b>Giampiero Ventura, ct dell’Italia, parla ai microfoni di Sky Sport poco dopo la conferenza stampa di presentazione del match contro la Svezia:
“Sono le ore che precedono una partita importante, siamo da un lato nella normalità, dall’altro non vediamo l’ora di andare in campo per ribaltare la situazione che riteniamo ingiusta. Siamo tornati con una sconfitta senza mai subire un tiro in porta, è questo il rammarico, quello di non aver fatto gol nelle situazioni clamorose che abbiamo avuto. Non mi lamento, è una constatazione. Sarebbe servito un minimo di attenzione in più, ma l’Italia deve giocare a calcio”.
Le scelte di formazione?
“Noi cerchiamo di mettere in campo i giocatori che stanno meglio, nelle condizioni di poter dare il meglio. C’è qualcuno che sta recuperando, qualcuno sta facendo fatica e questo ci indirizzerà sulle scelte. Ma in questa partita non conta chi gioca, ma come si gioca”.
Italia garibaldina?
“Quello che conta è giocare a calcio con le capacità e le conoscenze che hanno questo giocatori. Abbiamo le possibilità di ribaltare il risultato, il resto sono chiacchiere”.
Ha mai pensato ‘Ma chi me l’ha fatto fare?’
“In molti momenti… ma sono orgoglioso. La maglia azzurra è sempre stato un punto di riferimento e un sogno per me, anche quando tiravo i primi calci al pallone. Ora penso solo alla qualificazione, lo scenario con cui ci siamo presentati due anni fa era questo, non ci può essere sorpresa. Siamo andati in un girone dove si qualificava solo una squadra. E c’era la Spagna. Abbiamo perso la gara contro la Spagna quando eravamo a pari punti, dopo questa sconfitta si è scatenato l’inferno. Aspettiamo domani sera, poi ovviamente qualche riflessione andrà fatta”.
FONTE: TMW
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