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Napoli-Rangers 3-0, l’occhio indiscreto di Natale Giusti

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apoli-Rangers, bastano solo 16 minuti al “Cholito” Simeone per mettere in ghiaccio la sfida del “Maradona” e chiudere un match che non ha avuto mai storia. Netto il dominio degli azzurri soprattutto nel primo tempo quando per almeno la prima mezz’ora si è giocato prevalentemente nella metà campo degli scozzesi.

NAPOLI-RANGERS, IL NOSTRO OCCHIO INDISCRETO: ANALISI E CONSIDERAZIONI SULLA QUINTA VITTORIA DEGLI AZZURRI IN CHAMPIONS LEAGUE.

Tanti i record che hanno caratterizzato il cammino del Napoli in Champions finora. 20 gol in Champions pongono gli azzurri davanti a tutte le big della massima competizione europea in quanto a gol segnati. Nessuno meglio degli azzurri finora.

E fino ad oggi solo due volte le squadre italiane avevano fatto un filotto di 5 vittorie su 5: Capello nel 1992-1993 col Milan e sempre Capello nel 2004-2005 con la Juventus.

Inoltre dodicesima vittoria consecutiva per il Napoli che significa battere anche il precedente record stabilito tra l’aprile 1985 e il settembre 1986. In quel caso però le undici vittorie furono ottenute 5 in campionato, 5 in Coppa Italia (dove c’era anche qualche squadra di B e di C1) e una in Coppa Uefa col Tolosa.

Di tutt’altro prestigio i successi ottenuti in questa stagione non solo in campionato (Roma, Lazio e Milan battute fuori casa) e in Champions (Rangers e Ajax due volte e il Liverpool).

Simeone però è l’emblema di questo Napoli straripante in Champions e il nostro occhio indiscreto non può che ricadere su di lui. 4 gol in Champions nelle prime 4 sue presenze proprio come fece suo padre diversi anni fa. Altri due gol in campionato, entrambi decisivi che hanno portato almeno altri 4 punti in più al Napoli: a Cremona e al “Meazza” contro il Milan.

Proprio il “Cholito” ci fa capire la differenza profonda tra il Napoli di quest’anno e quello della stagione scorsa, evaporato sul più bello. In questa stagione è la profondità della rosa a fare la differenza. Ieri 6 cambi rispetto a Roma ma praticamente nessuno se ne è accorto.

Si fa male Osimhen, ci sono Raspadori e Simeone a togliere le castagne dal fuoco in sua assenza. Si fa male Anguissa, c’è un ritrovato Ndombele (ieri tra i migliori) a dettare legge in mezzo al campo. Si fa male Rrahmani, ci sono Juan Jesus e uno straripante Leo Ostigard a dettare legge in difesa in sua assenza. Per non parlare di Kim Min Jae che non sta facendo sentire assolutamente l’assenza di Koulibaly, specialmente la versione dello scorso anno.

IL NOSTRO OCCHIO INDISCRETO SU UN NAPOLI SEMPRE PIU’ COMMUTATIVO.

E’ un Napoli commutativo quello che domina la scena in Italia e in Europa. Cambiando l’ordine dei fattori (in questo caso i protagonisti principali cioè i calciatori), il prodotto Napoli non cambia. E ciò soprattutto in virtù di una rosa profonda che permette a Spalletti di effettuare sempre le scelte migliori nella consapevolezza che le prime e le seconde linee si equivalgono o quasi.

Sullo sfondo ora nel giro di 6 giorni il Napoli è chiamato a continuare la corsa in campionato nella complessa gara col Sassuolo e poi andare ad Anfield Road nella consapevolezza che il gol di Ostigard di ieri permette agli azzurri di poter gestire la gara potendosi permettere di perdere anche con 3 gol di scarto perché anche in questo caso si manterrebbe il primo posto che può significare tantissimo in ottica sorteggi degli ottavi di finale in programma il prossimo 7 novembre.


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