Rimborsi M5s, altri nomi e nuove espulsioni per i bonifici mancati

Sul blog un nuovo elenco, gli inadempienti salgono a 14, inclusi due consiglieri regionali emiliani....

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Sul blog un nuovo elenco, gli inadempienti salgono a 14, inclusi due consiglieri regionali emiliani. Spuntano i nomi di Cariello e Sassi, subito espulsi, di Piccinini (con giudizio sospeso) e Scagliusi e Dieni (casi ritenuti minori). E Le Iene pubblicano la terza parte dell’inchiesta.

Rimborsi, caso senza fine. Anticipando di qualche minuto la pubblicazione della terza parte dell’inchiesta delle Iene che ha scoperchiato tutta la vicenda, il blog ufficiale degli M5s ha diffuso le ultime novità sulla vicenda dei rimborsi: chi è stato il più virtuoso, chi meno, e nuovi espulsi, e altri “sub judice” 

Sul blog delle Stelle, quindi gli inadempienti salgono a 14, inclusi due consiglieri regionali emiliani. Spuntano così i nomi di Francesco Cariello e Gianluca Sassi, subito espulsi, di Silvia Piccinini, consigliere regionale in Emilia Romagna, così come Sassi, (che però sostiene che ci sia un errore della banca e promette di presentare le prove). E ancora. Emanuele Scagliusi (ritenuto caso minore) che su Fb si è così giustificato: “Ad oggi ho restituito più di 223 mila euro, gli altri soldi, poco più di mille euro li ho usati per farmi un check up medico di nascosto dai miei familiari”, Federica Dieni, (altro caso ritenuto minore).

I nomi dei tre parlamentari CarielloScagliusi e Dieni (e nuovamente candidati all’uninominale in Puglia e a Reggio Calabria) sono stati tirati in ballo per prima dalla terza parte dell’inchiesta di Filippo Roma e di Marco Occhipinti de Le Iene, pubblicata oggi sul sito della trasmissione.

I tre nomi di oggi si aggiungono a quelli di Giulia Sarti (che si è autosospesa), Massimiliano Bernini e Barbara Lezzi, anch’essi assenti dalla lista degli otto non in regola presentata dal candidato premier dei Cinque stelle, Luigi Di Maio, dopo l’inchiesta delle Iene. A tirarli in ballo, dicono i responsabili dell’inchiesta, un ex attivista del Movimento.

 Il totale dei pentastellati coinvolti dallo scandalo ormai noto come Rimborsopoli è quindi di quattordici. “Il Movimento ha i dati di tutti i bonifici dei parlamentari da più di una settimana, tuttavia ha deciso di prendere provvedimenti solo nei confronti di otto di loro. Perché aspetta che facciamo noi i nomi di chi ha commesso irregolarità per intervenire? Sta coprendo qualcuno? Vuole limitare i danni?”, si chiedono gli autori dell’inchiesta.

Secondo quanto pubblicato sul sito delle Iene, per Francesco Cariello mancano all’appello due bonifici per un totale di 5989 euro. “L’abbiamo contattato, ma ci ha risposto che prima di martedì non può rispondere alle nostre domande”. Invece, si legge ancora, per gli altri due parlamentari Emanuele Scagliusi, candidato in un collegio uninominale in Puglia, e l’onorevole Federica Dieni, candidata nel collegio uninominale di Reggio Calabria, c’è una novità nella procedura di mancato versamento: “Nei loro casi non si parla di bonifici pubblicati e mai arrivati a destinazione, ma di bonifici arrivati nel fondo del microcredito solo parzialmente, cioè per cifre minori di quelle presenti nel documento pubblicato dai due onorevoli. Siamo passati dal bonifico eseguito e poi revocato al bonifico direttamente taroccato?”.

Scagliusi, dicono Le Iene, dichiara di non spiegarsi “come sulla distinta del suo bonifico ci sia una cifra di importo superiore a quella arrivata nel fondo. Ma il codice identificativo dell’operazione è lo stesso, quindi qualcuno ha manualmente modificato l’importo della distinta pubblicata sul sito dei Cinque stelle”, si sostiene nell’inchiesta.

Dieni, invece, ammette con Filippo Roma di aver gonfiato la cifra del bonifico, “ma solo perché aveva poi provveduto a fare un bonifico riparatore dieci giorni dopo.

Caso a parte è Ivan Della Valle, uno degli otto ‘denunciati’ da Di Maio, definito dalle Iene ‘il campione dei furbetti’, dato a Casablanca, ma intervistato in esclusiva in Toscana. “Nel suo caso risultano mai arrivati al fondo 51 bonifici per un totale di 272.312 euro. Chiede scusa, e ammette: “Taroccavo i bonifici con Photoshop”, ma poi attacca i parlamentari del Movimento: “Impossibili 8-9000 euro al mese di spese quando hai ufficio, viaggi e telefono già pagati”. Da lui arriva la sfida: “Trasparenza vera? Fuori tutti gli scontrini dei rimborsi non restituiti. Chiedetegli voi Iene e li chieda anche il candidato premier dei Cinque stelle Di Maio”.

· M5S: “ESPULSI IL DEPUTATO CARIELLO E IL CONSIGLIERE REGIONALE SASSI”
Francesco Cariello e il consigliere regionale in Emilia-Romagna del Movimento 5 Stelle, Gian Luca Sassi, sono stati espulsi da M5s, per il caso dei finti rimborsi.
“Francesco Cariello – spiegano i 5 stelle – ha una irregolarità negli ultimi bonifici. Ha continuato a sostenere di poter dimostrare la regolarità dei suoi bonifici. Non ci ha voluto dare l’autorizzazione di accedere ai dati in possesso del MEF e questo va contro il nostro principio di trasparenza. A questo punto è fuori dal Movimento”.

Per Federica Dieni e Emanuele Scagliusi i vertici del M5S hanno previsto “un richiamo” essendo considerati “casi minori”. Lo scrive, in un post sul blog, il M5S che invece annuncia l’espulsione dal Movimento di Francesco Cariello e del consigliere Regionale emiliano-romagnolo Gian Luca Sassi. Il M5S pubblica inoltre la tabella con tutti gli importi restituiti dai parlamentari secondo il sito tirendiconto.it e secondo il Mef. “Abbiamo rinunciato e donato oltre 90 milioni di euro”, si legge nel post, intitolato “L’orgoglio del M5S”.

·  MOI: “HO DATO OK A VERIFICA RESTITUZIONI”
“Smentisco le notizie di stampa sulla mia intenzione di uscire dal gruppo Efdd al Parlamento europeo e sulla mia espulsione dal MoVimento 5 Stelle”, afferma l’eurodeputata M5S Giulia Moi spiegando di aver “proceduto a inviare la delega per autorizzare la verifica incrociata delle mie restituzioni al Fondo del Microcredito”.
“Diffido chiunque dal diffondere le falsità circolate in questi giorni sul mio conto”, dice ancora in una nota nella quale si legge anche “dallo staff di comunicazione viene confermata la ricezione del documento firmato”.

vivicentro.it/POLITICA – / Repubblica

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