverno e per esso il neoMinistro della Giustizia, rivedano urgentemente tutte le norme degli ultimi cinquant’anni in modo chiaro, serio, severo e non troppo interpretabile dalla Giurisprudenza. Ma si rivedano per tutti, nessuno indenne, anche per gli scranni più alti delle Istituzioni. È urgente, poiché il grave danno psicologico-educativo nei confronti delle generazioni di almeno gli ultimi tre decenni, ma pure di più, è sotto gli occhi di chi può e vuole vedere, tanto che siamo arrivati al punto che la corruzione è un cult. Da queste pagine si è sempre detto che non si nasce così, bensì sono le leggi, la formazione, i messaggi e i deviati e diffusi esempi, specialmente oggi, pubblico-politici-mediatici-culturali, che ci veicolano e anche istigano a divenire tali.

Adduso Sebastiano

Sanremo seconda serata: i classici contro il calo di ascolti

Seconda serata per il Festival di Sanremo. All’Ariston svettano Silvestri, Turci e Negrita. Convincono gli ospiti con Mannoia e Baudo sempre presenti. Sufficienza piena per Virginia Raffaele. Prevedibili Il Volo e deludenti gli emergenti.

Vediamo come sono andati gli ascolti e le pagelle della seconda serata.

Dopo una prima serata nervosa, e con una conduzione poco azzeccata, quella di ieri riesce a decollare e se il debutto ha perso in termini di ascolto rispetto al record del 2018, la serata di ieri è stata una scommessa difficile ma sostanzialmente vinta con un ascolto pari a 9.100.000 ed uno share del 47.3% (in linea quindi con il 2018 quando ci furono 9.687.000 spettatori con il 47.7% di share) ed il tutto grazie ad un Baglioni più sereno che canta “Noi No” (e che separato da Bisio funziona meglio), ad ospiti applauditi come Mannoia, Mengoni, Cocciante, e Pippo Baudo accolto da un’ovazione, che – tutti insieme – riescono a far decollare un Festival partito male, col freno a mano tirato, e che ora sembra viaggiare più sciolto tanto che si concede anche un po’ di satira politica.

Nei dettagli, la prima parte della seconda serata (dalle 21.26 alle 23.50) ha ottenuto ieri 10 milioni 959 mila spettatori con il 46.4%; la seconda (dalle 23.55 all’1.04) 5 milioni 260 mila con il 52%. Nel 2018 la prima parte della seconda serata aveva raccolto 11 milioni 458 mila spettatori con il 46.6%, la seconda 5 milioni 867 mila con il 52.8%. Scontato il tradizionale calo di ascolti rispetto al debutto (seguito da 10 milioni 86 mila telespettatori con il 49.5%). Nel 2018 la seconda serata fece segnare un calo più netto (dal 52.1% al 47.7%).

Le Pagelle ai cantanti in gara secondo Gabriele Fazio per AGI

Achille Lauro (6): il trapper riconvertito per l’occasione sanremese al rock, che un gruppo di strafatti di una piazzetta di provincia ha paragonato al Vasco Rossi di Vita Spericolata, viene chiamato a rompere il ghiaccio ma sbaglia mira e colpisce un po’ più in basso. Canta meglio che nella prima serata, impresa decisamente semplice. La canzone resta quella che è, e anche lui resta quello che è. Facile farsi il figo con Einar, Shade e Il Volo.

Einar (2): Solo una cosa è più brutta della canzone di Einar ed è la camicia indossata da Einar mentre canta la sua canzone. Una camicia talmente brutta che quasi quasi ci vien voglia di ascoltare la canzone. Fortunatamente il dilemma ci fa vacillare il tempo che sia canzone che camicia escano di scena e vengano riportati nel manicomio criminale dove evidentemente sono state partorite. Su Spinoza scrivono: “Comunque studiare musica per ritrovarsi nell’orchestra che accompagna Einar è come prendere tre lauree e ritrovarsi ministro Di Maio”. Geni.

Il Volo (-12): Bisio presentandoli cita il testo “Non siamo un soffio di vento” e tutti annuiscono perché sanno benissimo cosa sono: assomigliano ad un soffio di vento, ma vagamente più intimo e sgarbato, specie in pubblico, in diretta, sul palco di Sanremo. Non si fa, dai. Certe cose devono restare un segreto tra te e le lenzuola del tuo letto. Sono talmente detestabili, dalla voce al look e all’atteggiamento che ci fanno venire voglia di tifare per quei compagnetti alle medie che non li hanno bullizzati abbastanza. La canzone si intitola “Musica che resta” ed è una minaccia che ci taglia la schiena dal terrore.

Arisa (6,5): Rosalba è una persona deliziosa come, e forse più, delle sue canzoni. E poi è brava; in un’altra epoca avrebbe avuto alle spalle autori che le avrebbero scritto capolavori assoluti. Nel 2019 fa quello che può, nobilitando canzoni carucce, sperando che le ricapiti sotto mano un pezzo tipo “La notte”, canzone strepitosa. “Mi sento bene” non è una canzone strepitosa, ma è strepitosa la sua interpretazione. Andrebbe clonata e distribuita nelle case del mondo intero.

Nek (5,5): Nek è bello come vent’anni fa, quando grazie al Festival e una tale Laura che non voleva dargliela lo abbiamo conosciuto. Bello anche se prima di entrare si è seduto su una panchina con la vernice ancora fresca, bello anche se ricorda Beppe Fiorello che interpreta Al Capone in una fiction Rai (cosa che prima o poi, matematicamente, accadrà), bello anche se si muove come un Take That ubriaco. Nella scaletta la sua esibizione precede l’ingresso sul palco di Pippo Baudo e finita la puntata tutti a giocare a Supermario! La magia è avvenuta: siamo tornati tutti indietro nel tempo negli anni ‘90. Forte.

Daniele Silvestri (8,5): “Argentovivo” non è un semplice pezzo ma un intero lungometraggio, una storia raccontata in pochi minuti e che non risparmia nemmeno di entrare nei particolari. La fotografia di un disagio sociale commovente. Un brano di altissimo livello, meravigliosamente complesso. Rancore non rappa soltanto ma regala un’interpretazione reale, tangibile, arrabbiata. I bookmakers li danno favoriti alle spalle di Ultimo, se davvero finisse così avremmo l’ennesima prova del decadentismo che ci sta affogando senza pietà.

Ex-Otago (6,5): rispetto alla prima esibizione hanno preso confidenza col palco e va molto meglio, il brano perlomeno esce fuori. Non è un brano da festival, non questo di festival sicuramente. In un club, senza orchestra, farebbe la sua porca figura.

Ghemon (6,5): Se solo non guardasse in camera con quegli occhioni blu da psicopatico forse ci lascerebbe la possibilità di ascoltare la canzone, che è una gran bella canzone, scritta benissimo. Non domina il palco, sembra spaesato, sembra che canti giusto perché piazzato lì, non è il suo posto, fa quasi tenerezza.

Loredana Berté (6): stesso vestito, stesse scarpe, stessi capelli…sorge il sospetto che abbia passato la notte spenta dentro l’armadio di un sottoscala dell’Ariston. Quel marsupietto passerà alla storia come la valigia di Pulp Fiction, anche se stavolta qualche ideuzza su quello che può contenere ce l’abbiamo. Loredana ci piace, ci sta simpatica, continua a rappresentare nonostante le tante peripezie e controversie, un tempo che non tornerà più, personaggi che mantengono uno stile unico, mitico, leggendario, quei personaggi che non strizzano la storia ma la scrivono. Però ad un certo punto anche basta, non tiriamo troppo la corda.

Paola Turci (7): una classe innata quella di Paola Turci, destinata, vedrete, a guidare quel purtroppo sempre più piccolo esercito di signore della canzone italiana. La sua bellezza ferma gli orologi e il pezzo è altrettanto affascinante, di quelli che non vincono mai, ma in fondo chissenefrega, che la sua presenza serva da monito, che faccia scuola e doposcuola a qualsiasi donna si atteggi a cantante solo perché capace di qualche futile ghirigori.

Negrita (8): I Negrita andrebbero preservati perché restano gli ultimi a mantenere in vita una tradizione di cantautorato rock vecchia maniera che in epoca di social e talent, un tempo in cui la musica nel mondo della musica conta sempre meno, loro ci credono maledettamente. Non cantano perché vogliono una manciata di like o, per l’amor di dio, zeri in più nel conto in banca, ma perché inseguono un’epica irraggiungibile, e la inseguono con ferocia, sapendo quanto sia irraggiungibile, ma loro se ne fregano e continuano a suonare. E bene.

Federica Carta e Shade (2): Il Museo di Johnny Cash di Nashville ha ufficialmente denunciato Federica Carta per il furto di una camicia appartenuta allo storico bluesman, infuocate le dichiarazioni della direttrice del museo Join Angela Dodson: “Non è tanto il furto, è proprio la canzone che è tremenda!”. Shade se la balla sul palco come un Mauro Repetto che, purtroppo, ha anche facoltà di cantare, come un ragazzino che ha appena deciso di marinare la scuola. Brano destinato ad un pubblico di bambini, quelli che dovrebbero star lontani da tablet e computer per evitare danni, tipo regalare like a questa canzone.

Gli ospiti

Fiorella Mannoia (7,5): Una gran signora della nostra musica che canta un gran pezzo, un’interprete di altissimo livello. Ma il pubblico italico, unanime, si chiede: ma non facevano prima a metterla in gara? Cioè….una volta che sta lì. Nella seconda parte dell’intervento duetta con Baglioni su “Quello che le donne non dicono”, splendida canzone che proprio a Sanremo, nel 1987, si classificò solo ottava per poi diventare un grande classico della musica italiana; cosa che ci ricorda, come se l’esibizione de’ Il Volo non fosse sufficiente, che il festival alle volte sa essere proprio crudele.

Pippo Baudo (10): il suo intervento dura pochissimo, il tempo studiato da un team di psicologici per non permettere al pubblico di chiedersi perché mai non conduce ancora lui. Non abbastanza però affinché dal primo all’ultimo dei telespettatori preghi che al prossimo blocco rientri lui e non Baglioni. Sul finale, dopo la pubblicità, si riapre il collegamento con l’Ariston con Pippo Baudo e molti pensano “ringiovanito Baglioni, eh…”. Nonostante le preghiere alla fine Baglioni entra e i due cominciano a raccontarsi aneddoti sconclusionati come due vecchietti davanti a un cantiere. Poi, come si risolve praticamente tutto in questa edizione del Festival, Baglioni canta.

Michelle Hunziker (4): insieme all’amico Bisio mettono in scena uno sketch difficile da comprendere e commentare. Non si spiega questo inseguimento, a tutti i costi, dei vecchi fasti del varietà italiano. Bisio sembra fissato, e ci sta, perché lui è cresciuto con quella roba lì ed era roba prestigiosissima, ma ora qualcosa non funziona, ora qualcosa non torna. Non è un’operazione vintage, non è un omaggio, è solo una faticosa rincorsa. E poi…ma perché farlo fare alla Hunziker? Il voto è basso, ma non è colpa sua, sia messo agli atti.

Marco Mengoni (7): il figlio di Bocelli, Matteo, arriva a Sanremo solo oggi, così lo buttano sul palco spacciandolo per Marco Mengoni. Chiede un Johnnie Walker, ma al bar dell’Ariston è finito, così rimediano solo un Tom Walker, un bravissimo cantante incastrato nel corpo di uno scaricatore di porto scozzese alticcio. L’effetto è ottimo. Piccola curiosità: se ascoltate il brano al contrario potrete scorgere nitidamente la voce di Mengoni che dice “sono il più figo uscito da X-Factor”. Dopo la pubblicità parte il duetto di rito con Baglioni, subito dopo aver accennato “L’essenziale” Mengoni dice “Sanremo mi ha cambiato un po’ la vita” e Baglioni risponde “Eh non sai a me…”.

Pio e Amedeo (9): l’intervento del duo comico vale l’attesa. I ragazzi pugliesi menano a destra e a manca senza sbagliarne una. Lo sketch è ben costruito, intelligente e anche raffinato, nonostante i personaggi che mettono in scena sono due tipici cafoncelli italiani. Fanno ridere di gusto mettendo in mezzo Baglioni, scazzottandolo come un pungiball, non lasciandogli il tempo di imporre la sua presenza, il suo aritmico senso dell’umorismo.

Baglioni sta lì, fa spallucce e si fa pure toccare e stiracchiare le guance, creando attimi di panico per paura che tutta l’impalcatura venisse giù. Pio e Amedeo sono scorretti, infiammati, naturali, simpatici, non falliscono dove in molti, più presi dalla voglia di far passare un certo tipo di messaggio radical chic, di significato alla loro presenza lì, hanno fallito, compresi osannati cavalli di razza della comicità italiana. Bravissimi.

Riccardo Cocciante (5): Cocciante mancava da Sanremo da una vita e ci bastano pochi secondi per capire perché. Proporlo oltre la mezzanotte è un’azione legalmente perseguibile dal codice penale. Ad accompagnarlo Giò Di Tonno, Vittorio Matteucci e Graziano Galatone che non sono nient’altro che un avvertimento, un orrendo flash forward che ci mostra ciò che succederà se continuerete a dar retta a Il Volo. A seguire, ma và, entra Baglioni per il duetto; la scelta ricade ovviamente su Margherita, tutto ok, sarebbe anche un bel momento, se non si fosse fatta ‘na certa e soprattutto Cocciante non rompesse la magia dimenticandosi parte del testo, della serie “una cosa dovevi fare”.

Laura Chiatti e Michele Riondino (s.v.): e poi, ad un certo punto, forse avendo finito i defibrillatori, fanno entrare quei due figaccioni di Michele Riondino e Laura Chiatti che cantano a Un’avventura di Battisti. Il pubblico non può fare a meno di chiedersi il senso di un’ospitata fissata all’una di notte e che mai avranno fatto questi due fino a quest’ora. Comunque, come sono entrati se ne vanno.

I conduttori

Claudio Baglioni (4): Sanremo non è altro che un fastidioso intermezzo tra un pezzo e l’altro di Baglioni. Noi lo diciamo per lui eh, perché gli vogliamo bene, Sanremo a Baglioni non fa affatto bene, è un modo particolarmente pericoloso di dar sazio al suo ego. Finita questa edizione, se davvero riusciranno a portarlo via dall’Ariston (perché che sia il suo ultimo festival non ci crede nessuno), finirà insieme a Pippo Baudo in una comunità di recupero per ex conduttori del Festival. Conclude il momento dedicato a Pino Daniele dicendo “Presto tutti noi torneremo a nuotare nelle acque del cielo. A presto!”. Mmm….ok. Magari non così tanto presto.

Claudio Bisio (5): durante un monologo annuncia di non essere laureato, dopo Sanremo evidentemente punta a un Ministero. Il suo proposito di rendere il tutto più leggero, improvvisato e naturale va a farsi benedire. Si diverte, è evidente, solo nello spettacolino con la Hunziker, e ne siamo lieti, così almeno qualcuno si è divertito. Noi molto meno e, per il resto della puntata, anche lui.

Virginia Raffaele (6,5): in conferenza stampa Bisio, pubblicamente, forse perché ha capito quanto scarseggiano le idee nella stanza degli autori, la invita a improvvisare di più. Ma niente, anche stasera viene incastrata in un copione vecchio come il cucco, forse scritto dagli stessi che scrivevano i testi delle vallette di trent’anni fa. Un vero peccato. Infatti quando si prende uno spazio tutto suo ci offre finalmente, per la primissima volta (e speriamo non unica) un ottimo momento televisivo, intelligente, divertente, raffinato. Esattamente come è lei. Sfugge la logica, comunque, che spinge gli autori a farle fare qualsiasi cosa tranne ciò che sa fare meglio.

Terminato l’incubo di Alcamo in provincia di Trapani, che danneggiava vetture e aggrediva i cittadini

Terminato l’incubo che da settembre 2018 aveva danneggiato molte autovetture e denunciato innumerevoli volte dai Carabinieri.

Dal mese di settembre 2018 aveva danneggiato un numero elevatissimo di autovetture, per cui era stato denunciato innumerevoli volte dai Carabinieri di Alcamo; in uno di questi episodi, era anche stato immortalato in un video -girato da un residente di via Pia Opera Pastore e poi diventato virale tra gli alcamesi e non solo sul social network “Facebook” – mentre distruggeva con le mani il tergicristallo posteriore di una Fiat Punto nera regolarmente parcheggiata di fronte al centro SPRAR.

Ad ottobre aveva sputato in faccia al Vicesindaco di Alcamo, Vittorio Ferro e a sua moglie, mentre si trovavano a transitare in piazza Renda a bordo della loro autovettura.

Aveva anche aggredito fisicamente, in più circostanze, le operatrici del centro SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e, ultimamente, si era “specializzato” nel lancio ingiustificato di pietre, del peso di quasi 200 grammi, dal primo piano del suddetto SPRAR sulla pubblica via, col rischio tangibile che potesse provocare ben più di un semplice danneggiamento, come avvenuto l’11 dicembre u.s.

I suoi comportamenti illegali e certamente pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica avevano costretto i Carabinieri della Compagnia di Alcamo ad attuare specifici servizi di osservazione in abiti borghesi nei pressi del centro SPRAR di via Pia Opera Pastore al fine di prevenire e scongiurare, sul nascere, i reati commessi dal solito noto.

E proprio tali servizi avevano consentito, lo scorso 4 ottobre, di fermare nuovamente il delinquente mentre, dopo aver preso a calci una Renault Modus parcheggiata di fronte allo SPRAR, aveva aggredito fisicamente, strappandogli anche la t-shirt, il proprietario del veicolo che gli aveva solamente chiesto spiegazioni.

Adesso è finalmente terminato l’incubo degli alcamesi e in particolare di tutti i residenti di via Pia Opera Pastore: infatti, ieri 4 febbraio 2019, il G.I.P. del Tribunale di Trapani – su richiesta della Procura della Repubblica, che ha raccolto tutte le denunce, le segnalazioni e le operazioni di polizia effettuate dai Carabinieri della Compagnia di Alcamo negli ultimi mesi – ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di H.L., senegalese classe 96, clandestino sul territorio nazionale e con ben quattro provvedimenti di espulsione notificatigli in pochi mesi senza alcun esito.

L’uomo è stato dunque arrestato dai Carabinieri di Alcamo che hanno fotosegnalato il criminale e lo hanno immediatamente condotto presso la casa circondariale di Trapani, ove dovrà permanere fino a data da definire, per la tranquillità di residenti e operatori del centro SPRAR.

L’opinione.

Questa vicenda simile a moltissime altre, avvalora come ormai una persona qualsiasi e tanto più se non ha nulla di proprio (il colore della pelle non c’entra nulla) può forzosamente andare in giro a danneggiare i beni altrui, minacciare e aggredire la gente, senza che nonostante “innumerevoli denunce” possano essere presi solleciti provvedimenti nei suoi riguardi e a volte se non quando sono accaduti fatti tragici e spesso anche irreversibili. È questa la nota conseguenza di ipocrite depenalizzazioni dei precedenti trasversali Governi e rispettive Maggioranze parlamentari (anche per favorire risaputamente e in modo dissimulato annose caste, corporazioni e categorie che così possono operare nella propria corruzione interiore ma legalizzata). Il neoGoverno e per esso il neoMinistro della Giustizia, rivedano urgentemente tutte le norme degli ultimi cinquant’anni in modo chiaro, serio, severo e non troppo interpretabile dalla Giurisprudenza. Ma si rivedano per tutti, nessuno indenne, anche per gli scranni più alti delle Istituzioni. È urgente, poiché il grave danno psicologico-educativo nei confronti delle generazioni di almeno gli ultimi tre decenni, ma pure di più, è sotto gli occhi di chi può e vuole vedere, tanto che siamo arrivati al punto che la corruzione è un cult, come pure andarsene in giro sparando per errore e rendendo paralitico un giovane. Da queste pagine si è sempre detto che non si nasce così, bensì sono le leggi, la formazione, i messaggi e i deviati e diffusi esempi, specialmente oggi, pubblico-politici-mediatici-concettuali, che ci veicolano e anche istigano a divenire tali.

Adduso Sebastiano

Torre Annunziata, assistenza libraria anno scolastico 2018/2019: ecco come accedere al contributo

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Avviso Pubblico per richiedere l’assistenza libraria relativa all’anno scolastico 2018/2019.

Torre Annunziata, possono accedere al contributo tutti gli studenti che frequentano le scuole secondarie cittadine (medie e superiori), appartenenti a nuclei familiari con Isee relativo all’anno 2019 che rientrano nelle seguenti fasce: da 0 a 10.633 euro e da 10.633,01 a 13.300 euro.

Le risorse disponibili saranno destinate in maniera prioritaria alla copertura del fabbisogno dei richiedenti con Isee rientrante nella prima fascia. Qualora ci siano risorse residue, le stesse saranno destinate ai richiedenti della seconda fascia.

L’apposito modello di domanda sarà reperibile presso tutte le scuole secondarie del territorio, l’Ufficio Pubblica Istruzione del comune di Torre Annunziata sito in piazza Nicotera, 1 e scaricabile, dal portale istituzionale www.comune.torreannunziata.na.it. Alla richiesta dovrà essere allegata l’attestazione Isee 2019.

Il contributo verrà erogato attraverso l’emissione di voucher, il cui valore sarà determinato mediante l’applicazione delle fasce da approvare con delibera di giunta municipale.

L’istanza dovrà essere consegnata entro il 16 aprile presso l’Ufficio Pubblica Istruzione, completa dell’attestazione di frequenza redatta dalla scuola.

Per ulteriori informazioni è possibile telefonare ai numeri 081.53.58.307/303/311/304 o inviare una mail all’indirizzo torreformazione@libero.it.

Castellammare, parte un’iniziativa per restituire il verde a Monte Faito

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Ecco di cosa si tratta

Castellammare di Stabia, si è dato al via ad una straordinaria iniziativa per restituire polmoni naturali a Monte Faito. L’idea è quella di piantare un albero per ogni nuovo nato in famiglia: l’iniziativa vede la collaborazione tra il Parco Regionale dei Monti Lattari e l’associazione Pro Natura.

Per poter prendere parta all’iniziativa basterà donare un contributo di 60 euro e si riceverà un attestato di donazione con la posizione dell’albero piantato, un ciondolo ed una fetta di tronco che si potrà rendere unica con una dedica personale e si potrà poi appendere al nuovo albero.

Coloro che vorranno partecipare dovranno rivolgersi al negozio “Qualazampa” di Castellammare di Stabia. Le piantumazioni inizieranno a breve, la prima è prevista già per il prossimo mese di marzo. Poi si ricomincerà a novembre perché in primavera ed in estate è sconsigliata la piantumazione. Si spera così di poter ridare al Faito tutti gli alberi pesi a causa degli incendi degli scorsi anni. (Positanonews)

Sportitalia – Hamsik al Dalian si può ancora fare: le ultime

Hamsik al Dalian può ancora chiudersi

Alfredo Pedullà, giornalista ed esperto di mercato, ha fatto il punto sul trasferimento di Hamsik al Dalian. Questo è quanto riportato:

”Vi abbiamo sempre raccontato che per meno di 20 milioni più 5 di bonus il Napoli non avrebbe mai liberato Marek Hamsik per il Dalian Yifang. 48 ore fa erano state ottenute le garanzie sulle modalità di pagamento, ma evidentemente qualcosa non è andato per il verso giusto nella giornata di oggi. Noi pensiamo e crediamo che questa trattativa possa ugualmente andare in porto, dopo aver ottenuto tutte le garanzie possibili e immaginabili. Il capitano azzurro avrebbe dovuto completare l’iter burocratico entro venerdì, in modo da presentarsi dai suoi nuovi compagni all’interno di una pausa che prevede la ripresa dell’attività agonistica a marzo. Nel frattempo Hamsik ha svuotato gli armadietti, ha salutato gli amici, ha regalato maglie autografate ai più intimi, ha fornito ulteriori manifestazioni d’affetto e ha assistito a una festa a sorpresa appositamente organizzata per lui nella giornata di ieri. Intendiamo dire che se la sua volontà è quella di andare in Cina considerando chiuso il suo ciclo a Napoli è giusto pensare che il club azzurro ottenga tutte le garanzie necessarie. Ma è altrettanto automatico arrivare alla determinazione che una scelta fatta, davvero in tutti i sensi, non possa comprendere un’improvvisa retromarcia”

Pompei, furto in un noto bar: il titolare pubblica il video del misfatto

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Il video diventa virale in poco tempo

Pompei, un noto bar della città, frequentatissimo, è stato derubato. Il proprietario del “Delirium” non si è perso d’animo e dopo aver fatto denuncia, ha deciso di pubblicare il video dell’accaduto sulla propria pagina facebook. Di seguito riportiamo le parole del titolare dell’attività commerciale:

 «Abbiamo riflettuto un po’ prima di pubblicare questo video, ma poi abbiamo pensato che fosse necessario dare un volto a queste m… che popolano la nostra città. Ci auguriamo che condividendo riusciremo a dargli anche un nome e un cognome e infine ci auguriamo che sia la giustizia a dargli il posto che meritano. Che sia straniero, italiano, bianco o nero chi ruba deve pagare perché nulla giustifica la privazione dell’altrui libertà. Noi la mattina ci alziamo e andiamo a lavorare. Fatelo anche voi, m…».

Tanto tuonò che alla fine piovve e venne il gelo sui conti italiani

L’Italia rallenta ed anche Bruxelles è pronta a tagliare le stime come ha fatto il Fondo Monetario Internazionale che tuona contro le politiche dell’Italia ed evoca il rischio contagio dai conti italiani; rischio che potrebbe essere globale.

Il Fondo Monetario conferma, per l’Italia, una crescita del PIL allo 0,6% per il 2019 e boccia il Reddito di Cittadinanza e Quota 100, ossia le due misure simbolo della manovra gialloverde. Secondo il Fondo Monetario le due misure sono rischiose. Il reddito di cittadinanza è: “troppo alto rispetto ad analoghe pratiche a livello internazionale” – ed aggiunge – “i benefici sono relativamente più generosi al sud dove il costo della vita è più basso e quindi disincentivano il lavoro” mentre i costi di Quota 100 peseranno sulle generazioni future

Occhi puntati dunque sull’Italia e la sua crescita, o meglio la non crescita.

Con il taglio dell’istituzione di Washington, e con quello che la Commissione Europea si accinge a fare oggi, tagliando drasticamente le stime di crescita, il nostro paese non trova certo pace.

Oggi, infatti, saranno pubblicate le previsioni economiche di questo inverno e secondo indiscrezioni la crescita del prodotto interno lordo italiano dovrebbe essere tagliata allo 0,2% dall’1,2% stimato solo tre mesi fa, e questa è la previsione peggiore fatta finora. Lontana anche dal 1% di incremento del PIL fissato dal governo nella Manovra.

Fonti comunitarie, commentando le anticipazioni, tengono a precisare che la stima rivista al ribasso tiene già in considerazione gli effetti della manovra varata da Roma a dicembre: “avremo una discussione sull’Italia nelle prossime settimane” dice il presidente della commissione Junker mettendo le mani avanti preoccupato di non riaccendere, in piena campagna elettorale, il confronto con l’Italia ma, tenendo conto che l’attuale commissione rimarrà in carica fino all’autunno, sembrerebbe più propenso a spostarlo a dopo il voto di maggio.
Non è però da escludere che, di fronte ad un peggioramento dell’economia e ad un suo impatto estremamente negativo sui conti, Bruxelles non chieda una manovra correttiva sul 2019 in corso d’opera.

Tanto per far peso netto, anche per l’ufficio parlamentare di bilancio che, a sua volta, stima una crescita dello 0,4% puntualizzando – inoltre – che ci sono pesanti rischi di ulteriore ribasso, lo scenario che si apre all’orizzone è di fuoco, altro che Boom Economico e Meraviglioso 2019 quindi.

Ma il governo non ci sta e, con Di Maio ribatte:

“il Fondo Monetario ha affamato i popoli. Non può criticare l’Italia”

soccorso, in questo, dal ministro dell’economia Tria che è pronto ad affermare:

“il Fondo sottovaluta la necessità di sostenere la crescita, non c’è motivo per creare allarmismi”

Non così la pensa il presidente degli industriali Vincenzo Boccia che a Torino, dove si è aperto un tavolo dedicato al futuro dell’automotive, pone l’accento sul fatto che l’economia rallenta non soltanto in Italia e questo – afferma – rende urgenti misure a sostegno dell’Industria e ribadisce che servono soluzioni per far ripartire il paese facendo delle proposte in merito ai cantieri.

Cci sono 26 miliardi di risorse stanziate che non intaccano il deficit pubblico del paese. I dati previsionali di gennaio ci dicono che il rallentamento è ancora in atto e che quindi bisognerebbe reagire quanto prima aprendo anche un confronto serrato con il governo. Confronto che potrebbe però trasformarsi in una vertenza se non ci saranno risposte.

Grandina quindi sul PIL ed è una corsa continua ad abbassare le stime.

Bene che vada avrà ragione la banca d’Italia che aveva stimato una crescita dello 0 6% ma, come ha fatto capire Ignazio Visco dal podio del Forex, bisogna stare preoccupati un pò per cause interne e un pò internazionali per cui servono cure shock per favorire la crescita. Cure che purtroppo non sono alle viste e la gigantesca operazione su Quota 100 e Reddito di Cittadinanza non avrà impatti significativi sul PIL: serve altro, servono investimenti veri.

I cantieri sono congelati – rimarca Visco – e un intero settore sta morendo, e non è un settore qualunque perché le costruzioni sono il vero volano dell’occupazione e hanno il moltiplicatore più grande quanto è impatto sulla crescita economica.

Ciò che deve preoccupare ora – aggiunge – è che non c’è da escludere una correzione dei conti già in corso d’anno, correzione che potrebbe arrivare fino a 7-8 miliardi, e che sul prossimo biennio gravano già 52 miliardi di clausole di salvaguardia da disinnescare grazie alla nuova moda contabile che l’Italia ha adottato da qualche anno ma che in pratica è una forma differenziata di potenziale indebitamento.

Questa l’orizzonte che questa mattina l’Italia ha di fronte a se, e somiglia tanto ad un : se tutto va bene siamo rovinati!, ed in tutto questo i gialloverdi che fanno? Niente! Continuano a sparare contro chiunque non la pensi come loro, continuano a spargere ottimismo e a dire che tutto va bene ma intanto continuano a litigare anche tra loro per quasi tutto, a partire dal TAV che, per Di Maio è e resta solo un buco in una montagna (e nei conti) mentre per Salvini è una spinta all’economia, di sicuro alla sua campagna elettorale, e quindi non ci pensa proprio (per ora) a rinunciarci.

Certo poi se …… ma questo è altro!

Intanto, come recita il nostro Inno: stringamoci a coorte e tiriamo avanti sperando in bene come da sempre recitiamo con il nostro mantra dell’: Io speriamo che me la cavo

SSC Napoli, avv.Grassani: ”Hamsik? Il Dalian ha modificato termini, condizioni e garanzie”

Le parole di Grassani

Mattia Grassani, avvocato legale del Napoli, ha raccontato al quotidiano ‘Tuttosport’ le ragioni del clamoroso stop alla trattativa col Dalian. Queste le sue dichiarazioni:

”I termini, le condizioni e le garanzie non sono state rispettate, anzi modificate”.

Pompei, 21 uccellini intrappolati nelle reti tornano liberi

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Pompei, 21 uccellini intrappolati nelle reti tornano liberi

I poliziotti del Commissariato Pompei sono intervenuti in uno stabile di via Traversa Capone da cui si udiva un forte cinguettio proveniente da un ballatoio. Gli agenti, non appena raggiunto lo stesso, hanno notato subito tre reti metalliche adibite alla cattura degli uccellini ma soprattutto diversi volatili che erano già ingabbiati.

In particolare i poliziotti hanno rinvenuto un lucherino, due fanelli e nove cardellini, di cui quattro con la cosiddetta “camicia” per richiamare e catturare altri uccelli.
Tutti di specie protette di cui è vietata la detenzione.

Altri sette cardellini e due verzellini invece erano ingabbiati in uno scantinato del condominio all’aperto.

Gli uccelli sono stati visitati da un veterinario dell’ASL che ne ha accertato le buone condizioni di salute e, su disposizione dell’autorità giudiziaria, sono stati poi gli stessi poliziotti del locale Commissariato a liberarli sul Vesuvio.

Repubblica – De Laurentiis ha ordinato di non nominare il Dalian: ”La trattativa con i ‘cinesi’ è saltata”

Repubblica, De Laurentiis ha deciso di non nominare il Dalian nel comunicato

Stando a quanto riporta l’edizione odierna de La Repubblica, il presidente De Laurentiis avrebbe ordinato ai suoi collaboratori di non nominare nel comunicato ufficiale il Dalian Yifang. Infatti, nel comunicato ufficiale troviamo scritto: ”Il Calcio Napoli ha deciso di soprassedere alla cessione di Marek Hamsik ai ”cinesi” poiché le modalità di pagamento della cifra pattuita non collimano con gli accordi precedentemente raggiunti”. 

Al posto del bonifico, dopo l’accordo e la cifra pattuita, i cinesi hanno cambiato modalità di pagamento all’ultimo: prestito oneroso, con diritto di riscatto. Un dietrofront che ha mandato su tutte le furie Aurelio De Laurentiis ed ha causato la rottura tra le parti.