Da 2-0 a 2-3 in appena 8 minuti, una débâcle incredibile per una squadra di testa come il Napoli, soprattutto se si considera che l’avversario era un non irresistibile Empoli ormai praticamente salvo e che non vinceva da ben 16 partite: eppure non sono solo questi 3 punti persi a pesare sull’ennesimo scudetto sfumato dei partenopei, ma anche le numerose altre rimonte subite partendo da una situazione di vantaggio.
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Addio allo scudetto in tre partite
Quella con l’Empoli è stata solo l’ultima di una drammatica miniserie di tre partite che hanno visto il Napoli protagonista in negativo, in un momento topico del campionato in cui l’imperativo era vincere per restare in piena scia scudetto. I partenopei, infatti, hanno bruciato la possibilità di portare a casa almeno 7 punti su 9 disponibili capitolando in casa con la Fiorentina e pareggiando con la Roma.
Con i viola, l’undici guidato da Spalletti non è infatti riuscito a sfruttare il fattore campo perdendo 3-2 contro una squadra che, seppure di ottima qualità, nelle due giornate successive ha perso a Salerno 2-1 e contro l’Udinese per 4-0, risultati che fanno ancora più rabbia se si guarda a quanto successo nello stadio degli azzurri.
Solo pochi giorni prima della sfida di Empoli, poi, Insigne e compagni avevano fallito un altro importantissimo appuntamento in casa con la vittoria, gettando all’aria 2 punti preziosi nella gara casalinga contro la Roma di Mourinho, che pur essendo, secondo le analisi dei siti di scommesse sul calcio come Betway la favorita per la qualificazione all’Europa League, al Maradona di Napoli era non solo sotto di un gol ma anche in 10 uomini per l’espulsione di Fuzato.
Insomma, tre débâcle per una cocente delusione che il successivo 6-1 rifilato al Sassuolo di certo non riesce a cancellare e che costringe ancora una volta il Napoli a rinunciare al titolo proprio sul finire della stagione.
Napoli e le rimonte subite: troppi i punti lasciati per strada
Il campionato del Napoli potrebbe aver avuto esito completamente differente se la squadra allenata da Luciano Spalletti avesse mantenuto la concentrazione giusta in alcuni match che oggi possiamo definire decisivi. Per una formazione che ambisce allo scudetto, infatti, subire 7 rimonte nel corso di una stagione è davvero troppo, un lusso che nessun team può concedersi men che meno se si tratta di una rosa costruita per scalare la vetta.
Oltre al ribaltone di Empoli, il Napoli per ben 7 volte è passato in vantaggio e si è fatto recuperare collezionando il triste dato di 17 punti persi per strada.
Pesantissimi risultano, per esempio, i 5 punti lasciati nelle sfide con l’Inter, due scontri diretti in cui gli azzurri sono riusciti a siglare il primo gol per poi perdere 3-2 a San Siro e pareggiare in casa, ma anche i 2 volatilizzatisi al MAPEI Stadium di Reggio Emilia contro il Sassuolo in un’altra sciagurata gara in cui il 2-0 iniziale si è trasformato all’89esimo in un 2-2 per via di un gol di Gian Marco Ferrari.
Appena tre giorni dopo la sfida con il Sassuolo, poi, il Napoli è caduto in casa, stavolta contro l’Atalanta, con un altro 3-2 figlio della rimonta bergamasca maturata in 5 minuti (da 2-1 a 2-3 con reti al 66esimo di Demiral e al 71esimo di Freuler, come raccontato dal Corriere dello Sport fino ad arrivare all’1-1 con la Juventus e allo stesso risultato – già citato – con la Roma, in due gare fondamentali che gli azzurri non hanno saputo chiudere.
La lunga lista mette in mostra tutte le difficoltà di una squadra che ha saputo dare spettacolo per un’ampia parte del torneo, ma che troppo spesso è rimasta vittima di inspiegabili black out, oggi pagati cari in termini di classifica soprattutto se si pensa a quanti passi falsi abbiano visto protagoniste anche Inter e Milan. Purtroppo ai tifosi napoletani non resta che la rabbia per l’ennesima occasione sprecata, in un’annata che sembrava essere davvero quella giusta: dovrà essere brava ora la società a programmare al meglio il futuro per riconquistare la fiducia di un pubblico sempre caldo, ma troppo spesso ferito dai propri beniamini.
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