Caccia al carburante! Confermato lo sciopero dei benzinai del 25 e 26 gennaio

Caccia al carburante: Meloni, con l'aumento benzina,  s'è "Accis a ssole" (si è uccisa da sola)! La notizia dello sciopero dei benzinai, sta facendo sorgere allarme tra i proprietari di veicoli a motore.

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È Caccia al carburante: Meloni, con l’aumento benzina,  s’è “Accis a ssole” (si è uccisa da sola)! La notizia dello sciopero dei benzinai, sta facendo sorgere allarme tra i proprietari di veicoli a motore.

È Caccia al carburante! Confermato lo sciopero dei benzinai del 25 e 26 gennaio

Lo sciopero dei benzinai è stato confermato, secondo quanto riportato dal consorzio di operatori del settore, che rappresenta una parte dei lavoratori della grande distribuzione di combustibili, per il 25 e 26 gennaio 2020.

La notizia dello sciopero dei benzinai, programmato per il 25 e 26 gennaio, sta facendo sorgere allarme tra i proprietari di veicoli a motore.

Non solo gli automobilisti: anche camionisti e moltissimi altri utenti hanno così iniziato a prepararsi ad affrontare un fine settimana di disagio ed esaurimento delle riserve.

Nei comunicati del consorzio si evidenzia che lo sciopero proclamato per mercoledì 25 e giovedì 26 gennaio, convocato anche dopo il nuovo confronto tra le sigle associative, resta, anche se congelato fino all’ultimo minuto utile per disdire.

Il consorzio evidenzia anche come la decisione di confermare lo sciopero per il 25 e 26 gennaio non sia stata presa a cuor leggero dai sindacati ma la protesta è sacrosante ed è conseguenza del decreto sui prezzi.

Benzinai in piazza il 25 e 26 gennaio

Il 25 e 26 gennaio arriverà lo sciopero dei benzinai in piazza, che prevede una serie di proteste in tutta Italia.
Il fine ultimo di questo sciopero, infatti, è quello di richiedere al governo italiano un’azione più efficace e concreta a sostegno del settore della distribuzione, maggiori incentivi fiscali per il settore della raffinazione e una più stringente lotta all’abusivismo fiscale.

I motivi dello sciopero

I motivi dello sciopero dei benzinai del 25 e 26 gennaio sono legati a una serie di inadempienze da parte del governo su temi fondamentali come i prezzi dei carburanti, la sicurezza sul posto di lavoro, le tutele per i lavoratori, la mancanza di una reale concorrenza e la tutela ambientale.
I benzinai italiani vogliono ottenere una maggiore trasparenza nella gestione dei prezzi dei carburanti, per assicurare una remunerazione adeguata e controllare i costi di esercizio con le case petrolifere.
Il governo non ha ancora messo in atto misure efficaci per garantire la concorrenza nel settore carburanti e i prezzi praticati dalle singole compagnie non sono sufficientemente trasparenti.
Inoltre, il governo si è dimostrato refrattario nell’esaminare queste problematiche ed è per questo che i benzinai hanno deciso di fare sentire la propria voce con lo sciopero.

Il commento di Federpetroli

  • « Una credibilità sul fronte energetico che da oltre 10 anni è mancata, questo si traduce in partnership e rapporti di cooperazione rafforzati.
    Se la linea Meloni continua, in pochi mesi l’Italia riuscirà a raggiungere notevoli benefici nella propria Strategia Energetica con segno positivo per le famiglie e le imprese» – sono le parole del Presidente di FederPetroli Italia – Michele Marsiglia dopo le ultime decisioni in tema di energia che il Consiglio dei Ministri ha deliberato.
  • « Giocheremo nelle prossime settimane la sfida europea dell’energia e l’Italia in questo contesto è Hub del Mediterraneo».
  • « I consumatori, le aziende, le famiglie, le compagnie petrolifere hanno bisogno di raggiungere gli scopi e gli obiettivi nell’interesse di un beneficio sociale collettivo, non di polemiche distruttive che generano l’aumento dei costi e non portano al risultato».Marsiglia, Presidente di FederPetroli Italia, interviene su quali dovranno essere i prossimi dossier all’attenzione dell’Esecutivo:
  • «Non bisogna per forza ripristinare un taglio delle Accise.
    Necessario sarà nei prossimi mesi concentrarsi con il Governo per cambiare il gap strutturale energetico italiano.
    Abbiamo bisogno di infrastrutture strategiche, nuovi stoccaggi, ricerche onshore e offshore, fonti rinnovabili, rigassificatori, raffinerie e la rete di distribuzione va ristrutturata, il giusto Mix energetico, un’Energia Circolare completa.
    Solo in questo modo e con l’aiuto del Governo, in Italia potremo arrivare non solo ad una sorta di ‘garanzia energetica’ ma in poco tempo ad un risparmio sulla Bolletta delle famiglie italiane.
    Tutto questo manca da 15 anni e l’Italia non può permetterselo più»

conclude la nota.

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