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el nostro editoriale post partita raccontiamo di una Juve Stabia che vince il derby casalingo contro il Giugliano grazie ad una serie di motivi che hanno a che fare quasi con il mistico.
Tutti hanno bisogno di amici che danno un buon esempio, che fanno senza pretendere, senza aspettarsi qualcosa in cambio. Eppure, talvolta, la fortuna o i casi della vita, riescono a smuovere fenomeni quasi soprannaturali.
Inizia il Derby casalingo che vede scendere in campo la Juve Stabia contro il Giugliano.
Un primo tempo sterile, probabilmente dovuto al modulo tecnico che Mister Pochesci decide di schierare in campo.
Un errore, un grave errore, di cui lo stesso allenatore si assume tutte le responsabilità.
Ma l’amicizia è tra i doni più grandi che una persona, che un giovane, può avere e può offrire.
E difatti è proprio il legame tra i protagonisti del match che cambia tutta la partita.
Da un lato il miracoloso Barosi riesce a mantenere inviolata la propria porta in più di un’occasione, nonostante le conclusioni “velenose” degli attaccanti avversarsi prodotte in grande quantità, almeno nel primo tempo.
Dall’altra, Luca Pandolfi che, stanco di sentire accuse sulla sua mancanza di freddezza e precisione sotto porta, regala una doppietta spettacolare.
Il primo goal lo realizza dopo una corsa di venti metri e senza l’aiuto di nessuno. Il secondo invece di testa su assist perfetto di Caldore.
Bravura per entrambi, mescolata alla tenacia degli altri in campo, che non si può nascondere, ma solo applaudire.
Se, poi, per opera dello spirito Santo, anche il resto della rosa vuole disperatamente questa vittoria, allora va fatto un plauso a tutti.
A quelli in campo, a chi non ha dato tutto, a chi ha sacrificato anche l’ultima goccia di dignità, a quelli rimasti in panchina, insomma a tutti coloro che vestono la maglia gialloblù. Perché, spesso, credere, crederci, fa più miracoli di provarci!
Editoriale Juve Stabia – Giugliano: E’ un derby dal gran finale
La verità è che nel calcio la fortuna è una componente minima, talvolta può risultare importante, ma nel medio – lungo termine quello che conta è saper giocare bene. Avere un metodo, usare la giusta strategia, consentono di aumentare le probabilità di vincere a prescindere dall’avversario. La fortuna naturalmente ha la sua componente ed è per questo motivo che un professionista quando perde potrebbe dire “L’analisi era giusta, il pronostico pure, ma siamo stati sfortunati!”
Ebbene con il Giugliano è capitato proprio l’inverso. Il derby era stato strutturato bene, ma un evento casuale che ha colpito Scaccabarozzi, ha fatto sì che decadesse il modulo e la preparazione del match.
L’allenatore, testardo, non ha voluto cambiare nulla.
Si va in campo come si era programmato!
Una serie di eventi benevoli associati alla prontezza ed attenzione di Barosi e Pandolfi, hanno permesso la vittoria delle Vespe.
A differenza di ciò che sostiene Balotelli, calciatore italiano, attaccante del Sion: “Mica prego per vincere la Champions, non ha senso, non capisco quelli che pregano prima di una partita!” la piazza di Castellammare avrà tanto pregato per ritornare ad assaporare il gusto della vittoria!
A seconda dei risultati delle partite, la fortuna viene rappresentata come un’amica fedele o un’antagonista avversa, ma in ogni caso, sembrano dirci le azioni, gli assist, i goal, i fraseggi, le parate, quale ruolo gioca, di volta in volta, la Dea Bendata nel calcio.
E allora tra il sacro ed il profano, si può solo dire che chiunque possa mettere il suo zampino a favore della Juve Stabia è ben accetto!
Tra le note di Smisurata Preghiera, del maestro Fabrizio De Andrè “Recitando un rosario di ambizioni meschine di millenarie paure di inesauribili astuzie” qualsiasi scaramanzia sia stata usata per oggi, che sia praticata sempre!