Gdf Napoli: sequestrati 3 lotti di caschi per moto non regolari

La Guardia di Finanza ha sequestrato a Napoli tre lotti di caschi per moto con omologazione non regolare, nell'ambito di un'operazione volta a verificare la conformità dei produttori alle normative in vigore.

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La Guardia di Finanza ha sequestrato a Napoli tre lotti di caschi per moto con omologazione non regolare, nell’ambito di un’operazione volta a verificare la conformità dei produttori alle normative in vigore.
L’operazione ha sollevato importanti questioni sulla sicurezza stradale e sulla necessità di garantire che i prodotti in commercio rispettino le leggi in materia di sicurezza.

L’operazione è parte di una più ampia indagine sulla sicurezza dei motociclisti e la conformità dei produttori alle normative in vigore.
A seguire, il comunicato rilasciato dal Comando della Guardia di finanza di Napoli che ne da notizia e spiega il contesto e le implicazioni dell’inchiesta, con un focus sulle conseguenze per i motociclisti e sulle misure necessarie per garantire la loro sicurezza sulle strade italiane.

Gdf Napoli: sequestrati 3 lotti di caschi non regolari

IN BREVE
Il sequestro eseguito dai finanzieri del II Gruppo Napoli riguarda caschi individuati sia presso i magazzini dalla società importatrice che presso le sedi di ignari rivenditori commerciali italiani presenti in nove Regioni, distribuite sull’intero territorio nazionale, ai quali erano stati venduti.

Il Comando Provinciale di Napoli ha eseguito, a carico di una società partenopea attiva nell’importazione e commercializzazione di accessori per moto, un decreto di sequestro preventivo, emesso dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Sezione Seconda, di caschi per moto non conformi ai requisiti di omologazione, fissati dalla normativa comunitaria.

Nello specifico, il sequestro, curato dai militari del II Gruppo Napoli, riguarda caschi “modulari”, “demi-jet” e “jet”, di cui oltre 3.600 individuati presso i magazzini dalla società importatrice, mentre altri 869 presso le sedi di 43 ignari rivenditori commerciali italiani presenti in nove Regioni, distribuite sull’intero territorio nazionale, ai quali erano stati venduti.

L’intervento di sequestro scaturisce dall’esito di accertamenti tecnici, disposti dalla Procura della Repubblica partenopea, da cui è emersa la sussistenza di un rischio per l’incolumità degli utilizzatori dei caschi, poiché le loro caratteristiche non sono risultate rispondenti alle specifiche di sicurezza prescritte dalle omologazioni europee.

Il legale rappresentante e l’amministratore di fatto della società produttrice, entrambi della provincia di Napoli, sono indagati per ipotesi di frode in pubbliche forniture, poiché una parte dei materiali in sequestro era stata venduta ad una Pubblica amministrazione, nonché per frode nell’esercizio del commercio.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

 

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