È un Frosinone formato promozione quello che lunedì ha illuminato il pomeriggio del “Benito Stirpe”. Una vittoria netta, rotonda, perentoria: un 3-0 alla Juve Stabia che non ammette repliche e che lancia un messaggio chiarissimo al campionato di Serie B. La squadra di casa ha consolidato le proprie ambizioni di vertice mettendo in campo un mix letale di intensità, precisione tecnica e quel cinismo necessario per spegnere sul nascere ogni velleità avversaria.
Il sigillo allo scadere del primo tempo
Il primo tempo è stato un crescendo giallazzurro, culminato proprio quando le squadre sembravano destinate a rientrare negli spogliatoi sullo 0-0. A premiare la superiorità territoriale dei padroni di casa ci ha pensato Giorgi Kvernadze: al 45’+1′, l’attaccante georgiano ha trovato il guizzo vincente, sbloccando un match che rischiava di diventare tatticamente complicato e regalando il vantaggio psicologico fondamentale per la ripresa.
L’Uno-Due micidiale della ripresa
Al rientro in campo, il Frosinone non si è limitato a gestire, ma ha azannato la partita. In quattro minuti, i Leoni hanno chiuso i conti: Al 61′, è arrivato il raddoppio firmato da Gabriele Calvani, puntuale nell’inserimento in area e al 65′, ancora Kvernadze ha fatto esplodere lo Stirpe con la sua doppietta personale, fissando il risultato sul 3-0 e mandando i titoli di coda con largo anticipo.
La battaglia a centrocampo: Calò vs Mosti
Se i nomi di Kvernadze e Calvani finiranno sul tabellino dei marcatori, la chiave tattica del trionfo risiede nella zona nevralgica del campo. È qui che Giacomo Calò ha messo in scena una vera e propria masterclass.
Il regista del Frosinone è stato il faro assoluto del gioco ciociaro. Ha dettato i tempi con la calma dei grandi, smistando palloni con precisione chirurgica e offrendo l’assist decisivo per il gol di Calvani. Ma la sua prestazione è andata oltre la fase di possesso: Calò ha vinto nettamente il duello a distanza con il dirimpettaio Nicola Mosti.
Mentre il numero 23 giallazzurro giganteggiava, il trequartista della Juve Stabia finiva nella morsa. Nonostante i tentativi di accendere la luce per gli ospiti, Mosti è stato costantemente imbrigliato dalla pressione e dal filtro difensivo orchestrato proprio da Calò. Una prova opaca per il giocatore delle Vespe, costretto ad arrendersi e a lasciare il campo all’81’.
Standing ovation
La giornata perfetta del Frosinone ha avuto il suo epilogo emozionale all’86′ minuto, quando il tecnico ha richiamato in panchina Giacomo Calò. Per lui, applausi scroscianti e meritatissimi da tutto lo stadio: il tributo a un direttore d’orchestra che ha saputo guidare i suoi compagni verso un successo fondamentale.
Con questi tre punti, il Frosinone guarda ora al prosieguo del campionato con rinnovata fiducia e la consapevolezza della propria forza: lassù in vetta, l’aria è sempre più dolce.





