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Il futuro del lavoro, Milano capitale mondiale della ricerca

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(Adnkronos) – Milano diventa capitale mondiale della ricerca.Oltre 3000 studiosi in scienze economico-sociali provenienti da oltre 100 paesi si incontreranno per discutere insieme del futuro del lavoro in una società che oggi, a causa dei numerosi cambiamenti – siano essi tecnologici, sociali o ambientali – si trova ad un crocevia, che è al tempo stesso bivio e luogo di incontro.

Si intitola, infatti, “Crossroads for Organizations: Time, Space and People” la conferenza che si terrà presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, dal 4 al 6 luglio, promossa da Egos – European Group for Organisational Studies – l’associazione accademica di studi organizzativi, il campo di studi accademico multidisciplinare che si concentra su come le organizzazioni – dall’azienda, alla pubblica amministrazione, ai partiti politici – funzionano, sono gestite ed evolvono.Scopo dell’evento: promuovere una riflessione critica sulle idee e sugli approcci più recenti per confrontarsi sui risultati delle ultime ricerche sulle sfide del futuro.  
40esimo Egos Colloquium.

Arrivato al suo 40esimo anno, Egos Colloquium è una conferenza annuale che negli ultimi anni è stata ospitata dalle più prestigiose università europee e solo altre due volte in Italia.Milano – anch’essa crocevia europeo, capace di incarnare la complessità e l’opportunità dell’essere “tra mondi” – sarà la città che accoglierà questo evento che porta nel nostro Paese la più grande comunità di studiosi di studi organizzativi: dalle politiche per l’integrazione interculturale, all’importanza di una visione strategica a lungo termine in tempi di estrema incertezza, alle persone in quanto attori di cambiamento del lavoro e del mondo e le opportunità dell’intelligenza artificiale.  Tutte questioni tanto attuali, quanto aperte, che, proprio per questo, rischiano di essere guidate da interessi commerciali e politici con il rischio di incrementare le disuguaglianze sociali.

Ecco allora che il lavoro critico degli studiosi diventa necessario per riorientare il dibattito pubblico verso una seria considerazione delle responsabilità anche sociali delle organizzazioni, cercando soluzioni alternative che possano rispondere al meglio alle aspettative delle persone per un impatto positivo sulle loro vite.  
Crossroad.Il concetto di “Crossroad” è evocativo.

Esso può riferirsi a un’intersezione, che ha il potere di connettere persone che viaggiano da differenti luoghi e si muovono in direzioni diverse, ma anche al bivio, un momento cruciale in cui è necessario prendere decisioni importanti per il futuro. “Per i grandi temi presenti e futuri, proseguire per la stessa strada, lungo un percorso rettilineo, non è più fattibile e il viaggiatore deve cercare nuove direzioni per non rimanere bloccato.Una visione nuova e più inclusiva della tecnologia potrà emergere solo tenendo presenti gli effetti sociali nella progettazione del lavoro”, sottolinea la professoressa Barbara Quacquarelli dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, responsabile della conferenza, coadiuvata nell’organizzazione dai colleghi Francesco Paoletti e Adriano Solidoro.  Le organizzazioni contemporanee, così come la società stessa, si trovano a un bivio nel tempo e nello spazio.

Nel tempo, perché le trasformazioni guidate dall’innovazione digitale, dai big data e dall’intelligenza artificiale richiedono nuove strategie d’azione per essere sfruttate appieno e in modo sostenibile; nello spazio, perché le organizzazioni devono occuparsi di governare le grandi sfide dell’umanità, come i cambiamenti climatici, le migrazioni, le pandemie, in un mondo sempre più interconnesso che richiede nuove forme di coordinamento per una cooperazione efficace, spesso a livello globale e tra istituzioni eterogenee. 
Le sessioni tematiche della conferenza.La presentazione di oltre mille risultati di ricerca in 3 giorni animerà il dibattito dell’EGOS Colloquium 2024.

Tra questi, l’indagine su disuguaglianze, privilegi ed emarginazione nelle organizzazioni, al fine di indagare in quali nuove forme, questi, si celino oggi nel mercato del lavoro, sotto la spinta della precarizzazione, della flessibilizzazione, della digitalizzazione e dell’automazione.La ricerca sui temi diversità, equità e inclusione si trova oggi a un bivio e può rimanere rilevante solo se riesce a produrre conoscenze che contribuiscano realmente a un cambiamento sociale.  Non solo disuguaglianze, però.

Anche la tecnologia sarà al centro del dibattito durante l’EGOS Colloquium: si discuterà infatti di “performatività post umana”, esplorando il ruolo delle tecnologie e di altri artefatti prodotti dall’uomo.Spazio anche all’IA e al rapporto con il lavoro di “conoscenza” per valutare la legittimità della conoscenza prodotta dalla macchina rispetto a quella umana.

Si affronterà poi il tema degli investimenti sostenibili, cioè strategie di investimento che tengono conto delle dimensioni ambientali, sociali e di governance (ESG) ma che, ad oggi, non vengono percepite ancora come portatrici di valore economico-finanziario.  “Esplorare l’intersezione tra innovazione, sostenibilità e tempo” sarà il tema di un panel dedicato ad analizzare lo scopo delle organizzazioni per il futuro: “operare per il bene comune”, innovando per creare futuri desiderabili.Non mancherà un focus sulla crisi ambientale per cercare di identificare ed esaminare sistemi alternativi di organizzazione della vita economica che possano supportare un futuro sostenibile, con un occhio alla “giustizia climatica”.  Ci sarà poi una discussione sulle Medical Humanities, cioè quel campo accademico in cui le scienze umane e sociali cercano di integrare gli sforzi degli scienziati e dei medici per fornire assistenza sanitaria e sociale.

Esplorare le idee sull’organizzazione al di là della gerarchia, con l’obiettivo di scoprire le possibilità e i limiti di nuove forme di organizzazione sarà il focus di un panel che analizzerà, tra le altre cose, il ruolo della democrazia come messa in discussione di identità, strutture di potere e presupposti culturali troppo spesso dati per scontati ma che, invece, necessitano di un’attenta indagine e di una messa in discussione.Come evidenziato dal prof.

Adriano Solidoro “Qual è il futuro del lavoro e come possiamo definire politiche che portino maggiori opportunità per tutti e non maggiori disuguaglianze?Rispondere a queste domande è uno degli obiettivi dell’Egos Colloquium”.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Tornano i ‘Cesaroni’, primi rumors sul cast

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(Adnkronos) –
Il tanto atteso ritorno de ‘I Cesaroni’ è stato ufficialmente annunciato da Claudio Amendola.La notizia era già trapelata qualche mese fa da Antonello Fassari ma adesso c’è la conferma: le riprese inizieranno a novembre e i nuovi episodi saranno trasmessi entro il 2025.

Dopo l’annuncio di Amendola, anche Max Tortora ha condiviso la notizia sulla sua storia Instagram, facendo presupporre un suo ritorno sul set.Ma chi altro si unirà ad Amendola, Fassari e Tortora sul set romano della Garbatella?

Al momento il resto del cast è avvolto nel mistero ma si torna a parlare della coppia Alice e Rudi, interpretati da Micol Olivieri e Niccolò Centioni, che dopo la partecipazione a Pechino Express non sono rimasti in buoni rapporti. Dopo l’annuncio del ritorno della serie, Niccolò Centioni ha condiviso sui social un video in cui fa una classifica dei personaggi dell’amata serie Mediaset da 1 a 10.Al decimo posto mette se stesso perché “non posso auto-commentarmi” mentre sul podio ci sono Ezio Masetti (Max Tortora), Eva Cudicini (Alessandra Mastronardi) e Giulio Cesaroni (Claudio Amendola). Va male al personaggio di Alice interpretato da Micol Olivieri.

Centioni, senza nessun commento verso la collega, la posiziona al nono posto.Questo gesto ha alimentato le speculazioni sul fatto che tra i due non sia tornato il sereno.

L’attore è quindi intervenuto con un nuovo video per chiarire: “Spiace che ogni volta si creino questi fraintendimenti.Ho solo fatto un video simpatico, perché l’hanno fatto in tanti e volevo farlo anch’io.

Ho giudicato in base alla simpatia, ovvero a quanto mi stanno simpatici personalmente i personaggi all’interno della serie, nulla contro gli interpreti, ovviamente.Ai giornali, quindi, mi raccomando fate i bravi”. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Steve Bannon va in prigione, l’ex guru di Trump: “Sono prigioniero politico di Biden”

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(Adnkronos) –
Steve Bannon si è consegnato alla prigione di Danbury, in Connecticut, dove l’ex stratega di Donald Trump dovrà scontare la condanna a quattro mesi di carcere per oltraggio al Congresso.La Corte Suprema degli Stati Uniti la scorsa settimana ha infatti rigettato l’ultimo ricorso contro la condanna presentato dal guru dell’estrema destra americana che si era rifiutato di testimoniare sul suo ruolo nell’assalto al Congresso di fronte alla commissione di inchiesta della Camera.  Bannon ha detto alla Nbcnews che il suo rilascio è fissato il prossimo 31 ottobre, quindi la settimana prima delle elezioni presidenziali.  
“Sono un prigioniero politico di Nancy Pelosi.

Sono un prigioniero politico di Merrick Garland, sono un prigioniero politico di Joe Biden e sul suo establishment corrotto”, ha detto Bannon ai giornalisti poco prima di consegnarsi alla prigione del Connecticut.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Caterina Balivo, casa svaligiata: rubati gioielli e borse di valore

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(Adnkronos) – Furto nella notte in casa della conduttrice Caterina Balivo in zona Parioli a Roma.Dai primi accertamenti sembra che alcune persone si siano introdotte in casa attraverso una finestra esterna del balcone al quarto piano del palazzo per poi bloccare la porta di ingresso dall’interno.

Hanno portato via borse di valore, Rolex e gioielli.Il valore del bottino è ancora da quantificare.

Indagano gli agenti del commissariato villa Glori.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Overbooking, come difendersi evitando di scendere dall’aereo senza indennizzo

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(Adnkronos) – L’overbooking, ovvero quando i posti disponibili sull’aereo sono inferiori rispetto al numero di prenotazioni confermate e ai biglietti emessi per quel determinato volo, non è una pratica illecita, ma le compagnie aeree adottano questa strategia basandosi su statistiche che mostrano che una percentuale di passeggeri prenotati non si presenta all’imbarco (i cosiddetti ‘no-show’).In pratica, si permette alle compagnie di assicurarsi che l’aereo voli a piena capacità, riducendo così i posti vuoti e aumentando la redditività.

A dirlo l’Unione nazionale consumatori, Unc, ricordando che nei casi di overbooking la compagnia aerea, per prima cosa, deve verificare se vi siano dei volontari disposti a cedere il proprio posto in cambio di benefici da concordare.Questo è un aspetto molto importante perché chi ‘volontariamente’ decide di rinunciare al volo ha sicuramente diritto ad un volo successivo gratuito, ma sull’indennizzo può negoziare a seconda della situazione. Il Reg. (CE) n. 261/04 prevede che la compagnia, verificato a terra l’overbooking, deve riconoscere al passeggero cui viene negato l’imbarco tre seguenti diritti.  1) compensazione pecuniaria: l’ammontare (tra 250 e 600 euro) dipende dalla tratta aerea (intracomunitaria o extracomunitaria) e dalla distanza in Km percorsa.  2) Scelta tra: rimborso del prezzo del biglietto oppure imbarco su un volo alternativo quanto prima possibile o in una data successiva più conveniente per il passeggero.  3) assistenza: pasti e bevande (e hotel) in relazione alla durata dell’attesa. Nei casi di overbooking, la prima reazione per reclamare è immediata, non appena si scopre che si rischia di rimanere a terra.

L’aspetto importante è che tutto ciò dovrebbe avvenire in aeroporto e non una volta saliti in aereo: in quel caso, ovviamente, il potere contrattuale del consumatore aumenta, così come la compensazione pecuniaria.Nei casi di overbooking in cui la compagnia non ha fornito ai consumatori i diritti che gli spetterebbero, è possibile reclamare affidandosi allo Sportello turismo e viaggi dell’Unc.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Gruppo Cap, investimenti per oltre 1 mld entro 2033

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(Adnkronos) – Gruppo Cap, la green utility pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, presenta il nuovo Piano Industriale 2024-2028: in totale, considerando il periodo 2023 – 2033, gli investimenti sono circa 1 miliardo e 104 milioni di euro.Le risorse stanziate includono i finanziamenti ottenuti in ambito Pnrr.

Per il prossimo biennio, invece, gli investimenti ammontano a circa di 324,6 milioni di euro, pari a un valore medio di 162,3 milioni all’anno.Con il nuovo piano 24-28, Gruppo Cap conferma la centralità della politica di investimento all’interno della propria strategia, così come il proprio posizionamento tra i big player nello sviluppo dell’economia circolare in Italia.

L’obiettivo è innanzitutto integrare la gestione sostenibile dell’acqua con quella dei rifiuti, per incentivare il processo di decarbonizzazione alla base della rivoluzione verde e della transizione ecologica invocata dall’unione Europea. Il Piano Industriale prevede inoltre una riduzione di 50 milioni di euro del nuovo indebitamento già previsto nel Piano Industriale 2023, grazie al miglioramento dell’andamento finanziario rilevato nell’ultimo anno e di quello prospettico dei prossimi anni.Inoltre, dal 2024 al 2028 il nuovo programma guiderà CAP con l’obiettivo di migliorare le infrastrutture del servizio idrico integrato attraverso una spinta verso l’innovazione e la digitalizzazione delle reti. Il nostro Piano Industriale, sottolinea Alessandro Russo, Amministratore Delegato di Gruppo Cap, “ruota attorno a tre principali obiettivi: la gestione eccellente del servizio idrico, la riduzione delle inefficienze e l’espansione degli investimenti.

Nei prossimi anni ci focalizzeremo soprattutto sul Pnrr.Possiamo citare, ad esempio, il Pnrr Perdite Idriche, per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti, per il quale verranno investiti oltre 96 milioni di euro, oppure il progetto Città metropolitana Spugna, che ha come obiettivo la riqualificazione funzionale di spazi pubblici aperti in termini ecologici, fruitivi e di valore estetico attraverso la gestione sostenibile delle acque piovane, grazie a sistemi naturali volti a contrastare le isole di calore, a ridurre il consumo di suolo e a migliorare la qualità dell’aria.

Il progetto, realizzato insieme alla Città metropolitana di Milano, si compone di 90 interventi di drenaggio urbano sostenibile e nature-based solutions del valore di circa 50 milioni di euro”. In linea con la propria strategia, Gruppo Cap, di recente ha fondato CAP Evolution, la nuova realtà che opera nei settori del Waste, Wastewater ed Energy.Cap Evolution gestisce i 40 impianti di depurazione del Gruppo,vere e proprie bioraffinerie che si occupano del trattamento delle acque reflue, ma anche nella valorizzazione degli scarti, ottenendo, in particolare dai fanghi, fertilizzanti, bioplastiche, cellulosa, minerali o biometano.

Per il 2024, Cap Evolution prevede ricavi pari a 77 milioni di euro, di cui 1,3 milioni derivanti dal trattamento di rifiuti liquidi e 3,8 milioni di euro da energia e biogas. Ogni anno, negli impianti gestiti da Cap Evolution vengono trattati 350 milioni di metri cubi di acque reflue di cui il 34% viene riutilizzato, e oltre 80mila tonnellate di fanghi di depurazione, dei quali circa 40mila vengono reimpiegati in agricoltura, altri 14mila usati come fertilizzanti e 30mila termovalorizzati per produrre energia.L’obiettivo è termovalorizzare fino a 65mila tonnellate e trasformarne 20mila in fertilizzanti.

Cap Evolution gestisce anche gli impianti fotovoltaici che forniscono agli asset di Gruppo Cap energia da fonti rinnovabili.Il piano industriale di Cap Evolution prevede di arrivare a sostenere il 50% dei consumi del Gruppo entro il 2030, attraverso la produzione da fotovoltaico e agrivoltaico e dall’integrazione con Neutalia, l’impianto di termovalorizzazione di Busto Arsizio partecipato da Cap. Il progetto di bilancio consolidato è stato approvato il 24 maggio dal Consiglio di amministrazione di Cap Holding S.p.A.

insieme alla Dichiarazione Consolidata di carattere non finanziario ai sensi del D.lgs. 254/2016.In dettaglio, il totale dei ricavi nel 2023 è pari a 413.524.007 euro, prevalentemente costituiti da ricavi per tariffe del servizio idrico, mentre l’utile netto è pari a 12.485.115 euro, l’attivo patrimoniale è pari a 1.401.628.193 euro. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Gruppo Cap presenta il suo nuovo piano, l’acqua prima di tutto

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(Adnkronos) – Impegnarsi nella decarbonizzazione e aumentare la quantità di rifiuti trattati secondo i principi dell’economia circolare; supportare i comuni nello sviluppo del drenaggio urbano sostenibile; aumentare il numero di impianti gestiti da remoto e quelli digitalizzati con l’applicazione dell’Intelligenza artificiale; creare un ecosistema virtuoso di responsabilità sociale d’impresa condivisa e diffusa, attraverso la sensibilizzazione dei fornitori; valorizzare le persone, abbattere il gender pay gap e promuovere la diversity inclusion.E, soprattutto, ampliare le proprie attività attraverso la gestione del rischio idraulico, lo sviluppo di infrastrutture per incrementare la resilienza del territorio, la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Sono alcuni dei nuovi obiettivi che Gruppo Cap, la green utility che gestisce il servizio idrico della Città metropolitana di Milano, ha inserito nel suo nuovo Piano di Sostenibilità, un documento volto a guidare le scelte dell’azienda per i prossimi anni e che nasce dalla valutazione dei risultati raggiunti sinora, ma anche dall’analisi del contesto esterno, profondamente mutato rispetto al 2019, anno in cui la green utility ha pubblicato il suo primo piano.   Il nuovo piano di sostenibilità è innanzitutto una strategia di sviluppo sostenibile, con una visione di lungo periodo, che guarda fino al 2033 e identifica le sfide del settore, i risultati già ottenuti e i prossimi obiettivi.Rappresenta il completamento del percorso di ridefinizione del modello di business, attraverso il quale Cap ha integrato la sostenibilità nell’attività industriale.

L’obiettivo è di garantire nel tempo la generazione del valore per gli shareholder, i collaboratori, gli stakeholder e il territorio, e porre le basi di un futuro più sostenibile per le prossime generazioni.  “Ogni passo compiuto nel trasformare il nostro business rendendolo più sostenibile è stato fatto con approccio partecipativo, coinvolgendo le nostre persone, la comunità locale, tutti i partner, i collaboratori, i fornitori e i clienti.Oggi un dialogo approfondito con gli stakeholder è ancor più necessario, soprattutto alla luce del nuovo ruolo che stiamo assumendo come abilitatori alla transizione green dei territori – spiega il presidente di Gruppo Cap, Yuri Santagostino – Se l’obiettivo è dunque fare dell’acqua e dell’innovazione i pilastri su cui costruire processi di economia circolare, insieme al passaggio a modelli produttivi sostenibili, la partecipazione di tutti è fondamentale per una condivisione del valore prodotto, vera missione di una società interamente pubblica come Gruppo Cap.

Per queste ragioni l’aggiornamento del Piano di Sostenibilità nasce grazie al concorso di una pluralità di soggetti, che hanno tracciato insieme a noi la nuova rotta fino al 2033 e ai quali ci lega un dovere di trasparenza e credibilità.Con questo nuovo documento ci poniamo obiettivi più ambiziosi e ampliamo i nostri orizzonti.

Perché la sostenibilità non è una medaglia da appuntarsi sul petto, ma un processo continuo, faticoso ed entusiasmante che non ha mai fine, ma solo nuovi inizi”.  La strategia di sostenibilità di Cap si articola attorno a 3 pilastri fondamentali che descrivono l’identità di Cap e delle sue persone: Sensibili, Resilienti e Innovatori.Sensibili ai bisogni delle persone, per aumentare il benessere e la fiducia di comunità sempre più consapevoli ed esigenti.

Resilienti negli asset, nella governance e nella gestione per proteggere un bene essenziale per la vita.Innovatori nel mercato, per anticipare le normative e alimentare la capacità di fare rete.

I tre pilastri sono a loro volta suddivisi in 9 macro-obiettivi, per un totale di 45 indicatori di performance.In continuità con il documento sviluppato nel 2019, per costruire il nuovo Piano di Sostenibilità, Gruppo Cap ha adottato un approccio partecipativo e ha coinvolto i collaboratori, la comunità locale, i partner, i clienti e gli stakeholder. Monitoraggio annuale dei Kpi, analisi dello scenario per l’aggiornamento di target e obiettivi, e infine analisi dei mutamenti del contesto interno dell’evoluzione dell’azienda: è sulla base di questi tre input che Gruppo Cap ha individuato i 3 driver di cambiamento.

L’attualità, intesa come l’insieme di cambiamenti normativi e socio-ecologici che determinano la necessità di rivedere target e obiettivi, la coerenza, che ha imposto alla green utility di allineare la propria strategia al business e a tutti gli strumenti di governance e pianificazione strategica e, infine, la razionalizzazione secondo il metodo Smart, per il quale ogni target è Specifico, Misurabile, Assegnato, Realistico, Temporizzato.Inoltre, i tre pilastri – Sensibili, Resilienti e Innovatori – sono stati connessi a tre direttrici di business individuate dal nuovo piano industriale di Cap: il primo, l’innovazione del servizio idrico, cuore e il punto di partenza della strategia, che riguarda le innovazioni che connettono acqua, energia e rifiuti; il secondo, fondato sulle partnership per la transizione green, che proiettano Cap nella gestione regionale e nazionale degli impianti di economia circolare e di infrastrutture idriche resilienti; infine il più ambizioso, che apre a Cap i nuovi mercati per la sostenibilità mettendo a pieno frutto le sinergie territoriali e di sostenibilità.  L’acqua si conferma al centro della strategia industriale di Gruppo Cap: l’innalzamento della temperatura, la siccità e gli eventi meteorologici estremi ne hanno evidenziato l’importanza.

Quindi il comparto idrico deve ripensare le proprie strategie integrando i piani industriali con azioni di mitigazione e adattamento.Per Gruppo Cap questo si traduce nella necessità di allargare il perimetro delle attività ad ambiti contigui, come la gestione del rischio idraulico, la realizzazione di infrastrutture per aumentare la resilienza del territorio, la produzione di energia da fonti rinnovabili.  I RISULTATI AL 2023 – Tra i principali successi, emergono i numerosi interventi di drenaggio urbano sostenibile e l’alto tasso di innovazione.

Su questo fronte, Cap ha attivato progetti per circa 70 milioni di euro con l’obiettivo di rinnovare le infrastrutture.Verrà anche completata la mappatura in 3D di tutte le reti per simulare gli interventi in studio, così da minimizzare l’impatto sul suolo.

Ci sono però anche obiettivi in cui è necessario impegnarsi di più o che vanno ridisegnati, per essere più sfidanti e in linea con i tempi, come quello relativo al consumo di acqua pro capite e a quello dell’acqua del rubinetto rispetto all’uso dell’acqua in bottiglia che rappresenta un dato critico, nonostante le risorse impiegate in attività di sensibilizzazione.Nei prossimi anni sarà inoltre opportuno focalizzarsi sul tema della decarbonizzazione, sul quale Gruppo Cap ha definito i propri target in linea con le indicazioni di Sbti che ha confermato la solidità degli obiettivi dell’utility lombarda.  Per quanto riguarda, invece, la riduzione delle perdite idriche, Gruppo Cap è in linea con gli obiettivi prefissati ma non ha ancora raggiunto il target del 15% fissato per il 2033.

Inoltre, la green utility guarda a best practice europee come la Germania, che già nel 2001 registrava una quota di perdite idriche del 7%.  I MACRO OBIETTIVI AL 2033: SENSIBILI – Acqua prelevata dall’ambiente (l/abitanti/giorno): 325,49.Cittadini che dichiarano di bere solo o quasi solo acqua del rubinetto (% cittadini da survey annuale): 70%.

Gender pay gap (Differenza retributiva oraria media per livello): ≤5% (obiettivo 2030)  RESILIENTI – Percentuale di riduzione della CO2: -25% (obiettivo 2030).Percentuale ricavi allineati alla tassonomia: 77% (obiettivo 2030).

Acqua drenata nel territorio servito (incremento % rispetto alla baseline): +28,6. INNOVATORI – Processi gestiti con integrazione intelligenza artificiale (n.processi): 21.

Fornitori con punteggio Esg maggiore o uguale a 70/94 nella valutazione Vendor Rating: 28%.Progetti di ricerca in collaborazione con enti di ricerca, università, player dell’innovazione e imprese di settore: 17. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Gruppo Cap chiude 2023 con utile netto di 12,5 mln

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(Adnkronos) – Gruppo Cap prosegue il suo percorso di sviluppo.La green utility pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano chiude il 2023 con un utile netto pari a 12,5 milioni di euro, in crescita rispetto al 2022 (5 milioni).

Aumenta anche l’Ebitda, che tocca i 110,6 milioni (+ 18,9% rispetto all’anno precedente), mentre i ricavi si attestano a 413,5 milioni di euro.C’è continuità anche sugli investimenti destinati allo sviluppo sostenibile del territorio servito, che anche nel 2023 hanno superato i 100 milioni di euro.

Si sono ridotti nettamente, invece, i costi, che passano dai 425 milioni del 2022 a 390 milioni del 2023.Questo dato è dovuto, oltre al calo del costo dell’energia elettrica (la cui crescita è stata esponenziale nel 2022), anche al consumo energetico complessivo che risulta inferiore del 2,01% rispetto all’anno precedente, frutto di interventi di efficientamento energetico, dell’incremento della produzione da fonte rinnovabile e degli efficientamenti in campo acquedottistico che hanno portato ad una notevole riduzione delle perdite idriche.

La performance registrata da Gruppo Cap nel 2023 è un’ulteriore conferma del trend positivo e costante, risultato di una strategia ben precisa; attraverso il Piano di Sostenibilità, infatti, Gruppo Cap ha fissato obiettivi chiari che hanno condotto l’azienda in un percorso di trasformazione da utility dell’acqua a green utility, facendola diventare oggi protagonista dello sviluppo dell’economia circolare in Italia. “La bontà della nostra strategia di sostenibilità – commenta Alessandro Russo, Amministratore Delegato di Gruppo Cap – è testimoniata dall’aumento dell’Ebidta che quest’anno supera i 110 milioni, e va oltre le aspettative.Ogni anno, mettiamo in campo cospicue risorse per l’innovazione tecnologica e digitale, per l’economia circolare, la ricerca e lo sviluppo, fino all’integrazione dei processi di governance industriale con la sostenibilità, perché ci permettono di proseguire nel nostro percorso di crescita, attraverso la riduzione delle emissioni e l’abbattimento dei costi per l’energia, ma anche generando impatti positivi sul territorio, sulla biodiversità, sulle comunità che serviamo.

Sensibili, Resilienti, Innovatori.Su questi tre pilastri si fonda la nostra strategia industriale che coincide con quella di sostenibilità, che negli anni ci ha consentito di trasformare i nostri impianti in autentiche piattaforme integrate per la produzione di bioenergia green.

Il processo di sviluppo è ambizioso, ma ci ha permesso di affrontare, e spesso anticipare, le complesse sfide della transizione digitale, energetica ed ecologica che caratterizza il contesto attuale.Non dobbiamo però dimenticare l’importanza e il valore di tutte le persone di Gruppo Cap, che grazie al loro impegno quotidiano, ci hanno permesso di crescere e innovare costantemente”.  Il progetto di bilancio consolidato è stato approvato il 24 maggio dal Consiglio di amministrazione di Cap Holding S.p.A.

insieme alla Dichiarazione Consolidata di carattere non finanziario ai sensi del D.lgs. 254/2016.In dettaglio, il totale dei ricavi nel 2023 è pari a 413.524.007 euro, prevalentemente costituiti da ricavi per tariffe del servizio idrico, mentre l’utile netto è pari a 12.485.115 euro, l’attivo patrimoniale è pari a 1.401.628.193 euro. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Tour de France, Girmay vince terza tappa e Carapaz nuova maglia gialla

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(Adnkronos) – Biniam Girmay vince oggi in volata la terza tappa del Tour de France, la Piacenza-Torino di 230 km.L’eritreo del team Intermarché-Wanty si impone davanti al colombiano Fernando Gaviria (Movistar) e al belga Arnaud De Lie (Lotto Dstny).

L’acuadoriano Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) è la nuova maglia gialla di leader della corsa, strappata allo sloveno Tadej Pogacar.Domani quarta frazione, con partenza da Pinerolo e arrivo a Valloire dopo 139 km.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Vaccini, Castelli (Federfarma Lombardia): “Anti Rsv su larga scala elemento vincente”

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(Adnkronos) – “Il fatto di poter rendere disponibile un vaccino” come l’anti virus respiratorio sinciziale (Rsv) “a una popolazione su larga scala e di poterlo produrre con maggior velocità e con minori costi non può che essere un elemento vincente per la buona riuscita di una campagna vaccinale”.Lo ha detto Dario Castelli, segretario del Comitato Rurale di Federfarma Lombardia, oggi a Milano, all’expert advisory panel ‘virus respiratorio sinciziale: dalla prevenzione, a nuovi modelli sostenibili, ai vaccini’, organizzato da Summeet Con il contributo non condizionato di Moderna. Con la tecnologia ad mRna, usata già per la prevenzione del Covid19, è stato sviluppato e approvato in Europa un vaccino per prevenire le infezioni respiratorie da Rsv, quindi i ricoveri in terapia intensiva e i decessi. “Il fatto di poter avere un vaccino in siringa preriempita – conclude Castelli – sicuramente risolve molti problemi logistici per il medico di medicina generale e per il farmacista stesso che possono così avere più tempo a disposizione per poter fare più vaccini alla popolazione”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Vaccini, Monti (Lombardia): “Per prevenire Rsv necessario guardare all’innovazione”

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(Adnkronos) – “Regione Lombardia sta già lavorando con grande attenzione sul tema del virus respiratorio sinciziale (Rsv).Dobbiamo guardare all’innovazione e all’adozione di nuove tecnologie.

Sicuramente l’ambito dell’mRna è estremamente interessante, può guidarci verso iniziative che, da un lato, portano beneficio al paziente e dall’altro vanno a riportare al centro Regione Lombardia in un’agenda nazionale sulla quale, anche in termini di ricerca, innovazione e collaborazione con i nostri centri di riferimento sul territorio, si possa ottenere un risultato di qualità”.Così Emanuele Monti, presidente della IX Commissione Sostenibilità sociale, casa e famiglia della Regione Lombardia, intervenendo oggi all’expert advisory panel dedicato all’Rsv organizzato a Milano da Summeet con il contributo non condizionato di Moderna. Il virus respiratorio sinciziale è responsabile di infezioni dell’apparato respiratorio e può causare tosse o respiro sibilanti, bronchiolite (infiammazione e ostruzione dei bronchioli, le ultime diramazioni bronchiali) e polmonite.

Grazie alla tecnologia ad mRna, usata già per la prevenzione del Covid-19, è stato sviluppato, e recentemente approvato in Europa, un vaccino per prevenire queste infezioni respiratorie, i ricoveri in terapia intensiva e i decessi. Il panel organizzato a Milano ha “l’obiettivo di segnare il perimetro tecnico sull’argomento e capire come Regione Lombardia può essere attivamente impegnata su questo ambito – ha sottolineato Monti – È necessario tracciare un percorso e una direttrice sulla quale muoversi in ambito regionale, riguardo ai nostri 10 milioni di abitanti.Per quanto riguarda il virus respiratorio sinciziale – conclude – siamo al lavoro come Regione Lombardia.

Il convegno di oggi, infatti, apre un dibattito sulla necessità di avere tecnologie capaci di rendere più efficaci campagne di prevenzione e di vaccinazione sul territorio regionale”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Vaccini, Fimp Piemonte: “Coperture migliori se pediatra immunizza propri assistiti”

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(Adnkronos) – “Sulle vaccinazioni l’impegno della Fimp, la Federazione italiana medici pediatri, è totale perché il pediatra si occupa del bambino nella sua interezza, dalla prevenzione delle malattie alla diagnosi e cura.La vaccinazione è fondamentale per evitare malattie pericolose, ma è meglio se ad effettuarla ai propri assistiti sono i pediatri”.

Lo ha detto Giuseppe Palena, segretario regionale Fimp Piemonte, in occasione del corso ‘Pediatria di famiglia.La protagonista della raccomandazione vaccinale’, organizzato dalla federazione nell’ambito del progetto ‘VaccinAzione’ che si è svolto in questi giorni a Torino. “In Piemonte la prevenzione vaccinale è diffusa a macchia di leopardo – spiega Palena – Le Asl con indici vaccinali molto elevati sono quelle in cui c’è una convenzione secondo cui la vaccinazione viene somministrata dal pediatra del bambino nel proprio ambulatorio, oppure all’interno della struttura dell’Asl” preposta. “Dove le Asl prevedono che il pediatra sia il principale attore e responsabile vaccinale dei propri assistiti, la percentuale di vaccinazione raggiunta è molto elevata perché la pratica avviene all’interno di un rapporto di fiducia e ogni dubbio è chiarito con un linguaggio semplice e dati scientifici che evidenziano i benefici della prevenzione rispetto al rischio di una malattia grave”.

Così, “in occasione del primo bilancio di salute – continua lo specialista – si informano entrambi i genitori sui vantaggi del vaccino”.  Proprio per questo la “formazione del pediatra è fondamentale: si deve sapere tutto sulla vaccinazione che si somministra – avverte Palena – anche perché, se i genitori sono intenzionati a fare solo i vaccini obbligatori, si procede solo con quelli.Vedendo che i vaccini obbligatori funzionano, i genitori tendono poi a rassicurarsi e ad essere più disponibili a considerare anche le vaccinazioni raccomandate”, come l’anti-meningococco B che protegge da una malattia grave come la meningite. “Dal punto di vista della salute, la raccomandazione è di considerare tutte le vaccinazioni utili – aggiunge Renato Turra, segretario provinciale Fimp Torino – La differenza tra obbligatori e raccomandati è solo legislativa: gli obbligatori sono tali per poter frequentare la scuola”.

Certo, in questo contesto “il ruolo del pediatra è fondamentale”, soprattutto per le vaccinazioni non obbligatorie come l’anti-meningococco B o l’anti-pneumocco che, anche secondo gli ultimi dati di copertura, soffrono sempre di più rispetto quelle obbligatorie.  “Esiste una fascia del 5-10% delle famiglie in cui ci si scontra con problematiche di tipo ideologico – osserva Turra – Come pediatri, uno dei nostri compiti fondamentali è comunicare con le famiglie con cui abbiamo un rapporto di fiducia”.Rispetto all’informazione, “la comunicazione è bidirezionale: bisogna rispondere a domande, dubbi e spiegare con parole semplici e adatte agli interlocutori che, se malattie gravi come il vaiolo per esempio non esistono più, è proprio grazie alle vaccinazioni”.

Si tratta di chiarire quanto trovato “su dottor Google o nelle chat, facendo esempi pratici, mettendo in risalto i rischi della vaccinazione, che sono trascurabili, rispetto ai benefici in termini di salute non solo per il bambino, ma anche per la collettività”. Su una questione come la co-somministrazione di più vaccini, una leva per incrementare le coperture vaccinali, va ricordato che “fare ad esempio per un vaccino esavalente 6 distinte iniezioni non sarebbe auspicabile.Questa pratica non modifica infatti l’efficacia dei singoli vaccini.

Somministrare più vaccini contemporaneamente permette, inoltre, il vantaggio di ridurre il numero di iniezioni e quindi il disagio e lo stress del bambino.Del resto, un bambino è sempre a contatto con migliaia di antigeni, anche solo andando al supermercato.

Somministrare più vaccini in un’unica iniezione – conclude il pediatra – non è controindicato e non aumenta gli effetti collaterali, anzi sembra potenziare la risposta immunitaria”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Vaccini, Bertazzo (Fimmg): “Anti-Rsv ha formulazione pratica e somministrazione facile”

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(Adnkronos) – “La formulazione del vaccino per la prevenzione del virus respiratorio sinciziale (Rsv) è estremamente importante in quanto” il fatto che sia “pratica, di facile conservazione e somministrazione è fondamentale in tutta la vaccinologia.E’ particolarmente adatto alla medicina generale, in cui il vaccino può essere somministrato a più persone”.

Lo ha detto Doriana Bertazzo, segretario amministrativo di Federazione italiana medici di medicina generale, Fimmg Lombardia, intervenendo all’expert advisory panel ‘virus respiratorio sinciziale: dalla prevenzione, a nuovi modelli sostenibili, ai vaccini’, che si è svolto oggi a Palazzo Pirelli a Milano, organizzato da Summeet Srl, con il contributo non condizionato di Moderna, per creare un momento di condivisione, confronto e dibattito tra istituzioni, associazioni e professionisti della sanità, partendo dal territorio, al fine di realizzare un documento in cui si individuino delle linee di indirizzo che promuovano l’uso della tecnologia mRna, disponibile in Italia, ma non ancora inserito nel Piano nazionale di prevenzione vaccinale. Il virus respiratorio sinciziale – si è ricordato nel corso dell’evento – è un patogeno dell’apparato respiratorio molto contagioso i cui sintomi possono essere raffreddore, tosse o respiro sibilanti, bronchiolite (infiammazione e ostruzione dei bronchioli, le ultime diramazioni bronchiali) e polmonite.Pericoloso soprattutto nei lattanti, sotto l’anno di età, e negli anziani, è la prima causa di ricovero ospedaliero.

Grazie alla tecnologia a mRna, usata già per la prevenzione del Covid19, è stato sviluppato un vaccino per prevenire queste infezioni respiratorie, i ricoveri in terapia intensiva ed i decessi. “Difficilmente un polo vaccinale riuscirà a vaccinare tante persone per un virus che ancora non è ben conosciuto dalla stragrande maggioranza della popolazione – osserva Bertazzo – Il medico di medicina generale ha la possibilità di informare il paziente e indicare i vaccini più utili per la sua patologia e la sua età.Siamo in attesa che arrivino delle formulazioni in cui abbiamo uno, due o tre vaccini a disposizione in un’unica soluzione”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ancora due morti sul lavoro oggi, le tragedie a Comiso e Pietrasanta

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(Adnkronos) – Ancora due morti sul lavoro oggi, 1 luglio 2024.A Comiso, nel ragusano, un operaio di 53 anni sarebbe rimasto travolto da un mezzo pesante, un autoarticolato, nel piazzale ad uso di una azienda vitivinicola ubicata lungo la strada provinciale tra Comiso e Chiaramonte.

Sul posto i carabinieri.  L’altro infortunio sul lavoro mortale nel comune di Pietrasanta (Lucca) verso le 13.30: la vittima è un uomo di 32 anni che stava guidando un trattore.Il trattore è finito fuori strada con il ribaltamento del mezzo mentre stava scendendo da via della Rocca in prossimità di una serie di casa vacanze.

Il 32enne, che stava effettuando dei lavori nella zona, è rimasto con il corpo sotto il trattore ed è morto sul colpo.  Sul posto sono intervenuti i sanitari con l’automedica Nord di Querceta.Era stato attivato anche l’elisoccorso Pegaso ma è stato rimandato indietro perché il personale dell’automedica ha constatato l’avvenuto decesso.

Intervenuta anche l’ambulanza della Croce Verde di Pietrasanta.Sul posto per gli accertamenti gli operatori della Prevenzione Igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro della Asl, insieme ai vigili del fuoco e alle forze dell’ordine.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Vaccini, Murzi (Moderna): “Grande sviluppo tecnologia mRna”

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(Adnkronos) – “Sono molto contento di poter esprimere lo sviluppo che la tecnologia mRna sta avendo in ambito sanitario.Conosciuta da tutti dopo il lancio del vaccino contro il Covid, da venerdì, con l’approvazione del Comitato dei medicinali ad uso umano (Chmp)” dell’Agenzia europea Ema, è stato dato il via libera “al secondo prodotto in Moderna, che è il vaccino per il virus respiratorio sinciziale (Rsv).

Una tecnologia che sta avendo un grandissimo sviluppo: ci sono più di 45 prodotti in fase di sviluppo nei virus respiratori, nei virus latenti, nelle malattie rare e in oncologia.C’è quindi una velocità di sviluppo molto significativa, che speriamo possa avere al più presto un impatto notevole sui pazienti”.

Lo ha detto Jacopo Murzi, amministratore delegato Moderna Italia, all’expert advisory panel ‘Virus respiratorio sinciziale: dalla prevenzione, a nuovi modelli sostenibili, ai vaccini’, organizzato da Summeet Srl, oggi a Milano, con il contributo non condizionato di Moderna.  “Soprattutto nell’ambito dei virus respiratori – conclude Murzi – Moderna ha parecchi nuovi vaccini.In futuro ci sono già dei dati molto significativi per quanto riguarda i vaccini combinati: influenza e Covid e influenza stessa, ma anche parecchi prodotti molto importanti sui virus latenti, quali ad esempio il citomegalovirus o il virus Epstein-Barr”.  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Euro 2024, Briatore: “Disastro Italia, senza Donnarumma prendevamo 6 pere da tutti”

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(Adnkronos) – “Euro 2024 è stato un grande disastro”.Flavio Briatore analizza così la spedizione azzurra a Euro 2024, con l’eliminazione dell’Italia negli ottavi di finale contro la Svizzera. “Noi non abbiamo dei giocatori in questo momento.

Basta vedere la Francia, ci sono almeno sei giocatori che giocano in Inghilterra o in Italia.I nostri, a parte Donnarumma, nessuno li vuole.

E se non c’era Donnarumma in vena di miracoli, prendevamo 5-6 pere da tutti quanti”, dice Briatore a ‘La Politica nel Pallone’ su Gr Parlamento. “Abbiamo giocato all’incontrario: noi siamo italiani e Spalletti deve pensare che siamo italiani e convincersi che dobbiamo giocare come giocano gli italiani, non voler scimmiottare e copiare la Spagna, o altri.Perché era come fosse la prima partita di questi ragazzi.

Confusionari, a testa bassa, non capivano la posizione.Per cui è stato veramente uno shock vedere l’Italia così”, aggiunge. “Hanno cambiato il blocco della nazionale quattro volte.

Fagioli erano nove mesi che non giocava, che non faceva una partita.Poi c’è sempre un po’ d’arroganza da parte loro, da parte del Ct.

E poi la cosa fantastica: i grandi capi del calcio rimangono sempre lì.Perché noi con questo gruppo qui non andiamo neanche ai mondiali.

Quello è il problema, rischiamo di perdere contro la Sangiovese, con quella squadra lì”, aggiunge. “Abbiamo giocato malissimo.Giocatori fuori forma, giocatori fuori posizione.

Non c’era la voglia di menare, di picchiare.Siamo più deboli, almeno cerchiamo di essere aggressivi.

A noi ci è capitata la Croazia, la Svizzera, ma se ci capitava qualunque altra squadra ci faceva fuori.E poi la figura proprio di non giocare, con due tiri in porta, in tutto questo europeo”, aggiunge. “Non hanno fatto gruppo, noi non avevamo un gruppo.

Noi avevamo una banda di persone non legate tra di loro, paurosi, che non riuscivano a fare un passaggio.L’allenatore il gruppo non l’ha fatto, questo è sicuro.

I giocatori mi sembravano rimbambiti completamente, gente irriconoscibile, senza personalità.Da Chiesa a Barella, mi sembrava che avessero tutti paura di giocare, non legassero tra di loro, non capissero la posizione che avevano.

Mancini quando ha capito il livello del calcio che avevamo ha preferito andarsene, non fare questa figura che facciamo adesso.Avrà visto la situazione politica, avrà visto la situazione in cui si trova la nazionale di calcio.

Ha mandato tutti a quel paese ed è andato in Arabia Saudita.Lì c’era un gruppo unito, un gruppo che era l’allenatore, gli accompagnatori e tutti quanti, lo staff nazionale.

Noi qui avevamo 11 scappati di casa”, conclude Briatore. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Nipote Diana svela nome figlia su Instagram, boom di like per Athena

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(Adnkronos) –
Si chiama Athena la figlia della nipote della principessa Diana, Lady Kitty Spencer, nata quattro mesi fa.Il nome della piccola è stato rivelato solo ora dalla figlia maggiore del conte Spencer, 33 anni, che a marzo ha partorito la piccola nata dall’unione con il marito Michael Lewis, 65 anni, conosciuto tramite amici comuni nel 2018.  Il nome è stato svelato nella didascalia della fotografia in bianco e nero che ritrae madre e figlia alla finestra e che è stata condivisa su Instagram ai 713mila follower di Lady Kitty.

Lei indossava una camicia bordata di pizzo mentre la bambina aveva un abito con api ricamate.L’immagine è stata scattata dalla fotografa londinese Susheel Schroeder, che in precedenza ha realizzato ritratti per la direttrice di British Vogue Jessica Diner e per la star dei reality Vogue Williams. “Athena osserva il mondo che passa”, ha scritto Lady Kitty nella didascalia dell’immagine accompagnata dal’emoji di un cuore bianco.

Il post ha conquistato oltre 32mila “Mi piace” nelle ultime 24 ore e i fan sono entusiasti del “bellissimo” nome.La sorella di Kitty l’ha descritta come “Nipotina perfetta”. Lady Kitty ha annunciato a sorpresa lo scorso 10 marzo, in occasione della Festa della mamma, di aver dato alla luce il primo marzo la sua prima figlia con il multimilionario Michael Lewis. ”E’ la gioia della mia vita essere la tua mamma, piccola.

Ti amo incondizionatamente.Buona festa della mamma a coloro che festeggiano oggi”, aveva scritto la neo mamma.

I due si erano sposati a Villa Aldobrandini a Frascati il 24 luglio 2021.Dopo aver ritardato il loro matrimonio di due anni a causa della pandemia causata dal Covid-19, i festeggiamenti si sono protratti per tre giorni e hanno visto la partecipazione di amici intimi tra cui la pop star Pixie Lott e la Marchesa di Bath.

La sposa, ambasciatrice globale del marchio Dolce & Gabbana, ha indossato cinque abiti dello stilista durante il weekend. Per il suo abito da sposa principale, Kitty ha scelto un abito in pizzo bianco con collo alto, di ispirazione vittoriana, con maniche a sbuffo e vita stretta.Il design ha preso ispirazione dall’abito da sposa di sua madre Victoria Lockwood, con la parte anteriore abbottonata.

Lewis indossava una kippah e si pensa che Lady Kitty sia stata istruita sulla fede ebraica prima della cerimonia. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Taranto, l’ironia di Riondino su Fedez-Codacons. L’associazione attacca: “Aiuti l’Ilva”

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(Adnkronos) – L’improvvisa ‘pace’ scoppiata tra Fedez e il Codacons, riunitisi per un’iniziativa di solidarietà a favore dell’Ilva dopo anni di battibecchi e guerriglie, continua a far discutere l’opinione pubblica.Ieri Michele Riondino, organizzatore del concerto del Concerto dell”Uno Maggio’ a Taranto, ha espresso alcune considerazioni sulla beneficenza annunciata dal rapper, “arrivato a Taranto senza avvisarci, senza rivolgersi a chi si occupa del problema da decenni”, ha detto l’attore e regista in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, sottolineando che in passato Fedez era stato chiamato “diverse volte ad esibirsi sul palco” ma – ha raccontato “non abbiamo mai ricevuto considerazione”.

Riondino ha ironizzato anche sulla reunion di Fedez con il Codacons: “Quanto all’alleanza con il Codacons avremmo potuto organizzare un incontro di wrestling in piazza a Taranto e avremmo potuto raccogliere molto di più”. Dopo le dichiarazioni di Riondino, arriva la replica stizzita del Codacons: “Anziché criticare chi si attiva per sostenere la battaglia sull’Ilva di Taranto, farebbe meglio a usare le sue energie in favore di cittadini e vittime dell’acciaieria -afferma il Codacons – che nel processo sull’inquinamento ambientale di Taranto rappresenta le parti civili”.Riondino “sembra meravigliarsi che personaggi pubblici di rilievo come Fedez decidano di abbracciare vicende come quella sull’ex Ilva -prosegue l’associazione dei consumatori- Ma noi la pensiamo diversamente: chiunque voglia dare il proprio contributo alla causa, e scendere in campo a favore dell’ambiente e del diritto alla salute, è il benvenuto.

Una inclusione che deve avvenire senza invidie e ripicche legate ad antipatie personali”. Il Codacons invita dunque Riondino: “Invitiamo il regista, che per la città di Taranto ha già fatto tanto, a non sprecare le sue energie in critiche inutili e di cattivo gusto, ma a dirottarle verso una battaglia comune che deve vedere tutti uniti e sullo stesso piano”.Sull’ironia (e le critiche) social che hanno ‘accolto’ la collaborazione tra il rapper e il Codacons, interviene poi il presidente dell’associazione Carlo Rienzi, che all’Adnkronos dice: “Oramai viviamo in un paese dove si vuole a tutti i costi la guerra, e ci si scandalizza se due soggetti che in passato hanno avuti scontri e scambi anche aspri, possano sotterrare l’ascia di guerra e decidere di fare qualcosa insieme per gli altri.

Fortunatamente noi abbiamo l’abitudine di non seguire la massa e di cambiare idee e opinioni, quando serve e soprattutto quando, come nel caso di Taranto, la pace tra il Codacons e Fedez può portare non solo a richiamare l’attenzione sul dramma dei cittadini che muoiono a causa dell’Ilva, ma anche a iniziative concrete per difendere la salute dei residenti, nel nome di un interesse superiore che, evidentemente, ai molti benpensanti sfugge”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Governo, Crosetto al top per fiducia ministri e Giorgetti secondo

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(Adnkronos) – Guido Crosetto, titolare della Difesa.al top dei ministri per la fiducia, al 39%.

Sul podio con lui, il responsabile dell’Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti (36%), seguiti dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, da Maria Elvira Calderone, ministro del lavoro e delle politiche sociali, dal guardasigilli Carlo Nordio, dal titolare della Farnesina, Antonio Tajani e da Andrea Abodi, a capo dello Sport: tutti con lo stesso indice di apprezzamento al 35%.La fotografia del gradimento dei ministri del governo Meloni la scatta l’Istituto Piepoli, evidenziando il trend rispetto a quanto rilevato lo scorso marzo.  Da quella data chi registra il balzo più grande sono Schillaci, titolare della Sanità, oggi a +9 nell’area Sud/Isole e Abodi, che sale del 9%, votato dai giovani tra i 18 e i 34 anni.

Ottima anche la performance di Tajani, cresciuto dell’8% al Centro. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Detrazione spese funebri sul modello 730: il vademecum

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(Adnkronos) –
Chi sostiene in parte o interamente i costi relativi ad un funerale può usufruire del rimborso Irpef mediante modello 730/2024 e Redditi PF 2024, qualora ricorrano determinate condizioni.A dirlo 50&PiùCaf che ricorda che è possibile portare in detrazione fino a 1.550 euro relativamente a ciascun decesso verificatosi nell’anno d’imposta – anche se le spese funebri sono state pagate da più persone – nella misura del 19%.

E’ importante precisare che si ha diritto alla detrazione delle spese funebri solo se queste ultime sono state sostenute per la morte di una persona.Non è più richiesto che sussista un vincolo di parentela con la persona deceduta.

Fino all’anno d’imposta 2015 era possibile usufruirne esclusivamente in riferimento alla morte di familiari e di affidati e affiliati (articolo 433 del Codice Civile).Questa limitazione è venuta meno nel 2016.

Danno diritto al rimborso Irpef le spese che soddisfano il criterio di attualità rispetto al decesso.Deve, cioè, intercorrere un rapporto di causa – effetto tra la morte e le spese sostenute.

Possono quindi essere detratte le spese connesse alla cerimonia funebre (annunci funebri e necrologi, fiori, trasporto e sepoltura). Non rispondono al criterio di attualità e non sono detraibili i costi relativi a: spese per future onoranze funebri (es.acquisto di un loculo/tomba prima del decesso); traslazione della salma in un momento successivo alla sepoltura per motivazioni igienico-sanitarie, successivamente alla tumulazione.

Per ottenere il rimborso Irpef nel modello 730 o Redditi PF è necessario conservare fatture e ricevute dalle quali risulti l’utilizzo di sistemi di pagamento tracciabili.In alternativa possono essere presentate: ricevute di versamento bancario/postale; ricevute della carta di debito/credito; estratto conto; copie bollettini postali; Mav; pagamenti con PagoPA. 
La detrazione del 19% dall’imposta lorda per le spese funebri spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a euro 120 mila euro; in caso di superamento del predetto limite, la detrazione decresce, fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a euro 240 mila euro.

Nella dichiarazione precompilata sono indicati i dati delle fatture emesse in relazione all’evento funebre, dai soggetti che esercitano attività di servizi di pompe funebri.Il contribuente può integrare la dichiarazione riportando le eventuali ulteriori spese detraibili sostenute in dipendenza del decesso (per esempio le spese sostenute per la lavorazione di marmi e delle lapidi) sempre entro il limite di spesa detraibile di 1.550 euro per evento funebre. —facilitaliawebinfo@adnkronos.com (Web Info)