I quotidiani indicano Salvini come l’uomo forte del momento, quello che si ritiene in grado di poter rassicurare e nel contempo avvertire anche la Ue di non tirare la corda: le condizioni sono cambiate. Nella stessa linea si fà azionista di riferimento del governo, ma anche salvezza del M5s avviluppato nelle proprie contraddizioni.
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alvini prova ad approfittare dello sbandamento nei 5 Stelle e parte subito rilanciando sulla TAV affermando: si deve fare se l’Unione Europea paga il 55%. Poi passa anche all’approvazione della flat Tax che deve passare nel prossimo Consiglio dei Ministri. Poi, ancora, il condono al 20% per alcune decine di miliardi e la sospensione per due anni del codice appalti.
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Insomma Salvini detta le basi per la nuova manovra e avverte:
“Se nei Cinque stelle prevalesse la linea della barricata e del ‘no’ a ogni costo, valuteremo. Io voglio lavorare a andare avanti”
e può permetterselo perchè, indubitabilmente, è l’uomo forte del momento come scrivono tutti i giornali e come “certificano” Corriere ed Agi nelle loro analisi della situazione e, ancor più, secondo un retroscena del Corriere della Sera, Salvini sarebbe “l’Uomo prenditutto” tanto da titolare, il suo focus su Matteo Salvini: “Così il leader leghista veste i panni del premier”annotando che
“in ordine sparso ha assecondato la Ue sulla Tav, ma ha avvertito la stessa Ue che la flat tax si farà subito. Ha compilato una mini blacklist di ministri in quota M5S ma ha precisato che non chiede dimissioni o rimpasti ‘a nessuno’”.
Non sono pochi i giornali che oggi vedono nel numero uno del Viminale l’azionista di riferimento del governo e insieme, anche, la bombola d’ossigeno dei Cinque Stelle, in grado di fornir loro l’aria per non soffocare nelle proprie stesse contraddizioni e debolezze intrinseche.
Secondo il Corriere
“è tutto meno che una strategia schizofrenica, tutto meno che una smania bulimica, tutto meno che casuale. Salvini ha ben chiaro quello che ha da vincere e quello che ha da perdere. L’occupazione di tutto il proscenio è l’unico defibrillatore che può tenere in vita il governo.”
Per il Giornale, Salvini si è preso pure il tempo inteso, come si legge nell’editoriale, in quello che si autoconcede per capire se e come l’autoproclamato ‘governo del cambiamento’ è in grado di reggere al terremoto delle elezioni Europee e continuare per la sua strada: “un mese. Massimo un mese e mezzo”
Per la Repubblica, Stefano Folli vede una strategia detta “La tela del ragno”, con la quale
“anziché schiacciare i Cinque Stelle sotto il 34 per cento del Carroccio, li blandisce per sottometterli. Fa da sponda alla loro vocazione ultra-governativa, molto spiccata nel gruppo dirigente e assai meno tra i militanti. Li protegge come una specie rara in via d’estinzione perché si rende conto che il M5S in crisi verticale non potrebbe sopportare oggi un braccio di ferro”.
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