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Juve Stabia, ancora una sconfitta pesante in trasferta: Dopo Frosinone la palla passa ad Abate per i rimedi

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La sconfitta per 3-0 subita contro il Frosinone non può essere archiviata come una semplice domenica storta. Allo Stadio Benito Stirpe non è andata in scena solo una battuta d’arresto, ma ha risuonato il segnale d’allarme più squillante della stagione. Quella vista in campo è una Juve Stabia che sembra aver smarrito la propria identità e, dato ancor più preoccupante, la propria concretezza.

La squadra di Ignazio Abate naviga in acque pericolosamente agitate ogni volta che le Vespe si allontanano dal proprio nido.

L’enigma dell’attacco: Lento e prevedibile

Il primo, macroscopico problema risiede in una sterilità offensiva che sta diventando cronica. I numeri e le prestazioni raccontano una fatica tremenda nel creare occasioni da gol nitide e, in quelle rare circostanze in cui ci si riesce, manca il cinismo necessario per capitalizzare. Contro il Frosinone sono emersi tutti i limiti del momento nelle gare in trasferta come reparti scollati: L’attacco appare un corpo estraneo rispetto al centrocampo; mancanza di verticalizzazioni: La manovra si sviluppa con una lentezza esasperante, permettendo alle difese avversarie di riposizionarsi comodamente e assenza di leader tecnici: Manca quella scintilla, quel singolo capace di accendersi, saltare l’uomo e trascinare emotivamente i compagni fuori dal torpore.

Nonostante qualche timido tentativo, la retroguardia ciociara non ha mai tremato davvero. Il gioco delle Vespe è diventato prevedibile e facile da arginare.

La difesa paga il conto

Se l’attacco non segna, la difesa prima o poi crolla. È la legge non scritta del calcio e la Juve Stabia ne sta pagando le conseguenze con un passivo di reti subite costantemente alto.

Contro una squadra aggressiva e tecnicamente dotata come il Frosinone, la linea difensiva è apparsa vulnerabile, spesso in ritardo sulle chiusure e incapace di reggere l’urto fisico e mentale. Quando la squadra va sotto nel punteggio, quella solidità granitica che un tempo la caratterizzava si sgretola, lasciando spazio alla rassegnazione.

Il tabù trasferta e il nodo Abate

La débâcle di Frosinone ha messo a nudo i limiti di una squadra dai due volti. Al Menti Le Vespe provano sempre a proporre qualcosa di positivo, spesso raccogliendo meno di quanto seminato per sfortuna o imprecisione; in trasferta lontano da Castellammare si fa fatica a fare tutto. Ad oggi, le uniche gioie esterne restano le prestazioni di Chiavari, La Spezia, Padova e Catanzaro. Troppo poco per chi vuole navigare in acque tranquille.

Il punto della situazione: Gli indizi si sono accumulati fino a formare una prova schiacciante. I problemi ci sono e richiedono soluzioni immediate.

La palla ora passa inevitabilmente a Ignazio Abate. La pressione sul tecnico è massima: deve ritrovare la chiave per ridare fiducia a un gruppo che sembra aver perso le certezze iniziali e l’aggressività che era il suo marchio di fabbrica. Non c’è più tempo per gli esperimenti o per attendere che la tempesta passi da sola. Servono scelte coraggiose per invertire la rotta prima che il “mal di trasferta” comprometta l’intera stagione.

Frosinone, sinfonia totale allo “Stirpe”: 3-0 alla Juve Stabia e primato in classifica conquistato

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È un Frosinone formato promozione quello che lunedì ha illuminato il pomeriggio del “Benito Stirpe”. Una vittoria netta, rotonda, perentoria: un 3-0 alla Juve Stabia che non ammette repliche e che lancia un messaggio chiarissimo al campionato di Serie B. La squadra di casa ha consolidato le proprie ambizioni di vertice mettendo in campo un mix letale di intensità, precisione tecnica e quel cinismo necessario per spegnere sul nascere ogni velleità avversaria.

Il sigillo allo scadere del primo tempo

Il primo tempo è stato un crescendo giallazzurro, culminato proprio quando le squadre sembravano destinate a rientrare negli spogliatoi sullo 0-0. A premiare la superiorità territoriale dei padroni di casa ci ha pensato Giorgi Kvernadze: al 45’+1′, l’attaccante georgiano ha trovato il guizzo vincente, sbloccando un match che rischiava di diventare tatticamente complicato e regalando il vantaggio psicologico fondamentale per la ripresa.

L’Uno-Due micidiale della ripresa

Al rientro in campo, il Frosinone non si è limitato a gestire, ma ha azannato la partita. In quattro minuti, i Leoni hanno chiuso i conti: Al 61′, è arrivato il raddoppio firmato da Gabriele Calvani, puntuale nell’inserimento in area e al 65′, ancora Kvernadze ha fatto esplodere lo Stirpe con la sua doppietta personale, fissando il risultato sul 3-0 e mandando i titoli di coda con largo anticipo.

La battaglia a centrocampo: Calò vs Mosti

Se i nomi di Kvernadze e Calvani finiranno sul tabellino dei marcatori, la chiave tattica del trionfo risiede nella zona nevralgica del campo. È qui che Giacomo Calò ha messo in scena una vera e propria masterclass.

Il regista del Frosinone è stato il faro assoluto del gioco ciociaro. Ha dettato i tempi con la calma dei grandi, smistando palloni con precisione chirurgica e offrendo l’assist decisivo per il gol di Calvani. Ma la sua prestazione è andata oltre la fase di possesso: Calò ha vinto nettamente il duello a distanza con il dirimpettaio Nicola Mosti.

Mentre il numero 23 giallazzurro giganteggiava, il trequartista della Juve Stabia finiva nella morsa. Nonostante i tentativi di accendere la luce per gli ospiti, Mosti è stato costantemente imbrigliato dalla pressione e dal filtro difensivo orchestrato proprio da Calò. Una prova opaca per il giocatore delle Vespe, costretto ad arrendersi e a lasciare il campo all’81’.

Standing ovation

La giornata perfetta del Frosinone ha avuto il suo epilogo emozionale all’86′ minuto, quando il tecnico ha richiamato in panchina Giacomo Calò. Per lui, applausi scroscianti e meritatissimi da tutto lo stadio: il tributo a un direttore d’orchestra che ha saputo guidare i suoi compagni verso un successo fondamentale.

Con questi tre punti, il Frosinone guarda ora al prosieguo del campionato con rinnovata fiducia e la consapevolezza della propria forza: lassù in vetta, l’aria è sempre più dolce.

Raoul Bova al Supercinema di Castellammare in “Il nuotatore di Auschwitz”. Rassegna “La Stagione di Luca”

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Nell’ambito della rassegna “La stagione di Luca”, sabato 6 e domenica 7 dicembre scorsi, sul palco del Supercinema un attore carismatico dalla presenza scenica magnetica e dalla capacità di creare un forte legame emotivo con il pubblico: Raoul Bova in “Il nuotatore di Auschwitz”.

Raoul Bova ha portato sulle tavole dello storico teatro stabiese una storia vera, quella di Alfred Nakache, un nuotatore francese ebreo detentore di un record mondiale, sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz.

Il testo narra l’incredibile storia di questo atleta e comunica un forte messaggio di speranza, mostrando come la volontà di vivere e trovare un senso alla sofferenza possano far superare anche le situazioni più difficili.

Nel monologo, un ruolo di grande intensità emotiva, Bova mostra la resilienza e la fragilità umana del nuotatore,  e lega la storia di Nakache a quella di Viktor Frankl (psicologo sopravvissuto ad Auschwitz), con riflessioni tratte dal suo libro “Uno psicologo nei lager”.

Alfred Nakache era un nuotatore francese di origine ebraica, campione olimpionico, ma ad Auschwitz era solo un numero: il 172763. Fu spesso costretto dai nazisti a nuotare in vasche di acqua gelida per recuperare oggetti ma, nonostante le vessazioni, mantenne viva la speranza.

Sopravvisse ad Auschwitz e fu obbligato alla marcia della morte verso Buchenwald, da cui si salvò tra pochissimi. Dopo la liberazione, scoprì la tragica morte di moglie e figlia. Nonostante la sofferenza, riprese ad allenarsi, gareggiando alle Olimpiadi di Londra del 1948 e ottenendo un nuovo record.

Ad Auschwitz fu internato anche Viktor Frankl, uno psichiatra austriaco che, subito dopo la liberazione, scrisse un libro sull’esperienza vissuta e su coloro che erano riusciti a superare quella prova terribile.

“Il nuotatore di Auschwitz” è un omaggio alla forza morale e alla resilienza, è un’opera che commuove, celebrando la capacità dell’essere umano di ritrovare la luce anche nelle tenebre più profonde.

Ogni singolo dettaglio ha contribuito a creare la “magia” che ha reso lo spettacolo indimenticabile: la scena, essenziale, composta da linee di luci disegnate da Marco Laudando che diventano simbolo di corsie in piscina, di rotaie o fughe prospettiche; le immagini filmate da Marco Renda con spazi astratti, in bianco e nero; le musiche coinvolgenti di Francesco Bova; i costumi di Francesca Schiavon; il testo e la regia del bravo drammaturgo, attore, regista teatrale Luca De Bei, che usa la narrazione per esplorare temi esistenziali.

Alla fine dello spettacolo, il pubblico ha calorosamente applaudito Raoul Bova, un attore molto amato dagli stabiesi, anche perché ha portato sul grande schermo i nostri campioni olimpici del “due con”, Giuseppe e Carmine Abbagnale.

L’attore ha infatti interpretato nel 1993 “Una storia italiana”, miniserie televisiva liberamente ispirata alla vita dei fratelli campioni del canottaggio, che ripercorre la loro carriera, iniziata proprio nelle acque di Castellammare di Stabia, tra successi olimpici e mondiali.

L’attore, nel salutare il pubblico, ha ricordato con nostalgia il periodo degli anni giovanili trascorso nella nostra cittadina mentre girava la miniserie:

“Il ritorno a Castellammare è stato particolarmente emozionante, perché qui ho iniziato a muovere i primi passi da attore, ho fatto il mio primo film, e devo dire che sono stato accolto sin da subito con grande affetto e cordialità in questo paese bellissimo, nel quale ho trovato delle storie che hanno avuto importanza nella mia vita e in quella del cinema”.

“Tornare qui a teatro a Castellammare è stato emozionante soprattutto con questo testo che parla del passato, parla di storia, parla della vita, di quello che possono essere le nostre difficoltà, ma che ci invita a non abbatterci mai, perché c’è sempre un modo per superarle.”

La sua interpretazione ha molto colpito il pubblico. “Il nuotatore di Auschwitz” con Raoul Bova è infatti un’esperienza teatrale che va oltre il semplice intrattenimento, che tocca il pubblico a livello emotivo e intellettuale, che trasmette messaggi universali e stimola la riflessione.

Inaugurata al MuDiSS di Castellammare la 10° rassegna d’arte sacra promossa dell’Associazione Fede e Arte

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Presso il Museo Diocesano Sorrentino Stabiese (MuDiss), in Piazza Giovanni XXIII a Castellammare di Stabia. 1eri sera 6 dicembre è stata inaugurata una suggestiva mostra di arte sacra.

Promotrice dell’iniziativa l’Associazione “Fede e Arte”, diretta da don Antonio De Simone, parroco della Concattedrale, che ha dichiarato:

“L’Associazione porta avanti un cammino di conoscenza e divulgazione, con passione e carisma. Ringrazio di cuore quanti ci sostengono. Desideriamo incentrare lo sguardo sul centro antico, perché è necessario salvaguardarlo, ma prima ancora bisogna conoscerlo. Dobbiamo essere consapevoli del patrimonio di cui disponiamo. Proporremo nel nuovo anno un’iniziativa culturale per educare l’uomo a vivere bene nel tempo contemporaneo. Un corso gratuito, aperto a tutti, il cui obiettivo è proprio quello di tirare fuori cose del passato, per educare le persone a vivere senza sciupassi, senza sciupare quello che di bello c’è.”

In mostra quadri e sculture di suggestiva bellezza nell’incantevole cornice del MuDiss, dove sono custoditi importanti tesori artistici.

Ha curato la mostra con grande competenza l’Arch. Geralda Cimmino, ospitando importanti artisti di fama nazionale come Antonio Marullo, Berenice Russo, Letizia Caiazzo, Aurelio Talpa, Francesco Giordano, Maria Consiglia Stile, Andrea Avitaia – Bartolo Cavaliere, Anna Ruggiero, Luigi Scavella e Salvatore D’Alessandro.

Al MuDiss in mostra opere di artisti di alto profilo, dove il tema sacro è affrontato in modo innovativo, attraverso un dialogo tra tradizione e modernità.

All’evento sono intervenuti il Direttore del MuDiSS Egidio di Lorenzo, e il Sindaco di Castellammare Luigi Vicinanza, che hanno espresso apprezzamento per questa e simili iniziative, che veicolano messaggi significativi e promuovono la crescita economica e socioculturale del territorio.

Il Sindaco, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza della sinergia tra menti, associazioni del territorio e Museo Diocesano per la valorizzazione del centro storico e per lo sviluppo della città.

Tra i presenti noti rappresentanti del mondo dell’associazionismo e della cultura, che hanno avuto parole di plauso per questi bravi artisti, nelle cui opere hanno profuso estro creativo e originalità.

Visitare una mostra d’arte sacra a Natale è un modo splendido per riconnettersi al significato spirituale della festa, concentrandosi sulla nascita di Gesù come manifestazione di Dio nel mondo, anziché sul consumismo.

Arte sacra e rappresentazioni della Natività riportano l’attenzione su valori come la fede, la luce, la speranza e la fratellanza, offrendo una pausa riflessiva dal frastuono commerciale, per celebrare l’evento centrale del cristianesimo.

Visitare questa mostra d’arte sacra al Museo Diocesano Sorrentino Stabiese è un’esperienza che arricchisce spiritualmente, che celebra la tradizione culturale campana e offre un momento di bellezza e meditazione, unendo fede, storia e arte in un percorso emozionante e suggestivo.

Sarà possibile ammirare le opere in mostra nella storica struttura del MuDiSS fino al 19 gennaio 2026, il lunedì dalle 8:30 alle 12:30, il mercoledì e il sabato dalle 8:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 20:00.

Il Frosinone travolge 3-0 la Juve Stabia: Monologo giallo azzurro, Kvernadze show con la sua doppietta

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Una vera e propria lezione di calcio, un monologo dominato dal primo all’ultimo minuto. Il Frosinone di Massimiliano Alvini si conferma una macchina perfetta e travolge senza affanni la Juve Stabia con un perentorio 3-0. Il match è stato un tributo alla superiorità tecnica e fisica dei padroni di casa, illuminato dalla prestazione scintillante di Giorgi Kvernadze, autore di una doppietta e semplicemente imprendibile sulla corsia di sinistra.

L’urlo dei Leoni: Kvernadze incontenibile

Il Frosinone ha messo subito il bavaglio alla manovra ospite. Sin dai primi minuti, la pressione alta e l’incredibile dinamismo del centrocampo hanno soffocato ogni tentativo di costruzione della Juve Stabia. Non c’è stato neanche il tempo per gli uomini di Ignazio Abate di organizzare le idee.

A sbloccare il risultato è stato, puntuale, l’esterno georgiano Kvernadze, una vera e propria furia per tutta la gara. Il giovane talento, in stato di grazia, ha aperto la contesa e l’ha chiusa con un bel tiro dalla distanza per la personale doppietta. Nel mezzo, a sigillare il dominio, è arrivato il gol del raddoppio a firma di Calvani, portando il risultato su un 2-0 che è stato ben presto arrotondato.

Juve Stabia: Gara da dimenticare in fretta

La Juve Stabia è apparsa subito in grande difficoltà, in balia degli eventi e incapace di trovare contromisure. La squadra di Abate ha subito l’aggressività e la superiorità dei padroni di casa in ogni zona del campo. La manovra è risultata lenta e prevedibile, e il pressing alto dei ciociari ha reso impossibile qualunque tentativo di risalita.

Se il Frosinone meritava applausi a scena aperta per l’intensità e la qualità espressa, per le Vespe è stata una giornata da archiviare in fretta. Il centrocampo non è riuscito a fare da filtro, la difesa è stata costantemente esposta ai tagli e alle incursioni avversarie, e l’attacco non è mai stato messo in condizione di impensierire la retroguardia gialloblu.

I cambi operati da Abate a inizio ripresa non hanno sortito alcun effetto, con l’inerzia della gara che non è cambiata minimamente. Il risultato finale, per quanto visto in campo, poteva essere ancora più rotondo.

Frosinone vola, Abate chiede un reset

L’amarezza è palpabile in casa Juve Stabia. La squadra dovrà resettare in fretta e ritrovare la compattezza smarrita lontano dal Menti per non compromettere il cammino in campionato.

Il Frosinone, invece, forte di questo 3-0 che sa di prova di forza, si candida sempre più come una delle formazioni più in forma e ambiziose del torneo.

Frosinone – Juve Stabia (3-0): Le pagelle dei gialloblù

Al termine di Frosinone – Juve Stabia terminata con la vittoria dei Ciociari per 3 a 0 assegniamo i voti alle Vespe:

Confente 5 Un piccolo errore di posizionamento sul palo colpito e sul primo gol dei ciociari. Sul terzo gol poteva essere più reattivo. Da rivedere anche la sua prestazione.

Ruggero 5 Prestazione scarsa, male la fase difensiva, fuori tempo come su l’azione del primo gol subito ma anche in fase di costruzione dal basso. (Dal 56′ Stabile 5,5 ha fatto un poco meglio, non ci voleva molto, poco attento e tempestivo nella fase difensiva).

Bellich 5,5 Sempre in ritardo e mai in anticipo, che è il suo forte, voleva dare una mano in avanti senza successo. Oggi non era il leader che conosciamo.

Giorgini 5,5 Ha cercato di frenare gli attacchi, ci stava riuscendo, per la prestazione negativa dei colleghi di reparto è stato coinvolto nelle dinamiche dei gol subiti.

Carissoni 5 Partita negativa, male in fase di contenimento come quinto di destra, male in fase di spinta, troppo passivo sull’azione del gol.

Correia 5 Prestazioni negativa che non giustifica ad ora l’importante investimento fatto dalla società, deve ancora capire cosa vuol fare da grande. Partito forte ad inizio stagione sta lentamente arretrando nelle prestazioni e nella mentalità di squadra.

Pierobon 5 Anche lui coinvolto nella prestazione opaca, è mancato nei raddoppi e nella costruzione del gioco, una sua conclusione tirata alle stelle poteva far prendere alla partita una piega diversa. (Dal 62′ Maistro 5,5 E’ entrato a risultato compromesso, con i padroni di casa in vantaggio di 2 reti, non è riuscito a dare una svolta alla partita perchè i compagni di squadra erano già negli spogliatoi.

Piscopo 5 Quest’anno non riesce proprio a dare un contributo alla causa. È andato in gita a Frosinone senza pagare il viaggio. (Dal 46′ De Pieri 5,5 Il suo ingresso ha dato un pò più di vivacità, non ci voleva molto, con il passare del tempo si è adeguato all’apatia della squadra.)

Candellone 5,5 Troppo isolato in avanti, ma anche troppo stanco per dare il suo solito contributo. L’atteggiamento mentale è però quello di uno che non si vuole arrendere all’evidenza ma le gambe non sempre rispondono presente. Non è una prima punta ma questo è risaputo e non riesce da “solo” ad essere pericoloso, risente anche lui della prestazione opaca della squadra.

Mosti 5 Non si sono visti i suoi recupero palla, in altre partite presente in fase offensiva, oggi è mancato anche questo. (Dal 81′ Leone S.V. entrato non al meglio della condizione si salva da un voto negativo. I pochi minuti giocati in una partita già compromessa giustificano il non classificabile).

Cacciamani 5,5 Inizio partita con ottimi spunti che mettono in apprensione la retroguardia avversaria. Con il passare dei minuti si spegne perché i difensori ciociari riescono a contenerlo. (Dal 81′ Mannini S.V. ci ripetiamo, pochi minuti giocati per vedere le qualità del giovane calciatore della nazionale under 20.)

Abate 5 A differenza di altre trasferte perse dove però c’era stata la prestazione. Oggi non c è stato niente, non si può neanche appellare ai torti arbitrali subito. Un 352 che quest’oggi non ha proprio funzionato. Dopo 15 partite e una situazione negativa che si ripete in trasferta troppe volte c’è bisogno di fermarsi a riflettere su cosa fare e se in trasferta bisogna cambiare modulo.  Prima che la situazione diventi negativa, ad ora non lo è ancora, ci vuole da parte di tutti un bagno di umiltà. Il tempo degli elogi è finito ora è il tempo delle riflessioni e delle soluzioni.

IL MORSO DELLA VESPA. Stabia travolto a Frosinone. Pomeriggio amaro e senza storia

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Una trasferta da dimenticare, un pomeriggio senza storia. La Juve Stabia di mister Abate esce con le ossa rotte dallo stadio Benito Stirpe, travolta da un Frosinone cinico e determinato (3-0), che ritrova il successo casalingo, il primato in classifica (agganciando il Monza) e una serenità che mancava da troppo tempo. Per le nostre Vespe, invece, è stato un brusco risveglio dopo un periodo positivo: una prestazione opaca, insufficiente in ogni reparto, che impone una riflessione immediata per non gettare alle ortiche il buon lavoro fatto finora.

🟡🔵 Il Monologo Giallazzurro: Difesa Stabiese in Difficoltà

La partita è stata, fin dai primi minuti, un monologo dei padroni di casa. Il Frosinone ha messo subito sotto pressione la retroguardia stabiese, palesando una superiorità tecnica e fisica che la Juve Stabia non è mai riuscita a contrastare con efficacia. Già al 7′, Raimondo, servito da Ghedjemis, ha scaldato i guantoni di Confente, la cui parata ravvicinata, seppur alta, è stata il preludio di una giornata di passione.

Il campanello d’allarme più squillante è suonato al 26′: su una punizione pennellata da Calò, Calvani ha tentato la deviazione, trovando solo il palo alla destra dell’estremo difensore stabiese. Le Vespe faticavano enormemente a contenere gli spunti e la velocità della formazione di Alvini, rimanendo schiacciate nella propria metà campo e rendendosi pericolose praticamente mai.

⚽ L’Incantesimo di Kvernadze Spezza gli Equilibri

Quando l’intervallo sembrava potesse offrire un attimo di respiro e la possibilità di riorganizzare le idee, è arrivata la doccia gelata. Al primo minuto di recupero del primo tempo, la magia di Giorgi Kvernadze ha sbloccato il risultato. Un’azione personale da applausi, un assolo sulla sinistra che ha visto il georgiano dribblare due avversari, controllare con maestria e depositare il pallone nell’angolino dove Confente, incolpevole, non è potuto arrivare: 1-0 Frosinone. Poco dopo, un brivido ha percorso la schiena stabiese con Cichella che ha sfiorato il raddoppio, sventato da un intervento prodigioso di Confente.

🔨 Il Tris Nella Ripresa Affonda Le Vespe

La speranza di vedere una Juve Stabia più battagliera nella ripresa è svanita in appena otto minuti. La ripresa è ripartita con lo stesso spartito: Frosinone padrone del campo e le Vespe in apnea. Al 53′, sugli sviluppi di un corner calciato da Calò, il difensore Calvani ha trovato il tempo perfetto per incornare e siglare il 2-0, il suo primo gol stagionale.

Il colpo del KO è arrivato in un amen, tre minuti più tardi. Al 56′, ancora il mattatore Kvernadze ha calato il tris. Imbeccato splendidamente da Cichella, il georgiano non ha lasciato scampo a Confente con un destro “chirurgico”, chiudendo di fatto la contesa sul 3-0.

Il resto della gara è stato accademia per il Frosinone, che con il settimo risultato utile consecutivo e la terza vittoria di fila, può festeggiare l’aggancio alla vetta e un vantaggio di 4 punti sulla terza.

📝 Urge Reazione e Chiarezza

Per la Juve Stabia, invece, è un pomeriggio da dimenticare in fretta. La squadra non è riuscita a reggere l’urto, mostrando evidenti lacune in fase di contenimento e una scarsissima vena offensiva. Al di là del valore dell’avversario, che ha meritato ampiamente i tre punti, la prestazione delle Vespe è stata al di sotto delle aspettative.

Ora è fondamentale voltare pagina immediatamente. Messa in archivio questa pesante sconfitta, il mister e i ragazzi dovranno analizzare gli errori con lucidità per ritrovare la rotta e l’identità vincente che aveva caratterizzato le ultime uscite. I tifosi stabiesi si aspettano un pronto riscatto al Menti.

Sparatoria a Boscoreale, fermati due giovani per l’omicidio di Pasquale Nappo

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Sono stati fermati i due giovani di 18 e 23 anni accusati di aver sparato almeno tre colpi di pistola in piazza Pace a Boscoreale (Napoli) uccidendo il 18enne Pasquale Nappo. Si tratta di due giovani di Torre Annunziata, che si sono consegnati ai carabinieri nella notte ed hanno confessato in presenza del loro legale, raccontando una propria versione dei fatti che ora è al vaglio degli inquirenti.

Le indagini lampo dei carabinieri del nucleo investigativo del Gruppo di Torre Annunziata hanno permesso di identificare i due. A sparare sarebbe stato proprio il 18enne, coetaneo della vittima e incensurato, mentre alla guida dello scooter c’era il 23enne.

Nappo è poi morto subito dopo il ricovero presso l’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. Anche lui incensurato era comunque considerato dagli investigatori vicino agli ambienti dello spaccio di droga di Scafati.

Il reato contestato

Il reato contestato dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli è stato di omicidio aggravato dalla modalità mafiosa e dalla premeditazione. I due sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto e trasferiti in carcere in attesa della convalida. Nel corso dell’interrogatorio hanno confermato alcune circostanze, ma negato l’intenzione di voler uccidere. Il loro intento sarebbe stato solo quello di rispondere a una aggressione subita nei giorni scorsi proprio a Boscoreale.

La versione dei due fermati

Due liti, le minacce, poi gli spari alla cieca. I due indagati “hanno fornito una prima ricostruzione dettagliata di quanto avvenuto nella notte dei fatti”, fa sapere il loro legale. Secondo il racconto, l’episodio trae origine da una lite che aveva visto coinvolti entrambi gli indagati. Abbruzzese era stato destinatario di pesanti minacce, mentre Esposito era stato aggredito fisicamente da un gruppo di giovani di Boscoreale “che mal tolleravano la loro presenza in quella piazza”. Dopo l’aggressione, sarebbe scattata la rappresaglia armata. “Giunti in piazza – spiega l’avvocato Mauro Porcelli in una nota – i due si sarebbero trovati di fronte a un blocco stradale formato da alcune automobili e da più persone. Ne seguiva una successiva aggressione, in reazione alla quale sarebbero stati esplosi alcuni colpi d’arma da fuoco in modo non mirato, alla cieca”. Di qui la fuga, fino alla decisione di costituirsi. “Le autorità competenti – conclude l’avvocato Porcelli – stanno proseguendo le indagini per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti e accertare ogni responsabilità”.

Raid in contesto camorristico

Sull’omicidio indaga la Direzione distrettuale Antimafia di Napoli. Secondo quanto si apprende, l’obiettivo della sparatoria sarebbe la stessa vittima e l’episodio si andrebbe a incastrare in un più ampio contesto camorristico.

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Fonte AdnKronos

A Ercolano gli interventi per la riqualificazione di Villa Favorita

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Un nuovo capitolo si apre per Villa Favorita e il suo parco, uno dei gioielli architettonici più maestosi e meglio conservati del Settecento napoletano: nel cuore di Ercolano, l’opera dell’architetto Ferdinando Fuga sarà oggetto di un ambizioso progetto di restauro e riqualificazione paesaggistica, finanziato con fondi nazionali ed europei.

L’intervento, promosso dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli e dall’Agenzia del Demanio, mira a restituire alla cittadinanza e ai visitatori un patrimonio storico-artistico di valore inestimabile. Il restauro dell’edificio del Fuga, cuore monumentale del complesso, e la riqualificazione del Parco Superiore e Inferiore, con il ripristino dei percorsi pedonali e delle connessioni interne, trasformeranno Villa Favorita in un centro multifunzionale, attrattore di energie e cultura per tutta la zona vesuviana.

Grazie ai fondi del Pnrr, del Piano Complementare al Pon e alle risorse messe a disposizione dall’Agenzia del Demanio, sono stati stanziati 31 milioni di euro per il primo intervento di restauro e risanamento conservativo dell’edificio del Fuga, del Parco Superiore ed Inferiore con i relativi fabbricati secondari e per la riqualificazione paesaggistica con il ripristino dei percorsi pedonali e delle connessioni. Queste operazioni sono curate dal Ministero della Cultura – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli – e inizieranno entro dicembre 2025. Un secondo intervento, che prende il via oggi e riguarda il restauro dell’edificio del Bianchi e del corpo di collegamento è curato dall’Agenzia del Demanio con un investimento di 12,5 milioni di euro e terminerà entro aprile 2028 e prevede la creazione di spazi destinati ad attività didattiche e culturali. Villa Favorita rappresenta una straordinaria opportunità per Ercolano e per tutto il territorio del Golfo di Napoli. La villa e il suo parco torneranno ad essere un luogo di incontro, cultura e bellezza, aperto a cittadini, studenti e turisti, con nuove funzioni e servizi che ne garantiranno la fruizione pubblica e la tutela nel tempo.

Fonte AdnKronos

Pompei scopre l’Egitto nella sua cucina

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Una situla (vaso) in pasta vitrea, con scene di caccia in stile egiziano, prodotta in Alessandria d’Egitto, è riemersa tra i resti del Thermopolium della Regio V a Pompei, quello che è stato ribattezzato “street food” dell’antichità, scavato parzialmente nel 2020/21. Il prezioso vaso, riutilizzato come contenitore da cucina, testimonia la sorprendente commistione di culture e religioni nella vita quotidiana della città vesuviana prima dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Il contenitore invetriato, solitamente presente in area vesuviana come elemento pregiato di decorazione di giardini e ambienti rappresentativi, qui era stato riutilizzato evidentemente come contenitore da cucina. Le analisi successive ai restauri in corso potranno rivelare il contenuto, come spiega un articolo dell’E-journal degli scavi di Pompei, che illustra gli interventi di cantiere che hanno interessato questi ambienti.

I nuovi scavi avviati nel 2023 nell’area della Regio V, con la finalità di migliorare le condizioni di conservazione degli ambienti adiacenti al Thermopolium, hanno messo in luce gli ambienti di servizio e il piccolo appartamento al primo piano dove abitavano i gestori dell’attività di ristorazione. Nell’ambiente al piano terra con il piano cottura sono stati rinvenuti ancora al proprio posto gli strumenti utilizzati per la preparazione dei cibi (mortai, tegami) e numerose anfore vinarie di provenienza mediterranea.

“Vediamo qui in atto una certa creatività nell’arredare spazi sacri e profani, cioè l’altare domestico e la cucina, con oggetti che testimoniano la permeabilità e la mobilità di gusti, stili e verosimilmente anche di idee religiose nell’Impero Romano – spiega il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – E vediamo questo fenomeno qui non a un livello elitario, ma in una retrobottega di una ‘popina’, uno ‘street food’ di Pompei, vale a dire a un livello medio-basso della società locale, che si rivela però essenziale nella promozione di forme culturali e religiose orientali, tra cui i culti egiziani, ma più tardi anche il cristianesimo”.

Al momento dell’eruzione del Vesuvio, il vano attiguo al Thermopolium fungeva da ambiente di servizio. Gli spazi erano organizzati in modo funzionale: un piccolo bagno era situato a lato di un ingresso che si apriva sul vicolo cosiddetto dei Balconi, una zona era, invece, destinata allo stoccaggio di anfore e altri contenitori per la conservazione di liquidi. Lo spazio rimanente era occupato da oggetti utilizzati per la lavorazione, la cottura e la conservazione dei cibi.

Tra i reperti più interessanti recuperati la situla in faience riccamente decorata, testimonianza degli scambi commerciali e culturali che caratterizzavano Pompei. Il piano superiore all’ambiente di servizio era suddiviso in due piccole stanze, una delle quali affrescata e decorata in IV stile, con architetture prospettiche illusionistiche e un pavimento colorato di giallo. La stanza era arredata con mobili, forse in parte rivestiti da lastre marmoree policrome, e con oggetti personali conservati in cassette lignee riccamente adornate.

Il progetto di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza di questi ambienti ha previsto anche il restauro degli apparati murari e decorativi emersi nei precedenti interventi, con l’obiettivo di preservarne la bellezza e l’integrità. Per proteggere gli ambienti dall’azione degli agenti atmosferici e conservare adeguatamente i reperti, sono state realizzate apposite coperture amovibili, progettate per integrarsi armoniosamente con il contesto archeologico. Mentre un impianto di illuminazione consentirà, mettendo in risalto i singoli dettagli, di ammirare in maniera più adeguata il contesto. (di Paolo Martini)

Fonte AdnKronos

A Capodimonte una mostra per il centenario Sergio Vacchi

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Cento anni fa nasceva Sergio Vacchi (Castenaso, Bologna, 1º aprile 1925 – Siena, 15 gennaio 2016) uno dei più originali e significativi artisti del Novecento italiano che dall’informale e dal naturalismo passa a un linguaggio personalissimo, non incasellabile in alcuna definizione di scuola, denso di riferimenti storici, mitologici e sociali. A sessant’anni dal suo debutto napoletano, il Museo e Real Bosco di Capodimonte gli dedica l’omaggio “Sogno mediterraneo. Sergio Vacchi” con opere rappresentative della sua produzione dal 1959 al 2006. Scelte insieme alla Fondazione Vacchi, le opere esposte per l’occasione rivelano la forza dirompente dell’originalissima mente dell’artista, un visionario spesso largamente in anticipo sui tempi. La mostra napoletana è accompagnata da un catalogo edito da Forma e aperto dal saggio di Eike Schmidt intitolato ‘Da Adamo ed Eva a Federico II di Hohenstaufen Sergio Vacchi a Napoli 1965-1967’.

In questo 2025 cadono anche le celebrazioni dei 2500 anni dalla fondazione di Napoli, oggi più che mai sulla ribalta internazionale nel ribadire il carattere aperto, cosmopolita di questa metropoli mediterranea e il suo ruolo storicamente all’avanguardia: la mostra del maestro bolognese è quindi l’occasione per ripercorrere anni fondamentali della vita culturale partenopea nel secolo scorso. “La piccola ma concentrata esposizione che offriamo oggi a Capodimonte – scrive Schmidt nel suo saggio – vuole ricordare soprattutto il ruolo di Sergio Vacchi in città nel momento più decisivo per la svolta contemporanea della scena artistica di Napoli e riavvicinarlo al vivacissimo e sperimentale panorama attuale, attraverso alcune delle opere più pregnanti della sua fase successiva”.

La mostra, che rappresenta anche il principale tributo italiano per il centenario, intende quindi ribadire il legame di Vacchi con la città partenopea: basti ricordare che già nel 1965 – un vero “anno cerniera” per Vacchi e per il rinnovamento dell’arte a Napoli – alla Galleria “Il Centro” l’artista presentò “Adamo ed Eva in Italia”: un ciclo che sanciva il ritorno al figurativo. Nello stesso anno Marcello Rumma avviava un’intensa attività di promozione di arte contemporanea e Lucio Amelio apriva la Modern Art Agency. Nel 1966 Vacchi espone alla Galleria San Carlo e nel 2019 il Museo Madre presenta un dipinto (Eva Imperiale – 1965) dell’artista scomparso da poco, nella collettiva “I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970”. Come è noto, Sophia Loren e Carlo Ponti sono stati suoi affezionati collezionisti, acquisendone più di cento opere. E nel catalogo, così come nel percorso allestitivo, non poteva mancare l’iconica immagine di Sophia scattata da Dan Forer (1967), nell’intimità della sua casa accanto ad uno degli amati ritratti che Vacchi le aveva fatto.

Già la mostra napoletana del 1965 ha presentato infatti numerose opere di Vacchi, provenienti dalla loro raccolta; poco dopo la coppia Ponti-Loren acquistò la Morte di Federico II di Hohenstaufen – Notturno italiano (1966), un dipinto monumentale largo ben 4 metri. Del ciclo su Federico II – che più di ogni altro rappresenta il fascino del Mezzogiorno nell’opera di Vacchi – fa parte anche la grande tela La telefonata di marmo, qui in mostra, che perfettamente ne cattura lo spirito ermetico e fantastico.

“La mostra intende ricordare il momento straordinario del 1965 – sottolinea Schmidt – la visione di una città che apre, rischia e innova. In pochi anni Napoli passò dalla lunga egemonia della cultura ottocentesca a una centralità internazionale nell’arte contemporanea. L’arrivo di Vacchi si inserì perfettamente in questo nuovo clima, capace di accogliere una pittura insieme colta, visionaria ed esistenziale. A rendere emblematica quella stagione fu l’incontro con due collezionisti d’eccezione, Carlo Ponti e Sophia Loren, che in quel periodo misero insieme una delle raccolte più importanti di arte del ‘900 in Europa. Ma questa esposizione è anche l’occasione per proporre al nostro pubblico, per la prima volta, una selezione di opere dei decenni successivi di un artista fra i più originali del secondo Novecento italiano, di un autentico poeta delle immagini”.

La mostra è ospitata al primo piano della reggia borbonica, tra gli spazi dedicati ai cartoni di Michelangelo e Raffaello e la parte della collezione che include Mantegna, Tiziano, Brueghel, e i capolavori del ‘600 emiliano.

Le sei opere di grande formato si legano idealmente e figurativamente alla realtà storica e fisica partenopea. La tela Primo memoriale organico (1959) è violenta e drammatica come un’eruzione vulcanica: la materia pittorica, densa e grumosa, sembra entrare nelle viscere del Vesuvio e descriverne il magma incandescente un attimo prima che esploda verso l’esterno. In Per un volto del paesaggio (1962) protagonista è il sole, e unico essere vivente un uccello grasso come un gabbiano. L’archeologia, il mare, la storia della regione sono i temi di La telefonata di marmo (1966) e L’amante di Federico II di Hohenstaufen (1966), due dipinti dove Vacchi allude con impareggiabile ironia alla sofisticata eleganza che serpeggia nelle creazioni artigianali, artistiche, architettoniche del Golfo. La rassegna continua con Iter itineris secondo, del 2005, dove l’artista già ottantenne descrive un gregge ammantato di rosso, agnelli con orecchie diaboliche (la dualità della natura umana?) che sembrano planare su un brullo paesaggio costiero. Il tempio greco è piccolo e lontano, come un giocattolo sospeso su un colle: ricordo di glorie passate ormai inutili. Eppure, in questa immagine apocalittica, la speranza si accende in quelle due sciabolate di luce bianca che, come le ali di un arcangelo, attraversano la parte sinistra della tela: profezia e promessa insieme. Della Melancholia Seconda è uno degli ultimi capolavori pittorici di Vacchi, un interno aperto in cui domina il vuoto, un chiaro tributo all’ultima cena leonardesca in cui si affacciano figure animalesche e una mano al centro con un dito che punta verso l’alto.

“Questa mostra al Museo di Capodimonte rappresenta per me e per la Fondazione Vacchi un importante traguardo: ricordando Sergio Vacchi nel centenario dalla sua nascita – sottolinea la presidente della Fondazione Vacchi, Marilena Graniti Vacchi –Napoli svela il ‘Sogno Mediterraneo’ dell’artista, un mondo intriso di storia, memoria, profezia e mistero. Un gioco di specchi tra psiche ed enigmi nascosti negli oggetti della vita quotidiana. La figura di un imperatore colto e illuminato come Federico II è protagonista di un intero ciclo di opere di Vacchi che nel suo lavoro riafferma la cultura millenaria della città e, allo stesso tempo, il suo ruolo di crocevia privilegiato dell’arte contemporanea. Napoli e il “Sogno Mediterraneo” dell’artista si incontrano di nuovo in questa mostra, sapendo di non essersi mai realmente lasciati poiché legati dalla stessa identità folle e geniale. Al contempo, è un’occasione per riscoprire la modernità del linguaggio di Vacchi e la complessità di una forza poetica che continua a parlare al presente”.

Fonte AdnKronos

Terremoto in provincia di Avellino, scossa di magnitudo 3 oggi: scuole chiuse a Montefredane

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Una scossa di terremoto di magnitudo 3.0 è stata registrata un minuto dopo la mezzanotte di oggi martedì 9 dicembre a Montefredane, in provincia di Avellino, dove il 25 ottobre c’era già stato un evento sismico, ma di magnitudo 4.

Scuole chiuse

L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha rilevato il movimento sismico, che è stato avvertito dalla popolazione, a una profondità di 11 chilometri. “Al momento non si registrano danni a persone o cose”, ha comunicato nella notte il sindaco del comune irpino, Ciro Aquino in un post social, in cui ha spiegato di essersi “subito messo in contatto con la Prefettura di Avellino” e di aver “emanato un’ordinanza di chiusura della scuola, in via precauzionale, per la giornata di oggi” al fine di “effettuare – si legge nel provvedimento – le verifiche tecniche di integrità strutturale degli edifici”.

Il sindaco ha aggiunto: “A quanti mi hanno scritto, desidero rassicurare che la situazione sembra sotto controllo. Le verifiche più accurate saranno effettuate con la luce del giorno”.

Fonte AdnKronos

Frosinone – Juve Stabia (3-0), Alvini: “Mi aspettavo dei cambi nella Juve Stabia”

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Vince il Frosinone, batte nettamente la Juve Stabia e mister Massimiliano Alvini afferma: “Non sono euforico, sono equilibrato, perché mi interessa il percorso e non la singola vittoria. Quando giochiamo, non c’è da pensare che la partita possa essere facile; c’è solo da lavorare con lucidità, per me ci vuole tanto equilibrio”.

Fino al 45’ del primo tempo, la partita era ferma sullo 0-0: “Era una partita difficile – dichiara Alvini – contro un avversario che esprime un buon calcio; se vogliamo creare problemi a questa squadra, dobbiamo parlare di partita facile. Era complicata, merito al Frosinone di averla vinta, contro un avversario che ha palleggio e corsa”.

Sulla formazione scelta, il tecnico commenta: “Oggi è la squadra più giovane che io ho schierato da inizio campionato, eppure ha saputo affrontare i momenti di difficoltà con grande sicurezza. Dobbiamo continuare a lavorare con equilibrio”.

Sulla Juve Stabia: “Avendo giocato loro tre partite in poco tempo, potevo aspettarmi di tutto sulle scelte di formazione. La nostra è una vittoria significativa, mi aspettavo dei cambi nell’undici titolare della Juve Stabia”.

Sull’impegno dimostrato dai suoi calciatori, Alvini afferma: “Non devo tenere nessuno sulla corda; chi gioca in Serie B, deve già essere eccellente, non può essere mediocre. Sanno gestirsi benissimo”.

L’obiettivo è la promozione? L’allenatore ammette: “La squadra è molto dinamica, gioca un calcio verticale, aggressivo, sicuramente dobbiamo continuare su questa squadra. Non guardo oltre la prossima partita, a Pescara. Pensiamo, partita dopo partita, a fare il meglio possibile”.

Infine i complimenti alla squadra: “Non solo da solo, ho uno staff con cui condivido i meriti. Vorrei sottolineare il lavoro che sta facendo la società, il direttore Castagnini, nel portare la disciplina. Non ci fermiamo ad oggi, c’è un percorso e vogliamo continuare su questo”.

Frosinone – Juve Stabia (3-0), Abate: “Non deve esistere l’io ma il noi lo farò capire alla squadra”

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Termina con una netta sconfitta per 3-0 la sfida tra Frosinone e Juve Stabia e il tecnico delle Vespe, Ignazio Abate, commenta così la prova offerta dai suoi calciatori:

“La verità è che per salvarci ci vuole dell’altro, sia come energie che come convinzione. Dobbiamo pensare di più come squadra, siamo partiti benino, poi abbiamo fatto le cose che proviamo, ma senza la ferocia che occorre per mettere in difficoltà gli avversari”.

Un parere sul Frosinone: “Abbiamo affrontato una grande squadra, anche se nel secondo tempo siamo andati sotto su palla inattiva e questo non può succedere, per una squadra che lotta per conservare la categoria”.

Sulla scelta di non impiegare Leone dal primo minuto: “Ha bisogno di rifiatare un po’ perché ha giocato tanto in questa prima parte di campionato, mentre Pierobon deve ritrovare il ritmo partita. Serve più rabbia, siamo stati troppo leggeri. Lo farò capire a chi di dovere”.

 

Frosinone – Juve Stabia: 3-0 (46′ Kvernadze, 61′ Calvani, 65′ Kvernadze)

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È il giorno dell’Immacolata, ma sul prato del “Benito Stirpe” non c’è aria di festa, bensì di battaglia. Alle ore 15:00 si accenderanno i riflettori su una sfida che promette scintille e che mette di fronte due filosofie di gioco e due momenti di forma differenti.

Da una parte i padroni di casa del Frosinone, guidati dall’esperto Massimiliano Alvini. Il tecnico toscano ha plasmato una macchina da calcio veloce e divertente, che tra le mura amiche sa essere letale. I ciociari cercano conferme per restare agganciati al treno delle grandi.

Dall’altra parte c’è la Juve Stabia di Ignazio Abate. Le Vespe arrivano in Ciociaria con la consapevolezza di dover invertire il trend esterno: lontano dal Menti la squadra ha faticato a trovare la via del gol e oggi, contro un avversario così quotato, servirà una prova di maturità, cinismo e grande sacrificio difensivo. Nonostante le assenze pesanti (out Varnier e Battistella su tutti), i gialloblù vogliono regalarsi un pomeriggio da protagonisti.

Mettetevi comodi: tra poco vi racconteremo le scelte ufficiali dei due allenatori e poi parola al campo. Frosinone – Juve Stabia sta per iniziare.

Il Tabellino Ufficiale

FROSINONE (4-2-3-1): Palmisani; A. Oyono, Calvani (74′ J. Gelli), Cittadini, Bracaglia; Calò (86′ Grosso), Koutsoupias; Ghadjemis (86′ Biraschi), Cichella, Kvernadze (74′ F. Gelli); Raimondo (81′ Zilli)

A Disposi: Sherri, Pisseri, Marchizza, Corrado, J Oyono, Zilli, Masciangelo, Kone

Allenatore: sig. Massimiliano Alvini

JUVE STABIA (3-5-2): Confente; Ruggero (56′ Stabile), Giorgini, Bellich; Carissoni, Correia, Mosti (81′ Leone), Pierobon, Cacciamani (81′ Mannini); Piscopo (45′ De Pieri), Candellone

A disposizione: Boer, Reale, Gabrielloni, Baldi, Ciammaglichella, Duca, Maistro, Zuccon, Leone, Mannini

Allenatore: sig. Ignazio Abate

Direttore di gara: sig. Daniele Perenzoni della sezione AIA di Rovereto

Primo assistente: sig. Valerio Vecchi della sezione AIA di Lamezia Terme

Secondo assistente: sig. Andrea Zingarelli della sezione AIA di Siena

IV° ufficiale: sig. Davide Di Marco della sezione AIA di Ciampino

VAR: sig. Francesco Cosso della sezione AIA di Reggio Calabria

AVAR: sig. Alessandro Pronterà della sezione AIA di Bologna

Marcatori: 46′ Kvernadze, 61′ Calvani, 65′ Kvernadze

Angoli: 3 – 0

Ammoniti: 36′ Mosti

Espulsi: –

Recupero: 3 min pt – 4 min st

Note: Terreno in erba naturale in perfette condizioni. Giornata soleggiata e mite. Osservato un minuto di silenzio in ricordo di Pietrangeli

Spettatori totali: –

PRIMO TEMPO

Al 4′ timido tentativo della Juve Stabia: Cacciamani se ne va sulla fascia e mette in mezzo per Piscopo che non arriva sulla palla

Al 8′ Frosinone pericoloso con Koutsoupias che non inquadra la porta

Al 10′ Candellone metto in mezzo per Carissoni dall’altra parte ma la difesa di casa libera l’area

Al 26′ Frosinone vicino al vantaggio con Calò che da punizione serve Ghedjemis che calcia a rete trovando il palo alla destra di Confente

Al 36′ Ammonito Mosti per una brutta entrata su un avversario dopo che si era allungato la palla

Al 40′ Frosinone pericoloso con Ghedjemis che se ne va sulla fascia destra e calcia a rete trovando la risposta di Confente

Il direttore di gara concede 3 minuti di recupero

Al 46′ Frosinone in vantaggio con Kvernadze che se ne va sulla fascia e si inserisce tra Carissoni e Ruggero arrivando a calciare con Giorgini che non contrasta e Confente non va in maniera decisa ad intervenire sul primo palo,

Al 48′ Ancora pericoloso il Frosinone che calcia da posizione defilata impegnando Confente alla parata.

Finisce il primo tempo con il Frosinone in vantaggio e la Juve Stabia incapace di reagire alla manovra dei padroni di casa.

SECONDO TEMPO

La Juve Stabia sostituisce Piscopo con De Pieri

Al 52′ contropiede velenoso del Frosinone dopo che Ruggero scivola e non riesce a contrastare. I padroni di casa avanzano con 3 uomini contro 2, Ghedjemis la mette in mezzo e Koutsouipias manca clamorosamente in tap in vincente

Al 56′ La Juve Stabia sostituisce Ruggero con Stabile

Al 61′ Raddoppio Frosinone: Sugli sviluppi di un calcio d’angolo di testa Calvani anticipa tutta la difesa della Juve Stabia e la mette alle spalle di Confente

Al 62′ La Juve Stabia sostituisce Pierobon con Maistro

Al 65′ Tris del Frosinone: Kvernadze si incunea nell’area e calcia a rete trovando lo spazio giusto tra una selva di gambe spedendo la palla alle spalle di Confente

Al 74′ Il Frosinone sostituisce Kvernadze con F. Gelli e Calvani con J. Gelli

Al 79′ Altra azione pericolosa del Frosinone con Ghadjemis che dalla destra entra in area e mette in mezzo un pallone su cui Confente stava comme

Al 81′ Il Frosinone sostituisce Raimondo con Zilli mentre la Juve Stabia Cacciamani con Mannini e Leone con Mosti

Al 86′ Il Frosinone sostituisce Ghadjemis con Biraschi e Calò con Grosso

Al 87′ Ammonito Leone

Al 88′ Bracaglia da punizione impegna Confente

Al 90′ Zilli calcia da fuori area para a terra Confente

Il direttore di gara concede 4 minuti di recupero

Finisce con una netta sconfitta della Juve Stabia che fuori casa si dimostra troppo fragile mentalmente sia per quel rigiuarda la fase offensiva ma anche la fase difensiva lascia a desiderare. Un 3-0 che non ammette repliche e non è la prima volta che accade in campionato. Il Frosinone con il minimo sforzo ha avuto la meglio in una partita in cui la Juve Stabia non ha mai dato la sensazione di essere veramente pericolosa. I cambi non hanno inciso per niente. Ora sabato al Menti arriva l’Empoi e bisognerà darsi una svegliata per allontarsi dalle zone calde della classifica.

L’AZZURRO PENSIERO. Partenope d’assalto: Hojlund stende la Juventus al Maradona

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Una notte da ricordare al “Maradona”. Il Napoli di Antonio Conte non si ferma più e centra la quarta vittoria consecutiva tra campionato e Champions League, superando in un vibrante scontro diretto la Juventus con il punteggio di 2-1. Protagonista assoluto della serata è stato l’attaccante danese Rasmus Hojlund, autore di una doppietta decisiva.

⚽ Hojlund-Show Decisivo

Gli azzurri hanno approcciato la gara con grande determinazione, sbloccando il risultato già al 19′ minuto. Una percussione inarrestabile sulla corsia destra di Neres ha prodotto un cross teso e preciso, sul quale si è avventato Hojlund con una spettacolare spaccata che non ha lasciato scampo al portiere bianconero: 1-0.

La Juventus ha trovato il pareggio all’ora di gioco grazie al talento del giovane Yildiz, che con un diagonale preciso ha ristabilito la parità (61′). Tuttavia, il Napoli, guidato dalla grinta e dalla personalità richiesta da Conte, ha saputo reagire con forza.

Il gol partita è arrivato al minuto 78, ancora con l’uomo simbolo della serata. Su un cross dalla fascia, Hojlund ha staccato di testa con tempismo perfetto, siglando la sua doppietta personale e regalando i tre punti fondamentali al popolo partenopeo.


🎙️ Le Voci dal Campo

Antonio Conte: Orgoglio e Personalità

L’allenatore azzurro, Antonio Conte, ha espresso grande soddisfazione per la prestazione dei suoi, lodando in particolare lo spirito di sacrificio mostrato nonostante le numerose assenze:

“Stiamo veramente dando il massimo e devo fare i complimenti al gruppo che sta rispondendo benissimo riuscendo a sopperire anche alle tante assenze. Voglio ringraziare la squadra perché il loro atteggiamento in campo mi riempie di orgoglio. Ho visto responsabilità e personalità in campo che mi hanno sbalordito. I complimenti vanno ai ragazzi che ci stanno mettendo l’anima nonostante fossimo in emergenza.”

Conte ha già proiettato la squadra al prossimo impegno europeo: “Adesso riposiamo e poi lavoreremo per la sfida col Benfica. Dobbiamo recuperare energie, però con questa determinazione possiamo esprimere al massimo le nostre potenzialità”.

Rasmus Hojlund: “Merito della Squadra”

Il mattatore della serata, Rasmus Hojlund, ha mantenuto un profilo umile nonostante la prestazione da incorniciare:

“Sono felice per i gol, ma il merito è della squadra. Io cerco di dare il massimo per raggiungere il successo e sono molto felice di questa serata. Avevamo preparato degli schemi con il mister per attaccare la porta dai cross laterali e siamo riusciti a fare bene quello che avevamo preparato. Adesso dobbiamo proseguire così e ringrazio i miei compagni per questa bella vittoria.”

Eljif Elmas: “Mettersi a Disposizione”

Un altro protagonista della vittoria è stato Eljif Elmas, schierato in un ruolo chiave in mezzo al campo, che ha sottolineato la forza del collettivo:

“È stata una partita di grande qualità e di attenzione da parte nostra. Io ho cercato di interpretare questo ruolo al meglio, la nostra forza è riuscire ad esprimerci sempre al meglio anche quando ci sono delle assenze. Oggi ho coperto la manovra, quello che conta è mettersi a disposizione della squadra e centrare il successo. Abbiamo preparato la partita con il mister sapendo che dovevamo andare a prenderli alti e il successo è stato meritato per quello che abbiamo dimostrato in campo.”

Il Napoli, spinto dall’entusiasmo e da una ritrovata compattezza, lancia un segnale forte al campionato e si prepara ora ad affrontare le prossime sfide con la consapevolezza di poter competere ai massimi livelli.

Formula Uno, GP Abu Dhabi 2025: le pagelle di Carlo Ametrano

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La Formula 1 ha il suo nuovo re, ed è Lando Norris. Il pilota McLaren con il terzo posto ad Abu Dhabi è ufficialmente campione del mondo, chiudendo la sua stagione con due punti di vantaggio da Verstappen (vincitore del GP di Yas Marina). Oggi abbiamo ascoltato per la nostra rubrica “Un voto per la Formula Uno” lo scrittore stabiese Carlo Ametrano, autore del libro “Ayrton… per sempre nel cuore” e grande appassionato di Formula Uno. Con lo scrittore è stato fatto il punto sul Gran Premio svolto ieri a Yas Marina.

Pubblichiamo l’estratto dell’intervista telefonica

Ciao Carlo, prima di iniziare con il pagellone ti chiediamo una considerazione sulla vittoria del Mondiale di Lando Norris.

“L’avevo detto che se non faceva errori avrebbe vinto. E così è stato. Annata dominata dalla McLaren”.

Primo posto per Max Verstappen. Voto?

“Lui più di così non poteva fare, ha fatto più vittorie di tutti e ha recuperato da 104 punti. Che cosa gli vogliamo dire. Ha perso il Mondiale per due punti. Voto 10 e lode”.

Seconda piazza per Oscar Piastri. Voto?

“Lui sembrava nettamente il favorito, poi penso che la scuderia l’ha frenato un po’. Voto 9.5”.

Eccolo! Terzo posto per il nuovo campione del mondo Lando Norris. Che ne pensi?

“Il nuovo campione del mondo! Per lui è importantissimo, è nella storia. Voto 10 e lode”.

Quarta piazza per la Ferrari di Leclerc. Voto?

“La Ferrari quando non va a podio è un fallimento. Se consideriamo l’annata, ancora peggio. Voto 5”.

Quinto invece Russell. Che ne pensi?

“Ha portato punti per il Mondiale costruttori, che Mercedes ha chiuso al secondo posto. Voto 6”.

Sesta piazza per Alonso. Come valuti la sua gara?

“Lui fa sempre il suo, nonostante l’età. Voto 6.5”.

Che mi dici della prova e della settima posizione di Ocon?

“Punti importanti, buon pilota. Voto 6”.

Segue Hamilton su Ferrari, partito 16°. Voto?

“Un’annata disgraziata. Una sufficienza in vista dell’anno prossimo. Voto 6”.

Che voto dai al nono posto di Hulkenberg?

“Lui fa sempre il suo. Voto 6”.

Cosa mi dici invece della decima piazza Stroll.

“Punticino, vediamo che cosa farà l’anno prossimo l’Aston Martin. Per me lotterà per il titolo. Voto 6”.

Carlo noi ti facciamo i complimenti e ti ringraziamo per questa stagione di F1 passata insieme con tutti i pagelloni fatti GP dopo GP. Per salutarci ci vuoi aggiornare sui tuoi appuntamenti?

“Sono stati mesi incredibili! Come ultima esperienza sono stato agli Incontri del cinema a Sorretto ed è andata alla grande. Prima ancora tappa imperdibile al Minardi Day, davvero un’esperienza pazzesca che ho avuto il modo di vivere con il team del Senna Day, che ringrazio come sempre per avermi accompagnato in maniera impeccabile per tutta questa lunga stagione. Prima ancora sono stato a Roma al grandissimo evento all’Orgoglio Motoristico Romano, organizzato come sempre benissimo dal presidente Stefano Pandolfi. Sono stato anche a Imola, dove ho visto il GP! Una bellissima esperienza e soprattutto un’altra bella pagina chiusa. Siamo reduci inoltre anche dal fantastico Senna Day! Davvero grandioso, è stato un evento eccezionale alle Cantine Zuffa. Un grazie ai tanti che sono venuti, tra cui una tv brasiliana, e che hanno passato con noi questa splendida serata. Per me è un sogno essere l’organizzatore di questo evento. Ci tenevo a ringraziare Odeon tv con Filippo Gherardi, Martina Renna, Serena Salmi e Federica Afflitto per avermi avuto come opinionista in questa lunga stagione di F1”.

Conte: “Abbiamo difficoltà che ammazzerebbero chiunque, ma non noi”

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Il Napoli non si ferma più, batte 2-1 la Juventus e vince la quinta partita consecutiva (considerando Champions League e Coppa Italia): “Veniamo e abbiamo iniziato questa fase con sfide probanti – ha detto nel post partita l’allenatore azzurro Antonio Conte -. L’Atalanta, poi il Qarabag, la Roma, la Coppa Italia e poi la Juventus. Ora ci attende il Benfica. Posso solo che ringraziare i ragazzi che si sono assunti grandi responsabilità considerando le difficoltà oggettive che stiamo affrontando, considerando anche l’infortunio di Lobotka che si è aggiunto. Sono situazioni che ammazzerebbero chiunque, ma non noi”.

Sugli infortunati: “Conto di recuperare a breve Lobotka e Gutierrez. Gli altri ci vuole ancora un po’, ma ci tenevo a ringraziare ancora questi ragazzi per quello che stanno facendo. Quando guardo questa squadra con questa mentalità sono tranquillo. I ragazzi mi stanno seguendo senza paura, con grande senso di appartenenza”.

Doppio Hojlund, il Napoli batte 2-1 la Juventus

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È stato un ritorno amaro per Luciano Spalletti al Maradona. Non solo per quella che è stata l’accoglienza all’allenatore della Juventus, ma soprattutto per il risultato. Il Napoli vince ancora: la squadra di Conte batte i bianconeri per 2-1. Decisivo Hojlund, autore di una doppietta. Altro successo, con gli azzurri che battono la Roma e la Juventus nel giro di una settimana, confermando il primo posto in classifica. Scusate se è poco…

La cronaca della partita

Una partita praticamente perfetta da parte del Napoli, che gioca un primo tempo straordinario. Gli uomini di Conte sono sempre aggressivi, lottano e recuperano quasi ogni pallone. Bastano 6 minuti per sbloccarla: fa tutto Neres (uno dei migliori in campo) che va via da destra e la mette sul primo palo per l’arrivo di Hojlund che fa 1-0. Da quel momento, continua a esserci solo il Napoli in campo. Due le altre occasioni pericolose prima della fine dei primi 45 minuti: la prima è di Di Lorenzo che, in girata di testa su un cross da calcio d’angolo, trova la deviazione di Di Gregorio che salva la Juventus. La seconda è con McTomiay che, sempre su un calcio d’angolo, riesce a trovare la deviazione che manda il pallone sul palo esterno. Nel secondo tempo la Juventus trova il pareggio al primo vero tiro in porta della squadra di Spalletti: McKenni serve Yildiz che, da posizine leggermente defilato sulla destra dell’area, riesce a calciare sul secondo palo di prima intenzione. Nulla da fare per Milinkovic-Savic, 1-1. Il Napoli controlla, ma fa fatica a costruire. Questo almeno fino al 78′, quando gli azzurri tornano di nuovo in vantaggio: cross di Neres da destra in area, McKennie involontariamente serve Hojlund che, al centro dell’area di rigore, davanti a Di Gregorio schiaccia di testa e non sbaglia, 2-1 per gli azzurri.

Frosinone – Juve Stabia: La presentazione del match e le probabili formazioni

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La sfida del “Benito Stirpe” si preannuncia come un crocevia fondamentale per la stagione della Juve Stabia. La compagine campana, infatti, è chiamata a un esame di maturità per correggere una rotta che, lontano dal calore del proprio pubblico, appare decisamente troppo ondivaga. Sebbene la classifica sorrida agli uomini di Ignazio Abate, con un bottino superiore a quello della passata stagione dopo 14 turni, il divario tra il rendimento interno ed esterno è ormai un campanello d’allarme impossibile da ignorare.

Dr. Jekyll e Mr. Hyde: I numeri delle Vespe

I gialloblù vivono una vera e propria dicotomia tattica e mentale. Fortino Menti: In casa, la squadra è un bunker quasi inespugnabile, con appena 3 reti al passivo e ben 13 punti messi in cascina. Il problema esterno: In trasferta, lo scenario si capovolge drasticamente. La difesa si sgretola con facilità (13 gol incassati) e il raccolto è magro, fermo a quota 6 punti.

La trasferta in Ciociaria diventa quindi l’occasione imperdibile per cercare un’inversione di tendenza e iniettare nuova fiducia in un gruppo che, al netto di queste difficoltà, sta onorando il campionato.

L’avversario: Un Frosinone a trazione anteriore

Dall’altra parte della barricata, le Vespe troveranno un avversario temibile. Il Frosinone di Massimiliano Alvini, rigenerato dopo la parentesi a Cosenza, viaggia a vele spiegate verso l’obiettivo della promozione diretta. I numeri dei padroni di casa sono impietosi per le difese avversarie. Miglior attacco della B: I laziali hanno già gonfiato la rete 26 volte. Filosofia tattica: Alvini si distingue come uno dei pochi tecnici della categoria a non rinunciare alla linea difensiva a quattro, schierando un audace 4-2-3-1 che sta pagando grossi dividendi. Stato di forma: I giallazzurri arrivano col vento in poppa dopo il blitz vincente di Reggio Emilia.

Le ultime dal campo: Scelte e assenze

In casa Frosinone Mister Alvini sorride per il rientro tra i disponibili di due pedine chiave come Francesco Gelli e Kone. Tuttavia, la difesa dovrà essere ridisegnata: la squalifica di Monterisi obbliga il tecnico a lanciare Jacopo Gelli dal primo minuto per completare il pacchetto arretrato.

In casa Juve Stabia le Vespe devono smaltire la rabbia per il pareggio a reti bianche contro il Bari. Un match stregato, segnato da un gol annullato (decisione controversa dell’arbitro Abisso) e da una cronica difficoltà a concretizzare la mole di gioco prodotta. Per tentare il colpaccio, mister Abate potrebbe rimescolare le carte rispetto alla gara con il Bari con Mosti candidato numero uno per una maglia da titolare. Maistro preme per ritrovare spazio nell’undici iniziale ma sembra che sarà data fiducia alla coppia Candellone-Gabrielloni, chiamati a sbloccare un reparto offensivo che, come evidenziato contro i pugliesi, sta faticando tremendamente a trovare la via del gol.

Le probabili formazioni:

FROSINONE (4-2-3-1): Palmisani; A. Oyono, Calvani, J. Gelli, Bracaglia; Calò, Koutsoupias; Ghadjemis, Cichella, Kvernadze; Raimondo.

Allenatore: sig. Massimiliano Alvini

JUVE STABIA (3-5-2): Confente; Ruggero, Giorgini, Bellich; Carissoni, Correia, Mosti, Pierobon, Cacciamani; Gabrielloni, Candellone.

Allenatore: sig. Ignazio Abate