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Castellammare di Stabia

“Dillo all’untore …..” (Roberta TEANO)

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“Il male e la paura sono gemelli siamesi” affermava Bauman nel suo libro ”Paura liquida”, ciò significa che nessuno si incontra mai senza l’altro.

In un macabro gioco di specchi sabato sera abbiamo vissuto tutto ciò che può generare la paura e la follia. Sabato sera fuggivano a Torino e fuggivano a Londra, a Torino c’era in atto la demenza alcolica di pochi balordi che ha generato la psicosi di un attentato terroristico provocando il panico di una folla intera, a Londra la realtà di un attentato terroristico, uno degli incubi peggiore nel quale questo secolo è immerso.

C

onsiderando il fatto che l’umanità ha acquistato la capacità, sempre più avanzata, di”autodistruggersi”, come in un film “horror” noi non conosciamo da quale parte verremo attaccati e né da chi.

E’ impossibile prevedere. I terroristi sono ”serpi” in seno perché la maggior parte delle volte sono stati accolti, sono cresciuti, parlano la stessa lingua, usano gli stessi mezzi pubblici e le scuole delle proprie vittima ma le odiano, nel modo più immondo e spietato, in nome di qualcosa che ancora oggi non capiamo.

Hannah Arendt diceva che il male è banale, il bene lo comprendi il male,ahimè, è incomprensibile trascende nel banale e genera terrore.

Hanno generato in tutti noi una paura di quelle che ti rende folli. La paura immobilizza, ti pietrifica la mente, ti gela il sangue nelle vene, si ha una sorta di regressione agli istinti primordiali quella che si è avuta a Torino.

Si scappa ognuno per sé per isteria o per sopravvivenza, la stessa strategia che usa il cacciatore con il cingliale, per prenderlo lo trascina nel vortice della cecità della paura.

Oggi noi viviamo avvolti nel vortice della paura, la prudenza non ci salva e per usare le parole di Ralph Waldo Emerson ”pattinando sopra il ghiaccio sottile, la nostra speranza di salvezza sta nella velocità”.

Bene vorrei che si sviluppasse questo in ognuno di noi, comprendere che la vita è ”veloce”, sprecarla nella paura della “non vita”è un vero peccato.

In fondo fare il loro gioco, alzare muri, chiuderci dentro , avere paura dello straniero, gridare “dillo all’untore…” (generare così una paura collettiva) come “Nei Promessi Sposi” ci porterebbe tutti a rinunciare alla vittoria più grande che un uomo possa conquistare ,la Libertà. Per non parlare dell’alto prezzo in termine di democrazia che dovremmo pagare dall’invasioni degl i”sciacalli” politici, che sulle paure collettive ne fanno il loro cavallo di battaglia

Qualcuno mi dirà che è facile parlare “ma i fatti sono tragici e fanno paura”, intanto i 50 mila ragazzi e non riuniti a Manchester per il mega concerto di Arianna Grande, hanno dimostrato che a vincere, è sempre e solo l’AMORE

Dillo all'untore

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