Napoli, 95 anni di amore e passione di un popolo intero

Napoli, 95 amore di passione e amore da parte di un popolo intero che ha reso la società azzurra il sodalizio più amato dell'intero Sud Italia

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Napoli, 95 anni di amore e passione da parte di un popolo intero che ha reso la società azzurra il sodalizio più amato dell’intero Sud Italia.

Una passione quella azzurra che non ha confini, visto che i tifosi del Napoli sono praticamente presenti in ogni zona del mondo, e che affonda le sue radici nel 1 agosto del 1926. Una data che ogni tifoso azzurro ha imparato a memoria.

E chissà cosa pensava quel giorno Giorgio Ascarelli, il primo presidente della storia del Napoli, il primo nella storia del calcio italiano a dotare la propria società di uno stadio di proprietà.

Tutto cominciò nel 1926, il 1 agosto, di domenica, proprio come oggi. Quel giorno il club si apriva alla storia calcistica nazionale proprio con un pranzo tra i tavoli del ristorante D’Angelo che ancora oggi viene utilizzato dalla SSC Napoli per le cene importanti, quelle natalizie e di fine stagione.

Quel 1 agosto 1926, Giorgio Ascarelli firmava l’atto costitutivo di una società per azioni, la SSC Napoli, non conoscendo appieno probabilmente il tumulto di passione dei cuori azzurri che ancora a distanza di 95 anni caratterizza le domeniche dei tifosi azzurri che palpitano per la propria squadra del cuore.

La storia del Napoli da quel giorno è piena di calciatori, presidenti e personaggi a vario titolo che hanno caratterizzato 95 anni di grandi vittorie ma anche di cocenti delusioni che non hanno scalfito però neanche minimamente l’amore dei tifosi azzurri verso il sodalizio più amato del meridione d’Italia.

La storia della SSC Napoli.

La prima striscia di Serie A durò ininterrottamente dal 1926 al 1941, quindici Campionati consecutivi nella massima divisione, con un quinto posto nel 1929/30, un quarto nel 1932/33, un terzo nel Campionato 1933/34, che aprì al Napoli la strada dell’Europa.

Anni 40 e 50 in chiaroscuro per il Napoli. Con diverse retrocessioni in B e qualche campionato di A. Arrivano i primi colpi: Hasse Jeppson, soprannominato O’ Banco’ e’ Napule’ per i centocinque milioni di lire necessari per il suo acquisto, Luis Vinicio O’ Lione’ e il petisso Pesaola.

Sono gli anni del presidente Achille Lauro e poi del grandissimo Roberto Fiore negli anni ’60 porta a Napoli giocatori del calibro di Sivori e Altafini. Quell’anno il Napoli arriva terzo e stabilisce con oltre 75.000 abbonamenti un record mai più migliorato.

Campionato 1967/68, secondo posto, primo il Milan. Tra i dirigenti spunta un giovane ingegnere con poche azioni e poche parole, Corrado Ferlaino, destinato ben presto a scrivere davvero la storia di questo glorioso club.

Arriva un secondo posto nel 74-75 con scudetto sottratto solo da un gol di Josè Altafini in un Juve-Napoli celeberrimo. E’ il Napoli di un grandissimo tecnico Luis Vinicio, il primo a portare in Serie A il calcio totale, la cosiddetta “zona” di stampo olandese.

Poi un decennio di alti e bassi, nonostante grandi calciatori che arrivano all’ombra del Vesuvio come il “gringo” Clerici, Beppe-gol Savoldi (costato due miliardi di lire) e il gran rifiuto di Paolo Rossi nel 1979.

Si rischia forte ad inizio degli anni ’80: prima ci salva Pesaola che insieme a Rambone alla guida tecnica degli azzurri firma un vero miracolo evitando la retrocessione degli azzurri. Poi è Rino Marchesi a compiere un altro miracolo subentrando a Santin nel 1983-84.

Ma è l’ultimo calvario per i tifosi azzurri prima del paradiso infinito.

L’epoca d’oro di Maradona per il Napoli.

Il 30 giugno del 1984, ultimo giorno di calciomercato, il Napoli annuncia l’acquisto di Diego Armando Maradona dopo una trattativa infinita con il Barcellona di Nunez durata oltre un mese. Juliano e Ferlaino realizzano un vero miracolo di strategia portando a Napoli il calciatore più forte di ogni epoca storica.

Nei sette anni di Maradona, arrivano due scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana (battendo la Juve 5-1) e la Coppa Uefa che proietta gli azzurri sul tetto d’Europa.

Sono gli anni d’oro della storia azzurra, davvero irripetibili per certi versi.

E gli scudetti potevano essere anche tre se non se ne fosse perso uno davvero in modo incredibile nel 1987-88 con il Napoli in vantaggio di 5 punti sul Milan a quattro giornate dalla fine.

Gli anni di crisi del Napoli dopo lo sfavillante periodo maradoniano.

Negli anni ’90 il lento declino degli azzurri dopo l’epoca d’oro maradoniana. Nel 1998 arriva una dolorosissima retrocessione in B dopo un’annata in cui si alternano addirittura 5 allenatori.

Nel 2000 si risale in A con i gol di Schwoch ma è un fuoco di paglia. Nel 2001 inizia forse il periodo più buio di tutta la storia azzurra che culmina nel fallimento del 2004 con Naldi presidente.

La rinascita della SSC Napoli con Aurelio De Laurentiis.

L’11 settembre 2004 è un’altra data da cerchiare in rosso per i tifosi del Napoli. La società azzurra passa infatti nelle mani di Aurelio De Laurentiis che acquista il titolo del Napoli fallito dal tribunale.

Due anni di purgatorio in Serie C con finale playoff persa con l’Avellino nel primo anno, ma poi doppio salto prima in B e poi in A con Reja alla guida tecnica del club.

Poi una lenta ma costante crescita del club e delle ambizioni dei tifosi azzurri. Arrivano giocatori del calibro di Hamsik, Lavezzi, Cavani, Higuain, Mertens, Insigne e tanti altri che cambieranno gradualmente il volto della squadra.

Il Napoli di nuovo sul palcoscenico internazionale.

La stagione 2009-2010 con l’avvento ad ottobre di Mazzarri che succede a Donadoni è quella della svolta. Gli azzurri tornano sul palcoscenico continentale.

Altra grande stagione è quella successiva: la 2010-11. Un anno che resterà per sempre marchiato a caratteri cubitali nella storia napoletana. Il Napoli dopo una meravigliosa cavalcata riconquista l’ingresso Champions League dalla porta principale.

Un’avventura che culmina nella stagione 2011/2012 con il primo trofeo dell’Era De Laurentiis: la Coppa Italia. Il 20 maggio 2012 è una data da storica. Il Napoli batte la Juventus all’Olimpico per 2-0. Segnano Cavani e Hamsik. Il capitano Paolo Cannavaro alza una Coppa che mancava da 25 anni.

Nella stagione 2012/2013 l’ulteriore crescita del progetto azzurro. Il Napoli conquista il secondo posto con 78 punti, la seconda miglior media punti della storia azzurra di sempre. Tornano le stelle della Champions al San Paolo dopo l’esordio del 2011.

Con la scelta di Rafa Benitez tecnico che ha vinto in tutta Europa il Napoli nell’estate del 2013 si avvia un nuovo ciclo di respiro internazionale, per un Club che vuole attestarsi stabilmente nelle alte sfere del calcio mondiale.

Ed al primo anno il tecnico spagnolo vince subito la Coppa Italia, la quinta della storia azzurra. Nella seconda stagione col tecnico spagnolo giunge anche il successo in Supercoppa, in una infinita finale a Doha contro la Juve vinta ai rigori.

Il 2015 è l’anno del nuovo progetto con Maurizio Sarri. Il tecnico napoletano nel suo primo biennio batte tutti i record di punti conquistati in Serie A e di gol segnati nella storia azzurra. Il Napoli si mette in evidenza in Italia ed in Europa per la bellezza del suo gioco.

Nel 2018 il Napoli lotta per lo scudetto fino all’ultimo respiro dopo una grande vittoria a Torino contro la Juve con gol di Koulibaly nei minuti finali e giunge al secondo posto raggiungendo il traguardo della Champions e del nono anno consecutivo in Europa.

Gli ultimi anni della SSC Napoli.

Si apre poi l’era Ancelotti che non porterà i risultati sperati. Dopo una stagione e mezza la storia del tecnico emiliano finisce con l’esonero al culmine di uno dei momenti cruciali di maggiori difficoltà in campionato e l’ammutinamento della squadra.

La risalita è affidata a Gennaro Gattuso. Il tecnico azzurro conquista la sesta Coppa Italia: il Napoli batte la Juventus in finale ai rigori all’Olimpico il 17 giugno 2020.

Anno difficile per l’epidemia da Covid che culmina con la notizia terribile della morte di Diego Armando Maradona il 25 novembre 2020. Da quel giorno il San Paolo diventa Stadio “Diego Armando Maradona”.

Nell’ultima stagione la delusione cocentissima della mancata qualificazione Champions maturata all’ultima giornata con l’incredibile mancata vittoria contro il Verona.

Va via Gattuso e arriva Luciano Spalletti.

La storia azzurra continua e i cuori azzurri continueranno a palpitare come da 95 anni a questa parte. Auguri, caro vecchio Napoli….

a cura di Natale Giusti.

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