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l ministro degli interni Alfano tenta, in questi giorni, di risolvere la non più prorogabile “questione” sui migranti che finora, nonostante che la percentuale di stranieri in Italia sia inferiore a quella nel resto d’Europa: 8,3% contro il 9,3% della Germania o il 9,6% della Spagna, tanti malumori e polemiche ha scatenato tra sindaci e governatori di qualsiasi colore politico.
Per farlo sembra voler far tesoro delle parole di Papa Francesco del 18 aprile scorso: ”I migranti sono un dono, non un problema” provando a farne una più laica rivisitazione traducendo in: i Migranti saranno uno dono sparso su tutto il territorio accompagnati da più soldi: due o tre persone ogni mille abitanti e aiuti finanziari mirati ai Comuni: 50 centesimi a migrante a titolo di spese generali. La quota, chiaramente, verrà detratta dai 2,50 euro attualmente previsti quotidianamente per le spese spicciole – il cosiddetto pocket money o argent de poche dei profughi. Finora ai Comuni che partecipano allo Sprar non vengono elargite somme per spese generali a fondo perduto, ma solo quelle relative alle spese sostenute per il progetto di accoglienza di strutture ad hoc o appartamenti. Spese che devono essere rendicontate e documentate minuziosamente proprio a garanzia del rispetto della legge e per evitare casi di malaffaresul tipo di Mafia Capitale.
Ai 50 centesimi si aggiungerebbe anche lo sblocco delle assunzioni per cui, i Comuni che aderiranno allo Sprar (attualmente sono 800), saranno premiati con la deroga al divieto di assunzioni. Potranno cioè procedere a reclutare nuovo personale (cittadini italiani) da impiegare nei progetti di assistenza e integrazione dei migranti e richiedenti asilo. In questo modo si potrà attribuire maggiore consistenza al sistema pubblico. L’incentivo prevede una revisione della Legge di Stabilità e costituisce uno degli aspetti più determinanti, seppur spinosi, del prospetto al vaglio del ministro Alfano e dell’Anci.
Per finire, in un’intervista a Libero, Alfano annuncia anche una nuova misura sul fronte della sicurezza affermando:
“Sto studiando un decreto che prevede una sorta di Daspo che tenga lontano dalle città i criminali con precedenti pericolosi. Vorrei che questa legge fosse il provvedimento del governo alla ripresa dei lavori dopo Ferragosto”.
Per ora, comunque, si resta all’emergenza crescente e alla sua gestione tramite i prefetti che intervengono senza chiedere permesso inviando i profughi ai Comuni i quali provvedono a sistemarli – sempre che ne trovino la disponibilità – in pensioni e hotel. Per ogni migrante all’hotel spettano 35 euro dai quali, però, vanno decurtati sempre i famosi 2,50 euro del pocket money a loro volta decurtati, se tutto passerà, dei 50 centesimi che andranno al comune per cui, al migrante, andranno 2 euro netti (sempre per giorno).
vivicentro.it/politica – Piano Alfano: migranti spalmati (3×1000) e più soldi ai comuni (50 centesimi per “ospite”)
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