Ciro Ferrara, ex allenatore della Juve Stabia, intervenuto al Juve Stabia Live Talk Show, ha offerto una panoramica sulla filosofia che deve guidare il club di Castellammare di Stabia, analizzando la realtà finanziaria della squadra e esprimendo riserve sul calcio contemporaneo, in particolare sul VAR.
Strategia e Ambiente di Castellammare
Riguardo alla situazione di Castellammare, Ferrara ha sottolineato che la piazza non può permettersi “grossi numeri” di spettatori e di conseguenza non ha un elevato rapporto di liquidità. Perciò, la società lavora grazie agli sponsor e alla proprietà, rendendo rischioso spendere cifre elevate o cercare “campioni” per la Serie B. Il rischio di spendere troppo, come spesso accade nelle realtà del Sud, è quello di vedere le squadre “scomparire nel giro di pochi anni”,.
La strategia vincente, secondo Ferrara, è costruire squadre composte da giovani che hanno voglia di emergere e che comprendano cosa significhi indossare la maglia della Juve Stabia in quell’ambiente, un metodo che ha dato prova di sé con molti giovani passati da Castellammare e giunti a livelli superiori. L’elemento fondamentale per la squadra è la “grinta” che viene messa in campo, lottando partita per partita per raggiungere gli obiettivi.
Analisi del Campionato e la Sconfitta con il Frosinone
L’ex tecnico ha ammesso che il quinto posto della scorsa stagione è stato una sorpresa, considerati i rinnovamenti della squadra. Tuttavia, ha ribadito che la Juve Stabia sta “tenendo egregiamente” la categoria in Serie B, che è un campionato difficilissimo, e crede che la squadra “farà divertire la gente” lottando fino alla fine per i play-off.
Riguardo alla recente sconfitta contro il Frosinone, Ferrara non ha visto la partita, ma ha riconosciuto che la Juve Stabia ha affrontato uno “squadrone” (una squadra che aveva perso solo due volte e segnato circa 29-30 gol). È normale che ci sia un momento di “défaillance” o smarrimento, ma si è detto sicuro che la squadra si riprenderà e riproporrà il gioco che ha avuto successo negli anni precedenti.
La Crisi del Difensore e il VAR
Rispondendo a una domanda sull’evoluzione del ruolo del difensore, Ferrara ha osservato che i difensori moderni non sono più allenati come un tempo nello specifico tecnico e tattico individuale. Si predilige insegnare loro a costruire l’azione da dietro o a inserirsi a centrocampo, perdendo di vista la base del calcio: il confronto diretto e la marcatura dell’avversario. Questo ha portato a una “de-responsabilizzazione” del difensore,.
Ferrara ha espresso una forte avversione per il VAR, ritenendo che abbia “snaturato quello che è il principio del calcio”. Il calcio è spettacolo, e questo include la “furbizia” e la capacità di rubare spazio all’avversario. Il VAR, con le sue lunghe interruzioni, “non è calcio” e rischia di annoiare e allontanare la gente,. Sebbene il VAR offra maggiore sicurezza sui contatti, per Ferrara, far parte del gioco consiste anche nel riuscire a nascondere un fallo o essere più furbi. L’unica tecnologia che avrebbe introdotto è la Goal-line Technology, per valutare i gol.
Un Messaggio di Supporto
Di fronte al momento di flessione, Ferrara ha esortato a “fare quadrato” attorno alla squadra, sottolineando che chi è fuori è sempre bravo a dare consigli. Soltanto l’allenatore (Mister Abate) ha il polso della situazione e sa chi è in forma fisica o mentale. Ha concluso definendo la Serie B un “patrimonio che va tutelato” e ha invitato a stare vicino ai ragazzi, molti dei quali sono giovani e necessitano di serenità per lavorare.
L’ex Ferrara: “Bisogna puntare sulla grinta dei giovani. Il VAR snatura i principi del calcio”





