Rocchi: “La sudditanza? Non scherziamo!”

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Le sue parole

L’arbitro Gianluca Rocchi ha parlato a Radio Anch’io lo Sport dopo aver arbitrato la finale di Coppa Italia tra Juventus e Milan: “Le difficoltà della gara di sabato? I calciatori si sono comportati bene, è stato un piacere arbitrarla. Soprattutto nei 90′ minuti ho dovuto soltanto seguire il gioco. Quando i calciatori pensano solo a giocare è il massimo per un arbitro. Il mio obiettivo era di sembrare quasi trasparente e credo di esserci riuscito.

Quante decisioni si prendono anche senza fischiare? Tante, rientra un po’ nella gestione della gara. Per questo ci arrabbiamo quando veniamo valutati per un solo episodio. Spesso nella valutazione di un arbitro non si guarda tutto il contesto e ci si ricorda soltanto del rigore fischiato o dell’episodio eclatante. 

La moviola? Anche noi siamo curiosi perché non abbiamo chiare le modalità con cui dovremo applicarla. Ben venga comunque se aiuterà a risolvere gli episodi. L’obiettivo di un arbitro è uno solo: quello di non fare errori e non condizionare il risultato. La finale di Coppa Italia per me è stata una bella conclusione per un’annata molto positiva. 

La sudditanza? Non scherziamo, quando andiamo in campo l’obiettivo è di dare alle squadre le stesse valutazioni. Figuriamoci se un arbitro vuole influenzare una o l’altra squadra”.


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