Juve Stabia Mantova Supercoppa: La concentrazione non è un interruttore che puoi spegnere e accendere

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La Juve Stabia perde l’imbattibilità casalinga per mano del Mantova e noi esprimiamo il nostro pensiero attraverso il consueto editoriale sul match di Supercoppa di Serie C.

I lombardi passeggiano al Menti di Castellammare di Stabia sommergendo di reti la formazione allenata da Mister Guido Pagliuca con la prima frazione che si chiude sul 3 a 0.

Nel secondo tempo la Juve Stabia prova a tirar fuori l’orgoglio segnando la rete del 3 a 1 e sprecando altre buone occasioni per rimettere in piedi la gara. A fine partita però il rigore per il Mantova fissa il risultato su un pesante 4 a 1.A fine partita però il rigore per il Mantova fissa il risultato su un pesante 4 a 1.

Analizzando la gara possiamo dire che il risultato è sicuramente pesante per ciò che è stato visto in campo, con il Mantova che di fatto, con cinismo e precisione, riesce a trasformare “tutte” le occasioni da rete generate, cosa che non gli era riuscita nel match con il Cesena (sconfitta per 2 a 1).

Ma oltre a questa considerazione in termini di risultati possiamo fare un’altra in termini di condizione atletica.

Ci sentiamo di dire che oltre ai gran meriti del Mantova nel condurre una gara di qualità e di superiorità atletica, a determinare il risultato negativo ci ha messo tanto del suo anche la Juve Stabia.

Le Vespe sono apparse sottotono con la mente che voleva mettere in atto qualcosa di positivo ma con le gambe che non hanno risposto ai comandi neuronali.

Gli uomini di Pagliuca si sono trovati troppe volte in ritardo sulle seconde palle, troppe volte con la postura del corpo sbagliata (per questo alcuni errori sotto porta) e in generale sempre a rincorrere gli avversari.

Il campionato è stato vinto in maniera brillante, facendo un autentico miracolo sportivo. Conoscendo le partite della Juve Stabia, non può essere successo che la qualità del Mantova abbia messo talmente in difficoltà le Vespe da non permetterle di fornire quella prestazione ammirata in tutto il campionato.

Qualcuno potrebbe dire: il girone del nord è più forte rispetto a quello del Sud. Anche su questo non siamo d’accordo perché vincere un campionato con squadre come Benevento, Avellino, Crotone, Catania, ecc. non è mai facile.

Se pensiamo poi che alcuni anni fa sia il Benevento e sia il Crotone giocavano in serie A si capisce che questo pensiero non può essere condiviso.

Semplicemente secondo il nostro pensiero, dopo la vittoria del campionato, la truppa guidata da Pagliuca ha staccato completamente la spina mettendo in “Off” la condizione atletica e mentale.

Sia chiaro che la nostra non rappresenta una critica perché dopo un campionato del genere, terminato con 79 punti, può esservi un periodo di relax. La nostra è un’analisi su quello che abbiamo visto in campo sabato al Menti.

Il relax è accettabile per un breve periodo ma non per settimane intere perché alla fine conduce alla perdita della brillantezza fisica. E’ palese che questa situazione sia accaduta al gruppo allenato da Pagliuca.

Passino le gare di fine stagione con Crotone, Virtus Francavilla e Picerno che non erano da considerarsi importanti “ai fini degli obiettivi” e che, quindi, hanno permesso un certo rilassamento soprattutto negli uomini chiave (hanno fatto bella figura i calciatori con minore minutaggio); diverso destino e diverso approccio doveva avere la Supercoppa.

Competizione che regala un trofeo da mettere in bacheca regalando un’ulteriore gioia ai propri sostenitori.

Anche delle presenze al Menti possiamo essere rammaricati, perché circa 2000 tifosi sono pochissimi. Dopo la gara però ci facciamo una domanda: forse gli assenti siono stati più furbi dei presenti a disertare il Menti? Immaginavano già che la Juve Stabia non sarebbe stata come quella ammirata durante il campionato? E cioè tutta corsa, morso e qualità delle giocate?

Oltre alla condizione atletica alquanto, precaria, sabato abbiamo assistito anche ad “esperimenti” da parte del Mister, che a fine gara si è preso tutta la colpa per lo schieramento utilizzato.

Durante la gara però egli stesso non è riuscito a cambiare l’inerzia della situazione continuando nel proprio pensiero tattico nonostante le evidenti difficoltà dei propri uomini, tranne poi negli ultimi 20 minuti cambiare qualcosa.

Prendere un gol in contropiede in casa propria sugli sviluppi di un calcio d’angolo a proprio favore è un errore da matita blu. Significa che non si è concentrato e le proprie gambe non funzionano come dovrebbero. Chiudere il primo tempo sullo 0-3 e rientrare nel secondo tempo con gli stessi uomini e lo stesso schieramento significa voler buttare la gara.

Ci saremmo aspettati un approccio diverso ma con questo diremo sempre grazie ai calciatori che avrebbero potuto fare di più ma che questa volta non hanno potuto per una condizione atletica approssimativa e di fine stagione.

Capiterà in futuro di vincere un altro campionato di serie C per disputare un’altra Supercoppa? Non lo sapremo mai e non lo vogliamo sapere (significherebbe essere tornati in C).

Ciò che conta oggi è che il prossimo anno la Juve Stabia giocherà un campionato di Serie B per la quinta volta in 13 anni.


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