Ilva, i sindacati al premier Conte e a Di Maio: “Incontro per conoscere il futuro o sciopereremo”
I sindacati che rappresentano i lavoratori dell’Ilva hanno richiesto un urgentissimo incontro per “conoscere le decisione che il governo intende assumere”. E se non ci sarà un “sollecito riscontro” è pronta “una iniziativa di mobilitazione dell’intero gruppo Ilva e del suo indotto”.
Con una lettera firmata dai segretari generali, Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm e Usb chiedono al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, di conoscere come intende muoversi il governo “alla luce degli esiti dei pareri richiesti ad Anac e Avvocatura di Stato” e “visto l’imminente esaurimento della cassa previsto dai commissari straordinari nel prossimo mese di settembre”, quando Ilva non avrà più soldi per mandare avanti gli impianti. Senza una risposta da Palazzo Chigi o dal Mise, annunciano, sarà sciopero.
La richiesta focalizza l’attenzione sulle “prospettive industriali e occupazionali del gruppo Ilva e dei suoi 14mila lavoratori e del relativo indotto“, dopo che l’Avvocatura ha risposto alle domande del ministero dello Sviluppo Economico chiarendo che la gara che ha portato all’assegnazione ad ArcelorMittal era sì viziata, ma non ci sono gli estremi per annullarla.
“La strategicità del gruppo Ilva per il nostro sistema Paese ed il futuro di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie – scrivono – richiedono decisioni da parte del governo in tempi stretti sul destino di questo importante gruppo industriale”. Ed è quindi “opportuno, inoltre chiarire, dopo le ArcelorMittal ha acquisito Ilva attraverso una gara legittima o meno”. Se Conte o Di Maio non dovessero rispondere, dicono i sindacati, “vi annunciamo che metteremo in campo una iniziativa di mobilitazione dell’intero gruppo Ilva e del suo indotto”.
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