Nessun ferito. La voragine, vicino Ponte Vecchio, causata dalla rottura di una conduttura dell’acqua. A secco quasi tutta la città , evacuati 2 palazzi
<strong>Firenze – Una voragine di circa 200 metri per sette di larghezza si e’ aperta intorno alle 6,30 sul lungarno Torrigiani, tra ponte Vecchio e ponte Le Grazie, a Firenze. Coinvolte una ventina di auto in sosta. Ai vigili del fuoco intervenuti non risultano al momento persone coinvolte.
Gli abitanti di due palazzi che si affacciano su lungarno Torrigiani sono stati invitati a lasciare gli appartamenti. Il provvedimento è a scopo precauzionale, al fine di effettuare controlli piu’ accurati da parte dei tecnici. Intanto in citta’ si registra una quasi totale mancanza d’acqua. A secco anche alcuni Comuni dell’hinterland fiorentino.
Il fronte della voragine, la cui profondità è ancora da stimare, ha interessato un lungo tratto del Lungarno utilizzato come area di sosta delle auto. Tra le prime ipotesi, quella che il cedimento sia stato provocato dalla rottura di una grossa conduttura sotterranea dell’acqua, che ha parzialmente riempito la voragine e sommerso alcune delle auto sprofondate, rendendo ancora piu’ difficile l’intervento dei vigili. Potrebbe avere influito anche l’azione di erosione delle acque del fiume.
“La voragine che si e’ aperta a Firenze e’ enorme. Ad una prima stima si puo’ calcolare uno spostamento di 3-4 mila metri cubi di materiale”. Lo afferma Maria Teresa Fagioli, presidente dell’Ordine dei geologi toscani. “I vigili del fuoco hanno confermato che l’incidente e’ stato provocato dalla perdita di un tubo acquedottistico, cosa non strana perche’ i nostri acquedetti sono colabrodi – osserva la geologa -. C’e’ da domandarsi, pero’, perche’ ci si sia accorti cosi’ tardi di questa perdita, che evidentemente era in atto da tanto tempo, perche’ tutto questo materiale non si sposta certo in un giorno, anche se poi il crollo avviene repentinamente. Per fortuna, il muro di argine dell’Arno ha retto molto bene, e inoltre il fiume non era in piena, altrimenti ci sarebbero stati altri problemi”. La geologa esclude in maniera netta che la catastrofe sia colpa dell’Arno “Se fosse così – afferma parlando all’Agi – ci sarebbe da preoccuparsi seriamente, ma i vigili del fuoco questa mattina lo hanno escluso subito”.
“All’origine della voragine di Firenze mi sembra di aver capito ci sia la rottura di un tubo dell’acqua. Un tubo dell’acquedotto lo puo’ fare ma non e’ che il crollo e’ contingente alla rottura, l’acqua deve aver lavorato a lungo per attaccare il substrato e far andare giu’ il manto stradale” aggiunge all’Agi il geologo Mario Tozzi commentando quanto accaduto a Firenze, dove stamattina si e aperta una voragine di circa 200 metri sul Lungarno, causando lo sprofondamento di auto e l’evacuazione di palazzi. Per il geologo, si tratta di casi comuni e “l’acqua ha avuto tempo per lavorare. Non c’entra niente il fiume a quanto ho capito, che oltretutto ha argini artificiali. Nel caso dell’acquedotto si puo’ individuare il problema, magari anche solo attraverso la portata d’acqua che potrebbe via via diminuire. Episodi simili capitano spesso, penso a Roma o Napoli dove sotto e’ cavo”. Secondo Tozzi, e’ comunque presto per fare ipotesi e avanzare ragioni, “potrebbe esserci anche una debolezza strutturale, debolezza del terreno, una pecca di costruzione della strada, fratture. Parliamo o di debolezza della costruzione umana o di quella dovuta alla conformazione del luogo, come succede a Roma o Napoli”.
vivicentro.it/centro/cronaca – Â (AGI) /Voragine di 200 metri sul Lungarno a Firenze
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