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Castellammare di Stabia

Juve Stabia, Baldanzeddu: “Castellammare è la mia famiglia, è una città che ti entra dentro e ti rende uomo”

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Ivano Baldanzeddu, ex calciatore della Juve Stabia, è intervenuto a “Il Pungiglione Stabiese” condividendo ricordi, emozioni e riflessioni sul suo passato in maglia gialloblù, il rapporto speciale con la piazza di Castellammare di Stabia e la sua visione del calcio odierno.La sua partecipazione è stata accolta con grande affetto da tifosi e conduttori, che lo hanno definito un “idolo” e un “grande uomo”.

La Juve Stabia: “Famiglia” e “Trampolino di Lancio”
Baldanzeddu ha subito sottolineato l’indissolubile legame con la Juve Stabia, definendola “famiglia”.Ha ricordato come l’esperienza a Castellammare sia stata un “trampolino di lancio” per la sua carriera.

Nonostante momenti difficili, come la perdita del padre e gli infortuni, ha affermato che queste sfide lo hanno aiutato a “crescere e diventare uomo”.La sua avventura con la Juve Stabia è stata un “mix perfetto” di tifosi, un campionato prestigioso e una dirigenza solida, che gli ha fatto provare ancora oggi i “brividi”.

Un Calore Ineguagliabile e Anni Indimenticabili
L’ex difensore ha descritto il pubblico stabiese come un elemento propulsivo in campo: “Il pubblico mi spingeva talmente tanto che volevo la palla” per ogni discesa sulla fascia, generando “adrenalina pazzesca”.Questa connessione con i tifosi è ciò che rende la Juve Stabia unica: “si respira subito un’aria, un calore diverso che ti entra dentro e ti fa avere quel senso di appartenenza che in altre squadre non riesci ad avere”.

Per Baldanzeddu, non è solo una questione di minore o maggiore qualità nelle altre piazze, ma un “fatto proprio energetico”, di “clima di passione”.I suoi “anni più belli” e le “più emozioni” nel calcio sono stati vissuti proprio alla Juve Stabia.

Ha ringraziato i tifosi per l’affetto e la disponibilità, affermando che “è il minimo che puoi fare quando entri in campo”.Il “Doppio Ex”: Venezia vs.

Juve Stabia
In vista dell’incontro tra Juve Stabia e Venezia, squadre nelle quali ha militato, Baldanzeddu ha offerto una prospettiva diversa da Walter Novellino, che aveva il “cuore diviso”.Per Baldanzeddu, pur avendo vissuto bene anche a Venezia, una “bella piazza con una tifoseria molto importante”, “la bilancia pende molto più per la famiglia”, riferendosi alla Juve Stabia.

Compagni di Squadra e Progetti Futuri
Rievocando lo spogliatoio dell’epoca, Baldanzeddu ha raccontato che molti erano “pazzi”, ma il più “pazzo” di tutti era Antonio Zito, anche se sapeva essere “serio” e un po’ “orso”.Ha confermato di essere ancora in contatto con molti ex compagni e con mister Braglia, mentre ha descritto il presidente Manniello come un “secondo papà”.

Riguardo al suo percorso post-calcio, Baldanzeddu ha rivelato di non fare più l’allenatore né il procuratore, seguendo il calcio “in maniera relativa”.Ha comunque espresso un giudizio positivo sui giovani calciatori come Mussolini , definendolo “un ottimo giocatore”, “molto giovane” e con una “carriera lunga davanti”.

Un Messaggio di Fiducia alla Piazza
Concludendo il suo intervento, Ivano Baldanzeddu ha voluto lanciare un messaggio di tranquillità alla piazza stabiese, specialmente in un momento di incertezza sul calciomercato: “state tranquilli che tanto, anche se non arriva nessuno, i giocatori daranno sempre il meglio per questa maglia qua perché è l’ambiente che porta a fare questo”.Ha infine espresso il desiderio di tornare presto a vedere una partita al “Menti” di persona, un appuntamento a cui tiene “veramente tanto”.

Juve Stabia TV


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