Vincenzo De Luca: o lo ami, o lo odi. Il caso del vaccino anticipato ha diviso l’opinione pubblica, ed è quello che il presidente della Campania sa fare meglio.
Vincenzo De Luca: o lo ami, o lo odi. Il caso del vaccino anticipato
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atale è passato, ma è ormai chiaro ciò che Vincenzo De Luca ha chiesto di ricevere nella sua lettera a Santa Claus: il vaccino anti-covid. E il regalo è arrivato, in ritardo rispetto a Natale, ma puntuale rispetto alla data di inizio delle vaccinazioni: il 27 dicembre, infatti, sulle pagine social del presidente della Regione Campania è comparsa la foto incriminata, volutamente messa in bella posta.
Vincenzo De Luca siede su una poltrona gialla (ironia della sorte, il colore che alla regione da lui guidata non è più stato assegnato da mesi, ormai) e, con la camicia arrotolata fino alla spalla, guarda fisso davanti a sé: sembra un supereroe alle prese con la sua impresa più difficile: fare in modo che le persone si fidino di lui.
La buona fede non è una caratteristica che si accompagna al macchiettistico Vincenzo De Luca. Ma, dopotutto, non si accompagna a nessun personaggio politico. E i metodi di De Luca in questo senso sono sempre stati quelli dal pugno di ferro. È per questo che si è guadagnato l’apposizione dell’anno: lo sceriffo.
Lo sceriffo ha tendenzialmente proibito. Ha minacciato chiusure, ma auspicato alle riaperture. I suoi interventi in diretta il venerdì pomeriggio sui canali della Regione: puro intrattenimento. È stato persino taggato dalla top model Naomi Campbell – un influencer a tutti gli effetti.
E da influencer sembra che De Luca abbia ragionato, scegliendo di vaccinarsi a sorpresa e di postare la foto sui suoi social. Come didascalia, poche righe:
“Mi sono vaccinato. Dobbiamo farlo tutti nelle prossime settimane. È importante per vincere la battaglia contro il #Covid19 e tornare alla vita normale. Senza abbassare la guardia e rispettando le norme. #VDAY”
De Luca ruba i riflettori persino a medici e infermieri nella giornata dedicata alle prime somministrazioni del vaccino. E c’è chi dichiari che abbia rubato anche il vaccino. C’è, invece, chi ironizza sui possibili effetti collaterali (come l’assunzione di superpoteri assimilabili alle funzionalità del lanciafiamme, oggetto ormai associato al governatore a causa di sue passate dichiarazioni). Non manca chi, più che urlare, sogghigna al complotto: “chi ci dice che non si è fatto iniettare vino bianco?”
Ciò che è certo è che la linea di De Luca è sempre la stessa: da un lato il rigore, dall’altro la deviazione rispetto agli ordini del governo. I campani sono ormai abituati a considerare le conferenze di Conte solo in seconda battuta rispetto alle dichiarazioni di De Luca. E ne abbiamo avuto prova durante i giorni precedenti alle festività natalizie: tutta l’Italia gialla come il sole a mezzogiorno, la Campania arancione come quello al tramonto. Ma il suo gesto, se da un lato può aver incentivato gli “indecisi” a decidere di dire di sì al vaccino, dall’altro non ha fatto altro che aumentare il senso di confusione regnante nello spirito degli italiani.
Vincenzo De Luca: o lo ami, o lo odi. Non ci sono vie di mezzo.
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