Rdc a 43 detenuti: sequestri a Castellammare e comuni limitrofi

Inchiesta zona Lattari su 43 detenuti per reddito di cittadinanza: sequestri a Castellammare Gragnano, Lettere, Pimonte, Pompei e Vico Equense.

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Il tribunale di Torre Annunziata sta indagando su 43 detenuti, tra Castellammare e Lattari, per sospetto di frode nel richiedere il reddito di cittadinanza.

Secondo le indagini, i detenuti avrebbero deciso di richiedere il beneficio sociale nonostante non avessero diritto ad esso, fornendo informazioni false sulle loro condizioni economiche e familiari.

La procura, In esito alle investigazioni condotte dal Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata, ha disposto il sequestro di beni e denaro ‘per equivalente’ di 367.465 euro, ritenuti frutto dell’illecita attività, a carico di diversi soggetti coinvolti nell’inchiesta e residenti nei comuni di Castellammare di Stabia, Gragnano, Lettere, Pimonte, Pompei e Vico Equense –

I finanzieri del gruppo di Torre Annunziata – coadiuvati dalle Fiamme gialle del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli e delle compagnie di Castellammare di Stabia, Massa Lubrense e Torre del Greco stanno inoltre esaminando atti e documenti per accertare l’esistenza di eventuali complici, le modalità di gestione e distribuzione dei fondi.

La Procura di Torre Annunziata specifica che:

“Ulteriori disponibilità finanziarie sono in via di quantificazione sui rapporti bancari risultati riconducibili” agli indagati “tre dei quali sono tuttora detenuti in carcere mentre due sono agli arresti domiciliari”.

Finora, hanno sequestrato denaro contante e auto di proprietà degli indagati, per un valore stimato complessivamente in 96.500 euro.

NOTE

Il reddito di cittadinanza, istituito dal governo nel 2019, mira a garantire una forma di sostegno economico alle persone e alle famiglie in difficoltà. Tuttavia, l’inchiesta in corso evidenzia come il sistema abbia delle falle che potrebbero permettere a singoli individui di abusarne per fini illeciti.

L’indagine in corso rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro le frodi e le evasione fiscale, che rappresentano un grave danno per l’intera società. Resta ora da capire se le procedure di accesso ai benefici sociali dovranno essere soggette a maggiori controlli e verifiche, per prevenire futuri abusi.

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