Bustine ortofrutta a pagamento? L’UE non c’entra, la decisione è di Gentiloni

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Bustine ortofrutta a pagamento? L’UE non c’entra, la decisione è del governo Gentiloni

Comprare prima bustine di plastica biodegradabile usa e getta per poi acquistare frutta e verdura, non ha nulla a che vedere con una scelta dell’UE, ma è stato il governo italiano a prendere questa decisione.

Infatti il diktat in vigore dal primo gennaio è stato voluto dal governo Gentiloni, non a caso gli altri paesi dell’Unione Europea ne sono esclusi, a differenza della Francia che ha deciso di percorrere la stessa strada dell’Italia.

Quello che fa più discutere è il fatto che la norma sia passata sotto all’imposizione “Ce lo chiede l’Europa”, ma non è così visto che la direttiva europea si focalizzava esclusivamente sulle borse in plastica per trasportare la spesa, quelle che in Italia non si usano più già dal 2012.

Tale provvedimento, che impone agli italiani di acquistare frutta e vedura in sacchetti di plastica biodegradabile usa e getta, andrà ad arricchire i produttori di polimeri a base vegetale e di sacchetti in bioplastica. A partire dal leader italiano del comparto, la piemontese Novamont guidata da Catia Bastioli, che ha inventato la bioplastica biodegradabile e compostabile Mater-bi. Bastioli nel 2011 ha partecipato alla Leopolda e nell’aprile 2014, due mesi dopo l’insediamento di Matteo Renzi a Palazzo Chigi, è stata da lui nominata presidente della partecipata pubblica Terna. A metà novembre 2017, poi, il segretario Pd durante il suo tour in treno ha visitato l’azienda e incontrato a porte chiuse i vertici, come riporta il Fatto Quotidiano.

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