Operazione Aquila Bianca: Smantellate due organizzazioni criminali

L’operazione Aquila Bianca ha permesso di smantellare 2 organizzazioni criminali che operavano a Trento, Brescia, Vicenza, Mantova, Prato, Bari

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L’operazione “Aquila Bianca”, così denominata dagli inquirenti ha permesso di smantellare due organizzazioni criminali   che operavano tra le province di Trento Brescia, Vicenza, Mantova, Prato, Bari nonché a livello internazionale in Belgio e Olanda

Alle prime ore di Mercoledì 28 settembre, tra le province di Trento, Brescia, Vicenza, Mantova, Prato e Bari, oltre che in Belgio e in Olanda, i Carabinieri del Comando Provinciale di Trento, con la collaborazione dei reparti territorialmente competenti e dei corpi di polizia esteri attivati mediante il Servizio, Centrale di Cooperazione Internazionale, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 38 persone nell’ambito dell’operazione denominata Aquila Bianca : 15 marocchine, 8 albanesi, 3 tunisine, 1 algerina, 1 kossovara e 10 italiane ritenute responsabili a vario titolo di associazione finalizzata al traffico -anche  internazionale- e spaccio di sostanze stupefacenti.

L’indagine inserita nell’operazione Aquila Bianca

L’indagine, avviata a maggio 2020 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Trento, sotto la direzione della locale Procura Distrettuale, ha permesso di individuare e smantellare due distinte organizzazioni criminali dedite allo spaccio ed al traffico di droga.

Il primo sodalizio scoperto dall’operazione Aquila Bianca, composto prevalentemente da cittadini albanesi stabilitisi in questa Provincia, riforniva lo stupefacente, soprattutto eroina, ma anche cocaina, hashish e marijuana a numerosi pusher della zona. Nello specifico, l’eroina proveniva dal milanese e veniva redistribuita, in grosse quantità, a spacciatori tunisini operanti al dettaglio su Trento, invece la cocaina veniva acquistata da fornitori in Campania e trasportata a Trento -settimanalmente- sia a bordo di autovetture che per via ferroviaria.

Il secondo sodalizio scoperto dall’operazione Aquila Bianca, i cui membri erano per lo più nord-africani, aveva invece sviluppato un vero e proprio traffico internazionale di cocaina che veniva importata dal Belgio e dall’Olanda per approvvigionare i “mercati” dell’Alto Garda e del Basso Sarca.

Gli investigatori dell’Arma hanno documentato le modalità di trasporto e occultamento dello stupefacente adottate dai corrieri, i quali, servendosi di autovetture di grossa cilindrata, nascondevano la droga all’interno di doppifondi telecomandati appositamente realizzati per eludere eventuali controlli da parte delle forze dell’ordine.

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Attraverso una lunga e meticolosa attività di osservazione, analisi e riscontro, anche avvalendosi di attività tecniche di intercettazione, i Carabinieri sono riusciti a documentare puntualmente i movimenti dei consociati e definire la gerarchia interna dei sodalizi, le modalità di gestione e controllo dello spaccio sul territorio, delineando i profili organizzativi delle due strutture.

L’attività d’indagine, che si è estesa anche nelle province di Brescia e Vicenza, nel corso del suo sviluppo ha consentito di arrestare 11 persone in flagranza di reato e sequestrare 23 chilogrammi di cocaina, un chilogrammo di eroina e un chilo e mezzo di marijuana.

La fase esecutiva di Aquila Bianca

Nella fase esecutiva, svolta anche con il supporto del 3° Nucleo Elicotteri dei Carabinieri di Bolzano e dei Nuclei Cinofili CC di Laives (BZ) e Orio al Serio (BG), sono state effettuate perquisizioni domiciliari che hanno consentito di recuperare e sequestrare, complessivamente, 1 Kg. di cocaina, 160 gr. di hashish, 32.000 euro in contanti e un orologio di lusso verosimile provento dell’attività delittuosa.

A cura di Elena Cecoro

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