Il Castellani paura non ci fa (più): Napoli batte Empoli a domicilio, fantasmi scacciati e un altro passo verso la gloria

Nel giorno della festa del papà di quasi 6 anni fa, si verificava un fatto storico nella storia del Napoli: vittoria al Castellani di Empoli

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Nel giorno della festa del papà (19 marzo 2017 n.d.a.), ormai quasi 6 anni or sono, si verificava un fatto storico, nella storia quasi centenaria del Napoli: col risultato di 3-2, per la prima volta in assoluto, gli azzurri avevano vinto al “Castellani” di Empoli.

Mai, nelle 8 precedenti sfide in Toscana, era stato centrato un solo successo. Neppure il Napoli di Maradona ci riuscì , affrontando l’Empoli in 2 circostanze ( nell’ 87 e nell’88) e sempre pareggiando col risultato di 0-0.

19 Marzo 2017. Quel giorno la storia cambiò. Era ancora il Napoli di Maurizio Sarri, alla seconda stagione in azzurro. La decisero Insigne ( con doppietta) e una splendida punizione di Mertens.

Data storica, si diceva in premessa. Perché il tabù del “Castellani” per il Napoli continuò a dettar legge, con due sconfitte nelle altrettante due successive apparizioni, nella tana dell’Empoli.

L’ultima, dolorosissima, porta la data del 24 Aprile 2022, neanche 1 anno fa. Era già il Napoli di Luciano Spalletti e fu una disfatta. La conduceva comodamente per 2-0 il Napoli con goal di Mertens e Insigne ( ancora loro) e la vittoria sembrava ormai saldamente in pugno. Poi, 7 minuti di follia, in cui l’Empoli riuscì a fare 3 goal, a rimontare il punteggio e a vincere, nel modo più beffardo.

Fu il giorno che, di fatto, vide il Napoli abdicare alla lotta scudetto, nel modo più triste e ignominioso. Fu il giorno che fece capire, al popolo azzurro, che quel Sogno tanto agognato doveva ancora una volta essere rimandato, a data da destinarsi. Fu il giorno della disfatta di Alex Meret, che in quella domenica di Aprile dell’anno scorso era in campo e contribuì in maniera purtroppo decisiva al risultato finale.

Vederlo ora, titolare inamovibile della capolista che se ne va, strappa un tenero sorriso. Sarebbe stato impensabile, almeno fino a 10 mesi or sono. Forse anche qualcuno in meno.

Il Castellani di Empoli, insomma, rappresenta per il Napoli un nemico scomodissimo dinanzi al quale non ci si può concedere distrazione alcuna. Lo dice la storia e Luciano Spalletti, in parte, di quella storia è stato una delle vittime più recenti.

E’ per questo che, rispetto a Francoforte, conferma lo stesso 11 titolare, con la sola eccezione di Mario Rui in luogo di Olivera: la vuole vincere a tutti i costi, Luciano. L’ha già detto in conferenza: zero cali di concentrazione e solo tanto e duro lavoro.

Paolo Zanetti, da par suo, è un tecnico giovane, affamato e capace. Che praticamente ha salvato già l’Empoli a Gennaio e questo la potrebbe dire già lunga sulle sue capacità. Col Napoli, però, finora ha sempre perso, ma a fare bella figura ci tiene.

Parte coriaceo, l’Empoli. Ma si sgonfia presto. Kvara dal limite dell’area disegna un arcobaleno perfetto sul piede di Zielinski, che propone subito il cross a centro-area: Ismajli, nel tentativo disperato di anticipare Osihmen, infila l’incolpevole Vicario e regala al Napoli l’1-0.  E’ appena il minuto 15.

Reagiscono, i padroni di casa, con una sberla di Henderson da quasi 30 metri, pochi minuti più tardi: Meret respinge a lato e non si fa sorprendere.

Gli uomini di Spalletti, come al solito loro, concedono qualche minuto di sfogo alle velleità avversarie e poi diventano i dominatori della scena, trovando il raddoppio al minuto 28: gioco a due tra Kvara e Zielinski a seguito di battuta di corner, col georgiano che libera un perfido destro dal limite dell’area: Vicario respinge corto e sulla palla che ballonzola si avventa Osihmen come un falco. Il 2-0 è cosa fatta.

Il vantaggio potrebbe triplicarsi appena 5 minuti dopo, ma la conclusione da dentro l’area di Osihmen, a seguito di scippo-palla di Lozano a Luperto, è respinta in modo decisivo da una gran parata di Vicario.

Il bombardamento dei partenopei non cessa ancora, perché 120 secondi più tardi è Kim, con un imperioso stacco di testa ( da corner ben battuto da Zielinski), a trovare una traversa clamorosa a Vicario ormai battuto: la palla non ha varcato la linea e l’Empoli si salva dalla capitolazione.

Primo tempo che si conclude, così, col punteggio di 2-0 per il Napoli e seconda frazione che si apre con un piccolo brivido per la capolista: Satriano recupera una palla dalla linea di fondo, portandola via a Mario Rui senza commettere fallo; cross insidioso al centro e perfetto anticipo di Rrahmani su Piccoli, che già pregustava la girata a rete a pochi metri da Meret.

L’Empoli, rispetto alla prima frazione, tenta maggiormente di ricorrere a giocate in verticale, nel tentativo di servire quanto più velocemente le due punte, Piccoli e Satriano. Il risultato è che il Napoli fiuta il pericolo, non stacca la spina dalla partita e riprende a macinare campo ed occasioni di goal.

Come quella che, al minuto 53, vede Lozano andare vicino alla segnatura, smarcato da un tacco splendido di Anguissa appena dentro l’area di rigore empolese.

Sarebbe 3-0, al 60esimo, se solo Osihmen, imbeccato stupendamente da Lobotka con un lancio in profondità, non si trovasse in posizione di fuorigioco: goal giustamente annullato.

5 minuti dopo e accade l’episodio che potrebbe riaprire la contesa: per un ingenuo fallo di reazione a centrocampo, su Caputo, viene correttamente espulso Mario Rui: Ayroldi, chiamato al VAR, non ha dubbi. Per il Napoli, si tratta della prima espulsione in stagione.

Proprio in quel momento, si perfeziona la legittimazione del risultato e della leadership: il Napoli, alla terza trasferta consecutiva e già di scena appena 4 giorni prima a Francoforte, si ritrova in inferiorità numerica nell’ultima mezz’ora di gara, contro una squadra viceversa riposata, che  ha avuto a disposizione l’intera settimana per preparare la partita.

Tuttavia, se non ci fosse il tabellino a ricordarlo, che il Napoli stia giocando con l’uomo in meno non se ne accorge proprio nessuno: autoritaria, consapevole ed imperiosa la reazione degli azzurri, che governano la fase finale del match con la solidità di chi non accetta di farsi limitare, neppure dagli incidenti di percorso. La manovra non perde mai di lucidità e salgono in cattedra, splendidamente, tutti gli uomini del centrocampo, guidati dal professor Stani Lobotka, che non perde una palla manco a pagarlo oro.

L’Empoli, di fatto, sebbene abbia dalla sua l’uomo in più, non riesce a creare nessuna situazione realmente pericolosa, anzi: sono del Napoli, in ripartenza, le occasioni più ghiotte.

Come il destro del Cholito da dentro l’area, subentrato a uno stremato Osihmen; che giunge al minuto 84 e chiama Vicario a una buona parata.

O ancora, la chance che capita sui piedi di Gianluca Gaetano, anch’egli fresco subentrato, proprio all’ultima azione del match.

Con la calma e la forza d’animo di chi vuole abbracciare presto un vecchio amico che non vede da più di 3 decenni, il Napoli fa un altro giro e un’altra corsa.

E, prima di andar via, raccoglie altri 3 punti e li mette in saccoccia.

Che al “Castellani, si sa, non è mai scontato.

Luciano Spalletti lo sa. Stavolta, i fantasmi, restano nelle tenebre. O forse sono solo i suoi ragazzi che fanno troppa luce. Per tutti.

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