Vitiello, difensore della Juve Stabia, e’ intervenuto in conferenza stampa al “Romeo Menti”: tutte le sue dichiarazioni in sala stampa
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er la conferenza stampa infrasettimanale in casa Juve Stabia, nella sala stampa dello Stadio Romeo Menti si è presentato il terzino destro delle vespe, Roberto Vitiello. Ecco le sue parole:
“Ad Empoli, tolti i primi venti minuti, abbiamo disputato una buona gara. Abbiamo subito un gol a freddo che ci ha tagliato le gambe nei primi minuti. Poi alla lunga siamo usciti fuori e abbiamo fatto bene. Dopo il pareggio pensavamo di portarla a casa ma così non è stato. All’inizio del match abbiamo faticato tantissimo contro una squadra forte che non dava punti di riferimento. Il gol ha condizionato la gara perché è stata una mazzata a livello mentale. Il Castellani è un campo difficile e non tutti avrebbero reagito ad un gol preso dopo pochi minuti. Il passaggio dal 4-3-3 al 3-5-2 ci ha semplificato la vita, avvantaggiando il lavoro di tutti. L’avevamo preparata bene durante la settimana.
Ci brucia aver perso in quel modo, ci fa rabbia e ci fa male. La squadra è viva – continua Vitiello – e ha voglia di fare bene, dobbiamo portare anche in B la mentalità che ci ha contraddistinto la passata stagione.
Pisa? Mi aspetto una gara difficile perché in cadetteria non esistono gare facili. Stiamo lavorando per preparare la partita, dobbiamo metterla sui binari giusti. I toscani sono reduci da una gara importante contro il Benevento e questo ci fa capire che ci sarà da sudare. È una squadra ostica che corre per tutti e novanta i minuti.
Modulo? Le partite vanno preparate settimana per settimana in base all’avversario. Il mister sicuramente studierà le condizioni migliori per poter fare bene domenica contro il Pisa. Il gruppo è unito e ha voglia di lavorare, – continua Vitiello – c’è entusiasmo e dobbiamo portare in campo questo entusiasmo.
Tifosi? Il pubblico è sempre stato caloroso e domenica mi aspetto uno stadio bollente e pieno di entusiasmo. Abbiamo bisogno di loro per disputare una stagione importante anche in cadetteria”.
A cura di Salvatore Sorrentino