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Castellammare di Stabia

Tangenti nella sanità siciliana, l’ex manager avrebbe confessato

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Avrebbe confessato il coordinatore della struttura regionale per l’emergenza Covid, arrestato per tangenti nell’inchiesta “Sorella Sanità”.

Ci eravamo già occupati di questa vicenda di tangenti negli articoli:

<<21 Maggio 2020 Corruzione nella sanità in Sicilia: ‘Abbiamo cambiato la busta’  Su delega della Procura della Repubblica di Palermo, i finanzieri del locale Comando Provinciale hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo nei confronti di 12 soggetti, a vario titolo indagati per corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, istigazione alla corruzione, rivelazione di segreto di ufficio e turbata libertà degli incanti, di cui: –  2 destinatari di custodia cautelare in carcere: Fabio DAMIANI (cl. 65 di Palermo – attuale Direttore generale dell’ASP 9 di Trapani) e Salvatore MANGANARO (cl. 76 originario di Agrigento – faccendiere di riferimento per il DAMIANI) …>>

e <<”23 Maggio 2020 Il Presidente dell’Ars: non ho nulla a che vedere con lo scaldalo sanità in Sicilia” Il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Micciché e il più alto esponente di Forza Italia in Sicilia, in una pubblica telefonata esprime tutto il suo rammarico per essere stato chiamato in causa da certa Informazione in merito al recente scandalo sanità nel quale la Guardia di Finanza di Palermo ha arrestato 12 persone e una ventina sono indagate, tra cui Carmelo Pullara, vicepresidente della Commissione sanità all’Ars …>>.

span style="font-size: 14pt;">Adesso avrebbe confessato Fabio Damiani, ex manager dell’Asp di Trapani e responsabile della Centrale unica di committenza della Regione siciliana, detenuto dallo scorso maggio insieme ad altri dieci arrestati fra cui anche Antonio Candela, ex commissario dell’Asp di Palermo e che al momento del blitz era coordinatore della struttura regionale per l’emergenza Covid

.

Le sue confessioni rilasciate al Procuratore aggiunto Sergio Demontis e ai Sostituti Giovanni Antoci e Giacomo Brandini, sarebbero datate 20 e 26 novembre scorsi. Resta da capire, ma è ancora non è dato conoscere, se l’ex manager abbia anche iniziato a fare emergere altre responsabilità oltre alle sue. I Magistrati hanno ormai messo a verbale le sue confessioni che potrebbero innescare un nuovo terremoto sulla Sanità siciliana.

Esiterebbero infatti due fascicoli aperti presso la Procura della Repubblica di Palermo. Il primo sarebbe già prossimo alla fase processuale visto che Damiani, così come gli altri imputati, dopo la richiesta di giudizio immediato, ha scelto di essere processato con in rito abbreviato. Il secondo potrebbe riservare altre novità giudiziarie, in particolare su appalti anche grandi nei quali, la corruzione pubblico-politica, come sempre, l’avrebbe fatto da padrone in Sicilia

Damiani sarebbe processato per i favori resi alle imprese Tecnologie Sanitarie, Siram e Pfe da cui, dopo il suo arresto, aveva ammesso di avere ricevuto 37 mila euro, minimizzando però il suo ruolo e le cifre delle tangenti incassate. Ora invece ha ammesso tutte le contestazioni. Avrebbe anche ammesso Salvatore Manganaro, l’imprenditore agrigentino che di Damiani era stato per anni un suo “mazzettaro” da circa 300 mila a un milione di euro, in questo annoso giro di tangenti nella Sanità siciliana, tanto che i Pubblici Ministeri starebbero investigando sull’ultimo intero decennio. Anche Damiani ha in corso il patteggiamento della pena condizionata tuttavia alla richiesta della Procura affinché prima restituisca le predette somme all’Erario.

L’opinione.

Domani, 9 dicembre 2020 è “LA GIORNATA INTERNAZIONALE ANTICORRUZIONE”. Piacerebbe ogni tanto apprendere, ma concretamente, come se ne esce da questa imperante corruzione nel sistema pubblico-politico e privato ? E non invece leggere o sentire le incancrenite retoriche e divagazioni da passerella, congressi, propaganda e media. La CORRUZIONE negli ultimi anni si è, di tutta evidenza e notorietà, diffusa ovunque, con mazzette anche di poche decine di euro, prassi ormai pressoché endemica nelle pubbliche periferie, diversamente e di solito, le pratiche e similari si fermano. Dai grandi annosi untori dei “piani alti” dello Stato, Istituzioni, Giustizia, Burocrazia, Ordini Professionali, Sindacati, Associazioni di Categoria e Imprenditoriali, la CORRUZIONE in modo risaputo – e a detta di molti anche tramite un associativismo anche blasonato che spesso si rivela essere delle mistificate “consorterie” – ha intossicato gradualmente la cosiddetta società, civile e popolana. E chi non è corruttore o concussore, tace e diviene, anzi deve diventare, OMERTOSO, se vuole ancora lavorare, addirittura vivere e non subire anche ritorsioni trasversali di ogni genere, pure verso la propria famiglia. La cultura mafiosa ha palesemente vinto nella Nazione e sull’Isola, poiché nel tempo ha inoculato dentro le menti delle generazioni, anche quelle nuove, i propri metodi assoggettanti e che sono stati pure, in modo lampante, legalizzati nei decenni con norme ingannevoli da trasversali interiormente ipocriti Governi, Maggioranze Parlamentari e compiacenti Opposizioni.

Adduso Sebastiano

Il video dell’articolo del <<21 Maggio 2020 Corruzione nella sanità in Sicilia: ‘Abbiamo cambiato la busta’>>:

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