Il prossimo turno di Serie B vedrà scontrarsi al Romeo Menti la Juve Stabia e la Reggiana sabato 13 settembre.Non sarà una semplice partita di campionato.
Per i tifosi delle Vespe, l’incontro si arricchisce di un tocco di nostalgia profonda, un tuffo in uno dei periodi più esaltanti della storia gialloblù.Tra le file della squadra emiliana, infatti, figurano due protagonisti di un’epoca d’oro: Gennaro Scognamiglio e Andrea Seculin.
Oggi dirigente della Reggiana con il ruolo di direttore tecnico, Gennaro Scognamiglio è stato un pilastro della difesa stabiese dal 2010 al 2013.Il suo nome è indissolubilmente legato alla memorabile promozione in Serie B del 2011 e alle successive stagioni nella serie cadetta, un’era gloriosa sotto la guida di mister Piero Braglia e la presidenza di Franco Manniello.
Roccioso, carismatico e leader in campo, Scognamiglio ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore dei tifosi che ne hanno sempre apprezzato la grinta e l’attaccamento alla maglia.Un altro volto familiare ai sostenitori stabiesi è quello di Andrea Seculin.
L’attuale portiere della Reggiana, arrivato in Emilia quest’estate, ha difeso la porta della Juve Stabia dal 2011 al 2013.Anche lui, come Scognamiglio, ha vissuto da protagonista gli anni vincenti di Braglia e Manniello.
Con le sue parate decisive e prestazioni maiuscole, Seculin si è affermato come un punto di riferimento tra i pali, contribuendo in maniera significativa a scrivere pagine importanti della storia recente del club di Castellammare di Stabia.Per i tifosi più appassionati, vedere Scognamiglio a bordo campo e Seculin con la maglia granata sarà un’emozione particolare, un viaggio a ritroso nel tempo che riporterà alla mente le vittorie, le gioie e i successi di quegli anni magici.
Pur da avversari in questa nuova sfida, entrambi restano parte della grande famiglia gialloblù, testimoni viventi di un’era che ha segnato profondamente l’identità e la storia del club stabiese.L’incontro tra Juve Stabia e Reggiana non sarà dunque solo una contesa per i tre punti, ma un’occasione per onorare il passato e quei legami che il calcio, talvolta, riesce a creare in modo indissolubile, unendo giocatori, dirigenti e tifosi in un ricordo condiviso di gloria e passione.





