N
ell’epoca della digitalizzazione in cui diventa sempre più difficile soprattutto per gli adolescenti leggere un libro, all’Istituto Vitruvio di Castellammare col progetto “Vie di fuga dal disagio giovanile” un esempio di buona prassi per promuovere la lettura, indicando allo stesso tempo possibili rimedi al disagio giovanile.
L’incontro, conclusivo del progetto, si è svolto il 28 febbraio scorso con la presentazione presso la sede centrale dello storico istituto stabiese di due libri molto interessanti, perché trattano di passioni che coinvolgono moltissimi giovani: il calcio e la musica.
Il primo libro è stato presentato dal dott. Alfredo Trovato, coautore con Francesco Zagami del testo “Napoli e il sogno azzurro, lo scudetto e la città invisibile”, il secondo “Silenzi d’inverno”, dall’autrice prof.ssa Giusi Palazzo.
Ad accogliere gli autori la Dirigente Scolastica del Vitruvio, prof.ssa Angela Cioffi, e la Referente della Biblioteca scolastica, prof.ssa Virginia Longobardi, coadiuvata dalla prof.ssa Tommasina La Rocca.
All’incontro erano presenti dirigenti scolastici e docenti di altri importanti istituti del territorio, tra cui la D.S. del “IC Cecchi-Stabiae” di Castellammare, dott.ssa Angela Antonelli, la D.S. del “C.D. 2° Celentano” di Pompei, prof.ssa Anna Maria Cioffi, il prof. Zenone Nazario Schirripa in rappresentanza dell’IPSSAR “De Gennaro” di Vico Equense e la prof.ssa Liliana Gentile della Fi.da.pa.
Tra il pubblico anche numerosi docenti ed ex docenti dell’Istituto che hanno voluto presenziare all’importante evento realizzato con e per i ragazzi.
In sala, oltre ai numerosi alunni che hanno partecipato al progetto, anche i giovani giocatori della Pallacanestro Antoniana di Sant’Antonio Abate, accompagnati dal Direttore sportivo Alfonso D’Aniello, “non solo un insieme di talenti, ma una squadra unita da valori condivisi”, testimonial eccellenti di quanto una passione sportiva possa rappresentare una svolta nella vita dei giovani.
L’adolescenza dovrebbe essere la fase più bella della vita, ma non è così per tutti; infatti, molti adolescenti possono provare una serie di emozioni negative, tra cui ansia, depressione e rabbia. Possono sentirsi soli, rifiutati e lottare con problemi legati alla scarsa autostima, all’identità o a difficoltà relazionali.
Per la Dirigente Scolastica, Prof.ssa Angela Cioffi, a capo di un istituto in cui l’azione educativa è volta a fornire ai giovani tutti gli strumenti per la lettura critica della realtà, è fondamentale promuovere la centralità dello studente con i suoi bisogni e le sue aspettative.
“Il disagio è qualcosa che ognuno di noi purtroppo sperimenta nella quotidianità – ha sottolineato la D.S. – soprattutto voi ragazzi in una società che non sempre è attenta alla persona. Abbiamo disagi provenienti dal fatto che non si accettano le persone per come sono. Il disagio si può combattere soltanto con la semplicità dell’accoglienza: io accolgo l’altro per quello che è”.
“Questo incontro è lo step finale di un progetto che ha coinvolto i nostri studenti e che si è svolto attorno alla lettura dei due testi presentati, un momento di riflessione, uno strumento che abbiamo dato ai nostri alunni per conoscersi – ha evidenziato la prof.ssa Virginia Longobardi nel suo intervento.
“Abbiamo voluto sottolineare l’importanza della lettura, ma anche di passioni come lo sport e la musica come strumenti che loro possono utilizzare per affrontare meglio le sfide quotidiane, ma è un momento che vuole essere anche la testimonianza di quanto la nostra comunità scolastica si impegni quotidianamente per i giovani.”
“Alcuni lavori dei nostri ragazzi, alcune riflessioni ci fanno capire che sono riusciti ad aprirsi verso se stessi e comunicare meglio tra loro”.
Sulla lettura come importante strumento di crescita individuale si è soffermata anche la prof.ssa Tommasina La Rocca, docente in pensione e curatrice a titolo gratuito della biblioteca scolastica dell’istituto:
“La lettura ci dà la possibilità di arricchirci nelle conoscenze, nell’esposizione e di trovare una strada per le nostre situazioni di ansia.”
La prof.ssa La Rocca ha parlato inoltre dell’importanza di avere un progetto di vita e di sapere dove si vuole arrivare, citando come esempio Antonio Brancaccio, suo ex alunno che ha intrapreso la carriera di attore e di cantante, presente all’incontro con una sua performance teatrale.
Ha poi preso la parola il Dott. Alfredo Trovato che, presentando il suo libro “Napoli e il sogno azzurro, lo scudetto e la città invisibile”, ha parlato dell’importanza di avere dei sogni da realizzare:
“Il libro ripercorre la storia del Napoli calcio dal Primo agosto del 1926 ai giorni nostri, per finire con la conquista del terzo scudetto, sullo sfondo le varie storie che la città ha attraversato nel corso degli anni dal terremoto del 1980 alla ricostruzione, e poi le sue contraddizioni legate alla camorra.”
“La scelta delle parole del titolo – ha affermato – non è mai casuale: la prima parola che utilizzo è “sogno”, credo che la vita di ciascuno di noi sia vuota senza sogni. I sogni riescono ad alimentare quelli che sono i veri valori della vita: la famiglia, il rispetto per gli altri. Il valore in assoluto credo che sia l’amore per la vita.”
“Come è possibile alimentare questo sentimento di amore per la vita se non si hanno dei sogni? – ha concluso il Dott. Trovato – Tutti noi dobbiamo avere dei sogni, questa è la cosa fondamentale, perché laddove non ci sono sogni c’è terreno fertile per intraprendere la strada verso il baratro del disagio.”
Per la prof.ssa Giusi Palazzo, autrice di “Silenzi d’inverno”, la musica e l’arte in generale sono un’altra via di fuga dal disagio psicologico:
“Il mio romanzo parla della musica, parla a tutti quanti noi perché è un linguaggio universale. Questo libro è una lunga lettera d’amore che ho scritto alla musica. La musica è la cosa che amo di più.”
“Spero che possiate condividere con me questo amore per la musica e per l’arte in generale. L’arte ci fa stare bene, non solo perché ci distrae, ma è un percorso di crescita, ci libera, crea qualcosa che ci distrae dalle nostre paure, dalle nostre ombre.”
“La protagonista del libro dice che l’arte è come uno specchio che ci consente di guardarci dentro. Se riusciamo a sostenere questo sguardo allora possiamo uscirne come persone migliori. Il mio augurio è accettare le nostre zone d’ombra e imparare ad amarci.”
Durante l’incontro, alcuni alunni che hanno partecipato al progetto di lettura hanno posto agli autori interessanti domande, altri nei podcast e nei video da loro realizzati hanno fatto acute riflessioni sul tema trattato.
A conclusione dell’incontro, il bravo attore Antonio Brancaccio, con la sua intensa interpretazione, ha messo in scena brani tratti dalle opere di Enzo Moscato, che mettono in luce aspetti crudi della realtà dei Quartieri spagnoli: un omaggio al compianto drammaturgo napoletano a un anno dalla scomparsa.
Grande entusiasmo all’Istituto Vitruvio di Castellammare di Stabia per questo progetto appena concluso, uno dei tanti, con cui i ragazzi sono incoraggiati a coltivare le proprie passioni.
La lettura, l’arte, il teatro, la musica o lo sport, passioni che possono diventare le vie di fuga, le corsie preferenziali per allontanarsi dal disagio, dal malessere e dall’isolamento.
Lascia un commento