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Castellammare di Stabia
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Castellammare, svolta per la viabilità: 3 milioni dalla Regione per il restyling di Via Nocera e Via Cosenza

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Un passo decisivo per la sicurezza stradale e il decoro urbano della città delle acque. È stata ufficialmente sottoscritta la convenzione tra il Comune di Castellammare di Stabia e la Regione Campania che sblocca un finanziamento di circa 3 milioni di euro. Le risorse saranno destinate al rifacimento del manto stradale e alla messa in sicurezza di alcune delle arterie più nevralgiche del centro: via Nocera, via Cosenza, via Santa Maria dell’Orto e via Michele Esposito.

Si tratta di un intervento strutturale atteso da tempo sia dai residenti che dai commercianti, costretti a convivere con una viabilità spesso compromessa e poco sicura.

La soddisfazione del Sindaco

A commentare la notizia è il primo cittadino, Luigi Vicinanza, che sottolinea l’importanza strategica dell’opera:

“Dopo anni di attese, con questo finanziamento possiamo finalmente dare una risposta concreta alle esigenze della città. L’intervento restituirà sicurezza, decoro e funzionalità a un’arteria fondamentale di Castellammare di Stabia.”

Tempi e modalità: lavori al via nel 2026

Sebbene il progetto esecutivo sia già pronto, l’Amministrazione ha scelto di calendarizzare l’avvio dei cantieri nei primi mesi del 2026. Una decisione presa per rispetto verso il tessuto commerciale e residenziale della zona, già messo a dura prova nelle ultime settimane dal maxi-intervento condotto da Italgas. L’obiettivo è evitare di sommare nuovi disagi a quelli appena trascorsi.

Inoltre, per mitigare l’impatto sul traffico cittadino, i lavori procederanno attraverso la formula dei “mini-cantieri”: un avanzamento a lotti che permetterà di non paralizzare completamente la circolazione durante le operazioni.

Addio ai sampietrini in Via Cosenza, restauro in Via Santa Maria dell’Orto

L’intervento ha ricevuto il via libera della Soprintendenza, che ha dettato linee guida precise per conciliare modernità e tutela storica. Il piano prevede due approcci differenti:

  • Via Santa Maria dell’Orto: Sarà effettuato il ripristino della storica pavimentazione in pavé, preservando l’identità visiva della strada.

  • Via Cosenza e Via Michele Esposito: Qui la viabilità cambierà volto. È prevista la rimozione del vecchio pavé in favore di una nuova pavimentazione in asfalto, ritenuta più idonea a sostenere l’intenso traffico veicolare e a ridurre l’inquinamento acustico.

Castellammare di Stabia, Teatro Supercinema: Momenti di grande ilarità con lo spettacolo comico “Maracaibo”.

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Momenti di grande ilarità al Teatro Supercinema di Castellammare di Stabia, lo scorso venerdì sera 21 novembre, con lo spettacolo comico “Maracaibo”.

Una serata di puro divertimento, ma con qualche nota di riflessione su problemi della nostra società come la maleducazione dilagante, il trash delle subculture, l’opportunismo o l’ipocrisia.

A riempire la scena con la loro straripante comicità i noti attori stabiesi Laura Amalfi, Michele Amalfi e Michele Di Nocera, finalmente sul palco dopo anni di assenza per rallegrare il folto pubblico intervenuto.

“Maracaibo” è uno spettacolo teatrale con tre artisti dalle innate capacità di far ridere, che hanno affinato la loro arte attraverso la formazione e l’esperienza.

I tre protagonisti, che sanno usare magistralmente i tempi comici, l’intonazione e la fisicità, sfruttano sia il potere delle parole che quello del linguaggio del corpo, concentrandosi su situazioni esagerate e paradossali per creare momenti di irresistibile comicità.

Una comicità a tutto tondo, in grado di passare dalla mimica alla canzone, dal surrealismo al doppio senso, con equivoci e gag che si accumulano ad un ritmo impeccabile, offrendo un’esperienza divertente e poliedrica.

Esilaranti gli sketch con due personaggi stabiesi, una signora anziana della Castellammare “bene”, interpretata da Michele Amalfi, e una giovane, icona del trash e dell’ignoranza, interpretata da Michele Di Nocera, che conversano al parco e in uno studio medico, evidenziando l’inconciliabilità delle loro visioni di vita.

Molto divertenti anche gli sketch “Vedovo inconsolabile”, “La scivolata”, “Studio dentistico”, “I due tesorucci”.

Bravissima Laura Amalfi sia nelle esibizioni canore sia in quelle recitative, coniugando l’espressività attoriale alle belle performance vocali.

Valore aggiunto la musica dal vivo del maestro Salvatore Torregrossa, virtuoso della fisarmonica, che ha allietato i presenti durante tutta la serata con le sue impeccabili interpretazioni.

Le musiche, le luci, i bei costumi hanno contribuito alla perfetta riuscita dello spettacolo, creando la giusta atmosfera.

La direzione artistica della messa in scena è stata affidata alla talentuosa attrice e regista teatrale stabiese Camilla Scala, che nel 1993 ha fondato l’Associazione Teatro & Dintorni.

Impegnata da tanti anni nella diffusione della cultura, prima come insegnante di liceo poi come formatrice e regista, Camilla ha avuto tra gli allievi dei suoi corsi teatrali volti noti dello spettacolo, tra cui l’attore Francesco Di Leva, il cantante e attore Enrico Vicinanza, le cantattrici: Fiorenza Calogero, Marina e Valentina Bruno, Stefania Aprea e tanti altri.

“Maracaibo” è uno spettacolo tutto da ridere. E cosa c’è di meglio di una sana risata? Essa ha benefici immediati e duraturi: migliora l’umore, riduce lo stress e rafforza il sistema immunitario.

Quando la risata è su modi di essere e di fare di personaggi che popolano il microcosmo in cui viviamo, da quella a denti stretti a quella “grassa” partenopea anzi stabiese, oltre che salutare, la risata diventa liberatoria.

Imperdibile quindi la replica di “Maracaibo”, una sapiente combinazione di elementi performativi, testuali e organizzativi dalla comicità irresistibile, che si terrà il prossimo 12 dicembre, al Teatro Supercinema di Castellammare

Sampdoria – Juve Stabia, Abate alla vigilia: Dovremo dare il massimo con cuore e testa. Servirà l’elmetto

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È una vigilia carica di tensione agonistica e rispetto quella che si respira in casa Juve Stabia. Lunedì sera, alle ore 20:30, le Vespe scenderanno in campo in uno dei templi del calcio italiano, lo stadio “Luigi Ferraris” di Genova, per affrontare la Sampdoria nel posticipo della tredicesima giornata di Serie BKT.

In conferenza stampa, mister Ignazio Abate ha tracciato la rotta, consapevole delle insidie di una trasferta che richiederà ben più della semplice tecnica: servirà cuore, testa e, come ha sottolineato lo stesso allenatore, lo spirito da battaglia.

Al Marassi con l’elmetto

Abate non si fida della classifica della Sampdoria, che sta vivendo un momento di difficoltà nonostante le aspettative. L’analisi del tecnico è lucida:

“La partita di lunedì è complicata, la Sampdoria è una squadra forte. Se leggiamo solo il monte ingaggi e i nomi dei nostri avversari, parliamo di una squadra di alta classifica. Le loro difficoltà dimostrano quanto la Serie B sia complessa, ma siamo consapevoli che sarà una partita difficilissima”.

Il fattore ambientale giocherà un ruolo chiave. Il calore del Marassi può accendere la gara in un attimo, e Abate avverte i suoi: “In stadi del genere basta poco per cambiare la partita. Sappiamo che ci sarà da soffrire, è una gara in cui bisognerà indossare l’elmetto.

Il punto sull’infermeria: recuperi e assenze

La sosta per le nazionali è stata preziosa per recuperare energie e pedine, anche se l’infermeria non è ancora del tutto vuota. Abate ha fatto il punto sulla rosa: Note positive per Pierobon, che ha svolto “10 giorni ad alto livello”. Anche Gabrielloni è sulla via del ritorno completo, pronto a stringere i denti. Non sarà della partita Varnier, ancora indisponibile. Forfait anche per Burnete, alle prese con qualche problema fisico. Da valutare nelle prossime ore le condizioni di Zuccon che sarà valutato domani.

Mentalità e tattica: “Vietato gestire”

La ricetta per uscire indenni da Genova? Intensità e solidità. Abate è stato categorico sull’atteggiamento: la Juve Stabia non è costruita per speculare sul risultato.

“Sappiamo che siamo una squadra che deve andare sempre forte, non possiamo gestire. Dobbiamo trasmettere energia anche con i nostri tifosi che purtroppo non ci saranno. Fare risultato fuori casa sarà possibile solo con una grande fase difensiva”.

Il piano gara è pronto, preparato con cura dai ragazzi durante la settimana, dando importanza tanto al fattore campo quanto a quello mentale.

Piedi per terra

In chiusura, un richiamo all’umiltà. Nonostante l’ottimo avvio di stagione che ha dimostrato come la Juve Stabia possa “stare in questa categoria”, il tecnico tiene alta la guardia guardando al calendario: “Non abbiamo fatto ancora niente, siamo appena al 22 novembre. Stiamo facendo quello che è nelle nostre corde ma possiamo ancora migliorare. Dobbiamo spingere al massimo”.

Le Vespe sono avvisate: a Genova servirà la prestazione perfetta.

Juve Stabia, la richiesta per un titolo del 1945 ora è una pratica ufficiale: la FIGC apre il fascicolo

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Per anni è stato un racconto tramandato dai padri ai figli, una pagina di orgoglio cittadino custodita nella memoria collettiva di Castellammare di Stabia. Oggi, quel racconto smette di essere solo una leggenda orale o una rivendicazione platonica per diventare un fascicolo formale sui tavoli che contano.

La notizia che i tifosi attendevano è arrivata: la FIGC ha ufficialmente protocollato l’istanza della S.S. Juve Stabia. Non è ancora la vittoria, ma è il fischio d’inizio di una partita istituzionale che potrebbe restituire alle Vespe un riconoscimento atteso da quasi ottant’anni.

Oltre la burocrazia: il senso dell’impresa del ’45

Per comprendere la portata di questo passaggio burocratico, bisogna spogliarsi delle logiche del calcio moderno e tuffarsi nell’Italia del 1944-1945. Un Paese diviso dalla guerra, dove il calcio provava a sopravvivere come simbolo di rinascita. Al Nord si giocava sotto le bombe, al Sud, liberato dagli Alleati, si organizzavano tornei che, di fatto, rappresentavano la massima espressione calcistica possibile in quel momento storico.

La Juve Stabia di allora non vinse un torneo qualunque. Trionfò nel Campionato Campano, battendo giganti come il Napoli e la Salernitana, laureandosi “Campione dell’Italia Liberata”.

Il ragionamento alla base della richiesta presentata a Roma è logico e storico prima che sportivo:

  • Il precedente: La FIGC ha già mostrato sensibilità verso i titoli di guerra, come dimostra il riconoscimento dello Scudetto onorifico del 1944 allo Spezia (Vigili del Fuoco).

  • La dignità paritaria: Se al Nord i tornei di guerra hanno avuto un peso storico riconosciuto, il movimento calcistico del Sud, che tenne in vita la passione per il pallone in un momento drammatico, merita pari dignità o, quantomeno, un titolo equipollente.

Una sinergia vincente per Castellammare

Ciò che rende questa istanza particolarmente solida non è solo la documentazione storica, ma la “squadra” che l’ha portata a Roma. L’accelerazione decisiva è arrivata grazie a un fronte comune che ha unito la politica nazionale, con la spinta propulsiva del deputato Gaetano Amato, e la governance del club, rappresentata dall’amministratore unico Filippo Polcino e avallata dagli amministratori giudiziari.

Questo dettaglio non è trascurabile: dimostra alla Federazione che la richiesta non è un velleitario desiderio di gloria passata, ma una volontà precisa e strutturata di un’intera comunità e della sua dirigenza di veder riconosciuto il proprio blasone.

Cosa succede adesso?

Il protocollo della richiesta da parte della FIGC segna la fine della fase preparatoria e l’inizio dell’iter valutativo. La Federazione dovrà ora esaminare le carte, verificare la legittimità della competizione dell’epoca e decidere se quel titolo – che per gli stabiesi è già “Scudetto” nel cuore – possa tradursi in un “Titolo di Campione” formale o in una onorificenza equipollente.

Non sarà un percorso immediato, ma il passo più difficile è stato fatto: il “Campione dell’Italia Liberata” ha bussato alla porta della storia ufficiale. E questa volta, la porta si è aperta per far entrare i documenti.

Per la Castellammare sportiva, al di là dell’esito finale, questo atto è già una vittoria identitaria: è la rivendicazione fiera di un passato in cui la maglia gialloblù, in mezzo alle macerie della guerra, seppe guardare tutti dall’alto in basso.

Savoia Calcio, Emanuele Filiberto scrive alla Meloni

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Messaggio di Emanuele Filiberto di Savoia al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni

In occasione del 117º compleanno del nostro Savoia, una squadra che ha scritto la storia di un’intera comunità, sento il dovere di rivolgere un appello a chi governa questa Nazione, a chi gestisce la sicurezza e a chi ha la responsabilità di garantire equità e rispetto nei confronti dei cittadini.

S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia

Ci sono città nate per essere comode.
E città nate per essere vere.

Torre Annunziata appartiene a questa seconda categoria.
Una comunità che ha attraversato momenti difficili, spesso raccontata più attraverso le sue ferite che attraverso la sua forza.
È una città sulla cui pelle, in passato, la criminalità ha inciso segni profondi.
Ferite che hanno toccato persino chi, come Giancarlo Siani, aveva scelto di raccontare la verità con la limpidezza e il coraggio di un giovane giusto.

Siani non era di Torre Annunziata, ma il suo sacrificio vive per sempre in questa città.

Ed è proprio per questo che oggi Torre Annunziata è Giancarlo Siani, una città che rifiuta il buio del passato, che affronta ogni giorno la sfida della legalità, che non vuole più essere giudicata attraverso il filtro di una minoranza deviata che, anni fa, aveva preso il sopravvento.

Torre Annunziata oggi vive, cresce, cambia, lavora, studia, spera.

È una città che vuole essere ricordata per ciò che è davvero:
coraggio, dignità, verità. Ed è alla luce di questa identità nuova, forte e consapevole che l’ennesimo divieto di trasferta rivolto alla tifoseria del Savoia appare come una ferita immeritata. Una ferita che non colpisce un settore di stadio, ma un intero popolo.
Una comunità che vive il calcio come appartenenza, come legame, come riscatto. Limitare continuamente questa possibilità non è più una misura di sicurezza, è un freno alla dignità di una città che da troppo tempo lotta per liberarsi dai pregiudizi.
Il sostegno della propria tifoseria non è un privilegio:
è una componente essenziale della vita sportiva.
Negarlo sistematicamente significa creare una disparità che incide non solo sulle gare, ma sul cuore della gente.
Noi non chiediamo eccezioni.
Non chiediamo favoritismi.
Non chiediamo di essere più di altri.
Chiediamo solo rispetto.
Chiediamo riconoscimento.
Chiediamo giustizia.
Torre Annunziata merita di essere guardata per ciò che è oggi, una città che si alza, che cambia, che prova, che si impegna.
Una città che ha sofferto, sì, ma che ha saputo trasformare quel dolore in forza, e quella forza in futuro. I tifosi del Savoia rappresentano tutto questo.
Sono famiglie, bambini, anziani, lavoratori: persone che amano una maglia che è parte della loro identità.
E non meritano di essere trattati come un problema.
Siamo qui, insieme, per dare voce alla loro dignità.
Per dire che questa città non deve più essere giudicata dal suo passato, ma dal suo presente.
E che ogni cittadino di Torre Annunziata ha diritto allo stesso rispetto, agli stessi diritti e alla stessa considerazione di qualunque altra città italiana.

S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia

FONTE: COMUNICATO Savoia 1908 SSD

Augusto Zuffa presenta l’evento “Calici Erranti”

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Il proprietario delle Cantine Zuffa, Augusto Zuffa, ha parlato in esclusiva a Carlo Ametrano. Ecco le sue dichiarazioni.

Ciao Augusto, parliamo di un evento che si svolgerà oggi al tuo agriturismo: “Calici Erranti”, seconda edizione con cantina aperta dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 19.

“Il comune di Imola insieme a tutto il circondario dell’imolese hanno scelto di fare questo bell’evento per ospitare turisti e appassionati di vino nelle più importanti cantine del territorio. Avremo ospiti che arrivano per poter visitare le cantine, i vigneti e fare una degustazione di vini con i prodotti tipici del territorio, in un convivio tra i prodotti che compongono la wine and food valley e la motor valley. Si sa che la regione Emilia-Romagna è eccellenza sia per l’enogastronomia che per i motori”.

Vediamo che c’è anche un recital di musica classica, giusto?

“Come facciamo per i nostri eventi, abbiamo organizzato lo show food. Abbiamo unito l’arte del cibo e del vino con un sacco di intrattenimento, in particolare con musica di altissimo livello. L’Accademia di Imola è conosciuta in tutto il mondo, si tratta di una nicchia a livello planetario per quel che riguarda la musica classica”.

Poi arriverà dicembre, quali sono i prossimi appuntamenti?

“Stiamo lavorando intensamente per tutti i regali di Natale che le aziende fanno ai loro dipendenti. Quest’anno stanno andando moltissimo le casse di legno personalizzate con all’interno i nostri vini. Abbiamo casse di legno in cui mettiamo il nome della persona a cui vengono regalate. Penso sia un regalo molto bello perché oltre a unire una famiglia con una bottiglia di vino c’è anche questa cassa”.

Poi penseremo al Senna Day 2026 di Carlo Ametrano.

“Carlo sta già lavorando per portare altre novità anche il prossimo anno. Ho avuto diversi ospiti provenienti dal Brasile e quando parlo del Senna Day e gli faccio vedere i video dell’evento organizzato da Carlo sono davvero impressionati. Molti di loro mi hanno detto che cercheranno di venire, nonostante la lontananza. Gli piace molto che persone italiane condividano la passione per il campione brasiliano”.

Ricordiamo anche la squadra del Senna Day: Pasquale Buondonno, Davide Sforzi e anche tu.

“Parliamo di una squadra eccezionale che Carlo ha costruito nel tempo. Uno staff incredibile, Carlo ha creato una squadra bilanciata, affiatata che lo fa davvero con amore e con passione”.

Teta: “Il divieto di trasferta è una sconfitta dello sport. Abate trasmette tranquillità”

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Angelo Teta, ex giocatore e tifoso “stabiese Doc” con il “sangue gialloblé nelle vene”, ha condiviso le sue riflessioni sulla situazione attuale della Juve Stabia, concentrandosi in particolar modo sul divieto di trasferta imposto ai tifosi e sulle dinamiche positive all’interno della squadra guidata da Ignazio Abate.
La Sconfitta del Divieto di Trasferta
Riguardo al divieto imposto ai residenti di Castellammare di Stabia di seguire la squadra in trasferta fino al 5 febbraio, Teta ha espresso un giudizio molto critico, definendola “veramente queste sono le vere sconfitte dello sport”. A suo avviso, mortificare un’intera città per i comportamenti di una minoranza (stimata in 15 o 20 “facinorosi”) è “una cosa assurda” e non è giusto.
Ha sottolineato come le trasferte siano un’opportunità significativa, poiché i tifosi fungono da turisti, permettendo loro di conoscere nuovi luoghi e, in generale, facendo “muovere l’economia”. La cosa più importante, tuttavia, rimane il diritto di seguire la propria squadra. Teta ha auspicato un ripensamento sulla decisione.
L’ex giocatore ha anche manifestato il proprio dispiacere per il fatto che la tifoseria stabiese, che negli ultimi anni aveva dimostrato di essere “maturata tanto”, sia stata coinvolta in questi episodi. Ha lanciato un appello affinché questo serva da lezione, sottolineando che quando si va in trasferta bisogna “comportarsi ancora meglio di quanto si è in casa”.
L’Ambiente e la Mentalità della Juve Stabia
Nonostante le problematiche esterne, Teta ha lodato l’attuale clima in casa Juve Stabia. Pur ammettendo che all’inizio della stagione ci fosse un po’ di “scetticismo”, ritiene che l’ambiente a Castellammare sia cambiato. Oggi, chi arriva in squadra sa che la Juve Stabia non è un “punto di passaggio”, ma un “punto d’arrivo”. I calciatori devono lottare, dare tutto e “credere nei sogni”.
Teta ha evidenziato la continuità rispetto alla stagione precedente, nonostante la squadra sia “quasi del tutto nuova” e molto giovane, con i nuovi arrivati che si sono ben integrati e hanno subito compreso cosa fosse necessario portare in campo.
Il Ruolo Chiave di Ignazio Abate
Teta ha riconosciuto l’importanza dell’allenatore Ignazio Abate. Data la sua esperienza (vincitore dello Scudetto con il Milan e calciatore della Nazionale, con presenze in Champions League), Abate è considerato “il calcio in persona” e non mancano le esperienze di altissimo livello per gestire un gruppo. Teta ha suggerito che, essendo Abate “figlio di questa terra” (di origine campana), ha “una marcia in più” nel relazionarsi.
La qualità che apprezza maggiormente in Abate è la sua “buona tranquillità”, che viene trasmessa alla squadra. Questo si traduce in campo con i ragazzi che giocano con la giusta autostima, sanno cosa fare e l’allenatore riesce a sfruttare le loro caratteristiche individuali.
Riferendosi al fatto che Abate avesse definito i suoi giocatori come “soldatini”, Teta ha interpretato ciò positivamente, riconducendolo alla capacità di Abate di creare un rapporto di amicizia e professione. I giocatori, essendo professionisti “ben pagati”, sanno che è loro responsabilità dare l’anima e il sangue nelle due ore di allenamento. L’amicizia al di fuori dal campo e lo spirito di gruppo (“una famiglia”) sono visti come una vera ricchezza nello spogliatoio. Teta ha lodato inoltre l’umiltà di Abate, che gli permette di diventare “uno di loro”.
Giocatori in Crescita e Previsioni
Tra i nuovi arrivati, Teta ha notato che Correia lo ha particolarmente colpito per la sua personalità, potenza fisica e iniziativa in campo, definendolo come colui che sta dando “qualcosa in più”. Tra i giovani, Cacciamani è visto come il “meno giovane dei giovani” e un giocatore ideale per la sua versatilità (potendo fare il quinto di sinistra o appoggiare gli attaccanti).
In vista della partita contro la Sampdoria, Teta ha fatto riferimento ai bei ricordi legati alle vittorie storiche contro i blucerchiati, grazie ai gol di Sau e Adorante. Ha espresso l’auspicio che il prossimo eroe della sequenza possa essere Gabrielloni, che crede stia facendo molto bene ed è in crescita.
Infine, Teta ha pronosticato una vittoria della Juve Stabia, con un risultato finale di 2-0 o al massimo 2-1.

Podestà: “La Samp è in totale emergenza. La società ha commesso molti errori”

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In occasione della nona puntata di Juve Stabia Live Talk Show, Luca Podestà, direttore di brucerchiati.net e collega di Telenord, ha offerto un quadro dettagliato e critico della situazione in casa Sampdoria, avversaria della Juve Stabia nel prossimo turno, descrivendo la squadra ligure in una fase di “totale emergenza”.
Squadra in Piena Crisi e Caos Tecnico
Podestà ha evidenziato come la Sampdoria stia affrontando gravi problemi sia in campo che fuori, sottolineando l’emergenza in termini di organico: ci sono 11 giocatori indisponibili, oltre ai lungodegenti (come Romagnoli e Altare, fuori lista, il cui rientro è previsto a gennaio). Attualmente, solo 16 giocatori sono convocabili per la partita del lunedì sera.
I problemi affliggono tutti i reparti: difesa, centrocampo e attacco. In particolare, in avanti, l’unica vera prima punta è Massimo Coda, bomber di eccellenza della Serie B ma ormai 37enne e da “dosare”. L’altra punta, Cuni, è infortunata, e si prevede che Cherubini debba adattarsi a giocare con Coda. Lo staff tecnico (Gregucci e Foti) potrebbe essere costretto ad adattare i giocatori in ruoli non di competenza. Si spera nel recupero in extremis di Pafundi (infortunato con l’Under 21), che però al massimo andrebbe in panchina.
Podestà ha anche rilevato una grande confusione a livello tecnico e societario. Il ritorno al passato (con la chiamata di Lombardo, Gregucci e Foti) è un segnale di questo caos, soprattutto considerando che Lombardo ed Evani non vennero inspiegabilmente confermati dopo aver salvato la squadra ai playout lo scorso anno. Il trend di risultati rimane negativo: i tecnici hanno raccolto solo due punti in quattro partite.
Rabbia della Tifoseria e Critica alla Società
Il sentimento prevalente tra i tifosi doriani è la rabbia. Questa forte emozione è giustificata dal fatto che, dopo essere stati tra i favoriti per la promozione l’anno scorso, la squadra è retrocessa in Serie C (salvata solo dal caso Brescia). Nonostante la brutta esperienza, la squadra è stata ulteriormente indebolita dal mercato estivo.
Podestà ha sottolineato la passione della piazza: la Sampdoria vanta 20.000 abbonati e porta regolarmente 25-26.000 persone allo stadio, e questo pubblico non accetta passivamente la situazione. Pur essendoci una contestazione forte contro la proprietà, il sostegno alla squadra non è mai venuto meno nelle partite interne. Tuttavia, di recente, sono stati esposti striscioni duri contro gli azionisti. Il direttore sportivo ha preannunciato “interventi massicci” nel mercato di gennaio, sebbene il budget rimanga un’incognita.
Il problema, secondo Podestà, risiede nella politica societaria, che ha commesso “errori su errori”. La proprietà, legata a Singapore, ha speso oltre 100 milioni di euro in questi anni, ma ha sbagliato praticamente tutte le scelte.
La Mentalità Sbagliata per la Serie B
Podestà critica aspramente la strategia della società, che non ha compreso la natura della Serie B, definendola “tutta un’altra cosa rispetto alla Serie A”. La dirigenza ha puntato su giocatori affermati di Serie A (come Henderson e Barak), pensando che potessero fare la differenza, ma in cadetteria servono calciatori che “corrano” e che abbiano “fame”.
A riprova di questa strategia fallimentare, Podestà cita la scelta di assumere un responsabile dell’area tecnica danese che lavora quasi esclusivamente sugli algoritmi, portando giocatori giudicati “totalmente inadeguati” al contesto.
Podestà ammira invece l’approccio della Juve Stabia, che ha un “signor direttore sportivo” (Matteo Lovisa, di cui si parlò anche in chiave Sampdoria) e che si è immediatamente calata nella mentalità della Serie B dopo la promozione, puntando sulla fame e la determinazione.
Il Ferraris e la Trasferta Vietata
Nonostante il grande seguito (20.000 abbonati e 25.000 spettatori per gara), il Marassi, che dovrebbe essere un fortino, è diventato “terreno di conquista un po’ per tutti” negli ultimi due anni.
In chiusura, Podestà ha espresso la sua disapprovazione per la decisione che vieta ai tifosi residenti a Castellammare di Stabia di seguire la Juve Stabia in trasferta fino al 5 febbraio, definendo la cosa “veramente assurda”. Ha anche menzionato l’iniziativa della Lega di Serie B di giocare il prossimo turno con un pallone rosso per sensibilizzare contro la violenza sulle donne.
Le dichiarazioni di Podestà dipingono la Sampdoria come una squadra di blasone che, nonostante gli ingenti investimenti, è intrappolata in un ciclo di errori gestionali e tecnici, aggravato da una pesante emergenza infortuni e da un ambiente esasperato.

Torre del Greco: catena supermercati assume varie figure

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Importante catena di supermercati, per la sua sede di Torre del Greco assume.

Nota informativa

Si comunica che il Centro per l’Impiego di Pompei – per conto di un’importante catena di supermercati, per la sua sede di Torre del Greco – ricerca le seguenti figure:

– ADDETTO ORTOFRUTTA = Requisiti: età compresa tra i 18 e i 50 anni; possesso di licenza media; pregressa esperienza nella mansione.

– MACELLAIO = Requisiti: età compresa tra i 18 e i 50 anni; possesso di licenza media; pregressa esperienza nella mansione.

– SALUMIERE = Requisiti: età compresa tra i 18 e i 50 anni; possesso di licenza media; pregressa esperienza nella mansione.

Le persone interessate, in possesso dei requisiti richiesti, possono inviare il proprio curriculum vitae entro il 30 novembre 2025 all’indirizzo e-mail

cpipompeilavoro@regione.campania.it

indicando in oggetto la/e mansione/i per cui ci si candida.
Con l’adesione, si fornisce consenso al trattamento dei dati personali, da svolgersi in conformità a quanto indicato e nel rispetto delle disposizioni del GDPR e del D.lgs. n. 196/03.

Inoltre, per candidarsi, è possibile collegarsi al portale Cliclavoro Campania sezione incrocio domanda offerta (https://cliclavoro.lavorocampania.it/Pagine/Ricerca.aspx) cercando rispettivamente:

– ADDETTO ORTOFRUTTA il codice ID 0500025211000000000199047; 

– MACELLAIO il codice ID 00500025211000000000198970;

– SALUMIERE il codice ID 0500025211000000000199039.

Il CPI di Pompei procederà ad una preselezione dei curricula pervenuti, ed i candidati preselezionati riceveranno un’e-mail di convocazione contenente le indicazioni relative a data e orario dei colloqui, che si terranno presso il CPI di Pompei.

Per ulteriori offerte di lavoro a Napoli e provincia, consulta la pagina ufficiale Facebook dei centri per l’impiego.

Juve Stabia, la Vespa Rosa: Il grido “No alla Violenza” unisce uomini e donne a Castellammare di Stabia

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Una notifica su Messenger, arrivata di prima mattina, si è trasformata in un potente segnale di speranza e orgoglio civico per Patrizia Esposito. Conosciuta da tutti come la “Vespa Regina”, Patrizia è da tempo in prima linea con la sua rubrica “Vespa Rosa” per sensibilizzare l’opinione pubblica su un fenomeno che purtroppo non conosce confini: la violenza di genere.

L’impegno di Patrizia, supportato dalla redazione di ViViCentro in quanto nostra collaboratrice,  è quello di mantenere i riflettori costantemente accesi, pubblicando articoli e informazioni per gridare un fermo “No alla violenza”. Ma oggi, questo grido ha assunto una sfumatura nuova e più forte.

L’importanza di una voce maschile

Come ha sottolineato la stessa Patrizia, l’iniziativa acquista un vigore ancora maggiore quando a scendere in campo sono gli uomini. “L’idea che un uomo si fermi a riflettere sulla violenza di genere rende più forte il mio impegno di sensibilizzazione”, ha commentato Patrizia accogliendo le parole di Egidio Di Michele, un cittadino che ha voluto condividere una riflessione profonda e necessaria. Non si tratta solo di solidarietà, ma di una presa di coscienza che deve partire dall’universo maschile.

L’analisi di Egidio Di Michele: dati e cultura

Il contributo di Di Michele è un’analisi lucida e amara della realtà attuale, che parte dai numeri per arrivare al cuore del problema culturale:

“La cronaca ci fornisce ogni giorno la notizia di un femminicidio, di una violenza di genere o di maltrattamenti contro una donna” scrive Egidio. “A questo proposito ci sono statistiche drammatiche: tra queste una pubblicata di recente dall’Istat dove viene fuori che il 31,5% delle donne dai 16 ai 70 anni ha subito nel corso della propria vita qualche forma di violenza fisica e sessuale”.

Di Michele non usa mezzi termini nel definire “sconcertante” la negazione di una cultura patriarcale e padronale che “fa poco onore a noi uomini”. Punta il dito contro gli ostacoli posti ai percorsi formativi nelle scuole, fondamentali per l’educazione sentimentale e affettiva, nonostante il 72% dei genitori italiani sia favorevole a preparare i propri figli alle relazioni sane.

Oltre il 25 Novembre: una lotta quotidiana

Guardando al prossimo 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne, il messaggio lanciato da Patrizia ed Egidio è chiaro: basta celebrazioni sterili. Riprendendo uno slogan storico, l’obiettivo deve essere vivere il rispetto “tutto l’anno”.

“Si deve lottare tutti i giorni per far crescere e maturare nuove generazioni che sappiano comprendere le proprie emozioni, la propria rabbia, le tristezze, prevenendo così la violenza”, conclude Di Michele nel suo appello alle famiglie, alla scuola e alle Istituzioni, augurando “Buona strada a tutte e a tutti”.

Patrizia Esposito, con la sua Vespa Rosa, raccoglie questo augurio e lo trasforma in una missione per il 2025: continuare a percorrere le strade della consapevolezza, affinché “No alla violenza” non sia solo uno slogan, ma la realtà di domani.

Castellammare di Stabia, il Centro Antiviolenza scende in piazza e incontra la città: “Noi oltre il silenzio”

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Non una semplice celebrazione, ma un percorso condiviso per rompere il muro dell’indifferenza. Con questo spirito nasce “Il Centro Antiviolenza ‘Donna’ ti viene incontro – Noi oltre il silenzio”, il ciclo di iniziative promosso dal Centro Antiviolenza dell’Ambito N27 della Città di Castellammare di Stabia in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne.

L’iniziativa si distingue per la volontà di portare il supporto istituzionale direttamente tra la gente, attraverso una serie di appuntamenti itineranti dedicati all’informazione, alla sensibilizzazione e alla promozione di una cultura fondata sul rispetto reciproco e sulla parità di genere.

Oltre la data del 25 novembre

L’obiettivo dichiarato è quello di superare la ritualità della singola giornata commemorativa. L’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Luigi Vicinanza, ha infatti voluto strutturare un calendario che tocchi diverse zone della città e si estenda su più giorni. La consapevolezza sulla violenza di genere non può e non deve essere confinata al solo 25 novembre, ma deve trasformarsi in un impegno costante e tangibile.

Per questo motivo, gli operatori del Centro Antiviolenza usciranno dagli uffici per presidiare fisicamente i luoghi della quotidianità stabiese. Saranno a disposizione per incontrare la cittadinanza, distribuire materiale informativo sui servizi attivi, ma soprattutto per offrire un primo ascolto e sostegno a chi vive situazioni di difficoltà, contribuendo a diffondere gli strumenti necessari per riconoscere e contrastare la violenza.

Il calendario degli incontri

Gli appuntamenti si svolgeranno dal 21 al 26 novembre, coprendo una fascia oraria mattutina, dalle 10.30 alle 12.30. Ecco il programma dettagliato delle tappe in città:

  • Venerdì 21 novembre: Infopoint di Via Plinio, 20

  • Sabato 22 novembre: Villa Gabola

  • Lunedì 24 novembre: Piazza Spartaco

  • Martedì 25 novembre: Area antistante la Cassa Armonica (Villa Comunale)

  • Mercoledì 26 novembre: Piazza Giovanni XXIII

Un invito aperto a tutta la cittadinanza per informarsi, confrontarsi e ribadire che Castellammare sceglie di stare “oltre il silenzio”.

Castellammare, diritti dell’infanzia: La città protagonista alla chiusura della Staffetta “Luigi Bellocchio”

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Si è concluso questa mattina, giovedì 20 novembre, il lungo viaggio della Staffetta sui diritti dei bambini “Luigi Bellocchio”. L’evento finale, tenutosi a San Giorgio a Cremano, ha visto una significativa partecipazione della città di Castellammare di Stabia, attiva nell’ambito delle iniziative promosse dal Laboratorio “Città dei bambini e delle bambine”.

A rappresentare le istituzioni stabiesi in questa giornata simbolica – che coincide con la Giornata Mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza – è stato il vicepresidente del consiglio comunale, Vincenzo Ungaro, accompagnato da un gruppo di alunni delle scuole della città, veri protagonisti della manifestazione.

Il percorso della “Chiave dei diritti”

La presenza di Castellammare alla cerimonia conclusiva chiude un cerchio ideale iniziato lo scorso mese. La staffetta, infatti, aveva fatto tappa nella città delle acque il 29 ottobre, in un momento di grande condivisione in cui la delegazione del comune di Terzigno aveva consegnato ai giovani stabiesi “la chiave dei diritti e della pace”, simbolo itinerante dell’iniziativa.

Le parole del Vicepresidente Ungaro

L’iniziativa ha ribadito l’importanza della sinergia tra scuole e amministrazioni locali per la tutela dei più piccoli. A margine dell’evento, il vicepresidente del consiglio comunale ha voluto sottolineare il valore educativo e civico della staffetta.

“È fondamentale dare spazio ai bambini e alle loro idee, accompagnarli in esperienze che li rendano protagonisti e consapevoli dei loro diritti” ha dichiarato Vincenzo Ungaro. “La staffetta e le iniziative di Città dei Bambini sono un esempio concreto di come le istituzioni possano collaborare per costruire un futuro più attento ai bisogni e alle aspirazioni delle nuove generazioni”.

La giornata di oggi a San Giorgio a Cremano non segna solo la fine di un percorso fisico tra i comuni vesuviani, ma rinnova l’impegno delle amministrazioni coinvolte a mantenere alta l’attenzione sul benessere e sul futuro dei cittadini più giovani.

Castellammare di Stabia, potenziata l’Area Tecnica: nuovi mezzi a disposizione per i tecnico comunali

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Un passo avanti concreto verso una città più curata e una macchina amministrativa più reattiva. Il Settore Area Tecnica del Comune di Castellammare di Stabia amplia ufficialmente il proprio parco mezzi, dotandosi di nuove attrezzature strategiche per la gestione del territorio.

L’intervento mira a potenziare la capacità operativa degli uffici comunali, fornendo agli operatori strumenti moderni ed efficienti. Tra le nuove dotazioni spiccano un carrello elevatore e ulteriori automezzi specificamente destinati alle attività operative su strada. Non si tratta di un semplice aggiornamento logistico, ma di una scelta precisa volta a migliorare la qualità e la velocità della manutenzione urbana.

Una risposta concreta ai bisogni della città

L’obiettivo dell’amministrazione è chiaro: ridurre i tempi di attesa per le piccole e grandi manutenzioni che incidono sulla qualità della vita dei residenti. Dotare le squadre di mezzi adeguati significa facilitare il lavoro quotidiano di cura della città, rendendo gli interventi non solo più rapidi, ma anche più sicuri ed efficaci.

Le parole del Sindaco

A sottolineare l’importanza strategica di questo investimento è il primo cittadino, Luigi Vicinanza, che lega questo potenziamento a una visione più ampia del rapporto tra Comune e cittadinanza:

“Stiamo costruendo una macchina operativa più solida e più vicina ai bisogni dei cittadini. Avevamo promesso una squadra della quotidianità capace di intervenire con tempestività e attenzione, e il potenziamento dei mezzi è un tassello essenziale per mantenere quella promessa. Ogni mezzo in più significa maggiore capacità di intervento, meno attese e più attenzione verso quei problemi quotidiani che vive la nostra città”.

Verso una manutenzione più efficiente

Con l’arrivo dei nuovi veicoli, l’Amministrazione punta a rendere strutturale la capacità di risposta alle segnalazioni dei cittadini. Il potenziamento del parco mezzi rappresenta, dunque, uno strumento fondamentale per quella “squadra della quotidianità” voluta dal Sindaco: un team operativo in grado di presidiare il territorio e risolvere con maggiore celerità le problematiche legate al decoro e alla funzionalità dei servizi urbani.

Juve Stabia, altra chiamata a Genova: Continuare a scrivere la storia dove Sau insegnò a sognare alle Vespe

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Il “Luigi Ferraris” non è mai uno stadio qualunque. È un teatro all’inglese incastonato nel cuore di Genova, un’arena dove il calcio respira ancora un’aria antica e nobile. Ma per la Juve Stabia e i suoi tifosi, Marassi è qualcosa di più: è una terra di conquista, un luogo della memoria dove i sogni gialloblù hanno spesso preso forma, trasformandosi in realtà indelebili.

L’attesa per la prossima sfida contro la Sampdoria è elettrica. Non è solo una partita di Serie B; è la ricerca del prossimo capitolo di una saga che ha visto le “Vespe” pungere proprio quando il palcoscenico era più prestigioso.

L’Ombra lunga di Sau e il guizzo di Adorante

La storia recente della Juve Stabia a Genova è scritta con l’inchiostro dei grandi bomber. Impossibile non tornare con la mente a Marco Sau. “Pattolino”, come veniva chiamato l’attaccante di origine sarde, è stato l’icona dell’attaccante moderno, piccolo ma letale. Sau era capace di sgusciare tra le maglie delle difese avversarie con una rapidità disarmante, trovando il guizzo vincente contro ogni pronostico. Sotto la guida del “Comandante” Piero Braglia, Sau non solo segnava, ma incantava, dimostrando che la tecnica pura poteva piegare la fisicità della cadetteria.

E poi c’è la storia recente, fresca nella memoria, di Andrea Adorante. È stato lui, in tempi più vicini, a raccogliere quell’eredità pesante. Su questo prato, Adorante ha aperto il sipario sulla favola calcistica orchestrata da Guido Pagliuca, dimostrando che la maglia gialloblù possiede ancora quel potere speciale di esaltare chi ha fame di gol e gloria.

Caccia al nuovo eroe: Chi prenderà il testimone?

Oggi, mentre le squadre si preparano al fischio d’inizio, una domanda aleggia tra le strade, le piazze e i vicoli di Castellammare e rimbalza fino alla Liguria: chi sarà il prossimo eroe?

La sfida contro la Sampdoria rappresenta il crocevia perfetto per la consacrazione. La rosa attuale della Juve Stabia è ricca di giovani in rampa di lancio e nuovi innesti che attendono solo la scintilla giusta.

La partita contro i blucerchiati non è solo una tappa del campionato, ma un’occasione per consacrare un nuovo leader tecnico ed emotivo.

Dalle parti del Romeo Menti si sogna un nuovo protagonista capace di caricarsi la squadra sulle spalle. Non serve solo un gol; serve una prestazione che resti negli occhi, un lampo di classe che faccia dire ai tifosi: “Ecco, abbiamo trovato il nostro nuovo campione di Marassi”.

La missione di Ignazio Abate

Se in campo si cercano gli eredi di Sau e Adorante, in panchina la sfida è altrettanto affascinante. Ignazio Abate non è un estraneo ai grandi palcoscenici. Da giocatore ha calpestato l’erba di San Siro e quella di Marassi innumerevoli volte, conoscendo perfettamente la pressione e l’adrenalina che questi stadi trasmettono.

Tuttavia, questa volta la prospettiva è diversa. Abate arriva a Genova con la “voglia matta” di entrare nella galleria dei grandi allenatori della storia stabiese. Vuole posizionare il suo nome accanto ai capolavori tattici e caratteriali di Braglia e Pagliuca.

Vincere o convincere a Marassi significherebbe per Abate mettere una firma d’autore sulla stagione, dimostrando che la sua Juve Stabia ha la personalità per guardare negli occhi le corazzate del campionato in uno degli stadi più belli d’Italia.

Il Ferraris attende. La storia è pronta per essere riscritta. Resta solo da scoprire chi impugnerà la penna per firmare la prossima impresa delle Vespe.

Napoli, al Vulcano Buono di Nola per Natale pista su ghiaccio e fabbrica segreta giocattoli

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Al Vulcano Buono di Nola (Napoli), il 15 novembre, si è accesa la magia del Natale con la terza edizione di Christmas Dreams. Fino al 6 gennaio la struttura progettata da Renzo Piano sarà un grande villaggio natalizio: un luogo dove emozioni, tradizione e divertimento si incontrano. L’Arena centrale sarà il cuore pulsante delle festività con la grande pista di pattinaggio sul ghiaccio, aperta fino al 15 febbraio, le giostre e le casette dei giochi tipici. A dominare la scena, un maestoso albero di Natale di 15 metri e la slitta con le renne, tra le attrazioni più amate e ‘instagrammabili’ del periodo. All’interno della galleria commerciale, l’atmosfera sarà resa unica dai mercatini artigianali, dove i visitatori potranno scoprire idee regalo e prodotti della tradizione.

Grande attesa anche per la ‘Babbo Natale Experience’, un percorso immersivo di oltre 2000 metri quadrati e dieci stanze, che riproduce quella che è stata definita la fabbrica segreta dei giocattoli, pensato per far vivere ai più piccoli la magia del Natale in prima persona. Non mancheranno altre simpatiche attrazioni come gli spettacoli del teatro dei burattini di Mario Ferraioli, appuntamento amatissimo dalle famiglie, e i laboratori creativi natalizi per tutta la famiglia. In piazza Capri, infine, il Natale sarà animato da una rassegna di spettacoli gratuiti con artisti di strada, musica e intrattenimento per grandi e piccini.

“Ogni anno il periodo natalizio rappresenta per noi un momento speciale – comunica l’amministratore delegato Francesco Furino – in cui il Vulcano Buono si riempie di luci, emozioni e condivisione. Anche quest’anno abbiamo voluto creare un’atmosfera capace di far sognare grandi e piccoli, offrendo esperienze autentiche e coinvolgenti che uniscono divertimento, tradizione e spirito di comunità. Il grande affetto del nostro pubblico ci conferma che stiamo percorrendo la strada giusta: nel solo mese di dicembre scorso, il Vulcano Buono ha accolto oltre un milione di visitatori e quest’anno puntiamo ad afflussi ancora maggiori. Il nostro impegno è quello di rendere questo luogo sempre più vivo, sicuro e accogliente, un punto d’incontro dove le persone possano ritrovare il piacere dello stare insieme, scoprire nuove emozioni e vivere la magia del Natale in tutta la sua intensità”.

Fonte AdnKronos

Sampdoria, la scommessa Gregucci: storia di un “fedelissimo” col vizio dell’impresa

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La Sampdoria ha cambiato la sua guida tecnica. In un momento delicato, dove la classifica preoccupa e l’ambiente cerca risposte, la società ha deciso di affidarsi a un uomo di campo, un profilo che conosce l’odore dell’erba sia dalle trincee della difesa che dalla tensione della panchina: Angelo Adamo Gregucci.

Non è un nome scelto a caso. Gregucci rappresenta l’usato sicuro, il tattico pragmatico e, soprattutto, l’uomo delle missioni difficili. Ma chi è davvero il nuovo allenatore doriano?

Dalla difesa alla Nazionale sfiorata

La storia di Gregucci parte dalla gavetta vera. Dopo l’esordio in C1 con il Taranto e quattro stagioni formative all’Alessandria, la sua carriera esplode nella Capitale. Per sette anni consecutivi è una colonna della Lazio, diventando un punto di riferimento della difesa biancoceleste.

Il destino, come spesso accade nel calcio, sa essere ironico: nella sua unica stagione al Torino, Gregucci segna un solo gol in maglia granata, e lo fa proprio contro la “sua” Lazio. Chiude poi la carriera da calciatore con quattro stagioni alla Reggiana, lasciando il ricordo di un difensore roccioso e leale. Un rimpianto? Forse la Nazionale. Convocato da Azeglio Vicini per una gara di qualificazione a Euro ’92 (Italia-URSS), restò in panchina, sfiorando soltanto l’azzurro del campo.

Il “Mancio” e l’arte del subentro

Appesi gli scarpini al chiodo, Gregucci ha costruito una seconda vita in panchina che si muove su due binari paralleli: il fedelissimo vice e il “pompiere” solista.

Il suo legame con Roberto Mancini è indissolubile. Gregucci è stato l’uomo di fiducia del “Mancio” in esperienze internazionali di altissimo livello, lavorando negli staff tecnici di Manchester City e Inter. Un bagaglio tecnico e gestionale di respiro europeo che ora porta a Bogliasco.

Da primo allenatore, tuttavia, Gregucci si è costruito una fama ben precisa: quella di saper entrare in corsa e raddrizzare navi che sembrano affondare. Se le parentesi in Serie A con Lecce e Atalanta sono state brevi e sfortunate, il suo curriculum in Serie B e Lega Pro racconta un’altra storia. Sono celebri i suoi salvataggi con il Venezia e la Salernitana negli anni 2000, piazze calde dove ha saputo ridare identità e punti. A Salerno, in particolare, ha lasciato il segno conquistando anche una Coppa Italia di Serie C.

Missione Marassi: staff di lusso e obiettivo risalita

Oggi la sfida si chiama Sampdoria. Il compito è arduo: tirare fuori la squadra dalle sabbie mobili di una classifica deficitaria e trasformare la depressione in entusiasmo. La “cura Gregucci” parte con obiettivi chiari: solidità difensiva e pragmatismo per riportare la Doria nella “parte nobile” della cadetteria.

A garanzia della serietà del progetto, Gregucci non arriva solo. Ha voluto con sé uno staff che unisce competenza tecnica e amore per i colori blucerchiati:

  • Salvatore Foti: nel ruolo di tecnico in seconda.

  • Nicola Pozzi: ex bomber doriano, come collaboratore tecnico.

  • Attilio Lombardo: “Popeye” come lo chiamano in tanti, torna per la seconda volta in pochi mesi, una bandiera vivente per ricucire il rapporto con la piazza.

La panchina di Marassi è il suo nuovo banco di prova. La tifoseria spera che l’uomo dei salvataggi, supportato da chi ha fatto la storia della Samp, possa compiere l’ennesima impresa della sua carriera. Il tempo degli esperimenti è finito, ora servono i punti.

Tullio Cotticelli, Ambasciatore dell’Arte del Mediterraneo, premia la Pace e la Creatività dei Giovani

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La città delle acque aggiunge un nuovo tassello al suo mosaico di eccellenze. Tullio Cotticelli, recentemente investito del prestigioso titolo di Ambasciatore dell’Arte del Mediterraneo, porta in alto il nome di Castellammare di Stabia, confermando la vocazione culturale della città. Iscritto all’Associazione StabiAmore, Cotticelli si è reso protagonista di un’iniziativa dal profondo valore etico e sociale, assegnando importanti riconoscimenti agli aderenti al progetto “La pace nel mondo… attraverso l’arte e la creatività laboratoriale”.

Oltre l’estetica: un messaggio di pace

In un momento storico complesso come quello attuale, l’iniziativa promossa dal neo Ambasciatore assume un significato che trascende la semplice competizione artistica. Come spiega lo stesso Cotticelli, l’obiettivo primario non è stato premiare la sola capacità tecnica, bensì la dedizione all’arte intesa come veicolo di un messaggio universale.

“L’iniziativa mira a riconoscere innanzitutto una dedizione all’arte stessa, previo un messaggio di pace ed amore, indispensabile nei tempi moderni.”

I Protagonisti: Il trionfo dell’inclusione

Tra i primi nominativi premiati spicca un impegno laboratoriale vibrante, trasmesso attraverso la magia di forme e colori. La platea dei premiati rappresenta un ponte ideale tra diverse realtà territoriali e sociali: Bambini e ragazzi di Castellammare di Stabia e dintorni; Giovani provenienti dall’area di Napoli-Nord e Ragazzi speciali, premiati per lo straordinario impegno dimostrato durante i percorsi di arteterapia e non solo.

È forse la prima volta che nella città stabiese si accendono i riflettori su queste realtà con tale intensità, evidenziando e riconoscendo con fierezza il merito dell’entusiasmo puro.

“Ecco perché Eccellenze”

La scelta di definire questi ragazzi “Eccellenze” non è casuale. Tullio Cotticelli ha voluto lanciare un segnale forte: l’eccellenza risiede nell’anima e nella passione.

“Lì dove eccelle entusiasmo, capacità e dedizione, non potevo voltare lo sguardo da un’altra parte,” ha dichiarato il neo Ambasciatore. “Ho preferito valorizzare tutta la loro dedizione e portarla lì dove avrebbe meritato già da molto tempo.”

L’orgoglio di donare un sorriso

Per Cotticelli, il conferimento di questi premi è fonte di orgoglio personale e professionale. Premiare l’innocenza, la purezza e la dedizione attraverso i colori significa aver donato momenti di commozione e sorrisi sinceri, beni preziosi quanto rari.

L’augurio finale del Maestro Cotticelli è rivolto a tutti i partecipanti: che possano mantenere inalterata nel tempo questa passione per il disegno e la creatività. Essendo tra le più antiche forme di espressione e comunicazione umana, l’arte rimane l’arma più potente per costruire un futuro di pace.

Sampdoria – Juve Stabia: l’attesa a Castellammare e le insidie di Marassi. Vietato guardare la classifica

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Cresce l’attesa, vibrante e palpabile, tra le strade, le piazze e i vicoli di Castellammare di Stabia. Non è una vigilia qualunque: il ritorno in campo dopo la sosta, il fascino del posticipo del lunedì sera e, soprattutto, un avversario che profuma di storia del calcio italiano. Tutti ingredienti che rendono la sfida contro la Sampdoria una vera e propria “tavola imbandita” per gli appassionati.

Il rammarico dei tifosi e il cuore oltre l’ostacolo

C’è però una nota stonata in questa vigilia elettrizzante: il divieto di trasferta. Una decisione che lascia l’amaro in bocca al popolo gialloblù, costretto a rinunciare al viaggio verso Genova per sostenere i propri beniamini in uno degli stadi più iconici d’Italia.

Tuttavia, l’entusiasmo delle Vespe non si lascia ingabbiare dai divieti. Se il settore ospiti resterà vuoto, il calore stabiese si farà sentire “da remoto”: i tifosi si stanno già organizzando tra case private e ritrovi per vivere insieme i novanta minuti, trasformando la distanza fisica in una vicinanza emotiva che dovrà arrivare fino agli spogliatoi del “Ferraris”.

La trappola della “squadra ferita”

Se per i tifosi l’appuntamento è imperdibile, per il campo la questione è decisamente più spinosa. La Juve Stabia di Ignazio Abate si troverà di fronte una Sampdoria ferita, non solo da una classifica deficitaria che non rispecchia il valore della rosa, ma anche nell’orgoglio.

Le notizie che filtrano da Bogliasco parlano di problemi di formazione per Mister Gregucci, costretto a rinunciare a diverse pedine fondamentali. Ma attenzione: questo è il classico scenario che può trasformarsi nel più grande dei pericoli.

Il fattore Marassi potrebbe essere determinante con la spinta dello stadio genovese che potrebbe essere decisiva per i padroni di casa, alla disperata ricerca di energie nervose per uscire dalla crisi.

A questo aggiungiamo anche l’insidia della sosta con le gare che arrivano dopo una pausa di campionato condizionate sempre da incognite e colpi di scena. Ritrovare il ritmo partita in un ambiente ostile non sarà scontato.

Vietato guardare la classifica

Il diktat per le Vespe è chiaro: guai a sottovalutare l’avversario. Il fatto che la Sampdoria navighi in acque agitate e si presenti con una formazione rimaneggiata non deve trarre in inganno. Affrontare i blucerchiati significa rispettare un blasone che va oltre i punti attuali e temere la reazione d’orgoglio di chi si sente con le spalle al muro.

Guardare la classifica sarebbe l’errore più grave. Abate sa bene che la teoria conta zero quando l’arbitro fischia l’inizio e che il “testa-coda” emotivo della gara richiede una concentrazione feroce.

Un calendario da “spia rossa”

Il contesto, inoltre, impone di stringere i denti. Il calendario non offre sconti: dopo il Monza, e con le sfide contro Frosinone ed Empoli all’orizzonte, la trasferta di Genova si accende come una spia rossa di grande pericolo.

Per tornare a casa con qualcosa di positivo e raccontare un’altra bella pagina di questa stagione, servirà correre, lottare e soffrire. Lunedì sera vige un triplice divieto assoluto per la Juve Stabia: vietato distrarsi, vietato fare calcoli, vietato sottovalutare la Sampdoria.

Sampdoria – Juve Stabia, il posticipo di serie BKT di lunedì sera, sarà diretto da Luca Zufferli di Udine

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Lunedì alle ore 20:30 la Juve Stabia sarà ospitata dalla Sampdoria al Marassi per la gara n.13 del campionato di Serie BKT 2025-2026. A dirigere l’incontro è stato designato dall’AIA il Sig. Luca Zufferli della Sezione di Udine.

La stagione 2021-22 ha segnato una tappa fondamentale nella carriera di Luca Zufferli, arbitro associato alla sezione di Udine. Per la prima volta, il direttore di gara classe 1990 ha calcato i prestigiosi campi del massimo campionato italiano, coronando un sogno inseguito fin da quando, a soli 16 anni, nel lontano 2006, ha iniziato il suo percorso nel mondo dell’arbitraggio.

Otto anni e ben 82 partite dirette in Serie C hanno rappresentato un solido bagaglio di esperienza per Zufferli. La sua dedizione e le sue capacità non sono passate inosservate, tanto che nel luglio 2021 è arrivata la meritata promozione alla Commissione arbitri nazionale (Can). Dopo aver fatto le prime esperienze in Serie B, la Can gli ha offerto l’opportunità di esordire anche nel palcoscenico più importante del calcio italiano, la Serie A.

Dipendente della Bluenergy, questo giovane fischietto friulano si sta rapidamente affermando come uno dei direttori di gara più promettenti tra le nuove leve. Il suo curriculum parla chiaro: Zufferli ha dimostrato il suo valore dirigendo gare di cartello in tutte le categorie inferiori, dalla Serie C alla Serie B. A soli 32 anni, ha già alle spalle una carriera ricca di soddisfazioni e un futuro che si preannuncia ancora più luminoso. L’esordio in Serie A rappresenta la realizzazione di un sogno coltivato con passione e sacrificio, un traguardo che testimonia la sua crescita esponenziale e il suo talento nel mondo dell’arbitraggio.

Statistiche di Zufferli

Luca Zufferli nato il 07/09/1990 San Daniele Del Friuli è iscritto alla sezione AIA di Udine. E’ stato promosso in CAN nella stagione 2021-2022 (4 anni).

In totale ha diretto ben 249 gare con 95 rigori e 56 espulsioni decretate

In questa stagione ha diretto 8 gare (7 in serie A, 1 in Coppa Italia) con un bilancio di 2 vittorie interne, 4 pareggi e 2 affermazioni esterne in cui ha concesso 4 rigori e 0 esplusioni.

Sono 5 i precedenti con la Juve Stabia: 3 vittorie, 0 pareggi e 2 sconfitte

25/26    Serie B                 09.05.2025      Juve Stabia 1:2 Reggiana (Girma (2), Adorante)

20/21    Serie C – Girone C 03.04.2021      Potenza 0:2  Juve Stabia (Marotta, Orlando)

20/21    Serie C – Girone C 16.02.2021      Cavese  1:2 Juve Stabia (Bubas, Marotta, Troest)

18/19    Serie C – Girone C 16.10.2018      Catanzaro 0:3 Juve Stabia (Allievi, Paponi, Mastalli)

17/18    Serie C – Girone C 18.02.2018      Juve Stabia 0:2 Bisceglie (D’Ursi, Jovanovic)

Conta invece 3 precedenti con la Sampdoria: 1 vittoria, 0 pareggi e 2 sconfitte.

GLI ASSISTENTI

1° Sig. Marco Ricci della sezione AIA di Firenze

2° Sig. Marco Ceolin della sezione AIA di Treviso

IV° ufficiale Sig. Andrea Zoppi della sezione AIA di Firenze

VAR Sig. Niccolò Baroni della sezione AIA di Firenze

AVAR Sig. Ivano Pezzuto della sezione AIA di Lecce

La Sampdoria di Coda incrocia la Juve Stabia di Gabrielloni nel posticipo di Serie BKT di lunedì sera

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Le luci del “Ferraris” stanno per accendersi su una delle sfide più intriganti del weekend di Serie B. Sampdoria e Juve Stabia si preparano a incrociare i tacchetti in un match che promette scintille, cruciale per le ambizioni di classifica di entrambe le compagini. Ma se gli occhi degli allenatori saranno puntati sulla tattica, quelli dei tifosi saranno incollati sulle aree di rigore: la partita nella partita è quella tra Massimo Coda e Alessandro Gabrielloni.

Il Re della B: Coda e la legge del Ferraris

Da una parte c’è lui, l’indiscusso “Re della Serie B”. Massimo Coda non ha bisogno di presentazioni, ma il suo curriculum parla chiaro. Dopo aver lasciato il segno a Lecce, Benevento e sulla sponda rossoblù di Genova, l’attaccante di Cava de’ Tirreni è ora la certezza granitica della Sampdoria.

Coda non è solo un finalizzatore; è un’istituzione della cadetteria. Detentore del record di marcature nella storia del campionato, porta in dote un bagaglio tecnico e una freddezza sotto porta che rappresentano un lusso per la categoria. Per i blucerchiati, Coda è l’ancora di salvezza: capace di trasformare in oro palloni sporchi e di far salire la squadra nei momenti di apnea.

Il Ferraris è la sua tana, e ogni suo movimento in area è una lezione di tattica applicata: Coda sa già dove andrà il pallone prima ancora che il difensore possa reagire.

La fame di Gabrielloni

Dall’altra parte del campo, la Juve Stabia risponde con la voglia di rivalsa di Alessandro Gabrielloni. Arrivato in prestito dal Como con grandi aspettative, il bomber di Jesi ha vissuto un avvio promettente in maglia gialloblù, bruscamente interrotto da un brutto infortunio che lo ha tenuto lontano dal rettangolo verde per troppo tempo.

Oggi Gabrielloni non cerca solo il gol, cerca la continuità e la consacrazione definitiva. Rappresenta l’energia pura, la fame di chi vuole recuperare il tempo perduto e diventare l’idolo indiscusso della torcida di Castellammare di Stabia. Se Coda è la gestione sapiente, Gabrielloni sarà il furore agonistico: dovrà gettare sul campo tutta la sua esperienza per scardinare la difesa doriana e far male al portiere avversario.

Il verdetto del campo

La chiave del match risiederà proprio in questo duello a distanza.

  • Massimo Coda punterà sull’intelligenza tattica, cercando di eludere la marcatura per capitalizzare il lavoro dei centrocampisti doriani.

  • Alessandro Gabrielloni dovrà essere cinico, sfruttando la sua determinazione per vincere i duelli fisici e approfittare di ogni minima disattenzione avversaria.

Sarà una gara equilibrata, giocata sul filo dei nervi, dove l’esperienza del bomber campano si scontrerà con la “garra” del centravanti marchigiano. Chi vincerà la sfida personale regalerà probabilmente i tre punti alla propria squadra. La risposta arriverà solo al triplice fischio, ma una cosa è certa: Marassi è pronta a esplodere.

Statistiche dei bomber per questa stagione

I dati confermano la narrativa della vigilia. Massimo Coda è il martello pneumatico della Sampdoria: con 4 reti e 2 assist in 12 presenze, ha partecipato attivamente al 50% delle azioni offensive dei suoi. Colpisce il dato sugli Expected Goals (xG) di 4.38, segno che l’attaccante si costruisce le occasioni con regolarità impressionante.

Dall’altra parte, i numeri di Gabrielloni vanno letti con la lente dell’infortunio che lo ha tenuto ai box per tutto ottobre (saltando 3 gare chiave). Nonostante i soli 295 minuti giocati, il suo impatto è stato chirurgico: 1 gol e 2 assist. La statistica più letale? Il 100% di tiri nello specchio (4 su 4).

Se Coda spara a raffica, Gabrielloni è un cecchino: quando inquadra la porta, il portiere deve fare il miracolo.