Un mercato lungo, complesso, a tratti snervante, ma che alla fine ha consegnato a mister Abate una rosa di 28 uomini, un mix di gioventù di talento e personalità d’esperienza.Il Direttore Sportivo della Juve Stabia, Matteo Lovisa, si presenta in conferenza stampa per tracciare un bilancio dettagliato dell’ultima sessione di calciomercato, rispondendo senza filtri alle domande dei giornalisti presenti.Ne emerge il ritratto di una strategia chiara, basata sulla sostenibilità, la valorizzazione e la ferma volontà di consolidare la categoria.
Un Mercato “Lungo” tra Cambiamenti Societari e Dinamiche Complesse
L’esordio di Lovisa è una fotografia delle difficoltà incontrate: “Questo è stato un mercato più lungo degli altri anni, non tanto nella durata, ma perché siamo arrivati alla fine per chiudere le trattative.Non per esigenza, ma per dinamiche che a volte non dipendono da noi”.
Un ritardo influenzato anche dai cambiamenti societari, con l’ingresso di Brera Holding, che ha richiesto un naturale periodo di riassetto. “Spiegare tutto a un gruppo nuovo non è stato facile,” ammette il DS, “ma ho avuto il supporto di tutti, dal presidente Langella alla nuova società.Penso siamo riusciti a fare un discreto lavoro grazie a una grande unità di intenti”.La fiducia nel progetto tecnico è totale. “Sono contento, ho preso un allenatore che ha grandi qualità, umane e tecniche.Sono sicuro che la squadra avrà rapidamente una grande identità”, ha dichiarato Lovisa, sottolineando come il suo compito sia stato quello di fornire allo staff la rosa “più funzionale possibile”.
La Strategia: Reinvestire per Creare Patrimonio
Uno dei passaggi chiave della conferenza riguarda la filosofia dietro le operazioni.
La cessione di pezzi pregiati come Folino e soprattutto Adorante non è stata un indebolimento, ma un’opportunità. “Gli accordi di inizio estate con la presidenza erano di reinvestire parte dei soldi presi dalle cessioni.Una buona parte è stata reinvestita perché la Juve Stabia deve continuare a crescere, ricreare plusvalenze e ulteriore patrimonio”.L’obiettivo è evitare di rimanere “assestati in un limbo”.Lovisa è consapevole delle insidie che nasconde il secondo anno di Serie B, storicamente più complicato del primo. “Se alziamo troppo l’asticella ci facciamo male.
Non porta a nulla fare proclami o parlare di altro che non sia la salvezza. È un gruppo molto giovane e non bisogna creare pressione, la piazza ha la maturità per gestire questi momenti”.La rosa attuale è composta da 28 elementi, di cui 18 a titolo definitivo (inclusi due prestiti con obbligo di riscatto) e 10 in prestito.Una scelta, quella dei prestiti, dettata spesso dalla volontà dei grandi club di non privarsi di giovani di grande livello. “Su quasi nessuno c’è il riscatto, ma su molti c’è una bella valorizzazione a nostro favore legata a presenze e gol.A livello economico, è comparabile al premio di valorizzazione e comporta meno rischi”.
I Nomi del Mercato: da Correia a Gabrielloni, tra Telenovele e Colpi a Sorpresa
I giornalisti hanno incalzato il direttore su singole trattative.
Quella per Correia è stata una vera e propria “telenovela”. “È un calciatore su cui lavoravo da mesi,” confessa Lovisa. “Penso sia un giocatore che ci può far fare il salto di qualità in mezzo al campo. È un patrimonio della società, con un contratto triennale, e crediamo possa generare una plusvalenza importante”.Un altro colpo significativo è stato quello di Gabrielloni, attaccante di 31 anni prelevato dal Como.Una scelta in controtendenza rispetto alla linea verde, ma voluta per aggiungere “personalità e spessore” a un reparto offensivo giovane, che conta sul talento del 2004 Burnete. “Gabrielloni è un ragazzo che mi ha dato grandi sensazioni per umiltà e personalità.Sono contento di averlo convinto.
Un anno fa era impensabile riuscire a portare qui giocatori come lui, Giorgini e Correia”.Non sono mancati gli obiettivi sfumati, come Vavassori dell’Atalanta. “Non è un giocatore che la società ha mai aperto alla cessione, abbiamo provato fino all’ultimo”. È rimasto invece Fabio Maistro, quasi a sorpresa: “Quasi speravo non andasse via. È un giocatore veramente forte che deve rimentalizzarsi.Giocando a scadenza, è un anno importante anche per lui per darci una grande mano”.
Gestione del Gruppo e Dubbi Personali
Lovisa ha risposto anche a domande più personali, smentendo le voci su possibili dimissioni per stress: “Durante il mercato sono sempre nervoso, ho degli sfoghi anch’io, non ho un carattere semplicissimo.Ma trovare una società che alla fine ti faccia fare tutto quello che hai in testa non è semplice, quindi posso solo ringraziarla.
Gli screzi ci sono in tutte le famiglie”.
È stato affrontato anche il caso di Gregorio Morachioli, finito ai margini nelle prime uscite. “È un giocatore della Juve Stabia che si è ritoccato lo stipendio a ribasso.Verrà inserito in lista, avrà il numero di maglia e speriamo possa darci una mano.Ha fatto un passo importante, sa di essere in difetto con la piazza e la società”.
Reparto Offensivo e Obiettivi: “La Fame è la Nostra Caratteristica Principale”
Alla domanda su una possibile carenza di gol nel reparto offensivo, Lovisa ha risposto con lucidità. “Non sono preoccupato.Adorante non va sostituito per forza con un giocatore da 15 gol.
Se mancano i gol dagli attaccanti, vanno ritrovati in altri giocatori: i quinti, le mezzali, da palla inattiva.La fisicità è aumentata.Gabrielloni a Como ha fatto in serie B 9 gol da subentrante, sono convinto possa arrivare in doppia cifra”.L’esempio della partita contro il Venezia è calzante: “Se Burnete in quell’occasione avesse segnato, oggi parleremmo di lui come del ‘nuovo Adorante’.
Bisogna essere lucidi e guardare le potenzialità”.In chiusura, il direttore sportivo ha ribadito il concetto fondamentale: “Lo zoccolo duro è stato mantenuto.Partiamo da una base solida. È vero che siamo arrivati ai playoff, ma la caratteristica principale di questa squadra è la fame.Se perdiamo questa, andiamo in difficoltà.
La mentalità, lo spirito, deve essere sempre quello di arrivare prima su ogni pallone, come abbiamo fatto contro il Venezia”.La conferenza si chiude con l’immagine di un Direttore Sportivo provato ma soddisfatto, convinto di aver costruito una squadra “logica e funzionale”, che ha alzato il livello di qualità e personalità, pur mantenendo i piedi ben saldi a terra.La sfida della Serie B è lanciata, e la Juve Stabia si presenta ai nastri di partenza con un progetto chiaro e la consapevolezza che, ancora una volta, sarà il campo l’unico, insindacabile giudice.





