Vincenzo Onorato, ex attaccante Juve Stabia e allenatore della Scuola Calcio MDN, è intervenuto nel corso del programma “Juve Stabia Live Talk Show” che va in onda ogni giovedì dalle ore 21:00 sul canale 94 ddt e sui canali social ViViCentro.
Le dichiarazioni di Vincenzo Onorato, sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.
Onorato, ospite della diciannovesima puntata di questa stagione di Juve Stabia Live Talk Show, a cui sono arrivati molti messaggi di stima, dichiara: “Venivo dal Messina, avendo avuto Fiore ad Ischia dove vincemmo il Campionato, quando sono arrivato a Castellammare. Venni in C2 e ci siamo salvati con uno spareggio a Vasto contro il Cerveteri. Siamo passati ai calci di rigore. Avevo un triennale che salvai segnando l’ultimo rigore. L’anno successivo abbiamo vinto subito il Campionato da C2 a C1. L’anno successivo abbiamo perso il famoso spareggio con la Salernitana al San Paolo.”
Onorato prosegue: “Voglio dire ai tifosi, che stimo e rispetto, che bisogna avere pazienza. Il calcio è programmazione. Se la società promette mari e monti e poi non mantiene, è un grande errore. Bisogna avere i piedi per terra e non illudere i tifosi, perché poi te li ritrovi contro.
Ricordo che con Fiore non si parlava di vincere il Campionato, anche se mancavano poche partite. La squadra è del popolo e non deve morire. I fratelli Langella hanno investito tanto e non vanno attaccati con frasi offensive, anche se c’è rabbia.
Mi auguro che la Juve Stabia a Pescara giochi bene, nonostante l’euforia per il ritorno di Zeman. Stiamo vicino alla società e facciamo gruppo. Oggi la Juve Stabia deve parlare di salvezza. La squadra deve chiudersi in gruppo e dialogare.”
Onorato: La Juve Stabia deve fare gruppo.
Vincenzo Onorato prosegue con i ricordi da ex attaccante della Juve Stabia ma soprattutto con alcuni consigli importanti: “Il ricordo che mi porto nel cuore è la sera della vittoria del Campionato. Non riuscivamo a camminare perché i tifosi erano ovunque.
Il goal del cuore contro il Perugia. Al Pinto di Caserta, contro la Sanbenedettese, a quattro metri dalla porta, ho messo la palla dietro e ha segnato Lunerti. Il Pinto se ne cadde dall’euforia.
Quando l’attaccante non fa goal è il goal che viene da te. Bisogna giocare per la squadra. Mi auguro di portare bene e di portare risultati utili a Pescara. Mi auguro anche che il Presidente rientri. Ho sempre condiviso le mie gioie con i tifosi. Una Curva spettacolare. Bisogna avere attributi e personalità per giocare in queste piazze calde.Spero che i calciatori della Juve Stabia hanno capito l’importanza di Castellammare.”
Onorato conclude: “Chi non se la sente si metta da parte. C’è bisogno di coraggio. I ragazzi si devono impegnare, sputare sangue. Chi non fa goal deve andare in difesa. Se mi parlate di una linea di attacco senza goal, c’è anarchia.
Io sono passionale e tifoso di questa città. Senza personalità è un calcio che non mi appartiene. Ad oggi sono a San Leucio, con la MDN, di Massimo De Nisi. Un maestro di 35 anni con cui collaboro che fa cose straordinarie. Prepariamo i ragazzi in piccolo gruppo migliorando le loro potenzialità.Mi piacerebbe portare il clacio di strada nei campi. I ragazzi devono sudare, correre, cadere e rialzarsi eliminando la tecnologia. Ho affrontato le squadre di Zeman più volte. Se la Juve Stabia vuole rialzarsi deve giocare nove finali!”