Scintille Politiche (Lo Piano – Saint Red)

Scintille Politiche – In questi ultimi 6 mesi fra il direttore dell’INPS, Tito Boeri, il...

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Scintille Politiche – In questi ultimi 6 mesi fra il direttore dell’INPS, Tito Boeri, il cui mandato scadrà il 16 Febbraio, ed il Governo in carica, vi sono stati ripetuti scontri verbali, vere e proprie scintille politiche, che potrebbero portare ad una nuova  Governace dell’Istitutito Previdenziale. 
 
Stessa sorte potrebbe toccare all’INAIL, guidata da Massimo De Felice, la cui direzione dovrebbe avere termine, sempre che non intervengano fatti nuovi, nel Novembre 2020.
 
Proprio in vista della gestione delle due riforme, quota 100 e reddito di cittadinanza, Palazzo Chigi, punta ad avere i due Istituti di Previdenza in linea con i propri indirizzi politici. 
Così scrivevamo ieri: […] mentre il governo, a quanto trapela, all’interno del decreto che introdurrà ‘quota 100’ e reddito di cittadinanza sta valutando, a scopo preventivo ed in linea con la loro idea di democrazia e libertà, il commissariamento di Inps e Inail con l’azzeramento dei vertici (alla fin fine non sono mica stati eletti come loro, no? Ergo, sono abusivi, incapaci e non hanno diritto di esprimere opinioni, men che meno richiamare alla realtà dei conti e dei bilanci).

Il commissariamento sarebbe, secondo il Governo, il giusto epilogo perché i due Istituti di Previdenza possano essere in linea con l’operato dell’esecutivo, e non possano essere in disaccordo per eventuali “lavori di restauro”.

L’idea che circola in queste ore sarebbe di tornare ad una gestione collegiale, riportando in vita i consigli di amministrazione. Questi ultimi, erano stati messi in quarantena nove anni fa, in questa attesa dovrebbero arrivare i nuovi commissari.
 
Vi potrebbe essere un vero e proprio repulisti, chi e’ al comando e’ normale che metta i propri uomini nei posti giusti, meglio avere il campo sgombro da “contrapposizioni e interfacciamenti”.
 
La posta in gioco e’ molto alta, considerato che sul tavolo per Gennaio 2019, ci sono 12 miliardi di euro, 7.1 per il reddito di cittadinanza, e 4.7 per la riforma delle pensioni.
 
Sara’ l’INPS a dover gestire 1.3 milioni di potenziali richieste di reddito di cittadinanza, e liquidare un numero di pensioni che potrebbe essere il triplo rispetto alla norma.
 
A tutto cio’ si devono aggiungere 31 mila uscite anticipate dal lavoro, secondo i requisiti richiesti da quota 100e ancora vi sarebbero altri 4500 dipendenti su 27 mila, pronti ad andare in pensione.
 
Salvini e Di Maio, ottenuta la fiducia sia da Camera che Senato, porteranno a compimento le loro promesse elettorali,bisognera’ vedere se i tempi prestabiliti potranno essere rispettati.
 
A tutto cio’ bisogna aggiungere che, le opposizioni faranno ferro e fuoco, perche’ questa manovra non abbia un lieto fine,hanno promesso una mobilitazione in tutte le piazze italiane ad iniziare dal 12 Gennaio.
 
Tutte le lotte, vere e proprie diatribe partitiche, non hanno fatto altro che mostrare alla UE, il fianco. Le guerre, fra le contrapposte fazioni, non sono mai state, ne’ saranno in alcun modo di giovamento agli interessi del Paese.
 
Detto cio’, per la transitiva, sarebbe meglio che tutti abbassassero i toni: gridare, esasperare gli animi, arrivare al contatto fisico, e’ segno di incivilta’.

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