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oi della Vespa Rosa siamo stati in silenzio per alcune settimane prese dal finale di stagione che per le vespe è stato amaro. Sono trascorse quasi due settimane dalla cocente delusione dovuta alla eliminazione della Juve Stabia dai play off ad opera della Reggiana o meglio per mano della terna arbitrale, ma la ferita è ancora aperta e tanti tifosi ancora oggi commentano l’episodio del gol annullato ingiustamente a Ripa.
Oggi vi portiamo a conoscenza del pensiero di due tifose in merito a questo ennesimo ”furto”.
Roberta Schettino già protagonista della nostra rubrica “La Vespa Rosa” e partecipante anche al concorso indetto dalla Lega Serie B qualche anno fa afferma:
“Non provo rabbia per il gol annullato a Ripa, ma ricordandomi del gol annullato a Gomez a Bassano, ho una mia teoria: diamo fastidio a qualcuno! Non capisco quale sia il motivo di questa forte antipatia nei nostri riguardi, considerato che a livello di tifoseria siamo tra quelle più corrette.
Come tanti altri tifosi non ho più parole che possano far comprendere il mio stato d’animo, spero solo che l’anno prossimo saremo presenti, magari più competitivi di oggi, per toglierci la soddisfazione di vincere contro tutti e tutto, come si dice dalle nostre parti: alla faccia di chi ci vuole male!
SEMPRE FORZA STABIA !!!! ”
Anche Maria Mosca membro dell’associazione sportivo culturale StabiAmore e già protagonista anche lei della nostra rubrica “La Vespa Rosa” afferma:
“Ho visto la partita Benevento – Perugia e anche durante questa partita hanno prima convalidato e poi annullato il gol a Di Carmine con una decisione che in questo caso era giusta. Tutti gli addetti ai lavori hanno commentato invece come il gol di Ripa fosse assolutamente regolare.
Gli errori li commettono i calciatori, le società con le proprie scelte e anche gli arbitri. Mentre calciatori e società li pagano sulla propria pelle, perché gli errori arbitrali restano impuniti? Secondo me si dovrebbe creare un sistema di squalifiche “certe” anche per loro.
Non mi è piaciuto il comunicato della Lega Pro che li ha addirittura difesi raccontando una realtà diversa. Chi era presente allo stadio, soprattutto quelli della Tribuna Varano (ex Distinti), sa che è andata in modo diverso dalla “storiella” raccontata dai vertici della Lega Pro.”
Concludiamo il nostro articolo con un’affermazione che ci deve dare la forza per sperare che il calcio malato, piegato a logiche di potere e di denaro non esista più: “il calcio è di chi lo ama e ne noi siamo innamorati pazzi!”
Patrizia Esposito