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Monica Bellucci compie 60 anni, gli auguri di Città di Castello: “Ti abbiamo vista spiccare il volo”

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(Adnkronos) – "Tanti auguri Monica": la città di Raffaello, dei mastri del Rinascimento e di Alberto Burri oggi grida in coro "buon compleanno" alla 'divina' del cinema, icona nazionale del 'bello' e ambasciatrice di Città di Castello nel mondo.  Così la città natale di Monica Bellucci, che oggi compie 60 anni, le rivolge gli auguri, per bocca del sindaco Luca Secondi: "Auguri sinceri alla nostra concittadina che con la sua straordinaria bravura e talento da decenni porta in alto ovunque il nome di Città di Castello, che ha sempre rivendicato con orgoglio in ogni occasione, ricordando la sua grande famiglia, i tanti amici ed estimatori che da queste parti l’hanno vista crescere e poi spiccare il volo attraverso una consacrazione artistica che ne ha fatto una autentica 'bandiera' della moda, del cinema e del teatro con ripetuti e prestigiosi risultati". "Nella speranza di averti presto nella nostra città in occasione di eventi che ti hanno vista protagonista o semplicemente per trascorrere qualche momento di relax e piacevole soggiorno – ha concluso Secondi – ti rinnoviamo gli auguri di buon compleanno e proseguimento di una carriera che proprio di recente al Festival del Cinema di Venezia si è ulteriormente arricchita di un'altra perla cinematografica"  
Ambasciatrice di Città di Castello nel mondo nel 2001, 'incoronata' nella sala del consiglio comunale, Monica Bellucci ha lasciato il segno nella sua città, nella sua vallata l'altotevere umbro dove torna spesso accanto alla famiglia e agli amici per brevi ma intense 'toccata e fuga' che non passano inosservati per la gentilezza che ha nei confronti di tutti coloro che hanno modo di incontrarla in giro per il centro storico, in un negozio o in un ristorante, riferiscono dal Comune umbro. "Sono passati tanti anni ma ricordo tutto nei minimi particolari e ancora mi commuovo", ricorda Cesidia Baldesi, per tutti nota come Pina Alberti, titolare per tanti anni di un atelier in centro storico, che è stata la prima a vestire Monica Bellucci nel 1983 per la sfilata di moda al teatro degli Illuminati che ha segnato poi il decollo dell'attrice nel panorama mondiale. "Nella mia boutique, Monica, giovanissima, venne accompagnata dal parrucchiere Piero Montanucci, manifestando il desiderio di indossare abiti particolari e sfilare al teatro comunale per la manifestazione 'Momento Donna', condotta da Maria Giovanna Elmi.Sul palco del teatro, Monica, bellissima, incantò tutti e da li spiccò il volo per il mondo, il successo.

Di lei ho un ricordo stupendo perché ogni volta che ho avuto l’onore di incontrarla, a Milano, Parigi, Roma, è sempre stata carina e affettuosa dimostrando gratitudine e senso di appartenenza alla sua comunità e al suo territorio.Oggi più che mai è il simbolo di quanto le donne sono straordinarie e riescono a raggiungere qualsiasi obiettivo: auguri Monica", chiosa. Anche Piero Montanucci, storico acconciatore di Monica Bellucci assieme a Daniela Morganti, pioniera dei trattamenti estetici, i primi a curare negli anni '80 l’immagine di una giovanissima aspirante modella, ricordano quei momenti indimenticabili. "Già da ragazzina era bellissima, magnetizzava lo sguardo per quanto bella", ricordano i due professionisti con il pensiero all’ultimo servizio fotografico con tulle nero realizzato dalla stilista Giuseppina Caselli, dopo il trucco e parrucco che le valse un premio alla bellezza prima di spiccare il volo per Milano: "La guardai negli occhi e lei dissi con un nodo alla gola, Monica tu da Milano non tornerai a Città di Castello, il tuo posto è li in quel mondo.

E così è stato e il resto è storia dei nostri giorni", ricorda Montanucci.   E ancora, luoghi del cuore ma anche del gusto, nella sua Città di Castello, per Monica Bellucci. "Aveva sempre, negli anni '80 e '90 un suo tavolo riservato nel mio ristorante e amava tanto i tartufi e i prodotti della cucina locale, assieme all'indimenticato Carlo Fuscagni, direttore di Rai 1, suo grande estimatore che senza dubbio ha contribuito a farla conoscere nel mondo della televisione e del cinema dove si è subito dimostrata una grande artista", ricorda Pierluigi Manfroni, chef di fama internazionale, rivolgendo gli auguri "a Monica, regina della bellezza e del talento", e mostrando con orgoglio la foto, scattata da Franco e Riccardo Bani, di una giovanissima Bellucci nel 1988 all’epoca madrina della Mostra del Tartufo di Città di Castello. E poi ancora auguri da Veronica Barelli, che assieme al papà Primetto, alla mamma Gabriella e ai fratelli, Alberto e Alessandro, ha ospitato spesso Monica Bellucci, nel suggestivo maniero del Castello di Sorci ad Anghiari negli anni di inizio carriera e ora talvolta nei week-end di festa: "La sentiamo come una persona di famiglia da sempre, una presenza costante, auguri”.Indimenticabili anche gli incontri nel 'cucinone' del castello con il maestro Alberto Burri assieme a Primetto e tanti amici.

Auguri sinceri anche dal versante nord dell’Altotevere da un altro chef, Roberto Polchi, di Selci-Lama, con la moglie Donatella e il figlio Valerio, che conoscono Monica e la sua famiglia fin da bambina: "i cappelletti in brodo, i crostini di carne ed altre specialità spesso la richiamano nel mio locale che la accoglie sempre con grande entusiasmo". La città e la comunità di Città di Castello ha inoltre voluto celebrare anche in musica il compleanno dell'attrice sulle note di 'Rhapsody in Blue' di George Gershwin, nel centenario della sua scrittura, con una variazione di 'Tanti auguri' eseguita dal maestro Fabio Battistelli.Buon compleanno infine anche dai giornalisti che nel corso degli anni l'hanno sempre seguita e le hanno rivolto un grandissimo: "Auguri Monica!". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Harry va a Londra, incontrerà re Carlo?

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(Adnkronos) – Harry arriverà oggi a Londra per la cerimonia dei WellChild Awards.Riuscirà a rivedere re Carlo e magari a riconciliarsi con il padre?

Se lo chiedono in molti, ma la risposta potrebbe essere ancora una volta negativa.Il duca di Sussex parteciperà in qualità di patrono e dovrebbe consegnare un premio, tenendo un breve discorso all'evento che celebra i successi dei bambini gravemente malati nel Regno Unito e di chi li assiste.

Ma re Carlo – scrive l'Independent – molto probabilmente resterà a Balmoral, in Scozia, dove si trova, anche nei prossimi giorni. Quella di Harry sarà una delle poche visite che farà nel Regno Unito quest'anno e non si saprà fino all'ultimo se in questa occasione incontrerà di nuovo Carlo.L'ultima volta che padre e figlio si sono visti è stato per circa 45 minuti a febbraio, dopo l'annuncio della diagnosi di cancro del re.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Omicidio Vincenza Saracino, arrestato in Venezuela presunto assassino

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(Adnkronos) –
Arrestato in Venezuela il presunto omicida di Vincenza Saracino, la 50enne accoltellata mortalmente il 3 luglio scorso, in un casolare dismesso tra i comuni di Preganziol e Treviso.Si tratta di un 32enne con origini venete nato in Sudamerica e parente dei vicini di casa della vittima.

L’uomo è stato arrestato a Maracay, nello Stato di Aragua (Venezuela), dove era scappato subito dopo il delitto.A quanto si apprende all’origine del gesto ci sarebbero degli screzi con la donna, ragion per cui è stata contestata anche l’aggravante dei futili motivi.  Secondo la ricostruzione degli inquirenti il presunto assassino, dopo aver incontrato la donna nel pomeriggio del 2 luglio nei pressi dell’abitazione della vittima, con un pretesto l’avrebbe invitata ad accompagnarla verso il casolare in bicicletta dove, dopo averla colpita violentemente al capo, le avrebbe dato 5 coltellate, abbandonandola sul luogo del delitto con borsa e bicicletta.

Dopo il crimine l’uomo si sarebbe recato da alcuni parenti, ignari dei fatti, a Vedelago, dove avrebbe trascorso la notte per poi farsi accompagnare la mattina dopo in aeroporto a Venezia per salire a bordo di un volo diretto a Madrid.A Madrid sarebbe rimasto una decina di giorni e poi sarebbe volato in Venezuela.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Juve Stabia – Pisa (2-0): Il podio e il contropodio gialloblù

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La Juve Stabia torna a sorridere strapazzando il Pisa capolista.Al Menti i ragazzi di Pagliuca concedono pochissimo alla squadra di Inzaghi, pungendo con Varnier e Artistico.

Ritorno al successo meritato e convincente per i gialloblu.

PODIO

Medaglia d’oro: a Marco Varnier, il difensore che la Juve Stabia stava aspettando.Inizio di stagione con carburazione lenta per l’ex Pisa, che ha dovuto fare i conti con vari problemi fisici prima di mostrare le sue indubbie qualità.Tornato nel momento più delicato, senza Bellich, il 24 brilla nella marcatura su Bonfanti, concedendo pochissimo al 9 pisano.Come se ciò non fosse già tanto, Varnier si toglie lo sfizio di segnare il più classico dei gol dell’ex fiondandosi sulla palla calciata da Maistro e finita sul palo per superare di giustezza Semper.

Elegenza ed efficacia.

Medaglia d’argento: a Fabio Maistro, l’ex Spal che dà una spallata al Pisa. È lui, insieme a Pierobon, la scelta a sorpresa di Pagliuca, che punta ancora sul 37 dopo la prova opaca di Modena.Maistro risponde alla grande, strappando in profondità, smistando palloni con coraggio e precisione e propiziando il vantaggio della Juve Stabia.Sua l’incursione che porta al calcio piazzato che lui stesso si incarica di battere, bene tra l’altro, con la palla che si stampa sul palo.Dà indicazioni ai compagni, ascolta Pagliuca e mette in pratica ciò che il tecnico vuole, sdoppiandosi in più ruoli.

Finalmente Fabio.

Medaglia di bronzo: a Davide Buglio, la leva che solleva il morbo Juve Stabia.Il numero 8 del centrocampista stabiese col passare dei minuti si inclina verso la posizione orizzontale, fino a diventare simbolo dell’infinito, come infinite sono le energie di Buglio.Senza Leone, non si fa problemi ad occuparsi anche della fase di costruzione, in cui osa bene come un rampante architetto newyorkese.Corre all’infinito, sradica palloni dalla disponibilità del Pisa e nel finale srotola il tappeto rosso per la corsa di Piscopo, bravo poi a servire Artistico.

Proprio il giovane attaccante ci perdonerà: Buglio gli ha soffiato il podio proprio per poco.

CONTROPODIO

Ritorno al successo, ritorno del “morso”, appena due conclusioni concesse al Pisa, porta inviolata, primo successo al Menti: una giornata perfetta che spazza via il contropodio.

Leucemia linfoblastica acuta, novità in prima linea da anticorpo bispecifico

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(Adnkronos) – Nei pazienti con leucemia linfoblastica acuta (Lla) Ph negativa e senza tracce di malattia rilevabile (Mrd negativi) dopo il trattamento iniziale, l’aggiunta dell’anticorpo bispecifico blinatumomab alla chemioterapia di consolidamento, aumenta significativamente la sopravvivenza.La notizia, che arriva dai risultati dello Studio clinico E1910, recentemente pubblicato sul New England Journal of Medicine (Nejm), apre la prospettiva di un nuovo standard di cura per adulti con diagnosi di Lla.

Nello specifico – si legge in una nota diffusa da Amgen – l’aggiunta dell’immunoterapia allo schema di trattamento di prima linea ha permesso una riduzione del rischio di morte del 59%: a circa tre anni e mezzo, l’85% dei pazienti trattati con blinatumomab è ancora vivo, rispetto al 68% dei pazienti trattati con la sola chemioterapia.  La Lla è un tumore del sangue a rapida progressione con alta mortalità.In Italia si stimano circa 800 nuovi casi tra adulti e bambini all’anno.

Attualmente il trattamento standard in prima linea della Lla Ph negativa è la chemioterapia, somministrata in tre fasi: induzione, consolidamento e mantenimento.In Italia, grazie al protocollo chemioterapico di prima linea (Gimema Lal 1913), si è riusciti ad ottenere nella pratica clinica importanti risultati nei pazienti adulti con Lla B Ph negativa: a 3 anni il 64,9% dei pazienti è ancora vivo (Os) e il 61,4% non presenta segni di malattia (Dfs).

Ma, a seguito di una ricaduta di malattia, i pazienti risultano avere outcome ancora insoddisfacenti.Proprio per questo motivo, è fondamentale prevenire le recidive e migliorare le risposte fin dall’inizio del trattamento, introducendo in prima linea terapie efficaci e innovative. “Questo studio – afferma Robin Foà, professore emerito di Ematologia, Università Sapienza di Roma – rappresenta un importante passo avanti nel trattamento della Lla perché, per la prima volta, dimostra che il blinatumomab somministrato in prima linea migliora la prognosi dei pazienti con Lla B Ph negativa Mrd negativi. È un risultato rilevante perché, anche per questi pazienti il rischio di recidiva rimane elevato e dunque questo schema potrebbe diventare il nuovo standard di cura.

Infatti, alla luce di questi risultati, lo scorso giugno, l’Fda”, l’Agenzia americana del farmaco, “ha approvato, negli Stati Uniti, il trattamento con blinatumomab per i pazienti con Lla B Ph negativa in prima linea, anche Mrd negativi.” La Lla è una patologia eterogenea che comprende diverse tipologie, ognuna con una sensibilità variabile ai trattamenti.Per questo, caratterizzarla fin dall’inizio e monitorare la Mrd permette di prevedere l’andamento della patologia e guidare il clinico nelle scelte terapeutiche più appropriate. “Grazie alle evidenze di questo studio – osserva Alessandro Rambaldi, professore ordinario di Ematologia, Università Statale di Milano – blinatumomab potrebbe essere utilizzato nella prima linea di trattamento, prima che si manifesti la recidiva.

In questo modo, l’innovazione portata da blinatumomab assolverebbe al principale compito a cui noi ematologi siamo chiamati, ovvero quello di migliorare i risultati clinici e ridurre la tossicità causata dalla chemioterapia.Ma per portare gli effetti desiderati c’è un altro aspetto molto importante da tenere in considerazione, ossia quello di applicare a tutti i pazienti le tecniche di valutazione molecolare della Mrd, condizione indispensabile per guidare le scelte terapeutiche dei clinici.” La Mrd è un indicatore che segnala la presenza di una quota minima di cellule tumorali non visibili con i metodi diagnostici tradizionali, nonostante il paziente abbia raggiunto la remissione completa. “Lo sviluppo delle tecniche di valutazione della Mrd- aggiunge Rambaldi – con la biologia molecolare è uno dei progressi più significativi degli ultimi 20 anni.

Quando rileviamo la persistenza di MRD in un paziente apparentemente in remissione, possiamo anticipare una possibile ricaduta e selezionare la strategia migliore per il trattamento”.Anche un minimo errore nel monitoraggio della Mrd può fare la differenza per la sopravvivenza del paziente.  “In una patologia come la Lla, monitorare la Mrd è fondamentale – rimarca Foà – Anche quando il paziente risultata Mrd negativo, l’esame deve essere ripetuto più volte nel tempo.

Per ottenere dati precisi e attendibili, è essenziale che le indagini siano eseguite in laboratori certificati, con controlli di qualità, tecniche standardizzate e rigide tempistiche.Per questo motivo, in Italia, dal 1996, lo studio dei campioni biologici di Lla arruolati nei protocolli è centralizzato, incluso il monitoraggio della Mrd”.

Blinatumomab, primo anticorpo monoclonale bispecifico, autorizzato dall’Agenzia europea dei medicinali (Ema) nel 2015, sta rivoluzionando il trattamento di questa patologia insidiosa.Già approvato per adulti e bambini nelle fasi avanzate di malattia e per eradicare la Mrd, ora i nuovi dati mostrano risultati promettenti anche nelle linee precoci, con nuove prospettive di cura.

Prima immunoterapia sviluppata con la piattaforma Bite* (Bi-specific T-cell engager) di Amgen, blinatumomab potenzia la capacità del sistema immunitario del paziente di eliminare le cellule tumorali.Quest’anno, il farmaco ha ricevuto il Prix Galien Italia, il più prestigioso riconoscimento all’innovazione in ambito farmacologico, nella categoria dei farmaci orfani. “Queste importanti evidenze – commenta Alessandra Brescianini, direttore medico di Amgen Italia – scaturiscono dalla costante collaborazione con la comunità scientifica, in particolare con gli ematologi italiani, che hanno dato un contributo fondamentale a livello internazionale allo sviluppo di questo trattamento, valorizzando la loro vocazione di sperimentatori.

Il nostro impegno nello sviluppo di questa terapia prosegue con risultati significativi e con l’obiettivo di continuare a migliorare la vita dei pazienti affetti da Lla.Sfruttando tutte le potenzialità di questa innovazione, vogliamo infatti offrire un futuro assai diverso a chi affronta questa complessa patologia”. La ricerca clinica è in continua evoluzione.

In Italia, infatti, è stata fatta esperienza con un protocollo di trattamento di prima linea (Gimema Lal 2317) nei pazienti adulti con Lla B Ph negativa a cui è stato somministrato blinatumomab.I dati di questo studio sono stati presentati preliminarmente e accolti dalla Società americana di ematologia (Ash) con molto interesse nel dicembre 2023.

Hanno, infatti, dimostrato che globalmente l’outcome di tutti i pazienti adulti con Lla B Ph negativa sia Mrd positivi che negativi, sta migliorando in modo significativo, e in questo blinatumomab sta confermando un ruolo importante. Inoltre, come dimostrato da studi italiani pubblicati sul Nejm e sul Journal of Clinical Oncology, la combinazione di blinatumomab con la terapia a bersaglio molecolare in prima linea, ha dimostrato la sua efficacia anche per i pazienti con Lla Ph positiva.Questa strategia ha permesso di ottenere una remissione completa nel 98% dei pazienti, e sopravvivenze a lungo termine nel 75-80% del casi.

La metà dei pazienti non ha dovuto ricorrere a chemioterapia e trapianto, aprendo le porte ad un approccio ‘chemio-free’. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sostenibilità, Novamont: prodotti Mater-Bi con carbon footprint verificata

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(Adnkronos) – Uno strumento grazie al quale tutti i manufatti realizzati in Mater-Bi potranno dotarsi di un indice di impatto ambientale verificato.Questo il risultato della collaborazione con Deloitte e con la filiera dei partner commerciali di Novamont, società di Versalis (Eni).

Mater-Bi è una famiglia di materiali compostabili e biodegradabili in suolo, in tutto o in parte di origine rinnovabile, realizzati grazie all’integrazione di innovative bioraffinerie europee.  Inserendo nel tool tutti i dati di processo connessi con la produzione del singolo manufatto – spiega Novamont in una nota – (utilizzo del Mater-Bi, consumo energetico, idrico, utilizzo mezzi di trasporto, produzione e smaltimento rifiuti, ecc…), le aziende di trasformazione, clienti di Novamont, otterranno un valore che corrisponderà all’impronta di carbonio generata da quel manufatto (sacchetto, imballaggio alimentare, monouso, ecc…) secondo i criteri di calcolo del nuovo strumento sviluppato.  Clienti e utilizzatori finali potranno così scegliere i prodotti in Mater-Bi consapevoli del loro impatto ambientale, in linea con gli obiettivi prefissati dalla proposta di Direttiva sui Green Claims sull’affidabilità e verificabilità delle informazioni divulgate dalle aziende sui meriti ambientali dei prodotti e gli obblighi di rendicontazione delle emissioni di scopo 3 previsti dalla Direttiva Europea Corporate Sustainability Reporting Directive, che entrerà in vigore a gennaio 2025.  La verifica del tool da parte di Certiquality completerà lo scopo del progetto, pensato anche per far emergere il valore dei prodotti Novamont sul mercato.I partner commerciali di Novamont, inoltre, sono stati coinvolti in un percorso di formazione per gestire in modo autonomo lo strumento. “Abbiamo sviluppato questo strumento per aiutare i nostri partner ad essere maggiormente competitivi e offrire numeri, ottenuti con uno strumento messo a punto con la collaborazione di un ente terzo, Deloitte, verificabili e quindi affidabili in termini di prestazioni ambientali”, spiega Alessandro Ferlito, direttore commerciale di Novamont. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sostenibilità, da Net Zero a biodiversità: gli obiettivi Davines al 2030

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(Adnkronos) –
Decarbonizzazione, circolarità, biodiversità e acqua.Il Gruppo Davines, azienda attiva nel settore della cosmetica professionale con i marchi per l’haircare Davines e per lo skincare comfort zone, certificata B Corp dal 2016, ha presentato alla Climate Week di New York il suo programma per la sostenibilità ambientale al 2030 'Davines Group Towards Planet Regeneration'.

Il team Sostenibilità Corporate del Gruppo Davines attraverso un processo di condivisione che per mesi ha coinvolto attivamente tutte le figure e le strutture chiave dell'azienda, ha definito insieme alla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, centro studi sulla green economy in Italia, i nuovi obiettivi del Gruppo quantificabili per il 2030 volti a combattere il cambiamento climatico.  “La sfida più grande è riuscire a separare l'impatto ambientale dalla crescita del business – sottolinea Davide Bollati, presidente del Gruppo Davines – Dobbiamo ridurre drasticamente l'estrazione di risorse, il consumo energetico, la pressione sul capitale naturale e tutti gli impatti legati al clima, mentre continuiamo a far crescere in maniera significativa il Gruppo Davines.Raggiungere un fatturato di 500 milioni entro il 2030 è un obiettivo ambizioso, ma siamo determinati a raggiungerlo in modo sostenibile, perseguendo una visione rigenerativa e garantendo uno sviluppo che non vada a discapito dell’ambiente.

Questa, come azienda stakeholder-driven, è la nostra strada per creare buona vita per tutti”.  Per assicurare che le proprie attività rispettino un pianeta in cui le risorse sono limitate e siano eque per le comunità in cui opera, Davines Group non solo ridurrà i propri impatti ambientali diretti, ma si impegna attivamente per ridurre anche gli impatti di tutte le attività, incluse quelle dei fornitori e dei consumatori.Da quando ha ottenuto la certificazione B Corp, nel 2016, il Gruppo ha incoraggiato 19 fornitori, 2 distributori e 4 saloni nel percorso per diventare B Corp; mentre il progetto 'The Future Salons, Beauty Centers&Spa Initiative' è parte integrante del programma al 2030 e incorpora pienamente questo approccio globale alla sostenibilità ambientale, rivolto a indirizzare i Saloni, i Beauty Center e le Spa verso un modello di sviluppo a minor impatto.

Si tratta di un’iniziativa trasversale a tutti e quattro i pilastri alla base della strategia di sostenibilità rigenerativa del Gruppo che prevede l'implementazione di specifiche azioni: dalla riduzione del consumo di acqua al riciclo della plastica e di altri rifiuti, fino all'efficienza energetica, solo per fare alcuni esempi.L'impatto di queste iniziative sarà significativo: tutti i partner coinvolti, infatti, non solo adotteranno pratiche a ridotto impatto (ambientale) ma diventeranno anche 'moltiplicatori' degli obiettivi di sostenibilità ambientale del Gruppo Davines, ispirando a loro volta i clienti a intraprendere cambiamenti virtuosi dello stile di vita.  Sul fronte decarbonizzazione, il Gruppo ha siglato a maggio 2022 il proprio impegno a raggiungere il Net Zero target, al più tardi entro il 2050, con Science Based Target Initiative.

Nel suo percorso verso il Net Zero, il Gruppo ha previsto, entro il 2030, una riduzione del 55% delle emissioni di gas a effetto serra per ogni kg di prodotto sfuso (bulk) rispetto al 2022.Questo target è stato calcolato, basandosi sui boundaries definiti dal Ghg Protocol.

Grazie a questo target di intensità il Gruppo si prefigge di raggiungere l’obiettivo ambizioso di disaccoppiare la crescita del fatturato e della produzione da quella delle emissioni di gas climalteranti.Inoltre, entro il 2030, il 100% dell’energia utilizzata sarà autoprodotta da fonti rinnovabili presso il Davines Village: entro il 2030, il gas naturale sarà sostituito da energia rinnovabile autoprodotta, con l'obiettivo di eliminare completamente i combustibili fossili per i processi; sempre entro il 2030, l’intero consumo elettrico dello stabilimento produttivo e degli uffici del Davines Group Village sarà alimentato da energia solare aggiuntiva e di nuova generazione prodotta in loco.

Questo risultato sarà raggiunto grazie a un innovativo impianto agrivoltaico e a installazioni fotovoltaiche tradizionali.  Approccio agrivoltaico che integra l'energia rinnovabile con l'agricoltura biologica rigenerativa.Il Gruppo, infatti, installerà l’impianto agrivoltaico sul terreno in cui sorge il suo European Regenerative Organic Center (Eroc), il primo centro europeo dedicato a formazione, ricerca e divulgazione nell’ambito dell’agricoltura biologica rigenerativa che occupa un sito di 17 ettari di fronte al Davines Group Village, a Parma (nel 2023 sono stati validati 14 nuovi ingredienti per le formule del Gruppo, di cui 6 provenienti da agricoltura biologica rigenerativa).

L’impianto agrivoltaico consentirà di auto-produrre energia elettrica a partire da pannelli fotovoltaici, disposti a una certa altezza e sorretti da strutture verticali, al di sotto dei quali si potranno portare avanti pratiche agricole rigenerative, senza limitare la produttività, anzi esplorandone le sinergie con le colture sottostanti.  Per l’azienda, la circolarità si declina soprattutto sulla riduzione dell’utilizzo di materie prime.Un team di esperti si ispira quotidianamente ai principi dell’eco-design per studiare soluzioni a minor impatto per tutti i prodotti, sia in termini di innovazione di materiali che di efficientamento del processo, salvaguardandone sempre qualità e sicurezza.

In tale ottica, entro il 2030, la quantità di plastica vergine fossile acquistata non dovrà superare il 10% del totale del peso degli imballaggi in plastica acquistati, considerando tutti i livelli di packaging (primario, secondario e terziario).Questo obiettivo si applica sia alla produzione interna all’azienda, sia a quanto prodotto e confezionato al di fuori dello stabilimento produttivo (full service).

Sempre entro il 2030, tutto l’alluminio acquistato per il packaging dei prodotti dovrà essere al 100% riciclato, considerando sia la produzione interna all’azienda che i full service, e tutta la carta e cartone utilizzata per il packaging dei prodotti dovrà essere al 100% riciclata, considerando anche in questo caso sia la produzione interna all’azienda che i full service.  Sul fronte biodiversità, gli obiettivi per il 2030 coprono un’ampia gamma di aspetti: dall’uso di ingredienti più sostenibili all’impiego di materiali altamente biodegradabili, fino al ripristino degli ecosistemi grazie alla raccolta di rifiuti plastici.Nel dettaglio: il Gruppo Davines prevede di portare ad almeno 80 gli ingredienti provenienti da pratiche di agricoltura biologica rigenerativa (modello Eroc o Regenerative Organic Certified-Roc); il 10% degli ingredienti acquistati e utilizzati nelle formule dovrà essere certificato come proveniente da agricoltura biologica rigenerativa; oltre il 90% degli ingredienti acquistati e utilizzati nelle formule sarà naturale o di origine naturale; oltre l’85% degli ingredienti acquistati e utilizzati nelle formule sarà con ridotto bioaccumulo nell’ambiente; verranno prodotte solo formule in cui è presente olio di palma o suoi derivati con certificazione Rspo (Roundtable on Sustainable Palm Oil) Cspo (Certified Sustainable Palm Oil), preferibilmente aderendo ai criteri più stringenti del Poig (Palm Oil Innovation Group); saranno raccolte 5.000 tonnellate di rifiuti plastici dall’ambiente, come parte degli sforzi per il ripristino degli ecosistemi, al di fuori della propria value chain, attraverso progetti di ecorestoration. Oltre all’European Regenerative Organic Center, a costituire un’oasi di biodiversità in cui scoprire nuovi ingredienti, è anche il Giardino Scientifico di 3.000 metri quadrati nella sede di Parma, con più di 6.000 piante. Infine, il Gruppo Davines da tempo si impegna a ridurre il proprio impatto sulle risorse idriche.

La conservazione dell’acqua e la riduzione dell’impronta idrica lungo tutta la catena del valore sono infatti tra i principali obiettivi della sua attuale strategia di sostenibilità.Per preservare questa preziosa risorsa, il Gruppo Davines punta a una significativa riduzione della sua impronta idrica: entro il 2030, il consumo totale di acqua presso il Davines Group Village, considerando gli uffici e lo stabilimento produttivo, sarà ridotto del 50% rispetto ai livelli del 2023; sempre entro il 2030, l’intensità d’uso dell’acqua durante la fase di produzione sarà ridotta del 75% per ogni tonnellata di prodotto sfuso (bulk) rispetto ai livelli misurati nel 2023.

Per raggiungere i suoi ambiziosi target, il Gruppo Davines si pone l’obiettivo di valutare, attraverso un’impronta idrica organizzativa, l'impatto ambientale dei suoi processi produttivi e della supply chain sulle riserve idriche, sia in termini di qualità che di quantità dell'acqua disponibile.Il Gruppo Davines mira, inoltre, a implementare un waterloop system presso il Village di Parma, che consentirà di recuperare fino al 60-70% dell'acqua di scarico. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Inchiesta ultras milanesi, Fedez e la conversazione con Lucci: cosa si sono detti

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(Adnkronos) – C'è anche un 'capitolo' dedicato al rapporto tra Lucia Federico Leonardo (in arte Fedez) e Luca Lucci, leader della curva Sud finito in manette nell'inchiesta della procura di Milano, nell'ordinanza che ha portato a smantellare i vertici delle cure milanesi.  Il 26 ottobre del 2023 viene riportata una conversazione in cui il rapper chiede l'intervento di Luca Lucci "per avere la possibilità di somministrare la bevanda a marchio 'Boem' (bevanda sponsorizzata da Fedez e Lazza)" all'interno dello stadio Meazza in occasione degli eventi calcistici.Lucci si dice non soltanto disponibile ad intercedere sul fronte rossonero, ma anche nerazzurro: "…se vuoi mi muovo anche con l'inter, perché lui fa anche quelli dell'Inter…

quindi…io se vuoi, te le faccio mettere in entrambe le partite" con ciò attestando, a dire del gip, "la sua capacità di poter mettere in atto un intervento trasversale all'interno dello stadio".E a Lucci, il cantante Fedez – in un dialogo del 12 dicembre del 2023 – si rivolge per avere indicazione di una persona fidata "che potesse occuparsi della sicurezza sua e della sua famiglia".  I rapporti tra Fedez e Lucci mostrano anche come "una frangia degli ultras del Milan si sia trasformata in una sorta di gruppo violento dedito a spedizioni punitive, anche su richiesta" come mostra l'aggressione a Cristiano Iovino all'alba del 22 aprile scorso in via Ulpio Triano a Milano, aggressione di cui c'è "l'accertata presenza di Fedez".  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Torna ‘La mela di Aism’, oltre 2 mln di frutti per lotta a sclerosi multipla

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(Adnkronos) –
Una mela per la lotta alla sclerosi multipla.Contro questa grave malattia del sistema nervoso centrale che colpisce principalmente i giovani e le donne, di cui non si conoscono ancora le cause e per la quale non esiste ancora la cura definitiva, torna il 4 ottobre – giornata del Dono, festa di San Francesco d’Assisi patrono d’Italia istituita per celebrare i valori della solidarietà e della sussidiarietà – 'La mela di Aism', l’iniziativa di informazione, sensibilizzazione e di raccolta fondi che ritornerà sabato 5 e domenica 6 ottobre.

Con oltre 2 milioni di mele 5mila piazze italiane si colorano di rosso, giallo e verde.A distribuirle in tutta Italia i 14 mila volontari Aism. A fronte di una donazione di 10 euro è possibile prenotare il proprio sacchetto da 1,8 kg di mele verdi, gialle e rosse, delle varietà granny smith, golden e noared contattando la Sezione provinciale Aism della propria città, il cui elenco è consultabile su https://www.aism.it/mela.

Quest'anno 'La mela di Aism' celebra il suo 30esimo anniversario.Nato nel 1994, questo evento, promosso dall'Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) ha raccolto oltre 61 milioni di euro, sostenendo la ricerca e i servizi destinati alle persone con sclerosi multipla.

Oggi l’evento continua a finanziare la ricerca e a potenziare le prestazioni necessarie per chi convive con sclerosi multipla, Nmosd, Mogad e patologie correlate. "Grazie alle nuove terapie, i neodiagnosticati possono guardare al futuro senza temere di dover cambiare i programmi della loro vita a causa della disabilità.Le nuove terapie ad alta efficacia sono sicure, ben tollerate e devono essere usate presto – afferma Marco Salvetti, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze, Salute Mentale e Organi di Senso dell’Università Sapienza e della Neurologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea di Roma – In Italia, la nostra rete nazionale di centri clinici garantisce una qualità dell’assistenza sul territorio più omogenea rispetto ad altre malattie".  "Questa rete, insieme ai nostri Centri di ricerca – aggiunge Salvetti – permette una condivisione avanzata di dati clinici, biologici e di risonanza per studi sulle cause e sulla personalizzazione delle cure, un’impresa che poche altre nazioni possono realizzare.

Inoltre, il crescente ruolo dei pazienti nel guidare la ricerca è cruciale per orientare gli studi verso i bisogni reali e ottenere risultati rapidi.I nostri obiettivi per il futuro sono ambiziosi: vogliamo identificare le cause della sclerosi multipla e delle malattie dello spettro della neuromielite ottica per giungere a cure definitive, e trovare terapie in grado di arrestare la progressione e ridurre la disabilità.

Abbiamo ottenuto risultati concreti e cancellato la paura in chi si ammala oggi.Ora dobbiamo cancellare la malattia".  Testimonial dell’evento, che si svolge sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica, lo chef Alessandro Borghese che ricorda: "Da 10 anni sono al fianco di Aism per combattere la sclerosi multipla e le patologie correlate.

Solo la ricerca scientifica può aiutarci a trovare una cura risolutiva.Per questo è importante partecipare a 'La mela di Aism': cucinare è un atto d’amore, proprio come la solidarietà".

Al suo fianco, la madrina Antonella Ferrari, attrice e scrittrice, il ballerino Ivan Cottini e molti altri amici e sostenitori si uniranno alla causa, rendendo ancora più speciale questa edizione. La sclerosi multipla, che si manifesta per lo più con disturbi del movimento, della vista e dell’equilibrio, seguendo un decorso diverso da persona a persona, è una grande emergenza sanitaria e sociale.In Italia, ogni anno, 3.600 persone vengono colpite dalla Sm, con una nuova diagnosi ogni 3 ore.

Delle oltre 140 mila persone con Sm, il 10% sono bambini e il 50% sono giovani sotto i 40 anni.Le donne sono il doppio rispetto agli uomini.

La sclerosi multipla è la prima causa di disabilità neurologica nei giovani adulti dopo i traumi.L’Italia – rporta una nota – è un Paese a rischio medio-alto di sclerosi multipla, con un costo sociale medio della malattia di oltre 6 miliardi di euro l’anno.

Tra le patologie correlate alla Sm vi sono i disturbi dello spettro della neuromielite ottica (Nmosd), che ha un quadro di bisogni e di interventi sanitari e socioassistenziali assimilabili alla Sm.Sono tra i 1.500 e 2.000 i casi di neuromielite ottica in Italia. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Il ministro Giuli ha sostenuto l’ultimo esame universitario prima della laurea: voto 30

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(Adnkronos) –
Ultimo esame prima della laurea per il ministro della Cultura Alessandro Giuli.Il titolare di via del Collegio Romano questa mattina ha sostenuto la prova di Teoria delle dottrine teologiche nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'università 'Sapienza' di Roma.

Per il ministro, che è stato interrogato alle 8 per "motivi di sicurezza", la votazione finale è stata quella del 30. —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Calcio, De Siervo: “Grazie a IA riconoscimento facciale negli stadi per maggiore sicurezza”

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(Adnkronos) – Dopo i fatti di ieri in Spagna, dove il derby tra Real Madrid e Atletico è stato sospeso dopo il gol del Real in seguito ad un fitto lancio di oggetti in campo, "l’Italia non può ritenersi al di sopra del problema.Siamo costretti ad arrivare ad un percorso per cui all’ingresso dello stadio, passando sul tornello il biglietto verrà associato il nominativo, la posizione, al nostro volto.

Queste immagini verranno custodite in un server criptato a disposizione delle forze dell’ordine, non delle squadre di calcio o della Lega".  "Nel caso in cui si dovessero verificare dei fatti di attenzione da parte delle forze dell’ordine, le immagini verranno recuperare e queste persone daspate".Lo ha affermato oggi l'amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, a margine dell'incontro "Ricette di Innovazione" che si è svolto oggi all'università di Milano-Bicocca. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Impatto su comunità e territorio delle imprese, analisi Ai su impegni Società Benefit

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(Adnkronos) – Anche grazie all’utilizzo di strumenti di Ia applicati all’analisi testuale, per la prima volta è stato possibile analizzare in modo sistemico gli statuti di tutte le Società Benefit italiane (3.619 a fine 2023), identificando le 18.618 finalità specifiche di beneficio comune, in media 5,8 per azienda.Tali finalità sono state categorizzate secondo uno standard internazionale, evidenziando così gli impegni concreti e pubblici che queste aziende assumono nei confronti delle persone, delle comunità e dell’ambiente.

Le Società Benefit italiane dimostrano così un impegno per generare un impatto positivo sui propri stakeholder, caratterizzato da senso di appartenenza al territorio, consapevolezza organizzativa e orientamento all’equità.  Più in particolare, dalla classificazione delle finalità emerge che: il 32,5% (6.045 finalità) ha come argomento il Capitale Sociale, a evidenziare il forte legame con la comunità locale e il territorio in cui le aziende sono inserite.Un approccio che, riprendendo il motto olivettiano, si può tradurre con il principio che "l’impresa è Comunità"; il 24,4% (4.542 finalità) riguarda l’innovazione del Modello di Business, con impegni relativi al ridisegno dei processi interni e lungo la catena di fornitura, delle logiche di progettazione di prodotti e servizi in ottica di sostenibilità; il 17,6% (3.271 finalità) afferisce alle politiche di gestione del Capitale Umano, che incide sull’equità, sull’organizzazione del lavoro, sul benessere e la valorizzazione delle persone, sui processi di formazione e sviluppo e sui modelli di welfare aziendale; il 13,4% (2.494 finalità) rientra nell’area Leadership e Governance e riguarda le pratiche di gestione aziendale (del rischio, la sicurezza, i conflitti di interesse) e la diffusione del modello benefit; infine, con il 12,2% (2.266 finalità) gli impegni per l’Ambiente.

Percentuale dovuta al fatto che il 30,5% delle Società Benefit italiane appartiene al settore dei servizi, in cui gli impatti ambientali sono prevalentemente indiretti e quindi meno controllabili; inoltre nello standard adottato il lavoro di ottimizzazione dell’impatto anche ambientale dei processi e prodotti ricade nell’area Modello di Business.  Questa la fotografia che emerge dalla parte 2 della Ricerca Nazionale sulle Società Benefit 2024 – realizzata da: Nativa, Research Department di Intesa Sanpaolo, InfoCamere, Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Padova, Camera di commercio di Brindisi-Taranto e Assobenefit.Entrando nei dettagli, le categorie delle finalità specifiche di beneficio comune rivelano una forte attenzione alle relazioni con la comunità (28,2%), seguite dal coinvolgimento, dalla diversità e dall’inclusione delle persone (14,7%) e dalla diffusione del modello benefit (10,4%).

Completano le prime cinque posizioni la resilienza del modello di business (8,2%) e la progettazione del prodotto e la gestione del suo ciclo di vita (8,2%).  A conferma dell’attaccamento alla comunità e al territorio, raggruppando le finalità secondo l'approccio Esg (Environmental, Social, Governance), si evidenzia una particolare attenzione alle attività che producono un impatto sociale positivo (9.671 finalità, 51,9%), seguite da quelle legate all’ambiente (4.832 finalità, 25,6%) e infine alla governance (4.115 finalità, 22,1%).Come prevedibile, la propensione a prendere impegni verso l'ambiente aumenta nelle aziende dei settori più hard, come la trasformazione delle materie prime, prodotti, infrastrutture e trasporti, in cui gli impatti ambientali sono diretta conseguenza delle scelte ambientali, mentre è minore nelle imprese di servizi.  La mappatura delle finalità di beneficio comune è stata realizzata utilizzando lo standard internazionale Sustainability Accounting Standards Board (Sasb), riconosciuto a livello mondiale per la classificazione di questioni ambientali, sociali e di governance più rilevanti relativamente ai rischi finanziari associati in 77 diversi settori.

Per ogni settore, lo standard Sasb permette di analizzare anche la materialità, ovvero quanto un certo tema influenza le performance di sostenibilità dell’azienda in uno specifico settore.Tra le Società Benefit, circa 8 su 10 (il 78,0%) hanno indicato almeno una finalità specifica di beneficio comune materiale, dimostrando consapevolezza su quali siano i fattori critici globali per aumentare l’impatto nel proprio settore.

Il dato aumenta al crescere della dimensione aziendale: 75,5% per le micro aziende rispetto all’87,7% per le grandi, più strutturate.A queste finalità materiali (in media 2 per ogni azienda), le Società Benefit ne aggiungono altre che meglio interpretano la propria specifica vocazione e che ritengono rilevanti per il particolare contesto economico, sociale e ambientale in cui operano.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Agricoltura: lo studio, 5 lezioni dalla risposta al cambiamento climatico

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(Adnkronos) – “Le aziende agroalimentari sono sempre più sotto pressione per adattarsi alle numerose sfide poste dal cambiamento climatico”.Così Thijs Geijer, Senior Sector Economist, Food&Agri, Ing, introduce un’analisi di Ing, banca di origine olandese presente in 40 Paesi, in cui sono stati presi in esame Spagna, Italia e Portogallo come casi di studio chiave.  “Il loro status di fornitori chiave è a rischio.

L'Agenzia Europea dell'Ambiente ritiene che i rischi del cambiamento climatico per la produzione agricola siano più urgenti e gravi nell'Europa meridionale – spiega – Per identificare le tendenze a lungo termine e i cambiamenti nella produzione e nel consumo, utilizziamo una serie di database sulla produzione di sei importanti colture nella regione (grano, uva da vino, olive, pomodori, arance e fragole), sulle aree di produzione, sul commercio, sul consumo delle famiglie e sui modelli meteorologici”.Da qui le cinque lezioni chiave emerse dall'analisi.  La prima: cambiamenti climatici, volatilità dei raccolti e rese agricole, non è tutto negativo. “Il cambiamento climatico agisce come catalizzatore di eventi meteorologici estremi, che potrebbero portare a maggiori oscillazioni della produzione.

Tuttavia, la nostra analisi mostra che le fluttuazioni delle rese non sono aumentate per la maggior parte delle colture se si confrontano serie di anni su un arco temporale di 50 anni.Per noi, questo è un segno che, in generale, gli agricoltori sono stati in grado di adattare i loro sistemi di produzione.

Tuttavia, gli eventi meteorologici estremi sono spesso regionali e le differenze di resa tra le regioni possono essere significative, soprattutto in Paesi geograficamente diversi come Spagna e Italia.L'approvvigionamento da più regioni o la presenza di impianti di produzione in più regioni è un modo per ridurre questi rischi”, spiega.  Seconda lezione: gli agricoltori fanno il possibile per rendere i loro terreni resilienti al clima. “Nell'Europa meridionale, in particolare, le misure di adattamento al cambiamento climatico includono spesso l'irrigazione o, nel caso di pomodori e fragole, lo spostamento della produzione dai campi aperti alle serre.

Negli ultimi 20 anni, la percentuale di superficie irrigata in Spagna è aumentata per la maggior parte delle colture oggetto della nostra analisi – prosegue – I vigneti (+19%) e gli oliveti (+12%) sono quelli che hanno subito il maggiore incremento nella percentuale di superficie irrigata tra il 2004 e il 2023.Una maggiore e migliore irrigazione può rappresentare una soluzione per gli agricoltori in alcune aree, ma da sola spesso non riesce a risolvere i problemi a lungo termine legati alla scarsità d'acqua.

Ciò è dovuto in parte al fatto che le tecnologie che promuovono modi più efficienti di utilizzare una risorsa come l'acqua comportano un ‘effetto rimbalzo’.In pratica, tali tecnologie abbassano il costo della risorsa, consentendo alle aziende di espandere l'irrigazione a un numero maggiore di terreni, invece che ridurre il consumo complessivo di acqua”.  Terza lezione: caldo e siccità spingono alcune produzioni verso aree più adatte. “Se da un lato spostare le coltivazioni in luoghi più favorevoli ha un senso a livello aziendale, dall'altro può anche trasferire problemi come la scarsità d'acqua invece di affrontarne le cause alla radice, soprattutto se si considera che il cambiamento climatico è un processo in corso – osserva Geijer – Quando aree agricole un tempo fertili e produttive vengono abbandonate, spetta anche agli attori della catena del valore alimentare e ai responsabili politici garantire soluzioni a lungo termine per rigenerare i terreni e gli ecosistemi, in modo da contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico”.  Quarta lezione: le importazioni agiscono da riserva quando il clima estremo colpisce l'offerta nazionale. “I trasformatori e i distributori di prodotti alimentari devono anche affrontare eventi meteorologici sfavorevoli che possono ridurre l'offerta con breve preavviso.

Per le colture e i prodotti agricoli, una delle strategie più comuni è quella di ricorrere alle importazioni per ridurre il divario tra l'offerta prevista e quella effettiva.L'aumento dei prodotti importati può comunque creare problemi operativi per i produttori alimentari, poiché i prodotti importati devono rispettare gli standard dell'Ue e spesso devono anche rispondere a determinate specifiche (come dimensioni, colore o sapore).

Un'altra sfida operativa è rappresentata dal trasferimento ai consumatori dei costi aggiuntivi sui prezzi di vendita”, osserva. Infine, quinta lezione: l'aumento delle temperature modifica i modelli di consumo.Secondo lo studio, spiega Geijer, “l'effetto del cambiamento climatico sui modelli di consumo è più pronunciato per i prodotti ‘stagionali’ come le zuppe e i gelati.

Alcuni produttori e distributori cercheranno alternative per evitare perdite di fatturato e prenderanno in considerazione azioni per rendere il loro portafoglio prodotti più ‘a prova di clima’.Allo stesso tempo, questo può essere un fattore di crescita per altri prodotti.

Tuttavia, la crescita non è distribuita uniformemente nel corso dell'anno e i periodi con temperature estreme sono difficili da prevedere.Per questo, oltre ai modelli di previsione della domanda, i produttori e i distributori hanno bisogno di un certo livello di flessibilità per essere in grado di soddisfare una domanda aggiuntiva con breve preavviso”.  Per concludere: “Se si considera l'impatto dei cambiamenti climatici sulla produzione alimentare in Spagna, Italia e Portogallo, è chiaro che vi sono rischi per l'agricoltura e la produzione alimentare, soprattutto quando gli agricoltori non sono in grado di adattarsi.

Tuttavia, questi cambiamenti creano anche opportunità per l'innovazione e per le aziende di sfruttare il cambiamento dei modelli di consumo”.  —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Banca Generali, Mossa: “Rivoluzione tecnologica semplifica lavoro”

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(Adnkronos) – Banca Generali, nel suo percorso di trasformazione digitale ha creato "le premesse per sfruttare le nuove tecnologie: abbiamo lavorato moltissimo sui dati per migliorare il servizio, anche grazie a prodotti dedicati.Oggi più che mai abbiamo una rivoluzione tecnologica che semplifica".

Lo ha affermato oggi l'ad di Banca Generali, Gian Maria Mossa, a margine dell'evento "Ricette di Innovazione" che si è tenuto presso l'università di Milano-Bicocca.  "L’opa che abbiamo lanciato su Intermonte va in questa direzione – ha spiegato – permettendo di abbracciare anche le esigenze degli imprenditori.Il limite grosso dei professionisti e dei banker è che, tra competenze e informazioni, la complessità diventa sempre più difficile da essere gestita e questo toglie tempo alla relazione". "Dato che la nostra professione è fatta di due elementi, quello tecnico e quello relazionale, rimettere al centro i rapporti umani in una fase così delicata di passaggio generazionale e di sfide sociali credo che sia fondamentale.

Parlarne ai giovani vale ancora di più” ha poi aggiunto Mossa. Per l'ad fondamentale è “riuscire a far dialogare diverse generazioni: da una parte, quelle passate sanno come approcciare la finanza e hanno esperienza, mentre dall’altra quelle più giovani sono in grado di far collaborare tecnologie e persone.Il loro connubio potrebbe portare a un salto di produttività e nel servizio”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Inflazione in calo, a settembre -0,2%: ma ‘carrello della spesa’ torna a salire

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(Adnkronos) –
Inflazione in calo a settembre.Secondo le stime preliminari dell'Istat, nel mese di settembre 2024 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,2% su base mensile e aumenta dello 0,7% su base annua, dal +1,1% del mese precedente: si tratta del livello più basso registrato da inizio anno. 
Aumenta però il 'carrello' della spesa aumenta.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona tornano ad accelerare su base tendenziale (da +0,6% a +1,1%), mentre il ritmo di crescita su base annua di quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto si attenua (da +1,1% a +0,6%). Il calo del tasso d’inflazione si deve ancora all’evoluzione dei prezzi dei Beni energetici (-8,7% da -6,1% di agosto), ma risente anche del rallentamento su base tendenziale dei prezzi di alcune tipologie di servizi (ricreativi, culturali e per la cura della persona e di trasporto).Per contro, nel comparto alimentare, i prezzi aumentano lievemente il loro ritmo di crescita su base annua, contribuendo all’accelerazione dei prezzi del “carrello della spesa” (+1,1% da +0,6%).

A settembre l’inflazione di fondo scende a +1,8% (dal +1,9% registrato negli ultimi tre mesi).  La decelerazione del tasso d’inflazione si deve principalmente ai prezzi dei Beni energetici, sia regolamentati (da +14,3% a +10,0%) sia non regolamentati (da -8,6% a -11,0%) e, in misura minore, al rallentamento dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,5% a +4,0%) e di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,9% a +2,5%).Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da -0,5% a +0,3%) e lavorati (da +1,5% a +1,8%), prosegue l'istat. Nel mese di settembre l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, scende a +1,8% (da +1,9% di agosto) e quella al netto dei soli beni energetici a +1,7% (da +1,8%).

La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni registra una flessione leggermente più ampia (da -0,5% a -0,8%) e quella dei servizi risulta in decelerazione (da +3,2% a +2,8%).Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si riduce, portandosi a +3,6 punti percentuali (dai +3,7 di agosto). I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona tornano ad accelerare su base tendenziale (da +0,6% a +1,1%), mentre il ritmo di crescita su base annua di quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto si attenua (da +1,1% a +0,6%). La diminuzione congiunturale dell’indice generale si deve principalmente ai prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-2,1%), dei Beni energetici regolamentati (-1,5%) e dei Beni energetici non regolamentati (-1,1%).

Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’incremento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+1,4%) e dei Beni durevoli e semidurevoli (+0,3% entrambi).L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1,0% per l’indice generale e a +2,1% per la componente di fondo.

In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dell’1,2% su base mensile, per effetto della fine dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e dello 0,8% su base annua (in decelerazione da +1,2% di agosto).   —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ia, Iannantuoni (Bicocca): “Europa indietro, preferisce normare”

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(Adnkronos) – "L'Europa è indietro sull'intelligenza artificiale perché le aziende americane e cinesi hanno un budget enorme: in 16 giorni, le aziende di IA spendono in ricerca quello che spendiamo noi in un anno per 85 atenei.Questo perché il nostro continente ha deciso di normare l'intelligenza artificiale".

Lo ha detto oggi la rettrice dell'Università Milano Bicocca, Giovanna Iannantuoni, durante il suo intervento al convegno "Ricette di Innovazione", in corso presso l'Università. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Webuild, avanti con lavori sul primo lotto linea ferroviaria alta velocità Salerno-Reggio Calabria

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(Adnkronos) – È arrivata nel porto di Salerno la prima delle 4 TBM (Tunnel Boring Machine) destinate allo scavo delle gallerie previste sul tracciato del lotto 1A Battipaglia-Romagnano dell’alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, su cui è impegnato il consorzio Xenia guidato da
Webuild
per conto di RFI (Gruppo FS Italiane).  Dopo il suo arrivo in nave a Salerno, la gigantesca TBM sarà trasportata nel luogo in cui saranno realizzate le attività di assemblaggio che dureranno dai due ai tre mesi.La fresa sarà poi impiegata per scavare 3 chilometri della galleria Saginara, tra i Comuni di Campagna e Contursi Terme (SA), lavorando h24, sette giorni su sette.

Per il suo funzionamento e per la manutenzione saranno impiegate complessivamente oltre 100 persone altamente specializzate.   Lunga circa 130 metri e dal peso di circa 4.000 tonnellate, la TBM arrivata a Salerno è dotata di 18 motori che generano una potenza di 10 Megawatt.Con una testa fresante dal diametro di 13,46 metri, questa TBM è la più grande utilizzata in Italia ed Europa da Webuild, Gruppo leader mondiale dello scavo in sotterraneo che vanta ad oggi un parco di circa 60 talpe tra quelle in funzione, in montaggio, ordinate e da ordinare per i progetti in corso.

Dopo essere giunta a Salerno oggi la prima talpa, seguirà nei prossimi mesi l’arrivo anche delle altre tre TBM che consentiranno di entrare nel vivo delle lavorazioni previste sul cantiere della linea ferroviaria, finanziato con i fondi del Pnrr.  Tra le TBM in arrivo, quella proveniente dai cantieri del Grand Paris Express di Parigi, la prima ad essere stata “ricondizionata” direttamente nella innovativa fabbrica di Webuild a Terni, nuovo polo industriale ad alta specializzazione nella rigenerazione di TBM e di altri macchinari.Webuild, con la controllata WEM (Webuild Equipment & Machinery) fondata nel 2024, è il primo general contractor a rigenerare TBM e Multi Service Vehicle (MSV) ad uso civile, infrastrutturale e marino, in un’ottica di economia circolare nelle catene di fornitura del settore in Italia e nel mondo.

Obiettivo del Gruppo è l’allungamento della vita utile di macchinari ad alto tasso di innovazione.  In Italia sono circa 40 le TBM previste complessivamente per i progetti in corso, di cui 30 al Sud, area del Paese in cui Webuild sta portando avanti 19 progetti che prevedono la costruzione di oltre 300 chilometri di nuova linea ferroviaria ad alta velocità ed alta capacità e che già oggi vedono impiegate 6.800 persone, tra diretti e di terzi, con il coinvolgimento di circa 4.300 aziende della filiera da inizio lavori.  I lavori del Lotto 1A, affidati al Consorzio Xenia composto da Webuild (leader del consorzio), Pizzarotti, Ghella e Tunnel Pro, sono parte integrante del progetto per la realizzazione della nuova linea ferroviaria alta velocità Salerno-Reggio Calabria.Il tracciato prevede la progettazione esecutiva e la realizzazione di 35 chilometri di nuova linea ferroviaria tra le città di Battipaglia e Romagnano, su cui i treni viaggeranno fino a 300 chilometri orari.

Fanno parte del progetto complessivamente la costruzione di 20 gallerie (di cui 8 da scavare con l’impiego di quattro TBM), 19 viadotti e a Romagnano è prevista la realizzazione di un bivio per l'interconnessione della nuova linea con la linea esistente che da Battipaglia va verso Metaponto e Potenza.Il Lotto 1A della nuova linea AV Salerno-Reggio Calabria rientra tra i progetti strategici per la mobilità sostenibile del Paese, anche in un’ottica di transizione energetica, che contribuiranno ad unire il Nord al Sud del Paese, supportando lo sviluppo e la crescita dei territori e favorendo la competitività dell’Italia, rendendola sempre più interconnessa all’Europa. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Giornata mondiale cuore, flash mob per ‘liberare circolazione dal colesterolo’

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(Adnkronos) – Un flash mob per "liberare la circolazione dal Colesterolo" e ricordare che il controllo del rischio cardiovascolare dipende da noi.In occasione della Giornata mondiale del Cuore, ieri 29 settembre, nel centro di Roma, undici ingombranti sfere gialle 'umane' hanno bloccano il passaggio dei pedoni che transitavano tra largo dei Lombardi, largo Goldoni, piazza di Spagna e via del Corso, esattamente come il colesterolo Ldl (cosiddetto colesterolo 'cattivo') ostruisce la circolazione del sangue delle arterie, aumentando il rischio di infarto o ictus.

Con questo particolare flash mob ha avuto inizio 'Liberiamo la circolazione dal Colesterolo', la giornata di sensibilizzazione con screening cardiologici gratuiti organizzata da Daiichi Sankyo Italia in occasione del World Heart Day.  I dati Istat parlano chiaro: 9,6 milioni di persone in Italia soffrono di patologie cardio-cerebrovascolari, di cui il 54% sono donne.Con 800.000 nuove diagnosi l’anno, le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nel nostro Paese, responsabili del 30,8% di tutti i decessi, ovvero 1 persona su 3 muore di queste malattie.

Da qui l'idea del flash mob, il cui scopo è ricordare che tenere sotto controllo il rischio cardiovascolare si può, e dipende da ognuno di noi. L’iniziativa – riporta una nota – è stata patrocinata dall’Associazione per la lotta all’ictus cerebrale (A.L.I.Ce Italia Odv), Coordinamento nazionale associazioni del cuore (Conacuore Odv), Fondazione italiana per il cuore (Fipc), Società italiana per lo studio dell’aterosclerosi (S.I.S.A) e il sostegno di Roma Capitale.Non solo, grazie allo stand presieduto da Federlazio i passanti hanno potuto effettuare controllo della pressione arteriosa, frequenza cardiaca, ecocardiogramma a una derivazione, misurazione della frequenza respiratoria. Nello stand dedicato alle associazioni sono stati distribuiti anche il'“Diario della Salute cardiovascolare' e una brochure per aiutare a riconoscere i primi sintomi dell’ictus, per capire quali sono i livelli ottimali di colesterolo Ldl a seconda del rischio cardiovascolare di ognuno, nonché utili consigli pratici per la correzione dello stile di vita, primo fra i fattori modificabili del rischio cerebro-cardiovascolare.  "Grazie al progresso della ricerca medica, abbiamo a disposizione numerosi strumenti terapeutici per prevenire eventi cardiovascolari – spiega Alberico Catapano, professore Università degli studi di Milano e Multimedica Irccs – Tuttavia, solide evidenze scientifiche dimostrano che l’adesione attiva, convinta, e persistente a comportamenti salutari e all'assunzione dei farmaci prescritti ha un impatto molto importante sulla salute.

Ancor meglio, aderendo e mantenendo stili di vita salutari lungo tutto il corso della vita, con accorgimenti semplici come una sana alimentazione, attività fisica adeguata, la rinuncia al fumo e la precoce identificazione di fattori di rischio cardiovascolari attraverso controlli periodici, possiamo nella maggior parte dei casi evitare che si instauri una patologia.Ma per raggiungere questo obiettivo bisogna perseverare nell’opera di sensibilizzazione ed educazione del pubblico". 
Le malattie cardio-cerebrovascolari comprendono varie condizioni, spesso asintomatiche, che colpiscono cuore e vasi sanguigni e sono caratterizzate da placche di grasso che si depositano all’interno delle pareti arteriose (aterosclerosi), determinando una riduzione o un’ostruzione del regolare flusso di sangue ai vari organi o tessuti.

La malattia coronarica, per esempio, riguarda i vasi sanguigni che irrorano il cuore e può tradursi in un’angina o infarto; mentre la malattia arteriosa periferica colpisce i vasi sanguigni che forniscono sangue alle estremità (quasi sempre a carico degli arti inferiori) che causa ischemia; la malattia cerebrovascolare può essere causata da aterosclerosi che colpisce i vasi sanguigni che arrivano al cervello e può tradursi in un ictus ischemico o in un attacco ischemico transitorio, quando l’interruzione del flusso sanguigno è temporanea. Le dislipidemie, sono alterazioni nella quantità di lipidi (grassi) nel sangue e sono un fattore di rischio di malattie cardio-cerebrovascolari.I lipidi viaggiano nel sangue legati a delle proteine, formando complessi lipoproteici differenti per densità, dimensione e composizione, tra cui il colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità (C-Ldl)noto come colesterolo 'cattivo' e il colesterolo lipoproteico ad alta densità (C-Hdl) noto come colesterolo 'buono'.

Per calcolare il rischio cardiovascolare occorre rivolgersi a uno specialista che potrà suggerire le strategie migliori da adottare per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo Ldl ottimali. Per chi è a rischio cardiovascolare estremamente elevato perché ha avuto eventi multipli, infatti, i livelli di colesterolo Ldl dovrebbero essere inferiori a 40 mg/dl; in caso di rischio cardiovascolare molto alto, la riduzione di C-Ldl dovrà essere maggiore del 50% rispetto al basale, fino a raggiungere valori inferiori a 55 mg/dl.Chi è considerato a rischio CV alto, dovrà ottenere una riduzione maggiore del 50% rispetto al basale, fino a raggiungere livelli di C-Ldl inferiori 70 mg/dl.

Per coloro che sono considerati a rischio cv moderato i livelli target di C-Ldl devono essere inferiori a 100 mg/dl, mentre chi è considerato a basso rischio deve mantenere i suoi livelli di colesterolo comunque inferiori a 116 mg/dl. "Abbiamo scelto questa modalità di sensibilizzazione un po' fuori dagli schemi – ha detto Joanne Jervis, Managing Director e Head of Specialty Division di Daiichi Sankyo Italia – perché volevamo che il pubblico capisse i rischi di determinate patologie cardiovascolari attraverso una dimostrazione plastica e visiva.Siamo consapevoli di quanto sia difficile convincere le persone, che siano sani o pazienti, a pendersi cura di sé attraverso la prevenzione e l’aderenza terapeutica, soprattutto nel caso delle patologie cardiovascolari che spesso sono asintomatiche o silenti e questo purtroppo altera la percezione del rischio, mentre basterebbero piccoli accorgimenti per evitare il peggio.

Daiichi Sankyo da sempre si impegna nell’educazione alla prevenzione, perché siamo profondamente convinti che il nostro ruolo nel mantenimento della salute vada ben oltre lo sviluppo di farmaci innovativi, la nostra ambizione è quella di migliorare la qualità della vita delle persone nella loro totalità, non solo dei pazienti".  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ligabue annuncia il ritorno a Campovolo: “Ci vediamo il 21 giugno 2025”

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(Adnkronos) – “Siete qui per questo motivo, per festeggiare in anticipo la festa che faremo l’anno prossimo, perché l’anno prossimo, il 21 di giugno, ci vediamo a Campovolo”.L’annuncio è dello stesso Ligabue che, a sorpresa, ha improvvisato stanotte per giornalisti e fan un “mini concerto” all’Autogrill di Arda di Fiorenzuola per comunicare la grande sorpresa. “Saranno i 20 dal primo Campovolo e i 30 anni da ‘Buon Compleanno Elvis’ e da ‘Certe Notti’”, ha detto Ligabue, che stasera a Correggio ha fatto la ‘prova generale’ del tour in partenza martedì 1 ottobre proprio dal Teatro Asoli della sua città.

Per annunciarlo, il rocker ha eseguito ‘I ragazzi sono in giro’ e ‘Certe Notti’, facendo impazzire il gruppo di fan accorso sotto l’Autogrill. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Prato, 82enne uccide marito e poi tenta suicidio

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(Adnkronos) – Ha ucciso l'anziano marito e poi ha tentato di togliersi la vita ferendosi con un coltello.E' accaduto nella tarda serata di ieri, domenica 29 settembre, a Vernio, in provincia di Prato.

La moglie, 82 anni, è stata portata all'ospedale Santo Stefano di Prato per le cure del caso.Sul posto sono intervenuti i carabinieri.

Ancora da chiarire il movente dell'omicidio.Da quanto si apprende, il marito dell'82enne era da tempo malato. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)