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Castellammare di Stabia

Verona – Napoli (1-3): Le pagelle dei protagonisti in campo

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a gara tra il Verona e il Napoli finisce con il risultato di 1-3, al termine del match stiliamo le nostre pagelle della gara per assegnare i voti ai componenti delle due rose che si sono dati battaglia in campo.

Il Napoli ritorna alla vittoria dopo lo scivolone casalingo con la Fiorentina e lo fa grazie anche al ritorno, speriamo definitivo, di Kvaratskhelia autore di una doppietta.

Un brivido iniziale scuote il Napoli con il Verona vicino al vantaggio. Scampato il pericolo, prima Politano e poi Kvaratskhelia fanno pendere la bilancia a favore dei partenopei orfani di Osimhen.

Nell’ultima mezz’ora di gara il Napoli si addormenta e permette a Lazovic di trovare la via del gol e rimettere in piedi la partita, ma questa volta la difesa tiene.

Queste le pagelle agli azzurri dopo Verona – Napoli:

MERET, voto 7:  riscatta un inizio di stagione non eccelso con una prova da Campione d’Italia. L’Hellas lo impegna già nelle primissime battute di gara con due conclusioni di testa da corner. La lode arriva tutta nella ripresa, quando salva due volte su Bonazzoli e non si fa sorprendere da un tiro deviato di Lazovic. Incolpevole sul goal di quest’ultimo, che però stavolta non fa male.

DIFESA

DI LORENZO, voto 6: maldestro nella circostanza del goal veronese, per il resto disputa una partita ordinata senza infamia e senza gloria, terminando la gara sulla corsia mancina dopo l’ingresso di Zanoli.

RRAHMANI, voto 6: ritorna dopo uno stop lungo e la forma migliore è ancora comprensibilmente lontana, pur facendosi sempre apprezzare per la bontà nelle marcature preventive. L’assenza dal campo si denota soprattutto in occasione del goal veronese: i sincronismi con i compagni di reparto non sono idilliaci e pure Amin contribuisce alla frittata di Di Lorenzo. Fortunatamente non è un errore determinante ma solo il segnale che in fase difensiva c’è ancora da lavorare parecchio.

NATAN, voto 6: tiene botta molto bene a Duric nel primo tempo, nella ripresa invece va leggermente in sofferenza, peccando in qualche appoggio e soffrendo maggiormente i duelli. Senza strafare, resta un’altra prova di incoraggiante solidità.

MARIO RUI, voto 6:  torna titolare ed è indubbio che la sua presenza sulla sua corsia mancina aiuti a ricreare linee di passaggio assai più fluide, in tandem con Kvara.

CENTROCAMPO

CAJUSTE, voto 7.5: avesse pure segnato – e l’occasione propizia si era creata in almeno un paio di circostanze – avrebbe meritato di certo mezzo voto in più. Prestazione notevole dello svedese, a tratti persino straordinario in fase di non possesso, quando riesce spesso ad uscire vincitore dai contrasti e a sradicare in maniera pulita la palla dai piedi degli avversari. Non solo: gestisce i sincronismi delle giocate con grande raziocinio e non disdegna certo di proporsi in zona goal, mostrando pure buoni tempi di inserimento. Applausi meritati.

LOBOTKA, voto 7: palla a Stani è palla in banca. Trasmette la solita sicurezza quando ce l’ha lui, dimostra la consueta intelligenza quando deve recuperarla da avversari magari più dotati di lui fisicamente, ma con assai inferiore senso della posizione.

ZIELINSKI, voto 7: c’è chi per giocare da 7 deve faticare oltre i propri limiti e c’è chi merita la stessa votazione semplicemente mettendo in luce momenti di classe cristallina. Piotr appartiene, da sempre, alla seconda categoria.

ATTACCO

POLITANO, voto 7.5:  ancora una volta tra i migliori in campo e non è certo la prima volta dall’inizio dell’anno. Se il Napoli qualche volta ha balbettato, Matteo mai fino a questo momento. Scarta il cioccolatino di Raspa in occasione della prima rete, avvia la transizione offensiva servendo Kvara al momento della seconda ed è sempre lui a servire il corridoio giusto al georgiano nella circostanza della terza. Di mezzo, corsa, vivacità, personalità e coraggio nelle giocate.

KVARA, voto 7.5:   non gli si può concedere mezzo metro di libertà che il genio di Tblisi è sempre lì, pronto a cavarne una giocata devastante. L’Hellas, bontà sua, non applica la regola alla lettera e Kvicha ne fa due come se fosse la cosa più facile del mondo. Altra categoria.

RASPADORI, voto 7.5:  gioca da falso nueve e l’Hellas ci capisce ben poco sin dalle prime battute. Jack svaria su tutto il fronte offensivo, senza mai dare precisi punti di riferimento e il risultato è che i difensori gialloblù – sì grossi di stazza ma ben meno prestanti di gamba – non gli prendono mai le misure. Tira spesso in porta, spesso anche da calci piazzati. Qualcuno di questi avrebbe meritato maggior fortuna, in compenso serve un pallone dolcissimo a Politano che ha un peso specifico doppio perché serve a sbloccare la partita. Prestazione convincente, che lascia ben sperare per il futuro. Del talento nessuno ha mai dubitato, ma ora sembra che Jack sia pronto per ritagliarsi il proprio spazio vitale nel Napoli. I malpensanti diranno: bastava (almeno) non farlo giocare da mezz’ala.

I SUBENTRATI

GAETANO, S.V.

ZERBIN, S.V.

ZANOLI, voto 6: disputa i suoi primi minuti in stagione e lo fa sulla sua corsia di preferenza, gentilmente concessagli dal suo Capitano che invece s’adatta a sinistra. Lucido in copertura, dimostra sempre buona gamba e spirito propositivo quando c’è da salire.

LINDSTROM, voto 6:  la classe c’è, ma il tempo che gli riserva Garcia è ancora troppo poco. Del resto, pensare di togliere Politano dal campo in questo momento, sarebbe arduo per chiunque.

SIMEONE, voto 6: solito spezzone di impatto, per sacrificio, abnegazione e capacità di costruirsi almeno un’occasione da rete a partita anche dove l’assistenza sembra non esserci. Stavolta, il pallone esce fuori di poco.

Le pagelle agli scaligeri dopo Verona – Napoli:

MONTIPÒ, voto 6

MAGNANI, voto 5

DAWIDOWICZ, voto 5.5

AMIONE, voto 5

TERRACCIANO, voto 6

FARAONI, voto 6

HONGLA, voto 5.5

SERDAR, voto 6

LAZOVINC, voto 6.5

DOIG, voto 5

TCHATCHOUA, voto 6

NGONGE, voto 5

BONAZZOLI, voto 6.5

FOLORUNSHO, voto 5

DURIC, voto 6

HENRY, S.V.

Le pagelle degli allenatori dopo Verona – Napoli:

MARCO BARONI, voto 5.5: il suo Verona sprinta sin da subito e sembra voglia rendere difficile la vita al Napoli. Poi, incassato il primo goal, sono gli azzurri a diventare padroni del match, almeno fin quando – un episodio fortunoso – non mette Lazovic nelle condizioni di accorciare le distanze.

Da lì in poi, un finale di garra e battaglia, dove servirà spesso un ottimo Meret per tenere i padroni di casa lontani dal rientrare seriamente in gara.

Tutto sommato, pur considerando la netta disparità tecnica tra le due contendenti, può esser questa la strada giusta per la salvezza. Intensità, densità e anche un briciolo di sfrontatezza sono gli ingredienti giusti.

RUDI GARCIA, voto 6: premia, stavolta, la scelta di preferire Raspadori a Simeone dall’inizio. Il suo Napoli gioca almeno un’ora di buon livello, poi – incassato il goal scaligero – sembra smarrire un po’ di certezze in sé stesso. Serviva vincere e possibilmente farlo in maniera piuttosto convincente: missione riuscita al Bentegodi. Gli esami previsti nel prossimo futuro potranno dare indicazioni più precise.

Il voto al direttore di gara

ABISSO, voto 6:  l’unico episodio di “moviola” – ammesso che sia corretto definirlo in questo modo – è quello che vede venire a contatto Raspadori e Dawidowicz. Giusto non sanzionarlo con la concessione di un calcio di rigore, che sarebbe stato oggettivamente inesistente. Per il resto, la gara latita di episodi difficili da giudicare.


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