Castellammare di Stabia: no agli abusi edilizi e alla costruzione di case vacanza, si agli alberghi per lo sviluppo del turismo

A Castellammare di Stabia oggi si parla di costruzione di case vacanza in Via De Gasperi e il Tar si pronuncia in maniera negativa

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Nella meravigliosa città di Castellammare di Stabia oggi si parla di costruzione di case vacanza in Via De Gasperi e il Tar si pronuncia in maniera negativa anche riguardo alla possibilità di sanare gli abusi edilizi nell’area archeologica di Varano.  Nel nuovo PUC c’è spazio invece per la costruzione di nuovi alberghi.

Il TAR conferma ciò che è stato deciso dai commissari prefettizi e proprio oggi è pervenuta la sentenza che ha bocciato il ricorso fatto da un’azienda edile interessata all’area: L’azienda Immobiliare Ottone S.r.l.

Sita in località Magazzini nel comune di Portoferraio in provincia di Livorno. La sua attività è legata alla “Compravendita di beni immobili effettuata su beni propri”.

Il tribunale amministrativo ha oggi bocciato il ricorso della società «Immobiliare Ottone»

Non sarà possibile costruire case-vacanza in via De Gasperi a Castellammare di Stabia. La decisione arriva dopo una lunga diatriba tra i proprietari di uno stabilimento industriale in disuso e il Comune di Castellammare di Stabia.

La storia ha inizio da un annuncio presente sui portali dedicati alla compravendita di case. Tra questi, circa due anni fa, emerse la proposta di case-vacanza in via De Gasperi, in uno stabile pronto ad essere ristrutturato e quindi riconvertito. Tanto da avere anche una licenza rilasciata dall’ufficio tecnico del Comune.

Si trattava di un permesso a costruire rilasciato il 5 maggio del 2020, quando a guidare Palazzo Farnese c’era la giunta di Gaetano Cimmino. Ma dopo vari comunicati stampa, si arrivò ad annullare il permesso a costruire già rilasciato. Un atto compiuto il 10 febbraio 2021.

La società «Immobiliare Ottone» ha proposto ricorso al Tar della Campania, che ha quindi confermato quanto sostenuto dal Comune di Castellammare di Stabia. In quella zona non è possibile realizzare appartamenti, anche se denominati «case-vacanza», essendo anche un’area che ricade nella zona Asi. Ricordiamo che in questa zona può operare solo un consorzio ASI (ex SISRI). Questi consorzi sono Enti Pubblici Economici creati per l’infrastrutturazione e la gestione di aree produttive (artigianali ed industriali) di particolare rilevanza regionale come quella di cui stiamo parlando.

Nel Puc (piano urbanistico comunale) non ci sarà spazio per la dicitura case-vacanza, né tantomeno sarà possibile costruire nuovi vani a Castellammare di Stabia. La priorità sono interventi legati ad attività di pubblico utilizzo, come parcheggi, alberghi, servizi per il cittadino, aree verdi. Non ci sarà spazio per nuove case.

Sia Sulla costa che su via Alcide de Gasperi ci sarà posto solo per nuovi alberghi. Quindi stop anche agli appartamenti per turisti previsti nel porto di Marina di Stabia e alle case nelle altre aree dismesse.

CASTELLAMMARE DI STABIA, PARCO ARCHEOLOGICO DI VARANO: Liberazione dell’Antica Stabiae dal degrado

Ingresso Villa Arianna Castellammare di StabiaTolleranza zero contro “cemento selvaggio” nell’area archeologica di Varano. E’ risaputo che una delle piaghe peggiori della città di Castellammare di Stabia è rappresentata dallo scempio e dal saccheggio edilizio degli scavi archeologici di Villa Arianna e Villa San Marco. Dunque, non vi sarà alcuna possibilità di sanare gli abusi a Varano.

Andranno abbattute le case costruite nel parco archeologico di Castellammare di Stabia.

Con soddisfazione prendiamo atto della volontà di eliminare quella miriade di costruzioni e case abusive che hanno devastato la collina di Varano, spesso – come nel caso della Villa romana del Pastore – realizzate direttamente al di sopra dei resti archeologici dell’antica Stabiae.

E’ stato rivoluzionato il piano presentato dalla giunta di centrodestra prima dello scioglimento per infiltrazioni camorristiche. E’ stata modificata anche la programmazione con l’accoglimento di molte delle osservazioni presentate dai privati, alcune accettate totalmente, altre solo in parte.

Tra le parole dell’ex consigliere Andrea Di Martino leggiamo: “… oggi possiamo dire che Castellammare di Stabia ha un nuovo strumento urbanistico e grazie alla nostra azione riformista si è evitato di mettere una pietra tombale sulla possibilità di un suo sviluppo turistico”.

Ci auguriamo sia davvero così!

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