Febbre del Nilo: Allerta Lombardia!

Un uomo di 86 anni residente ad Acquanegra sul Chiese, Mantova, è deceduto a causa del virus West Nile, diventando la seconda vittima della febbre del Nilo in Lombardia nel 2023.

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In Breve: Un uomo di 86 anni residente ad Acquanegra sul Chiese, Mantova, è deceduto a causa del virus West Nile, diventando la seconda vittima della febbre del Nilo in Lombardia nel 2023. Attualmente, sono stati identificati altri due casi nel Mantovano. La febbre del Nilo si trasmette tramite zanzare infette e può avere sintomi influenzali o, nei casi gravi, sintomi di meningite. Non esiste una terapia specifica, solo trattamenti di supporto. Le misure preventive includono l’uso di repellenti, zanzariere, pulizia degli ambienti e controllo delle zanzare.

Nuova Vittima della Febbre del Nilo a Mantova: Crescono i Casi in Lombardia

Un uomo di 86 anni, residente ad Acquanegra sul Chiese, ha perso la vita a causa del virus West Nile, confermando la preoccupante diffusione della febbre del Nilo in Lombardia. La tragica notizia giunge dopo la morte di un 70enne di Casteldidone (Cremona), che era stata la prima vittima di questa malattia nel 2023. Questo drammatico evento sottolinea l’importanza di comprendere meglio il virus e le misure preventive necessarie per proteggere la popolazione.

Attualmente, il territorio del Mantovano è stato colpito da altri due casi di febbre del Nilo. Il primo coinvolge un uomo di 55 anni di Marcaria, che fortunatamente è stato dimesso dall’ospedale. Il secondo caso riguarda un giovane proveniente dal Lazio, in visita ai parenti nel Cremonese, e che ora è ricoverato presso l’ospedale di Asola. Questi casi evidenziano la necessità di vigilanza costante e di misure preventive adeguate per evitare la propagazione del virus.

Come si Trasmette la Febbre del Nilo

La febbre del Nilo è una malattia virale trasmessa principalmente attraverso la puntura di zanzare infette. Dopo la puntura, il periodo di incubazione può variare da 2 a 14 giorni, con casi eccezionali che possono manifestarsi fino a 21 giorni nei soggetti con sistema immunitario compromesso. Nonostante l’80% degli individui infettati non sviluppi sintomi, nel restante 20% possono presentarsi sintomi simili a quelli dell’influenza, come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e sfoghi cutanei. In una percentuale molto ridotta di casi, lo 0,1%, l’infezione può evolvere in forme gravi come la meningite o la meningo-encefalite, come avvenuto nei casi segnalati in Lombardia.

Attualmente, non esiste una terapia specifica per la febbre del Nilo. Il trattamento si concentra principalmente sul sollievo dei sintomi e sul supporto medico. Questo sottolinea l’importanza della prevenzione e della riduzione del rischio di punture di zanzara.

Misure Preventive e Difese contro le Zanzare

Per evitare il rischio di infezione da febbre del Nilo, è fondamentale adottare misure preventive efficaci. Innanzitutto, l’uso di repellenti quando si trascorre del tempo all’aperto può essere un’azione di difesa cruciale. Inoltre, l’installazione di zanzariere nelle abitazioni può contribuire a impedire l’accesso delle zanzare agli ambienti interni.

È altrettanto importante adottare misure per prevenire la proliferazione delle zanzare. La pulizia regolare di tombini e pozzetti, l’uso di insetticidi e la gestione di acqua stagnante possono contribuire a limitare la presenza di zanzare infette. Soprattutto nei luoghi in cui si accumula acqua, come nei cortili e nei condomini, è essenziale evitare il ristagno e adottare misure per limitare la deposizione delle uova.

Anche nei cimiteri, è possibile adottare precauzioni, come l’uso di prodotti larvicidi nei vasi di fiori o la sostituzione di fiori freschi con quelli secchi o di plastica. Inoltre, è importante assicurarsi che gli oggetti all’aperto, come i sottovasi delle piante e le piscinette per bambini, non accumulino acqua stagnante.

Per chi possiede animali domestici, è consigliabile cambiare l’acqua nelle ciotole quotidianamente e mantenerle pulite, riducendo così il rischio di punture di zanzara.

In conclusione, la tragica morte dell’uomo di 86 anni a Mantova a causa della febbre del Nilo richiama l’attenzione sull’importanza di comprendere il virus e di adottare misure preventive per proteggere la salute pubblica. La collaborazione tra comunità, autorità sanitarie e individui è essenziale per ridurre il rischio di diffusione della malattia e per garantire un ambiente più sicuro per tutti.

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