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Juve Stabia: Le Vespe si preparano per due trasferte difficili e importanti per il percorso salvezza

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Un punto dopo l’altro, la Juve Stabia ha iniziato a costruire la sua stagione.I tre pareggi consecutivi nelle prime tre giornate, l’ultimo per 0-0 contro la Reggiana, hanno conferito solidità al gruppo ma hanno anche evidenziato una sterilità offensiva che attende di essere sbloccata.

Con 3 punti in classifica, le Vespe si affacciano ora a una doppia trasferta che può definire il percorso e l’identità della squadra.Le avversarie sono di quelle che non lasciano spazio a distrazioni: lo Spezia e il Catanzaro, due formazioni con qualità e una profonda voglia di riscatto.

Prima Tappa al “Picco”: Una Sfida tra Squadre a Caccia di Gol

La prima tappa del tour de force gialloblù è l’insidioso stadio “Alberto Picco”.

Lo Spezia, fermo a 2 punti e ancora alla ricerca della prima vittoria, rappresenta un’incognita desiderosa di risposte.La formazione ligure, considerata una delle più attrezzate del campionato, ha fin qui deluso le aspettative e condivide con le Vespe un problema non da poco: la difficoltà a trovare la via della rete.

La Juve Stabia, dal canto suo, arriva a La Spezia con le certezze costruite nelle prime uscite: una solidità difensiva encomiabile, che ha concesso un solo gol finora, e una manovra che, pur non essendo ancora scintillante, mostra progressi incoraggianti.Come ormai noto, però, manca la zampata decisiva in zona gol.

Sarà una partita di nervi, dove la concentrazione e la gestione dei momenti chiave faranno la differenza.Per espugnare il “Picco”, la Juve Stabia dovrà replicare la compattezza e l’organizzazione tattica viste con Reggiana e Venezia, provando a colpire un avversario ferito nei suoi momenti di debolezza.

Esame di Maturità al “Ceravolo” Contro un Avversario Diretto

Superato lo scoglio ligure, il calendario metterà di fronte alle Vespe un’altra sfida di grande spessore.

Il secondo match consecutivo in trasferta, al “Nicola Ceravolo”, è un appuntamento con una diretta concorrente, almeno stando all’attuale classifica.Il Catanzaro, proprio come la Juve Stabia, ha raccolto 3 punti frutto di tre pareggi e cerca la vittoria per spiccare il volo.

Per la squadra di Abate sarà il vero e proprio esame di maturità.Uscire indenni, o meglio ancora con tre punti, da un campo così difficile e contro una squadra che fa della qualità del gioco il suo marchio di fabbrica, darebbe una spinta psicologica e una consapevolezza inestimabili a tutto l’ambiente.

Sarà uno scontro diretto che pesa, un’occasione per misurare la propria crescita e affermare la propria identità.Queste due trasferte rappresentano un vero e proprio bivio per la stagione della Juve Stabia.

Dalle sfide con Spezia e Catanzaro uscirà un segnale forte e chiaro sulle reali potenzialità di questa squadra e sui suoi sogni di raggiungere una tranquilla salvezza.Le Vespe, però, hanno già dimostrato di avere cuore, carattere e un’invidiabile organizzazione difensiva: le basi solide per affrontare questo doppio, importante esame a testa alta.

Quello che rimane del Minardi Day

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di Pasquale Buondonno & Carlo Ametrano

Le ultime macchine passano in rassegna lungo il Circuito.Vetture GT, Prototipi e Formula storiche, come la March 701 e la Minardi PS04 del 2005, oltre a diversi modelli Ferrari e Lotus, come la Ferrari 250 Berlinetta SWB e la Ferrari 250 Testarossa Barchetta del 1958, macchine che hanno acceso fantasie, regalato sogni.

La sfilata ha incluso la March 701 del 1970 e altre vetture di Formula 2, F3, F.Junior e F. 3000.

Un gran premio “virtuale” che unisce tutti i vari modelli in un arco temporale davvero ampio e suggestivo.Come se il tempo non fosse mai passato e tutto si fosse cristallizzato in un immenso presente.

Assistiamo estasiati alle ultime accelerate sul rettilineo, l’ampia sgasata, il rombo assordante di motori che ruggiscono e bramano la loro potenza mostrando con orgoglio al mondo la loro magnificenza.Da domani si ritorna alla realtà.

Quando cala il sipario e si spengono le luci, è sempre un fatto triste.

Ma il ricordo di belle giornate come queste rimane a lungo scolpito nella memoria di chi le ha vissute.Le emozioni non si possono descrivere, nè quantificare.

Si possono solo provare.Sono esse un universo frastagliato, roboante, un mondo attraversato da un immenso arco luminoso, come un arcobaleno multicolore che risplende in un universo ridando al cielo una tonalità di antico, così come a Imola.

La 9^ edizione del Minardi Day si conclude con una passerella davvero emozionante, con i suoi motivi tecnici appassionanti, avvolgenti.Il rombo di un motore, la potenza dei suoi cilindri è come fosse musica rock.

La sera poi, l’appuntamento si trasferisce nella magica cornice delle “Cantine Zuffa” in Via Sellustra, da un autentico “Anfitrione” come l’Amico Augusto, autentico cerimoniere della serata.

Amici/ospiti che ci hanno allietato con la loro presenza: Davide Sforzi, Maurizio Angeli, Dodo Regazzoni, Anna Canelli, il dottore Giovanni Rodriguez, tanto per citarne qualcuno, oltre che l’onnipresente Carlo Ametrano.Cena che diventa poi un vero e proprio “Convivio”, dolci reliquie tutte da gustare, con un immancabile Sangiovese a innaffiare in modo raffinato le prelibatezze che ci sono state servite, il tutto a completare una serata davvero indimenticabile.

Convivio e convegno giornalistico a ruotare attorno ad un unico, granitico “perno”: la velocità.Pasquale Buondonno
&
Carlo Ametrano

Juve Stabia, il muro gialloblù: La difesa è il segreto della nuova rosa al servizio di Ignazio Abate

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In questo avvio di stagione in Serie B, la Juve Stabia ha mandato un messaggio chiaro al campionato: per superare la retroguardia gialloblù servirà un’impresa.I numeri delle prime uscite sono emblematici e confermano una solidità difensiva che sta diventando il marchio di fabbrica della squadra affidata ad Ignazio Abate.

Un fortino eretto su principi di compattezza, sacrificio e un’organizzazione tattica che sta già dando i suoi frutti.L’arrivo di Andrea Giorgini, l’esperienza di Marco Varnier, l’affidabilità di Marco Ruggero e il talento del giovane Giacomo Stabile, senza dimenticare anche Marco Bellich, stanno creando un reparto difensivo completo e ricco di alternative.

Questa abbondanza permette ad Abate di variare e di mantenere sempre alta la concentrazione, sapendo di poter contare su interpreti affidabili.

Confente, una Certezza tra i Pali

A comandare il bunker c’è Alessandro Confente, una vera e propria certezza.Il portiere sta confermando tutte le sue qualità e si sta imponendo come un leader in campo.

Gestisce la difesa con autorità e trasmette tranquillità all’intero reparto.Le sue parate, quando chiamato in causa, si sono già rivelate decisive, ma è la quasi totale inoperosità in partite come quella contro la Reggiana – terminata 0-0 ma dominata dalle Vespe – a testimoniare l’efficacia del filtro difensivo che lo protegge.

Un’Intesa Vincente tra Esperienza e Gioventù

A fare la differenza, però, è l’intesa tra i centrali. Marco Varnier, con la sua solidità e la sua esperienza accumulate in campionati importanti, rappresenta un punto di riferimento per il gruppo, un giocatore capace di guidare i compagni con l’esempio.

Al suo fianco, l’innesto di Andrea Giorgini si è rivelato subito azzeccato.L’ex Sudtirol si è integrato alla perfezione, mostrando fin dalla sua prima apparizione grande tranquillità e senso della posizione.

Marco Ruggero si sta confermando come un difensore sempre elegante nelle movenze e puntuale nelle chiusure, un elemento di sicura affidabilità.

Ma la vera, grande sorpresa di questo inizio di stagione è Giacomo Stabile.Il giovane difensore classe 2005, arrivato in prestito dall’Inter, sta crescendo a vista d’occhio, giocando con la personalità di un veterano e dimostrando un senso della posizione notevole per la sua età.

La sua prestazione “stabile” di nome e di fatto è una delle note più liete di questo avvio di campionato.

La Solidità come Mentalità

Il “muro gialloblù” è il vero segnale positivo di questo inizio di stagione.E se l’attacco, che sta ancora lavorando per trovare la giusta fluidità, dovesse sbloccarsi, le Vespe potranno davvero fare molta strada.

In un calcio che spesso dimentica che la base per ogni successo, o per ogni salvezza, è la difesa, la Juve Stabia sta impartendo una lezione.Avere un “muro” è spesso la chiave per conquistare punti preziosi, anche quando la manovra offensiva non è brillante.

In fondo, è una lezione che il calcio ci ha insegnato da sempre.La solidità difensiva non è solo un aspetto tecnico, ma anche una mentalità, un modo di interpretare la partita.

Significa essere compatti, sacrificarsi per il compagno, non concedere un centimetro all’avversario.Una difesa solida è una squadra che non ha paura, che sa di poter resistere anche nei momenti di maggiore pressione.

Avere un reparto arretrato che funziona è fondamentale per costruire la fiducia di tutto il gruppo.Il portiere e i difensori sono il primo baluardo, l’ancora a cui aggrapparsi nei momenti di difficoltà.

Sarà forse questa chiave di lettura il punto di forza della nuova Juve Stabia di Ignazio Abate?I primi segnali dicono inequivocabilmente di sì.

Juve Stabia, un Menti ancora amaro: Le Vespe sbattono sul muro della Reggiana e sulla propria sterilità

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Il fischio finale al Romeo Menti ha sancito un altro 0-0, l’ennesimo pareggio che, se da un lato muove la classifica della Juve Stabia, dall’altro mette a dura prova la pazienza dei tifosi gialloblù.L’entusiasmo della vigilia per la sfida contro la Reggiana, autentica “bestia nera” per le Vespe, sta lentamente lasciando il posto a un misto di frustrazione e delusione, alimentato dalla preoccupante sterilità offensiva della squadra.

Il copione della partita è quello già visto in questo avvio di stagione: la Juve Stabia di Ignazio Abate si è mostrata, come spesso accade, generosa e volenterosa.Tanta corsa, abnegazione e una solidità difensiva che sta diventando un marchio di fabbrica, ma anche una preoccupante e cronica poca incisività in zona gol.

La manovra, a tratti avvolgente, si è troppo spesso spenta negli ultimi venti metri, dove la lucidità e la precisione sono venute meno.Il lavoro del centrocampo, seppur encomiabile, non ha trovato sbocchi pericolosi, lasciando gli attaccanti spesso isolati e privi del giusto supporto.

Le occasioni per sbloccare il risultato non sono mancate.Le Vespe hanno creato diverse palle gol nitide, ma si sono scontrate con una giornata di grazia del portiere avversario, Motta, eletto migliore in campo grazie a interventi decisivi, in particolare su Piscopo nel primo tempo e su una girata a colpo sicuro di Gabrielloni nella ripresa.

Il vero problema, però, al di là della bravura dell’estremo difensore granata, risiede nella prestazione di alcuni singoli che hanno deluso le aspettative.In una partita bloccata come questa, contro un avversario ben organizzato, serviva una giocata, un’invenzione, un acuto che potesse accendere la melodia.

E invece, la musica è rimasta un sottofondo monotono, con pochi squilli e nessuna armonia.Nel post-partita, mister Ignazio Abate ha analizzato la gara con lucidità, difendendo la prestazione dei suoi: “Faccio i complimenti alla mia squadra, perché scardinare dei blocchi bassi non è mai semplice.

Abbiamo creato sette palle gol pulite, concedendo quasi nulla.Dobbiamo essere molto più lucidi e pazienti, ma aver trovato questa solidità e creare così tanto è un punto di partenza importante”.

Il tecnico ha sottolineato come la condizione fisica di alcuni giocatori chiave sia ancora in crescita, un fattore che, a pieno regime, potrà garantire maggiore qualità negli ultimi metri.Tuttavia, il sentimento che serpeggia tra i tifosi è di crescente impazienza.

Il pubblico, abituato a soffrire, accetta il sacrificio dei propri beniamini, ma chiede che a tanto impegno corrisponda anche una maggior qualità e determinazione in zona gol.La sensazione è che il pareggio non basti più.

Le speranze di vedere un attacco prolifico, rinvigorite dal mercato estivo, si scontrano con una realtà fatta di palle-gol sprecate e di azioni che si perdono nel nulla.Per riaccendere la fiamma della passione e dare un senso a una fase difensiva di ottimo livello, è necessario un cambio di passo immediato.

La classifica si muove, ma a piccoli, quasi impercettibili passi.E la pazienza, si sa, non è infinita.

Le Vespe sono chiamate a trovare al più presto la via del gol per trasformare le buone prestazioni in quelle vittorie che il pubblico del Menti attende con ansia.

Assistenza domiciliare: come stanno cambiando le esigenze delle famiglie italiane

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L’Italia si trova di fronte a una significativa trasformazione demografica.L’invecchiamento della popolazione è un dato di fatto: entro i prossimi tre anni, si stima che il numero di persone con più di 90 anni supererà il milione, e le proiezioni indicano che entro vent’anni gli over 65 potrebbero raggiungere i 19 milioni, pari al 35% dell’intera popolazione.

Questo scenario, se da un lato celebra i progressi della medicina e l’aumento dell’aspettativa di vita, dall’altro solleva interrogativi urgenti sulle modalità di assistenza e supporto, in particolare per gli anziani fragili e non autosufficienti.L’esigenza di assistenza domiciliare è cresciuta esponenzialmente, trasformando profondamente il modo in cui le famiglie italiane concepiscono e gestiscono la cura dei propri cari.

Tradizionalmente, il modello di cura in Italia ha visto la famiglia, e in particolare la figura femminile, come il principale pilastro dell’assistenza.Tuttavia, i cambiamenti sociali e l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro hanno modificato questa dinamica, rendendo sempre più difficile per le famiglie fornire un supporto continuativo senza un aiuto esterno.

La distanza geografica e gli impegni lavorativi dei familiari spesso impediscono di garantire l’assistenza quotidiana necessaria, portando molte famiglie a rivolgersi a professionisti e servizi specializzati.L’assistenza domiciliare si configura sempre più come la risposta privilegiata, permettendo agli anziani di rimanere nel proprio ambiente domestico, un luogo che garantisce comfort, familiarità e un legame costante con la propria rete sociale.

Questa preferenza è supportata da studi che evidenziano i benefici psicologici e fisici del rimanere a casa, salvo in casi di patologie gravi che richiedono cure mediche continue in strutture specializzate.Nell’organizzazione dell’assistenza a domicilio, anche la gestione pratica dell’igiene e del comfort quotidiano assume un’importanza cruciale.

Mantenere l’ambiente domestico adeguato alle esigenze di chi necessita di cure continuative, ad esempio, implica spesso l’utilizzo di ausili specifici.Per garantire igiene e praticità, molte famiglie trovano utili soluzioni che aiutano a proteggere il letto.

A tal proposito, per chi è alla ricerca di opzioni durevoli e riutilizzabili, si possono considerare queste traverse letto lavabili per anziani, che rappresentano un valido supporto nella gestione quotidiana del benessere del degente.L’evoluzione delle esigenze non riguarda solo la frequenza o la complessità delle cure, ma anche la tipologia di supporto richiesto.

Non si tratta più solo di assistenza per l’igiene personale o la somministrazione dei pasti, ma di un approccio integrato che comprende riabilitazione, terapie del linguaggio, assistenza infermieristica specializzata, e persino attività ricreative e supporto emotivo.La personalizzazione del piano di assistenza individuale (PAI) è diventata cruciale per rispondere in modo mirato ai bisogni specifici di ogni persona.

La tecnologia sta giocando un ruolo sempre più determinante in questa evoluzione.Il telemonitoraggio, ad esempio, consente di controllare a distanza le condizioni di salute di anziani e disabili, inviando in tempo reale parametri vitali e notifiche in caso di anomalie.

Questo non solo aumenta la sicurezza dei pazienti, ma permette anche interventi più rapidi ed efficaci, riducendo i ricoveri ospedalieri inappropriati e ottimizzando le risorse del sistema sanitario.Dispositivi medici indossabili, sensori intelligenti per la casa e piattaforme digitali per i teleconsulti stanno trasformando radicalmente il modo in cui le cure vengono erogate, migliorando la qualità della vita dei pazienti e facilitando il lavoro dei caregiver.

Nonostante i progressi, il sistema di assistenza domiciliare in Italia presenta ancora delle criticità.La copertura dei servizi, in particolare dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), rimane limitata se confrontata con gli standard europei, e permangono significative disparità regionali.

Sebbene il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) abbia promosso lo sviluppo delle cure domiciliari con l’obiettivo di raggiungere il 10% degli over 65 assistiti entro il 2025-2026, l’aumento dell’utenza spesso è avvenuto a discapito dell’intensità e della durata del servizio, non rispondendo pienamente alle esigenze complesse della non autosufficienza. È fondamentale, quindi, che gli investimenti si traducano non solo in un ampliamento numerico, ma in un potenziamento qualitativo e omogeneo dei servizi su tutto il territorio nazionale.L’invecchiamento della popolazione impone una riflessione profonda sulle politiche di cura e sostegno. È necessario un approccio sistematico e inclusivo che garantisca agli anziani una vita dignitosa e di qualità, supportando al contempo le famiglie che si fanno carico dell’assistenza.

Questo include non solo l’erogazione di servizi sanitari e socio-assistenziali, ma anche un supporto psicologico e pratico per i caregiver, che spesso vivono situazioni di stress e isolamento.In sintesi, le esigenze delle famiglie italiane in materia di assistenza domiciliare sono in rapida evoluzione.

Si assiste a una crescente richiesta di personalizzazione, di integrazione tra assistenza e tecnologia, e di un supporto che vada oltre la mera cura fisica, abbracciando il benessere complessivo dell’individuo.Affrontare queste sfide richiederà un impegno congiunto delle istituzioni, del settore privato e della società civile, per costruire un futuro in cui l’assistenza domiciliare sia realmente un diritto e una risorsa accessibile e di qualità per tutti.

Marchesa, esordio vincente in campionato: 2-1 al Terzigno nel derby del Vesuvio

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Inizia con il piede giusto la stagione della Marchesa, che all’esordio nel girone C del campionato di Promozione Campania supera 2-1 il Terzigno, aggiudicandosi un derby del Vesuvio combattuto e ricco di emozioni.Sul terreno del Comunale di Ottaviano, i biancoblù di mister Carrella hanno costruito il successo nel primo tempo, per poi resistere con tenacia al ritorno degli ospiti nella ripresa.

La squadra di casa ha imposto il proprio ritmo fin dalle prime battute, mostrando grande determinazione.Dopo aver sfiorato il vantaggio in due occasioni con Esposito e Cascone, la Marchesa ha sbloccato il risultato al 37’. È stato proprio Esposito a trovare la deviazione vincente, siglando la prima rete ufficiale della stagione e portando in vantaggio i suoi.

L’entusiasmo per il gol ha dato ulteriore slancio ai biancoblù, che appena tre minuti più tardi hanno trovato il raddoppio con Cherillo, abile a finalizzare una manovra corale e a chiudere il primo tempo sul 2-0.Prima dell’intervallo, Piedepalumbo ha anche avuto la palla del potenziale tris, ma senza fortuna.

Nella ripresa, il Terzigno è rientrato in campo con un piglio diverso.Gli uomini di Cardamone hanno aumentato la pressione offensiva, cercando con insistenza il gol che potesse riaprire la partita.

Il portiere di casa, Formisano, si è rivelato decisivo in più di un’occasione, opponendosi con sicurezza ai tentativi rossoneri.Al 67′ (22′ della ripresa), però, un’incertezza difensiva della Marchesa ha permesso a Crispino di accorciare le distanze, riaccendendo le speranze del Terzigno.

Nel finale, nonostante la stanchezza, i padroni di casa sono riusciti a difendere il prezioso vantaggio con ordine, contenendo gli assalti finali degli avversari e senza concedere altre chiare occasioni da gol.Al triplice fischio del direttore di gara, esplode la gioia della Marchesa, che conquista i primi, pesantissimi tre punti del suo campionato, festeggiando nel migliore dei modi l’inizio della nuova avventura in un derby sempre molto sentito.

TABELLINO DI GARA

AC MARCHESA – AC TERZIGNO 2-1

Reti: 37′ Esposito (M), 40′ Cherillo (M), 67′ Crispino (T)

Marchesa: Formisano; Solombrino, Vitiello, Tortora (73′ Pisapia), Raiola (60′ Bello), Esposito (69′ Tanda), Cascone, Giubilo (85′ Bevo), Piedepalumbo, Ferrentino, Cherillo (69′ Amoroso)

A disposizione: Caso, Inghilterra, Iaccarino

Allenatore: Michele Carrella

Terzigno: Prisco; D’Arco, Ranieri (63′ Amitrano), De Rosa, Totaro (89′ Auricchio), Panariello, Cutolo (73′ Supel), Ferri, Crispino (78′ Sirico), Prisco, Borriello

A disposizione: Buonocore, Librone, Federico, Bassano, Sirico

Allenatore: Gennaro Cardamone

Ammoniti: Tortora (M), Bello (M), Giubilo (M), Tanda (M), Formisano (M), Amoruso (M), Ferri (T), Ranieri (T)

Direttore di gara: Signor Gabriele Martinelli della sezione di Ercolano Assistenti: Signor Valerio Esposito e Signor Roberto Lucidi della sezione di Ercolano

Un successo meritato che regala alla Marchesa i primi tre punti e il modo migliore per iniziare il campionato di Promozione.

L’esordio vincente in un derby infuocato non solo consolida il morale della squadra, ma lancia un messaggio chiaro alle avversarie: la Marchesa è pronta a lottare per ogni punto.

Juve Stabia – Reggiana (0-0): Le foto dei protagonisti e del pubblico presente al Menti

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Guarda le foto di Juve Stabia – Reggiana realizzate dal nostro fotografo Giovanni Donnarumma che ci raccontano così il pareggio delle Vespe  con gli emiliani allenati da Davide Dionigi allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia.

Tabellino Ufficiale

Juve Stabia (3-4-1-2): Confente; Ruggero, Stabile, Giorgini; Carissoni, Leone (59′ Pierobon), Correia, Cacciamani (59′ Mannini); Mosti; Piscopo (45′ Gabrielloni), Candellone (70′ Burnete)
A disposizione: Boer, Reale, Varnier, Baldi, Duca, De Pieri, Maistro, Zuccon
Allenatore: Ignazio Abate
Reggiana (3-4-2-1): Motta; Papetti, Rozzio, Quaranta (82′ Bonetti); Rover (78′ Charlys), Reinhart (78′ Bozzolan), Mendicino (45′ Bertagnoli), Marras; Portanova, Tavsan (45′ Girma); Gondo
A disposizione: Seculin, Saro, Vallarelli,  Novakovic, Libutti, Tripaldelli, Bonetti, Lambourde
Allenatore: Davide Dionigi

Direttore di gara: Mario PERRI della sezione AIA di Roma1

1° Signor Fabiano PRETI della sezione AIA di Mantova

2° Signor Glauco ZANELLATI della sezione AIA di Seregno

IV° uomo Signor Valerio CREZZINI della sezione AIA di Siena

VAR Signor Alessandro PRONTERA della sezione AIA di Bologna

AVAR Signor Alberto SANTORO della sezione AIA di Messina

Marcatori: –

Angoli: 8 – 1

Ammoniti: 21′ Mosti, 70′ Mannini, 88′ Ruggero, 88′ Correia

Espulsi: –

Recupero: 1 min pt – 6 min st

Note: Giornata di fine estate con temperature nella norma; terreno in erba sintetica in discrete condizioni; circa 215 i tifosi provenienti da Reggio Emilia

Spettatori totali: 2199 di cui 213 ospiti Abbonati: 1891
Incasso totale di 56025,70 di cui 24436,70 di rateo abbonati

LE FOTO DEI PROTAGONISTI IN CAMPO

LE FOTO DEL PUBBLICO PRESENTE AL MENTI

Juve Stabia e Reggiana (0-0). Le Vespe si scontrano con il muro granata e le proprie difficoltà offensive

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Finisce con un pareggio a reti inviolate (0-0) la sfida del Romeo Menti tra Juve Stabia e Reggiana, un risultato che lascia l’amaro in bocca ai tifosi stabiesi e accende un faro sulle persistenti difficoltà offensive della squadra di casa.Le Vespe, pur mettendo in campo la consueta grinta e generosità, correndo e lottando su ogni pallone, si sono scontrate ancora una volta con il loro problema più grande: la mancanza di incisività in zona gol.

La partita si è rivelata una fotocopia di altre recenti uscite: un grande dispendio di energie, un dominio territoriale a tratti, ma una conclusione quasi mai realmente pericolosa.L’attacco, pur volenteroso e mobile, non è riuscito a trovare la chiave per scardinare l’attenta difesa emiliana, lasciando la sensazione di un reparto che fatica a creare e, soprattutto, a finalizzare.

I pochi tiri nello specchio della porta sono stati spesso centrali o imprecisi, con gli attaccanti che non sono riusciti a dialogare con efficacia per creare spazi invitanti.Se la difesa ha retto bene l’urto delle ripartenze avversarie, salvaguardando un punto che muove la classifica, è il reparto avanzato a destare preoccupazione.

Un risultato che, se da un lato evita la sconfitta, dall’altro evidenzia una sterilità offensiva che, se non risolta, rischia di compromettere gli obiettivi stagionali.

Motta Muro, Attacco Gialloblù Spuntato

Protagonista indiscusso della serata è stato il portiere della Reggiana, Giacomo Motta, che ha dimostrato sicurezza e reattività tra i pali.Eppure, a un’analisi più attenta, i suoi meriti sono stati amplificati dai demeriti degli attaccanti della Juve Stabia.

Le Vespe hanno prodotto diverse occasioni, ma hanno peccato di precisione e cattiveria al momento del tiro.Nel primo tempo è stato Piscopo a sprecare una delle chance più ghiotte, calciando addosso a Motta da posizione favorevole.

Nella ripresa, il copione non è cambiato.L’ingresso di Gabrielloni al posto di uno spento Piscopo ha dato più peso all’area di rigore, ma l’estremo difensore ospite si è superato con un doppio intervento ravvicinato proprio sul neo-entrato.

La coppia iniziale formata da Piscopo e Candellone è apparsa troppo leggera e incapace di impensierire la retroguardia granata.Anche l’inserimento nel finale di Burnete al fianco di Gabrielloni ha riempito l’area, ma con lo stesso risultato di imprecisione e sterilità.

Il risultato di 0-0 è quindi la diretta e inevitabile conseguenza di questa disconnessione tra i reparti: la difesa e il centrocampo hanno costruito, ma l’attacco non è riuscito a fare la differenza.Una sintesi perfetta che racchiude il paradosso della Juve Stabia in questo momento: tanta buona volontà e generosità in campo, ma un attacco che non riesce a concretizzare, lasciando per strada punti preziosi.

Medicina termale e futuro del termalismo stabiese. Conferenza presso “Unimpresa” a Castellammare di Stabia

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Un’interessante conferenza sulla medicina termale e sul futuro del termalismo stabiese si è svolta ieri sera 12 settembre nella Sala Convegni “Unimpresa” in Via Annunziatella a Castellammare di Stabia.L’incontro, articolato in due tematiche distinte, è nato con l’obiettivo di far conoscere l’importanza del patrimonio idrico stabiese, come integrazione alla medicina tradizionale, focalizzando l’attenzione sulla necessità della riapertura delle Terme di Stabia e presentando valide proposte attuative.Nella prima parte,  “La medicina termale”,  medici esperti di medicina termale hanno trattato con chiarezza e competenza del notevole potere  terapeutico delle acque stabiesi,  utilizzate fin dall’antichità nella cura delle patologie respiratorie, artroreumatiche, gastrointestinali e dermatologiche.Il primo relatore, il dott.

Ernesto De Simone, medico di Medicina Generale con Master in PNL presso la Robbins University e ricercatore di tecniche di rilassamento mentale, ha parlato dell’importanza terapeutica delle sorgenti di Stabia, in particolare dell’Acqua del Muraglione.

“Un’acqua che fa miracoli per i calcoli renali” ma, essendo preclusa al pubblico, i pazienti con questa patologia devono prendere farmaci costosi, con un aggravio per il Servizio Sanitario Nazionale.

“Castellammare dovrebbe essere patrimonio dell’Unesco, perché non esiste in nessun’altra parte un laboratorio naturale così potente.” –  ha affermato il Dott.De Simone.

“Tutta quest’acqua, che arriva sui Monti Lattari, si infiltra in uno straordinario tessuto calcifico, che rende quest’acqua batteriologicamente pura.Arriva giù, trova la massa del Vesuvio, che gli cede i minerali: ferro, magnesio, zolfo, etc.e si creano i meravigliosi cocktail di acque che noi possiamo utilizzare”.

Terme di Stabia Unimpresa

Il Dott.Gennaro Cuccurullo, specialista in chirurgia d’urgenza e pronto soccorso, esperto in medicina integrata della persona e medicina olistica, attualmente medico presso l’Ospedale Maresca di Torre del Greco, ha parlato dell’importanza delle cure idropiniche nella prevenzione di molte malattie.

Basandosi su studi scientifici e dati alla mano, il Dott.Cuccurullo ha spiegato come le acque di Castellammare siano superiori ad altre acque famose a livello internazionale, per la presenza di oligoelementi molto importanti per l’organismo umano.Dell’opportunità delle cure idropiniche in età infantile ha relazionato la dott.ssa Rosa De Nicola, specialista in pediatria presso il Distretto 58 dell’AslNa5, sottolineando la loro efficacia soprattutto nel trattamento delle malattie respiratorie, ma anche in quello di varie altre patologie, senza incorrere nelle controindicazioni dei farmaci tradizionali.Castellammare di Stabia è nota fin dall’antichità per le sue sorgenti di acque oligominerali e minerali, e duemila anni fa Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia già ne magnificava le proprietà curative.

Queste storiche sorgenti sono ancora attive e le acque sgorgano incontaminate e copiose dalle grotte calcaree nel parco delle Antiche Terme, a poca distanza dalla spiaggia di Castellammare.Attingere a queste fonti, usufruendo delle portentose proprietà curative delle acque oggi però è impossibile.Le Terme di Stabia, per problemi finanziari e successivo fallimento, sono state chiuse definitivamente nel 2015.Che fine fanno allora queste acque? È questa la prima domanda che ognuno si pone.

Gli stabiesi già sanno e soffrono in silenzio: da anni, con la scusa di presunte contaminazioni, è preclusa anche la mescita delle cosiddette acque leggere quali l’Acqua della Madonna, l’Acetosella e l’Acidula.Intanto, ogni anno dalle 28 sorgenti minerali e oligominerali stabiesi, sgorgano e finiscono in mare 23 miliardi e 900 milioni di litri di acqua, 8 litri al secondo!Uno spreco immane di risorse sottratte al benessere e all’economia di una città.L’acqua di “Fontana grande”, 600 litri al secondo, nel frattempo, serve per approvvigionare la penisola Sorrentina e Capri.

Gli Stabiesi sono stanchi, ma non rassegnati, rivendicano le loro terme, che rappresentano l’identità stessa della “Città delle acque”.Ma sarà possibile riaprire le terme in tempi brevi?Quali sono le prospettive?A queste ed altre domande hanno risposto i relatori della seconda parte della conferenza, che nei loro interventi si sono soffermati sullo stato attuale e sulle possibili modalità d’intervento per risolvere l’annoso problema.

L’on Luigi Casciello, coordinatore regionale di “Noi Moderati” ha evidenziato come lo sviluppo economico di Castellammare non possa prescindere dalla riapertura delle Terme di Stabia.

“Per il recupero vero delle terme ci vuole gente competente che ne conosca la storia, che ne percepisca l’importanza della finalità medica, ma non solo. – ha dichiarato.

“Credo che, dopo il recupero della spiaggia, il punto successivo debba essere quello di inserire tra le note programmatiche il recupero delle acque e delle terme.”

“Restituire le acque e le terme alla città significa restituire una prospettiva di sviluppo non solo a Castellammare, ma a un’intera area.Assumeremo un impegno che manterremo – ha concluso l’onorevole Casciello – perché farà parte del nostro programma.”

Dello stesso avviso l’Avv.Riccardo Guarino, coordinatore provinciale di “Noi Moderati”, per il quale la rinascita e lo sviluppo dell’area stabiese può e deve ripartire dalla riapertura delle Terme di Stabia, volano economico in grado di generare nuove opportunità.Il progetto del Comitato Terme di Stabia “Le future Terme di Stabia – Sogni e/o proposte” per un rilancio in grande stile” è quanto di meglio si possa auspicare per creare un’azienda termale all’avanguardia, che combini risorse naturali, tecnologie innovative, formazione del personale e una forte attenzione al benessere degli ospiti.

Tra le proposte del progetto, uno studio dettagliato e preciso presentato dal Presidente del Comitato Terme di Stabia Ing.Catello Lamberti, ci sono: spa, centri benessere, un impianto di imbottigliamento didattico, laboratori di produzione cosmetici, parchi idropinici, corsi di formazione per i giovani, case dell’acqua, alberghi, ristoranti, sale convegni.Anche per il Geom.Massimo Santaniello, coordinatore cittadino di “Noi Moderati”, le sorgenti di Stabia sono “un tesoro naturale che non può essere disperso in mare, ma che deve diventare non solo un Brand della Città ma uno dei motori di sviluppo di Castellammare”.

“La riapertura delle terme e del parco idropinico del Solaro – ha affermato il Geom.

Santaniello – deve avvenire nel breve termine, per le zone già attualmente agibili e ovviamente con la mescita delle acque.”

“La gestione deve essere affidata ai privati e il progetto di ulteriori lavori per potenziare la struttura devono essere realizzati in collaborazione con chi dovrà gestire le terme”.In progetto anche l’ampliamento delle Antiche Terme con le piscine termali, coperte con strutture traslucide, che “può avvenire solo nell’attuale area di parcheggio senza dover smantellare il lavoro già eseguito in passato.”

Secondo il Geom.Massimo Santaniello, inoltre, “il parco idropinico del Solaro può essere sfruttato per eventi e per congressi.Oggi con i suoi 500 posti la sala congressi delle Nuove Terme è infatti la più grande della Città.”

“L’obiettivo di NOI Moderati – ha sottolineato il coordinatore cittadino del gruppo – è lavorare in tutte le sedi istituzionali per la riapertura concreta delle due strutture termali, pur non essendo presenti in Consiglio Comunale.”

Nel 2022 furono stanziati, attraverso i fondi del PNRR, 12 milioni di euro per la riapertura delle terme, di cui 110 mila euro già spesi per la riconsegna al pubblico del parco Antiche Terme, senza mescita delle acque.

“Attendere che vengano progettati e realizzati nuovi lavori per 11 milioni circa significa bloccare la struttura per altri 10 anni.

Il mondo corre troppe veloce mentre noi abbiamo tempi di realizzazione di una o due generazioni.Ciò non è più accettabile”.

Juve Stabia – Reggiana (0-0): Il podio e il contropodio gialloblù

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La Juve Stabia rinvia ancora l’appuntamento col primo successo stagionale sbattendo sulla Reggiana.Gli emiliani resistono e si salvano grazie alle parate di Motta, lasciando tanto amaro in bocca agli stabiesi.

PODIO

Medaglia d’argento: ad Andrea Giorgini, subito sicuro al suo esordio in gialloblu.

Gara autoritaria per l’ex Sudtirol, marcatore vecchio stampo che lascia poco spazio e poche idee agli avversari.Roccioso fisicamente, Giorgini accetta senza timori anche il confronto duro senza mai demeritare.

Sarà dura per Abate, giornata per giornata, lasciare fuori almeno uno dei suoi centrali difensivi.

Medaglia d’argento: ad Omar Correia, finalmente visto con la maglia della Juve Stabia.Esordio dal primo minuto a sorpresa per il francese, preferito a Pierobon, che fa vedere a sprazzi le giocate che hanno convinto Lovisa a puntare su di lui.

Lunghe leve prensili e dinamismo esplosivo ma ancora, comprensibilmente, da affinare per l’ex Triestina, che però quando parte liberandosi degli avversari sembra un trattore instancabile.Due servizi interessanti, uno in area per Candellone e uno per Cacciamani, non ben sfruttato dal giovanissimo esterno.

Medaglia di bronzo: a Nicola Mosti, da cui passano molti dei palloni più insidiosi della Juve Stabia.

Non una gara scintillante per il 98 ma, guardando gli episodi, si conferma l’ex Modena come calciatore in questo momento imprescindibile.Col sinistro pesca bene l’angolino ma il salvataggio di Papetti allontana in angolo la palla destinata alla rete.

Sempre nel primo tempo è Mosti a trovare Piscopo con un passaggio illuminante, non degnamente sfruttato dal numero undici, che calcia centralmente.Interpreta bene il ruolo di mezzala chiamato anche ad aiutare in fase di non possesso.

Nel secondo tempo complice il gran caldo cala un pò.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: a Kevin Piscopo, destinatario del messaggio diretto di Abate a fine gara.Qualità importanti, tecnica eccelsa, doti che però vanno supportare dal giusto atteggiamento e dal giusto trasporto emotivo e caratteriale.

Spunti individuali minimi e poca cattiveria quando Mosti gli offre la palla del vantaggio.Decisamente non approfitta della scelta, inaspettata, con cui Abate lo preferisce a Gabrielloni.

Medaglia d’argento: a Lorenzo Carissoni, che corre tanto, tantissimo, perdendo lucidità nei momenti chiave.

Non gli si possono chiedere le sgroppate di Floriani Mussolini, anche perché l’ex Cittadella è un terzino adattato a fare il tornante ma è fondamentale migliorare sulla scelta finale, che sia una conclusione o un cross.Ancora un’occasione enorme cestinata, come col Venezia, e tanti cross imprecisi.

Medaglia di bronzo: a Giuseppe Leone, nei primi minuti è lui che detta i tempi della manovra, poi Dionigi gli mette addosso Portanova e la musica cambia non trovando più le giuste linee di passaggio se non in un giro palla fine a se stesso.

La scelta della Reggiana di dedicarsi solamente alla fase difensiva rende tutto più difficile.Sbaglia qualche pallone di troppo nel tentativo di scardinare la diga degli emiliani.

Deve ancora trovare la giusta intesa con Correia.

L’AZZURRO PENSIERO. I gol del “mercato” fanno volare il Napoli. E’ ancora punteggio pieno

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Un successo di forza, personalità e assoluta solidità.Il Napoli di Antonio Conte si impone 3-1 al “Franchi” contro la Fiorentina, conquistando la terza vittoria su tre partite e consolidando la vetta della classifica.

Gli azzurri hanno offerto una prestazione di grande livello, sbloccando subito il risultato e gestendo la gara con autorevolezza, nonostante una piccola distrazione finale che non ha macchiato il trionfo.


 

Partenza lanciata e prime gioie

 

Ci sono voluti appena cinque minuti per sbloccare la gara. Frank Anguissa, ancora una volta tra i protagonisti, viene atterrato in area e l’arbitro non ha dubbi, concedendo il rigore.Dal dischetto si presenta Kevin De Bruyne, che con grande freddezza spiazza David De Gea, portiere viola, siglando il suo secondo gol in campionato e il momentaneo 1-0.

Il Napoli continua a spingere e trova il raddoppio poco dopo, con un’altra prima volta: Spinazzola lancia in profondità con un delizioso esterno destro Rasmus Hojlund, l’attaccante danese controlla, si coordina e piazza il pallone sul palo lungo per il suo primo gol in maglia azzurra, per il tripudio dei tifosi napoletani.Ad inizio ripresa, arriva il terzo sigillo e la terza prima volta: su un assist perfetto di Anguissa, il difensore Beukema si fa trovare pronto in area di rigore e gira in rete il pallone per il 3-0.

La Fiorentina accorcia nel finale con Ranieri, un gol che non cambia l’esito della partita ma che Conte non ha gradito.


 

Le voci dei protagonisti: Conte soddisfatto ma non troppo

 

Nel post-partita, l’allenatore azzurro Antonio Conte non nasconde la soddisfazione per la prestazione dei suoi, pur sottolineando la necessità di migliorare sui dettagli. “Abbiamo dato una bella risposta, l’approccio è stato importante e abbiamo dominato la gara,” ha commentato il mister, “peccato solo per la distrazione nel finale, ma sono molto soddisfatto della prestazione generale su un campo difficile come questo.”

Conte ha poi speso parole importanti per Rasmus Hojlund, protagonista del suo primo gol con la maglia del Napoli. “È un ragazzo di grande potenziale e prospettiva,” ha affermato l’allenatore, “abbiamo fatto un investimento importante e oggi ha dimostrato di avere le qualità per fare bene, non solo segnando ma anche tenendo palla per far salire la squadra.”


 

L’entusiasmo di Hojlund e Anguissa

 

La gioia per il primo gol è evidente anche nelle parole di Hojlund. “Sono felice per questa prima rete e per la vittoria,” ha dichiarato l’attaccante danese, “è una grande emozione essere al Napoli e giocare in una città così meravigliosa.Ora dobbiamo restare concentrati e pensare alla prossima gara in Champions.”

Sulla stessa lunghezza d’onda Frank Anguissa, che ha sottolineato l’importanza della vittoria e la felicità per le prime reti dei compagni: “Abbiamo vinto e siamo contenti, soprattutto per i gol di Hojlund e Beukema.

Ma dobbiamo pensare partita dopo partita: ora c’è la Champions e vogliamo farci trovare pronti.”

IL MORSO DELLA VESPA. Un Motta superbo e la sfortuna negano la vittoria con la Reggiana

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Un’occasione sprecata.La Juve Stabia non va oltre lo 0-0 contro la Reggiana, in una partita dominata per larghi tratti, ma conclusa senza il meritato premio dei tre punti.

Le vespe hanno collezionato una quantità impressionante di occasioni da gol, ma si sono scontrate con un avversario ben organizzato in difesa e, soprattutto, con un Motta in stato di grazia, un vero e proprio muro invalicabile tra i pali.


 

Un assedio gialloblù

 

Fin dai primi minuti, la squadra di mister Abate ha preso in mano le redini del gioco, schiacciando la Reggiana nella propria metà campo.L’attacco gialloblù ha mostrato una grande vivacità: Carissoni, Candellone, Mosti e Piscopo hanno creato un vortice di azioni offensive, con tiri da ogni posizione.

Il risultato, però, non si è sbloccato.E il merito è stato del portiere emiliano, fresco di esordio con l’Under 21 italiana, che ha respinto ogni conclusione con parate d’istinto e di posizione, dimostrando un talento fuori dal comune.

Non solo Motta però, a negare il vantaggio dei padroni di casa è stata anche la poca precisione di Cacciamani che, in almeno un paio di occasioni, ha peccato di lucidità al momento del tiro.


 

Muro Motta e salvataggio di Marras

 

Il copione della ripresa non è cambiato.La Reggiana si è limitata a difendersi, cercando di pungere solo con qualche timido contropiede che non ha mai impensierito il portiere gialloblù Confente.

Dall’altro lato, invece, l’attacco della Juve Stabia ha continuato a martellare, con il subentrato Gabrielloni che ha sfiorato il gol in un paio di occasioni.Ma la parata più bella, e decisiva, l’ha fatta ancora una volta Motta.

Non solo, l’estremo difensore è stato aiutato anche dal compagno Marras, che si è immolato sulla linea di porta per salvare una conclusione a botta sicura di Mannini.Un salvataggio provvidenziale che ha spento definitivamente le speranze delle vespe.

Il triplice fischio finale ha sancito un risultato amaro per la Juve Stabia: il terzo pareggio su tre partite e il secondo 0-0 consecutivo in casa, un segnale che, nonostante il bel gioco e le occasioni create, alla squadra manca ancora qualcosa per concretizzare il grande lavoro svolto in campo.

Conte: “Partita dominata, ma non mi è piaciuto il finale”

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Il Napoli vince 3-1, domina per gran parte ma soffre anche qualcosa nel finale.Contro la Fiorentina, la squadra di Conte ottiene la terza vittoria su tre, salendo a punteggio pieno in classifica. “Abbiamo risposto presente per una partita di livello come questa – dice Conte a Sky Sport nel post partita -.L’approccio mi è piaciuto, è stata una gara dominata con De Gea che ha fatto tante parate.Non ci sta però fare un finale del genere.

I ragazzi sanno bene che non mi è piaciuto e che cosa dobbiamo migliorare.Queste partite devono essere chiuse fino alla fine”.Sulla prestazione di Hojlund, in gol al debutto questa sera: “Parliamo di un ragazzo che ha 22 anni.Ha un potenziale importante e può crescere, ha grandi prospettive, ma tutti hanno fatto una buona prestazione.

Abbiamo fatto giocare poco la Fiorentina, siamo stati sempre molto concentrati.Questa vittoria, su questo campo, ci deve dare gioia, ma allo stesso tempo ci deve far vedere dove dobbiamo migliorare, non mi accontento di vincere, il finale poteva essere migliore”.

Fiorentina-Napoli 1-3! Gli Azzurri restano imbattuti a punteggio pieno

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Dopo la pausa Nazionali per le qualificazioni mondiali, la Serie A torna in campo, ed in particolare, il Napoli di Conte va a Firenze prima di volare a Manchester giovedì, per affrontare il City di Pep Guardiola.

Primo tempo

Al Franchi è esordio assoluto per Hojlund, che prende il posto di Lucca, e per Vanja Milinkovic Savic.Meret out per un risentimento muscolare, va addirittura in tribuna.

Il Napoli parte subito forte, pronti via ed è occasione tripla per i Partenopei.Di Lorenzo calcia, De Gea devia, raccoglie Hojlund che trova il salvataggio miracoloso sulla linea di Gosens.

La palla la raccoglie Anguissa, che viene abbattuto ingenuamente da Comuzzo, calcio di rigore.Ad incaricarsi della battuta del penalty è Kevin De Bruyne, che spiazza De Gea e fa 0-1 Napoli!

Il Napoli non si ferma, e prima del quarto d’ora è già 0-2.Spinazzola in percussione, serve in profondità Hojlund di trivela, che taglia fuori Pongracic e batte De Gea con un diagonale all’angolino.

Il Napoli domina completamente il campo.De Bruyne veste i panni del tuttcampista, doppio play e appoggio a Hojlund per tutta la partita.

Kean e Dzeko non toccano palla, grazie ai duelli vinti da Buongiorno e Beukema.

Secondo tempo

Il secondo tempo inizia come il primo, dagli sviluppi di un calcio d’angolo, Anguissa raccoglie sul secondo palo e serve per Beukema, che appoggia in rete a porta vuota, 0-3.Al cinquantesimo la partita è già in ghiaccio.

All’ottantesimo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, viziato da un fallo su Anguissa prima di battere, non visto da Zufferli, Ranieri riapre uno spiraglio per una Fiorentina, complice un piccolo errore di Milinkovic Savic.Da qui in poi seguono 15 minuti di assedio viola, che vedono anche impegnarsi particolarmente Milinkovic Savic a tu per tu con Piccoli.

Il Napoli ha anche l’opportunità di siglare la quarta marcatura, con Neres che in area serve tutto solo Elmas sulla destra, ma la palla è leggermente lunga e il macedone perde un tempo di gioco per battere a rete, trovando De Gea bene in copertura, come spesso in tutta la partita.

Juve Stabia – Reggiana, Abate “Dobbiamo osare di più e essere più cattivi sotto porta. C’è da lavorare”

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Al termine di una sfida combattuta tra la Juve Stabia e la Reggiana sotto un sole cocente il tecnico gialloblù, Ignazio Abate, pur non nascondendo una punta di delusione per il mancato successo ha voluto prima di tutto rendere onore alla prestazione dei suoi uomini. “Tengo a fare i complimenti alla mia squadra”, ha esordito Abate, “perché ha disputato una grande partita contro un avversario forte e in condizioni climatiche difficili.Non abbiamo concesso praticamente nulla, è difficile chiedere di più in termini di dominio del gioco”.

Il dato che più risalta dall’analisi del match è eloquente: sette nitide occasioni da gol create dalla Juve Stabia contro lo zero alla voce tiri in porta per la Reggiana.Una statistica che testimonia la capacità della squadra di Abate di costruire e imporre il proprio gioco, ma che allo stesso tempo accende un faro sull’area di miglioramento. “Dobbiamo aumentare la qualità negli ultimi 30 metri”, ha ammesso con lucidità il tecnico. “A volte ci facciamo prendere dalla frenesia e perdiamo lucidità sotto porta. È un aspetto su cui dobbiamo lavorare”.

L’allenatore riconduce questa mancanza di cinismo a un percorso di crescita fisiologico per una rosa giovane. “Siamo una squadra super aggressiva, che concede poco o nulla.Sono convinto che miglioreremo anche in fase realizzativa”, ha spiegato, sottolineando la necessità di velocizzare la circolazione della palla e di ottenere un contributo più incisivo dagli esterni per scardinare le difese avversarie.

Abate ha poi fornito aggiornamenti su alcuni singoli.Ha evidenziato come Alessandro Gabrielloni, definito un “vero leader”, fosse a disposizione solo per una mezz’ora a causa di una condizione non ottimale.

Ha inoltre chiarito l’assenza inziale di Pierobon, a causa di una recidiva di infiammazione al ginocchio.Sul fronte offensivo, il tecnico non si è nascosto: “Ci manca un vero attaccante centrale di ruolo, ma ho piena fiducia negli sforzi della società e nel potenziale di crescita di ragazzi come Burnete”.

Nonostante la vittoria sfumata, lo sguardo di Abate è già proiettato al futuro, con un messaggio carico di fiducia e ambizione.La prossima trasferta contro lo Spezia non sarà affrontata con timore reverenziale. “Andremo a La Spezia per vincere, senza fare calcoli”, ha dichiarato con fermezza. “Credo che la mia squadra stia crescendo in personalità e forza.

Stiamo maturando, è un percorso graduale ma i segnali sono positivi”.Le Vespe non pungono ancora a dovere, ma la strada intrapresa sembra essere quella giusta.

Juve Stabia – Reggiana, Mosti tra rammarico e fiducia: “Dominato, ma ci manca il gol. Ora testa a La Spezia”

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Al termine dello 0-0 casalingo contro la Reggiana, Nicola Mosti, centrocampista della Juve Stabia, si presenta ai microfoni con un mix di amarezza e consapevolezza.Il punto conquistato muove la classifica, ma la sensazione predominante è quella di un’occasione mancata, un film già visto nella precedente uscita.

“C’è fastidio, è innegabile,” esordisce il numero 10. “Sia oggi che con il Venezia abbiamo tenuto in mano il pallino del gioco, dominando la gara.

Per questo c’è grande rammarico per non aver raccolto i tre punti”.Non c’è tempo, però, per guardarsi indietro.

Con pragmatismo, Mosti archivia la pratica: “Ci prendiamo questo punto e da subito la testa va alla difficile trasferta di La Spezia”.L’analisi del centrocampista è lucida e individua senza mezzi termini il tallone d’Achille della squadra in questo avvio di stagione: la finalizzazione. “Facciamo fatica a concretizzare la mole di gioco che produciamo”, spiega. “Creiamo buone trame e arriviamo con frequenza al cross, ma ci manca la cattiveria sotto porta.

Oggi un po’ di sfortuna e un po’ di demerito nostro ci hanno impedito di sbloccarla.Dobbiamo migliorare in area di rigore, solo così potremo toglierci tante soddisfazioni”.

La squadra lavora costantemente per colmare questa lacuna. “Finora abbiamo segnato un solo gol, peraltro su palla inattiva. È un dato che ci spinge a insistere in allenamento per finalizzare meglio le azioni che costruiamo”.Mosti sottolinea il desiderio del gruppo di regalare una gioia ai tifosi, ma ammette la difficoltà nel trovare “quel ‘buco’ decisivo per far saltare il bunker avversario.

Infine, una riflessione sul suo percorso di crescita personale.Mosti si sente un giocatore più completo e maturo: “Rispetto a qualche anno fa sono evoluto.

Ora partecipo con costanza anche alla fase difensiva, non limitandomi più a supportare l’attacco”.Una dedizione totale alla causa, un segnale di maturità che fa ben sperare per il prosieguo del suo campionato e di quello della Juve Stabia.

Juve Stabia – Reggiana (0-0): Le pagelle dei gialloblù

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Al termine di una partita intensa e a lungo dominata, la Juve Stabia raccoglie l’ennesimo pareggio che frutta un punticino in classifica; ancora una volta le Vespe si fermano sul più bello creando diverse occasioni da rete ma mancando la zampata finale; un pareggio che lascia l’amaro in bocca per le occasioni create ma che conferma la grande solidità difensiva che chiudono la terza partita senza subire gol su azione.Ecco le pagelle dei gialloblù:

Confente 6: potrebbe essere tranquillamente considerato nel conteggio degli spettatori, perché la Reggiana dalle sue parti non si fa mai vedere.

Ruggero 6.5: attento e puntuale dietro, anche se non ci vuole molto.

Si fa vedere in avanti con uno slalom.

Giorgini 6.5: esordio positivo.Annulla Gondo e governa la difesa senza affanni.

Stabile 6.5: giornata positiva, anche perché la Reggiana non lo sollecita. (Varnier sv).

Carissoni 4.5: in una giornata in cui difensivamente non deve fare chissà che, dovrebbe almeno dare un contributo in quella offensiva.

Invece non imbrocca mai un cross, passaggi sempre all’indietro e spreca anche una occasione.

Mosti 6: nella prima frazione di gioco regala un pallone d’oro a Piscopo.Nella ripresa, come avvenuto col Venezia, non si vede per nulla e avrebbe meritato il cambio.

Leone 6: parte bene, con grinta e facendo girare bene palla.

Poi un po’ si eclissa e sbaglia qualche lancio.Perché sostituirlo e non togliere Mosti? (Pierobon 5.5: entra particolarmente nervoso, come dimostra un fallo inutile sulla linea laterale.

Si fa vedere ma senza costrutto).

Correia 6.5: impatto positivo.Ha gamba, fisico e personalità.

Mezzo voto in meno perché perde un pallone velenosissimo davanti alla difesa.

Cacciamani 6: rispetto alle scorse uscite meno appariscente ma almeno ci prova.Anche qui, perché togliere lui? (Mannini 5: non può sbagliare quel gol.

Da quella posizione si deve segnare).

Piscopo 5: ha una grandissima occasione ma spara su Motta.Per il resto 45 minuti di nulla cosmico. (Gabrielloni 5.5: entra e Motta gli dice subito di no.

Poi incespica su qualche pallone di troppo e trova di nuovo il portiere avversario a dirgli di no.)

Candellone 5.5: si sbatte ma non è un centravanti.E ogni volta la sua pagella inizia sempre così.

Lo avrà capito anche Abate? (Burnete 5.5: entra perché il suo numero appare sulla lavagnetta ma in campo non si vede).

Abate 5: non si può non vincere una partita in cui la squadra avversaria non supera il centrocampo.La sua squadra non tira e quelle poche volte che lo fa non ha “cazzimma” per dirla alla napoletana.

Perché non mettere Maistro o De Pieri per Stavile, passando a una difesa a 4?Che senso ha mettere Varnier in una gara da vincere?

Perché togliere Leone, che fa girare palla, e non Mosti?

Juve Stabia – Reggiana: Finale (0-0)

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Benvenuti alla diretta testuale di Juve Stabia-Reggiana, match valido per la terza giornata del campionato di Serie B 2025/2026.Allo stadio “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia, le Vespe di casa vanno a caccia del primo successo stagionale di fronte al proprio pubblico, in una sfida che si preannuncia vibrante contro una Reggiana rinfrancata dall’ultima vittoria.I padroni di casa, attualmente al tredicesimo posto in classifica con 2 punti, sono reduci da due pareggi consecutivi che hanno mostrato una squadra solida ma con il bisogno di trovare maggiore incisività in fase offensiva.L’obiettivo odierno è chiaro: sbloccare la casella delle vittorie e iniziare la scalata verso le zone più nobili della classifica.Di fronte si presenta una Reggiana nona in classifica a quota 3 punti, frutto di una partenza a due volti: una sconfitta all’esordio a cui è seguita un’importante e convincente vittoria nell’ultimo turno.Gli emiliani arrivano a Castellammare di Stabia con il morale alto e con l’intenzione di dare continuità ai propri risultati.La sfida odierna ha inoltre il sapore della rivincita per la Juve Stabia.Proprio al “Menti”, circa quattro mesi fa, la Reggiana ottenne una vittoria cruciale per la propria permanenza in Serie B, un ricordo ancora vivo per entrambe le tifoserie.Si preannuncia dunque una partita intensa, tra una squadra desiderosa di riscatto e un’altra che vuole confermare il proprio ottimo momento di forma.Restate con noi per non perdervi neanche un’emozione di questo Juve Stabia-Reggiana.

Tabellino

Juve Stabia (3-4-1-2): Confente; Ruggero, Stabile, Giorgini; Carissoni, Leone (59′ Pierobon), Correia, Cacciamani (59′ Mannini); Mosti; Piscopo (45′ Gabrielloni), Candellone (70′ Burnete)
A disposizione: Boer, Reale, Varnier, Baldi, Duca, De Pieri, Maistro, Zuccon
Allenatore: Ignazio Abate
Reggiana (3-4-2-1): Motta; Papetti, Rozzio, Quaranta (82′ Bonetti); Rover (78′ Charlys), Reinhart (78′ Bozzolan), Mendicino (45′ Bertagnoli), Marras; Portanova, Tavsan (45′ Girma); Gondo
A disposizione: Seculin, Saro, Vallarelli,  Novakovic, Libutti, Tripaldelli, Bonetti, Lambourde
Allenatore: Davide Dionigi

Direttore di gara: Mario PERRI della sezione AIA di Roma1

1° Sig. Fabiano PRETI della sezione AIA di Mantova

2° Sig. Glauco ZANELLATI della sezione AIA di Seregno

IV° uomo Sig. Valerio CREZZINI della sezione AIA di Siena

VAR Sig. Alessandro PRONTERA della sezione AIA di Bologna

AVAR Sig. Alberto SANTORO della sezione AIA di Messina

Marcatori: –

Angoli: 8 – 1

Ammoniti: 21′ Mosti, 70′ Mannini, 88′ Ruggero, 88′ Correia

Espulsi: –

Recupero: 1 min pt – 6 min st

Note: Giornata di fine estate con temperature nella norma; terreno in erba sintetica in discrete condizioni; circa 215 i tifosi provenienti da Reggio Emilia

Spettatori totali: 2.199 di cui 213 ospiti Abbonati: 1891
Incasso totale di 56 025,70 di cui 24 436,70 di rateo abbonati

PRIMO TEMPO

15′ Juve Stabia vicina al vantaggio: Cross insidioso di Cacciamani dalla sinistra per Piscopo, Motta smanaccia sui piedi Carissoni che da ottima posizione spara alto tra la disperazione del pubblico di casa

21′ Ammonito Mosti per aver scalciato un avversario a terra che tratteneva la palla tra le gambe

24′ Altra occasione per la Juve Stabia: Mosti si trova in ottima posizione al limite dell’area e calcia forte e preciso ma Papetti in maniera fortunosa devia il tiro che finisce in angolo

38′ La Juve Stabia continua a premere sull’acceleratore ma continua a sprecare occasione: invenzione di Mosti per Piscopo che taglia sul primo palo e calcia a rete ad incrociare colpendo in pieno Motta

39′ Sugli sviluppi del calcio d’angolo Correia di testa serve fuori area Giorgini che dal limite si gira ma spara alto

44′ Percussione dalla sinistra di Piscopo che entra in area e serve Correia che a sua volta vede l’arrivo dall’altra parte di Cacciamani e lo serve ma quest’ultimo non riesce a tenere la palla bassa

Il direttore di gara concede 1 minuto di recupero

SECONDO TEMPO

La Juve Stabia sostituisce Piscopo con Gabrielloni.La Reggiana sostituisce Tavsan per Girma e Mendicino con Bertagnoli

Al 55′ Juve Stabia ancora una volta vicino al vantaggio: Cacciamani sulla sinistra serve al centro Gabrielloni che di prima intenzione calcia a rete trovando la strepitosa risposta di Motta a mano aperta a negargli la gioia della rete

Al 59′ La Juve Stabia sostituisce Leone con Pierobon e Cacciamani con Mannini

Al 70′ La Juve Stabia sostituisce Candellone con Burnete.Ammonito Mannini per fallo su Marras

Al 78′ La Juve Stabia sostituisce Stabile in preda ai crampi con Varnier.La Reggiana sostituisce Rover con Charlys e Reinhart con Bozzolan

Al 80′ Tripla occasione per la Juve Stabia: Prima Mannini calcia a botta sicura trovando Marras alla respinta sulla linea e poi due volte Gabrielloni (con il secondo tiro deviato sempre da Marras) non riescono a superare il muro difensivo della Reggiana davanti alla porta

Al 82′ La Reggiana sostituisce Quaranta con Bonetti

Il direttore di gara concede 5 minuti di recupero

Il direttore di gara aggiunge un altro minuto di recupero per perdita di tempo da parte della Reggiana

La gara finisce in parità a fronte di un’ennesima prestazione da parte della Juve Stabia che però mostra ancora una volta di non saper tramutare in gol quello prodotto.Non si può lasciare in panchina Gabrielloni nel primo tempo.

Gara a senso unico che premia oltre modo la Reggiana che ha chiuso tutti i varchi e a badato più a controllare gli avversari che a produrre.Motta migliore in campo nella Reggiana che ha salvato in due occasioni la propria squadra dalla sconfitta.

Le Vespe nel prossimo turno andranno a far visita allo Spezia per la prima di una doppia trasferta (Catanzaro).

Juve Stabia – Reggiana: Sono 5 i precedenti in campionato a Castellammare di Stabia

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In vista della gara di domani che vedrà la Juve Stabia e la Reggiana disputare una partita di calcio valida per il terzo turno del campionato di Serie BKT 2025-2026 vi mostriamo i precedenti sportivi tra le città di Castellammare di Stabia e Reggio Emilia in terra campana.

Questi i dettagli dei cinque precedenti:

Stabia Reggiana, si sono affrontate in gare di campionato allo stadio San Marco due volte: vittoria per le vespe in serie B e pari in serie C.

1951/1952 – Campionato Nazionale di Serie B

20 aprile 1952 – 11° giornata di ritorno: STABIA – REGGIANA 2 – 1 (arbitro Giovanni Occhinegro di Taranto) Panciroli (R) su calcio di rigore, Evaristo MALAVASI (S) e Italo MARRA (S).

1952/1953 – Campionato Nazionale di Serie C

21 dicembre 1952 – 14° giornata d’andata: STABIA – REGGIANA 0 – 0 (arbitro Ugo Famulari di Messina).

Juve Stabia e Reggiana si sono affrontate al Romeo Menti in campionato tre volte: due volte per i play off di serie C e una volta in serie B.

2016/2017 – Lega Pro Play off seconda fase intergirone

24 maggio 2017 – gara di ritorno: JUVE STABIA – REGGIANA 0 – 0 (arbitro Niccolò Pagliardini di Arezzo che annullò la rete di testa di Ripa che avrebbe qualificato le Vespe al turno successivo)

2017/2018 – Lega Pro Play off

20 maggio 2018 – gara di andata: JUVE STABIA – REGGIANA 0 – 0 (arbitro Federico Dionisi di l’Aquila)

2024/2025 – Serie BKT

09 maggio 2025 – giornata n38: JUVE STABIA – REGGIANA 1 – 2 (arbitro Luca Zufferli di Udine) reti di Girma(2) e di Adorante (JS)

Le tre città di Carlo Ametrano: Castellammare, Sorrento e Imola

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Carlo, sei nato a Castellammare, ti hanno adottato a Sorrento.E la tua seconda casa è Imola, che ci dici?

“Praticamente è come vivere in tre città.

Castellammare di Stabia è la mia città nativa e sono orgoglioso di essere di Castellammare.Sorrento mi ha dato davvero tanto, anche in termini lavorativi.

Lì è nato il libro su Senna, grazie a Gaetano Maresca e Giovanni Petagna che hanno creduto in me.Per me è un grande onore.

Sorrento mi ha adottato, sono 35 che sono lì e ogni anno sono presente anche per gli Incontri del Cinema.Imola è invece la mia seconda casa.

Quando sto lì mi sento a casa.Lì si svolge il Senna Day, che facciamo ogni anno.

Oggi sono invece, sempre a Imola, al Minardi Day.Un altro grande evento”.

Ci dici di più?

“La squadra è pronta.

Oggi saremo in tanti per il Minardi Day e la cena da Zuffa, dove sveleremo la piantina del Senna Day 2026.Avremo Pasquale Buondonno, Davide Sforzi, Maurizio Angeli, Vito Di Benedetto, i Laera, Aldo De Robertis con i figli, Anna Canelli e il dottore Giovanni Rodriguez.

Sarà la quarta tappa della mia annata”.

Vogliamo ricordare i tuoi appuntamenti?
“Sono stati mesi incredibili!Come ultima esperienza sono stato a Roma al grandissimo evento all’Orgoglio Motoristico Romano, organizzato come sempre benissimo dal presidente Stefano Pandolfi.

Sono stato anche a Imola, dove ho visto il GP!Una bellissima esperienza e soprattutto un’altra bella pagina chiusa.

Siamo reduci inoltre anche dal fantastico Senna Day!Davvero grandioso, è stato un evento eccezionale alle Cantine Zuffa.

Un grazie ai tanti che sono venuti, tra cui una tv brasiliana, e che hanno passato con noi questa splendida serata.Per me è un sogno essere l’organizzatore di questo evento.

Ci tenevo a ringraziare Odeon tv con Filippo Gherardi, Martina Renna e Federica Afflitto per avermi confermato per questa nuova stagione di F1″.