L’intervento del collega Vittorio Giummo di Radio Catanzaro in diretta e in esclusiva al Pungiglione Stabiese
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el corso della trasmissione radiofonica di ViviRadioWeb, “Il Pungiglione Stabiese”, abbiamo avuto in collegamento Vittorio Giummo, collega di Radio Catanzaro; con lui si è parlato del match di domenica sera tra Juve Stabia e Catanzaro.
Ciao Vittorio, partiamo subito dalle condizioni generali in casa Catanzaro. Quest’anno sembra la continuazione, ancora più nera, degli ultimi campionati. Questo Catanzaro non riesce proprio a fare nulla di buono, sembra che davvero ogni anno bisogna soffrire per poter disputare un campionato all’altezza del blasone della squadra: Lo stato attuale del Catanzaro purtroppo si trascina già da qualche anno. Probabilmente la società capeggiata dal Presidente Cosentino non è fortunata anche nelle scelte inerenti le persone che compongono lo staff tecnico, che hanno il compito di allestire il mercato. Nulla da dire dal punto di vista umano, però dal punto di vista tecnico professionale il Presidente Cosentino ancora non ha avuto la fortuna di trovare la combinazione vincente. Sotto questo punto di vista, anche quest’anno il campionato del Catanzaro è molto travagliato, l’estate scorsa si è avuto l’esonero di Erra durante il ritiro precampionato, poi c’è stata una settimana con il vice allenatore Spader, è arrivato poi Mario Somma e successivamente Zavettieri prima del ritorno di Erra. Il Catanzaro sta vivendo una situazione davvero di grande crisi, c’è uno spogliatoio che probabilmente non è compatto. La conferma è arrivata anche dalle dichiarazioni profuse al termine della partita con il Monopoli da parte del difensore Prestia, in cui ha ribadito che i tifosi hanno ragione nel lamentarsi di queste prestazioni del Catanzaro. È una situazione molto difficile, gli ultras sono contro questa società, c’è stato anche l’episodio spiacevolissimo di Melfi della scorsa settimana, laddove al termine della partita, sono stati raggiunti e picchiati due calciatori del Catanzaro: sicuramente non tira buon vento qui a Catanzaro.
Il Catanzaro come ha operato nel mercato di gennaio, e che ci puoi dire del rinforzo Gomez. In questo momento come sta giocando il calciatore? Il mercato di gennaio secondo te ha indebolito o ha dato qualcosa di più a questo Catanzaro che soprattutto in casa non è riuscito a vincere contro Melfi e Monopoli? Adesso inizia davvero a farsi dura anche alla luce di questi risultati strani che provengono da altri campi: Sì esatto, in questo periodo si possono notare risultati davvero molto strani da altri campi che si stanno verificando e purtroppo ci fanno capire che non c’è trasparenza in questo campionato di Lega Pro. Per quanto riguarda Gomez, finora non sta giocando bene, ha disatteso le speranze dei tifosi del Catanzaro. Non vogliamo puntare le colpe sul calciatore, probabilmente è anche un problema di schemi gioco, di movimenti, probabilmente questo giocatore che aveva fatto bene ad Agrigento con la maglia dell’Akragas segnando anche sei reti, arrivando qui a Catanzaro ha trovato una situazione poco propizia per le sue caratteristiche tecniche e anche per le caratteristiche caratteriali. Ripeto è una fase di profonda crisi, un Catanzaro che non riesce a vincere contro avversari modesti come Melfi e Monopoli. A questo punto c’è da chiedersi allora con chi dovrebbe vincere? Adesso la formazione giallorossa sarà attesa da tre partite proibitive. Domenica contro la Juve Stabia a Castellammare, poi doppietta in casa contro Catania e Foggia. Il Catanzaro corre un grande rischio, visto che l’ultima in classifica é distante appena 5 punti.
Dicevamo una stagione tribolata soprattutto visto i continui cambi in panchina. Con l’ultimo ritorno di Erra, anche questo è un segnale che la società ormai non sa più cosa fare: Sì tanta confusione. Ci vorrebbe davvero tantissimo tempo per capire al 100% i mali che affliggono il Catanzaro. Per adesso c’è questa categoria da conservare, altrimenti bisogna sperare in qualche ripescaggio durante l’estate. Bisogna pensare alla partita contro la compagine stabiese. Per quanto riguarda la Juve Stabia, penso che sia stato difficile per un allenatore nel giro di 3-4 giorni incidere sugli schemi tecnici di una squadra. Probabilmente il discorso dell’era Fontana era arrivato al capolinea, perché forse l’allenatore non riusciva più a trasmettere le attenzioni, gli stimoli e la necessaria grinta e determinazione ad un organico come quello stabiese composto da calciatori di primissima qualità. Ho sempre considerato la Juve Stabia come una formazione comunque decisa a puntare alla promozione diretta. C’è stata questa fase di sconfitte che ha fatto perdere contatto per la primissima poltrona, dal punto di vista tecnico però non ha nulla da invidiare alla capolista Foggia. È una squadra che ha praticato un buon calcio, ha calciatori di categoria superiore, basta vedere Cutolo che è un attaccante di grande esperienza con tanti gol in serie B. Qui in Calabria lo ricordiamo quando ha vestito la maglia del Crotone, hanno Kanoutè, e soprattutto una panchina composta da tanti calciatori di primissima fascia. Qui a Catanzaro conosciamo bene il tecnico Fontana, una persona preparata, però ho sempre avuto l’impressione che si trattasse di un allenatore che quando andava a commentare la partita, prima doveva convincere se stesso e poi doveva convincere la squadra e quindi i giornalisti a seguire. Adesso sicuramente con l’arrivo di questo tecnico, che sicuramente è giovane e di qualità, la squadra può aver ritrovato quella serenità in campo, c’è da dire che non sempre un allenatore bravo riesce a trasmettere sicurezza all’interno di uno spogliatoio.
Ritornando a parlare del Catanzaro ci puoi abbozzare una probabile formazione in base allo stato attuale, considerando i vari infortunati e se ci saranno squalificati: Non ci sarà Zanini per infortunio, ne avrà ancora per qualche settimana. Non si sono squalificati, rientrerà il centrocampista Tchoutou, sarà indisponibile Icardi, il quale è uscito con tanto di polemiche al momento della sostituzione, e domenica probabilmente siederà in panchina per punizione. Per quanto riguarda la formazione, ci potrebbe essere la novità Mancosu dall’inizio sulla fascia destra, Ransbeeck sulla mediana, ci dovrebbe essere Basrak a sinistra forse in mezzo dall’inizio insieme a Giovinco che in questo momento insieme ai difensori Sirri e Prestia, rappresentano l’aspetto positivo di questo Catanzaro, un calciatore che davvero fa reparto da solo, non fisico ma molto rapido e bravo sui calci piazzati. Domenica si é procurato il rigore del momentaneo vantaggio, in questo momento é capocannoniere e soprattutto l’elemento più importante della formazione giallorossa. Oggettivamente domenica la vedo dura al Menti, perché affronterà una formazione che attualmente ha 52 punti con un tasso tecnico superiore, e soprattutto ha delle alternative superiori al Catanzaro non sarà facile.
In chiusura una considerazione su mister Zavettieri. Per quanto riguarda la parentesi dell’anno scorso qui a Castellammare, in cui fece il suo dovere, fu preso in un momento particolare, con la squadra che non aveva ambizioni di promozione, riuscì a chiudere un campionato tranquillo e di assestamento. Alla fine ha ottenuto quello che voleva, senza lode e senza infamia. Nel caso del Catanzaro che ricordi si hanno sull’operato di mister Zavettieri? Sempre difficile giudicare l’opera di un allenatore quando viene chiamato ad intervenire durante il campionato a lavorare con una rosa non scelta da lui. Quindi è difficile trarre delle conclusioni, per quello che abbiamo visto a livello di atteggiamento della sua gestione, sicuramente è un allenatore difensivistico, anche nei momenti in cui il Catanzaro passava in vantaggio, arretrava il baricentro in maniera paurosa, tant’è che permetteva alle squadre di guadagnare molti metri sulla trequarti, e soprattutto se un avversario era più forte dal punto di vista tecnico, il gol prima o poi lo prendevi. Non ha lasciato grandi tracce. Probabilmente un allenatore che forse è più portato a lavorare con i ragazzi, vedi le sue esperienze che ha avuto in passato con il settore giovanile dell’Udinese. Al momento non lo vedo come un allenatore vincente, o comunque come un allenatore in grado di prendere per mano una squadra che abbia ambizioni di alta classifica.
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