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Juve Stabia – Sudtirol 1-0: Maistro cala il sipario sul 2025. Le Vespe volano, Castori mastica amaro

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Il sipario sul 2025 calcistico si chiude al “Romeo Menti” con un verdetto inappellabile che fotografa perfettamente lo stato di salute delle due contendenti. Da una parte la Juve Stabia di Ignazio Abate, una macchina che – pur cambiando marcia e modalità – continua a macinare punti e confermarsi in ottima salute; dall’altra il Sudtirol di Castori, costretto ancora una volta a registrare difficoltà e a guardarsi alle spalle con preoccupazione.

La dura legge dell’ex (e del calendario)

Corsi e ricorsi storici. Sembra quasi uno scherzo del destino o una sceneggiatura già scritta, ma proprio come lo scorso anno e nello stesso identico periodo, a decidere la contesa è un acuto di Fabio Maistro. Se il campionato scorso offrì una gara scoppiettante e ricca di colpi di scena, quella andata in scena ieri non ha certo esaltato l’occhio dei puristi per estetica e fluidità.

Tuttavia, la vittoria di misura racconta una verità forse ancora più importante per il tecnico ed ex calciatore del Milan: questa Juve Stabia sa essere cinica, solida e tremendamente concreta.

Cuore, nervi e il brivido finale

Al Menti si è vista una squadra matura. Le Vespe hanno saputo indirizzare la gara, trovando il vantaggio grazie alla giocata del singolo, per poi gestire il risultato attraverso una classica prestazione di nervi e cuore.

L’unica pecca? Non aver trovato il colpo del KO definitivo. Come spesso accade nel mondo del pallone, quando lasci la porta socchiusa, l’avversario prova a sfondarla: il finale ha visto la Juve Stabia soffrire l’intensità e la disperazione del Sudtirol. Niente di trascendentale, sia chiaro, ma quelle classiche fiammate finali che tengono il fiato sospeso fino al triplice fischio. Poi, l’esplosione di gioia: tutti sotto la Curva Sud a prendersi il meritato abbraccio del popolo gialloblù.

“Umiltà”: il mantra per il 2026

Questo successo regala un finale d’anno dolcissimo e ricco di soddisfazioni, ma soprattutto fa compiere al gruppo un passo forse decisivo verso l’obiettivo reale. Sì, avete letto bene: l’obiettivo resta la salvezza.

Nonostante la classifica sorrida e il periodo sia felice, dal quartier generale delle Vespe il messaggio non cambia. Ignazio Abate continuerà a ripeterlo come un mantra anche nel nuovo anno. Non è scaramanzia (o forse sì?), ma è puro realismo e sentimento di umiltà.

È proprio su questa umiltà e sulla cultura del lavoro che si fonda il miracolo sportivo di un gruppo che continua a regalare gioie immense. Una squadra che sa soffrire, che sa vincere anche quando non brilla, e che continua a far sognare una città intera. Il 2025 va in archivio con il sorriso: Castellammare può godersi le feste guardando tutti (o quasi) dall’alto, ma con i piedi ben piantati per terra.

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